Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto -
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

E’ esplosa l'altro ieri la bomba giudiziaria innescata dalla Dda di Lecce, che ha portato all’arresto di 52 persone accusate di reati gravissimi, che vanno dall’omicidio all’estorsione, dal traffico di droga all’associazione a delinquere di stampo mafioso. La notizia, secondo il circolo "Peppino Impastato" di Rifondazione comunista, non interessa esclusivamente le pagine di cronaca nera, ma irrompe con violenza nel dibattito politico tarantino, sia per l’arresto dell’ex consigliere comunale Fabrizio Pomes, "sia per le inquietanti ombre che tale vicenda getta sull’operato della già agonizzante amministrazione comunale. L’”incauto” affidamento del circolo sportivo “Magna Grecia” (del quale Pomes è stato fino a poco tempo fa presidente) a determinati soggetti, senza nemmeno passare per il doveroso vaglio di una gara pubblica, rappresenta non solo un episodio emblematico di gestione scriteriata del bene pubblico (tanto da indurre lo stesso procuratore Cataldo Motta ad esprimere pesanti giudizi sulla “leggerezza” dimostrata in tale occasione dal Comune di Taranto), ma anche un rumorosissimo campanello di allarme su tutta una serie di rapporti poco chiari tra determinate consorterie e chi ha avuto in questi anni la responsabilità di amministrare la città. Episodio emblematico e certamente non inedito, - prosegue il circolo Impastato - se si pensa alla pregressa gestione dei casi Cimino e Giardini Virgilio, solo per citare i più eclatanti. A tanto si aggiunga che tra gli arrestati figura Michele De Vitis, marito del consigliere comunale Pina Castellaneta, eletta tra le file di AT6 e recentemente passata al Nuovo Centro Destra di Alfano e Ferrarese, nonché il coinvolgimento nelle intercettazioni telefoniche di altri consiglieri comunali, fino a poco tempo fa rappresentanti della maggioranza che sostiene il sindaco Stefàno. Siamo certi che il prefetto di Taranto vaglierà col massimo del rigore l’eventuale sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni malavitose, ma quello che emerge dalla vicenda è l’innegabile fallimento sul piano politico (prima che giudiziario) di questa amministrazione comunale, che - conclude il circolo Impastato - con tutta evidenza non è riuscita a scrostare dal tessuto di questa città i torbidi grumi di potere che credevamo di poter cancellare all’inizio di questa esperienza di governo. Le dimissioni di questa giunta comunale sono ormai indifferibili, per provare a dare quanto prima un segnale di svolta decisa ad una città già stremata da crisi di ogni tipo".

Alla luce del nuovo Piano di riordino illustrato dall’assessore regionale alla Salute, Donato Pentassuglia, che evidenzia un potenziamento delle strutture nonché un aumento del numero dei posti letto per la provincia di Taranto, le organizzazioni sindacali Anaaoo-Assomed, Cisl-Fp, Cgil-Fp, Uil-Fpl, Anpo Fials Medici Ascoti, Cimo Asmd, hanno espriesso la loro soddisfazione per il lavoro che l’assessore, "con competenza e passione, sta svolgendo da appena pochi mesi. Tale lavoro, - aggiungono - sommato al riequilibrio delle risorse regionali, nonché all’avvio, che ci sarà nel corrente mese, della gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva e clinico-gestionale, sulla base del progetto preliminare redatto dalla Asl di Taranto, per la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo, si inserisce nel necessario soddisfacimento delle esigenze di un territorio fortemente mortificato dalle precedenti disposizioni e regolamenti nazionali e regionali".

Non solo, le organizzazioni sindacsali di categoria sottolineano come vada riconosciuto "il grande lavoro organizzativo, su molteplici versanti, ed il costante impegno profuso dal management della Asl Taranto, che si è assunto importanti responsabilità pur di assicurare i livelli essenziali di assistenza in una provincia caratterizzata da un quadro epidemiologico degno di attenzione e da rilevantissime carenze di personale sanitario e amministrativo. In tale contesto di congiunzione di molteplici criticità, va dato inoltre grande rilievo alla trasparenza e moralità, nel rispetto delle regole e delle norme, che hanno guidato l’azione amministrativa nella gestione dei percorsi, da parte del direttore generale, sanitario e amministrativo della nostra Asl, oltre che l’azione di equilibrio nelle relazioni sindacali, volte - concludono - a garantire una corretta applicazione delle norme regionali, con conseguente riduzione, per quanto possibile, di negative ricadute sul personale".

