Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - IN AGENDA- TARANTO/ Mercoledì si parla di Adele Ficarelli e Ugenti Maria Scala, Donne della Resistenza Antifascista
Sabato, 02 Marzo 2024 14:06

IN AGENDA- TARANTO/ Mercoledì si parla di Adele Ficarelli e Ugenti Maria Scala, Donne della Resistenza Antifascista In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

8 Marzo 2024 dedicato a LE DONNE NELLA RESISTENZA ANTIFASCISTA nelle figure di Adele Ficarelli e Ugenti Maria Scala. E\\\\\\\\\\\\\\\' questo il tema dell incontro che si terrà mercoledì 6 marzo alle 17.30 a Taranto, presso  la sede SPI Salinella di via Mar Grande,1 adiacente ai Giardini Ficarelli

Presiede Egidio Solfrizzi. Intervengono

Giovanni Battafarano già presidente provinciale e responsabile meridionale Anpi

Giancarlo Girardi presidente assemblea SPI Salinella

Beppe Lazzaro vice presidente provinciale vicario Anpi

Riccardo Pagano presidente provinciale Anpi

Sarà un occasione di approfondimento legato a queste importanti figure femminili.

 La vicenda umana e familiare dell\'antifascista Ugenti Maria Scala di Massafra, “Donna dell \'anno 2019” della CGL Taranto - scrive Giancarlo Girardi- sarebbe stata quella di una comune bracciante del meridione d\'Italia dei primi cinquanta anni del secolo scorso se piccoli e grandi avvenimenti storici non avessero coinvolta lei e la sua famiglia rendendola dura e drammatica la sua esistenza. Spesso, ancora in quel periodo, si rimaneva analfabeti perché non era necessario, per vivere in quella dura condizione sociale, saper leggere e scrivere, bastavano appunto le braccia. La loro intera esistenza era dedicata al lavoro e tuttavia la “memoria” della propria famiglia era considerata un patrimonio, un valore. Veniva coltivata e trasmessa tra le generazioni attraverso il racconto orale nel tradizionale focolare domestico. La vita matrimoniale con Angelo Antonicelli agli inizi sembrò procedere normalmente, nacquero i primi due figli ma lentamente, però già da alcuni anni prima in Angelo veniva avanti la causa da lui abbracciata, divenuta poi  negli anni una missione da compiere, la sua scelta definitiva di vita. Sposa le idee socialiste già nei primi anni dieci, si oppone ai latifondisti nel segno dei suoi diritti, per questo viene licenziato più volte ed è costretto a migrare in Germania per trovare lavoro e mantenere da lontano la sua famiglia. Maria Scala resta sola per la prima volta di tante altre volte successive. Angelo, però, è costretto a tornare per partecipare, a trentadue anni, alla Grande Guerra. Esperienza tragica in cui viene coinvolto direttamente nella disfatta di Caporetto ma riesce a salvarsi ed alla fine della guerra ritornare a casa. Qui affronta i problemi reali e drammatici dei reduci, contadini e braccianti, lo fa con la sua Lega proletaria nei due anni straordinari, quello del “Biennio Rosso”. Maria Scala continuava, proprio per questo, ancora a “salire il Calvario con la sua croce” come lei stessa solea dire. Angelo cercò di conciliare il suo impegno sindacale e politico con quello dei suoi cari ma nulla poté quando il regime lo arrestò il 30 ottobre del 1926, insieme all\\\\\\\\\\\\\\\'intero gruppo dirigente del suo partito. Fu condannato ad otto anni di carcere, tre di sorveglianza speciale e poi proposto per il confino. Maria scala pure lei imputata non venne arrestata perché incinta di quattro mesi. La responsabilità dell\\\\\\\\\\\\\\\'intero nucleo familiare, allora, cadde perciò su di lei, sulle sue spalle fragili e minute. Si doveva sopravvivere con il salario dovuto ad una donna, la metà di quello di un uomo e del solo figlio più grande, di soli dodici anni, che avrebbe portato un terzo del suo. Il tutto per sostenere i restanti quattro bambini, la più piccola di un anno. La grande responsabilità nel nuovo ruolo fanno emergere il carattere e la determinazione straordinaria di Maria Scala. La sua immediata reazione diretta al regime fece di lei la prima donna antifascista massafrese e non solo, si rivelò donna e madre straordinaria, affrontò il regime a mani nude come madre dei suoi bambini e moglie orgogliosa del “galeotto Antonicelli”. Restò sola, il paese codardo le voltò le spalle, la solidarietà normale tra la povera gente poteva divenire in questi casi, per il regime, un complotto contro e quindi per altri punibile. Memorabile l episodio in cui si reca dal podestà di Massafra attraversando il ponte verso piazza Garibaldi con i cinque bambini in fila per chiedere un suo intervento per liberare il marito innocente dalla prigione. Al diniego del podestà lascia sulla scrivania il piccolo ancora in fasce che non poteva allattare, lei affermo, con il suo latte avvelenato e andò via. Ovviamente- sottolinea Girardi- lo riprese ma dopo la richiesta del podestà. Le fu proposto solo un temporaneo sussidio di mendicità che con sdegno lei rifiutò. Le arrivarono, anche, inizialmente, somme di denaro del “soccorso rosso” spedite dall estero dal partito ma tutte furono confiscate e usate sistematicamente dai fascisti. 

Terribile fu il tentativo, successivamente, di linciaggio morale perpetrato dai fascisti e dai carabinieri per marchiare la sua onorabilità di donna e di moglie per colpire moralmente in carcere Angelo. Essa fu sottoposta a Massafra prima, a Taranto dopo, a visite ginecologiche per accettare un presunto aborto, allora considerato reato grave, le fu consentito di avere una ostetrica di parte. Lei vide un segno della Provvidenza nella disponibilità di un galantuomo, il notaio Nicola Diasparro che la aiutò economicamente per mantenere i figli e dette loro un tetto in cui ricominciare a vivere senza pretendere nulla in cambio. Il ritorno dal carcere di Angelo per l   amnistia concessa nel decennale della dittatura, dopo sei anni e dodici giorni di detenzione fece tornare lentamente la famiglia ad una vita solo apparentemente normale nonostante la continua sorveglianza sociale di Angelo. Dopo l otto settembre del 43 si ricongiunse tutta la famiglia lei finalmente raggiunse la tanto sospirata tranquillità sino alla sua morte avvenuta un anno dopo, nel dicembre del 1944.

 Lu.Lo.

 

Ultima modifica il Sabato, 02 Marzo 2024 14:29