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Giornale di Taranto - Giornalista1

Riceviamo e pubblichiamo 

 

La direzione della Casa di Cura Villa Verde Franco Ausiello s.r.l. smentisce le notizie circolate nelle ultime ore secondo cui un'infermiera dell'Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) sarebbe risultata positiva al Covid-19. Si precisa, pertanto, che il reparto di cardiologia - UTIC è regolarmente operativo.

 

“Non avremo i nostri riti! Ci mancherà tutto questo, fratelli miei” Scrive il priore della Confraternita del Carmine Antonello Papalia.in una lunga lettera inviata ai Confratelli e alle Consorelle.

E’ così quest’anno Taranto vivrà, come il resto del mondo, una Settimana Santa diversa, senza processioni, senza gente a invadere le strade. Nel sottolineare che “non è ipotizzabile la possibilità di spostare la Processione in altra data”, Papalia comunica inoltre appuntamenti liturgici che sarà possibile seguire in diretta streaming dalla pagina fb ufficiale della Confraternita. Nella lettera il priore prende inoltre le distanze da quanti hanno espresso opinioni sulle modalità e sui destinatari delle opere di Carità che, sottolinea Papalia, la Confraternita ha sempre svolto in maniera riservata. “Ci dicono a chi destinare i proventi delle “gare” - evidenzia Papalia- che non ci saranno”

Ecco, di seguito, il testo della lettera 

 

Carissimi Confratelli e Consorelle,

abbiamo sperato tutti di svegliarci una di queste mattine e di riprendere la nostra vita di sempre con la sgradevole sensazione di aver fatto un brutto sogno, anzi di aver vissuto un incubo. Purtroppo ogni mattina invece ci siamo dovuti confrontare con questa triste realtà che sta mettendo a dura prova l’intera umanità.

Il nostro primo pensiero va a tutti coloro i quali hanno vissuto il dramma della separazione, della malattia e della morte, a tutte quelle persone che hanno dovuto affrontare la tragedia della perdita dei propri cari a causa di questa pandemia, a chi si è sentito solo ed abbandonato ma tuttavia ha potuto verificare l’amore dell’umanità intera testimoniato da chi questa “guerra” la sta combattendo in prima linea: i medici, gli infermieri, i volontari, le forze dell’ordine, tutti coloro i quali stanno garantendo la sopravvivenza di ognuno di noi. Dobbiamo essere orgogliosi di vivere questa emergenza con grande senso di responsabilità, rispettando le regole, aiutandoci gli uni con gli altri, riscoprendo, in un’ottica nuova gli insegnamenti di Nostro Signore.

In questi interminabili giorni di isolamento in cui i social media sono invece affollatissimi, la nostra Confraternita è stata spesso sollecitata ad effettuare donazioni, gesti di beneficenza ed atti di carità utilizzando i proventi delle nostre “gare” (che non ci saranno) in favore di enti o organizzazioni di varia natura fino addirittura ad indicarci il modo più confacente per celebrare i nostri Riti e perpetrare le nostre tradizioni.

Convinto di interpretare il pensiero di voi tutti, miei cari confratelli, non ho difficoltà di affermare che noi non amiamo le polemiche e soprattutto non amiamo pubblicizzare le opere di carità di cui il nostro Sodalizio abitualmente si fa carico, ed intendiamo continuare ad adottare tale atteggiamento anche in questa, sebbene drammatica, occasione.

Ci piacerebbe tuttavia dire, e lo facciamo sommessamente, che non riteniamo opportuno ed adeguato che persone non iscritte al nostro Sodalizio pontifichino a tale riguardo né tanto meno propongano come e a chi destinare il denaro della Confraternita o peggio ancora che suggeriscano le modalità con cui vivere le nostre tradizioni.

Io credo che nessuno di noi, in quanto Confratelli, si permetta di indicare ad ordini professionali, enti, associazioni e istituzioni di varia natura come perseguire i propri obbiettivi o come determinare le scelte di aiuto da adottare nei casi di particolare bisogno.

Voi tutti sapete perfettamente, poiché costantemente informati, che siamo sempre stati, e sottolineo sempre, sensibili ed attivamente presenti in ogni emergenza dalle più catastrofiche come ad esempio i terremoti fino a quelle, non meno urgenti ed importanti, delle necessità di alcune Parrocchie fino ai congrui aiuti ad Enti ed Associazioni. Pertanto ribadisco che non sentiamo assolutamente il bisogno di suggeritori o consiglieri più o meno illustri che a mio avviso farebbero meglio a preoccuparsi di dare il loro personale contributo per l’attuale emergenza.

