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Giornale di Taranto - Giornalista1

di Ingrid Iaci

Alla pandemia del virus, Papa Francesco risponde con la pandemia della preghiera e richiama i fedeli a due importanti appuntamenti:

- Mercoledì 25 marzo il Santo Padre chiama all’appello tutti i patriarchi delle professioni cristiane per recitare contemporaneamente un Padre  Nostro alle ore 12

- Venerdì 27 marzo Papa Francesco a San Pietro, davanti ad una piazza deserta alle ore 18 dispenserà la sua benedizione Urbi te Orbi, oltre che unire il popolo cristiano in preghiera.

Alla luce del tempo quaresimale che stiamo vivendo il Papa ci esorta a guardare in faccia il male, a combatterlo e ci invita alla lettera del  Vangelo di Giovanni, capitolo nono, il Vangelo che ridona la luce a chi non vede, a chi vive le tenebre in assenza di fede. La stessa fede, unica in questo periodo di disperazione e di dolore, che può aiutarci a riacquistare la vista, a farci intravedere la famosa luce in fondo al tunnel sempre più vicina.

“Per tenere in sicurezza una grande fabbrica come l’ex Ilva di Taranto, ora ArcelorMittal, servirebbero circa 500 lavoratori di comandata”. Lo dichiara ad AGI il segretario di Uilm Taranto, Antonio Talò, valutando il tipo di impatto che le decisioni del premier Giuseppe Conte sulla stretta produttiva del Paese - all’infuori delle attività essenziali, causa Coronavirus - potrebbero avere nelle prossime ore sul siderurgico di Taranto che, con i suoi 8200 diretti, indotto escluso, è una delle più grandi industrie del Paese. “I 500 lavoratori di comandata, predisposti alla vigilanza e alla sicurezza degli impianti, sono quelli previsti dagli accordi fatti noi con l’ex Ilva molti anni fa - dichiara Talò -. Negli ultimi scioperi, invece, ArcelorMittal, con provvedimenti unilaterali che noi abbiamo contestato, ha praticamente raddoppiato le comandate portandole quasi a mille unità”.

 

Le comandate nel caso dell’ex Ilva entrerebbero in attività essendo il siderurgico una fabbrica a ciclo integrale dove la complessità tecnica degli impianti non ne consente il loro definitivo spegnimento se non quando devono essere rifatti. Con le comandate, gli impianti andrebbero a regime di minimo tecnico. ArcelorMittal ha già fermato diversi impianti a Taranto. Restano ancora in attività acciaieria 2 e gli altiforni 1 e 4. In stabilimento, secondo dati forniti dall’azienda ai sindacati, ci sono sui tre turni, articolati h24, meno di 4.000 persone, al di sotto, quindi, del 50 per cento della forza organica. Col ricorso massiccio alle comandate, le presenze si ridurrebbero ulteriormente in modo significativo. 

Provvedimenti immediati per l’ex Ilva, ora ArcelorMittal, a Taranto: è quello che i sindacati metalmeccanici chiederanno nelle prossime ore dopo le dichiarazioni di ieri sera del premier Giuseppe Conte, a proposito della necessità di fermare una serie di attività non essenziali per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus.

    La fabbrica dell’acciaio, già interessata da una serie di fermate di impianti, va verso un’ulteriore, importante frenata. Con la sua estensione territoriale, superiore a quella della stessa città di Taranto, e con un numero di addetti, solo diretti, indotto escluso, di 8200 lavoratori, il siderurgico pugliese è tra le maggiori industrie del Paese. Lavoratori e sindacati attendono oggi di saperne di più. AGI ha intanto ascoltato i rappresentanti sindacali e le richieste che emergono sono quelle di mettere in sicurezza gli impianti e di ridurre le attività.

 

Per Antonio Talò, segretario Uilm Taranto, “a questo punto bisogna mettere in sicurezza gli impianti e fermare anche AmInvestco” - si tratta appunto di ArcelorMittal - “che 'essenziale' oggi come oggi non è certamente”.  “Acciaio, fusoliere, pale eoliche: questo - prosegue il segretario Uilm - deve valere per tutte le aziende metalmeccaniche del territorio, stop senza se e senza ma. La priorità - aggiunge - deve essere la salute dei lavoratori e delle loro  famiglie. Mi auguro che i responsabili aziendali responsabilmente si adoperino da subito ad attuare provvedimenti immediati. Spero non ci costringano alla mobilitazione”. Per Uilm Taranto, “non si poteva continuare a lavorare oltre a fronteggiare i rischi da lavoro. In questi giorni era evidente la paura in faccia ai lavoratori in tutte le aziende. Fermiamoci, prima si farà e prima ripartiremo”.     “Lo diciamo dall’inizio, ArcelorMittal deve necessariamente fermare altri impianti” sostiene Francesco Brigati di Fiom Cgil Taranto. Mentre Biagio Prisciano di Fim Cisl Taranto avverte: “Noi siamo per diminuire le attività e di conseguenza la presenza dei lavoratori in azienda. ArcelorMittal - prosegue - si deve adoperare per attuare da subito i provvedimenti per portare tutto al minimo”. “La salute viene prima di tutto - conclude Prisciano -, è una priorità per i lavoratori e le loro famiglie”. 

