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Giornale di Taranto -
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Il numero delle auto ecologiche in circolazione in Puglia non è da primato, si tratta solo del 6,5% del parco circolante totale. Ancora meno sono a Taranto, dove le vetture alimentate con carburanti alternativi non toccano nemmeno il 5%. E' il risultato che viene fissato da un’elaborazione dell’Osservatorio Federmetano (struttura di ricerca sul metano per autotrazione) su dati Aci. Su un totale di 2.249.203 di auto circolanti in Puglia quelle elettriche, ibride, a metano e a gpl sono 145.715 (che corrispondono, come si diceva, al 6,5% del parco), mentre quelle a benzina e a gasolio sono 2.103.488, e cioè il 93,5% del parco circolante.

Se si considerano i dati provinciali emerge che la provincia pugliese in cui vi è la percentuale maggiore di auto ecologiche è Bari (7,8%), seguita da Lecce (6,8%), Foggia (6,7%), Brindisi (5,6%), Taranto (4,9%) e Barletta Trani (4,6%).

A livello nazionale, le auto ecologiche circolanti nel nostro Paese sono solo il 7,5% del parco, mentre quelle a benzina e a gasolio rappresentano ben il 92,5% del parco circolante.

 

Dall’elaborazione dell’Osservatorio Federmetano emerge con estrema chiarezza che le auto alimentate a metano, a gpl, ibride ed elettriche nel nostro Paese rappresentano ancora una quota marginale del parco circolante, ma in rapida crescita, soprattutto per merito della crescente affermazione del metano. A farla da padrone sono ancora le auto a benzina e gasolio, che però, purtroppo, sono più inquinanti di quelle alimentate con carburanti alternativi. A questo bisogna aggiungere che il parco circolante nel nostro Paese è particolarmente vecchio, e quindi la maggioranza delle auto in circolazione ha livelli di emissioni nocive particolarmente alti. Come fare, quindi, per ridurre in tempi brevi l’impatto Quota percentuale di auto ecologiche sul totale del parco circolante in Puglia all’1/1/2014
PROVINCIA	Quota % metano, gpl, elettriche e ibride
BARI	7,8
LECCE	6,8
FOGGIA	6,7
BRINDISI	5,6
TARANTO	4,9
BARLETTA TRANI	4,6
PUGLIA	6,5
Fonte: elaborazione dell’Osservatorio Federmetano su dati Aci
ambientale del parco di autovetture in circolazione? Una soluzione efficace è certamente puntare su una maggiore diffusione dei veicoli alimentati a metano, anche attraverso la trasformazione dei veicoli in circolazione. “L’uso di un’auto a metano – sottolinea Dante Natali, a capo dell’Osservatorio Federmetano – consente anche di risparmiare nella spesa per il carburante. Il metano infatti è il carburante più economico tra quelli maggiormente diffusi. Il maggior investimento necessario per l’acquisto di un’auto a metano si ripaga in tempi brevi grazie al risparmio che si ottiene ogni volta che si riempie il serbatoio”. Oggi in Italia è presente una rete composta da più di mille distributori di metano, rete che è la più sviluppata a livello europeo, e sul mercato sono disponibili molti modelli a metano, prodotti direttamente dalle case automobilistiche ed inoltre vi è la possibilità di trasformare a metano le vetture a benzina già circolanti. Vi è quindi una sempre maggiore possibilità di scelta, per chi è interessato ad utilizzare un’auto a metano. “Oggi i veicoli a metano – conclude Natali – garantiscono le stesse prestazioni, lo stesso comfort e gli stessi livelli di sicurezza dei veicoli a benzina e a gasolio. In più consentono di inquinare meno e di risparmiare. Non è una qualità da sottovalutare, soprattutto in questi tempi di crisi”.

