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Giornale di Taranto - Giornalista1

di Luisa Campatelli

 

 

Quale è il peso che la politica tarantina dà alla questione morale? Difficile rispondere, difficile capire cosa si cela dietro i proclami, le bandiere issate in nome di questo o quel valore….Minata alle fondamenta e smascherata dalle inchieste, Ambiente Svenduto e Alias per citare le più dirompenti, sbeffeggiata da quei monumenti all’inettitudine e alla incapacità divenuti icone del fallimento, uno su tutti Palazzo degli Uffici, vergogna della città, la politica e i suo esponenti più rappresentativi, quelli che i cittadini giudicano dai fatti immediati, quelli vicini, che si chiamano sindaco, consiglieri comunali, assessori, continuano a perdere credibilità e autorevolezza, lasciando Taranto nello smarrimento più totale. Come distinguere i buoni dai cattivi, gli onesti dai disonesti, se anche quelli che si fregiano del titolo di “buoni e gli onesti”  tacciono (tranne encomiabili eccezioni stile “L’Ultimo dei Mohicani”), non prendono posizione, non compiono scelte coraggiose nella sostanza e non solo nella forma?  Quando, come in questo caso, la situazione precipita e non c’è più niente da perdere, bisogna difendere dignità e coscienza (almeno e soprattutto quelle…) personali e della comunità che si rappresenta. Altrimenti il danno sarà ancora maggiore e indiscriminato e a pagare saremo tutti.

C’è una parte sana e combattiva della comunità ionica che ha bisogno di potersi fidare, perchè solo così potrà trovare (ancora e ancora) la forza di rischiare, investire, intraprendere, partecipare, restare...

A quella parte di comunità si devono risposte certe e inequivocabili, fatti e azioni concrete. Anche l’ignavia è un peccato capitale…

Politici che hanno venduto la città alla grande industria, politici che si sono venduti alla mafia, di questo parlano le inchieste, questo è quello che raccontano i dialoghi intercettati dalla magistratura, i documenti, le perizie. E’ venuto il momento di azzerare tutto, perché al di là dei fatti di rilevanza penale che l’autorità giudiziaria è impegnata ad accertare, la valenza politica degli episodi contestati, del clima descritto, coinvolge tutti e stritola Taranto in una morsa che rischia di essere mortale.

"La recente operazione "alias" che ha messo alla luce il tentativo della criminalità di sottoporre ai propri schemi imprese ed enti locali merita un generale apprezzamento nei confronti della Polizia di Stato e della Magistratura", così il Presidente di ANCE Taranto, Antonio Marinaro.

 

La legalità, oltre ad essere un valore fondante della nostra convivenza, per le imprese di costruzione diventa condizione determinante per operare in quadro di concorrenza sana e leale, nella quale competere nel rispetto delle regole.

La crisi dell'edilizia , come è noto, attanaglia il settore ed il rischio sicurezza non deve ulteriormente recar danno alle tante imprese regolari che, spesso in affanno, non possono da sole fronteggiare la concorrenza di chi si muove secondo altre logiche e finalità.

L’attenzione sulla legalità delle istituzioni preposte, soprattutto nel mercato degli appalti, resta dunque sempre alta e per ANCE è un fatto estremamente positivo che consente a quella parte preponderante di economia sana di avere fiducia ed aspettative positive sul futuro.

 

Secondo il Presidente Marinaro, anche alla luce dei fatti di cronaca, va compiuta una generale riflessione sul rapporto tra imprese ed enti locali che possa contribuire ad assicurare sicurezza per gli investimenti e nel contempo impermeabilità a qualunque tentativo di illegalità.

"Uno dei nemici da fronteggiare è anche la burocrazia - continua il Presidente Antonio Marinaro -, con il suo intreccio di disposizioni normative spesso contraddittorie e paralizzanti che invece di agevolare gli investimenti creano ad arte quei passaggi obbligati che, in un clima esasperato, aprono le porte ad interventi illeciti."

