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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Questa sera alle 20.30 presso il

Molo Sant’Eligio a cura del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti sarà proiettato il documentario "La febbre di Gennaro" che scandaglia e racconta l’esperienza nella cooperazione internazionale fin qui vissuta dal giovane tarantino Gennaro Giudetti. 

“A parlarne - scrive il Comitato- sarà Daniele Cini, il regista che insieme a Claudia Pampinella ha reso a Gennaro o meglio alle sue scelte, l’attenzione che merita, come hanno già fatto tante istituzioni italiane ed estere. Gennaro è stato invitato alla Camera dei Deputati  a parlare dei corridoi umanitari ai quali ha collaborato, è stato invitato al Parlamento Europeo e in tante città italiane e straniere, da enti e università. 

Abbiamo  ritenuto opportuno invitare il sindaco di Taranto, insieme all’assessorato alla cultura e a quello delle politiche giovanili e dell’integrazione, alla visione del documentario, augurandoci  che si stabilisca finalmente una connessione che può solo giovare alla città. 

Partito dagli scout, il servizio civile in Albania, con la Comunità Giovanni XXIII, ha segnato una svolta definitiva nella sua vita. Il volontariato in città  lo ha visto nel collettivo Ammazza che Piazza, impegnato nella riqualificazione autogestita di aree urbane, ma lo ha trovato presente al porto ad accogliere i migranti e ovunque potesse essere utile. Lo abbiamo voluto negli ultimi due anni sul palco di #Unomaggioliberoepensante e in questa ultima speciale edizione in un incontro dedicato agli studenti del liceo Aristosseno perché la sua capacità di donarsi interamente agli altri è un esempio che non possiamo trascurare di conoscere e far conoscere, soprattutto ai più giovani. Gennaro si occupa dei suoi simili mettendo in gioco la sua stessa vita, sfidando la sorte e sfidando la burocrazia delle leggi nazionali e internazionali che, paradossalmente, sono un ostacolo pari o superiore alle “difficoltà di sopravvivenza” che i migranti incontrano nei loro stessi paesi. La situazione in cui si è trovata la Sea Watch nel novembre 2017 è forse la punta tragica di un iceberg che la comunità internazionale non può ignorare. A condurci nelle pieghe più profonde delle scelte del nostro giovane amico e del panorama sociale e politico in cui il documentario le colloca ci penserà la nostra Valentina Petrini che non ha bisogno di alcuna presentazione. Siamo convinti, come tarantini che la nostra terra abbia la fortuna di avere partorito dei paladini che non la dimenticano. Nonostante grossi sacrifici, il minimo, come Comitato, è rendergli tutta la gratitudine possibile, augurandoci di essere uno stimolo proficuo anche per le istituzioni, per  tutte le associazioni che operano per il bene del territorio, per le comunità religiose, quelle militanti nei luoghi e nelle occasioni in cui la marginalità lo richiede,  e per tutti i concittadini che condividono l’operato di Gennaro e ne vanno fieri al pari nostro.  

Ringraziamo il Molo S Eligio per l’ospitalità gratuita dell’evento e naturalmente Valentina per il suo puntuale supporto alle attività del Comitato.”

 In attesa del primo ciak, previsto probabilmente per il 7 settembre, di un film girato in Puglia, 'Viaggio a sorpresa', Ronn Moss, il popolare attore che per molti anni è stato il volto di Ridge Forrester nella soap 'Beautiful', va alla scoperta dei luoghi più suggestivi della regione. Tappa a Grottaglie, in provincia di Taranto, dove Moss ha visitato il quartiere delle ceramiche. Grottaglie è infatti riconosciuta a livello nazionale come città di arte ceramica. Nella visita, Moss è stato accompagnato da Emanuele di Palma, presidente della Banca di Credito Coopetativo San Marzano di San Giuseppe (Taranto) che sarà partner della produzione cinematografica. Bcc ha già sostenuto altri film attraverso specifiche misure previste dalla normativa. Tra questi, ultimamente, 'Il Grande Spirito' con Sergio Rubini e Rocco Papaleo, girato a Taranto. 'Viaggio a sorpresa', invece, di cui è in corso il casting in questi giorni, sarà girato tra Fasano, Alberobello, Monopoli e Locorotondo, cioè tra le aree di Bari e Brindisi. Ronn Moss sarà sia il produttore che il protagonista del suo film, un una commedia romantica con la regia di Roberto Baeli. Tra i protagonisti sono già stati selezionati Paolo Sassanelli e Mayra Pietrocola. 

