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Giornale di Taranto -
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Il Dottore Agronomo Ciro Maranò è il nuovo direttore del GAL Magna Grecia, figura tecnica apicale che va a completare lo staff dell’agenzia di sviluppo territoriale cui aderiscono aziende, associazioni, istituzioni e Amministrazioni locali di un ampio territorio che comprende dodici comuni jonici.

Il nuovo direttore è stato presentato in conferenza stampa dal Presidente del GAL Magna Grecia, Dottor Luca Lazzàro, che ha così esordito: «sono lieto di annunciare la nomina a Direttore del Dottor Ciro Maranò, noto agronomo con una solida esperienza nell’ambito delle politiche rurali regionali, un professionista di assoluto livello che saprà guidare al meglio il GAL Magna Grecia».

«Con la nomina del direttore ora lo staff è pienamente operativo – ha poi detto Luca Lazzàro – e possiamo finalmente iniziare le attività previste dal nostro PAL (Piano di Azione Locale) a favore dello sviluppo economico del nostro territorio».

«Abbiamo numerose azioni da realizzare nell’ambito della nostra Strategia di Sviluppo Locale, che da un lato vuole “ammagliare” gli operatori economici del mondo rurale e chi fornisce loro servizi, formando un così network virtuoso, da un altro favorire la loro innovazione per metterli in grado di affrontare le sfide di un mercato sempre più globalizzato».

«A tal fine il GAL Magna Grecia finanzierà, tra l’altro, numerose start up di aziende che dovranno fornire servizi innovativi alle imprese del territorio: l’auspicio è che per i nostri giovani queste rappresentino una importante opportunità per realizzare il loro progetto di vita nella nostra terra, senza doversi trasferire altrove, e magari far tornare qualcuno che è già andato via».

Ciro Maranò si è così presentato: «sono un agronomo del territorio che si occupa del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) da molti anni, prima come professionista e, dal 2012, anche come consulente del Gal Colline Joniche, un periodo di proficuo lavoro nel quale ho contribuito, insieme ai colleghi, all'attuazione del PSL del GAL Colline Joniche in esecuzione del PSR Puglia 2007-2013».

«Così sono stati istruiti e rendicontati a saldo – ha poi detto Ciro Maranò – progetti di agriturismo, biomassa, masserie didattiche, turismo rurale, affittacamere, formazione, nonché progetti a regia diretta».

Ciro Maranò ha concluso spiegando che «nel 2016 sono stato incaricato, nell’ambito di un team di professionisti, della redazione della SSL (Strategia di Sviluppo Locale) e del PAL (Piano Di Azione Locale) per candidare il neonato GAL Magna Grecia alla misura 19 del PSR Puglia 2014-2020, progetto approvato e finanziato dalla Regione Puglia».

Nuovo appuntamento con il cartellone culturale del Comune di Castellaneta, assessorato alla Cultura “Una volta al mese”. Sabato 17 marzo incontro con l'autore per una nuova presentazione di un libro. Si tratta de "L'amore capovolto", l'ultimo romanzo di
Corrado Fortuna,  attore, regista, conduttore televisivo e scrittore italiano.

