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Giornale di Taranto - EX TARANTO ISOLA VERDE/ in 98 perdono il posto alla vigilia del Primo Maggio
Giovedì, 02 Maggio 2024 17:21

EX TARANTO ISOLA VERDE/ in 98 perdono il posto alla vigilia del Primo Maggio In evidenza

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 Hanno perso il posto di lavoro, perchè è finito il progetto nel quale erano impiegati, alla vigilia dell’1 Maggio, festa del lavoro. Sono 98 lavoratori ex Taranto Isola Verde sino all’altro ieri utilizzati nel progetto “Green Passage” che ha riguardato la messa a verde di varie aree urbane. Il progetto ora è giunto al capolinea e i 98 sono senza più occupazione. “Che il progetto ‘Green Passage’ finanziato dalla Regione Puglia non sarebbe potuto essere riforaggiato da risorse regionali il Comune di Taranto lo sa già da due anni - hanno detto oggi i sindacati Cgil, Cisl e Uil di categoria -. Eppure nulla si è mosso in questi 24 mesi per salvare i 98 lavoratori dell’ex società in house della Provincia Isola Verde’, che da ieri sono ufficialmente senza occupazione”. “Il progetto è scaduto - dicono Paola Fresi di Filcams, Luigi Spinzi di Fisascat e Carmelo Sasso di Uil Trasporti - e fa impressione il lassismo con cui tutti gli assessori al ramo e presidenti Kyma Servizi (ex Infrataras) transitati in questi anni nei numerosi avvicendamenti al Comune di Taranto, abbiamo affrontato la questione, così drammatica per il futuro di quasi un centinaio di famiglie, procrastinando riunioni, richieste di incontro o sollecitazioni giunte proprio dal mondo della rappresentanza sindacale”. I sindacati hanno appreso che “si sta lavorando, a progetto scaduto, a una possibile soluzione che ancora una volta evoca ipotesi tampone, come se non fosse già abbastanza lungo e umiliante tutto quello subito da questi lavoratori dal 2013 in poi. Dieci anni di chiacchiere e di contentini senza dignità e che in molti casi non consentono, neanche oggi, di accedere ad ammortizzatori sociali adeguati”. I sindacati infine sottolineano che “molti di questi lavoratori avrebbero lavorato a saltelli o con un monte ore esigui” e oggi sono nella impossibilità di “contare su una Naspi dignitosa”, ovvero il trattamento di disoccupazione.