La crisi ha travolto il settore edilizio minandone la stabilità alle fondamenta. Nel periodo 2008/2014 l'attività nelle costruzioni ha cumulato una perdita prossima al 30%, contribuendo per 1,5 punti percentuali al calo del prodotto interno lordo. E' questa in sintesi la lapidaria verità contenuta nel documento presentato da Bankitalia in sede di audizione alla Camera sul decreto Sblocca Italia. E l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), sempre nel medesimo ciclo di audizioni, rincara la dose con 57mila imprese sparite dal mercato e circa 800mila lavoratori in meno lungo tutta la filiera delle costruzioni, ed una crisi complessiva di periodo che, senza il dato più che positivo della riqualificazione dello stock abitativo, porterebbe il settore ad un -47%.

Uno scenario drammatico e preoccupante che, in Terra Ionica, diventa ancora più aspro. "La situazione tarantina nel settore, è ancora peggiore ed i dati a nostra disposizione ci raccontano quasi un dimezzamento dell’attività produttiva e dell’occupazione", sottolinea, commentando i dati della banca centrale e del centro studi Ance,  il presidente di Ance Taranto, Antonio Marinaro, secondo il quale il territorio ionico "deve poter individuare una strada percorribile per affrontare con decisione la crisi creando nuove occasioni di sviluppo. Se l’attività di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare è l’unico comparto in positivo, allora questo deve indicare a tutti noi la strada da seguire. La rigenerazione urbana può diventare allora la leva da azionare per investimenti in grado di riportare sul territorio cantieri ed occupazione. La riconsiderazione in chiave innovativa dei quartieri storici delle nostre città grandi e piccole - prosegue Marinaro - rimetterebbe in giro cospicui finanziamenti pubblici e privati, riconsegnerebbe un futuro certo ai nostri centri storici e ,fattore ormai indispensabile, farebbe vivere meglio i cittadini. E’ una strada che ormai come Ance, non senza difficoltà, abbiamo cominciato a percorrere, come dimostrano le azioni messe in campo per la città vecchia di Taranto e le diverse intese siglate con amministrazioni comunali della provincia per la rigenerazione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici".

Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza un effettivo passo in avanti nei processi di spesa. Gli enti locali dovrebbero, in un regime di carenza di risorse finanziarie, impiegare al meglio i denari a disposizione puntando su celerità e qualità della spesa, nonché su una effettiva capacità di costruzione di alleanze e partenariati tra pubblico e privato.

"La velocità dell’azione è oggi determinante, sia nell’attuazione delle opere che nella gestione dei programmi complessi di trasformazione del territorio - precisa il presidente Marinaro – altrimenti si rischia di vanificare ogni sforzo e di mettere a rischio la stessa tenuta delle imprese. Determinante è anche uno scatto di qualità da parte di tutti. Qualità progettuale, ma anche qualità delle cabine di regia dove si decidono le vie dello sviluppo locale e l'attuazione degli interventi. Se la grave contingenza economica verrà affrontata con il giusto piglio ed energia - conclude Marinaro - la stessa si potrà superare con un accordo strategico e lungimirante tra le pubbliche amministrazioni e le imprese locali che possa interpretare davvero l'interesse generale".

 

E' una ferma presa di posizione quella del consigliere regionale Pd, Michele Mazzarano, nei confronti della circolare del ministro Angelino Alfano che vieterebbe ai Comuni le trascrizioni, nelle anagrafi italiane, dei matrimoini tra omosessuali, celebrati all'estero.

"Ogni tanto torna il Medioevo", esordisce Mazzarano, che non può non sottolineare che, mentre da settori di Forza Italia, "attraverso le coraggiose posizioni, di riconoscimento dei diritti delle coppie gay, dell'on Mara Carfagna", e mentre persino il Sinodo sulla famiglia, convocato da papa Francesco, "dichiara che anche nelle coppie di fatto c'è verità e santità", il ministro Alfano "compie una scelta di tipo oscurantista che nega i diritti civili alle coppie omosessuali che hanno deciso di contrarre matrimonio all'estero".
Secondo Mazzarano, infatti, qui "non si tratta di affermare la supremazia del diritto italiano a fronte di quello di altri paesi", si tratterebbe, invece, "di cogliere questo momento per mettere l'Italia al passo della modernità e della civiltà.Dai tanti sindaci di grandi e piccole città della Puglia, di sinistra e di destra, - conclude il consigliere regionale, spero possa venire un atto di disobbedienza ad Alfano che avrebbe il sapore di un atto di civiltà".

