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Giornale di Taranto - EX ILVA-TARANTO/ L\'indotto in presidio tutta la notte sotto la Prefettura
Martedì, 13 Febbraio 2024 09:01

EX ILVA-TARANTO/ L\'indotto in presidio tutta la notte sotto la Prefettura In evidenza

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Gli imprenditori dell’indotto di Acciaierie d’Italia che fanno capo ad Aigi  sono rimasti  sotto la Prefettura di Taranto tutta la notte. Ieri  mattina gli imprenditori, che protestano per il mancato pagamento dei crediti milionari che avanzano verso Acciaierie, si sono incatenati sotto il Palazzo del Governo e hanno consegnato al prefetto di Taranto, Paola Dessì, le chiavi delle loro imprese. Poi una delegazione si è spostata a Bari per incontrare il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, mentre la maggior parte degli imprenditori è rimasta sotto la Prefettura. Si é quindi deciso di proseguire il sit in anche nella nottata. In prossimità della Prefettura sono stati montati dei bagni chimici. Dopo l’incontro col governatore Emiliano, e gli assessori regionali Alessandro Delli Noci (Sviluppo economico) e Sebastiano Leo (Lavoro), Fabio Greco, presidente di Aigi, ha dichiarato: “Ringraziamo il presidente e il suo staff per l’incontro di oggi, perché ci ha dato la possibilità di definire alcuni punti e comprendere meglio quelle che sono le normative vigenti che vincolano questi pagamenti. Gli imprenditori che adesso sono in presidio fisso sotto la Prefettura di Taranto rischiano il fallimento non per incapacità, ma per colpa di un mancato accordo tra Invitalia e Arcelor Mittal. Chiaramente - ha detto Greco - noi rimarremo in presidio. Abbiamo chiesto al prefetto un incontro urgente con tutti gli attori per trovare una soluzione immediata perché non è possibile né andare in amministrazione straordinaria, né in composizione negoziata”.

    “L\'unica possibilità - ha sostenuto il presidente di Aigi - è un accordo bonario tra le parti per poter pagare i crediti immediati ai nostri fornitori per un ammontare di circa 140 milioni di euro. Questo ci darebbe la possibilità di ripartire con più serenità sin da subito. Tolti i presidi, la fabbrica è comunque deserta. Non c\'è nessuno dell\'indotto che è uscito a lavorare perché mancano i fondi per poter pagare i dipendenti”.