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Giornale di Taranto - TARANTO/Successo del Progetto dell’Ufficio Antiracket/Antiusura “Confesercenti” cofinanziato dalla Camera di Commercio.
Lunedì, 22 Dicembre 2014 22:03

TARANTO/Successo del Progetto dell’Ufficio Antiracket/Antiusura “Confesercenti” cofinanziato dalla Camera di Commercio. In evidenza

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Coinvolti ed sui temi della criminalità organizzata, usura e estorsioni gli studenti degli Istituti superiori: “Liside”, “Pacinotti” e “Aristosseno.”        “Oltre 600 questionari, distribuiti in forma anonima ai ragazzi di tre Scuole Superiori della Città di Taranto. Presto si farà lo stesso a livello provinciale. Dalle prime risposte scarsa fiducia nelle Istituzioni, ma soprattutto nella politica. Pochissimi hanno sentito parlare di questi problemi a scuola”.

 

Successo del Progetto a cura dell’Ufficio Antiracket/Antiusura della “Confesercenti Taranto” cofinanziato dalla locale Camera di Commercio, che si è proposto di sensibilizzare il mondo giovanile sui problemi dell’usura e del racket delle estorsioni attraverso la somministrazione di un questionario agli alunni delle quinte classi degli Istituti Superiori: “Liside”, “Pacinotti” e “Aristosseno” della Città di Taranto, che hanno aderito al progetto in maniera entusiasta. “L’indagine – afferma il Responsabile dell’Ufficio Antiracket Dott. Michele Cagnazzo – ha come finalità avvicinare i ragazzi al sistema Stato in maniera più trasparente e fiduciosa, facendoli sentire quasi parte integrante di un grande gioco di squadra, all’interno del quale ognuno cerca di fare la propria parte”. Continua Cagnazzo – dal mio insediamento a Responsabile dell’Ufficio ho ritenuto decisivo investire risorse ed energie nelle scuole con un impegno costante nel tempo. Intervenire sull’educazione delle coscienze non è cosa che possa farsi in maniera episodica. Gli effetti delle attività sulle coscienze si possono verificare solo nel tempo. Insomma seminare quel seme che possa far germogliare la convinzione che vivere nella legalità e nella solidarietà è possibile e conveniente.” Le prime risposte al questionario, non sono state incoraggianti. A fronte di 600 questionari diffusi per sensibilizzare i ragazzi sui problemi legati alla criminalità e verificare quanto ne siano a conoscenza: quasi tutti hanno detto di avere scarsa fiducia nelle Istituzioni e soprattutto nella politica; Pochissimi coloro che hanno detto di aver sentito parlare di criminalità a scuola, mentre le notizie degli altri arrivano da organi d’informazione e cittadini; Pochi anche quelli che hanno ammesso di essere a conoscenza dell’esistenza di associazioni e strutture che combattono la criminalità. E’ un’iniziativa interessante quella denominata “Sviluppo = Legalità” lanciata dall’Ufficio Antiracket della Confesercenti in città, i cui esiti verranno resi noti entro i primi giorni dell’anno prossimo quando verrà stilato un Report finale, che sarà oggetto di un dibattito pubblico Scuole, Istituzioni, Forze dell’Ordine e Organi d’Informazione. L‘obiettivo (attraverso il questionario formato da 43 domande,di cui riferiamo a parte) è stato quello di sollecitare i giovani a discutere di usura, estorsioni e di criminalità in generale, dell’incidenza sulla vita cittadina e sulla loro vita; a verificare quali siano le loro conoscenze dei fenomeni, e più in generale cosa pensino di legalità e rispetto delle regole. A cosa servirà il questionario? Risponde Cagnazzo, coordinatore del progetto – “da una parte a capire quanto questi temi sono conosciuti dai ragazzi che si apprestano a diventare adulti ed entrare in una nuova fase della loro vita, sia essa lavorativa sia essa di prosecuzione degli studi iscrivendosi all’Università; dal’altra a comprendere attraverso quali canali vengono a conoscenza di questi fenomeni – scuola, famiglia, media, amici – e quanto avvertano e sentano questi problemi come qualcosa che li riguarda e coinvolge oppure se li sentano distanti.”
L’Ufficio Antiracket della Confesercenti  istituito a settembre di quest’anno, in prima fila nella lotta ai fenomeni di usura ed estorsioni, ha fatto dell’informazione e della comunicazione la sua ragion d’essere. Dichiara Cagnazzo – “il senso delle iniziative che metteremo ancora in campo è parlare di fenomeni criminali nella nostra città, organizzare dibattiti nelle scuole, far sapere alle vittime di usurai e taglieggiatori che ci sono leggi dello Stato che li aiutano economicamente purché denuncino. Più si parla di questi argomenti meglio è, perché se conosciamo i fenomeni criminali in generale abbiamo gli strumenti non dico per abbatterli ma quanto meno per fronteggiarli.” Conclude il Responsabile dell’Antiracket – “ritengo che l’impegno professionale per assicurare un adeguato servizio deve essere coniugato con quello volto a contribuire alla diffusione di una capillare e sempre più effettiva cultura della legalità. In quest’ottica ho sempre assicurato costante disponibilità alla partecipazione a convegni e incontri sulla legalità presso scuole ed associazioni, nel tentativo di fornire un contributo alla crescita del senso civico delle nuove generazioni, attraverso il quale anche fenomeni complessi come la criminalità organizzata possano trovare serio ostacolo alla loro diffusione e radicamento sul territorio. Vale davvero la pena dedicare del tempo a questo impegno.”

Il Questionario. Alcune delle domande rivolte agli Studenti delle Quinte classi degli Istituti Superiori, nell’ambito del Progetto “Sviluppo = Legalità”.

Sono 43 le domande, anche a risposta multipla, contenute nel questionario somministrato direttamente dall’Ufficio Antiracket/Antiusura della Confesercenti a 600 studenti delle quinte classi degli Istituti Superiori: “Liside”, “Pacinotti” e “Aristosseno” di Taranto,nell’ambito del Progetto denominato “Sviluppo = Legalità”. Le prime riguardano più in generale i fenomeni di usura ed estorsioni: “hai mai sentito parlare di racket o pizzo?”; “ritieni che il pizzo limiti la libera concorrenza e di conseguenza il progresso e lo sviluppo dell’economia della tua città?”; “hai mai sentito parlare di usura?”. Si passa poi a chiedere ai ragazzi: “se le istituzioni scolastiche possano contribuire alla formazione della cultura della legalità e alla diffusione di un uso responsabile del denaro per prevenire i rischi del ricorso al credito illegale?”. Altre domande hanno riguardato: “il grado di fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrasto ai fenomeni criminali e mafiosi” (da molto a nulla, le solite quattro opzioni); “se conosci associazioni antiracket o altre strutture che operano sul territorio: se si, quali sono?”.
Agli studenti nel questionario è stato chiesto solo d’indicare se maschi o femmine, l’età e l’Istituto.