Tempa Rossa? Come Amministrazione abbiamo già votato “no” e il discorso è chiuso. Il dissesto? Ne stiamo uscendo, siamo diventati un Comune virtuoso, abbiamo ottimizzato le risorse, ridotto le spese e siamo in attesa dell'esito della causa giudiziaria. Le emergenze ambientali ed occupazionali le stiamo affrontando per quanto, come tutti sapete, ci permettono le nostre competenze. A Roma non siamo andati con il cappello in mano, al Governo sono state rappresentate tutte le sofferenze della cittadinanza. E, poi, non mi si dica che non stiamo facendo nulla per i giovani. ”

Concetti e parole del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, gradito ospite del secondo dibattito pubblico organizzato dal quotidiano d'informazione online “Giornale di Taranto” diretto dal dott. Angelo Lorusso. Un dibattito che ha avuto come scenario l'Aula Magna dell'Istituto “Pacinotti”, dove il primo cittadino del capoluogo ionico non ha risposto solo alle domande dei giornalisti, ma pure a quelle di numerosi tarantini che hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per... dove va la città. Che è stata la prima domanda rivolta al sindaco dal moderatore dell'incontro, il giornalista Pierpaolo D'Auria.

Bisogna tener conto- ha esordito Stefàno - che nei primi cinque anni non abbiamo potuto “comunicare” con la città per informarla su tutto ciò che si stava facendo. Eravamo alle prese con il dissesto e ci trovavamo nell'impossibilità di spendere un euro. Non potevamo avere il difensore civico, addetti stampa, staffisti e quindi non eravamo nelle condizioni di far conoscere le cose fatte. Abbiamo operato in condizioni difficilissime con un miliardo e 200 milioni di euro di debiti, che dovevamo pagare e con una serie di veti a cui non potevamo derogare. Potevamo fare solo una cosa: pagare i creditori.”

L'avvio del confronto con la platea è stato paragonabile ad un'auto appena messa in moto. Il sindaco ha spiegato come il Comune è diventato virtuoso ristrutturando immobili di sua proprietà per utilizzarli come uffici (ed in questo caso gli esempi sono stati quelli di Piazza Coperta e della nuova sede della Caserma della Polizia Urbana) o come sedi universitarie (l'ex Caserma Rossarol). Operazioni che hanno permesso di evitare il pagamento di fitti per centinaia e centinaia di migliaia di euro all'anno. Operazioni che sono servite per rivitalizzare le casse comunali e per venire incontro ai cittadini bisognosi.

Già, ma intanto, restando in tema di Università, si rischia di perdere i corsi...

Il problema dell'Università non dipende dal Comune di Taranto. - ha replicato il sindaco- C'è il Ministero, la Regione, noi la parte nostra l'abbiamo fatta. Fra i risultati ottenuti (a proposito, i viaggi a Roma non sono stati i “viaggi della speranza”, ma della certezza) devo ricordare che siamo l'unica città italiana che ha avuto la restituzione dei beni demaniali senza spendere un euro. Dobbiamo sbrigarci però ad utilizzare quelle aree, dobbiamo fare in fretta e bene. Perché altrimenti se non realizzeremo in tempi brevi quello che abbiamo progettato, quelle zone torneranno allo Stato. Abbiamo avuto per la Sanità finanziamenti destinati per l'assunzione di personale. E vorrei ricordare che siamo l'unica città ad aver ottenuto la zona franca al porto. Ce l'aveva pure il porto di Trieste, ma si parla di tanti anni fa.

Per la prima mezz'ora il sindaco ha evidenziato le attività svolte dalla sua amministrazione ricordando che c'è stata grande attenzione nel saper presentare al governo la sofferenza della città. Una città che ha dato tantissimo allo Stato da 150 anni e che adesso vuol far sentire la sua voce dopo aver subìto in passato decisioni senza poter obiettare nulla. Adesso è giunto il momento di chiedere per difendere ciò che abbiamo, come il Porto. Divenuto protagonista di una vertenza che, a detta del sindaco, potrà risolversi soprattutto quando dal prossimo mese si darà il via ai dragaggi che porteranno lavoro ridando fiato a tutto il territorio.

Il problema occupazionale e lavorativo a Taranto è una ferita aperta che diventa ancor più sanguinolenta se viene affiancato a quello ambientale. Ed stato a questo punto che anche il folto pubblico presente nell'Aula Magna ha voluto chiedere al sindaco che cosa potrà accadere: dalla questione “Tempa Rossa” a quella dell'Ilva.

