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Giornale di Taranto -
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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Statte. (Ta) I lavori riguardano il potenziamento della rete idrica.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica nei giorni 23-24-25 settembre
2014. La sospensione avrà la durata di 9 ore a partire dalle ore 8:00 con ripristino alle ore 17:00 per ciascuno dei giorni indicati.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo. 
Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dalla interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.
 
 
 

In principio fu la strada green, poi per il GAL Colline Joniche quel percorso tracciato su un modello di sviluppo eco-sostenibile è pian piano diventato un imperativo da coniugare ad ogni iniziativa.

Una declinazione che trova forma in questi giorni anche nelle iniziative messe in atto a sostegno della “Settimana Europea della Mobilità Sostenibile”.

La Green Economy va oltre il concetto di una economia basata su produzioni nel segno della sostenibilità ambientale – spiega Franco Donatelli, vice presidente del GAL Colline Joniche – ma è anche soprattutto un approccio esistenziale, un modo di vivere differente, che si concretizza anche nelle modalità di trasporto che dobbiamo essere in grado di introdurre nel nostro quotidiano.

Così dopo una serie di incontri e seminari all’interno delle scuole, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Grottaglie, i prossimi due giorni saranno dedicati a iniziative di piazza.

Il valore di questo progetto sta anche nella rete che siamo riusciti ad instaurare con i tre Comuni coinvolti (Grottaglie, Crispiano e Monteparano) – specifica Donatelli – che, insieme agli altri otto Comuni, proprio sul progetto di trasporto green stanno lavorando assieme al GAL Colline Joniche.

Il progetto che prevede la diffusione di informazioni e buone pratiche sull’uso della bici nei centri urbani, del trasporto rurale, e dell’uso dei mezzi di trasporto collettivi per ridurre la presenza di autoveicoli, si svilupperà domani nei territori con questi programmi:

 

20 settembre GROTTAGLIE: Piazza Regina Margherita ore 15,00: In collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Grottaglie, la FIAB Associazione Amici della Bicicletta "Leonardo da Vinci" di Taranto, le associazioni Sherwood, Gruppo Sportivo Ciclistico Grottaglie, Grottaglie Bike,   Ciclo- passeggiata per le Cave di Fantiano.

21 settembre CRISPIANO: Nell’ambito della “Festa dello Sport”, in collaborazione con il Comune di Crispiano e l’ASD Biciavventura, Ciclo- passeggiata

21 settembre MONTEPARANO: ore 15,00: Ciclo- passeggiata con partenza dalla Villa Comunale.

 

“Ad una settimana dalle elezioni provinciali ci si aspetterebbe un comportamento responsabile e ineccepibile da parte del Commissario straordinario. Purtroppo, ha ritenuto di intervenire con provvedimenti a dir poco discutibili e che meritano di essere approfonditi perché rappresentano un’ingerenza nella sfera decisionale del Presidente che, a brevissimo, prenderà le redini del territorio”.
Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso.
“Il rinnovo triennale delle cariche dell’Isola Verde – prosegue - è uno sgambetto, uno sgarbo istituzionale che va evitato. È un atto inopportuno e non può passare inosservato neppure che il dottor Zingarello, che dovrebbe essere nominato amministratore unico, da commissario liquidatore si è fatto promotore di iniziative e presunti piani industriali avversati da tutte le forze politiche e dai sindacati. Ci auguriamo che vengano rispettate le prerogative del presidente che verrà eletto – conclude il consigliere regionale di Forza Italia - e che è l’unico legittimato a nominare i vertici che per tre anni amministreranno l’Isola Verde”.

