Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto -
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Da oggi gli avvocati di Taranto sono in stato d’agitazione per la ventilata ipotesi di chiusura della sede distaccata di Taranto della Corte d’Appello di Lecce. E’ quanto emerge dalla consulta delle associazioni convocata questa mattina dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto per discutere con le diverse anime della categoria dell’ipotesi di soppressione della sede tarantina, possibilità al vaglio del Consiglio dei ministri in tema di riforma della giustizia.

Già nei prossimi giorni il presidente dell’ordine forense Angelo Esposito convocherà una conferenza dei servizi con tutti i sindaci della provincia ionica, i parlamentari ed i consiglieri regionali ionici ed il neo eletto presidente della Provincia la cui elezione è prevista per il 28 settembre per discutere dell’argomento e valutare azioni.

Il presidente Esposito ha confermato l’intenzione di istituire un comitato permanente per il mantenimento della sede di Corte d’Appello a Taranto, cui inviterà a partecipare anche l’associazione nazionale magistrati.

Nei prossimi giorni, infine, il presidente Esposito invierà al ministro della Giustizia Andrea Orlando un dettagliato dossier sui numeri e la logistica della sede tarantina, che abilitano e giustificano la permanenza della Corte d’Appello nel capoluogo ionico. Secondo la proposta di ridefinizione della geografia giudiziaria, infatti, i distretti di Corte d’Appello potrebbero scendere dagli attuali 26 a 20 con la soppressione delle sedi distaccate, come Taranto, “per rispettare gli standard minimi di efficienza”.

Già nei giorni scorsi, il presidente Esposito aveva annunciato la forte opposizione dell’avvocatura ionica all’ipotesi di chiusura della Corte d’Appello «perché la soppressione, a fronte di un grave disservizio per cittadini ed avvocati non comporterebbe chissà quale risparmio al governo e poi perché non è vero che la sezione distaccata di Taranto non mantiene standard di efficienza, anzi, il numero di procedimenti giudiziari non è assolutamente diminuito rispetto a quando fu istituita la sezione distaccata».

Alla consulta delle associazioni forensi, hanno partecipato Oua, organismo unitario dell’avvocatura, l’Anf, associazione nazionale forense, Aiga, associazione giovani avvocati, la Camera civile, la Camera penale, la Camera minorile, l’Udai, unione avvocati d’Italia, l’Aiaif, associazione avvocati pe le famiglie e le associazioni forense Messapica di Manduria, “La Toga”, “Francesco Di Palma” ed “alternativa forense”.

 

Tempa Rossa continua a far discutere. Il nuovo insediamento voluto dall'Eni, e accordato dal Governo, ma non dal Comune di Taranto questa volta mette di fronte il presidente del gruppo consiliare di Sel alla Regione Puglia, Michele Losappio, e il consigliere regionale Pd, Michele Mazzarano, protagonisti di un botta e risposta al fulmicotone.

Se Losappio, infatti, sostiene che, pur rispettando il lavoro del Comitato Via regionale e il ruolo delle istituzioni nonchè gli obblighi della Giunta regionale e del suo presidente, Sel è contraria al progetto di insediamento di Tempa Rossa "come a qualsiasi altra infrastruttura o impianto di produzione energetica che si vuole aggiungere in Puglia" e chiede di capire, perchè gli risulta ignota, la posizione "in particolare del Pd e dei suoi dirigenti regionali", Mazzarano rimprovera al suo collega di Consiglio regionale il fatto di essere "ossessionato dal chieder conto di tutto al Pd, anche quando il Pd, in questo caso Michele Emiliano, non può rispondere di nulla".

Secindo Mazzarano, infatti, Losappio "prova surrettiziamente a spostare l'attenzione sul Pd anziché rispondere al problema posto dal suo collega di partito Alfredo Cervellera che chiede chiarimenti al presidente Vendola sul parere favorevole dato dalla Giunta regionale al progetto Tempa Rossa di ENI, parere su cui, mi risulta, si astenne un ex assessore del Pd. Non si può, come fa Losappio, - aggiunge Mazzarano - derubricare il parere del comitato regionale Via, seppur non vincolante, dopo quello di Provincia e Comune di Taranto, a puro fatto tecnico e non indicativo, invece, della visione politica e strategica del governo Vendola sui siti industriali e i problemi ambientali di Taranto".

