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Giornale di Taranto -
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"Se oggi il Partito Democratico e Forza Italia decidono a tavolino il prossimo presidente della Provincia di Taranto, senza che questa scelta passi attraverso il voto democratico dei cittadini, lo si deve proprio agli ultimi decreti approvati dal Governo delle larghe intese che, per ridurre gli sprechi ed i costi della politica, hanno eliminato la possibilità di far decidere ai cittadini da chi farsi rappresentare, senza però eliminare di fatto le Province ed il Senato".

Rifondazione comunista Va giù dura e senza peli sulla lingua e affida al circolo Peppino Impastato il compito di sparare a zero contro il progetto larghe intese che dovrebbe portare alla presidenza della Provincia il sindaco forzista di Massafra, Martino Tamburrano.

"Con queste riforme - sottolineano quelli del Peppino Impastato - il Consiglio provinciale e la camera alta del Senato saranno costituiti da un gruppo di “nominati” che dovrebbero rappresentare gli interessi collettivi, ma che in realtà, proprio come sta accadendo nella Provincia di Taranto e Brindisi, garantiranno solo i loro ristretti interessi. Altrimenti  - aggiungono - non si capisce per quale ragione politica, il Pd Jonico, targato Pelillo – Mazzarano, vuole a tutti i costi chiudere l’accordo con Forza Italia ed eleggere alla presidenza della Provincia l’attuale sindaco di Massafra. Stiamo assistendo ad una degenerazione della politica, legata a logiche di spartizione e di accordi fatti dentro le stanze segrete tra il Partito democratico e Forza Italia".

I responsabili del circolo Impastato di Rifondazione, fanno presente, inoltre, che nonostante la tenue opposizione di una parte del Partito democratico, che contrappone il sindaco di Laterza Lopane alle larghe intese, la scelta degli scorsi giorni della classe dirigente del Pd di Taranto mostra come il progetto del polo di centrosinistra sia ormai morto e quanto sia necessario costruire nel nostro territorio una coalizione dei soggetti sociali e politici della sinistra d’alternativa da contrapporre al governo che si vuole costruire nella provincia di Taranto. È il momento - concludono al circolo Impastato - di mettere in atto, a partire dalla questione degli enti locali, una straordinaria mobilitazione a difesa della democrazia. Dobbiamo costruire un’opposizione intransigente alle misure che smantellano la struttura istituzionale del nostro paese, poiché, le assemblee elettive, definite costituzionalmente, non possono essere cancellate dalle scelte scellerate del governo Renzi".

"É da giorni che non si fa altro che parlare della questione Provincia, ma sappiano realmente tutti cosa è la Provincia e quali sono le sue funzioni?". 
A porre la domanda è il coordinamento provinciale di Generazione democratica, riunitosi nei giorni scorsi, favorevole alle larghe intese  proprio perché la Provincia "non è altro che un ente che si fonda  sul valore di rappresentanza piena della comunità, quindi tutte le forze politiche in campo devono essere rappresentate. É, sicuramente, - aggiunge Gioventù democratica - una questione da non trattare con superficialità e sarebbe opportuno che le forze politiche, le nuove generazioni e l'opinione pubblica non lo facessero. Noi di Generazione Democratica, pur avendo apprezzato la volontà da parte dei giovani democratici di organizzare un evento esteso a tutto il centrosinistra, non ne abbiamo condiviso l'impostazione. Non abbiamo capito per quale motivo l'attivo dei giovani si sia basato sulla questione Provincia e siano intervenuti soprattutto amministratori e pochi giovani. Non abbiamo capito il senso di uno striscione che non era condiviso da tutti i ragazzi presenti, non abbiamo capito alcuni interventi visto che comunque il partito democratico attraverso la Direzione ha già scelto la linea da seguire. Un grande partito come il Pd - conclude la nota del coordinamento provinciale di Gioventù democratica - ha la necessità vitale di una giovanile organizzata e presente sugli argomenti, attiva e dinamica, che sappia toccare e conquistare l'interesse delle nuove generazioni, A Taranto purtroppo come al solito viviamo nell'atipicità, abbiamo una giovanile che  non partecipa, non interviene sugli argomenti di stretta competenza delle politiche giovanili, anzi ignora completamente gli argomenti, o organizza un attivo in cui, nonostante i numerosi interventi, non si è proceduto alla votazione di alcun documento. 
Il Pd deve andare oltre i vecchi schemi, l'interesse principale  di questo partito non è quello di restare in un confine come ha sostenuto l'altro ieri l'assessore Minervini, ma di lanciare il cuore oltre l'ostacolo e collaborare al fine ultimo di garantire gli interessi dei cittadini compresi quelli che alle prossime regionali voteranno il Pd".