Il successo, al di là di ogni aspettativa, rappresentato dal percorso degli ipogei durante l’edizione 2014 dell "Isola che Vogliamo" , e la richiesta appassionata di rendere costante e periodica un’offerta turistico-culturale che punti alla piena valorizzazione e fruizione del vasto e variegato patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico dell’Isola, ci ha indotto ad organizzare un percorso con visite guidate con cadenza bisettimanale nelle giornate di domenica, a partire dal 21 Settembre.
Il percorso verrà organizzato con la visita di un numero minimo di cinque/sei ambienti ipogei ubicati lungo gli assi di Via Duomo e Via Paisiello, Palazzo Fornaro con il Museo Maria D’Enghien, il salto di quota di Via Pentite, gli ambienti rupestri di via Cava (ipogeo via Cava 99, frantoio normanno, fornace medievale, cantiere maggese), le corti di Vico Carrieri e di San Martino. 
Il percorso si snoderà lungo alcune postazioni fisse ed altre che potranno variare, anche in ragione dell’elevato numero di ambienti ipogei presenti nel centro storico. e dell'importanza degli stessi.
Durante le giornate di bel tempo sarà possibile anche accedere ad affascinanti attici terrazzati.
Periodicamente, durante la sosta nell’ipogeo di via Cava 99, i visitatori potranno godere di narrazioni teatrali a sorpresa sulla storia di Taranto e le sue leggende.
Al termine della stessa sarà offerta una deliziosa degustazione nella splendida cornice di Baia delle Sirene c/o Palazzo Santamato.
Si inizia Domenica 21 Settembre con appuntamento in Piazzetta San Francesco c/o Bar La Piazzetta alle ore 9.30.

Per consentire una migliore fruizione del percorso bisognerà raggiungere un numero minimo di 25 persone e di massimo 150.

Contributo individuale euro 6,00 

Firmata la convenzione tra Consiglio Regionale, Ordine dei Giornalisti della Puglia e Assostampa Puglia per l'uso delle sale della Biblioteca Regionale per i collaboratori che lavorano fuori dalle redazioni

E' stato sottoscritto, stamattina, 17 settembre,  presso il padiglione 152 bis, della Fiera del Levante, il protocollo d'intesa tra Consiglio Regionale della Puglia, Ordine dei Giornalisti della Puglia e Assostampa Puglia, per la sala riunioni  dedicata ai giornalisti iscritti all’ Ordine, ai free lance e in particolare ai collaboratori che lavorano fuori dalle redazioni.

A firmarlo sono stati il  presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Onofrio Introna Puglia,  il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia, Valentino Losito e il presidente Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso.

I locali sono in via Giulio Petroni 19/a, Bari, sede della Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia nelle vicinanze della Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato, e saranno aperti dalle ore 9 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, e oltre le 19.30 in occasioni speciali previo accordo con Consiglio Regionale e il Servizio Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.

L'accesso sarà consentito gratuitamente a tutti i giornalisti, previa esibizione del tesserino, a loro disposizione ci saranno 6 postazioni internet di cui 2 dotate di Pc con  4 linee telefoniche. Tutti gli ambienti a disposizione dei giornalisti sono dotati di Wi-fi gratuito, wall display, con la possibilità di consultare riviste specializzate e  32 testate di quotidiani italiani e stranieri.

Per i  giornalisti  della radio e della televisione dotati di attrezzature proprie, avranno a  disposizione una sala per interviste e registrazioni.  Gli ambienti potranno essere  utilizzati anche per: incontri e conferenze.

Altre 5 postazioni sono disponibili presso l'ufficio stampa del Consiglio Regionale, in via Giuseppe Capruzzi, 212. Tel. 080.540.25.12

Per informazioni, tel. 0805402770, e-mail:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Twitter: @TecaMediterrane - YouTube: Teca del Mediterraneo – Facebook: Biblioteca Cons. Reg. Puglia. http://biblioteca.consiglio.puglia.it

 

 