Appuntamento martedi 25 con il secondo spettacolo del Teatro delle Forche, dedicato ai bambini e alle famiglie, a Massafra nell’ambito  de “La Scena dei Ragazzi” promossa dal Comune e dal Teatro Pubblico Pugliese e tra gli appuntamenti estivi del cartellone “Yes Massafra”. Dopo “Alice” andato in scena questa sera nella Piazza d’Armi del Castello Medievale, la compagnia del Teatro delle Forche porterà in scena “MeravigliosaMente”, uno spettacolo sull’amicizia e sui numeri, dal racconto “L’uomo che sapeva contare” di Malba Tahan.

Con Vito Latorre, Giancarlo Luce, Ermelinda Nasuto. Regia di Giancarlo Luce. Costumi e scene di Mariella Putignano. Oggetti di scena Cinzia De Nisco.

«Perché uno spettacolo sulla matematica? Perché un giorno, per gioco, ho provato a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza la matematica e mi sono accorto che tutto, anche le cose più semplici, sono gestite dai numeri. La matematica è la lingua dell’universo, e chi conosce questo linguaggio può comprendere l’universo. Anche i sentimenti e le emozioni sono variabili ed equazioni che possono essere risolte grazie all’aiuto di questa regina delle discipline, il cui scettro e corona si chiamano creatività e immaginazione.

Gli stessi ingredienti che costituiscono l’arte del Teatro.

Così è nata l’idea e, in suo soccorso, il meraviglioso racconto di Malba Tahan “L’uomo che sapeva contare” e tanti altri autori che, con i loro testi e studi sulla matematica, mi hanno consentito di allestire lo spettacolo “MeravigliosaMente” in forma di narrazione divertita e divertente sulle proprietà dei numeri, sulle loro combinazioni e sulle creazioni di cui sono capaci. Ma anche e soprattutto di quei sentimenti e valori di cui si fanno portatori, il cui fine ultimo è la ricerca dell’infinito». 

Ticket d'accesso: 1 euro. Posti limitati, nel rispetto della normativa volta al contrasto della diffusione del contagio da Covid-19. Ingresso ore 20.00. Sipario ore 20.30. Prenotazione obbligatoria.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.teatrodelleforche.com; 0998801932.

È morta nel pomeriggio oggi a Bari l’attrice 79enne Mariolina De Fano, dopo un malore e l’intervento del 118 chiamato dal fratello.   

   Classe 1940, Mariolina era amatissima per le sue interpretazioni da caratterista ed in particolare nella fiction Rai “Raccontami”, nei panni di Nonna Innocenza, e nella serie televisiva “Mudù” con l’attore Uccio De Santis. “Mi hai dato tanto, ho cercato di starti vicino il più possibile. Perché ci hai fatto questo scherzo?”, ha scritto De Santis sui social.   Nella sua carriera, cominciata ad appena tre anni, Mariolina De Fano aveva preso parte a numerose commedie comiche, musicali, operette e film. Tra le collaborazioni più importanti quelle con Michele Mirabella, Sergio Rubini e Leonardo Pieraccioni.

 Nel centro storico di Martina Franca (Taranto) domani sera e domenica sera quattordici pianoforti nelle mani di oltre cento interpreti per una multisala della musica all’aperto. Sabato 8 e domenica 9 agosto torna infatti la maratona musicale “Suona con noi” con professionisti ed esordienti in arrivo da tutta l’Italia. Tra gli ospiti, anche i protagonisti della scuola pianistica pugliese, dal capostipite Michele Marvulli a Pasquale Iannone, Pierluigi Camicia e le nuove leve Alessandro Sgobbio e Osvaldo Nicola Fatone. Nel centro storico di Martina Franca protagonista sarà il pianoforte. 

 

Anzi, quattordici pianoforti, suonati, a rotazione in altrettante postazioni, da oltre cento musicisti provenienti da tutta Italia, con qualche presenza anche dall’estero. La  maratona pianistica, intitolata “Suona con noi”, è  il momento più spettacolare del festival “Piano Lab” pensato dall’ideatore Giovanni Marangi mettendo insieme l’esperienza trentennale nel mondo dei pianoforti con quella di organizzatore della Ghironda. Piano Lab,spiegano i promotori, “è una grande festa degli ottantotto tasti che muove direttamente dallo strumento e dal quel vasto mondo di professionisti, studenti o anche semplici appassionati, con i quali cambiare in maniera inclusiva la prospettiva tradizionale di partecipazione tra palco e platea”. 

