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Venerdì, 09 Gennaio 2015 15:50

GINOSA/Il Sindaco De Palma: “NO alle trivellazioni nel Mar Ionio”. In evidenza

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 Il primo cittadino rigetta il progetto della società petrolifera e scrive al Ministero dell’Ambiente

 

 “L’Italia – esordisce il sindaco De Palma – firma Accordi Internazionali, vedi il Protocollo di Kyoto, sulla  riduzione delle emissioni di gas climalteranti adottato, tra l’altro, dall’Unione Europea e ci si ritrova con un progetto, presentato dalla Schlumberger Italiana S.p.a., al Ministero dell’Ambiente, per le ricerche di idrocarburi in una vasta aerea - la prospezione riguarderebbe 4.030 km2 -  del Mar Ionio. Eventuali risorse economiche, invece, dovrebbero essere impegnate per la realizzazione di fonti di energia pulita”.

E’ quanto si legge in una nota, trasmessa, oltre al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Regione Puglia, al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, chiedendone il rigetto autorizzativo del progetto presentato dalla società petrolifera.

“Le osservazioni formulate agli enti preposti – dichiara De Palma – riguardano gli impatti rilevanti al comparto turistico. Infatti, il progetto di ricerca di idrocarburi potrebbe provocare indubbi effetti negativi su tutti i Comuni ubicati lungo la costa e, quindi, sul comparto turistico. Attraverso l’intervento industriale, di enorme rilevanza della società petrolifera, andrebbe a modificare la logistica portuale interessando anche la parte costiera con alterazione delle correnti e dell’equilibrio ecologico del mare, in un’area ove insiste anche il settore economico della pesca del Mediterraneo nonché su un sistema fortemente connotato da attività e produzioni agro-alimentari di pregio e da attività turistico-alberghiere”.

“Occorre sottolineare – continua il sindaco De Palma – che basterebbe una sola anomalia durante la fase di estrazione degli idrocarburi e del loro trasporto arrecando danni ambientali per distruggerne o comprometterne, per decine di anni, un’area che oggi ha buone potenzialità di sviluppo sociale-economico e turistico nonché un serio aumento di patologie a carico della popolazione residente. Inoltre, c’è un’ampia letteratura scientifica prodotta a livello mondiale da prestigiosi Istituti di ricerca  che hanno analizzato gli effetti che potrebbero avere sui cetacei  le attività di ricerca di idrocarburi in mare e le eventuali successive fasi di trivellazione con tecnologie basate sulla emissione di onde acustiche ad elevata energia, in grado di creare danni irreversibili agli apparati uditivi dei cetacei presenti nel mar Jonio settentrionale ed in particolar modo presenti nella zona di mare prospiciente Marina di Ginosa, arrivando anche a provocarne la morte.

“Numerosi studi archeologici – conclude De Palma - hanno rilevato la presenza di siti e reperti sommersi nel Mar Mediterraneo. Per tali ragioni si richiama l’attenzione dei Ministeri preposti all’analisi delle nostre osservazioni per tutta la gravità della questione anche in merito all’enorme importanza del patrimonio archeologico sommerso così come riconosciuto dalla “Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo” (Parigi, 2 nov 2001)”.

L’Amministrazione Comunale di Ginosa, insieme a tanti altri Comuni rivieraschi della costa ionica, si oppone a tale progetto facendo appello ai Ministeri preposti affinché non disattendono le osservazioni e i pareri negativi degli enti locali e delle associazioni e/o comitati di cittadini. Non è possibile, infatti, ignorare che, nello studio di impatto ambientale, presentato dalla società petrolifera, vi è una scarna indicazione degli effetti cumulativi delle ricerche petrolifere sull’ambiente. Per tali ragioni, chiude la missiva, si invita il Ministero a rifiutare l’istanza della società petrolifera.

 

 

 

Giornalista1

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