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Giornale di Taranto - LA PRIMA A TARANTO/ Giuseppe Fiorello racconta l’amore puro e incompreso tra due adolescenti
Venerdì, 31 Marzo 2023 10:04

LA PRIMA A TARANTO/ Giuseppe Fiorello racconta l’amore puro e incompreso tra due adolescenti In evidenza

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di Ingrid Iaci 

 

È l\\\\\\\'estate del 1982 e nel \\\\\\\"triangolo più a sud della mia terra\\\\\\\", come ha detto Giuseppe Fiorello ieri pomeriggio nella conferenza stampa  di presentazione che si è tenuta al Cityplex Savoia di Taranto nasce l\\\\\\\\\\\\\\\'amore tra due giovani, Nino e Gianni, con la stessa spontaneità e la stessa gioia che i fuochi d\\\\\\\\\\\\\\\'artificio provocano negli occhi dei bambini durante le serate delle feste patronali.

È infatti un amore puro quello che Beppe Fiorello mostra per la prima volta stando dietro la  macchina da presa, da regista esordiente, e lo fa con una delicatezza ed una poesia che allo spettatore odierno poco importa se si tratta di due ragazzi dello stesso sesso. Sono la bellezza e la purezza del sentimento nella fase dell\\\\\\\\\\\\\\\'innamoramento ad essere messi in primo piano,  anche se, evidentemente, non la pensano allo stesso modo tutti gli altri personaggi che costituiscono i mondi in cui crescono i due protagonisti. Due contesti familiari profondamente diversi, colorato come i fuochi d\\\\\\\\\\\\\\\'artificio e carico di amore e accoglienza quello di Gianni, grigio, amaro e di difficile comprensione quello di Nino, e due madri diametralmente diverse nel loro modo di amare ma che alla fine si trasformano entrambe in matrigne intrappolate nel pregiudizio e nelle chiacchiere di paese da cui occorre \\\\\\\\\\\\\\\"salvarsi\\\\\\\\\\\\\\\", come si dirà nel film.

Liberamente ispirato ad un fatto di cronaca vero, il delitto di Giarre, questo film è dedicato a tutti i Nino e tutti i Gianni che, come in una moderna versione di Giulietta e Romeo, non si sono potuti amare, allora come oggi.

Durante l\\\\\\\'incontro con i giornalisti che ha preceduto la proiezione del film, alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura Fabiano Marti che ha speso parole di stima nei confronti del regista, apprezzando molto le scelte musicali del film, Giuseppe Fiorello ha spiegato come durante le riprese abbia cercato di \\\\\\\\\\\\\\\"entrare con la macchina da presa con delicatezza nelle questioni familiari’” e di come il film ”sia nato dall’esigenza istintiva di essere dentro la storia più di quanto non avesse potuto fare da attore”. 

E lo si capisce bene dalla musica di Battiato, dagli abiti, dal modo di tagliare le cipolle, dai pomodori al sole, dai  “tipi strani” del bar, dai riti patronali, dalla caccia alla lepre: sono tutti ricordi del regista siciliano di quella calda estate in cui la nazionale azzurra, durante la finale, battè la Germania 3-1 e vinse i Mondiali di calcio. Il bar, il calcio, la caccia con la lupara sono tutti simboli maschili dai quali i due ragazzi innamorati sono lontani, ma soprattutto sono un espediente per rappresentare quella Sicilia ipocritamente virile che ripudierà l\\\\\\\\\\\\\\\'amore dei due giovani omosessuali.

Giuseppe Fiorello ha infine ringraziato la famiglia Miro per aver donato alla città un bellissimo (e comodissimo) \\\\\\\"salotto cinematografico“ che invoglia ad andare sempre più spesso al cinema, nonché tutto il pubblico che è tornato a frequentare le sale cinematografiche apprezzando soprattutto le produzioni italiane. Stranizza d\\\\\\\'amuri, infatti è da diverse settimane nella top-five della classifica dei film più visti.

Un’ultima chicca: il film è uscito, per coincidenza, lo stesso giorno in cui ricorre il compleanno di Franco Battiato (23 marzo), il cantante che per un\\\\\\\\\\\\\\\'altrettanta coincidenza Giuseppe Fiorello ha avuto la fortuna di incontrare e conoscere durante una passeggiata all\\\\\\\\\\\\\\\'alba su una spiaggia siciliana. 

Un incontro che lo ha segnato profondamente e per sempre.

Ultima modifica il Venerdì, 31 Marzo 2023 12:48