Alla vigilia della visita del capo di Stato maggiore della Marina militare, amm. De Giorgi  che, oggi 4 settembre in assemblea pubblica, incontrerà il personale civile e militare dell’Arsenale, la rsu di Marinarsen e le organizzazioni sindacali territoriali, "quando è ormai chiaro lo scenario delle scelte economiche, normative e organizzative del ministero della Difesa", sottolineano la drammaticità degli eventi che si stanno susseguendo e la loro ricaduta sullo  stabilimento e sull’intero territorio. 

"La realtà che oggi  appare - sottolineano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa, Ugl Intesa, Flp Difesa e le rsu di Marinarsen - conferma le valutazioni negative che le organizzazioni sindacali nazionali hanno, in ogni sede,  rappresentato sulla legge di revisione dello strumento militare che, nel tentativo di  ridurre i costi ha solo tagliato posti di lavoro civili e militari, senza realizzare alcun tipo di risparmio e lasciando inalterate ampie aree di privilegio".

Del resto, fanno presente i sindacati di categoria, la recente comunicazione del Comando logistico sulla impossibilità di finanziare la manutenzione delle navi per il 2015  per  mancanza delle risorse necessarie, senza peraltro conoscere la programmazione lavorativa triennale, ha  indotto la stessa Marina militare a richiamare l’attenzione sul peggioramento dei risvolti occupazionali per la città.

"Accanto alle argomentazioni, da noi sempre rappresentate, sulla necessità di assicurare  il ricambio generazionale che garantisca la trasmissione delle conoscenze, sulla necessità di avere   infrastrutture, a tutt’oggi indisponibili, che consentano ai dipendenti di lavorare, si aggiungono oggi - proseguono i sindacati - risvolti inediti che necessitano di un approccio organico di tutti gli attori   istituzionali, politici  e militari. Se l’internalizzazione delle attività e la valorizzazione della manodopera interna  è un valore comune, perseguito e condiviso  dalle organizzazioni sindacali, ipotizzare che alcune lavorazioni o attività logistiche e impiegatizie, siano affidate a personale militare (svolte in verità lodevolmente e con diligenza) ma addestrato e formato per fare altro, non appare certo  la soluzione ideale quando si mandano a casa lavoratori senza più futuro. Riteniamo invece necessario innalzare  il livello di intervento mettendo in campo  iniziative di più ampio respiro".

A tal fine, secondo i sindacati, è necessario verificare "come i finanziamenti previsti dalla legge di revisione dello strumento militare per l’industria navalmeccanica possano coinvolgere il territorio e come si possano eventualmente coniugare con la proposta di smaltimento ecocompatibile del naviglio militare  in collaborazione anche con   l’Ilva,  così come , invece di piangere sulla mancanza di risorse per la formazione e assistere allo Stato Maggiore Marina che, unilateralmente, sceglie come impiegare i pochi soldi disponibili, deludendo e pregiudicando attività consolidate, si persegua un piano generale che coinvolga le singole regioni che hanno, invece, ampia disponibilità di risorse europee da destinare allo scopo. Non vi sono strade diverse da quelle indicate e non vi sono - concludono - alternative ad un coinvolgimento di una intera comunità che ha da sempre condizionato e subordinato alla Marina Militare, sacrificando immense  porzioni di territorio, le proprie scelte economiche e sociali". 

Tutti motivi, questi, che hanno indotto la rsu Marinarsen e le organizzazioni sindacali di categoria a proclamare lo stato di agitazione.

Il lavoro è pronto a rientrare nei capannoni dell’ex Tessitura e Filatura di Puglia, manca un passaggio fondamentale: la convocazione a Roma da parte del Mise per sottoscrivere l’accordo quadro.