Allora, voglio precisare che per “Tempa Rossa” l'Amministrazione comunale ha detto di “no”. Per noi il discorso è chiuso. Lo sviluppo di Taranto non passa da “Tempa Rossa”, ma dal Porto. Se arrivano container ci saranno posti di lavoro che non inquinano. Questo è il futuro della città. Ma non solo. Il futuro della nostra città è il patrimonio archeologico che dobbiamo valorizzare.”

La città ha fame di lavoro e la protesta degli autotrasportatori al Porto lo dimostra.

Sì, è un grosso problema, ma come amministrazione comunale siamo stati e siamo a fianco degli autotrasportatori. Noi difenderemo sempre i lavoratori. Noi siamo andati da TCT ed abbiamo detto “una parte di ragione l'avete, nel senso che pagate un molo che utilizzate poco o non lo state utilizzando”. E non solo. Abbiamo anche proposto alla TCT che fino a che non saranno avviati i lavori non pagheranno il canone. In pratica siamo andati incontro agli imprenditori affinché rimangano a Taranto. Noi continueremo a difendere i lavoratori. Noi possiamo essere orgogliosi dei nostri lavoratori per la loro professionalità. Noi siamo vicini alle sofferenze della gente.”

E i tagli ai servizi sociali? Nell'illustrare l'opera dell'Amministrazione, il sindaco ha segnalato che il capoluogo ionico è al secondo posto a livello nazionale per il welfare, per gli aiuti che vengono garantiti alle famiglie in difficoltà.

Siamo quelli che in Italia hanno impegnato più energie. A Taranto l'amministrazione è vicina alle esigenze delle persone. Abbiamo dei limiti, certo. Ma bisogna pur dire che negli ultimi tre anni il governo ci ha tolto 80 milioni di euro. E siccome non possiamo violare il patto di stabilità stiamo facendo delle verifiche per ridurre le uscite. E mi pare opportuno sottolineare che in 7 anni e mezzo non ci sono stati consiglieri comunali che (ad esempio) hanno fatto viaggi a spese dei tarantini.”

Nonostante le parole del sindaco, c'è stato però chi non si riconosce nella città descritta. Chi non dimentica gli ammalati per inquinamento. Chi chiede di chiudere l'Ilva. Chi chiede come si possa sfruttare il patrimonio archeologico se non ci sono treni, se non c'è un aeroporto, se l'autostrada è a 30 chilometri e se le navi turistiche non attraccano. Chi è contro la cementificazione e chi evidenzia come nel centro storico vi siano palazzi storici trascurati. Tutte questioni a cui il sindaco ha cercato di dare risposta.

Il Comune non ha competenza sulla politica industriale, sulla grande industria. Lo ha confermato il TAR. Il Comune non ha possibilità di operare in questo ambito. A Roma lo abbiamo sottolineato: c'è un aumento della sofferenza. Quando l'Arpa disse che c'erano dei rischi per la salute, chiesi se potevo far fare degli esami, degli accertamenti a spese del Comune. Ebbene, mi arrivò una lettera di diffida affinché non facessi verifiche a spese del Comune perché doveva farle l'Arpa. Io le mie battaglie contro l'inquinamento le faccio da anni. Abbiamo piantato migliaia di alberi. Gli alberi che sono stati tagliati li ha scelti un agronomo che ha segnalato il pericolo di caduta. Questa amministrazione è contro l'espansione, vogliamo evitare gli errori del passato. Che stiamo facendo? Stiamo facendo cose che in passato non sono state fatte, come i marciapiedi, le strade. Lo sapete che gli studenti dell'Istituto Pitagora di Taranto hanno vinto un concorso a livello nazionale su come valorizzare le bellezze delle proprie città? Il ministro Franceschini lo abbiamo invitato noi per far crescere ulteriormente il nostro museo e il settore del turismo. Il museo Maiorano: manca la targa, ma è anche vero che lo abbiamo ristrutturato noi. All'Università abbiamo dato delle strutture, fra cui Palazzo Delli Ponti che non è stato custodito. Siamo fra le poche città che non hanno aumentato le tasse. Il problema è che con le ristrettezze economiche dobbiamo gestirci al meglio. Quest'anno lo Stato ci toglierà altri 6 milioni. E per quanto riguarda l'aeroporto, voglio ricordare che la competenza è di Regione e Governo, il Comune non può far altro che organizzare voli charter.”

