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Giornale di Taranto - PORTO - Le richieste degli autotrasportatori: cigs e moratoria dei debiti fiscali e previdenziali
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Lunedì, 27 Ottobre 2014 19:14

PORTO - Le richieste degli autotrasportatori: cigs e moratoria dei debiti fiscali e previdenziali In evidenza

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E' una richiesta chiara d’intervento da parte delle Istituzioni in merito alla vertenza Evergreen, che non riguarda solo i dipendenti diretti del porto ma anche 
tutto l’indotto, quella che arrive dalle imprese di autotrasporto aderenti allo Sna-Casartigiani.
"Da un’analisi fatta dai nostri uffici - si legge in una noto - ci risulta che il 70% delle imprese di autotrasporto iscritte all’albo hanno come committente primario la società TCT. Autotrasporto che rappresenta un’ampia fetta dell’apparato produttivo territoriale. Analizzando la storia del comparto jonico, si evince che più volte lo stesso ha dovuto riconvertirsi in base alle committenze che si sono susseguite nel tempo, vedi: Belleli, Cementir, fonderie Sural, Ilva e infine Evergreen. Una storia travagliata. Cambiano gli attori ma la storia è la stessa, dopo il blocco totale delle commesse Ilva e i ritardati pagamenti ormai fermi ad aprile 2014 ora anche la beffa TCT con l’eliminazione di tutte le tratte transoceaniche e la riduzione notevole dei trasporti locali. Nello specifico - prosegue la nota - in queste settimane abbiamo visto notevoli cambiamenti nella struttura organizzativa di TCT quali: dal 9 ottobre Evergreen non accetta più booking in import sia in export per Taranto riscontrabile anche sul sito istituzionale della stessa azienda. L’unico servizio garantito è quello “navetta” tramite fender che ogni domenica dovrebbe fare la sfonda da Piraeus a Taranto. Però in queste settimane la navetta ha scaricato presso il terminal container pieni di merci destinati al mercato locale, mentre, al contrario, per le merci in export non vi sono state movimentazioni. Sono stati ridotti gli orari di accesso al Terminal per il carico e scarico (8:30 13:00 – 14:30 – 17:30). E’ stato ridotto il personale delle gru con conseguente disservizio e riduzione della sicurezza".
Tutto ciò, fanno notare gli autotrasportatori di Sna-Casartigiani,  ha portato alla paralisi di circa il 90 % delle imprese di autotrasporto. "Tutti questi avvenimenti - sottolineano - ci portano a pensare che le intenzioni di TCT non siano di sviluppo e di crescita, e il temporaneo blocco delle attività motivate dallo stesso per i lavori di dragaggio del porto sono solo scuse per non investire sul nostro scalo. Ci domandiamo perché tutto questo? Se il porto di Taranto è uno degli scali più nuovi tra i vari porti Italiani, uno scalo strategico per i traffici del mediterraneo, un porto con tutte le carte in regola sia sul piano della posizione geografica che sul piano strutturale".
Pertanto la richiesta Sna-Casartigiani è quella" di una programmazione trasparente e partecipata dello scalo tarantino, chiediamo chiarezza sulle intenzioni di TCT. Se intende rimanere a Taranto deve garantire il traffico locale unico mezzo di sopravvivenza delle imprese di autotrasporto. Caso contrario, va individuato un altro soggetto idoneo alla gestione degli spazi. Per quanto detto, al fine di salvaguardare le nostre aziende, le famiglie e i dipendenti chiediamo, in attesa delle risposte, la cassa integrazione per tutti i dipendenti, la moratoria dei debiti fiscali e previdenziali delle aziende, il coinvolgimento diretto della categoria ai tavoli istituzionali ministeriali e locali".