Di qui l'appello al presidente del gruppo consilaire di Sel di astenersi dal fare polemica "sui gravi problemi ambientali di Taranto" perchè la città dei due mari ha bisogno "di parole di verità e di responsabilità" per cui, conclude Mazzarano, sarebbe il caso di "discutere nel merito di tutto: ricostruire la vicenda nel suo percorso tecnico-scientifico; discutere delle criticità ancora irrisolte come il rischio di incidente rilevante derivante dalla quadruplicazione del numero di navi che dovrebbero arrivare nel porto di Taranto; valutare se le compensazioni ambientali sono congrue o risibili, oppure, peggio ancora, se si tratta di un investimento fatto sotto il ricatto occupazionale; approfondire il complesso tema delle emissioni odorigene e il loro impatto sull'ambiente e sulla salute degli abitanti".

Dopo quattro anni torna in Puglia, precisamente a Ginosa in provincia di Taranto, “InterSud”, l’annuale riunione interregionale del Meridione dei Giovani di Confagricoltura Anga.

Organizzata una volta l’anno in differenti location, si tratta di una riunione itinerante che vede riunirsi i quadri dirigenti dei Giovani di Confagricoltura di tutte le regioni meridionali, a partire dai segretari e presidenti provinciali e regionali.

InterSud rappresenta una fondamentale occasione di confronto e di dibattito per formare i quadri dirigenti di Confagricoltura e informarli sulle principali novità del comparto agricolo, un incontro in cui i giovani imprenditori agricoli meridionali di Confagricoltura si “mettono in rete” confrontandosi sulle problematiche che vivono le loro aziende e i mercati di riferimento.

Quest’anno la riunione InterSud assume una particolare importanza perché è la prima dopo l’emanazione della nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2015-2020, l'insieme delle regole dell'Unione europea per lo sviluppo del comparto agricolo.

 

L’edizione 2014 di InterSud dei Giovani di Confagricoltura si terrà, nella giornate di sabato 13 e domenica 14 settembre, al “Valle Rita” country resort, una suggestiva masseria in Contrada Girifalco a Ginosa, in provincia di Taranto.

Nella mattinata di sabato, 13 settembre, si terrà una riunione “tecnica” nel corso della quale i partecipanti incontreranno Paolo La Cava, il responsabile acquisti Barilla per l'area sud, con cui si confronteranno sulle tematiche inerenti i mercati e la filiera cerealicola meridionale: l’esperto manager illustrerà le opportunità dei “contratti di filiera” ai giovani imprenditori agricoli meridionali che, inoltre, potranno così acquisire informazioni su come organizzare le loro produzioni per renderle più rispondenti alle necessità di un buyer di livello europeo e potranno conoscere gli orientamenti futuri di una grande azienda come Barilla.

Nel pomeriggio si terrà, alle ore 16.30, il convegno aperto al pubblico "Nuova PAC: bio e greening, esperienze a confronto” in cui saranno illustrati e discussi i nuovi indirizzi della PAC con particolare riferimento al “biologico”.

I lavori, moderati da Francesco de Filippis, presidente Giovani di Confagricoltura Anga Taranto, saranno aperti dai saluti di Vito De Palma, Sindaco di Ginosa, Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Taranto, Rocco Caliandro, presidente Giovani di Confagricoltura Anga Puglia, e Giovanni Selvaggi, componente del comitato presidenza Giovani di Confagricoltura Anga.

Interverranno poi Filippo Schiavone, vicepresidente Giovani di Confagricoltura Anga, e Mario Salvi, Area Economica Confagricoltura, mentre i “case history” saranno illustrati da Giuseppe Tarantini, consigliere di amministrazione “OP Jonica Bio”, e da Rosario Barbaro, responsabile tecnico della azienda “Pasquale Mormino & figlio”.

