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Giornale di Taranto - Edoardo Winspeare, alla ricerca dell'autenticità
Mercoledì, 30 Luglio 2014 16:09

Edoardo Winspeare, alla ricerca dell'autenticità In evidenza

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di Luisa Campatelli

C’è tutta la delicatezza e la forza delle immagini, dei volti, dei dialoghi in salentino stretto e per questo sottotitolati nell’ultimo film di Edoardo Winspeare  “In Grazia di Dio”, intenso ritratto della Puglia e delle donne meridionali.

Il regista dai modi gentili, anche sul set,  in quel microcosmo dove- come ha raccontato lo stesso Winspeare- spesso  la gente viene trattata male, perché diventa luogo di lotte di potere , <Avete presente la metafora  sul potere del  film “Prova d’Orchestra” di Fellini?”. Ma quando si fanno film con pochi soldi, come nel mio caso, il minimo è essere gentili , creare un clima di armonia. Diciamo che è anche una questione di intelligenza, di furbizia…”>. In tanti hanno risposto martedì sera all’appuntamento con l’incontro con l’autore che ha preceduto la proiezione del film nell’ambito del cartellone “Una Banca e una Spiaggia Differenti”, varato dalla BCC San Marzano di San Giuseppe e dallo Yachting Club che, per il secondo consecutivo propone incontri ravvicinati con autori, registi, attori e scrittori, per favorire anche in piena estate un momento di aggregazione all’insegna della cultura.

Sul palco c’è anche il produttore cinematografico Alessandro Contessa, inseparabile compagno di viaggio di Winspeare, accolti e presentati dal direttore generale della BCC di San Marzano Emanuele Di Palma.

Come  spiega il regista, il film narra la storia di persone che per  salvarsi scelgono la terra, la famiglia. Quella famiglia che nonostante i conflitti e gli odi  dà sostanza al senso di appartenenza, all’essere  e sentirsi comunità. Soprattutto nei momenti difficili.

L’interpretazione anche questa volta è stata affidata ad attori non professionisti.

<Quello che cerco-  sottolinea Winspeare- è soprattutto l’autenticità. Ecco perché gli attori si esprimono nella lingua che parliamo sempre.  Il fascino dell’Italia sta anche nel fatto che questo Paese è come un continente in cui si parlano tante lingue diverse. Quello che io cerco di raccontare è proprio questa diversità, per poi arrivare a trasmettere sentimenti universali >.

<C’è stato un tempo in cui noi pugliesi –  prosegue il regista- non avevamo coscienza di essere pugliesi, così il nostro dialetto veniva scambiato per siciliano e noi stessi non avevano consapevolezza della nostra unicità. E’ accaduto con Domenico Modugno e con tanti altri…>.

C’è la Puglia, in questo film, e ci sono le donne, una in particolare, la protagonista, Celeste Casciaro, che è anche la moglie del regista.

<Ci siamo innamorati durante le riprese de “Il Miracolo”- ricorda Winspeare con un sorriso che lo fa sembrare un ragazzino, malgrado i baffi scuri – il film girato a Taranto.>

Celeste Casciaro sale sul palco e parla dell’orgoglio delle donne del Sud, della durezza del suo personaggio, una donna ferita che deve prendere decisioni gravi, come spesso capita alle donne <capaci di sopportare, di sacrificarsi, di mantenere i piedi per terra, di fronte a uomini che spesso rimangono piccoli.>

Applausi. Il film può incominciare.

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Luglio 2014 16:46