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Giornale di Taranto -
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Il 28 e 29 ottobre, ricorrerà il venticinquesimo anniversario della visita di San Giovanni Paolo II nella Città dei due Mari. L’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, nella conferenza stampa che si terrà in curia giovedì 25 settembre alle ore 10.30, illustrerà il calendario degli eventi commemorativi che sono stati organizzati per riattualizzare il dono dell’indimenticabile passaggio del Santo nell’arcidiocesi.

Il primo appuntamento è per domenica 28 settembre nell’auditorium Tarentum, alle ore 21, quando andrà in scena il percorso teatrale "Il papa e il poeta".  L’ingresso è gratuito ma sono necessari la prenotazione e il ritiro dei biglietti presso la curia arcivescovile o presso il teatro. Tutte le informazioni è possibile richiederle allo 099.4709611 nelle ore mattutine.

Il Papa e il Poeta, ovvero Giovanni Paolo II e Karol Wojtyla. Non due persone distinte, ma la stessa immensa personalità, che tramite i versi e la sua produzione letteraria ha praticamente anticipato i grandi temi del proprio Pontificato. A far luce su questo aspetta ancora poco noto del Pontefice già santo è lo spettacolo intitolato “Il Papa e il Poeta”, percorso teatrale nella poesia di Giovanni Paolo II, che andrà in scena all’Auditorium Tarentum di Taranto (via Regina Elena, 122) domenica 28 settembre p.v. con inizio alle 20,45. 

La voce poetica del Papa sarà Debora Caprioglio, che dopo le recenti apparizioni nella fiction televisiva diRaiuno e in numerosi lavori teatrali di successo, si cimenta con le tematiche forti dell’insegnamento di Papa Wojtyla. Sul palcoscenico di Taranto, la nota attrice sarà affiancata dalla compagnia Spes on Stage che accompagnerà il discorso poetico con altri registri comunicativi (danza, recitazione, canto e musica) non di rado utilizzati daGiovanni Paolo II nel corso dei suoi 27 anni di pontificato. Lo spettatore viene così condotto per mano in un viaggio attraverso grandi tematiche come il senso della vita, l’amore, la persona, il lavoro e la sofferenza, che poi avrebbero trovato posto magistero pontificio.

Lo spettacolo, ideato dal vaticanista di Avvenire Mimmo Muolo, ha laregia di Giovanni Cordì e si avvale dell’interpretazione di Lucia LanzollaRaffaella PisanuGiovanni CordìFrancesca LanzollaNicola AlbanoMonica Di Loreto e Michela Anette Hickox. La serata è organizzata in collaborazione con il Servizio nazionale Cei per il Progetto culturale e la manifestazione “Notti Sacre”, che coinvolge le diocesi della Puglia.

Quanti tappi di plastica buttiamo ogni giorno nella spazzatura? Eppure la loro raccolta può far tornare in campo un diversamente abile, in un campo di basket per la precisione, per portarlo a fare di nuovo canestro.

L’organizzazione di volontariato A.GE. Taranto Onlus (Associazione Italiana Genitori), in collaborazione con l’Associazione “ASH TARANTO Onlus”, invita tutta la città di Taranto ed i suoi abitanti, singoli cittadini come organizzazioni ed istituzioni, a raccogliere tappi di plastica di ogni tipo.

I fondi così raccolti saranno interamente destinati all’acquisto di una carrozzina di basket per ragazzi diversamente abili.

Il centro di raccolta dei tappi è presso il Caffè Principe, in Via De Cesare n. 38 a Taranto; per informazioni rivolgersi al referente A.GE. Taranto chiamando il cell 389.4477491

 

La pallacanestro in carrozzina è uno sport per disabili che riproduce in tutto e per tutto la fasi di una partita di pallacanestro per normodotati, tra l’altro si può affermare che il basket in carrozzina è uno dei pochi sport per disabili che schiera contemporaneamente in campo atleti con diversi tipi di disabilità e, soprattutto, un diverso potenziale fisico.

Storicamente questa disciplina è stata una delle prime ad essere state utilizzate dal neurologo inglese Ludwig Guttmann come terapia riabilitativa per i reduci del secondo dopoguerra.