 

Amati Confratelli, vivremo con grande spirito di speranza la celebrazione della Passione e Morte di Gesù Cristo e la Sua Resurrezione e per tutti noi avrà quest’anno un valore assolutamente più vero.

Non vivremo i nostri Riti!

Essi si fermeranno nuovamente, come accadde durante gli anni dell’ultima Guerra Mondiale. I nostri penitenti piedi nudi non toccheranno le strade della nostra bellissima città. I candidi cappucci rimarranno nei nostri armadi. Non sentiremo la melodia dei nostri medaglieri.

Il nostro Gesù Morto, scortato e vegliato, non attraverserà le vie del Borgo.

Ci mancherà tutto questo, fratelli miei, ci mancherà la condivisione dei nostri cuori e delle nostre emozioni e ci mancheranno i nostri giorni: i giorni del perdono.

Con un nodo in gola vi anticipo miei cari che non ci sarà alcuna “Processione dei Misteri” in Settembre, tantomeno in nessun altro mese dell’anno in corso. Le nostre tradizioni pasquali sono legate in modo indissolubile alle Liturgie del Triduo Santo e pertanto non è ipotizzabile la possibilità di spostare la Processione in altra data. Nell’ultimo decennio abbiamo compiuto un serio cammino di formazione spirituale e catechetica ed abbiamo ben compreso l’intimo nesso che c’è tra Liturgia e Pietà popolare. Per questo motivo anzitutto non avrebbe senso alcuno vivere i nostri Riti staccati dal contesto celebrativo pasquale.

Vi garantisco comunque che nel momento in cui questa dannata emergenza sarà terminata, questo Consiglio proporrà alla Confraternita dell’Addolorata, in accordo con il nostro Vescovo, alcuni momenti di preghiera comunitaria da organizzarsi come occasione di riflessione, di ringraziamento e di testimonianza pubblica di fede.

Vivremo una Settimana Santa diversa nella forma ma non nello spirito!

Con profonda amarezza nel cuore e nella mente, invece di inviarvi la lettera di convocazione per la consueta e tradizionale Assemblea Straordinaria, vi comunico le determinazioni del Consiglio in merito alle date e agli orari delle Liturgie e degli appuntamenti che caratterizzeranno la Settimana Maggiore 2020. Esse saranno presiedute dal nostro amato Padre Spirituale Mons. Marco Gerardo e saranno trasmesse in streaming sulla pagina ufficiale FB della Confraternita alla quale si potrà accedere anche dall’Applicazione del Sodalizio.

 

Domenica delle Palme, 5 Aprile

ore 18.00 Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme

Giovedì Santo, 9 Aprile

ore 16.00 Messa in Cena Domini

Reposizione del Ss.mo Sacramento nel Tabernacolo e Adorazione

 

Venerdì Santo, 10 Aprile

ore 07.00 ore 17.00 ore 17.15

ore 19.30

Esposizione del Gonfalone sulla facciata della Chiesa Suono della Troccola

Celebrazione Liturgica della Passione del Signore Adorazione alla Croce

Esposizione Solenne degli Augusti Misteri

Momento di preghiera a Gesù Morto di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto

Domenica di Pasqua, 12 Aprile

Ore 11.00 Celebrazione Eucaristica nella Resurrezione del Signore

Vi rammento che tutte le funzioni suddette si svolgeranno rigorosamente a porte chiuse; pertanto vi esorto a rispettare con il massimo senso di responsabilità le disposizioni e le misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

Desidero ringraziare con immenso affetto il nostro amato Don Marco, che in tutto questo periodo non ci ha fatto mancare la Parola di Dio e si è prodigato, per quanto possibile, a svolgere le attività Liturgiche della Confraternita con la sua consueta ed impareggiabile dedizione. Ringrazio gli Officiali, i Confratelli e le Consorelle che si sono spesi per rendere possibile lo svolgimento delle attività in questo difficile momento. È stato a suo modo bello e consolante poter vedere la nostra Chiesa, poter assistere anche da casa alle Messe quaresimali e alla Via Crucis. Lì, dalle nostre case, abbiamo percepito che il Signore non ci ha mai lasciati soli, che in modo nuovo ha spezzato i muri di separazione e ci ha nuovamente uniti nel cuore. Tutto ciò che ci è mancato in questo periodo, ed ancora ci mancherà, ci fa apprezzare ciò che abbiamo ricevuto e spesso diamo per scontato.