"Il dibattito in corso sul salario minimo, così giustamente sentito dal suo governo è, senz’altro, un tema di rilevante importanza che auspico fortemente trovi l’accordo di tutte le parti politiche e sociali per giungere ad una definitiva quanto positiva conclusione". Il sindaco Ezio Stefàno proprio non riesce a stare più di una settimana senza scrivere lettere soprattutto quelle indirizzate al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. Allora, eccolo tornare a sedersi dietro la sua scrivania a palazzo di città per prendere carta e penna e tornare a scrivere al premier.

Oggetto di questo nuovo intervento non le ben note emergenze ambientali bensì la questione del salario minimo da garantire a quella fetta, ben ampia, di lavoratori privi di qualsiasi forma di tutela. Il salario minimo è la più bassa paga oraria, giornaliera o mensile che in taluni stati i datori di lavoro devono per legge corrispondere a impiegati e operai. Introdotte per la prima volta in Australia e Nuova Zelanda alla fine del diciannovesimo secolo, le leggi sul salario minimo sono state poi introdotte in molti altri Paesi del mondo, e sono oggi in vigore in molti Stati.

In Italia esistono pensioni minime, mentre un livello di salari minimi non è previsto da leggi nazionali, ma dalla contrattazione fra le parti sociali. Gli stage e i contratti a progetto non fanno riferimento ad alcun contratto nazionale di lavoro e ad un livello di inquadramento con il relativo salario base: i rapporti di lavoro regolati da queste tipologie contrattuali non prevedono alcun salario minimo.

"Mi preme in proposito - scrive ancora Stefàno - manifestarle tutto il mio più vivo apprezzamento per questa iniziativa da lei intrapresa in quanto va a tutela di quei lavoratori  più svantaggiati, più deboli, non coperti dalle maglie dei contratti collettivi nazionali e li garantisce da qualunque forma di sfruttamento. Il salario minimo, nella sua capacità di restituire una dimensione sociale ai lavoratori, concorre ad incentivare i consumi, migliorando  l’economia e può essere valido strumento per contrastare l’attuale fase di crisi che sta attraversando il nostro Paese. Ho inteso inviarle questo breve ma significativo messaggio di condivisione e di sostegno all’iniziativa intrapresa,- conclude il sindaco -  in quanto garantisce il diritto di cittadinanza e allevia l’impegno che fortemente sostengono i Comuni nella loro quotidiana azione di attuazione del principio di sussidiarietà".

E’ stata presentata alla stampa e al pubblico, nell’elegante foyer del Teatro Orfeo di Taranto, la nuova 71ª Stagione Concertistica degli Amici della Musica. Erano presenti Paolo Ruta, quale presidente dell’Associazione, Sabino Dioguardi dell’Associazione Culturale Mario Costa, e i Soci del sodalizio jonico.

Ruta ha illustrato con soddisfazione il ricco cartellone di una delle associazioni concertistiche più longeve d’Italia, il quale sarà inaugurato il prossimo 14 novembre con il trascinante ritorno, dopo venti anni e sempre per gli Amici della Musica, della Nuova Compagnia di Canto Popolare, uno dei primi gruppi musicali fautori del folk revival italiano negli anni ‘60-’70, assurto al grande successo internazionale di pubblico e critica con lo spettacolo La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone (1976).

Il cartellone prevede ben tredici spettacoli, tutti di altissimo livello, dalla classica al fado portoghese, dal flamenco alla canzone d’autore, fino al gospel statunitense, al jazz più raffinato e alla danza contemporanea, si svolgerà nel Teatro Orfeo e presso l’Auditorium Tatà (lo spettacolo di Pasqua presso la Chiesa di San Domenico) e si concluderà il 15 aprile con il tradizionale spettacolo di operetta, realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Mario Costa, che quest’anno sarà costituito dall’amatissimo La principessa della Czarda di Emmerich Kálmán. A presentarlo sarà una compagine che costituisce una novità assoluta per Taranto: la Compagnia “Teatro Musica Novecento” di Reggio Emilia.

