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Giornale di Taranto - LAVORO - Eni, gli autotrasportatori proclamano lo stato di agitazione
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Mercoledì, 14 Gennaio 2015 15:39

LAVORO - Eni, gli autotrasportatori proclamano lo stato di agitazione In evidenza

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La protesta degli autotrasportatori per conto di Eni è pronta a deflagare dopo un periodo di tregua armata. La decisione è scaturita all'indomani dell'incontro che gli autotrasportatori, riuniti sotto la sigla consortile Lts, hanno avuto con il segretario provinciale di Trasportounito-Fiap, Biagio Provenzale, al quale hanno espresso la propria preoccupazione in merito alle possibili modalità di affidamento contrattuale dei servizi di autotrasporto conto terzi.

Ciò che gli autotrasportatori denunciano è l'impiego da parte di Eni di imprese estranee al territorio ionico che rendono risicate le commesse disponibili. Un fatto, questo, che va in controtendenza con quelli che sono gli accordi raggiunti la scorsa estate tra azienda, sindacati e autotrasportatori in Prefettura.

Come è noto, la vertenza Eni Spa è culminata con una manifestazione di protesta durata una decina di giornate, nel corso delle quali gli autotrasportatori manifestavano con le loro autocisterne, impegnando l’area antistante gli ingressi della raffineria di Taranto e parte della S.S. 106, il dissenso all’affidamento di una quota rilevante del traffico Eni a due vettori non locali:  G&A Spa (gruppo Gavio/Agogliati) di Alessandria e BT Trasporti (gruppo Bertani/Turriziani) di Roma, multinazionali dell’autotrasporto specializzate nel settore.
Al termine di quella vicenda (9 giugno 2014), grazie ad una complessa concertazione che ha visto coinvolte imprese, Istituzioni locali e sindacati, veniva condivisa - in sede prefettizia - la seguente ripartizione dei traffici: 50% in favore delle strutture societarie costituenti il consorzio di secondo grado Lts; il restante 50% affidato a G&A Spa e BT Trasporti, con l’impegno – assunto da questi ultimi – di salvaguardare aziende locali e livelli occupazionali, “ribaltando” metà delle quote da loro acquisite (quindi il 25% delle commesse disponibili sul territorio) ai vettori locali, in subvezione. 
Ora, a far proclamare agli autotrasportatori lo stato di agitazione è stato il ritardo di Eni Spa nel fornire indicazioni univoche atte a risolvere definitivamente la controversia considerate, altresì, le gravissime condizioni dell’autotrasporto locale impegnato con le varie committenze (Tct Spa, Cementir, Ilva Spa).
"L’auspicio - commenta Biagio Provenzale-è quello di ottenere risposte univoche, privilegiando nell’immediato, il dialogo con le Istituzioni locali ed i committenti di riferimento riservandosi, in caso contrario, di intraprendere, a tutela dei legittimi interessi rappresentati, - conclude - tutte le azioni e le misure esperibili di carattere sindacale, nei termini e con le modalità che saranno preventivamente rese note".