Le conclusioni del convegno saranno affidate a Fabrizio Nardoni, assessore Risorse agroalimentari della Regione Puglia e coordinatore assessori regionali agricoltura.

La giornata di domenica sarà invece dedicata a momenti di approfondimenti tecnici e a visite in aziende della zona.

Sullo sfondo anche di questa InterSud dei Giovani di Confagricoltura Anga c’è l’esigenza di stimolare, con gli opportuni interventi, un significativo ricambio generazionale nel comparto agricolo: nel 2013 in Italia solo il 6,5% delle aziende agricole italiane è risultato essere condotto da imprenditori under 35, mentre oltre il 72,4% dagli over 50.

 

E'un atto di accusa senza mezzi termini quello che i vicecoordinatrori provinciali di Forza Italia (Renato Perrini, Luigia Lincesso, Michele Franzoso, Luigi Laterza e Gino Montanaro) muovo all'indirizzo del Pd ionico. Motivo del contendere: le elezioni provinciali del prossimo 28 settembre.

"Il dibattito che ha preceduto la presentazione delle liste per le prossime elezioni provinciali - scrivono i cinque vicecoordinatori di Forza Italia - ha avuto come unico protagonista una vera e propria "guerra di religione"  combattuta all'interno del centrosinistra. L'opposizione alla linea delle "larghe intese", che la stessa riforma, così come disegnata, di fatto prevede, in realtà ha rappresentato solo il pretesto per la sinistra più radicale, le minoranze del Pd e l'ormai frantumato Sel, per tentare una improbabile rivincita interna. La scelta di un candidato presidente di provata esperienza e notoriamente aperto al dialogo, come Martino Tamburrano, è la scelta più compatibile con la esigenza di fare sintesi tra le varie posizioni in campo, al fine di affrontare e risolvere le tante criticità del territorio ionico.  Va dato atto - aggiungono Perrini, Lincesso, Franzoso, Laterza e Montanaro - alla segreteria provinciale del  Pd di aver colto il significato della nostra proposta, avanzata da subito dal coordinatore provinciale on.le Gianfranco Chiarelli" ma  "le beghe della sinistra estrema hanno però impedito una soluzione ragionevole e di buon senso. Si è voluto imporre, perché infine di questo si tratta, un candidato di bandiera, mentre Sel, così critico nei confronti dell'alleato, non ha assunto la responsabilità di proporre un proprio nome".

Tutto il contrario di quanto avvenuto nel centrodestra dove, "mantenendo un profilo basso", si è costruita una alleanza "che ha il senso di una svolta epocale. Grazie ad un defatigante lavoro svolto dall'on.le Chiarelli, - sottolineano i cinque vicecoordinatori - l'intera area dei moderati, per anni divisi ed elettoralmente soccombenti, è nuovamente unita. Forza Italia, Ncd, Udc, e, non va dimenticato il recente passaggio di AT6 nel partito azzurro, insieme per riproporre un centrodestra nuovamente compatto. La stessa ampia condivisione  che ha caratterizzato da subito, e in modo unanime, la candidatura di Martino Tamburrano, è un segnale di un nuovo corso che con il coordinamento dell'on.le Chiarelli è stato avviato e condotto ormai ad un livello di ampia maturazione. Va detto anche che nella definizione della lista unica per Tamburrano si è registrato da parte di tutti i  consiglieri comunali un grande senso di responsabilità, ed una piena consapevolezza della importanza di fare squadra. La lista, che infine è stata presentata, rappresenta - concludono - l'intero territorio provinciale includendo candidati espressione delle diverse comunità locali. L'auspicio è che alla fine la necessità di affrontare in modo unito, al di là dei colori politici, le tante emergenze del nostro territorio, possa ricondurre il dibattito sul piano della concretezza, e indurre quanti continuano ad alzare la bandiera dello scontro ideologico, a prendere atto della fine di un ciclo, quello della "primavera pugliese", per aprirsi ad un nuovo modo di concepire il confronto politico".