Il sindaco è stato un fiume in piena e dopo aver invitato all'unione per la difesa della città è passato a chiarire alcuni aspetti legati al dissesto.

Per cinque anni abbiamo provveduto a pagare i creditori. Adesso abbiamo 120 milioni di avanzo di bilancio. Che non possiamo toccare perché li dobbiamo preservare per i creditori fino a quando non si risolverà il problema giudiziario. La OSL ha già dei soldi del Comune, il 50 per cento di quello che avanza. Stiamo aspettando perché siamo in causa con la banca. Se vinciamo, il contratto è nullo. Se perdiamo... c'è da spararsi. Però abbiamo vinto in primo e secondo grado... e siamo fiduciosi per il terzo. La Corte dei Conti non ci ha contestato nulla, ha solo chiesto “vuoi rispondere a quello che abbiamo domandato?”. Lo ripeto: siamo in regola, abbiamo osservato un comportamento virtuoso ed abbiamo aumentato le entrate in alcuni casi di 6 volte.

Chiarimenti e spiegazioni che dovrebbero mettere tutti d'accordo: ovunque sia diretta la città, la strada da percorrere per allontanarsi dai problemi non sarà breve. 

TARANTO-SARNESE 2-1
 
TARANTO: Mirarco, Colantoni, Porcino, Marsili, Ibojo, Marino, Russo (Carbone, 23 st)  Oretti, Genchi, Pia' (Mignogna 23'st)  Gabrielloni (Pambianchi 35' St)
All.Favo
In panchina: Pizzaleo, Prosperi, Conti, Fonzino, Tarallo, Cimino.
 
SARNESE: Ruocco, Cozzolino, Guarro, Fontanarosa, Licciardi, Catalano, Savarese, Nasto (Maggio 34' St)  Ianniello (Ottobre 16 st)  Tufano (Iovene, 16 st) Marcucci. 
All. Vitter
In panchina: Nobile, Grenni, Dipalma, Pallonetto,  Nasti, Dicapua.
 
Arbitro: Gosetto di Schio (Bozzolan-Sattin)
 
Marcatori: Genchi (Ta) 18' pt. Porcino (Ta) 43' pt.; Maggio (S) 43 st.
 
Angoli: Taranto 3 Sarnese 2  
 
Note: Spettatori 2000 circa (1149 abbonati). Incasso non comunicato 
 
di ANGELO DI LEO
La Sarnese si sveglia tardi, per fortuna del Taranto. Un gol sul finire è un altro annullato per fuorigioco danno senso ad una gara niente affatto interessante anche se vincente. 
E forse questo, per il momento, è quello che conta per un Taranto in ritardo sul ruolino di marcia e ancora lontano dal podio (la vetta è un luogo ancora dello spirito).
Sarnese deludente per 85 minuti, dunque. Brillante solo nel finale anche a causa del calo rossoblu.
Taranto più vivo della scorsa settimana, a cominciare da Pia' che in alcuni frangenti ha reso omaggio ai suoi trascorsi illustri. 
 