 

Primo compito dell’azione pubblica dovrebbe essere, quindi, proprio quello della semplificazione e velocizzazione di pratiche e autorizzazioni, con una politica che si assume fino in fondo le proprie responsabilità con l’obiettivo di conservare gli investimenti sottraendoli così a qualunque forma di illegalità.

 

In questo senso il problema è nazionale come alcuni esempi dimostrano. Nelle Marche, a Borgo Pace, un ordigno bellico inesploso blocca lavori e sistemazioni urbanistiche e crea pericolo con i suoi 150 chili di tritolo perché il Comune non trova i soldi per la polizza assicurativa; nella vicina Monteiasi importanti opere di sistemazione idrogeologica sono bloccate per la lentezza con la quale Enel riconfigura i collegamenti elettrici. E la messa in sicurezza idrogeologica è alla base del dramma di Genova dove i finanziamenti per le opere giacciono da anni inoperosi, con le tragedie che si ripetono, per il rimpallo di responsabilità tra enti e ministeri.

 

"La patologia è la stessa - conclude il Presidente di Ance Taranto Antonio Marinaro - i sintomi: l'irresponsabilità degli amministratori e una burocrazia paludosa. Ora è il tempo di passare dalla diagnosi alla cura, una cura valida per tutto il nostro Paese. A Taranto come ovunque questa servirà per riconsegnare sicurezza negli investimenti e arginare qualunque forma di ingerenza criminale nella nostra economia."

 

Provinciali, Dario Stefàno: “Emiliano smentito dal suo candidato. Il problema è nel PD”

 

“Vedo che Emiliano, da segretario regionale del PD, volutamente ignora che Massimo Manera, candidato PD alla Provincia di Lecce, nel commentare la sconfitta abbia dichiarato: "Fuori dal Pd chi ha tradito".

 

Come a Taranto l'esito del voto è legato alle scelte del partito guidato proprio da Emiliano. Questo è il problema politico, oggi. Il resto purtroppo è una caccia alle streghe aperta per non rispondere di precise responsabilità.

Ricordo a Michele che in provincia di Lecce Sel e liste civiche del centrosinistra  hanno preso più voti del PD garantendo un leale e riscontrabile sostegno  a Massimo Manera al quale va il mio ringraziamento per l'impegno profuso".


L'Azione Cattolica Italiana sezione di Taranto ha voluto organizzare a Statte una serata dedicataa i temi dell'ambiente e delle conseguenze sull'intero sistema provinciale. Lo h fatto con gli interveti di deu relatori il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Mimmo Mazza e con la pediatra tarantina (palagianese) Annamaria Moschetti, da anni attenta e studiosa ambientalista (che ha detto il moderatore aspetta ancora la telefonata del Premier Matteo Renzi). Sono state due relazioni che si sono integrate perfettamente, dove il primo Mazza è entrato nella cronaca scorrendo quello che è accaduto negli ultimi anni con l'Ilva e nelle ultime settimane con Tempa Rossa, e la seconda, la Moschetti si è soffermata, aiutandosi con la proiezioni di slide, sulla storia di taranto da metà dell'800, dall'insediamento dell'Arsenale fino alle ultimee vicende dell'Ilva passando per il radoppio ed altro ancora. Una cosa è emersa chiaramente: occorre che lo Stato si assuma le responsabilità, che si preda cpscieenza che Taranto e la sua provincia non vogliono più morti per inquinamento, che la parola salute deve venire prima di qualsiasi altra, che il danno sanitario di Ilva ee Tempa Rossa deve essere chiaro e preciso. Al termine dell'incontro tanti i consigli della Pediatra a numerosi presenti in tema di cosa mangiare nell'area ionica per prevenire tumori e malattie cancerose.

