“Vedere dei ragazzi di 19-25 anni che decidono di giurare fedeltà al Paese, ti riempie di orgoglio ma anche di responsabilità. Il mio dramma è che tutti i giorni mi confronto con un mondo che cambia e non cambia in meglio negli ultimi mesi, per cui la loro scelta è una scelta che guardo con ancora più rispetto, perchè so chi si impegna adesso nelle forze armate, si impegna con più difficoltà di come si faceva 15-20 anni fa e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli”. Lo ha detto oggi a Taranto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della cerimonia di giuramento interforze Marina-Carabinieri. Crosetto ha poi affrontato il tema del rilancio delle forze armate. Più che più navi, servono “più persone, perchè avere le navi e non avere gli equipaggi, serve a poco”, ha detto oggi a Taranto il ministro della Difesa. E sulla revisione della legge Di Paola del 2012, che si é posta l’obiettivo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, Crosetto ha sostenuto che va rivista. “Io lo penso dal giorno in cui é stata approvata, ma allora eravamo pochi a dirlo”, ha affermato.
A proposito del momento difficile che si sta attraversando e alle risposte che i Paesi sono chiamati a dare Crosetto ha sottolineato che “Difesa europea vuole dire difese di 27 Paesi che riescono a cooperare come se fosse una sola Nazione. È una cosa che la Marina italiana fa da anni. Quando una nave italiana si stacca e si associa una nave francese, o americana, riescono a cooperare come se fossero navi di una sola Marina ed è la stessa cosa che devono imparare a fare, e lo stanno già imparando all’interno della Nato, l’Esercito, l’Aeronautica, e quindi lo schema è quello”.
“Alla fine avremo forze armate di diverse Nazioni che, quando é necessario, cooperano se fossero una Nazione sola - ha detto Crosetto -. È una cosa che si costruisce col tempo, ma la Nato ci ha aiutato a farlo e i nostri rapporti bilaterali ci hanno già aiutato a farlo da molti anni. Non siamo lontanissimi da una capacità di questo tipo. Cosa manca ed è mancato, è l’investimento nella Difesa negli ultimi anni. Noi pensavamo in Europa di non avere più bisogno di Forze Armate. Lo pensavamo noi, la Germania, la Spagna, forse solo la Francia ha continuato a mantenere un investimento adeguato e dobbiamo recuperare gli anni persi”.
A proposito della lettera inviata all’Onu sul contingente Unifil (lettera inviata al vicesegretario generale dell’Onu, Pierre Lacroix, in cui si chiede una protezione maggiore per il contingente italiano della missione Unifil “al fine di effettuare una valutazione di sicurezza aggiornata e condivisa e assumere ogni possibile misura a protezione del personale”) il ministro ha fatto presente che si tratta di \"una interlocuzione che da sempre abbiamo con le Nazioni Unite per monitorare costantemente l’evoluzione della la sicurezza in un teatro difficile come quello del Libano”. Obiettivo é “verificare e constatare settimana per settimana, giorno per giorno, che le condizioni di sicurezza di tutti i militari, non sono di quelli italiani, sia sempre mantenuta”. Crosetto, che ha parlato a margine del giuramento interforze di Carabinieri e Marina Militare (hanno giurato in 403, presenti i vertici delle due Forze Armate), ha detto che “noi siamo tra i principali contributori alla missione Unifil. A noi interessa la pacificazione dell’area della linea blu, che è il nostro compito”. E quindi “è una costante interlocuzione che abbiamo, nulla di strano, nulla di nuovo” ha chiarito Crosetto a proposito della lettera all’Onu. “Il ministro della Difesa ha anche il compito di verificare che le condizioni di sicurezza dei suoi uomini ci siano sempre e permangano sempre” ha sostenuto Crosetto.