Amici miei, ho grande difficoltà nel ricercare le giuste parole per dirvi quanto mi mancate; ma sappiate che siete tutti, senza distinzioni, nelle mie preghiere. Credo di comprendere molto bene i vostri pensieri, i vostri cuori ed i vostri sentimenti e sento la necessità di sentirvi vicini perché so che vivremo tutti in modo molto intenso questi giorni. Teniamoci tutti idealmente per mano, stiamo vicini come mai abbiamo fatto, stringiamoci intorno alle nostre tradizioni e viviamole anche in loro assenza nella maniera più profonda possibile.

Vi abbraccio mie cari, tutti, con tanto affetto e che la nostra Benedetta Madre del Carmelo possa intercedere presso il Suo Dilettissimo Figlio affinché benedica ognuno di noi.

Noi siamo e resteremo sempre quel che siamo: Confratelli del Carmine di Taranto!

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 29 marzo, in Puglia, sono stati effettuati 861 test per l'infezione Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 91 casi, così suddivisi:

 

49 nella Provincia di Bari;

2 nella Provincia Bat;

4 nella Provincia di Brindisi;

22 nella Provincia di Foggia;

0 nella Provincia di Lecce;

6 nella Provincia di Taranto;

1 fuori regione

7 non attribuiti.

 

Sono stati registrati 15 decessi, 2 in provincia di Bari (93 e 90 anni), 2 in provincia di Lecce (85 e 97 anni), 10 in provincia di Foggia (77, 93, 77, 89, 74, 69, 87, 93, 84 e 69 anni), 1 in provincia di Brindisi (83 anni).

 

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 12.631 test.

27 sono i pazienti che risultano guariti.

 

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.549, così divisi:

 

518 nella Provincia di Bari;

98 nella Provincia di Bat;

152 nella Provincia di Brindisi;

377 nella Provincia di Foggia;

239 nella Provincia di Lecce;

99 nella Provincia di Taranto;

18 attribuiti a residenti fuori regione;

48 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

 

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Pubblichiamo di seguito una nota del sindaco Rinaldo Melucci sul caso positivo al Covid verificatosi in ArcelorMittal 

 

Avevamo chiesto al Prefetto di Taranto, sin dai primi casi di contagio nella nostra provincia, di assumere decisioni sull’ex Ilva per contrastare il coronavirus. Purtroppo le nostre preoccupazioni sembrano essersi rivelate fondate. Ma il gestore evidentemente non sta operando con la stessa energia e restrittività con la quale stiamo operando noi nei confronti della città. Ci ha abituati a questa non curanza, purtroppo. Non possiamo consentire che siano vanificati tutti i nostri sforzi e i sacrifici dei nostri cittadini.

 

Su questo nuovo contagio, per altro, non abbiamo ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale con maggiori dettagli. Non ci meritiamo informazioni di seconda mano o parziali, non possiamo apprendere le notizie prima di tutto dalla stampa. La ASL deve adesso impegnarsi nel fornirci dati tempestivi e approfonditi. I tarantini non possono vivere nel limbo. 

 

Invochiamo decisioni immediate e definitive a tutela dei lavoratori dello stabilimento siderurgico e delle loro famiglie. Il provvedimento prefettizio potrebbe non essere sufficiente, l'attività dell'ex Ilva non è essenziale e, per altro, entro poche settimane ArcelorMittal deve comunque provvedere al fermo di molti impianti per effetto della nostra ordinanza sindacale sulle emissioni inquinanti. Non c'è davvero alcun motivo valido per andare avanti. Altro che minimo tecnico!

Il Sindaco

Rinaldo Melucci

Il Comune di Taranto, decorsi i termini, da attuazione all’ordinanza contro le emissioni inquinanti di ArcelorMittal che hanno 30 giorni di tempo per fermare gli impianti responsabili delle emissioni. Di seguito la nota inviata da Palazzo di Città

 

Il Comune di Taranto comunica che sono formalmente decorsi i termini di cui all'Ordinanza Sindacale n. 15 del 27 febbraio 2020, senza che sia pervenuta alcuna informazione da parte dell'attuale gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto, dalla struttura commissariale di Ilva S.p.a. in A.S. o dagli Organismi di controllo, ciascuno per quanto di propria competenza, volta come ordinato ad individuare gli impianti interessati dai fenomeni emissivi e ad operare per rimuoverne criticità ed anomalie, a tutela della salute pubblica.

 

Alla luce del mancato adempimento di cui sopra, da oggi 29 marzo 2020, i soggetti in parola hanno 30 giorni funzionali all'attuazione perentoria delle disposizioni sindacali, per le quali debbono provvedere con apposito cronoprogramma alla fermata degli impianti inquinanti, quali quelli individuati nell'atto sindacale.