"Potremmo essere davanti ad una svolta definitiva per il futuro dei lavoratori Ex Miroglio", sottolinea Massimo Gravina, rsu Cgil, convinto del fatto che "per la prima volta in sei anni, di vertenza siamo davanti alla possibilità concreta di ricollocazione di una parte dei lavoratori dell’ex tessitura di Puglia. Opportunità al vaglio della Regione Puglia e di Puglia Sviluppo, che, dopo aver dato parere favorevole al progetto preliminare, stanno verificando la sostenibilità del progetto definitivo presentato dalla Società Logistic & Trade".

L’incontro a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico, è il fondamentale passaggio perchè siano definite le condizioni di organizzazione delle attività industriali e di ricollocazione dei lavoratori e perché sia definito un percorso di continuità della vertenza che persegua l'obiettivo della piena occupazione.

"Il capannone, passato gratuitamente al comune di Ginosa, - ricorda Gravina - è stato per metà ceduto in comodato d’uso gratuito il 13 agosto alla Logistic & Trade. Proprio in questi giorni, segnali incoraggianti arrivano dallo stabilimento dove, per un collaudo dell'impianto elettrico, si sono riaccese le luci esterne, rimaste spente in questi ultimi sei anni. Vogliamo leggere questo come un segnale della speranza di tornare a lavoro, a Ginosa, in un territorio che ha dato tantissimo in questi sei anni di vertenza, una vertenza - conclude il rappresentante della Cgil - che è stata il simbolo della capacità di quanto il lavoro e la sua difesa, possa essere motore di unità e solidarietà".

Su TripAdvisor, il portale web di viaggi che da quattordici anni pubblica milioni di recensioni degli utenti su hotel, ristoranti e attrazioni turistiche di tutto il mondo, la Jonian Dolphin Conservation (JDC), l’associazione scientifica che da anni studia la presenza dei cetacei nel Golfo di Taranto e nel Mar Jonio settentrionale, è “Al n.1 in classifica su 49 Attrazioni a Taranto”; è il risultato, in particolare, di 62 entusiastiche recensioni, delle quali 61 con il massimo giudizio “Eccellente”, solo una con “Molto buono” e nessuna con gli quattro tipi di giudizio inferiori!

Carmelo Fanizza, presidente della JDC, commenta felice «anche se la Jonian Dolphin Conservation è principalmente un’associazione scientifica, siamo particolarmente orgogliosi di poter dare un piccolo contributo allo sviluppo turistico di Taranto e, soprattutto, diffondere nel mondo attraverso i nostri ospiti una immagine positiva della nostra città, lontana dall’imperante binomio Taranto=inquinamento».

«Quest’ultimo – continua Carmelo Fanizza – è l’aspetto più importante per la JDC: più persone sanno che nel nostro mare vivono liberi e stanziali tantissimi delfini, più aumenterà la consapevolezza che bisogna difenderli e tutelarli».

Per finanziare le proprie attività di ricerca e per diffondere questa consapevolezza la JDC dà la possibilità di partecipare a una uscita in mare su “Taras”, il suo catamarano che può imbarcare oltre trenta persone, diventando così per un giorno ricercatori scientifici e documentando la presenza dei delfini nel Golfo di Taranto (info e prenotazioni http://www.joniandolphin.it/ o cell 3491338221).

Carmelo Fanizza spiega che «nel mese di settembre continueremo a uscire in mare tutti i giorni con le persone a bordo, mentre in ottobre solo durante i weekend; in seguito usciremo in mare con a bordo gruppi di studenti nell’ambito di progetti con scuole o università, o da soli per continuare anche in inverno le nostre ricerche».

Un po’ di numeri: dai primi di maggio quest’anno la JDC ha imbarcato sul catamarano “Taras” oltre 2.500 persone.

Dai primi di maggio fino a metà giugno, un migliaio di persone sono state imbarcate nell’ambito di programmi di studio realizzati dagli istituti scolastici e dalle università in collaborazione con la JDC, o di progetti organizzati da altri organismi, in alcuni di questi sono stati imbarcati diversamente abili e portatori di handicap di tutte le età.