 

L’allarme del presidente dell'ANMIL provinciale Emidio Deandri: in provincia di Taranto in soli 5 anni , a fronte della riduzione del 21,70% circa degli infortuni, le malattie professionali sono cresciute del 29%: atteso per il 2025 il picco di denunce per malattie correlate all’amianto! La Santa Messa in suffragio dei caduti sul lavoro officiata da S.E. Mons. Filippo Santoro. Il direttore provinciale INAIL Taranto, dott. Giuseppe Gigante, consegna tre Brevetti e distintivi d'onore ad altrettanti Grandi Invalidi e Mutilati del lavoro del Territorio

 

 

La 64ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro lancia anche sul nostro territorio un allarme, quello delle parole di Emidio Deandri, presidente territoriale dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro): «in questa giornata noi incontriamo in ogni territorio le forze vitali della società per riflettere insieme, per non dimenticare, ad esempio, che negli ultimi cinque anni, in provincia di Taranto si è passati dai 5.641 infortuni sul lavoro del 2009, dei quali 11 mortali, ai 4.423 del 2013, di cui 6 mortali, un dato che potrebbe sembrare confortante, ma che è il frutto della riduzione delle attività produttive causate dalla crisi economica: se un lavoratore non lavora non può infortunarsi».

«Di contro però dobbiamo registrare – continua Emidio Deandri – l’aumento delle malattie professionali che, sempre in provincia di Taranto, sono passate dalle 683 patologie denunciate nel 2009 alle 961 del 2013, con un aumento del 29% circa in soli cinque anni!».

«Nel prossimo futuro, purtroppo, questo dato – ha concluso Emidio Deandri – è destinato a crescere: le denunce presentate all’INAIL ogni anno per malattie correlate all’amianto, per esempio, da alcuni anni stanno aumentando esponenzialmente, e gli esperti affermano che, in relazione ai lunghissimi tempi di latenza di queste patologie che possono manifestarsi e conclamarsi anche dopo decenni dall’incubazione, il “picco” di questo triste fenomeno si dovrebbe manifestare intorno al 2025: prepariamoci ad affrontare una vera e propria emergenza».

 Sono le considerazioni di Emidio Deandri, presidente territoriale ANMIL, a margine delle celebrazioni provinciali della 64ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, manifestazione indetta a livello nazionale dall’ANMIL come momento di riflessione sul sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgimento della sua attività lavorativa, nonché occasione per rivendicare la centralità dei diritti di ogni lavoratore.

 Quest’anno l’ANMIL Territoriale di Taranto ha celebrato l’importante ricorrenza a San Marzano di San Giuseppe, dove da tutta la provincia sono arrivate numerosi Sindaci e circa cinquecento persone: componenti del Consiglio territoriale ANMIL, invalidi e mutilati del lavoro e familiari.

La mattinata è iniziata al Santuario della Madonna delle Grazie di San Marzano di San Giuseppe, dove l’Arcivescovo Metropolita di Taranto, S.E. Monsignor Filippo Santoro, ha celebrato la Santa Messa in suffragio delle vittime degli incidenti sul lavoro.

I partecipanti si sono poi recati in corteo presso il locale Monumento ai Caduti, in Largo Eroi di Nassiriya, dove è stata deposta una corona d’alloro.

 A seguire presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe, si è tenuto il convegno “Rispetta il tuo presente, vale anche per il suo futuro”, lo slogan della 64ª Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, con cui l’ANMIL ha voluto invitare tutti i lavoratori a prestare la massima attenzione alla loro sicurezza sul lavoro, anche come forma di tutela del futuro dei figli.

Dopo i saluti di Emidio Deandri, presidente provinciale dell’ANMIL, e dell’on. dott. Giuseppe Tarantino, Sindaco di San Marzano di San Giuseppe, moderati dall’avvocato Maria Luigia Tritto, consulente legale ANMIL Taranto, sono intervenuti l’on. Giovanni Battafarano, consulente Welfare PD, l’avv. Nunzio Leone, esperto in sicurezza del lavoro, il dott. Giuseppe Gigante, direttore INAIL Taranto, e Rocco Palombella, segretario generale Uilm.

Nel corso dei lavori ci si è confrontati sulle realtà socio-economiche del nostro Paese e sulla tutela che deve essere garantita alle vittime del lavoro per una più equa e adeguata assistenza, ancor oggi legata ad una normativa obsoleta che risale al Testo Unico Infortuni del 1965, che andrebbe completamente.