 

Lunedì 22 settembre sarà pubblicato, sul blog http://labofumetto.blogspot.it/, il primo episodio della saga "Incrociatore spaziale Minerva". La miniserie, ideata e scritta dallo sceneggiatore Fabrizio Liuzzi, è disegnata da un pool di talentuosi fumettisti emergenti. I sette episodi, pubblicati online, formeranno un volune cartaceo che sarè presentato al prossimo “Lucca comics & games 2014”.

LABO Fumetto sceglie una modalità innovativa di pubblicazione e distribuzione, e lancia sul web la serie di fantascienza “Incrociatore Spaziale Minerva”. La saga a fumetti esordirà con il primo episodio, intitolato “Tornare a combattere”, lunedì 22 settembre sul blog dell'associazione culturale tarantina, all'indirizzo: http://labofumetto.blogspot.it/ .

I successivi sei episodi saranno pubblicati online con cadenza settimanale e, con l'aggiunta di un capitolo extra che non verrà diffuso sul web, formeranno il primo volume della saga, intitolato “L'inizio di un lungo viaggio”, che verrà proposto in versione cartacea nel corso del prossimo “Lucca Comics & Games 2014”.

La serie “Incrociatore Spaziale Minerva” si comporrà in tutto di tre volumi, pubblicati con cadenza annuale.

La scelta del web, come primo canale di pubblicazione, nasce dal desiderio di raggiungere il più vasto pubblico possibile, e si inserisce nel solco di quella che è un'innovativa modalità di promozione e distribuzione delle produzioni artistiche.

Una strada già percorsa da fumettisti nati dal web che, in breve tempo, sono divenuti fenomeni editoriali, come Zerocalcare, Mirka Andolfo, Davide La Rosa e Daw.

All'interno di queste sperimentazioni distributive rientrano anche le serie lanciate online, poi divenute fumetti cartacei,“L'insonne” di Giuseppe Di Bernardo e “Davvero” di Paola Barbato.

 

LA TRAMA “INCROCIATORE SPAZIALE MINERVA”:

La saga ha inizio nell'anno 2184, o meglio nell'anno 84 della Nuova Era, quella della colonizzazione spaziale, quella della Solar System Federation. La Federazione, che raduna tutti i pianeti e le lune del sistema planetario, viene improvvisamente attaccata e dispersa da un misterioso nemico. L'Incrociatore Spaziale Minerva, una vecchia nave spaziale non più in servizio, riesce a sfuggire alla distruzione del pianeta Europa con il suo improvvisato equipaggio, di cui si trovano a far parte numerosi civili. I superstiti si troveranno ad affrontare un lungo e periglioso viaggio alla ricerca di una nuova “Terra” su cui stabilirsi, braccati dal misterioso nemico e consapevoli che potrebbero essere gli unici sopravvissuti della razza umana...

 

LO STAFF AL LAVORO SULLA SAGA “INCROCIATORE SPAZIALE MINERVA”:

La serie è scritta e ideata da Fabrizio Liuzzi, presidente dell'associazione culturale LABO, e già sceneggiatore di “Delitto d'Autunno”, il graphic novel vincitore del prestigioso premio “Lucca Project Contest”, pubblicato da BD Edizioni ed esaurito in pochi mesi.
Sulla storia scritta da Liuzzi si sono alternati numerosi collaboratori che, oltre a disegnare le tavole che compongono gli episodi, hanno contribuito al 
character design, ossia a dare un volto ai personaggi, a creare la nave spaziale Minerva e a rappresentare tutti gli elementi tecnologici ideati dall'autore.

Oltre all'artista visivo Gabriele Benefico, co-fondatore di LABO con Fabrizio Liuzzi, nel pool di disegnatori si sono alternati: Adriano Fonzino, Antonio Antro, Martino Brescia, Andrea Frioli, Gianfranco Vitti, Gaetano Longo, Alberto Buscicchio e Paolo Liguori.

Inoltre, allo staff di disegnatori si sono aggiunti due big del fumetto italiano contemporaneo: Emanuele Boccanfuso (disegnatore di “Nathan Never” per Sergio Bonelli Editore) che ha realizzato l'illustrazione di copertina, e Walter Trono (disegnatore di “Dragonero” per Sergio Bonelli Editore) che ha lavorato al frontespizio.

 

Il Presidente del CSV Taranto, Carlo Martello, interviene su Festambiente, la manifestazione organizzata da Legambiente Taranto che si è tenuta nello scorso weekend in piazza Immacolata.