Edito da Rizzoli è Un romanzo tenero, malinconico e straordinariamente divertente. Il romanzo dei vent'anni che ci portiamo dentro. Firenze, fine degli anni Novanta. Giacomo ha diciotto anni e si è appena trasferito in città con Marta, la sua fidanzata di sempre, per studiare Scienze Politiche. Giacomo e Marta vengono dalla lontana Basilicata, e subito sono travolti dall'effervescenza degli ambienti studenteschi e di un mondo inaspettato. Un giorno, però, Giacomo scopre che Marta non è la ragazza che aveva tanto idealizzato. Il sogno d'amore che credeva eterno si infrange e lui si consola a suon di bevute e lunghissime confidenze notturne con Momi, il coinquilino egiziano. Sarà proprio Momi a consegnare a Giacomo un vecchio carteggio in cui è racchiusa una storia speciale: cinquant'anni prima, due ragazzi, Tino e Adele, si abbracciano agli angoli delle strade di uno dei quartieri più antifascisti di Firenze, la stessa zona in cui ora vive Giacomo. C'è la guerra, una città occupata dai nazisti. Sembra che gli americani non arrivino mai, così come una vita insieme per loro due: costretti a separarsi, si scrivono lettere mentre partecipano con coraggio alla Resistenza. Giacomo impara presto a conoscere questi due suoi coetanei che appartengono a un'epoca che non aveva mai sentito così vicina prima di allora. Tra quelle righe, cura le proprie ferite e ritrova la bellezza dei vent'anni e dell'amore romantico e senza tempo che solo a quell'età si prova.
L'appuntamento è per sabato 17 marzo alle ore 19.30 presso Palazzo Catalano a Castellaneta.

La strada statale 100 sarà messa in sicurezza, allargandola a quattro corsie. C’è la volontà politica della Regione Puglia a farlo. E’ quanto emerso ieri mattina, durante un incontro in Regione, tra l’assessore regionale alla Mobilità Antonio Nunziante e Vanni Caragnano, presidente del Comitato Strade Sicure, affiancato da Giovanni Caputi, padre di una delle vittime della 100.

E’ stata l’occasione per prendere atto dei 24,5 milioni di euro stanziati dal Cipe, finalizzati al completamento funzionale e messa in sicurezza della 100, per il tratto successivo al km 44+500, che è quello ricadente in agro di Mottola. Sicuramente serviranno ad adeguare solo alcuni chilometri di quell’arteria. “Ma è un primo risultato, che finalmente, dopo anni, arriva a gratificare l’impegno e le battaglie portate avanti dal Comitato – ha spiegato Vanni Caragnano – nel rispetto della dignità delle persone, troppe, che, su quella strada hanno perso la vita e del dolore dei loro cari”.

Lo stesso Caragnano, dopo aver ringraziato l’assessore Nunziante per aver saputo dare ascolto alle richieste del Comitato, ha anche evidenziato la necessità di riprendere il progetto che prevede l’ultimazione delle due rampe di innesto della 106dir con il tratto autostradale all’altezza di Palagiano. “Quello – ha spiegato Caragnano – è un tratto autostradale sottodimensionato. Pertanto, quasi obbligare gli utenti della strada a servirsene per comprenderne l’utilità sarebbe fondamentale. Intanto, servirebbe a decongestionare il traffico veicolare della 100, contribuendo, di fatto, alla riduzione della probabilità che si verifichino sinistri. Non servirebbero molte risorse, anche perché lì, già gli espropri sono stati fatti ed esistono già i consolidamenti per realizzare le due rampe. Bisogna solo intervenire a completare un’opera infrastrutturale già iniziata”.

L’assessore Nunziante si è detto da subito disponibile a verificare se ci sono le condizioni per dare concretezza a questa proposta; la stessa che, qualche ora più tardi, Caragnano ha presentato in Prefettura, dove si è tenuto un nuovo tavolo tecnico. Una sorta di osservatorio sulla sicurezza della statale 100, apertosi dopo le continue insistenze e sollecitazioni del Comitato Strade Sicure.

Un incontro più che positivo. Dall’Anas, infatti, è arrivata la conferma che, subito dopo Pasqua, saranno effettuati interventi manutentivi di bitumazione sul tratto inadeguato della 100. Si provvederà alla sistemazione della segnaletica verticale e orizzontale, nonché di pannelli con lampeggianti tesi a indicare tutte le intersezioni. Saranno posizionati dei catarifrangenti sulle barriere laterali e, laddove queste sono assenti, si provvederà a collocare dei segna limiti. Segnalatori luminosi lampeggianti serviranno, poi, a evidenziare, in entrata e in uscita, la pericolosità della galleria Mauro. “Oggi – ha detto Caragnano – dopo trent’anni - la 100 comincia a essere attenzionata dalle autorità competenti e questo significa che le nostre analisi, le nostre denunce e i nostri sforzi non sono stati vani. Continueremo su questa strada, fiduciosi di poter continuare a contare sulla vicinanza della Regione e del coordinamento della Prefettura di Taranto”.