Uno sciopero dei dipendenti dei punti vendita Lidl è stato proclamato, per oggi 22 marzo in Puglia, dai sindacati di categoria, per protestare contro la decisione della catena della gdo di mantenere aperti i punti vendita in tutta la regione anche di domenica nonostante l'emergenza Coronavirus. Le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, temono che, "trattandosi di unici punti vendita aperti, si determinerebbe un sovraffollamento di clientela, con evidenti gravi rischi di contaminazione".  "La nostra richiesta - dicono nel comunicato di indizione dello sciopero - è finalizzata alla salvaguardia della salute pubblica e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nei punti vendita Lidl, che l’apertura metterebbe in una condizione di estrema insicurezza, anche dal punto di vista psicologico". 

 

Dopo il discorso del presidente Conte sulla chiusura in Italia di tutte le attività non strategiche per combattere il coronavirus Taranto si domanda e l’Ilva ?

Ecco le dichiarazioni del segretario Uilm Taranto Antonio Talò, dopo il discorso del presidente Conte 

A questo punto bisogna mettere in sicurezza gli impianti e fermare anche AM che di “essenziale“ oggi come oggi non è certamente acciaio, fusoliere, pale eoliche; questo deve valere per tutte le aziende metalmeccaniche del territorio, stop senza se e senza ma! La priorità deve lessere la salute dei lavoratori e delle loro  famiglie, mi auguro che i responsabili aziendali responsabilmente si adoperino da subito ad attuare provvedimenti immediati! Spero non ci costringano alla mobilitazione, non si poteva continuare a lavorare oltre a fronteggiare i rischi da lavoro. In questi giorni era evidente la paura in faccia ai lavoratori in tutte le aziende. Fermiamoci, prima si farà e prima ripartiremo.

Gli fa eco su fb il segretario dell’Usb Francesco Rizzo.

“Ancora una volta Conte è riuscito a lasciare nel dubbio milioni di persone.

Se fosse confermato sarebbe l'ennesimo atto di disprezzo della politica nazionale nei confronti della città e dei lavoratori.

Lasciare la fabbrica aperta in un momento come questo non è essenziale e neanche strategico è solo un atto di grande follia.”

 Il direttore dell'Asl di Taranto, Stefano Rossi, e il dirigente del Dipartimento di prevenzione, Michele Conversano, con riferimento ai test Covid19 effettuati presso l’ospedale “San Pio” di Castellaneta (Taranto) comunicano che allo stato risultano positivi 9 dipendenti dell’ospedale. I primi 8 casi erano già stati registrati. Tra ieri e oggi, allo stato, dice la Regione Puglia, sono stati processati 131 test, dando precedenza ai sintomatici e ai minori (in tutto 25): all’esito dell’analisi è risultato positivo solo un caso di un uomo adulto. Nessun minore è risultato positivo. L’analisi complessiva è ancora in corsoi.

Novantaquattro casi positivi al coronavirus in più e tre persone decedute oggi in Puglia, dove sono stati effettuati 828 test per l’infezione. Ne dà notizia la Regione Puglia. I casi sono così suddivisi: 29 nella provincia di Bari; 2 nella Bat; 10 nella provincia di Brindisi; 27 in quella di Foggia;15 Lecce; 2 Taranto. Un caso è attribuito a una persona residente fuori regione mentre per 8 è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I decessi sono avvenuti uno nella provincia di Bari, uno nella provincia di Brindisi e uno in quella di Foggia. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 5.617 test. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 675, così divisi: 194 nella provincia di Bari; 32 Bat; 94 Brindisi; 190 nella Provincia di Foggia; 103 Lecce; 35 Taranto; 12 attribuiti a residenti fuori regione; 15 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

In oltre 3500 hanno già risposto all’appello lanciato solo ieri dalla Protezione Civile di reclutamento di 300 medici da inviare nelle zone più colpite dall’epidemia da Coronavirus.

Un numero "che sta crescendo di ora in ora. In un momento così difficile. Questa è l'ennesima risposta generosa di cui tutti noi italiani possiamo andare fieri. Grazie a tutti, eroi in camice bianco", ha affermato il premier Giuseppe Conte.

La task force, coordinata da Angelo Borrelli, sarà costituita soprattutto da anestesisti e rianimatori e per tale partecipazione è previsto il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata, così come indicato nell’Ordinanza.

Infine si evidenzia che le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

Il bando scade alle ore 20 di oggi, mancano ancora poche ore, per chi fosse interessato, ecco il link per registrarsi : 

https://medicipercovid.protezionecivile.it/

In.Ia.