«Sono particolarmente soddisfatto del tenore dei dibattiti tenutisi a Festambiente – afferma Carlo Martello – che sono stati particolarmente propositivi e costruttivi, registrando anche il contributo di importanti relatori di livello nazionale: pur essendo solidale e comprendendo l’angoscia e il dolore di chi oggi a Taranto soffre la perdita di un congiunto morto di tumore, o per la malattia di un proprio caro o per l’assenza o la precarietà del lavoro, penso che la nostra comunità tutta debba saper trovare al proprio interno le energie per guardare al futuro e costruire una alternativa, e manifestazioni come Festambiente vanno in questa direzione».

 

Il Centro Servizi Volontariato di Taranto ha sostenuto Festambiente di Legambiente  Taranto nell'ambito dell’Invito 2014 per le “Proposte in collaborazione con il C.S.V.”, un bando emanato nell’estate scorsa per sostenere le iniziative delle organizzazioni di volontariato del territorio jonico.

Con l’Invito 2014, in particolare, il CSV Taranto ha inteso promuovere, oltre che il volontariato nel suo complesso, soprattutto quelle iniziative delle organizzazioni di volontariato in grado di interessare e coinvolgere l’intera comunità locale di riferimento e, inoltre, “mettere in rete” altre organizzazioni di volontariato e organismi del Terzo settore.

Le circa trenta richieste pervenute sono state valutate da una commissione, composta da membri del Consiglio Direttivo del CSV Taranto, di cui non ha fatto parte il presidente Carlo Martello, che ha selezionato nove proposte ammettendole al finanziamento nell’Invito 2014 che prevedeva la copertura diretta dei costi di ciascuna attività fino a un massimo di duemila euro.

Tra queste anche Festambiente di Legambiente che rispondeva in toto ai requisiti del bando. Oltre che momenti di intrattenimento, nell’arco di due giornate il programma di  Festambiente ha infatti proposto soprattutto diverse occasioni di aggregazione e confronto su temi di grande attualità e rilevanza per il presente e il futuro del territorio jonico, pubblici dibattiti in cui è stata coinvolta la comunità, anche a livello istituzionale regionale e locale.

Durante i due giorni, inoltre, nelle attività sono state coinvolte numerose associazioni di volontariato del territorio quali, oltre ai Circoli Legambiente di Massafra, Castellaneta, Palagiano e Martina Franca, l’Associazione CulturaleTerra delle Gravine, l’Oasi LIPU Gravina di Laterza, l’Associazione “I Portulani – I guardiani del Borgo antico" diPalagianello, il Gruppo Grotte di Grottaglie, l’Associazione Culturale “Terre Nostre" di Mottola, nonché numerose altre associazioni attive sul territorio, come la Jonian Dolphin Conservation, ed operatori culturali come il CREST.