Gli abbonati degli Amici della Musica potranno esercitare il diritto di prelazione per i nuovi abbonamenti fino al 17 ottobre prossimo. Gli abbonamenti, in varie tipologie di prezzo e con possibilità anche di rateizzazione, sono particolarmente contenuti.

Le prevendite sono in corso a Taranto presso la nuova sede degli Amici della Musica in via Toscana 22/A - tel. 099.7303972; Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.

programma2014.15

 

 

14 novembre 2014 |Teatro Orfeo

LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE

Fausta Vetere, voce, chitarra

Corrado Sfogli, Chitarra, Chitarra Battente, Mandola, Bouzouki         

Gianni Lamagna, Voce, Chitarra    

Carmine Bruno, Percussioni           

Marino Sorrentino, Strumenti a fiato          

Michele Signore, Violino, Mandoloncello, Lyra Pontiaca      

Anastasia Cecere, Flauti  

Pasquale Ziccardi, Voce, Basso      

Marco Sfogli, Chitarra Acustica, Mandolino               

 

Nel 1967 all'incirca nacque a Napoli un gruppo musicale al quale uno dei fondatori, e cioè Carlo D'Angiò, dette il nome di “La Nuova Compagnia di Canto Popolare”. Di quel gruppo facevano parte Eugenio Bennato, Giovanni Mauriello, Lucia Bruno, (in un secondo momento Patrizia Schettino), Carlo D'Angiò, Mario Malavenda e Claudio Mendella. Questo gruppo eseguiva nei suoi programmi musica di vario genere, dalla musica popolare napoletana a quella siciliana, dal laudario di Cortona agli spirituals americani. Fu l'incontro con Roberto De Simone, musicista e musicologo a mutare l'impostazione del gruppo e a stabilirne gli obiettivi artistici.

Si avviò un periodo di studio e di ricerca, dalla musica di biblioteca a quella sul campo, dalla riscoperta delle antiche villanelle a quella delle tammurriate, una ricerca volta al suggestivo mondo popolare. Con l'ingresso di Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni in tempi successivi, il gruppo trova agli inizi degli anni 70 un suo stabile assetto e partecipa ai festival di Spoleto nel 72 e 74, alla realizzazione dello spettacolo teatrale "La Cantata dei pastori" e quello de "La Canzone di Zeza", e le prime tournée internazionali. Balza alla ribalta e viene conosciuta a livello nazionale per lo straordinario successo che ebbe una sua particolare versione di "Tammurriata nera". In questo periodo Eduardo de Filippo li accolse nel teatro S. Ferdinando facendoli esibire nell'intervallo dei suoi spettacoli. Nel 76, dopo l’abbandono del gruppo di Eugenio Bennato, è il periodo de "La Gatta Cenerentola" spettacolo teatrale di Roberto De Simone che ottiene uno straordinario successo. Nel 78 lasciano il gruppo Peppe Barra e De Simone, e il gruppo inizia le grandi tournée internazionali sancite dall'album "Aggio girato lu munno".

La storia della Nuova Compagnia prosegue fino ad oggi con spettacoli in Italia e turnèe all'estero.

 

“La Nuova Compagnia di Canto Popolare” ha suonato per gli Amici della Musica all’Orfeo di Taranto il 17 novembre 1994 per la 51ª Stagione Concertistica.

 

30novembre 2014 |Auditorium TaTÀ

DIEGO AMADOR – piano, voce

 

"Il pianoforte è diventato, per grazia della sontuosità romantica, uno strumento barocco,elegante, magniloquente, colto e bianco, lindo, sdolcinato ed eccessivo. E la musica flamenca è tutto il contrario di esso: popolare, meticcia, di strada. Per fortuna ha una propria tradizione strumentale , dal pianoforte popolare, del caffé cantante, dal ragtime al cabaret, passando dalla romanza al jazz...

ma il pianoforte di Diego Amador non potrebbe più suonare per il salone borghese.

Amador vive la Buleria, la Soleà ed il Tanguillo come parte del suo palpitare:

La base della sua forza è una certa rabbia incarnata nei ritmi,

la tensione è concentrata  e spinge la melodia in maniera continua.

Diego Amador ci offre una dose positiva di Flamenco attuale, la sua musica "libera e personale"

non ammette facilmente etichette, per tanto è destinata a rimanere immune al tempo.

