Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - EX ILVA-TARANTO/ Riprende la protesta degli autotrasportatori
Lunedì, 18 Marzo 2024 07:59

EX ILVA-TARANTO/ Riprende la protesta degli autotrasportatori In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Nessuna schiarita per l’indotto dell’autotrasporto che lavora con Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Ieri una delle sigle di categoria, Casartigiani, ha annunciato che gli autotrasportatori associati riprendono l’assemblea permanente. Da oggi, lunedì 18 marzo fino al prossimo venerdì 22, presenziano dalle 6.30 alle 19 con i loro mezzi davanti alla portineria C dello stabilimento Acciaierie d\'Italia di Taranto.

    “Le aziende sono giunte al limite della sopportazione - dice Casartigiani - a complicare ulteriormente il loro stato di salute, oltre al mancato pagamento dei crediti, si aggiungono anche gli avvisi di fermo amministrativo dall\'Agenzia delle entrate. Una situazione ormai allo stremo in cui gli autotrasportatori hanno le mani legate, perché se da un lato avanzano ancora liquidità, dall’altro non possono più far fronte ai pagamenti. Criticità che Casartigiani sta denunciando da tempo e a oggi sembrerebbero ancora inascoltate”. 

Il 15 marzo, insieme alle associazioni Aigi e Confapi, che rappresentano l’indotto delle imprese appaltatrici, Casartigiani ha scritto ai commissari dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie, Quaranta, Fiori e Tabarelli, e al nuovo direttore generale Cavalli, chiedendo di “essere convocati con urgenza al fine di definire ogni dettaglio in merito” per “non incorrere in possibili fraintendimenti”.

    In quella sede le associazioni hanno manifestato la “volontà di riprendere le attività produttive” con “una ripartenza congiunta e progressiva”, ma anche sollevato il problema costituito dalle “incessanti telefonate ricevute dagli associati” da parte di Acciaierie, con “richieste di ripresa lavorativa mentre eravamo ancora in attesa di un incontro fattivo e risolutivo”.

    Dall’attesa per un confronto al riavvio della protesta, il passo, almeno per Casartigiani, è stato brevissimo. Quest’associazione è stata la prima a fermarsi e a non assicurare il trasporto dei prodotti per conto di Acciaierie. Casartigiani ha infatti cominciato il sit in davanti alla fabbrica il 2 gennaio, sit-in che successivamente è stato interrotto ma che non ha portato gli autotrasportatori a riprendere a lavorare per l’ex Ilva. A oggi, gli associati di Casartigiani sono due mesi e mezzo che hanno fermato qualsiasi attività nei confronti del siderurgico in quanto attendono garanzie sia sui crediti maturati con la gestione societaria precedente all’amministrazione straordinaria, scattata dal 20 febbraio, sia sui nuovi ordini di lavoro da parte dei commissari. Anche Aigi, che rappresenta la maggiore fetta dell’indotto ex Ilva, pur manifestando volontà di tornare a lavorare, è tuttavia in attesa di incontrare i commissari per sapere come saranno regolati smaltimento dei crediti pregressi e gestione delle nuove fatture. Insieme alla penuria di materie prime, alla bassissima produzione di acciaio e alla necessità di risorse finanziarie, l’indotto inattivo è uno dei problemi principali dei commissari di Acciaierie, visto che l’attività delle imprese appaltatrici è essenziale su una serie di fronti: ripristino di impianti, manutenzioni, pulizie industriali, trasporti. Da rilevare che anche il personale di diverse aziende chiede ai propri datori di lavoro di tornare a lavorare. A favore dei crediti dell’indotto, Sace ha attivato una linea di 120 milioni, finalizzata ad acquisire tali pendenze. Altri 100 milioni Sace gli ha resi disponibili ai commissari per i crediti che vanta la società.