 
Primo tempo. Il Taranto col 4-2-3-1 con Genchi ariete e Gabrielloni alle sue spalle. A Pia' la solita licenza di inventare e magari colpire.
Marsili e Oretti coppia di mediana, dietro Marino al posto di Panbianchi, a riposo dopo due gare così così.
Sarnese con un guardingo 4-4-2. La prima palla verso la porta è dei campani con un fiacco colpo di testa di Marcucci servito da Liccardi.
La gara è noiosa, i venti minuti iniziali non passeranno alla storia. 
Il gol di Genchi arriva casualmente. La punta rossoblu se la gioca di mestiere quando Fontanarosa sbaglia i tempi della ripartenza e la palla finisce tra i piedi del n.9 che velenosamente mira all'angolino sinistro, spiazzando Rucco.
Taranto in vantaggio al 18esimo senza aver prodotto alcuno sforzo. Alla mezz'ora sfiora pure il raddoppio ma Marino è in fuorigioco quando ribatte in rete la palla che Rucco aveva respinto su testa di Ibojo.
Due minuti dopo, il raddoppio. Pia' chiude deliziosamente il triangolo chiesto da Porcino che entra in area e colpisce Rucco. 
Gol meritato, il terzino è tra i migliori dall'inizio del campionato.
Taranto sugli scudi con Gabrielloni e Russo che sfiorano la terza rete. Pia' finalmente mostra le sue doti, sfruttando bene la prateria campana e liberando i compagni all'occorrenza. Ma il terzo gol non arriva.
 
Secondo tempo. Prima occasione al 21esimo. La Sarnese si affaccia in area di rigore ma la testata di Marcucci sfiora il palo. Il Taranto non cerca il terzo gol più di tanto.
Favo toglie Pia' e, con Mignogna dentro, il Taranto passa al 4-3-3. 
La gara scivola via senza grandi sussulti. La curva canta mentre la gradinata sonnecchia (a proposito, il popolo disoccupato non ha risposto alla chiamata del Taranto che per i senza reddito avrebbe spalancato le porte: altra pezza a colori su una campagna abbonamenti fallimentare).
Alla mezz'ora Gabrielloni entra in area e si fa ribattere il tiro ravvicinato.
 Poi alza la testa la Sarnese che si prende qualche metro e tenta un paio di giocate.
Sarà un crescendo campano.
Al 35 esimo Marcucci colpisce il paolo pieno, su cross perfetto di Savarese. 
Favo non vuole rischiare e toglie una punta (Gabrielloni) inserendo il difensore Pambianchi.
E siamo allo scossone che da' un senso alla gara inutile ma vincente. 
A Sarnese segna con Maggio e ravviva l'ambiente. Il pubblico coglie la difficoltà del Taranto e il tifo si fa pieno. La Sarnese addirittura trova la via del secondo gol ma Marcucci è in netto fuorigioco. E lo Iacovone scopre che in tribuna i campani ci sono e si fanno anche sentire.
La gara si fa dura e forse gli ultimi dieci minuti assegnano a questa vittoria un gusto che in realtà sarebbe stato difficile intravedere.
Taranto ancora da rivedere, Pia' leggermente più brillante del solito. Genchi segna ma non sembra quello dei giorni migliori.
Domenica a Potenza, altro esame difficile.
 
 

TARANTO-  Un nuovo sbarco di migranti al molo "San Cataldo" del porto di Taranto. Si tratta del quindicesimo che si registra dall'inizio dell'estate nel capoluogo ionico. Questa volta nella "città dei due mari" sono giunti, a bordo della nave della Marina Militare "San Giorgio", 914 profughi di nazionalità africana, fra cui 56 donne (due in stato di gravidanza) e 76 minori la cui stragrande maggioranza non risultava accompagnata dai propri genitori. Appena informato, il prefetto di Taranto, dott. Umberto Guidato, ha indetto una riunione operativa allo scopo di coordinare l'accoglienza e l'assistenza dei migranti. Stando a quanto comunicato dalla Prefettura, a circa 200 cittadini  (fra cui i minorenni non accompagnati) sarà garantita una temporanea sistemazione in città, mentre il resto dei profughi  sarà trasferito in altre regioni, così come predisposto dal piano di riparto redatto dal Ministero dell'Interno.

Prime richieste istruttorie, ma nessuna decisione al processo di appello per la brutale uccisione di Sarah Scazzi, la ragazzina di Avetrana che nell'agosto del 2010 fu uccisa e gettata in un pozzo. Un efferato delitto per il quale sono state condannate all'ergastolo la zia Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri, il tutto al termine di un procedimento in cui si sono registrati colpi di scena a ripetizione soprattutto  grazie alle contraddittorie dichiarazioni rese da Michele Misseri. Che, dopo essersi accusato dell'assassinio della povera Sarah (sua nipote) tirò in ballo la figlia Sabrina per poi ritrattare.