"Su mia richiesta il Presidente Filippo Caracciolo, che ringrazio per la tempestività, ha convocato la V Commissione “Ambiente” presso la sala “Guaccero” del Consiglio Regionale (mercoledì 24  alle ore 13) per approfondire il tema del Progetto Tempa Rossa dell’Eni di Taranto". A darne notizia è il consigliere regionale di Sel Alfredo Cervellera che spiega come la sua richiesta sia motivata dal parere favorevole espresso dall’arch. Latrofa, in rappresentanza della Regione, su questo progetto, nell’ambito della Conferenza di Servizi decisoria convocata presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, lo scorso 17 luglio.
"Su questo aggiunge Cervellera -  ho presentato un’interrogazione urgente, su cui non ho ancora avuto risposta, per avere contezza della volontà politica della Giunta regionale su questo progetto, affinché si possa fare argine al tentativo del Governo di attuarlo contro la volontà delle Comunità locali. Ho ricordato che il Consiglio comunale di Taranto si è espresso per ben due volte, nel 2012 e 2014, all’unanimità contro questo intervento, e che il Consiglio regionale ha approvato la Legge n°21 del 24.07.12, di cui fui primo firmatario, che prevede specificatamente all’art.6 c.9 il Rapporto sulla Valutazione del Danno Sanitario, come “elemento essenziale per la formulazione dei pareri di competenza regionale” nei casi di AIA di competenza statale. Rapporto di Vds - prosegue Cervellera - che non mi pare sia stato redatto o presentato nella citata conferenza di servizi al ministero dell’Ambiente".
All’audizione sono stati invitati a partecipare il commissario prefettizio della Provincia, Mario Tafaro, il sindaco di Taranto Ezio Stefàno, il presidente dell’Ordine dei medici e della sua commissione Ambiente di Taranto, Cosimo Nume, l’Arpa, l’Asl di Taranto oltre che le associazioni Legambiente, Italia Nostra, WWF e Isde Puglia.
"La situazione ambientale e sanitaria a Taranto dal 2011, da quando fu espresso il parere favorevole dalla Giunta regionale all’Aia ad oggi è andata peggiorando, come dimostrano il recente rapporto Sentieri e quello dell’Isde- Mi auguro vivamente - aggiunge Cervellera - che il presidente Vendola (ma sono certo che lo farà) sia presente all’audizione per recepire la preoccupazione e  l’allarme sociale che si sono alimentate nella città di Taranto dall’ attuazione di tale progetto al fine di adoperarsi attivamente, così come sta facendo per la Tap, per impedire al Governo di perpetrare un altro scempio nel nostro territorio. Su questo argomento - conlude il consigliere regionale - ho predisposto una mozione che sarà portata in discussione nel prossimo Consiglio regionale. Dopo l’Ilva, basta con regali… avvelenati, non abbiamo bisogno di altri TAP…pi allo sviluppo alternativo di Taranto e Provincia". 

 A Taranto quella dell’edilizia  scolastica "è diventata un'emergenza sociale e culturale". Così Anna Rita Lemma, consigliera regionale Pd, all'indomani di quanto accaduto agli studenti dell'ex liceo artistico "Lisippo", oggi istituto d'arte "Calò", costretti alla ptotesta a causa della mancanza di una sede idonea ad ospitarli. Ma è l'intero comparto dell'edilizia scolastica dedicato alla scuola secondaria, nel capoluogo ionico, a destare preoccupazione anche in virtù di un'offerta formativa che inevitabilmente risente, nonostante gli sforzi di tanti dirigenti e docenti, della precaria (per usare un eufemismo) realtà infrastrutturale e logistica.