Inspiegabile esclusione, da parte dell’Amministrazione comunale di Taranto, nei confronti di una categoria produttiva, quella del settore lapideo e degli artigiani del marmo che, nei giorni scorsi, ha partecipato, tramite l’associazione di categoria AssoMarmo- Casartigiani, all’ultima seduta della Commissione Bilancio del Comune. “In rappresentanza della categoria di appartenenza – interviene Federico Greco, presidente AssoMarmo - ho seguito il tavolo tecnico tenutosi con le Associazioni di categoria del territorio Tarantino, sul tema” tributi e canoni” ma, con mio enorme stupore, leggendo il regolamento mi sono accorto che la categoria degli artigiani lapidei e' stata praticamente ignorata”.

Entrando nel dettaglio, il Comune di Taranto effettua sconti sul pagamento della Tari ad aziende che per legge devono sottoscrivere dei contratti di smaltimento dei rifiuti speciali. I Marmisti non rientrano tra queste pur avendo contratti per smaltimento dei rifiuti speciali. “Perché questa completa estromissione delle nostre aziende dalla possibilità di pagare meno i tributi Tari? - domanda Greco -  Secondo il Comune di Taranto siamo aziende di serie B? Le nostre attività sono costrette a pagare dalle 1200 € a 2000 € l'anno per smaltire i fanghi derivanti dalla lavorazione del marmo; altra condizione sfavorevole per le nostre attività sono i magazzini di stoccaggio materie prime. Di media le nostre aziende hanno un piazzale magazzino di estensione minima di 800 m.q. , e quindi, oltre a dover sopportare i costi di smaltimento fanghi, siamo tenuti pagare il tributo Tari completo e per di più anche sui nostri magazzini”.

 

Il Comune di Taranto quali provvedimenti adotterà ora, ipotizzando che si sia trattato di una semplice ‘dimenticanza’, al fine di tornare ad un principio di equità ? Al momento non è dato saperlo.  Successivamente all’intervento di Federico Greco al tavolo,  l'unica certezza è che “il presidente di Commissione, Dante Capriulo, e il consigliere Floriana De Gennaro, si sono fatti carico dell'onere di informare gli uffici preposti, le Commissioni Bilancio e Attività Produttive e di conseguenza il Consiglio Comunale”.

Ringraziando le persone sopra citate, il presidente di AssoMarmo – Casartigiani annuncia di voler continuare a sollecitare la fine della disparità perpetrata alla categoria, anche ricorrendo ad una mobilitazione del settore affinché il Comune possa ascoltare e metter fine ad una disparità inammissibile ed ingiustificabile, ponendo finalmente gli Artigiani lapidei tarantini al pari di altre aziende.