Quanto approvato l'altro ieri dalla giunta comunale a proposito del progetto Tempa Rossa non convince Angelo Bonelli. Secondo il coportavoce nazionale dei Verdi e Consigliere comunale Verdi per Taranto respira, le prime dichiarazioni rilasciate dall'assessore all'ambiente Enzo Baio, che ha spiegato i contenuti della delibera della giunta, lasciano "fortemente perplessi" soprattutto per il fatto che la delibera approvata  invita il consiglio comunale, nell’ambito dell’approvazione del Piano regolatore portuale, "ad impedire la realizzazione delle opere connesse al progetto denominato «Tempa Rossa». La delibera - aggiunge Bonelli - farebbe qualche  cenno alla direttiva Seveso  e si soffermerebbe sui problemi ambientali. Il provvedimento della giunta Stefàno non direbbe altro  perché lascerebbe  al Consiglio comunale la decisione finale. Se quanto dichiarato dall'assessore Baio fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un atto assolutamente inefficace, impugnabile e, per essere educato, approssimativo".
Quattro sarebbero, per Bonelli, i motivi che renderebbero impugnabile la delibera. "La legge urbanistica n.1150, e successive modifiche, - spiega Bonelli - assegna ai comuni attraverso il suo organo esecutivo, la giunta, la pianificazione urbanistica e quindi le varianti urbanistiche. In questo caso il sindaco Stefàno fa una delibera  di indirizzo e non una variante in cui invita il consiglio comunale a  modificare la variante del porto per dire no a Tempa Rossa. Perché - si chiede il consigliere comunale - la giunta del comune di Taranto non ha approvato direttamente la variante invece di una delibera di indirizzo?".
Inoltre, secondo il coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale, quando si approvano le varianti urbanistiche "queste devono essere accompagnate da elaborati tecnici, planimetrie che indichino la tipizzazione delle aree, i vincoli e una normativa allegata che  definirebbe lo stop alla realizzazione dei depositi di Tempa Rossa e del prolungamento de moli necessari. Di tutto ciò non mi pare ci sia traccia nella delibera della giunta come spiegata dall'assessore Baio.
Non solo, Bonelli punta il dito anche sul fatto che, a suo parere, la giunta del comune di Taranto "dimostra anche una sconcertante mpreparazione nel fare atti di questo genere. Purtroppo con il decreto Sblocca Italia, approvato dal governo 2 settimane fa, è stata introdotta una norma, l'art.38 comma 1-2-3, che dichiara che  le infrastrutture energetiche sono opere di interesse strategico nazionale, introducendo un'unica autorizzazione governativa la quale,laddove si rendesse necessario, autorizza anche le varianti urbanistiche necessarie. Cosa significa? Significa che il governo Renzi si sostituisce al comune di Taranto in materia urbanistica per la realizzazione del Tempa Rossa".
Invece, fa presente Bonelli, la procedura da seguire, insieme ad una corretta variante urbanistica del porto che dica no a Tempa Rossa, "è la procedura di variante urbanistica prevista dalla direttiva europea Seveso e recepita dalla  legislazione italiana in particolare con il DM 9 maggio 2001. E' la direttiva che parla del rischio di incidenti rilevanti per impianti presenti, variazioni di impianti esistenti e di quelli in previsione. La presenza di due serbatoi insieme alla raffineria e a tutte le altre attività ad alto rischio presenti sul territorio tarantino devono portare a dire e scrivere nelle planimetrie che non possono essere aggiunti altri rischi e inquinamento. Da tempo - ricorda Bonelli - chiedo al comune di avviare questa procedura. L'applicazione della direttiva Seveso da parte del comune di Taranto  neutralizzerebbe anche gli effetti del decreto Sblocca Italia, perché la legislazione italiana non può violare quanto previsto dalla direttiva europea e quindi il comune sarebbe tutelato dal punto di vista giuridico e di fronte a eventuali ricorsi Eni". 
Alla luce di queste considerazioni, quello che Bonelli non riersce ancora a capire sono "queste continue incertezze nel recepire la direttiva Seveso da parte del comune di Taranto. Perchè il comune di Taranto, in questi ultimi 10 anni, non ha mai recepito la direttiva Seveso come fatto da altri comuni in Italia, con problemi notevolmente minori di quelli di Taranto, come ad esempio il comune di Trofanello in Piemonte? Forse - è la risposta che si dà l'esponente dei Verdi - perchè avendo il comune dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa sia in sede di Ctr (comitato tecnico regionale) e nel passato, teme  eventuali richieste di risarcimento danni da parte dei soggetti proponenti il progetto Tempa Rossa? Anche la giunta regionale della Puglia ha dato parere favorevole al progetto Tempa Rossa nonostante un parere negativo di Arpa Puglia che denuncia che, con i serbatoi che devono essere mantenuti ad una temperatura costante di 40°, vi sarebbe un'immissione di Ipa che - conclude Bonelli - si andrebbero a sommare già ad una situazione critica  dal punto di vista ambientale per Taranto la cui situazione è nota". 
 

"E’ il giorno più importante da quando sono assessore alle Risorse Agroalimentari della mia regione. E’ il giorno in cui l’agricoltura della mia terra accetta la sfida del futuro e lo fa con la forza di una condivisione unanime di associazioni di categoria, mondo della cooperazione e del sindacato. Il documento politico e quello di programmazione per i prossimi sette anni disegnano un PSR innovativo, audace, coraggioso. Una linea di intenti che sono certo avrà la forza di cambiare il passo della nostra agricoltura fino a renderla tra le migliori di tutta la nazione. Non siamo partiti da zero, anzi, va dato atto al mio predecessore Dario Stefàno di aver fatto compiere alla nostra agricoltura un grande salto di qualità. Basi che oggi costruiscono una mappa che saprà condurci verso obiettivi importanti e di pieno sviluppo".

Così l’assessore alle risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, nella conferenza stampa tenuta  in Fiera del Levante all’interno della sala work-shop del salone dell’Agroalimentare, alla presenza di Cia, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri, Alleanza delle Cooperative, Uila-Uil e Flai-Cgil.