In conclusione delle celebrazioni il direttore provinciale INAIL Taranto, dott. Giuseppe Gigante, ha consegnato tre Brevetti e distintivi d'onore ad altrettanti Grandi Invalidi e Mutilati del lavoro, una prestazione speciale di riconoscimento di alto valore morale e sociale di carattere onorifico ed economico dell’INAIL.

 


 

"Questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti per chiedere la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all'estero. Queste trascrizioni […] non sono conformi alle leggi italiane […] Dove risultino adottate queste direttive sindacali […], dirò ai prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni e alla cancellazione, ove effettuate, delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati”.

Queste le parole di Angelino Alfano, Ministro dell’Interno, intervistato il 7/10/2014.

Nulla di nuovo, solo l’ennesima riprova dell’utilizzo, da parte di molti esponenti della politica italiana, delle leggi in modo ideologico, senza prendere in considerazione le concrete e legittime esigenze dei cittadini. Ma questo era già evidente, considerando che il Parlamento non ha ancora legiferato sull’argomento, nonostante ci siano svariati testi riguardanti i matrimoni tra persone dello stesso sesso e le adozioni per le famiglie omogenitoriali.

Da un punto di vista esclusivamente giuridico Alfano tralascia totalmente quanto stabilito dalla Corte di Cassazione  con la sentenza 4184/2012.

Mettendo da parte l’aspetto giuridico, non di nostra competenza, vorremmo soffermarci sul significato che un provvedimento di questo tipo ha sui diretti interessati.

Nessun uomo è un’isola” diceva John Donne, questo è il centro della questione. La relazione è l’aspetto fondamentale e imprescindibile della vita di un individuo. Lo stesso sperimenta, in questa, la reciprocità, la crescita personale, l’accettazione di sé e dell’altro. Quale vissuto può sviluppare una persona che non vede riconosciuta l’importanza della sua relazione? E che tipo di legame instaurerà con la società intesa come “altro”? Secondo Ricoeur, l’uomo trova il proprio senso nel rapporto con l’altro che non “si aggiunge dal di fuori” all’identità della persona, ma contribuisce a fondare l’identità stessa. Applicando questa teoria alla relazione uomo-società, è evidente come quest’ultima possa ledere la dignità personale di un individuo, provocandogli vissuti di inadeguatezza o profonda rabbia e frustrazione in una mancata accettazione di sé (o in senso lato nel non sentir accettati i suoi diritti/bisogni). Per non parlare del vissuto abbandonico e di rifiuto provato nell’essere costretto a lasciare il proprio Paese per suggellare un patto d’amore; il paese natale non accoglie le emozioni e il desiderio di unione di chi, purtroppo, viene ancora considerato deviante rispetto la normalità eterofila.

Secondo l’articolo 3 della Costituzione Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Ci chiediamo: cancellando le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all'estero, viene effettivamente rispettato il principio di uguaglianza? Sono le trascrizioni a non essere conformi alle leggi italiane? Privare un individuo del riconoscimento della propria unione lede la sua dignità sociale, soprattutto se ciò avviene per una discriminazione su una condizione personale e sociale (il suo orientamento sessuale).

A seguito delle molte polemiche nate, il ministro si è poi detto molto rammaricato per la violenza inaudita da cui è stato travolto, per aver “solo esercitato la legge.”. Come se la violenza fosse rintracciabile in insulti e offese – senza dubbio inaccettabili - ma non nel voler privare alcune persone dei propri diritti, nascondendo una posizione ideologica di non tolleranza e non accettazione dietro il rispetto delle leggi (per altro mal interpretate).

Tutto ciò è una chiara rappresentazione dell’omofobia che permea almeno parte della nostra società. Ad alimentare un’omofobia latente sia sociale che interiorizzata (che riguarda cioè, i sentimenti spesso inconsapevoli di rabbia e avversione nei confronti dell’omosessualità che portano la persona a non riconoscere e accettare il proprio orientamento sessuale omofilo) è una sua variante che si dispiega tramite le posizioni ideologiche e, purtroppo, i provvedimenti di alcuni esponenti delle istituzioni che promuovono la stigmatizzazione dell’altro. Le conseguenze dell’omofobia istituzionale sono riconoscibili nella prosecuzione e nell’accrescimento del sentimento omofobo e soprattutto della sua legittimazione sociale.