In luglio e agosto “Taras” ha imbarcato circa 1.500 persone, facendo base per una ventina di giorni a Policoro dove ha imbarcato circa 500 turisti grazie alla collaborazione del locale WWF, mentre negli altri giorni è partito dal Molo Sant’Eligio di Taranto imbarcando oltre mille persone, tra questi circa 300 tarantini e oltre 700 turisti.

I turisti, che quasi tutti avevano letto della JDC su TripAdvisor, provenivano da tutta l’Italia e da Paesi europei (Francia, Inghilterra e Belgio) e persino Israele; purtroppo la quasi totalità di questi non villeggiava a Taranto o in località del suo circondario, ma in aree limitrofe della Puglia e della Basilicata da dove ha raggiunto Taranto solo per imbarcarsi sul catamarano “Taras” della JDC.

La questione delle alleanze in vista dell'elezione del presidente della Provincia è stato al centro dell'incontro organizzato dai Giovani democratici di Taranto nel corso del quale è stato discusso il documento fuoriuscito dalla direzione provinciale del Pd sull’ipotesi delle “larghe-intese” che i Giovani democratici non condividono.

Oltre ai tanti giovani e cittadini, molte sono state le personalità che hanno preso parte all’iniziativa, tra questi l’assessore regionale Guglielmo Minervini, la consigliera regionale e presidente Pd Puglia, Anna Rita Lemma, i Consiglieri regionali Alfredo Cervellera e Antonio Martucci, il Segretario provinciale del Partito democratico Walter Musillo, sindaci, assessori e consiglieri comunali dei comuni della provincia, accompagnati dai referenti politici dei gruppi appartenenti alla coalizione del centrosinistra.

Il  confronto è stato poi interrotto da una comunicazione del sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, il quale ha esposto ai presenti il risultato dell’incontro tra i sindaci del centrosinistra della provincia, tenutosi in concomitanza con l’iniziativa dei Giovani Democratici. La decisione assunta dai sindaci riguardava il ritiro della candidatura da parte del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, a favore di un sindaco del Partito democratico, notizia questa che ha notevolmente cambiato il risultato della Direzione provinciale del Partito democratico, ove si lasciava spazio a “più ampie coalizioni”.

Tale novità ha apportato un importante contributo alla discussione, la quale ha assunto un tono sempre più pacifico, che ha lasciato spazio alle opinioni di quasi tutti i presenti, tra cui quella di Ludovico Vico, il quale ha mostrato in maniera dettagliata i dati dei votanti, e quella degli altri sindaci, arrivati subito dopo il loro collega Lopane.

La serata si è conclusa con l’intervento del coordinatore di segreteria, Mattia Giorno, il quale ha rimarcato le necessità di ricostruire un centrosinistra compatto e dai sani ideali, seguito dal messaggio del presidente dei Giovani Democratici, Valerio Papa, e da quello del segretario provinciale, Paolantonio Palumbo, il quale ha ringraziato tutti per la loro presenza e la bella riuscita dell’iniziativa, mostrandosi felice all’idea che i Giovani democratici abbiano coinvolto in maniera così compatta tutte le forze del centro-sinistra, considerando in particolare il parere dei suoi amministratori.

"Come Giovani democratici esprimiamo piena soddisfazione sull’esito dell’iniziativa e del clima politico che si è respirato durante la serata, in particolare sull’importanza che ha avuto il sano scambio di idee. L’auspicio - conclude la nota - è quello di giungere il prima possibile all’elezione di un presidente della Provincia di centrosinistra, garantendo da parte nostra un’azione continua su proposte politiche da sottoporre all’attenzione di chi andrà a ricoprire tale ruolo".

 

Si è costituita a Potenza la Fai Cisl interregionale di Puglia e Basilicata. Il segretario generale della Fai Puglia, Paolo Frascella, è stato eletto segretario generale della nuova federazione, mentre il lucano Antonio Lapadula sarà segretario generale aggiunto; completano la composizione della segreteria della nuova federazione Pasquale Fiore della Fai Cisl Bari e Antonio Castellucci della Fai Cisl Taranto-Brindisi.