"Voglio ringraziare tutto il partenariato economico e sociale per il lavoro fatto in comune in tutti questi mesi – ha detto poi Gabriele Pagliardini, direttore d’area del Servizio rurale –. Lavoro che ci ha consentito di varare un Psr 2014-2020 all’avanguardia rispetto ad altre regioni non solo per la condivisione ma anche per le linee strategiche di intervento che saranno in grado di dare impulso al settore agro-alimentare pugliese".

Unanime il giudizio delle organizzazioni professionali, sindacali e datoriali del mondo dell’agricoltura pugliese che hanno espresso soddisfazione per il diretto coinvolgimento nella stesura del documento sul Psr 2014-2020. Un coinvolgimento che riconosce al partenariato un ruolo di rilievo anche nella fase attuativa del Psr.

Tutti hanno sottolineato l’importanza di un documento che attua una sintesi fondamentale che influirà positivamente sule criticità del sistema agricolo pugliese. In particolare è stato posto l’accento sull’efficacia degli interventi – nell’attuale stato di perdurante crisi economica- in relazione all’innovazione, ai livelli occupazionali soprattutto per le giovani generazioni, all’inclusione sociale, ai processi di aggregazione sia d’impresa sia di filiera.

"La concertazione – è stato ribadito dal partenariato -  ha permesso di avanzare proposte sul I e sul II pilastro che hanno posto un argine all’invadenza delle regioni del Nord, consentendo alla Puglia di mantenere un programma ambizioso capace di includere tutti gli ambiti attuativi.  Il PSR 2014-2020 non mancherà di incidere positivamente, in una fase di perdurante crisi, – hanno evidenziato i rappresentanti delle associazioni -  anche perché pone attenzione alla semplificazione burocratica e alla tutela e alle garanzie per gli agricoltori colpiti da calamità naturali".

“Love medicine”: Noa tornerà a Taranto per insegnare a tutti, con la sua meravigliosa voce, che la musica, quando viene fatta con amore e sincerità, rappresenta la migliore medicina per l’anima.

La cantante israeliana, celebrata dalla critica internazionale per il suo straordinario talento, sarà la protagonista di un eccezionale concerto a Taranto, un grande evento compreso nel cartellone della prossima Stagione Concertistica 2014-2015 “XXIII Eventi Musicali” dell’Orchestra ICO della Magna Grecia.

«Il programma del prossimo concerto di Noa con l’Orchestra della Magna Grecia – ha detto il direttore artistico Piero Romano – presenterà delle sorprese assolute; posso solo anticipare che saranno eseguiti alcuni brani dal suo ultimo album, “Love medicine”, che Noa ha pubblicato questa estate dopo quattro anni di lavorazione, una lunga pausa creativa in cui la cantante ha tradotto in musica, con la sua straordinaria sensibilità, tutte le sfumature delle emozioni e l'energia scaturite da incontri significativi e luoghi magici».

Amata dal grande pubblico per la capacità di toccare il cuore della gente con la sua musica e la profondità del suo messaggio, a Taranto Noa eseguirà, con l’Orchestra ICO della Magna Grecia, anche le canzoni che lei stessa ha scritto per il musical su Giovanni Paolo II "Karol Wojtyla - la vera storia".

 

Con quello di Noa cominciano a “trapelare” i nomi dei grandi artisti internazionali che saranno ospiti a Taranto della stagione concertistica 2014-2015 dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, il cui cartellone sarà presentato prossimamente.

“Posso solo dire – ha anticipato Piero Romano – che anche in questa nuova stagione concertistica ci saranno una ventina di concerti che, oltre alla grande musica classica, ci vedranno eseguire, in inediti arrangiamenti per orchestra sinfonica, i repertori di tanti generi musicali, dal jazz alla canzone d’autore, dal pop al musical, eventi musicali in cui l’Orchestra ICO della Magna Grecia “ospiterà” grandi interpreti di livello internazionale».

“Chiusure pregiudiziali da parte dei partiti, vere e proprie balle spacciate ad arte per metterlo in difficoltà, come il ticket per i pazienti in chemioterapia, consigli poco disinteressati a rimandare tutto a dopo le elezioni. Da questi segnali si comprende come Donato Pentassuglia, da poco assessore alla Sanità, stia riuscendo laddove tanti hanno fallito. E cioè realizzare politiche sanitarie che guardino esclusivamente all’interesse dei malati e dei cittadini pugliesi, che con le loro tasse pagano i servizi sanitari, senza lasciarsi intimidire o condizionare da interessi di parte".