Questa mattina dinanzi alla Corte presieduta dalla dott.ssa Sinisi, la pubblica accusa rappresentata dai p.g. dott.Ciro Saltalamacchia e dott.ssa Antonella Montanaro ed il nutrito collegio difensivo hanno formulato numerose richieste. Fra quelle avanzate dai legali degli imputati vi sono (ad esempio) la proposta di nuove consulenze, dell'acquisizione di interviste, di nuovi esami testimoniali allo scopo di dar vita ad una rinnovazione dibattimentale. Le questioni sono state valutate dalla Corte nel corso di una lunga  camera di consiglio, ma vista la mole di documenti da valutare ogni decisione è stata rinviata a venerdì prossimo. 

Questa mattina una donna di 40 anni si è tolta la vita lanciandosi dal balcone della propria abitazione al 5° piano, in viale Magna Grecia. Sul posto sono giunti agenti della Squadra Volante e personale del "118" che ha cercato di rianimare inutilmente la poveretta. Stando a quanto comunicato dalla Questura, al momento non sono stati accertati i motivi dell'estremo gesto.    

Importante comunicazione da parte della Questura in tema di porto d'armi. Il decreto legislativo 29 settembre 2013, n.121, art.6 comma 2, ha previsto per tutti i soggetti detentori di armi l’obbligo di produrre il certificato medico attestante l’idoneità al possesso di armi comuni da fuoco, entro il 4 maggio 2015.

La certificazione dovra’ essere consegnata o fatta pervenire all’ufficio di pubblica sicurezza competente  (questura per il capoluogo e rispettivi commissariati di p.s. per i comuni di martina franca, manduria e grottaglie, comandi stazione carabinieri per gli altri comuni) presso il quale sono state denunciate le armi attualmente detenute.

Trascorso il termine del 4 maggio 2015, in caso di inosservanza, il detentore ricevera’ una diffida ad adempiere.

Nel caso di ulteriore mancato adempimento, le armi verranno ritirate in via cautelare e contestualmente sara’ avviato l’iter per l’emanazione del decreto prefettizio di divieto di detenzione.

Dall’obbligo di presentare il certificato sono esclusi i soggetti gia’ in possesso delle licenze di porto di fucile uso caccia e uso sportivo o di porto di pistola per difesa personale, che hanno prodotto il suddetto documento all’atto del rilascio o rinnovo della licenza.

 

Una profonda depressione, estesa dall’Europa occidentale all’entroterra algerino, richiama, sul
nostro paese, un flusso di correnti sud-occidentali umide ed instabili, con precipitazioni diffuse
sulle regioni settentrionali e sulla Toscana; domani un’area d’instabilità in formazione intorno
alla Sardegna causerà nuovi fenomeni sulle due isole maggiori, area ionica e resto della Puglia.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un Avviso di condizioni meteorologiche
avverse che prevede dalle prime ore di domani, martedì 11 novembre 2014, e per le successive
24-36 ore, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Puglia; sono
previsti altresì venti forti, con raffiche di burrasca, sud-orientali specie sui settori ionici.
Mareggiate lungo le coste esposte.
I fenomeni precipitativi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività
elettrica e forti raffiche di vento.
Il centro funzionale decentrato e la sala operativa integrata regionale seguiranno l’evolversi
della situazione, invitando ad attenersi alle raccomandazioni di seguito riportate
• non sostare in locali seminterrati;
• prestare attenzione nell' attraversamento di sottovia e sottopassi;
• prestare maggiore attenzione alla guida di autoveicoli e moderare la velocità, al fine di evitare
sbandamenti;
• evitare le zone esposte a forte vento per il possibile distacco di oggetti sospesi e mobili
(impalcature, segnaletica, ecc.) e di caduta di oggetti anche di piccole dimensioni e
relativamente leggeri (vasi, tegole...);
• non sostare lungo viali alberati per possibile rottura di rami;
• prestare attenzione lungo le zone costiere, e, in presenza di mareggiate, evitare la sosta su
moli e pontili;
• in caso di fulminazione, evitare di sostare in vicinanza di zone d’acqua e non portare con sé
oggetti metallici.