(dal libretto di sala della ''Bienal Flamenca'' di Siviglia)

 

Nato a Siviglia, nel quartiere popolare della '3 mil viviendas', culla del flamenco più autentico, nella famiglia flamenca Amadorstirpe gitana alla quale appartengono i celebri Raymundo e Rafael (suoi fratelli, fondatori del gruppo 'Patanegra', e tra i più stretti collaboratori di Camaròn De La Isla). Vincitore del prestigioso premio 'Girardillo' nell'edizione 2004 della 'Bienal Flamenca' di Siviglia, è nominato al Grammy Awards per il suo disco 'Rio de los Canasteros' (2010 Nuevos Medios). Ha collaborato con i più importanti 'Bailaor' dell'avanguardia flamenca come Israél Galvàn e Belén Maya in progetti artistici caratterizzati da una straordinaria ricerca espressiva. Sempre nell'ambito della danza ricordiamo le sue collaborazioni con Farruco, Fuensanta la Moneta, Farruquito e Joaquin Cortés.

Amadorha militato per anni nella band del chitarrista Tomatito, ha condiviso il palco con musicistidel calibro di Pat Metheny, Bireli Lagrene, Diego El Cigala, Luis Salinas, La Susi, Remedios Amaya, El Potito, Abrahan Laboriell, Chick Corea, Jorge Pardo, Larry Coryell,  Alex Acuña, Carles Benavent, Jerry Gonzalez...

Assieme al leggendario contrabbassista Charlie Haden, fan eccellente della sua musica, Amador ha realizzato un tour nei maggiori teatri spagnoli reinterpretato alcuni capolavori del proprio repertorio e di quello di Haden. La stima verso la musica di Diego è testimoniata dalle parole intense che il Maestro Paco De Lucia ripeteva spesso: ''Piano flamenco?...yo solo quiero Diego Amador''.

Anche il regista Carlos Saura ha reso omaggio alla musica di Diego, invitandolo a partecipare al celeberrimo film 'Flamenco' (2011) accanto a mostri sacri come Paco De Lucia, Manolo Sanlucar ecc...

La sua ricca discografia personale comprende lavori realizzati per etichette CONCORD, Original Jazz Classics, ECM, PHILLIPS, NUEVOS MEDIOS

 

22 dicembre 2014 |Teatro Orfeo

THE NEW YORK GOSPEL SPIRIT

 

Un gospel ricco di passione e di anime quello del The New York Gospel Spirit, un viaggio ideale denso di gioia e spiritualità fino alle radici del genere. Questa formidabile formazione gospel è senza dubbio una delle più rappresentative della musica afroamericana.

The New York Gospel Spirit sono oggi considerati uno dei gruppi più popolari d’Europa, ed hanno attirato l’attenzione con la loro ultima produzione discografica “Live in Concert”: una miscela di voci ed un sound trascinante, una naturale pulsione con una vitalità irresistibile, schietta e comunicativa. E’ questo un gruppo nel vero senso della parola, di grande impatto e dalla sicura originalità con un repertorio che ripercorre in pieno i grandi temi della tradizione sino alle espressioni con timbriche più contemporanee. Nel giro di pochi anni partecipano a tour e festival tra America ed Europa, con il loro sound energetico, i grandi slanci vocali e la dirompente propulsione delle loro voci che conquistano qualsiasi platea, attraversando un repertorio antologico e mozzafiato.

 

16gennaio 2015 |Auditorium TaTÀ

ADRIEN BOISSEAU- viola

ANDREA BACCHETTI- pianoforte

 

Adrien Boisseauè uno dei più promettenti violisti della propria generazione. Nato nel 1991 ha cominciato a studiare viola all’età di cinque anni. Al termine del corso di studi al Conservatorio di Nevers, nel 2005 è entrato al “Conservatoire National Supérieur de Musique” di Parigi sotto la guida di Jean Sulem e di Marc Coppey per la musica da camera. Si è perfezionato anche con Veronika Hagen a Salisburgo e con Tabea Zimmermannn alla 'Hanns Eisler Musikhochschule' di Berlino. Nel 2013 è entrato alla prestigiosa Kronenberg Academy dove continua il perfezionamento con Nobuko Imai. Ha partecipato a molte masterclasses fra le quali quelle di François Salque, dei Quartetti Ludwig e Juilliard,  di Jean-Claude Pennetier e di Antoine Tamestit.

