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Giornale di Taranto - INCIDENTE SUL LAVORO/ Operaio folgorato a San Marzano. Sono 16 le morti bianche nel 2024 in Puglia
Martedì, 09 Aprile 2024 12:40

INCIDENTE SUL LAVORO/ Operaio folgorato a San Marzano. Sono 16 le morti bianche nel 2024 in Puglia In evidenza

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Incidente mortale sul lavoro questa mattina nel cantiere stradale della Taranto-Avetrana. Un operaio di San Marzano (Taranto) è morto folgorato. Secondo una prima ricostruzione, si stava usando una motopompa per il getto quando la macchina ha urtato un cavo determinando la scossa che ha ucciso l’operaio, dipendente dell’impresa Semat. 
 Aveva 58 anni l’operaio che oggi ha perso la vita in un cantiere stradale alle porte di Taranto dove è stato folgorato da una scarica elettrica. Sarebbe confermato che l’operaio aveva in mano una pompa ed era impegnato a fare un getto quando il braccio della macchina ha urtato il cavo dell’alta tensione. Vani i soccorsi. Sul posto si sono radunati i colleghi di lavoro, intervenuti anche Spesal e forze di polizia. La Semat in queste settimane è stata al centro delle proteste dei dipendenti in quanto non ha pagato - anticipandoli rispetto all’Inps - i trattamenti di cassa integrazione relativi ai mesi finali del 2023. L’azienda è creditrice di circa 33 milioni da Acciaierie d’Italia, ex Ilva, per lavori non pagati ed ha presentato domanda al Tribunale di Brescia - città dove è la sede legale della società - per la gestione della crisi. Il gruppo Semat è presente da molti anni a Taranto.
“Dall’inizio del 2024, le morti nei luoghi di lavoro in Puglia sono già 16, dati che confermano la Puglia nelle primissime posizioni della classifica dei territori meno sicuri per le lavoratrici e i lavoratori”. Lo dichiara Gianni Ricci dopo l’incidente mortale - vittima un edile 58enne dell’impresa Semat, rimasto folgorato da una scarica elettrica - avvenuto questa mattina nel cantiere stradale della Tangenziale Sud alle porte della città. “Ci continuiamo a chiedere: come avrebbero reagito se tutte queste morti fossero state provocate dalla criminalità organizzata? - domanda Ricci -. La strage va fermata con ogni mezzo, eppure nonostante le nostre continue rivendicazioni, la reazione della politica e delle istituzioni è tuttora debole, del tutto insufficiente. L’unica proposta che è stata formulata dal Governo è una patente a punti in cui la vita umana è valutata una manciata di crediti, mentre nella manovra i fondi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, compresi quelli per l’assunzione di nuovi ispettori e per la formazione, sono praticamente pari a zero”. Secondo la Uil di Puglia, “anche a livello regionale si può e si deve fare di più. Lo scorso 8 marzo ci siamo incontrati con il presidente della Regione Puglia, che in quell’occasione ci aveva garantito una serie di interventi, tra cui la convocazione urgente di una task force regionale sulla sicurezza, l’impegno di fondi per la formazione e il potenziamento delle strutture ispettiva, ma ad oggi non c’è stato seguito. Le stragi sul lavoro e la sicurezza in generale non possono aspettare i tempi elefantiaci della politica, bisogna agire presto e in maniera efficace”, osserva Ricci. Mentre per Piero Pallini, coordinatore Uil Taranto, “serve una vera e propria rivoluzione che cambi paradigma a un modello di fare e concepire la sicurezza. Pretendiamo che questa rivoluzione sia prima culturale e poi normativa. Incremento di ispettori e penalizzazione prima e poi condanna di tutte quelle aziende che della sicurezza ne fanno costo”. Cordoglio alla famiglia dell\\\'operaio deceduto ha infine espresso il presidente della Provincia e sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. “Il terribile incidente avvenuto in un cantiere stradale sulla Taranto-Avetrana, costato la vita ad un operaio, è la dimostrazione che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro c’è ancora tantissimo da fare. Siamo vicini alla famiglia del lavoratore e continuiamo la mobilitazione lanciata a livello nazionale dalla Cisl per sensibilizzare le persone, confrontarci con le imprese e chiedere interventi alle istituzioni”. Lo dichiarano Gianfranco Solazzo, segretario della Cisl Taranto-Brindisi, e Gianmarco Passiatore, reggente della Filca-Cisl (il sindacato degli edili), dopo l’infortunio mortale di oggi nel cantiere dell’impresa Semat. “Siamo fortemente preoccupati dagli infortuni nei cantieri che provocano danni anche molto gravi e vittime, come accaduto oggi - sostengono Cisl e Filca Cisl -. Formazione, prevenzione, innovazione, applicazione del contratto, cultura della sicurezza e percezione del rischio, sono gli strumenti a disposizione di noi tutti per evitare nuovi incidenti nei cantieri. È quello che ripetiamo nel corso delle tantissime assemblee e iniziative che stiamo realizzando nell’ambito della mobilitazione della Cisl nazionale sul tema della sicurezza. Sabato prossimo - annunciano Solazzo e Passiatore - una folta delegazione della Cisl territoriale sarà all’assemblea nazionale dei delegati Cisl a Roma proprio per chiedere un impegno maggiore sulla cultura della sicurezza. Gli incidenti sul lavoro rappresentano una scia di sangue inaccettabile”. (foto di repertorio)