 “Abbiamo deciso di fare il “Cinzella Festival” nonostante tutto. Lo facciamo perché in questo periodo di “distanziamento sociale” solo la musica, il cinema e l’arte in generale sono in grado di abbattere distanze e barriere e darci fiducia nel futuro". Lo ha detto  l’attore Michele Riondino, presentando l’edizione 2020 del “Cinzella Festival” che dal 12 al 15 agosto si terrà nelle cave di Fantiano a Grottaglie (Taranto). Tra gli appuntamenti anche l’esibizione di Diodato, vincitore dell’ultimo Sanremo. Il festival vede come promotori l’associazione culturale “Afo6 - Convertitori di idee” con il patrocinio di Apulia Film Commission. Il Festival è dedicato a musica e cinema ed ha la direzione artistica dello stesso  Riondino. “Quello che quest'anno avrebbe dovuto essere un grande Festival internazionale, dopo il successo dello scorso anno con Franz Ferdinand e Afterhours e dopo l'annuncio di Mark Lanegan, purtroppo rimandato, decide di dare spazio ad alcuni dei migliori talenti nazionali” ha rilevato Riondino. Il Festival dedicherà, come ogni anno, una parte alle "immagini", il 12 e il 13 agosto, e una parte ai concerti dal vivo, il 14 e il 15 agosto. Sul grande palco delle cave di Fantiano di Grottaglie si alterneranno talk, proiezioni, musica, guest d'eccezione. Dal 12 al 13 ci saranno Michele Riondino e Massimo Causo, Alessandro "Asso" Stefana (musicista), Marc Collin (regista, musicista), Giorgio Testi e Lorenzo Zippel (registi), Gabriella Nobile (scrittrice), i live di Guano Padano plays Morricone e la world music di Mama Marjas feat. Don Ciccio. Nelle serate del 14 e del 15 agosto sono invece attesi Bud Spencer Blues Explosion, Andrea Laszlo De Simone e Diodato (unica data pugliese), che chiuderà la quarta edizione del Cinzella Festival 2020. 

“Linea Verde Radici”, il branded content alla scoperta delle bellezze italiane, nella puntata di sabato 8 agosto, alle 12.25, su Rai1, raggiungerà la Puglia alla scoperta di un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni secolari che è la Valle d’Itria. Da un orto dei miracoli, dove alcuni ragazzi hanno riscoperto antiche tradizioni agricole, alle suggestive Grotte di Castellana, dove il tempo sembra essersi fermato. Federico Quaranta condurrà i telespettatori tra gli uliveti secolari delle campagne e le tradizionali abitazioni contadine dei trulli, incontrando lungo il viaggio donne che cucinano piatti tipici in strada. Poi raggiungerà il gioiello della Valle d’Itria, Martina Franca, fino ad arrivare a Molfetta, dove salirà a bordo di un peschereccio per raccontare la raccolta e il riciclo della plastica che i pescatori trovano in mare. 

    “Linea Verde Radici” è un programma di Francesco Lucibello, Andrea Caterini e Gian Marco Mori che ne firma anche la regia. La realizzazione è curata dalla società Alter Ego.

Sono 28 le città in corsa per il titolo di "Capitale della cultura italiana" per l'anno 2022. Lo rende noto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle città che hanno perfezionato la candidatura. Entro il 12 ottobre la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste, la procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.   

    “In tutte le sue edizioni la Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale”. Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.   Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Dalla sua istituzione il titolo è stato assegnato: nel 2015, alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016, a Mantova; nel 2017, a Pistoia, nel 2018, a Palermo. Parma è la Capitale italiana della cultura per il 2020 e 2021, il titolo le è stato prorogato dal Dl Rilancio che ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023. Ecco l’elenco delle 28 città in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022: 1. Ancona 2. Arezzo 3. Arpino (Frosinone) 4. Bari 5. Carbonia (Sud Sardegna) 6. Castellammare di Stabia (Napoli) 7. Cerveteri (Roma) 8. Fano (Pesaro Urbino) 9. Isernia 10. L'Aquila 11. Modica (Ragusa) 12. Molfetta (Bari) 13. Padula (Salerno) 14. Palma di Montechiaro (Agrigento) 15. Pieve di Soligo (Treviso) 16. Pisa 17. Procida (Napoli) 18. San Severo (Foggia) 19. Scicli (Ragusa) 20. Taranto 21. Trani (Bat) 22. Trapani 23. Tropea (Vibo Valentia) 24. Venosa (Potenza) 25. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola) 26. Verona 27. Vigevano (Pavia) 28. Volterra (Pisa). 

“Sono tornato in Nicaragua trentacinque anni dopo. E ho ritrovato i poeti. E non potevo andarmene senza raccontare la loro storia.  E raccontare dei poeti è stato fare in conti con me stesso.  Con la mia vita.”