Sergio Blasi, consigliere regionale e già segretario regionale del Pd, scende in campo a sostegno della lotta agli sprechi nel settore intrapresa dall'assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassuglia, nel mirino anche per la notizia, poi smentita anche dall'ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Elena Gentile, dell'introduzione del ticket per la chemioterapia.
"Per essere chiaro, - aggiunge Blasi - trasferire nel day service, quindi in poche ore di degenza, una serie di interventi, come quelli alla cataratta o all’ernia, svolti finora attraverso dei ricoveri in ospedale che costano al sistema almeno 800 euro al giorno, è una vera battaglia contro gli sprechi. Per questo ritengo giusto esprimere pubblicamente il mio sostegno al suo operato. Dopo un lungo inverno durato molti anni, nel quale alla sanità pugliese è stato imposto dal governo Berlusconi-Fitto-Tremonti un piano di rientro ai limiti del punitivo, Donato Pentassuglia ha finalmente intenzione di aumentare i posti letto, diminuire i ricoveri inutili e con essi gran parte degli sprechi che i pugliesi pagano a caro prezzo e di riorganizzare i reparti secondo criteri di efficienza. Penso - conclude l'esponente Pd - che quando si lavora bene e nell’interesse dei cittadini non si debba tenere conto di scadenze elettorali o di pressioni politiche che nulla hanno a che fare con la sanità”.

Il mare, le potenzialità collegate alla sua filiera, la pesca, l’acquacoltura e la mitilicoltura. Al Salone dell’Agroalimentare (pad. 18) della Fiera del Levante oggi è andato in scena il modello proposto dalla Regione Puglia, con importanti novità non soltanto legate al sostegno alla produzione, ma anche con gli innegabili risvolti di appeal turistico di questo settore.

Per la prima volta nell’ambito dell’esposizione barese l’Assessorato propone una intera giornata dedicata al mare sviluppando il tema su tutti i fronti che riguardano le politiche di settore – spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni nella conferenza stampa che ha preceduto il talk show condotto da Nicola Prudente, in arte Tinto della trasmissione Rai “Un pesce di nome Tinto”.

Politiche che vanno dall’integrazione territoriale e costiera che sarà inaugurata nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale tra GAL (Gruppo d’Azione Locale) e GAC (Gruppo d’Azione Costiero), ma anche da importanti novità introdotte dai programmi europei relative al ricambio generazionale, all’innovazione e al connubio sempre più stretto tra il mondo della pesca (nel suo ruolo di difesa dell’habitat marino) e quello legato alla salvaguardia ambientale.

Gli oltre ottocento chilometri di costa della nostra regione ci richiamano ad una gestione più attenta della risorsa mare – ha detto ancora Nardoni – considerato anche l’impegno che l’Europa ci chiede di assumere nello sforzo di pesca e nella capacità di modernizzare questo settore che in Puglia ha ancora ampi margini di crescita e potenziamento.

Si è parlato dunque di competitività, di ristrutturazione e riorientamento delle attività economiche legate al settore ma anche di buone pratiche già in atto.

Una su tutte e che contribuisce notevolmente alla diversificazione del reddito dei pescatori pugliesi è legata al settore del pesca-turismo.

Abbiamo già una flotta cospicua in Puglia che svolge attività di pesca turismo – ha dichiarato Nardoni – ma sentivamo l’esigenza di normare questa attività anche per garantire che la stessa fosse resa realmente dai pescatori e si svolgesse proprio con le caratteristiche tipiche di questo servizio a metà tra turismo ed esperienza di lavoro in mare.

In quest’ottica nei mesi scorsi è stato presentato un disegno di legge dedicato al Pesca e Itti Turismo. La proposta già passata al vaglio della Giunta regionale è ora in discussione nelle apposite commissioni consiliari.

Il disegno di legge redatto con il contributo delle associazioni di categoria e il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Bari, apporta novità importanti.