Decisamente non è più il tempo del "Lei non sa chi sono io", come quello rivolto dal sindaco (Vittorio De Sica) all'implacabile vigile motorizzato Otello Celletti (Alberto Sordi). Ad Ascoli, piuttosto, il questore Paolo Maria Pomponio si è congratulato con i vigili che lo hanno bloccato. Finito nella rete dei controlli dei caschi bianchi, in pieno centro, mentre era in sella a una bici e con la mascherina, ha mostrato i documenti e spiegato che era appena uscito dal suo ufficio, distante pochi decine di metri, e che si stava recando nel residence dove abita per mangiare un panino prima di tornare al lavoro.

    A Salerno e Pontecagnano Faiano vietato sedersi: qui i sindaci hanno deciso di transennare molte panche pubbliche. Dal lungomare salernitano al centro cittadino sono state sigillate con del nastro rosso e bianco. A Pontecagnano Faiano il primo cittadino ha anche fatto affiggere sugli schienali cartelli inequivocabili: "E' severamente vietato sostare sulle panchine, il divano di casa è più comodo".

    Nel Cosentino due 28enni sono stati sorpresi a 'catturare' dei pokemon davanti al monumento ai caduti: i carabinieri di San Demetrio Corone li hanno notati mentre, a testa bassa e con gli smartphone in mano, girovagavano nei pressi della piazza. Nel Vibonese in otto sono stati denunciati perché invece di rimanere buoni a casa, stavano litigando nella piazza di Serra San Bruno, incuranti del divieto di poter stare all'aperto senza valido motivo e soprattutto di creare assembramenti. A Napoli le temperature sono quasi estive e molti hanno pensato di andare in spiaggia a prendere il sole: numerosi i denunciati, comprese cinque donne perfettamente organizzate per la tintarella, con tanto di sdraio portate da casa. A Bari un venditore ambulante di frutta e verdura, che si era posizionato su una strada secondaria del quartiere San Paolo, è stato individuato grazie all'uso del drone dagli uomini della polizia municipale che operavano da remoto.

    In tempo di coronavirus è pur sempre primavera e il Comune di Forte dei Marmi ha deciso di ricordarlo, trasmettendo sulla sua pagina Facebook la diretta del tramonto visto dal pontile, uno dei luoghi più suggestivi della cittadina versiliese. In fondo si tratta di illuminare la notte buia dell'Italia. E' l'idea di Mappa Celeste, 'Forum per il futuro', che dice di sè di essere "luogo di passione collettiva e di confronto nato per elevare a sistema ciò che ci proietta in un futuro possibile e desiderabile". L'iniziativa si chiama "Spring is coming" e l'invito è di traguardare insieme la primavera. Dalle 22 fino a notte fonda si tratta di far confluire sulla pagina Facebook storie che raccontano ciò che funziona e crea valore nel Paese. Storie come stelle, che "ci guidano nel buio di questa notte speciale di equinozio, di nuovo inizio". 

“Riteniamo che tutto il personale sanitario debba essere tutelato: chiediamo che a tutti gli operatori siano distribuiti idonei dispositivi di protezione individuale e che sia effettuata la formazione per il loro utilizzo, in special modo ai nuovi assunti che nei prossimi giorni entreranno nelle corsie”. Lo chiedono i consiglieri regionali della Puglia Donato Pentassuglia e Gianni Liviano del centrosinistra e Francesca Franzoso del centrodestra. “Riteniamo ugualmente  - affermano - che sia doveroso provvedere al tampone per tutto il personale sanitario a partire da quello ospedaliero”. Circa l’organizzazione dei servizi ospedalieri, i tre consiglieri regionali pugliesi, “pur condividendo la necessità di creare un unico centro Covid che sia collocato in aree differenti da altri presidi sanitari” si dicono perplessi “sull’individuazione del Moscati con conseguenziale spostamento del reparto di Ematologia alla clinica D’amore e del reparto di Oncologia alla clinica Villa Verde”.

 

- I consiglieri della Regione Puglia affermano “che l’ospedale Moscati è stato valorizzato nell’ultimo periodo con ampia campagna di stampa come centro con vocazione oncologica. Nell’ospedale Moscati - dicono - sono presenti le strutture ad esso strumentali, si pensi in particolare alla struttura di Radioterapia”.

     “Riteniamo pertanto - aggiungono - che sarebbe stato più utile utilizzare un ospedale attualmente vuoto (per esempio quello militare oppure quello di Mottola) come centro Covid dotandolo in breve delle strutture adeguate. Sarebbe stato assolutamente realizzabile”.

     “Ricordiamo che in Lombardia in 10 giorni allestiranno la terapia intensiva in un capannone della fiera” dicono a tal proposito. Infine circa il caso del medico dell’ospedale di Castellaneta (Taranto) che si ritiene possa aver contagiato diversi suoi colleghi perché non ha rispettato il protocollo Covid (medico attualmente ricoverato al Moscati di Taranto), i tre consiglieri regionali sostengono che “chiunque abbia commesso degli errori, è giusto che paghi. Ma prima delle sentenze - affermano i consiglieri della Regione Puglia Pentassuglia, Liviano e Franzoso - ci sono i processi che non si fanno sui social ma nelle sedi opportune. La dignità di ogni persona, così come la salute di ciascuno, va salvaguardata sempre”.

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