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Giornale di Taranto - MYSTERIUM FESTIVAL/ Stefano Massini al Fusco di Taranto col suo viaggio tra sacro e profano che porta a guardarsi dentro
Lunedì, 27 Marzo 2023 15:50

MYSTERIUM FESTIVAL/ Stefano Massini al Fusco di Taranto col suo viaggio tra sacro e profano che porta a guardarsi dentro In evidenza

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di Ingrid Iaci

 

Sacro e Profano nella vita degli uomini: qual è la linea di demarcazione?

\"Viviamo in un\'epoca in cui tutto è stato desacralizzato, come se tutto venisse suonato un ottava sotto\", questo uno degli assunti dai quali Stefano Massini, ieri sera al teatro Fusco di Taranto, è partito per rappresentare il processo di \"desacralizzazione\" della vita umana ai tempi dei social. 

Ma se vogliamo capire a fondo l\'attrattività dei social sugli esseri umani, il potere che essi esercitano sugli uomini, occorre proprio partire dalle definizioni di \"sacro\" e di \"profano\". 

Pro- fanum nell\'antica Roma era tutto ciò che stava davanti al tempio, tutto ciò che veniva esibito e che poteva essere visto. Sacro, invece, era ciò che era custodito nel \"sacellum\" un luogo nascosto del tempio non accessibile a tutti. Va da sè che ciò che è sacro risulta riservato e quindi non visibile se non dopo aver fatto un percorso faticoso,  mentre ciò che è profano è immediato, gratuito e non comporta alcuno sforzo. 

Se quindi mostrare è meno faticoso di nascondere, o per meglio dire \"preservare\" le proprie emozioni, si capisce bene come una certa bulimia dell\'ostentazione diventa  una condizione dell\'esistenza, che porta, nella maggior parte dei casi, a far coincidere il vivere virtuale con quello reale.  

 

Un discorso perfetto per indurre a riflettere sull\'uso/abuso eccessivo dei social e al volersi mostrare a tutti i costi, ma soprattutto sul processo che ha portato al declassamento di tutte le attività umane a causa di questa incapacità di conservare ciò che di sacro, di nascosto, di assolutamente segreto vi è in ciascuno di noi.

Il confine del conservare la propria dimensione sacra, ossia quella più intima, sta proprio nella scelta personale di ciascuno di noi di rendere \"visibile\" o meno a tutti tutto ciò che di più intimo è presente nella nostra persona nella consapevolezza che mostrare equivale a svilire le nostre azioni e le nostre emozioni.

Inoltre ,\"la scelta di aprire o non aprire quella porta del nostro io\" ha spiegato Massini parafrasando Freud - al di là della quale si possono nascondere mostri terribili o grandi talenti, è una scelta continua del nostro vivere quotidiano.\"

E, inevitabilmente, ciascuna delle persone presenti in sala si sarà chiesta se abbia veramente aperto quella porta dell\'io e, nel caso lo avessero fatto, se avesse scoperto più demoni o talenti.

Per rappresentare al meglio questa sottile linea che divide il

Sacro dal Profano, Massini si avvale di grandi autori come Dostojevski, Wilde, Pasolini per compiere un viaggio che include anche episodi di cronaca dei nostri tempi, proprio nel tentativo di rendere accessibili concetti astratti e lontani come quelli del sacro e del profano ma che sono, invece, profondamente presenti nella nostra vita quotidiana, più di quanto si possa immaginare. 

Da cultore delle \"humanae litterae\" quale egli è, il drammaturgo fiorentino non poteva sottrarsi all\'elogio della \"parola\" e al potere evocativo intrinseco ad essa. \"Le cose esistono - ha spiegato - proprio perché attribuiamo ad esse un nome.\" Infatti una parola, nel solo atto di essere detta, rende una cosa immediatamente visualizzabile nella nostra mente. E far precedere un \"non\" non è sufficiente per negarne l\'esistenza in quanto la visualizzazione scatta già nel momento in cui essa viene pronunciata.

\"Il perimetro del sacro che sta dentro di te è, quindi, un confine fatto di parole” ha concluso lo scrittore che al termine del monologo, dopo aver ricevuto un lungo applauso dal pubblico, ha ricambiato  la generosità della platea con una lunga declamazione del passo finale del Paradiso di Dante.

Con \"L\'amor che move il sole e l\'altre stelle\" Stefano Massini ha quindi chiosato la serata, una scelta azzeccatissima per un festival che ha come mission proprio quella di preparare lo spirito al mistero pasquale.

Gli incassi dello spettacolo di Stefano Massini che fa parte del nutrito cartellone del Mysterium Festival, come ha spiegato il maestro Piero Romano, ideatore, fondatore e direttore artistico dell\'Orchestra della Magna Grecia, saranno devoluti in beneficenza in favore delle associazioni \"Abfo\" e \"Ali per volare\", entrambe impegnate ad aiutare bambini e i soggetti fragili nei momenti di particolare difficoltà.