Con la costituzione della Fai Cisl interregionale – categoria che conta nelle due regioni ben 26 mila iscritti tra agricoltura, industria alimentare, ambiente e forestazione – va a posto un altro importante tassello del processo di riorganizzazione territoriale e di razionalizzazione intrapreso dalla Cisl sotto la guida di Raffaele Bonanni; ma le riforme in casa Fai non finiscono qui.

A fine ottobre prossimo, infatti, si celebrerà il congresso nazionale costitutivo della Fai Cisl – Filca Cisl e a seguire i congressi straordinari territoriali della nuova federazione agroalimentare e delle costruzioni. Uno sforzo organizzativo di grande portata che mira a rafforzare la rappresentanza sulla cosiddetta prima linea razionalizzando le strutture e riducendo i costi.

Oggi non celebriamo un freddo rito organizzativo – ha detto Frascella nel corso del suo intervento – ma realizziamo un grande momento di democrazia e partecipazione; la sfida è dare più valore al lavoro valorizzando le persone che lavorano”. Lapadula ha detto che “la Fai Cisl diventa più grande per tutelare meglio le persone che rappresentiamo dentro il più generale programma di riorganizzazione verticale e orizzontale della Cisl; ora abbiamo molte terre da arare e il raccolto dipenderà da come semineremo”.

La politica agricola comunitaria è il primo terreno su cui sarà chiamata a misurarsi la nuova federazione interregionale. “In Puglia nel nuovo piano di sviluppo rurale – ha evidenziato Frascella siamo riusciti a rovesciare la logica del passato passando da un sistema orientato alla spesa ad uno orientato gli obiettivi”. Anche per Lapadula “il piano di sviluppo rurale 2014-2020 approvato a tempo di record dalla giunta regionale è una grande opportunità per mettere in filiera agricoltura e industria di trasformazione; proprio per questo abbiamo proposto la creazione di un tavolo regionale permanente che coinvolga le principali industrie alimentari che operano in Basilicata”.

Ai lavori erano presenti il segretario nazionale della Fai Cisl, Stefano Faiotto (che ha coordinato i lavori), il segretario generale della Cisl Puglia Basilicata, Giulio Colecchia e il segretario generale aggiunto della Cisl Puglia Basilicata, Nino Falotico.

 

 

Inaugurazione nel segno dello stile e del fascino per il Giovanni Paisiello festival – in programma a Taranto dal 5 al 18 settembre 2014 e giunto quest’anno alla dodicesima edizione –, con lo charme personale e l’incanto canoro di una grande interprete della musica operistica, il famoso soprano Stefania Bonfadelli.

 

I segreti della vocalità settecentesca e della sua evoluzione nei secoli successivi ci saranno svelati in un prezioso recital, dedicato alle grandi dive del passato e intitolato Era la notte…, in scena venerdì 5 settembre2014, alle ore 21.00, presso l’accogliente chiostro del MUDI-Museo diocesano, nel borgo antico di Taranto.

 

Accompagnata al pianoforte dal Maestro Davide Delli Santi, la grande interprete veronese proporrà una serie di brani a tema, che ci guideranno attraverso il tempo del crepuscolo e delle tenebre, così come declinato dai maggiori compositori d’opera italiani (e dai loro librettisti) dal ‘700 al ‘900, da Paisiello a Vaccaj e Bellini, da Rossini a Tosti, passando da Hahn, Mercadante e fino a Puccini, Patti, Catalani.

 

Precocissima, Stefania Bonfadelli ha iniziato la carriera internazionale alla Staatsoper di Vienna nel 1997 con I Puritani, ove poi ha cantato, come protagonista, ne La Traviata, Rigoletto, La Sonnambula, Romeo et Juliette, Les Contes d’Hoffmann, Guillaume Tell, Così fan tutte, Il Barbiere di Siviglia e Lucia di Lammermoor. Si è poi esibita al Covent Garden di Londra, alla Deutsche Oper di Berlino, alla Staatsoper di Monaco di Baviera, all’Opera di Francoforte, a La Maestranza di Siviglia, ad Amburgo, al Bolshoi di Mosca, a Washington, in Giappone. In Italia ha cantato per le più importanti Fondazioni liriche e Festival internazionali, diretta dai grandi Ozawa, Domingo, Mazel, Oren e Muti, compreso il Festival della Valle d’Itria (Crispino e la comare). È titolare di importanti incisioni per le più prestigiose case discografiche. Tra i prossimi ruoli figura Rosalinde ne Il pipistrello di Johann Strauss al teatro Bellini di Catania.