Per avere un’idea della rilevanza dell’omofobia su scala sociale, è necessario istituire un parallelo con quanto accaduto a Pianura nei giorni scorsi, per citare un altro esempio dell’omofobia radicata nella nostra cultura. Ci riferiamo all’episodio del 14enne seviziato da tre ragazzi più grandi di lui, con una pistola ad aria compressa che gli ha provocato gravissime lesioni interne. Nonostante la violenza sia stata scatenata dal disprezzo per l’obesità dell’adolescente, Paolo Valerio, docente di Psicologia Clinica all’Università degli Studi di Napoli Federico II, parla di omofobia. Secondo lo psicologo, infatti: “L’atto in sé è stato un atto di violenza, ma credo e temo che non sia stato un caso usare la pistola a compressione in quel modo. È stato commesso un atto di estrema sopraffazione di un maschio da parte di un altro maschio. Nel tentato omicidio del ragazzino c’è tanta violenza ma anche tanto disprezzo. […] La diversità fa paura, e la paura genera violenza. Il ragazzino di Pianura non solo è stato ferito gravemente, ma è stato umiliato. L’estremo oltraggio è stato mettere in discussione la sua virilità”.

Crediamo sia utile passare da spunti di riflessione ai vissuti veri, quelli di una coppia omosessuale sposata all’estero:

Abbiamo appena letto le dichiarazioni di Alfano, contrario alle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero con la conseguente intenzione di legiferare contro l’amore, contro i diritti, contro la dignità delle persone. Alfano e chi la pensa come lui non tengono conto della nostra vita, di chi come noi deve subire discriminazioni, non tengono conto delle lotte quotidiane che dobbiamo affrontare contro una cultura omofoba. Siamo tutti d’accordo con la libertà di opinione, ma non possiamo tollerare chi considera la famiglia solo se rappresentata dallo stereotipo uomo-donna, perché come dice un motto delle famiglie arcobaleno ’E’ l’amore che crea la famiglia’. Le nostre famiglie hanno condiviso il nostro percorso di coppia ed hanno festeggiato con noi il patto d’amore che abbiamo voluto celebrare con i nostri amici, parenti, colleghi, richiedendo ed ottenendo, inoltre con grande ostinazione, il congedo matrimoniale che per le coppie etero è un atto dovuto mentre per noi è stato conquistato. Da un Ministro ci aspettiamo che venga sollecitata una riflessione seria, un confronto aperto sull’attuazione dell’articolo 3 della Costituzione Italiana, perché un Ministro deve tutelare tutti i cittadini in egual misura, non dividerli in categorie di privilegiati e sfortunati. Il confronto è indispensabile non solo per noi ma anche per le generazioni future a cui non possiamo affidare un mondo in cui si discute se formare una famiglia felice abbia bisogno delle autorizzazioni  di chi si siede su una poltrona senza provare a camminare nelle nostre scarpe.

 

E’ curioso come in un periodo di grandi difficoltà che veicolano frustrazioni e malcontenti, si scelga di intervenire senza alcuna cognizione di causa su questioni delicate, togliendo e non dando. Nonostante si parli di diritti, non di privilegi.


 

 

del Cav. Alfredo Luigi Conti - Presidente Mov. Taranto, Voglia di Volare

 

