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Giornale di Taranto - CLAMOROSO A STATTE/ Voto di scambio: 29 arresti, in carcere anche il sindaco e due assessori
Lunedì, 15 Gennaio 2024 09:40

CLAMOROSO A STATTE/ Voto di scambio: 29 arresti, in carcere anche il sindaco e due assessori In evidenza

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La Guardia di Finanza ha effettuato stamattina 29 ordinanze di custodia cautelare, di cui 26 in carcere e 3 ai domiciliari, nel Tarantino.  Droga, mafia e voto di scambio sono al centro dell’indagine. Arrestati, tra gli altri, il sindaco di Statte, Francesco Andreoli, e gli assessori comunali Ivan Orlando e Marianna Simeone (in carcere). Avrebbero accettato la promessa di due esponenti della criminalità di procurare i voti in cambio di denaro, buoni pasto e favori al clan. Nel dettaglio, le accuse vanno dall’associazione di stampo mafioso, a quella finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti , spaccio di cocaina e altri reati. Sono sessanta complessivamente le persone indagate, tra queste anche Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come “Messicano”, esponente di spicco del crimine tarantino negli anni passati.

    L’ operazione è stata portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Taranto. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per indagini preliminari Angelo Zizzari, su richiesta del pm della Dda di Lecce Milto Stefano De Nozza. Fra le misure eseguite c’è anche un sequestro preventivo di beni del valore complessivo di circa 6,4 milioni di euro. Le persone arrestate sono gravemente indiziate, a vario titolo, delle ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e detenzione illegale di armi. Oltre a Statte, le azioni illegali portate alla luce hanno riguardato anche il vicino comune di Crispiano.

   Nello specifico, è stato rilevato che gli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di un’organizzazione di tipo mafioso, dotata di armi, e si sarebbero resi responsabili di numerose condotte illecite concernenti lo scambio elettorale politico-mafioso, la cessione di partite di stupefacenti, la detenzione di armi e l’intestazione fittizia di beni a prestanome, nonché l’esecuzione di attività estorsive, spedizioni punitive e attentati incendiari. Il controllo del territorio sarebbe stato esercitato da alcuni indagati anche attraverso il presunto condizionamento delle elezioni amministrative di Statte nell’ottobre del 2021. In questo contesto sarebbe emerso che uno degli indagati, attraverso fiduciari, si sarebbe concretamente adoperato per la raccolta di voti in favore di alcuni candidati, oggi amministratori comunali, ottenendo in cambio somme di denaro, buoni pasto e schede carburanti, nonché l’impegno a favorire la concessione di autorizzazioni e di commesse pubbliche a imprese compiacenti. Arrestati infatti il sindaco e due assessori comunali di Statte. Avrebbe contribuito all’illecita raccolta di voti anche un dirigente amministrativo di una società di servizi tarantina, Lucio Rocco Scalera, dell’Amiu, anch’egli oggi in carcere e già al centro di un\'altra inchiesta per un concorso nell’azienda municipalizzata di Taranto per l’igiene urbana. Scalera, tramite fiduciari, avrebbe interessato un componente della presunta associazione mafiosa perché reperisse preferenze elettorali, promettendogli in cambio l’assunzione nell’azienda di servizi e l’affidamento di commesse. Ancora, per eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali alcuni indagati avrebbero intestato fittiziamente a prestanome imprese, beni mobili e immobili ubicati a Taranto e a Statte. A novembre e dicembre 2021 la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro a carico di alcuni indagati ingenti quantità di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e cocaina, somme in contanti per oltre 50 mila euro e diversi orologi Rolex di notevole valore economico. Mentre nel sequestro di circa 6,4 milioni di euro rientrano appartamenti, locali commerciali e box, nonché quote societarie e compendi aziendali di imprese, con sedi a Taranto e in provincia, attive nei settori economici della ristorazione e del commercio di auto e di frutta e verdura.

   Infine sono state eseguite perquisizioni locali e personali nei confronti di 30 persone interessate dalle indagini in ordine alle ipotesi di reato di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.