“L’assenza di risposte da parte dei governi che si sono avvicendati in questi anni ha creato una situazione ormai insostenibile”. Lo dicono nel documento congiunto, dopo l’assemblea a Taranto, le sigle metalmeccaniche, edili, dei trasporti e dei servizi di Cgil, Cisl e Uil, a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Tale situazione di criticità - rilevano - ha coinvolto tutti i lavoratori, in particolar modo i lavoratori dell’appalto e dell’indotto, che continuano a subire ritardi sul pagamento degli stipendi e l’avvio di numerose procedure di cassa integrazione per cessazione di attività di molte aziende del territorio”.
“Per tali ragioni - si afferma - le organizzazioni sindacali lanciano l’ennesimo grido d’allarme, anche al futuro governo, promuovendo un’iniziativa per il prossimo 4 novembre che vedrà il coinvolgimento dei parlamentari ionici”. Per i sindacati di tutte le categorie che ruotano attorno al polo siderurgico, “l’obiettivo di tale iniziativa è quella di affrontare nel merito una vertenza che non può subire ulteriori rinvii su problematiche che riguardano l’occupazione, l’ambiente e il futuro industriale di Taranto e dell’intero Mezzogiorno”. “A valle dell’iniziativa pubblica e in assenza di risposte e rapidi sviluppi - si dichiara - siamo pronti a mobilitarci fino al raggiungimento di soluzioni concrete e risolutive“.