Ieri sera alle ore 18.30 si è svolto l’INCONTRO – DIBATTITO organizzato dal Movimento TARANTO, VOGLIA DI VOLARE!!!  e il Comitato di Quartiere TARANTO 2. All’incontro hanno partecipato il Vice Sindaco Sig. Lucio Lonoce, il Presidente dell’AMIU Ing. Federico Cangialosi e l’Assessore all’ambiente Dott. Vincenzo Baio. Con il Sig. Tufo, quale Presidente del Comitato di Quartiere Taranto 2, collaboriamo assiduamente, denunciando le situazioni anomale sui rispettivi territori, proponiamo e collaboriamo con l’Ente Comune di Taranto, affinché tali impegni, possano portare miglioramento sul territorio. Concordi su molti punti di vista, siamo stati sempre fermi nel chiedere d’intervenire agli enti preposti istituzionali, affinché potessero risolvono alcune problematiche dei rispettivi quartieri. Ad essere onesti, abbiamo ricevuto in alcuni casi, soddisfazione per interventi eseguiti, grazie alle nostre semplici indicazioni e proposte. Per l’occasione di ieri, ho presentato alcune proposte relative alla differenziata. Ho chiesto di recintare l’area di smistamento rifiuti in via Federico II di Svevia, tipo d’intervento simile a quello proposto e finalizzato all’isola ecologica in via Mediterraneo. Inoltre, ho evidenziato situazioni anomale, come le  discariche a cielo aperto su via Mormore, viale Ionio, via Franchina, via Fausto Pirandello, oltre la mancanza di marciapiede su via Mediterraneo, tutto documentato e proiettato tramite videate. L’incontro è stato molto aperto e propositivo! Dopo la mia performance, il Presidente dell’AMIU Ing. Cangialosi ha preso la parola, elogiandoci per gli incontri che stiamo portando avanti (questo era il 2° incontro), inoltre ha avuto parole lusinghieri per le proposte da noi consigliate e alcune attuate. Ha dichiarato che a novenbre di quest’anno, verranno consegnati ai residenti di Talsano,  i contenitori domestici per la differenziata. Successivamente, a dicembre inizieranno a farla anche a Talsano. Credetemi, mi sono sentito felicissimo per aver acquisito questa promessa, sono anni che mi batto per avere la differenziata sul territorio di Talsano, Lama e San Vito. Finalmente a breve si chiuderà almeno questo capitolo. Ha voluto parlare della Tari, cioè, la tassa sui rifiuti, istituita con la legge 147/2013. Essa è una delle componenti dell‘Imposta Unica Comunale (IUC) e finanzia i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ha continuato nel dire come fare per risparmiare sulla TARI,dove Il regolamento Tari prevede agevolazioni per chi compie una corretta raccolta differenziata dei rifiuti. Per le grandi utenze non domestiche, si prevede, sopra i 500 mq, una riduzione massima del 30% della parte variabile della tariffa, calcolata in base al rapporto tra i rifiuti speciali assimilati avviati a riciclo e la produzione totale di rifiuti assimilati. Bella notizia per chi ha fatto la differenziata negli anni scorsi, dove venivano portati i rifiuti differenziata, ai centri di Raccolta differenziata stradale (isole ecologiche) Per le utenze sotto i 500 mq e le abitazioni è prevista una riduzione massima del 30% della parte variabile della tariffa, calcolata in base alla media dei conferimenti effettuati nel triennio 2011/2013. Ha spiegato che Il fondo a disposizione ammonta a 90mila euro. L’agevolazione sarà applicata d’ufficio sugli importi dovuti a conguaglio per l’anno 2014. Dal prossimo anno la riduzione sarà calcolata in base alla quantità e al tipo di rifiuti conferiti,secondo questi parametri:

  • 0,13 euro/kg per la carta;

  • o,15 euro/kg per la plastica;

  • 0,20 euro/kg per il metallo;

  • 0,06 euro/kg per il vetro;

  • 0,06 euro/kg per l’olio esausto.

    La riduzione non supererà comunque il limite massimo del 30% della parte variabile della tariffa.

    Per la Raccolta“porta a porta”, le utenze che sono sotto i 500 mq e le abitazioni è prevista una riduzione massima del 65% della parte variabile della tariffa. L’agevolazione sarà calcolata prima di tutto in base al rispetto del calendario di conferimento dei rifiuti. Ecco quanto si risparmia! Per un appartamento di 100 mq, abitato da tre persone, facendo correttamente la raccolta differenziata stradale si passa da 352,55 euro a 307,682 euro. Per un appartamento di 120 mq, abitato da quattro persone, facendo perfettamente la raccolta differenziata “porta a porta” si passa da 423,33 euro a 316,821 euro. Ha spiegato e mostrato che il “Porta a porta” a Talsano, L’avvio del servizio è imminente. Entro il prossimo mese inizierà la distribuzione del materiale necessario per essere a regime a dicembre. Nel frattempo l’abitato del quartiere è già stato suddiviso in 5 zone di raccolta. La distribuzione delle pattumelle avverrà nell’isola ecologica di via Mediterraneo. Ogni utente sarà associato ad un codice a barre: sarà così possibile verificare esattamente chi differenzia correttamente i rifiuti.