Questione orario di lavoro per la cooperativa delle lavoratrici ausiliarie degli asili nido: ieri l’incontro tra l’assessore alle società partecipate Massimiliano Motolese, il consigliere comunale Michele De Martino, il capo servizio Pubblica Istruzione Carmen Zolfanelli e Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto. Al centro dell’incontro l’orario di lavoro delle operatrici. “Come USB abbiamo espressamente fatto richiesta al sindaco Melucci di poterlo incontrare per parlare di questa situazione che coinvolge ben 88 donne - spiega Rizzo -. Abbiamo riscontrato grande disponibilità da parte dell’assessore Motolese e di De Martino a venire incontro alla richiesta delle lavoratrici che ora lavorano un’ora e 50 al giorno, andando al di sotto delle ore minime contrattuali previste. Abbiamo subito ottenuto che dal prossimo cambio di appalto, le ore saranno quelle previste dal contratto con un aumento di 4 ore procapiti settimanali. La nostra richiesta è stata quella di trovare una soluzione che permetta alle lavoratrici di aumentare le ore di impegno”. La richiesta dell’USB e quella di 24 ore settimanali. “L’assessore Motolese ha aperto alla possibilità di aumentare fino ad un massimo di 15 ore  non escludendo la possibilita'  valutare strumenti alternativi che possano permettere di aumentare ulteriormente l'orario di lavoro ”, va avanti Rizzo. L' Incontro è aggiornato al prossimo mese, per poter definire il contratto finale per le lavoratrici. “Siamo soddisfatti dell’incontro - continua il coordinatore USB -. il mese prossimo avremo elementi maggiori per puntare a chiudere positivamente la questione entro la fine di giugno per dare una risoluzione definitiva a questi lavoratori, che per tanti anni si sono visti decurtare le ore ma mano che passava il tempo“.

Non basta più promuovere la cultura della legalità, o combattere un abuso, una ingiustizia,  occorre arrivare dai ragazzi parlando di loro, dei loro diritti, individuali e collettivi, quelli alla formazione, a un lavoro degno, quelli che dovrebbero svilupparsi nel rapporto con le loro città, i loro territori. Riconsegnare nelle mani di questi ragazzi la famosa cassetta degli attrezzi che gli aiuti a interpretare il futuro provando a ricostruire in ognuno di loro la fiducia verso la struttura di Stato e di comunità che in parte la nostra generazione ha compromesso. E’ la sfida più grande che abbiamo il dovere di ingaggiare.

Il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, lancia la vertenza che il sindacato tarantino assume come priorità per i prossimi anni.

Continueremo ad occuparci delle acuzie, delle criticità, ma abbiamo l’obbligo di costruire una alternativa – spiega Peluso – per questo torneremo tra i banchi di scuola e per le strade, così come abbiamo fatto con il tour dedicato alla riqualificazione urbana, perché da quelle voci abbiamo il dovere di ricominciare, rilanciando una azione territoriale senza steccati.

Parliamo di lavori possibili da tempo – spiega Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – e lo facciamo esplorando tutte le opportunità offerte dalla fase critica che si è aperta ormai da un ventennio sulla provincia di Taranto. Per questo sono due gli appuntamenti che dedichiamo interamente ai cosiddetti “millenials” e che aprono ufficialmente la nostra vertenza giovani a livello territoriale.

Il primo appuntamento si terrà venerdì 16 marzo a partire dalle 9.30 nell’Auditorium Tarentum, in via Regina Elena 122 a Taranto. Insieme agli studenti dell’Istituti Liside, Aristosseno e Pacinotti si parlerà di lavoro, diritti e legalità, insieme ad esponenti del mondo delle istituzioni, delle associazioni e del sindacato.

Proveremo in quella occasione a spronare i ragazzi a un confronto  franco e diretto con noi – dice Peluso - ma racconteremo anche le contraddizioni di un mondo del lavoro che proprio sui meno garantiti pesa con tutta la deregulation sui diritti di questi anni.

Il secondo appuntamento si svolgerà il 23 marzo a partire dalle 10.00 nell’Auditorium di Via Chionna a Martina Franca. In quella occasione si parlerà di migrazione intellettuale giovanile.

Il sistema formativo italiano e territoriale investe su migliaia di ragazzi pugliesi e tarantini e poi però perde per intero quell’investimento lasciando che quegli stessi ragazzi vadano a lavorare e vivere altrove – commenta Peluso.

Che impresa per i giovani restare in Puglia, questo è il titolo dell’iniziativa che vedrà la partecipazione di alcune classi degli istituti superiori di Martina Franca, del segretario regionale della CGIL, Pino Gesmundo e di  Giuseppe Massafra, figlio di questa terra e componente della segreteria nazionale della CGIL.