 

Il concerto Era la notte…prevede la partecipazione straordinaria del noto baritono Domenico Colajanni, attivo nei migliori teatri internazionali e recente vincitore del Premio “Bacco di Borboni” 2014, assegnatogli durante il Festival della Valle d’Itria 2014.

Nel corso della serata sarà assegnato il prestigioso e ambito “Premio Giovanni Paisiello Festival”, riconoscimento attribuito annualmente a figure di studiosi, personalità dello spettacolo o istituzioni che abbiano contribuito alla riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale di Paisiello.

 

Ricordiamo che, sempre dal 5 settembre al MUDI, saranno visitabili le due iniziative collaterali al festival 2014: la mostra iconografica per ragazzi I Musicisti Pugliesi, curata da Angelo Pascual De Marzo dell’Associazione Culturale “I luoghi della musica”, con opere realizzate da Rosella Masotti Cianci in cartoncino e tecnica mista, in cui sono rappresentati i più importanti musicisti e compositori pugliesi del ‘700 e ‘800, e la mostra fotografica Istantanee W.I.P. Paisielliane, una rassegna insolita e “frizzante” di scatti di Carmine La Fratta, effettuati spettacolo per spettacolo proprio durante l’edizione 2014 del Giovanni Paisiello festival: un vero work in progress sui concerti e gli spettacoli del Festival.

 

Il Giovanni Paisiello festival, Premio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con il sostegno della Direzione dello spettacolo dal vivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché della Regione Puglia, del Comune di Taranto e di Medimex; è membro di ReMAOP - Rete dei Festival di Musica Antica e Operistica di Puglia promossa da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per l’incentivazione del sistema musica.

 

Sostengono inoltre il Festival Interfidi, Ance, BCC di San Marzano di San Giuseppe, Vittoria Assicurazioni, Confindustria Taranto, Programma Sviluppo, Banca di Taranto e Valdo Spumanti.

 

 Il recital di Stefania Bonfadelli si terrà presso il chiostro del MUDI – Museo diocesano di Taranto, nel borgo antico della città, con inizio alle ore 21.00 precise. Il costo del biglietto è di € 10,00. I ragazzi fino a 18 anni pagano € 5,00.

 

Le prevendite a Taranto sono in corso presso la nuova sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 22/A - tel. 099.7303972; presso Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; presso Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.

"Non avevo dubbi ma la convocazione del direttivo regionale del Pd e la chiara indicazione data da Michele Emiliano a favore di presidenti delle Province pugliesi eletti da consiglieri comunali e sindaci di centrosinistra, mi confermano che ho fatto bene a scegliere lui per le primarie alla presidenza della Regione".

A parlare così è Alfredo Cervellera, consigliere regionale di Sel, il quale, a riprova delle sue convinzioni, sottolinea come i primi interventi e le prime interviste ai giornali locali di Emiliano sul suo programma per Taranto "mi vedono perfettamente consenziente: la Regione deve promuovere un'alternativa di sviluppo alla grande industria per il nostro territorio. Di qui ho molto apprezzato la sua apertura a far destinare all'Aeroporto di Taranto alcuni voli di linea da Bari e da Brindisi. Taranto è isolata dal resto dell'Italia: niente treni, infrastrutture viarie inadeguate, da oggi neanche più navette ci collegano agli aeroporti regionali. E' vero - sottolinea ancora Cervellera - è stato un fallimento, molto oneroso per le casse regionali, si poteva procedere con una convenzione attivata con autisti privati dividendo i relativi costi del trasporto con gli utenti. Sarebbe stato più efficiente e meno oneroso, ma la strapagata dirigenza di Aeroporti di Puglia ha scelto altra strada. Ora di fatto siamo più isolati: non possiamo aspettare i treni di Giannini, o le chimere di Minervini con il cargo e l'aviotronica, ma dobbiamo riconoscere con umiltà che sull'Aeroporto la giunta Vendola ha sbagliato  o è stata carente".
Infine il consigliere regionale di Sel si dice d'accordo con Emiliano sul fatto che la riapertura ai voli commerciali dell'aeroporto di Grottaglie-Taranto "potrebbe rilanciare da subito la nostro economia puntando sulla bellezza incomparabile dei nostri paesaggi, sulla nostra cultura e su percorsi turistici legati alla nostra enogastronomia. Da tempo - conclude Cervellera - mi batto per questo senza alcun risultato. Emiliano mi ha ridato la speranza di un cambiamento coraggioso di rotta rispetto al passato".

