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Giornale di Taranto - Tempa Rossa: mentre la politica si accapiglia e Roma decide, martedì 16 in Confidustria la presentazione del progetto
Domenica, 14 Settembre 2014 11:06

Tempa Rossa: mentre la politica si accapiglia e Roma decide, martedì 16 in Confidustria la presentazione del progetto In evidenza

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Le prescrizioni della Regione Puglia a cui il Ministero non ha ancora risposto

 

di Luisa Campatelli

 

 

 

Mentre la politica locale e regionale si accapiglia, il Consiglio comunale di Taranto dice "no", ambientalisti e associazioni protestano con contestuale promozione di una petizione popolare, Roma decide e Renzi dichiara che "la tensione è "slegata" dalla reale portata del problema", il progetto Tempa Rossa sarà presentato ufficialmente alla stampa da Confindustria Taranto, Total E&P Italia, ShellItalia E&P eMitsui E&P Italia B.

L'appuntamento è per martedì 16 settembre alle ore 11.30 nella sede di Confidndustria Taranto.

"Nel corso dell’incontro- si legge nella nota- saranno illustrati i dettagli del progetto Tempa Rossa e degli interventi previsti a Taranto per il suo completamento, con attenzione ai temi di impatto ambientale, ai riflessi sull’economia portuale ed ai risvolti occupazionali.

Tempa Rossa- conclude la nota- è stata classificata come opera di interesse strategico nazionale ed è oggi uno dei principali progetti di sviluppo industriale in corso in Italia interamente sostenuto da capitali privati".

Intanto, tra i nodi che hanno creato non pochè fibrillazioni all'interno del centrosinistra regionale, in particolare tra Dario Stefàno e Alfredo Cervellera, entrambi di SEL, c'è la delibera con cui la Regione con cui si dava parere favorevole al progetto sulla base delle valutazioni del Comitato regionale di VIA pur indicando alcune prescrizioni legate soprattutto all'impatto ambientale e ai rischi di carattere sanitario. Prescrizioni, ha dichiarato alcuni giorni fa nella sua lettera di risposta a Cervellera, rispetto alle quali non c'è stato alcun riscontro da parte del Ministero.

Ecco, di seguito, le prescrizioni indicate dalla Regione:

 

