“Temo che siamo arrivati al punto che avevamo già preconizzato molti mesi fa, e da qualche anno a questa parte, a tutte le istituzioni coinvolte”. Lo dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sull’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, dopo che l’assemblea dei soci delle scorse ore si è chiusa nuovamente con un nulla di fatto col socio privato di maggioranza (Mittal) che non ha inteso farsi carico della sua parte finanziaria, mentre disponibilità a intervenire pro quota ha espresso il partner pubblico di minoranza, Invitalia. “Dopo l’ultimo decreto di quest’estate, noi - dice il sindaco di Taranto - siamo stati anche esautorati dei poteri d’intervento in ambito sanitario ma restiamo preoccupati. Quella fabbrica così come é, non ha alcun senso, alcuna utilità per il territorio e credo che stia continuando a generare danni di tutti i tipi. Avevamo già proposto, in coerenza col piano Bernabè, una via di fuga: produrre di meno, produrre con i forni elettrici e con l’alimentazione a idrogeno, mettendo a disposizione anche gli importanti fondi europei che adesso ci sono e non so se torneranno in futuro per ricollocare le maestranze”. “Non siamo stati ascoltati - rileva Melucci -. Serviva, serve ancora, un accordo di programma che può realizzare soltanto il pubblico in un percorso medio-lungo, un decennio per riconvertire tecnologicamente la fabbrica, ridimensionarla anche. Manca questo presupposto coraggioso. Temo che quella fabbrica sia destinata a fermarsi e a generare tanto danno. Se ci chiamano, noi siamo pronti a dare il nostro contributo”.
Venerdì, 08 Dicembre 2023 07:53
EX ILVA- TARANTO/ Il sindaco: fabbrica vicina allo stop, non siamo stati ascoltati, serve accordo di programma In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Cronaca, Politica & Attualità
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