 

Lunedì 3 agosto 2020, nel quartiere Gesù Bambino di Massafra, in Piazza Scarano, si terrà la presentazione del libro "La rivoluzione perduta dei poeti" (Casa Editrice Polaris) del giornalista e fotografo Andrea Semplici. Inizio ore 20.30.

L'iniziativa è a cura del Teatro delle Forche e dell'associazione culturale “Il Serraglio” e rientra tra gli eventi culturali del progetto "PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali" - sostenuto attraverso l’avviso pubblico "Periferie al centro",  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all'Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti, coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese - e tra gli appuntamenti del cartellone estivo del Comune di Massafra.

“Il 19 luglio del 1979, i sandinisti entrano a Managua. Il tiranno, Tacho Somoza, el malo, era fuggito due giorni prima. È l’ultima Rivoluzione del ‘900. È accaduto l’impensabile. Nel Centroamerica, un movimento armato conquista la libertà di un paese, da sempre considerato ‘terra privata’ degli Stati Uniti.

È la Rivoluzione dei poeti. In Nicaragua todos son poetas. I poeti hanno sparato, hanno ucciso e sono stati uccisi. Nel primo governo rivoluzionario vi erano cinque poeti.  Raccontano che la prima legge del nuovo Nicaragua sia stata una poesia. Non è vero, ma tutti lo credono. Il sandinismo era l’immaginazione al potere.

Io arrivo a Managua nell’estate del 1980. Per vedere la Rivoluzione. Non ero il solo. Per dieci anni qui sono passati frotte di scrittori, poeti, artisti, quattro premi Nobel, intellettuali, cantanti. Poi, il sogno è finito. Ma non è svanito: è rimasto nell’aria. La poesia non è scomparsa: il terzo, fra i paesi più poveri del Latinoamerica, scrive ancora poesie. Le legge. Le ascolta. Si appassiona.  Chiedi a un ragazzino cosa vuol fare da grande e ti risponderà: il poeta. Come è possibile? Come è possibile che la poesia sia nelle vene della gente del Nicaragua?

Sono tornato in Nicaragua trentacinque anni dopo. E ho ritrovato i poeti. E non potevo andarmene senza raccontare la loro storia.  E raccontare dei poeti è stato fare in conti con me stesso.  Con la mia vita.

I poeti non hanno saputo costruire il sogno di una Rivoluzione. Platone li aveva avvertiti. Vi è anche lui fra la folla di personaggi che viaggia per il Nicaragua. I poeti replicano al filosofo: noi siamo stati capaci di farla e di immaginarla una Rivoluzione. E continuare a immaginarla è importante. I poeti hanno riso molto, hanno pianto molto in Nicaragua. Questo libro racconta di queste lacrime e di queste risate. Racconta di un fallimento e di un trionfo.”

La partecipazione all’evento è gratuita e il numero di posti limitato, nel rispetto della normativa volta al contrasto della diffusione del contagio da Covid-19.

“La cultura per un cambio di clima sociale ed economico” con il pensiero rivolto ai bambini che nasceranno nella Taranto di domani: punta su questi due elementi la candidatura unitaria di Taranto e dei Comuni della Grecia Salentina (12 centri del Sud Salento affermatisi con la “Notte della Taranta”) a capitale italiana della cultura per il 2022 presentata oggi. Taranto e Grecìa Salentina concorrevano all’inizio separati, poi hanno deciso di unire le forze. Presentando stamattina nel teatro comunale Fusco il dossier di candidatura.

 

 Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha detto che “si afferma un cambio di di paradigma per entrare sempre di più in una dimensione nuova della città. Noi siamo già quello che siamo in grado di raccontare. Iniziamo a guardare Taranto con occhi diversi, con un’idea che non è più quella dello stereotipo industriale”.

    “Taranto - ha proseguito il sindaco - si è scrollata di dosso la vecchia immagine e anche un certo modo di lagnarci: non ce l’abbiamo fatta, non ci hanno considerati. No - ha sostenuto Melucci - nessuna sfida ci è preclusa”.

     Circa la dedica ai piccoli, il sindaco ha affermato che “i bambini di Taranto hanno sofferto” con evidente riferimento alla situazione dell’inquinamento industriale e alle malattie che ha generato, che spesso hanno colpito proprio i più piccini.

    Per il vice sindaco Fabiano Marti, “la cultura cambia il clima e candidarsi per Taranto era fisiologico. Vogliamo raccontare una città diversa”.

    Con Taranto, sono 44 le città in Italia che ambiscono al titolo. Il dossier è fatto da 60 pagine. Ci sono beni culturali importanti come la Cattedrale di Taranto, il Museo archeologico nazionale e la città vecchia, ma anche grandi eventi come Medimex e il Festival della Valle d’Itria. 

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