L’estate si sa è il momento più atteso dell’anno: le lunghe giornate e il sole caldo invogliano al divertimento, all’aria aperta. Purtroppo però dura solo tre mesi. E così per salutare la bella stagione l’Associazione Pro. Motor. Club Italia con sede a Taranto, ha organizzato, per il 13 e il 14 settembre prossimi, la prima gita di fine estate con le auto storiche. Un evento di straordinaria importanza e suggestione che vedrà lo start a Taranto, ma che percorrerà il lungo itinerario della Magna Grecia toccando anche Metaponto e Policoro. Diverse epoche storiche che si intrecciano, si toccano e si scoprono. Le auto del passato con modelli che fanno ancora sognare, con i loro motori rombanti, attraverseranno le strade che ripercorrono secoli di vita e le nostre origini. Taranto, capitale della Magna Grecia, farà da madrina accogliendo in Piazza Ebalia, Fiat cinquecento, Fiat seicento, Maggiolini, Ferrari, Balilla, Alfa Romeo… che lasceranno decisamente a bocca aperta tutti coloro che si troveranno a passare.

 

Il programma della prima giornata prevede l’incontro con cornetto e caffè a Taranto sul Lungomare alle ore 8.30 e permettere l’iscrizione a tutti i partecipanti. Alle 10 è prevista la partenza: una lunga sfilata festosa che parte proprio dall’antica capitale della Magna Grecia e attraverserà la città con direzione S.S. 106, direzione RC sino al km. 453 – svincolo Tavole Palatine.  Qui le fiammanti auto del passato si fermeranno per visitare le famose “Tavole Palatine” in agro di Metaponto. Quindi si proseguirà verso il paese per visitare gli scavi “Heraclea”. Tappa dunque a Nova Siri Marina per pranzare tutti insieme in riva al mare. Dopo il pranzo di nuovo tutti in auto per trasferirsi in un altro luogo di importante interesse archeologico, Policoro, dove è prevista la visita guidata al “Museo Nazionale della Siritide”.La lunga giornata terminerà all’Hotel “Eco Resort dei Siriti”, con cena e pernottamento. Domenica 14, dopo una lauta prima colazione, ci si potrà dedicare alla piscina ed alle strutture sportive dell’Hotel (portare abbigliamento consono).  Chi invece volesse continuare a dedicarsi alla scoperta della Magna Grecia potrà approfittare per visitare altri siti locali.Il pranzo sancirà il termine di questa due giorni dedicata alla scoperta del territorio, della storia e delle belle auto con una premiazione ricordo e l’arrivederci al 2015.

La storia dunque che si confonde e fonde con un altro tipo di storia, quella raccontata attraverso le quattro ruote che ancora affascinano e raccontano epoche e momenti grazie alla passione di gente come Giorgio Lucaroni, presidente dell’Associazione. “Attraverso le nostre iniziative, riusciamo a portare a Taranto tanta gente che spinte dalla passione per le auto storiche vengono a conoscere il territorio e le nostre bellezze. Questa volta poi il percorso è lungo e ricco di storia”.

 

Per tutte le informazioni ci si può recare all’Associazione Pro. Motor. Club Italia sita in Via Canale di Sicilia, 6/c - 74121 Taranto nei giorni: lunedì - mercoledì dalle ore 16.00 alle 19.0, venerdì dalle ore 09.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00.  

"Nessun disimpegno da parte di Evergreen e Tct" perchè "le notizie trapelate in questi giorni rispetto ad una possibile cessazione delle attività da parte del concessionario Taranto Container Terminal su Taranto vanno rilette a favore di altri scenari: Tct ha in realtà il pieno e totale interesse a rendere competitivo lo scalo jonico e quindi a rilanciare le attività del terminal proprio per consentire l'accesso a nuove unità marittime che vogliono scalare il porto di Taranto, quindi in un'ottica non già di chiusura bensì di prospettiva. Allo stesso tempo, ritiene urgente ed improcrastinabile, come ha già comunicato, accelerare da parte dell'Authority le opere di infrastrutturazione previste che, in base all'accordo di due anni fa stipulato fra le parti,  sarebbero dovute essere già ultimate e consegnate". 