Su tutti, spiccano i casi degli istituti  Ferraris e Archita.
"Il primo, il liceo scientifico,  - ricorda Anna Rita Lemma - non è più da oltre dieci anni nell'ex “Frisini”, stabile divenuto a pieno titolo monumento all'abbandono lungo la trafficatissima via Mazzini, nel pieno centro urbano, ormai comunque da recuperare e da non destinare più a sede scolastica. Il secondo, prestigioso al pari di tante tracce storiche di cui la città dovrebbe farsi carico con orgoglio,  - aggiunge la consigliera regionale - è ormai sparpagliato in attesa che il cantiere di Palazzo degli Uffici venga riattivato. A questa carenza si aggiunga la necessità congiunturale, dominata dalla bassa incidenza demografica degli ultimi venti anni, di accorpare anziché estendere la rete scolastica:  il quadro di assieme dell'offerta scolastica della  secondaria  superiore  a Taranto si presenta, quindi, disorganico e in diversi casi inadeguato sul piano logistico".
Le deleghe  restano di competenza  dell'Amministrazione provinciale che, negli ultimi anni, si è "meritoriamente distinta con la realizzazione di nuovi e attrezzati plessi scolastici in provincia mentre  nel  capoluogo ha assunto scelte scarsamente lungimiranti che non hanno risposto alla oggettiva emergenza. Mancata la programmazione, dunque, mancata l’intercettazione di fondi per la Città, anche regionali. Certo, - fa presente ancora Anna Rita Lemma - il ruolo del Comune quale propulsore non è assolutamente di secondo piano".
Da qui l’idea della consigliera regionale di una Cittadella della Scuola "che potrebbe trovare accoglienza in aree già attrezzate e forse parzialmente in disuso di Maricentro, se disponibili ovviamente.  Fare rete, allora. Fare squadra attorno al mondo scolastico che va ben oltre l'orario di lezione e ben oltre la platea di lavoratori e studenti che la scuola vivono ogni giorno per dieci mesi l'anno. Si  tratta anche di rimettere in connessione l'agenzia informativa ed educativa primaria con le famiglie, i quartieri e la Città nel suo complesso. L'auspicio - conclude Anna Rita Lemma -  è che le prossime elezioni provinciali del 28 settembre, consegnino finalmente una guida politica all'ente competente anche in tema di istruzione di secondo grado, mettendoci in grado di dialogare, programmare e realizzare ciò di cui la scuola tarantina realmente ha bisogno”.

" Ogni giorno Taranto subisce le ferite provocate dall'inquinamento e da un modello di sviluppo , che ha concentrato e sta concentrando in questa città le attività più insalubri d'Italia "- è quanto dichiara Angelo Bonelli coportavoce nazionale dei Verdi commentando lo sversamento a mare di una grossa quantità di olio combustibile  nel mar Grande proveniente dallo stabilimento Ilva.
" Quello che accade in questa città è semplicemente inaccettabile e i danni all'ambiente e alle persone sono incalcolabili. Ancora una volta dobbiamo assistere all'inquinamento del mare causato da benzina,olio combutibile o petrolio- denuncia il leader dei Verdi -. " I rischi che Taranto e il suo mare correrà con il progetto Tempa Rossa saranno triplicati considerato che aumenterà la presenza delle navi petroliere nel mar Grande. Perchè si vuole condannare questa città ad un futuro di veleni e inquinamento ?" -continua Bonelli.
" Chiedo che sia fatta chiarezza e questo incidente conferma che nello stabilimento Ilva la situazione è ormai fuori controllo come dimostrano i gravi incidenti che si stanno susseguendo negli ultimi mesi nella fabbrica " conclude Bonelli.

Elsa ed Esmeralda, questi i nomi delle due asine che, con gentile civetteria femminina, si sono offerte alla vista del pubblico della Fiera del Levante all’ingresso del Salone dell’Agroalimentare suscitando l’interesse dei visitatori e l’entusiasmo dei bambini. Le due giovani asine, provenienti dalla Masseria Russoli di Crispiano hanno fatto da grazioso prologo alla conferenza stampa di presentazione del progetto sperimentale per la raccolta differenziata porta a porta nella Città Vecchia di Taranto con l’ausilio degli asini della riserva genetica dell’Asino di Martina Franca. La conferenza stampa si è svolta all’interno dell’Area delle Masserie Didattiche (Pad. 18 FdL) alla presenza anche di alcune scolaresche.

Il progetto sarà avviato dall’AMIU di Taranto che ha raccolto la sollecitazione dell’Associazione Officine Taranto.   

La sperimentazione si svolgerà con il supporto del servizio veterinario della ASL e con la supervisione delle associazioni animaliste del territorio. 

 

“Il nostro suggerimento – ha detto il presidente dell’Associazione Officine Taranto Fabrizio Iurlano -  si colloca in una  prospettiva di turismo e di lavoro. Gli asini che saranno impiegati per la raccolta differenziata   ospitati  nella Citta Vecchia di Taranto. Pensiamo che il nostro progetto sperimentale possa costituire un modello da esportare in altre città”.