Per chi era presente il 1° incontro, di tre mesi fa, chiesi in maniera esplicita di far iniziare a breve la raccolta differenziata a Talsano e di pensare a un sistema di premialità, per chi fa una corretta differenziata, denominandola: “CHI DIFFERENZIA CI GUADAGNA A TARANTO”

L’operazione a premio si prefigge lo scopo di promuovere  e  incentivare  il  servizio di raccolta differenziata svolto dall’AMIU, al fine di incrementare la quota percentuale di rifiuti raccolti in modalità differenziata.

Risposte sul randagismo le abbiamo avute dall’Assessore Baio, evidenziandoli, situazione incresciose, riguardante i branchi di cani che puntualmente preoccupano i cittadini residenti nelle periferie in questione.

Ho personalmente chiesto di essere più comunicativi, di coinvolgere di più i cittadini, diffondere piccoli ma efficaci segni per ridare FIDUCIA e diffondere la CONSAPEVOLEZZA di sé e del proprio territorio che bisogna cominciare ad AMARE!!! Riassumendo, la condivisione d’intenti che è la vera forza, quella che all’unisono fa pensare, progettare, lavorare e agire, in una sola parola: realizzare con successo insieme, cittadini e istituzioni.

 


 
"Mi sono candidato alle primarie del csx. Scopro che i pugliesi potranno scegliere tra Emiliano appoggiato da NCD UDC. E me. Facile decidere"

La riforma del governo Renzi «non è rivoluzionaria, - ha detto il segretario generale dell'ANM , il tarantino Maurizio Carbone intervendo al Comitato Direttivo dell'Associazione dei Magistrati che si tenuto oggi a Roma. Non mette mano a modifiche richieste da tempo - ha proseguito - evidenziando che il decreto legge doveva abolire le leggi ad personam, come quella sulla prescrizione e il falso in bilancio, che l’Ue e l’Anm chiedono da tempo». Rimangono invece «solo slogan che nascondo l’inefficienza delle riforme e attribuiscono alla magistratura la responsabilità» ha concluso il segretario Carbone. 

 

Convertitore 2 e 3 marciano in sicurezza

  

Durante le manovre di avvio in produzione dell’impianto di recupero gas di processo dell’acciaieria, asservito al convertitore 1 dell’acciaieria 1 - dopo l’attività di manutenzione di routine per rifacimentorefrattario cui è stato sottoposto il convertitore 1 - oggi alle 11.30, si è verificata una fuoriuscita di gas da una valvola posta sulla rete gas.

Gli addetti all’emergenza di reparto hanno messo in atto le procedure interne, allertando tutto il personale operante in acciaieria 1 e allontanandolo momentaneamente dall’area interessata all’evento.

Il personale di reparto, supportato dai Vigili del Fuoco di stabilimento, ha messo in sicurezza l’impianto.

Dopo aver verificato l’assenza di ulteriori anomalie, è stata dichiarata cessata l’emergenza alle 12.20 circa e il personale è rientrato nelle postazioni di lavoro. Il convertitore 1 resterà fermo, pervolontà dell'azienda, fino all'esito finale dell'indagine sulle cause che hanno generato il non corretto funzionamento.

Sono state allertate tutte le autorità competenti per la “fase di attenzione” e sono intervenuti anche l’ARPA Puglia e il comando provinciale dei Vigili del Fuoco per acquisire informazioni e constatare l’evento che si è verificato. Il convertitore2 e il convertitore 3 marciano efficientemente e in sicurezza.


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