A gettare acqua sul fuoco, dopo la notizia secondo la quale Evergreen avrebbe deciso di escludere il porto di Taranto dalle rotte oceaniche, sono i vertici di Confindustria Taranto i quali ribadiscono come i lavori all'interno dello scalo ionico sono "l'unica, forte pregiudiziale che il concessionario ha posto rispetto al prosieguo ottimale delle attività su Taranto, e si tratta, come è noto, di lavori di infrastrutturazione e di dragaggio indispensabili per garantire sicurezza di ormeggio e fondali adeguati, e quindi una vantaggiosa apertura dei traffici con un conseguente incremento del loro volume e quindi della competitività dello scalo".

A conferma della volontà di Tct di permanere su Taranto, peraltro, c'è, ed è stato appositamente comunicato, fa presente ancora Confindustria - l'avvio immediato delle operazioni di revamping, quindi di ammodernamento, delle gru da trasferire sulle nuove banchine nonché il previsto acquisto di nuove gru così come previsto dai precedenti accordi, proprio in virtù dell'avvenuta aggiudicazione dell'appalto, da parte dell'Authority, dei lavori relativi alla banchina del Molo Polisettoriale, che peraltro - conclude Confindustria - Tct ha accolto con favore e soddisfazione, annunciando, ma solo per ovvi motivi di riorganizzazione dovuta proprio ai lavori, la sospensione temporanea delle operazioni commerciali del terminal".

La decisione della società Evergreen di tagliare Taranto dalle proprie rotte oceaniche e il conseguente annuncio da parte di Tct di voler sospendere le attività sul molo polisettoriale "destano sconcerto, soprattutto per i tempi e le modalità adottati". A sostenerlo è Anna Rita Lemma, consigliere regionale Pd.

"Se da una parte, infatti, - sottolinea Lemma - le ragioni di mercato (a quanto pare sottaciute dalle aziende che si limitano a lasciare intendere le loro intenzioni attraverso i propri canali telematici) potrebbero eventualmente motivare i tagli previsti, dall'altra non si comprende che senso abbia, da parte di questo colosso della navigazione commerciale , abbandonare un porto strategico come quello di Taranto alla vigilia di importanti ed attesi lavori di adeguamento del terminal in vista delle nuove sfide che il mercato impone (il secondo lotto riguarderà i dragaggi)".

Per cui, aggiunge la consigliera regionale, la decisione di escludere Taranto dalle linee oceaniche sarebbe un colpo mortale al porto ionico "per il quale sarebbe grave anche una sola giornata di esclusione dalle linee oceaniche, figurarsi il taglio totale e reiterato per settimane". Ecco perchè secondo Anna Rita Lemma è necessario il coinvolgimento della Giunta regionale, ovviamente attraverso l'assessore ai Trasporti, Giuseppe Giannini. Così come fondamentale, conclude lìesponente Pd, sarà l'intervento del Governo, già sensibilizzato sulla vicenda e a quanto sembra pronto a dipanare la matassa, affinché giungano immediate e concrete rassicurazioni non solo sul futuro a medio e lungo termine dello scalo tarantino ma, soprattutto, delle 500 unità Tct. Lavoratori da mesi già messi a dura prova dalla cassa integrazione a rotazione. La loro tutela è obiettivo primario".

 

"Non si arresta la spregiudicatezza dei gestori di telefonia, che, dopo l'ostruzionismo incontrato nella zona Battaglia di Lama e in via Eucalipto, ci riprovano in via Peonie, con l'installazione di una nuova antenna per il potenziamento del segnale Internet".