Innanzitutto estendiamo la possibilità di fare turismo non solo in mare ma anche nei luoghi tipici della pesca in Puglia – dice l’assessore regionale – e ci riferiamo dunque anche alle abitazioni dei pescatori e ai luoghi di ricovero della flotta di imbarcazioni. Ciò vuol dire che per rispondere meglio alle esigenze di ospitalità rendiamo finanziabili anche tutti gli accorgimenti infrastrutturali per rendere quei luoghi un bel posto dove dormire o mangiare.

Una novità che dunque prova ad andare oltre e a guardare alla riqualificazione degli antichi borghi marinari.

Penso alla mia città, Taranto – dice Nardoni – e al grande patrimonio architettonico custodito dalla città vecchia, ma la stessa cosa vale per Gallipoli, Monopoli, Manfredonia, giusto per citarne alcuni. Con questa legge diciamo ai pescatori che li aiutiamo a rimettere in sesto le loro case e contemporaneamente contribuiamo ad allontanare abbandono e degrado da alcuni dei luoghi più belli della nostra regione.

La legge sul pesca e itti turismo introduce anche la figura della barca didattica dedicata alla divulgazione della cultura del mare tra i bambini e i ragazzi.

Nel corso del talk show presentate anche le buone pratiche di tre casi di successo del settore: la Masseria didattica ittica Porto Vento, impegnata anche nelle attività di acquacoltura con la produzione di orate, spigole e ombrine nella marina di Ugento; lo straordinario esempio di pesca sostenibile e tutela ambientale della comunità di pescatori che opera sui 2200 ettari di riserva marina di Torre Guaceto; e il progetto innovativo del recupero dell’ostricoltura a Taranto, dove nella rada di Mar Grande in acque di categoria A sta rinascendo ad opera di una cooperativa di mitilicoltori l’antica coltura dell’ostrica autoctona del Mediterraneo (Ostrea Edulis). Un progetto già attenzionato dai mercati internazionali perché rischia di compromettere per sempre il monopolio francese sul mercato di questo pregiato frutto di mare.

Mare ma anche educazione alimentare con il contributo della veterinaria Valentina Tepidino che ha parlato delle proprietà nutritive del buon pescato pugliese e della necessità di recuperare una tradizione gastronomica ad esso collegata.

Forse è il caso che l'Ispra "ispezioni immediatamente l'area oggetto del disastro e prepari la richiesta di risarcimento di danno ambientale all'Ilva ai sensi del decreto legislativo152.  Ilva deve pagare il danno ambientale subito di questo danno fatto al mare dei tarantini e auspico che a questa richiesta si associ subito il sindaco di Taranto". Non perde tempo Angelo Bonelli. All'indomani dell'incidente che ha causato lo sversamento in mare di ingenti quantità di olio, il coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale torna alla carica con un pesante atto di accusa nei confronti di chi gestisce la grande fabbrica.

 "Lo sversamento di 60.000 litri di gasolio, ovvero oltre 50 tonnellate, in mare provenienti dallo stabilimento Ilva di Taranto è un fatto di una gravità inaudita. Il danno ambientale è ingente e quello che va assolutamente chiarito è la ragione per cui l'incidente, che ha portato allo sversamento, - sostiene Bonelli - è iniziato alle due di notte e solo verso le 8.30 del mattino del 18 di settembre sono state allertate le autorità. Per sei ore - aggiunge il coportavoce nazionale dei Verdi - lo sversamento a mare è avvenuto indisturbato. Sono solo 60.000 i litri che sono finiti in mare? Una cosa è certa: l'Ilva non può trovare nell'operaio addetto alle operazioni il capo espiatorio di quanto accaduto. In realtà questa vicenda evidenzia come ci sia una falla preoccupante nei sistemi di sicurezza e allarme dell'Ilva che non sono automatizzati e informatizzati. Quello che accade in questa città è semplicemente inaccettabile e i danni all'ambiente e alle persone sono incalcolabili. Ancora una volta dobbiamo assistere all'inquinamento del mare causato da benzina ,olio combutibile o petrolio - denuncia il leader dei Verdi -. I rischi che Taranto e il suo mare correrà con il progetto Tempa Rossa saranno triplicati considerato che aumenterà la presenza delle navi petroliere nel mar Grande. Perchè si vuole condannare questa città ad un futuro di veleni e inquinamento? Chiedo - conclude Bonelli - che sia fatta chiarezza e questo incidente conferma che nello stabilimento Ilva la situazione è ormai fuori controllo come dimostrano i gravi incidenti che si stanno susseguendo negli ultimi mesi nella fabbrica".  

 

 

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