“Stiamo svolgendo un’intensa opera di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti – ha specificato il presidente dell’AMIU di Taranto Federico Cangialosi – che gli asini permetteranno di potenziare. Potremo, infatti, servire singolarmente e più agevolmente anche e utenze commerciali presenti nella Città Vecchia”.

Il sottosegretario per le Politiche Agricole Giuseppe Castiglione ha posto l’accento sulla importanza di conservare le razze autoctone e sulla rilevanza della biodiversità e della tracciabilità.   

“Il latte degli asini – ha detto Castiglione rivolgendosi in particolar modo alle scolaresche    – è assimilabile a quello del latte materno per le particolari proprietà nutrizionali e benefiche. La qualità delle produzioni è fondamentale. Conoscerne la tracciabilità non è soltanto sinonimo di qualità ma ci parla anche delle specificità del  territorio e dell’ambiente”.

“Il progetto pilota che inauguriamo a Taranto – ha spiegato l’ assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni – si inserisce in una serie di iniziative che intendiamo promuovere per valorizzare una razza autoctona importante  e pregiata la cui storia si intreccia con quella dei luoghi e della gente della nostra regione. L’impiego dell’asino di Martina Franca per la raccolta differenziata nei vicoli e nelle zone della Citta Vecchia di Taranto, di difficile accesso ai comuni mezzi di raccolta, ci permette di efficientare il servizio ma anche di recuperare la memoria storica di uno stile di vita”.

“Voglio ricordare – ha continuato Nardoni – che abbiamo pubblicato un bando per affidare in concessione gli asini di Martina Franca per scopi didattici, terapeutici e altro  purché rispettosi di modalità operative che tutelino la dignità e l’integrità degli animali. A tal proposito mi piace evidenziare che Masseria Russoli, dove sono allevati e custoditi 110 asini, diventerà Masseria Didattica e che saranno avviati, in collaborazione con personale altamente qualificato, percorsi di onagroterapia per portatori di disabilità”.   

Processo ILVA rinviato al 16 ottobre e attesa per la decisione della Cassazione sulla richiesta di trasferimento del processo nella sede di Potenza, ma per la CGIL di Taranto che oggi avrebbe dovuto ufficializzare la costituzione di parte civile, si tratta solo di un rinvio tecnico-procedurale.

Si perché il fronte per noi è sempre lo stesso – dice Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL di Taranto – Lo stesso che cominciammo ad esplorare per primi nei processi contro l’Italsider pubblica mossi negli anni 80 dalla CGIL e dalla FIOM. Lo stesso che ci ha visto unici oppositori per circa 15 anni. Lo stesso che ci ha visto protagonisti attivi, con documentazione, studi, risultanze frutto del lavoro dei nostri patronati e del sacrificio di tanti lavoratori, nel primo processo tumori del 1999 e in quelli a seguire. Il fronte oggi affollato, e per fortuna, da tante costituzioni di parti civile, ma che si basa su una storia di lotte che non è storia di ieri. Per questa ragione per noi il processo per noi deve restare a Taranto. Il luogo in cui si è consumato un delitto, ma anche il luogo dove la memoria corta non può cancellare la storia e l’esperienza di tanti e uomini e donne del sindacato che invece a quella memoria lavorano da anni.

Perché – continua Massafra – la nostra costituzione di parte civile ufficializzata nell’aprile scorso è un atto coerente rispetto al lavoro svolto fin qui. Anni in cui quando i riflettori non guardavano a Taranto e le leggi e le sensibilità erano differenti per la CGIL la misura per l’individuazione del limite massimo di sopportazione era e restava la salute umana e non le tabelle numeriche definite dalla pubblica amministrazione.

L’esito e il luogo in cui si svolgerà questo processo non sono fattori indifferenti – termina il segretario della CGIL di Taranto – perché non esiste presente e futuro di una comunità senza la coscienza della sua storia vera. Storia che la CGIL ha concorso a costruire e che la sentenza di questo processo aiuterà probabilmente a declinare finalmente verso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per Taranto e la sua provincia.

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