A lanciare l'allarme è Vincenzo Marasco, componente del Comitato cittadini, il quale sottolinea che "l'impianto della nuova antenna, la cui concessione è stata rilasciata qualche mese fa, verrà realizzato in un terreno in cui insiste già un'antenna del gestore di telefonia H3g, installata dieci anni fa a soli sei metri di distanza da civili abitazioni. Nell’area di soli cento metri persistono altri 4 impianti simili. Non se ne può più.  I cittadini dell'area residenziale in questione, comprendente via Primule, via Peonie, via Dalie e via Circonvallazione dei fiori, - prosegue Marasco - si stanno mobilitando per opporsi ai soprusi di chi perpetra le ragioni economiche a scapito della salute pubblica. Gli effetti dell'inquinamento elettromagnetico, infatti, la cui reale portata rimane pressoché ignota, potrebbero andare ad aggravare situazioni patologiche già sofferte da alcune famiglie della zona. La cittadinanza - conclude - si dice pronta ad adottare iniziative di qualsiasi natura e genere pur di ostacolare questo ennesimo scempio e far valere i propri diritti"

 

 

Ripartire subito dai Luoghi del Gusto, per sfruttare l'onda lunga de L'Isola che Vogliamo e gettare le basi per un'offerta ricettiva completa e destagionalizzata a Taranto Vecchia. L'Associazione Terra mantiene la parola e a distanza di qualche settimana dalla chiusura della kermesse estiva comincia a lavorare su una proposta duratura di offerta turistico-ricettiva per l'Isola.

Si riparte dagli elementi di maggior successo della manifestazione estiva, ipogei e Luoghi del Gusto su tutti. "Si tratta di due iniziative che hanno fatto registrare risultati assolutamente rilevanti", spiega Antonio Santacroce, presidente dell'Associazione Terra. "Su questi elementi vale la pena cominciare a costruire da subito. Lo faremo con Nello De Gregorio e con l'Associazione Nobilissima Taranto per ciò che concerne la Taranto ipogea consci del fatto che, trattandosi per lo più di ambienti allocati all'interno di locali privati, occorre sederci attorno a un tavolo e comprendere come costruire un percorso condiviso".

Sulla carta meno complicato è il progetto di istituzionalizzazione in Città Vecchia dei Luoghi del Gusto. "Il percorso proposto in collaborazione con l'Assessorato alle politiche agroalimentari della Regione Puglia - spiega Santacroce - ha riscosso un importante risultato di pubblico all'Isola che vogliamo. In migliaia ci hanno chiesto un qualcosa che in realtà è tanto semplice quanto raro: un'offerta di prodotti tipici locali genuina, di qualità a un costo contenuto. Esiste una domanda enogastronomica importante, tanto a livello locale, quanto a livello regionale, a cui è importante dare risposta per muovere l'economia locale e creare i presupposti ricettivi propedeutici a una reale offerta turistica".

Da qui la proposta dell'associazione Terra e l'invito agli operatori del settore in Città Vecchia. "Il nostro obiettivo è fare sistema: chiediamo a bar, ristoranti, locali e pizzerie interessate a farci pervenire la propria disponibilità ad aderire ai luoghi del gusto, che saranno segnalati dall'apposito logo e sponsorizzati nel contesto di un apposita offerta commerciale. A queste attività chiederemo di inserire nei propri menù offerte specifiche di gastronomia locale e prodotti del territorio a prezzi calmierati. Aziende agricole e vinicole del territorio che vogliano entrare a far parte del circuito, alla pari, possono far pervenire la propria adesione per offrire agli operatori della Città Vecchia forniture a prezzi ribassati".