Nel corso dei due appuntamenti il NIDIL-CGIL inoltre somministrerà ai giovani studenti di Taranto e Martina Franca un breve questionario. Le risultanze delle informazioni assunte serviranno per costruire una mappa dei bisogni ma anche delle prospettive di futuro disegnate da questa generazione. Il lavoro è propedeutico alla costituzione della Consulta Giovanile della provincia di Taranto.

“Si continua a smontare il sistema ospedaliero della provincia di Taranto. Il pertinace Emiliano, ormai opera con la mannaia sulla sanità ionica, destrutturandone l’intera rete”.

È quanto dichiara l’on. Ludovico Vico, in seguito alla decisione presa dalla Regione Puglia di prevedere la chiusura dei reparti di Nefrologia e Utic dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria, sapendo anche che l’utenza brindisina del “Camberlingo” di Francavilla Fontana, dove la scorsa estate è stato chiuso il reparto di Nefrologia, si serve della struttura manduriana.

“Dopo due anni – continua Vico – finalmente, anche i sindaci, i consiglieri regionali, i sindacati e i movimenti, stanno prendendo consapevolezza che il piano di riordino ospedaliero va rivisto e che l’attesa del San Cataldo rappresenta una panacea fittizia. Ora, toccherebbe alla conferenza dei sindaci chiudere il cerchio, chiedendo formalmente alla Regione la revisione del piano”.

“Quello di Manduria – ricorda ancora Vico – è solo l’ultimo in termini di tempo. In questi due anni la Regione Puglia, attraverso la dirigenza dell’Asl di Taranto ha chiuso i pronto soccorsi del Moscati di Statte e del San Marco di Grottaglie; i reparti di cardiologia degli stessi ospedali; il punto nascita di Grottaglie; ha degradato il presidio ospedaliero occidentale di Castellaneta, se bene sia ospedale di primo livello; ed ora Manduria. Il tutto, non tenendo conto che Taranto e la sua provincia, rientrano in quella che è stata definita “Area di crisi sanitaria”. Intanto, sul bollettino ufficiale della Regione Puglia dell’8 febbraio 2018, si attribuiscono al presidio ospedaliero di Ostuni (Asl di Brindisi) 10 nuovi posti letto destinati alla divisione di Medicina interna, che passa da 22 a 32 posti”.

“Caro presidente Emiliano – chiede Vico – ci piacerebbe che lei diventasse condiscendente nell’ascoltare le richieste della comunità ionica. Cosa la spinge, invece, in questo comportamento determinato più da ostinazione che da convinzione e perciò pertinace? Venga a Taranto non per parlare, ma per ascoltare e metta da parte il suo staff di manager contabili da spending review della sanità pubblica”.

 

“L’Oasi WWF Monte Sant’Elia si fa bella!”: con questo slogan sarà inaugurato il nuovo Centro Visite del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” (contatti  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  – cell. 3206067922).

Qui riceveranno indicazioni e informazioni i tanti turisti e amanti della natura intenzionati a visitare non solo l’oasi naturalistica del WWF, ma l’intero Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, il più grande di Puglia.

Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, infatti, il Parco Naturale Regionale "Terra delle "Gravine" è la più estesa area protetta regionale: il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli.

 

L’inaugurazione del Centro Visite del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” si terrà, alle ore 10.30 di venerdì 16 marzo, presso l’Oasi WWF di Monte Sant’Elia, in agro di Massafra sulla Strada Provinciale Mottola-Martina Franca.

Interverranno Michele Emiliano, presidente Regione Puglia, Barbara Loconsole, dirigente Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio - Regione Puglia, Sebastiano Stano, Consigliere provinciale con Delega al Parco, Fabrizio Quarto, Sindaco di Massafra, Carmine Annicchiarico, WWF Oasi, Nicolò Carnimeo, delegato WWF Puglia, e Gianni Grassi, presidente WWF Trulli e Gravine.

