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Venerdì, 15 Maggio 2020 00:10

LA DENUNCIA/ ArcelorMittal sta mettendo in cassa integrazione altri 1000 lavoratori, Fiom “sistema piratesco e provocatorio” In evidenza

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“In queste ore ArcelorMittal, in maniera del tutto piratesca e provocatoria, sta inviando, attraverso il proprio portale digitale, le lettere di collocazione in cassa integrazione con causale Covid 19 per ulteriori circa 1000 lavoratori”. Lo dichiara la Fiom Cgil di Taranto. “Tale scelta - spiega il segretario Francesco Brigati - avviene senza il coinvolgimento del sindacato nonostante oggi ci sia stato un incontro tra organizzazioni sindacali e multinazionale per comunicare la fermata di alcuni impianti”. “Inoltre - aggiunge la Fiom Cgil -, le stesse fermate non hanno una chiara motivazione se non quella di suscitare l’ira dei sindacati e dei lavoratori stanchi di subire ricatti da un’azienda che continua, nel suo braccio di ferro con il governo, a dettare l’agenda sul futuro ambientale, occupazionale e produttivo di Taranto e dell’intero Paese”.       Per la Fiom, ”il governo deve immediatamente convocare le parti affinché si possa affrontare seriamente il ruolo di strategicità del sito di Taranto e deve farlo prima che sia troppo tardi”. Secondo la componente sindacale dei metalmeccanici Cgil, “il fatto che in serata arrivino lettere di collocazione in cassa a circa il 90% del totale della manutenzione centrale, con ulteriore ridimensionamento delle manutenzioni meccaniche ed elettriche di reparto segnalano, di fatto, un graduale abbandono della multinazionale”. “Un abbandono e/o un possibile tentativo di ridiscutere quanto sottoscritto nel contratto dello scorso marzo con Ilva in amministrazione straordinaria - dice la Fiom Cgil - non deve ricadere sulla sicurezza dei lavoratori, sull’ambiente e sulla salvaguardia impiantistica”. “Una multinazionale - conclude Brigati - non può continuare a dettare l’agenda politica, il governo deve intervenire senza indugi e cambiare definitivamente rotta”.

Giornalista1

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