Hanno fatto registrare una svolta immediata le indagini sulla sparatoria che nel tardo pomeriggio di ieri, a Taranto, è culminata nel ferimento del 40enne Gianluca Solfrizzi. Al termine di un'attività investigativa incessante, gli uomini della Squadra Mobile hanno tratto in arresto il 29enne Giuseppe Pascali. Fortemente sospettato di essersi reso autore dell'episodio criminoso, il giovane (già sottoposto a detenzione domiciliare) si è visto contestare l'accusa di tentato omicidio. Stando a quanto comunicato dalla Questura, decisivi per la soluzione del caso sono stati gli esiti di sopralluoghi e perquisizioni nella zona dell'agguato (via Duca degli Abruzzi, all'angolo con via Dante), atti di indagine che hanno consentito di recuperare oltre a numerosi bossoli calibro “9,32” anche un revolver 357 magnum. Alla luce di quanto ipotizzato dagli investigatori, il ferimento di Solfrizzi (che ha riportato lesioni giudicate guaribili in una trentina di giorni) sarebbe maturato nell'ambito di contrasti fra opposti gruppi che stanno cercando di assicurarsi il controllo di attività legate allo spaccio di stupefacenti. Come sottolineato dalla Questura, le indagini sono tuttora in corso allo scopo di individuare altri soggetti coinvolti nella vicenda.

Il tempestivo intervento di una pattuglia della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Bari ha sventato una drammatica rapina ai danni di un TIR. E' quanto accaduto  nella notte di mercoledì 29 ottobre scorso, durante un servizio di controllo del territorio con finalità di polizia economico finanziaria e contrasto ai traffici illeciti sulla fascia costiera. Stando alla ricostruzione dei fatti fornita dalla GdF, il tutto si è verificato sulla litoranea sud di Bisceglie. E' stato lì che i militari hanno intercettato  un autotreno con rimorchio, che procedeva in senso opposto e a luci spente. Insospettiti dall’anomala situazione, i finanzieri hanno intimato l’alt al mezzo che, per tutta risposta, accelerava la corsa dandosi alla fuga, in direzione del centro cittadino.

A quel punto è scattato un breve inseguimento che si concludeva poco dopo, quando, il grosso camion arrestava la propria marcia di traverso sulla carreggiata. Dalla cabina del TIR, appartenente ad una ditta olandese, saltavano fuori due soggetti incappucciati, uno dei quali visibilmente armato di pistola, che nonostante l’intimazione di alt dei finanzieri si davano a precipitosa fuga, dileguandosi. Dal mezzo è poi scesa anche una terza persona, priva di vestiti, ed in uno stato di confusione e paura.

I militari della GdF appuravano che si trattava dell’autista del mezzo, V.H., cinquantacinquenne di nazionalità olandese, visibilmente scioccato. Ai militari lo stesso (successivamente accompagnato al Policlinico di Bari per le cure del caso) riferiva che, poco dopo la mezzanotte, mentre dormiva sul mezzo, carico di prodotti alimentari diretti in Olanda, in sosta presso una stazione di servizio sulla SS.231, direzione nord, all’altezza di Terlizzi (BA), era stato aggredito, a scopo di rapina, dai due individui incappucciati che, dopo averlo malmenato e minacciato con una pistola, lo trattenevano a bordo del mezzo, conducendo il camion attraverso le circostanti stradine di campagna fino a giungere, qualche ora dopo, sul litorale biscegliese, divenuto poi teatro dell'inseguimento.

Allertata la centrale operativa, sul posto giungevano tempestivamente anche una seconda pattuglia della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari ed una dei Carabinieri di Bisceglie che eseguivano nei dintorni una prima ricognizione alla ricerca di elementi utili all’individuazione dei responsabili dell’atto criminoso. Dell'episodio criminoso è stata interessata la competente Autorità Giudiziaria di Trani.

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