 

Il Civico Ente ha contemporaneamente richiesto ad ISPRA di verificare la corretta applicazione delle disposizioni richiamate. 

 

Il Comune di Taranto procederà come per Legge.

“L’operaio è ricoverato al Moscati. Nella tarda serata di ieri ha fatto il tampone che purtroppo ha dato esito positivo.Lui ringrazia chiunque in questa situazione difficile gli rimane vicino e gli dimostra affetto, anche chi non conosce e commenta il social dandogli sostegno. Legge i vostri commenti. Grazie” Questo è il messaggio che l’attivista Luciano Manna ha pubblicato sul proprio profilo facebook. 

Come abbiamo scritto, il lavoratore che lavora nel reparto Ossigeno è stato colto da malore accompagnato da febbre durante un turno notturno. Ora è ricoverato all’ospedale Moscati Centro Covid.

A seguito della necessità di attrezzare interamente ad ospedale Covid 19 il San Giuseppe Moscati di Taranto, Asl Taranto annuncia che è stato completato il trasferimento dei reparti di oncologia ed ematologia nelle case di cura “Villa Verde” e “D’Amore”, entrambe a Taranto. I due reparti si trovavano infatti al “Moscati” sino ad una settimana fa. “La scelta - spiega l’Asl in ordine al trasferimento - è scaturita da evidenti motivi di sicurezza dei pazienti fragili presi in carico nei due reparti”. Questi ultimi “sono stati temporaneamente” trasferiti nelle due strutture private, convenzionate però col sistema pubblico. “L’utilizzo delle due case di cura - afferma Asl Taranto - verrà indennizzato mensilmente con un importo pari allo 0,42% del valore a prezzi correnti di mercato degli immobili”. In particolare, nella casa di cura “Villa Verde”il reparto di oncologia occupa circa 2.800 mq. Nella casa di cura “D'Amore”, invece, il reparto di ematologia occupa circa 1.400 mq.Asl Taranto precisa che, volendo mantenere i due reparti a Taranto, ed in posizione baricentrica rispetto al territorio provinciale, all’interno del Santissima Annunziata - che è il principale ospedale della città -, per oncologia ed ematologia “non sarebbero stati disponibili spazi con una metratura pari a quella complessivamente rinvenuta nelle case di cura”. “A ciò si aggiunga - spiega Asl - che nelle case di cura sono presenti i seguenti servizi tutti a supporto delle due discipline di oncologia e ematologia”.  A “Villa Verde”, infatti, è attiva una Tac, una sala operatoria per impianti cateteri venosi, un reparto di cardiologia con Utic per complicanze possibili in corso di terapie antitumorali, il laboratorio di patologia clinica, una struttura di pneumologia con possibilità di diagnostica broncoscopica ed accoglienza di gravi quadri di insufficienza respiratoria, una sala endoscopica digestiva. Nella clinica “D'Amore”, invece,  è attiva una Tac, una risonanza magnetica, una sala endoscopica digestiva, una sala operatoria per impiantare cateteri venosi centrali e allestire un posto letto rianimatorio per il trapianto di midollo, oltre al laboratorio di patologia clinica. Il trasferimento dei due reparti, sottolinea infine Asl Taranto, consentirà di impegnare l’intero “San Giuseppe Moscati” nella presa in carico e cura dei pazienti Covid. Oltre al Moscati come ospedale Covid, la provincia di Taranto avrà anche una struttura post Covid, cioè post fase acuta per i pazienti ancora positivi, individuata nel nuovo presidio di Mottola con 30 posti letto già disponibili, ampliabili a 50. 

Le frasi del premier Giuseppe Conte sull’emergenza Coronavirus  in conferenza stampa offrono al Comune di Taranto lo spunto per marcare la protesta dell’ente locale verso i commissari di Governo di Ilva in amministrazione straordinaria che hanno impugnato al Tar di Lecce l’ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci contro le emissioni inquinanti della fabbrica siderurgica. “E anche stasera, andando in controtendenza rispetto ai commissari straordinari di Ilva in as, il presidente Giuseppe Conte in conferenza stampa ha ribadito che la salute è più importante della produzione industriale. Lo abbiamo sentito tutti”. Ecco quanto ha polemicamente postato stasera sul suo profilo social l’assessore all’Ambiente, Francesca Viggiano, intervenuta sul caso Ilva-ArcelorMittal. Sotto il post, l’assessore ha accluso la lettera con cui i commissari Francesco Ardito, Alessandro Danovi ed Antonio Lupo notificano al sindaco l’opposizione al suo provvedimento. Proprio stamattina, infatti, il Comune ha reso noto che dopo ArcelorMittal, anche i commissari Ilva, nominati dal Mise, impugneranno davanti ai giudici amministrativi l’ordinanza sindacale ritenendola illegittima. Il sindaco, un mese fa, ha intimato sia ad Ilva in as, proprietaria impianti, e ad ArcelorMittal, gestore degli stessi, di individuare e rimuovere in 30 giorni, scaduti oggi, le cause alla base delle emissioni inquinanti, stabilendo inoltre che qualora ciò non fosse avvenuto, le due società entro 60 giorni dall’ordinanza - quindi tra un mese - devono fermare gli impianti.