Si tratta della realizzazione, in un’area a vocazione industriale, di opere finalizzate allo sfruttamento di
una importante risorsa strategica quale il petrolio proveniente dai giacimenti lucani.
Lo studio di Impatto Ambientale prodotto, unitamente alle successive integrazioni finalizzate a fornire
risposta alle questioni poste dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dei Beni Ambientali e Culturali,
forniscono sufficienti elementi di valutazione degli impatti derivanti sia dalla costruzione che dall’esercizio
delle nuove opere.
Si prende atto che in data 26 maggio 2011 presso gli uffici dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente
si è tenuta una riunione con enti a vario titolo coinvolti dalla realizzazione del Progetto nell’ambito del
procedimento coordinato VIA/AIA ministeriale. Nel corso della riunione è emerso quanto segue:
1 - il Comune e la Provincia di Taranto hanno espresso orientamento favorevole con condizioni e
prescrizioni ad oggi non quantificate;
2 – “gli impianti sorgeranno in aree in cui la precedente caratterizzazione aveva evidenziato alcuni
superamenti sia per il terreno che per la falda”;
3 – “l’esercizio di questi impianti comporterà un aumento delle emissioni diffuse pari a 10 t/a che si
aggiungeranno alle 85 t/a già prodotte”. 
4 – “lo stoccaggio del greggio comporterà la emissione di composti organici volatili tra cui anche gli
IPA”.
5 – “in relazione al ragguardevole quantitativo di materiale da scavo da movimentare (650.000 mc) si
evidenzia la necessità di coordinamento tra il progetto di bonifica approvato dal MATTM (DI 27/7/07) ed il
Piano di Gestione terre e rocce da scavo”. In relazione a questo ultimo punto, si ricorda che la CdS Decisoria
del 26/10/2006 richiamata in tale Decreto di approvazione, prevedeva che “ i materiali provenienti dalle
operazioni di scavo in un SIN devono essere considerati rifiuti” e per quanto riguarda la loro classificazione,
vanno utilizzati i Codici riportati nel Capitolo 19.13 dei CER”. Per quanto concerne l’evidenziato vincolo
paesaggistico ex L 1497/39 nonché il vincolo ex L 1089/39 e smi per il complesso monumentale di S. Maria
della Giustizia si rimanda alla competente Soprintendenza e al Protocollo in essere con il Ministero dei Beni
Culturali.
Si rileva che nel SIA prodotto, il quadro relativo alla salute pubblica, basato su “studi epidemiologici
sulla mortalità e morbosità nei residenti della città di Taranto” e su “analisi della mortalità dei residenti nel
Comune di Taranto”, evidenzia “il quadro di una città che già dal passato sostiene un notevole peso di
patologie letali , e dove, nel corso dei trenta anni esaminati (1970-2004), i rischi per alcune patologie stanno
chiaramente aumentando”. Il SIA riporta per la componente di salute pubblica, in relazione alle emissioni in
atmosfera, un impatto neutro, ovvero l’intervento, “pur non essendo migliorativo, non determina una
compromissione delle matrici ambientali interessate rispetto alla situazione attuale”. Pertanto è opportuno
che il gestore presenti all’Arpa Puglia e all’ASL competente una valutazione di incidenza sanitaria (VIS) quale
monitoraggio attuativo e completo dell’andamento sanitario connesso con l’esercizio delle attività di
stabilimento al fine di tutelare la pubblica salute sotto l’aspetto di una conoscenza più approfondita.
23Si rileva che la realizzazione del progetto in esame comporterà un consistente incremento del traffico
navale che attualmente è valutato in 43 navi/anno (export greggio Val D’Agri) e prevede un incremento di 90
navi/anno. A fronte di tale considerevole incremento del traffico navale petrolifero in un’area già ad elevato
traffico di tipo militare e commerciale, si prevede come unico provvedimento di mitigazione “una
programmazione efficiente delle operazioni di carico” ed una automazione delle operazioni di disormeggio
previste in relazione alla realizzazione del nuovo pontile”. Si ravvede pertanto la necessità di provvedere alla
quantificazione di ulteriori misure di mitigazione e compensazione a fronte sia dell’inquinamento dovuto
all’incremento del traffico navale che dell’incremento del rischio di inquinamento delle coste circostanti, a forte
vocazione turistica e di elevato pregio ambientale, dovuto a incidenti di navigazione o avarie dei vettori.
Si rileva che nel SIA non viene prevista alcuna misura di compensazione, prevedendo che “eventuali
interventi di compensazione saranno discussi e pianificati in fase istruttoria, dopo un confronto con la Autorità
competenti”. Si rileva inoltre dal parere istruttorio conclusivo (datato 03/03/2010) della AIA ottenuta da ENI
SpA per la Raffineria di Taranto che “la Puglia è la regione Italiana dove è maggiore l’impatto ambientale sulla
matrice aria prodotta dalle attività industriali” con particolare presenza nell’area brindisina e nell’area del
comune di Taranto. 
Nello stesso parere viene rilevato che la raffineria di Taranto ha dichiarato le seguenti emissioni di
VOC:
Emissioni dai serbatoi 85.7 t/anno
Caricamento prodotti 36.1 t/anno
Vasche trattamento effluenti 31.3 t/anno
Valvole, pompe, flange 479.6 t/anno
Per un totale di 633 t/anno.
A fronte di tale “consistente” quadro di emissioni, è possibile rilevare che l’incremento di emissioni di
VOC pari a circa 36 t/anno, dato dalla somma delle emissioni diffuse di VOC generate dai nuovi serbatoi
valutate in circa 10 t/anno e delle emissioni convogliate di VOC derivanti dall’impianto di recupero vapori,
costituisce una percentuale inferiore al 6% delle emissioni di VOC derivanti dall’intera raffineria. Pur
prendendo atto della limitata incidenza percentuale dell’incremento di VOC dovuto all’esercizio dei nuovi
impianti, si ritiene in ogni caso necessario che sia annullato il maggiore impatto sulla matrice aria connesso
con le emissioni diffuse e convogliate di VOC derivante dalla realizzazione delle opere oggetto di valutazione
e pertanto si prescrive l’adozione e la realizzazione di un programma di miglioramento complessivo degli
impianti del gestore ENI che consenta di assorbire completamente le maggiori emissioni di VOC valutate in
misura pari a 36 t/a. Il programma dovrà essere redatto entro quattro mesi e trasmesso al Servizio Ecologia ai
fini della relativa approvazione. Il programma dovrà documentare l’efficacia degli interventi di miglioramento
previsti in termini di riduzione delle emissioni di VOC e dovrà prevedere una tempistica di realizzazione degli
stessi non superiore a tre anni a far data dall’approvazione. Il programma dovrà contenere la proposta di
specifiche misure di compensazione a vantaggio dei territori interessati da adottarsi nelle more della completa
realizzazione degli interventi di miglioramento.
Si rileva che nelle integrazioni prodotte l’ENI propone quali interventi di compensazione ambientale la
“realizzazione di 20/25 impianti fotovoltaici” su altrettanti edifici scolastici, con potenza di picco pari a 20 kWp
e devoluzione del Conto Energia a favore degli enti proprietari,a fronte di tale interventi tuttavia non viene
presentato l’impegno economico assunto da ENI né una valutazione dei benefici economici ad esso connessi.
Si rileva che quale ulteriore misura di compensazione ENI propone il recupero e la valorizzazione
ambientale di Punta Rondinella, tuttavia non viene presentato un impegno economico di ENI né una
dettagliata descrizione degli interventi previsti.
Si ravvede pertanto la necessità che il Gestore provveda alla individuazione di ulteriori misure di
compensazione in favore del vicino Parco delle Gravine nonché anche attraverso la realizzazione di nuovi
impianti fotovoltaici, con devoluzione del Conto Energia, su edifici ospedalieri, università e centri di ricerca di
entità giustificata da un documento di natura economico-ambientale, che dovrà essere sottoposto
all’approvazione del Servizio Ecologia della Regione Puglia, contenente tutti gli elementi atti a consentirne
una adeguata valutazione nel rispetto dell’art. 3-ter “Principio dell’azione ambientale” e dell’art.4 “Finalità”, al
comma 3, del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii.
Pertanto, sulla base delle considerazioni suddette, il Comitato Regionale di VIA ritiene di poter
esprimere parere favorevole di compatibilità ambientale all’intervento proposto con il rispetto delle
prescrizioni sopra esplicitate.”;