Sono quattro le richieste che le DonneTaranto unite hanno avanzato al prefetto di Taranto, all'assessore all’Ambiente e alla salute della Regione Puglia, al commissario prefettizio della Provincia di Taranto, al sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, e agli assessori comunali alle Attività produttive, Ecologia ed ambiente e Assetto del territorio nonchè ai relativi presidenti di commissione.

Ovvero:che si attuino quei meccanismi di prevenzione primaria rivolte a tutelare la salute degli abitanti , con particolare attenzione nell‘ambito materno - fetale; che si provveda a manovre atte al risarcimento del danno ambientale di cui la città di Taranto è stato oggetto fino ad oggi evitando altresì , in modo concreto e immediato , l’impianto di nuove fonti possibile aggravio della già precaria situazione ambientale; che ci sia l’opportunità per i figli di Taranto di studiare e lavorare in ambienti salubri e sereni nella propria terra di origine con una inversione di tendenza di quella che è oggi la triste realtà, e che si avvii con celerità un  piano per un genere di sviluppo ecocompatibile ed alternativo alle industrie pesanti che hanno portato solo danni alla nostra città , e al nostro territorio ricco di bellezze e potenzialità inespresse; che si elimini qualunque fonte di inquinamento pericoloso perché nulla può giustificare  la malattia o la morte di un bambino, come anche di ogni altro essere umano in nome del profitto o di malintesi “ interessi strategici superiori “.

Le Donne Taranto unite, infatti, ritengono la salute dei bambini, "elemento fondamentale dal quale è impossibile prescindere quando si parla del futuro di una città. Per questo motivo si sottolinea l'importanza che il mondo scientifico attribuisce agli studi Sentieri dell'ISS, che nell'ultimo aggiornamento riportano un eccesso della mortalità infantile nella fascia di età compresa fra 0-14 anni. Questo dato - sostengono le Donne Taranto unite - deve allarmare non solo l’opinione pubblica ma tutta la società e le istituzioni".

Alla luce anche  degli ultimi episodi che hanno turbato l’intera città e che hanno avuto rilevanza a livello nazionale, "non possiamo ignorare - proseguono - la lettura scientifica che propende per possibili correlazioni fra esposizione professionale dei genitori e tumori cerebrali dell’infanzia, elemento questo che in una città come Taranto non può non destare forte preoccupazione. Altra ansia nasce dall’incertezza sui sistemi di sicurezza riguardo la possibilità di incidenti rilevanti  il cui rischio potrebbe aumentare se si desse l’autorizzazione alla realizzazione di nuovi serbatoi che non prevedo le distanze dagli altri impianti previsto dalla direttiva  Seveso".

Infine, rilevano le Donne Taranto unite, il decreto sblocca Italia, a quanto pare, non contiene "nessuna misura efficace in grado di risollevare le sorti socio–economiche del capoluogo ionico e della sua provincia .Si dice - sottolineano - di sì all’Ilva, a Tempa Rossa, al Parco eolico nella rada del Mar Grande e alla condotta sottomarina del depuratore di Manduria. Nulla, invece, per le infrastrutture davvero necessarie al territorio come l’aeroporto di Grottaglie, il porto passeggeri e commerciale  e lo sviluppo del turismo e di altre attività ecocompatibili al fine di uno sviluppo economico sano. Noi chiediamo - concludono - che il nostro diritto alla salute sia anteposto ad ogni altro interesse e che le istituzioni preposte intervengano quanto prima". 

 

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