 

Il centro accoglienza è stato realizzato in una antica masseria dell’Ottocento ubicata all’interno dell’Oasi, una infrastruttura che, dopo essere stata abbandonata per anni e anni, in circa nove mesi di lavori è stata restaurata per farla ritornare al suo antico splendore.

È una delle azioni del progetto “Uppark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud, con il cui finanziamento è stato possibile progettare le opere di ristrutturazione e di restauro conservativo della masseria e della stalla.

 

Gianni Grassi, presidente del WWF Trulli e Gravine, capofila del Progetto UPPark, ha spiegato che «tutti gli interventi sono stati realizzati nel pieno rispetto dello stile originario della struttura e con l’utilizzo di materiali ecocompatibili».

«Grazie ai lavori sono state rinnovate e rese accoglienti le strutture dell’Oasi WWF di Monte Sant’Elia; la masseria diventa così – ha annunciato Gianni Grassi – il Centro Visite del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, punto di accoglienza dei visitatori dell’Oasi, cittadini o turisti che vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri a piedi o in bici, nonché location per workshop e convegni inerenti tematiche ambientali, ed attività di divulgazione ed educazione ambientale».

 

L’immobile verrà così restituito alla sua vocazione originaria: nel 1995, infatti, venne donato al WWF Italia dalla Comunità dell’Arca, fondata da Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, filosofo pugliese (San Vito dei Normanni, 1901 – Elche de la Sierra, 1981) discepolo di Gandhi, allo scopo di svolgere attività di salvaguardia, conservazione e valorizzazione dell’ambiente naturale, senza tralasciare lo spirito di accoglienza e condivisione che ha da sempre caratterizzato questo luogo straordinario.

 

L'Oasi WWF Monte Sant'Elia, una delle sette Oasi WWF in Puglia, rientra nel Parco “Terra delle Gravine” e nel SIC-ZPS Area delle Gravine; l’Oasi si estende per circa cento ettari in agro di Massafra comprendendo un bosco di leccio, macchia mediterranea, pascoli, seminativi e una masseria storica.

 

L’Associazione WWF Trulli e Gravine, che gestisce da otto anni l'Oasi WWF Monte Sant'Elia a titolo gratuito, opera in Provincia di Taranto dal 1985 per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, distinguendosi per lo spirito di coinvolgimento della cittadinanza in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e per la fattiva collaborazione volta ad orientare le amministrazioni pubbliche verso programmi, accordi e progetti per il raggiungimento delle finalità associative.

 

 

 

Il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”

 

Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, il Parco Naturale Regionale "Terra delle "Gravine" è la più estesa area protetta regionale: il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli.

Questo enorme territorio è stato compreso nel Parco Naturale Regionale "Terra delle "Gravine", costituito ex legenel 2005, con l’evidente intento, seppur non dichiarato, di mettere assieme i territori della “pietra scavata” che hanno dato vita ai villaggi rupestri e quelli della “pietra costruita”, quei “thòlos” da cui discendono i trulli della Murgia.

Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e di siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità.

È un vasto territorio in cui sono altresì comprese aree a fortissima antropizzazione, si pensi alla Gravina di Statte ubicata a pochi chilometri dalla zona industriale di Taranto, che per questo motivo devono essere tutelate e valorizzate con maggiore attenzione.

 

Per questo c’è oggi il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazionecon il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, che prevede l’esecuzione di una serie di attività per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” rendendolo pienamente fruibile ai cittadini.

Attuando una serie di interventi per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali nell’area del parco, inoltre, il Progetto “UPPark” intende preservare l’integrità dei questo straordinario ecosistema, un vero e proprio santuario della biodiversità, per le generazioni future.

Il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese.