Riscoprire sapori e prodotti della tradizione come pretesto per riscoprire la Città Vecchia, insomma, nel tentativo di innescare un circolo virtuoso e accrescere le potenzialità di incoming turistico. Che non vuol dire, precisano da Terra, trasformare l'Isola in un ristorante a cielo aperto. "È fondamentale - precisa Santacroce - essere chiari su una cosa: nessun esperimento enogastronomico può aver successo se incapace di mettere radici nel tessuto sociale e nella tradizione del quartiere. Guardo con fiducia e ammirazione al progetto ittituristico dell'assessore Nardoni e all'idea di riportare il turista indietro nel tempo, ai luoghi e agli stili di vita di cozzaruli e ostricultori in Città Vecchia. Vorremmo con logiche similari coinvolgere le mamme e le nonne del quartiere in laboratori del gusto dal basso, alla riscoperta della tradizione in cucina". Partecipazione, dunque, come principio cardine, anche per contrastare fenomeni potenzialmente deleteri per il cammino che si intende intraprendere. "Il fenomeno dell'abusivismo in occasione di eventi capaci di drenare visitatori in Città Vecchia è un autogol che facciamo a noi stessi come città", secondo il presidente di Terra. "Occorre maggiore vigilanza, ma anche idee capaci di trasformare in opportunità questa piaga. Chiederemo a stretto giro un incontro alla Camera di Commercio, che da sempre è per noi punto di riferimento e preziosa amica, per capire quali sono i percorsi percorribili per gettare un seme nel quartiere. Immaginiamo a una soluzione di regime agevolato per i corsi propedeutici alle licenze. Se riusciamo a trasformare l'abusivismo in una offerta di street food di livello, tendenza che spopola in tutta Europa, con l'ausilio di chi deve necessariamente contrastare fenomeni di somministrazione abusiva possiamo creare lavoro vero e un'offerta di assoluto interesse nell'Isola".

 

"Aver mostrato l’anima nera di un lavoro sottopagato e irregolare potrebbe essere la ragione del messaggio di minaccia depositato sul cruscotto della macchina del nostro segretario della SLC-CGIL di Taranto. Ma se questo dovesse trovare conferma vogliamo dichiarare sin da ora che ne Andrea Lumino, né il singolo operatore di call center, così come qualsiasi lavoratore sfruttato della nostra terra, ci vedrà mai arretrare di un passo. Siamo con Andrea e con tutti i nostri volontari, delegati e attivisti che ogni giorno si battono in nome di un lavoro degno e rispettoso dei diritti delle persone".

E’ quanto dichiara il segretario generale della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra, commentando un episodio ora al vaglio degli inquirenti di cui sarebbe stato oggetto proprio il segretario del settore comunicazione, Andrea Lumino.

"Non siamo in grado di connotare questo fatto in maniera inequivocabile. Sappiamo solo che la coincidenza con le denunce operate dallo stesso sindacato di categoria nei confronti di una situazione davvero grave registrata in un call center di Grottaglie, suona oggi quanto meno sinistra – dice Massafra – Perché la  precarietà, lo sfruttamento e il raggiro denunciati dalla SLC e a cui erano costretti quei lavoratori potrebbe aver scoperchiato un affare troppo importante per una fetta di mercato occulto e senza scrupoli, pronto anche a minacciare violentemente chi crea disturbo o turbativa. Come SLC il caso è stato già stato denunciato alle autorità componenti, ma come sindacato confederale abbiamo il dovere di rispolverare questioni antiche che riguardano un settore che conosce crisi solo per i call center regolamentati e in regola e non certo per quelli ospitati nei sottoscala – dichiara ancora Giuseppe Massafra – Il caso di Grottaglie pone con un urgenza e nuovamente la questione della concorrenza sleale ma anche dell’irresponsabilità di committenti importanti che senza alcuno scrupolo sono disposte ad affidare comunicazioni e dati sensibili a società che al massimo ribasso e in spregio ad ogni norma sul lavoro e sul contratto. Quei lavoratori in nero a cui grandi imprese affidano il loro rapporto con mercato e potenziale clientela sono la cartina di tornasole – commenta infine il segretario della Cgil tarantina – di un sistema paese che ancora una volta sacrifica il diritto sull’altare del profitto. Di questo non ci renderemo mai complici ed è per questo che continuiamo a dire ad Andrea di andare avanti così".

Pagina 125 di 130