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Giornale di Taranto - MAFIA/ Beni per 2,5 mln di euro confiscati dalla GdF nel Tarantino
Giovedì, 12 Ottobre 2023 06:17

MAFIA/ Beni per 2,5 mln di euro confiscati dalla GdF nel Tarantino In evidenza

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La Guardia di Finanza ha eseguito a Taranto un provvedimento della Corte di Appello di Lecce, con la confisca definitiva di beni per circa 2,5 milioni di euro. Il provvedimento rappresenta l’epilogo indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un tarantino ritenuto “socialmente pericoloso” perché condannato, in via definitiva, per i reati di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e associazione di tipo mafioso. La persona in questione ricopre anche un ruolo di rilievo nella frangia tarantina dell’associazione di stampo mafioso “Sacra Corona Unita”, dedita all’usura, alle rapine, al contrabbando di tabacchi e al traffico di sostanze stupefacenti e caratterizzata dal controllo sociale del territorio e delle attività economiche insistenti. Gli introiti delle attività sarebbero stati quindi impiegati dalla persona in questione nell’acquisizione di beni e nella gestione di imprese, queste ultime intestate ai suoi più stretti familiari, il cui valore è risultato nettamente eccedente rispetto ai redditi ufficiali dichiarati al fisco.

    Tra i beni confiscati, sono compresi una villa con piscina a Taranto, un’auto, significative disponibilità finanziarie e i compendi aziendali di 2 avviate imprese a Taranto, attive nel settore della ristorazione e della vendita di prodotti ittici freschi. 

 Il Tribunale di Lecce, a novembre 2020, accogliendo la proposta della Procura basata sul lavoro investigativo delle Fiamme Gialle, aveva già emesso un provvedimento di sequestro anticipato di beni. A quest’ultimo ha poi fatto seguito, a marzo 2022, quello della confisca, che a luglio scorso è divenuto definitivo per poi essere applicato oggi. Quanto confiscato sarà definitivamente affidato alla gestione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In questo modo - commenta la Guardia di Finanza - vengono restituite alla collettività per usi pubblici e sociali le “ricchezze” accumulate nel tempo dalla stessa criminalità.