“TOGHETER FOR SCHOOL” è questo il titolo del nuovo progetto che ha preso il via sabato 10 marzo presso l’Istituto “Pirandello” di Taranto. Si tratta di una novità che vede coinvolti i giovani studenti del quartiere Paolo VI, ma anche i loro genitori. “Abbiamo aderito immediatamente alla proposta del MIUR per i progetti di inclusione sociale e lotta al disagio che permettono di garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico, soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche – spiega il dirigente scolastico Antonia Caforio -. Abbiamo creduto che fosse necessario lasciare ancora una volta aperte le porte del nostro istituto, per permettere ai nostri ragazzi di trovare un luogo di accoglienza dove poter apprendere oltre le ore scolastiche e andando oltre quelle che sono le materie tradizionali. E come sempre abbiamo deciso di coinvolgere anche le famiglie, perché crediamo fortemente che lavorando tutti insieme si possano centrare gli obiettivi e ci siano maggiori stimoli per i ragazzi. Oltre che diventare anche punto di riferimento per i genitori che trovano in noi, non soltanto degli educatori per i loro figli, ma anche dei punti di riferimento che li sostiene nella crescita dei ragazzi”. Il progetto si articola in 8 moduli, di cui uno per i genitori: Educazione motoria- sport - gioco didattico (30 ore per la scuola primaria e 30 per la scuola secondaria di I grado), Arte, scrittura creativa, teatro (30 per la scuola secondaria di I grado), Modulo formativo per i genitori “Insieme per migliorare”, Potenziamento delle competenze di base (Il sentiero delle parole e Matematica è ragionare per la scuola secondaria di primo grado, Numero dopo numero per la scuola primaria), educazione alla legalità (per gli studenti della scuola secondaria di primo grado).

Sarà un grande evento quello che prenderà il via mercoledì 14 marzo presso il centro commerciale Mongolfiera di Taranto. Un evento dedicato al mondo dei tattoo, ma anche al fashion style e allo spettacolo. Una settimana in cui si accontenteranno i gusti di tutti. “Abbiamo pensato in grande: volevamo un evento che coinvolgesse davvero tutti e accontentasse tutte le fasce di età, ma anche diversi mondi (se così possiamo chiamarli) – spiega Stefano D’Errico, direttore Mongolfiera Taranto -. Abbiamo quindi creato una manifestazione che racchiuderà il bello”. Da mercoledì 14 e fino a domenica 18 la galleria si trasformerà in una grande fiera dell’arte tra momenti dedicati allo spettacolo, al fashion hair stylist, make up artist, shooting fotografici, sfilate di accademia di moda, atelier di abiti da cerimonia e stilisti locali, esibizioni di danza, cabaret e arti visive. Contemporaneamente si terrà anche il tattoo festival: decine di tatuatori, provenienti da tutta la Puglia, torneranno a disposizione di tutti coloro che vorranno “lasciare un segno” sul proprio corpo. Non ci sarà spazio per la noia, in questa settimana di marzo.

Ospite d’eccezione l’ex tronista Andrea Cerioli.

Di seguito il programma:

Mercoledì 14 marzo: happy hour con makeup artist e fashion hair

Dal 15 al 18 marzo: il festival dei tatuatori con esibizioni live

Giovedì 15 marzo, nel pomeriggio: la sfilata delle collezioni bambini per la primavera e l’estate 2018.

Venerdì 16 marzo: Fashion Festival. Un appuntamento dedicato all'eleganza, con protagonisti i più importanti brand di alta cerimonia del territorio che sfileranno in passerella in una cornice artistica di gran pregio, con spazi di danza, cabaret e arti visive.

Sabato 17 marzo: ancora moda con le sfilate di atelier del territorio, stilisti emergenti e moda sposi.

Domenica 18 marzo: in mattinata barber stylist si esibiranno sulla moda del momento in fatto di capelli e barbe; alle ore 18 la sfilata conclusiva della moda primavera -estate 2018 con l’ospite d’eccezione, Andrea Cerioli.

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