 1.335 mascherine ffp3, 62.740 macherine ffp2, 112.600 mascherine chirurgiche e 36.000 mascherine TNT (di tipo Montrasio non a uso chirurgico), zero tute e zero ventilatori meccanici per le terapie intensive. Sono i quantitativi di dispositivi di protezione individuale (dpi) arrivati, da ieri a oggi 28 marzo, in Puglia dal Dipartimento della Protezione civile di Roma per affrontare l'emergenza sanitaria da Coronavirus. A fronte di un fabbisogno giornaliero che rimane, secondo quanto calcolato dalla Protezione civile regionale, di 33.500 mascherine ffp3  e altrettante ffp2, 21.350 tute e 408 ventilatori meccanici. “Anche oggi il fabbisogno di dpi non è stato coperto dagli invii della Protezione civile nazionale", ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. "Nel pomeriggio, dalle ore 16 in poi, siamo stati impegnati - ha proseguito il governatore pugliese - in una lunghissima riunione in videoconferenza con Roma per stabilire i criteri di ripartizione dei dpi tra le regioni. È stato concordato un criterio che tenga conto del numero complessivo del personale socio-sanitario, comprensivo quindi di tutto il personale degli ospedali pubblici, privati ed ecclesiastici, ma anche di tutti i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i medici della continuità assistenziale e tutto il personale socio-sanitario coinvolto nella gestione delle oltre 130 strutture per la cura degli anziani". "Questo criterio - ha aggiunto Emilaino - dovrebbe mitigare gli effetti disastrosi del criterio che fino ad oggi la Protezione civile si è data, senza condividerlo con le Regioni, di ripartire i dpi secondo il numero dei contagiati. Abbiamo anche precisatoche il criterio suddetto va corretto, calibrandolo al numero della popolazione, per evitare  - ha concluso  Emiliano - che le regioni con il minor numero di dipendenti vengano penalizzate rispetto ad altre a parità di abitanti”. 

 Per velocizzare la distribuzione di dispositivi sanitari, l'Esercito ha subito messo a disposizione del commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, e della Protezione Civile personale, elicotteri, mezzi terrestri e infrastrutture.

   In particolare l'Esercito ha individuato alcune infrastrutture utili per lo stoccaggio e la successiva distribuzione nelle regioni del sud di materiali necessari alla lotta al Covid-19. I depositi individuati nelle città di Bari, Lamezia Terme, Palermo e Cagliari sono ubicati lungo le principati vie stradali e nelle vicinanze di porti e aeroporti con un grande valore strategico per la ricezione e l'invio dei dispositivi sanitari.

   Inoltre la forza armata ha già predisposto un piano di trasporti aereo e terrestre da integrare alle esigenze della Protezione Civile e accelerare su tutte le aree del Paese la distribuzione dei materiali acquisiti e stoccati. 

 

Per il piano di trasporto sono stati approntati oltre 240 autocarri, tra cui 124 ACTL (Autocarro Tattico Logistico) e 115 APS (Autocarro a Pianale Scarrabile), questi ultimi dedicati al trasporto di containers. Per quanto attiene al trasporto aereo, l'aviazione dell'Esercito (Aves) ha messo in campo 38 elicotteri di varia capacita di trasporto (UH 205 A, RH 206 C, UH 90 A, CH 47 F, HH 412 A, MRH 109 A) e 5 velivoli ad ala fissa (UC 228 e VC 180) che voleranno sui cieli italiani dislocati su 12 differenti basi.

   Le operazioni di trasporto dei materiali per la lotta al Covid-19 sono già in corso, infatti in serata saranno ritirati presso gli aeroporti di Catania e Venezia dispositivi sanitari e di protezione individuale per la successiva distribuzione, mentre nei prossimi giorni i trasporti sono programmati dagli aeroporti di Milano, Torino, Verona, Bari, Lamezia Terme Catania e Cagliari. 

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