 

Andrea Bacchetti ancora giovanissimo ha raccolto i consigli di musicisti come Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski. Debutta a 11 anni con I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte in festival internazionali e in Italia è regolarmente ospite delle istituzioni concertistico-orchestrali e dei principali Enti Lirici, suonando con più di 50 direttori ed è stato ospite di numerose orchestre di rilievo internazionale. Ha tenuto tournée in Giappone e Sud America e collabora con Rocco Filippini, Domenico Nordio, Edoardo Zosi ed ha lavorato più volte con il Quartetto Prazak, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona ed il Quartetto della Scala.

Fra la sua discografia internazionale sono da ricordare le Suite Inglesi di Bach, il CD “Berio Piano Works” (DECCA); il DVD Arthaus con le Variazioni Goldberg di Bach. Il SACD con le “6 Sonate” di Cherubini, quelli con le Sonate di Galuppi, Marcello e Scarlatti; “The French Suite”, primo Cd della Complete Bach Edition (Sony Music). Per Dynamic ha registrato le Invenzioni e Sinfonie, le Toccate ed una nuova versione delle Variazioni Goldberg di J. S. Bach.   

 

Bach: Concerto Italiano (Bacchetti)

Bach: 3 Sonate per viola e tastiera Bwv 1027-1028-1029

Bach: Partita per viola (Boisseau)

 

29 gennaio 2015 |Teatro Orfeo

ANTONELLA RUGGERO e DEL BARRIO TRIO

conMASSIMO TAGLIATA, fisarmonica in “RECITAL POPULAR”

 

Recital Popular è l’ultimo progetto nato dalla collaborazione tra la band italo-argentina Del Barrio e la straordinaria voce di Antonella Ruggiero, che dedicano un nuovo e travolgente spettacolo alla bellezza e alla poesia della musica popolare.

Un concerto composto da canzoni che parlano il linguaggio della gente e ne esprimono i sentimenti, senza barriere di nazionalità. Avendo scelto come proprio "quartiere" Rimini e l'Italia, in dieci anni di attività e quattro dischi all'attivo, l'ensemble Del Barrio ha percorso i sentieri della musica popolare tra tango, folklore sudamericano e world-music ma si è anche cimentato in concerti insieme ad orchestre sinfoniche e a cori. Proprio in occasione di un'opera corale come la Misa Criolla di Ariel Ramirez, è nato il sodalizio con Antonella Ruggiero, cantante poliedrica, pluripremiata e celebre in tutto il mondo.

Per questo nuovo spettacolo il trio base composto da Hilario Baggini, Andrés Langer e Marco Zanotti ha scelto il fisarmonicista Massimo Tagliata, già collaboratore di numerosissimi artisti nel campo del jazz e del pop e, appunto, Antonella.

Alla sua incredibile voce sono affidati temi popolari come Gracias a la Vida, Solo le pido a Dios, Oblivion e persino alcuni brani tratti dal canzoniere italiano.

 

2febbraio |Auditorium TaTÀ

VITTORIO CECCANTI- violoncello

MARCO VINCENZI - pianoforte

 

“Il modo di suonare di Vittorio Ceccanti unisce allo stesso tempo poesia e temperamento. Le sue rare qualità lo rendono uno dei maggiori talenti del mondo musicale di oggi” - Natalia Gutman.

 

“Sono rimasto molto impressionato dal suo grande talento” - Sir Georg Solti.

 

“Dalla prima volta che ho conosciuto Vittorio Ceccanti mi hanno impressionato la sua maturità e la sua intelligenza. E’ un musicista eccezionale, tecnicamente ed intellettualmente. E’ dotato di una straordinaria abilità strumentale e di una profonda percezione della musica” – Luciano Berio.

 

Vittorio Ceccanti, nato nel 1972, diplomato con la lode al Conservatorio di Firenze con Andrea Nannoni, studia con i tre maggiori violoncellisti della celebre scuola di Rostropovich: Mischa Maisky, David Geringas e con Natalia Gutman studia per sei anni e si laurea con la menzione d’onore alla Hochschule fuer Musik di Stoccarda. Si perfeziona inoltre con Yo Yo Ma, Anner Bylsma, il Trio di Trieste e il Trio di Milano.

Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, a diciassette anni debutta alla Musikverein Saal di Vienna con il concerto di Lalo insieme all’Orchestra della Radio Austriaca e al Teatro San Carlo di Napoli con il concerto di Saint-Saens ripreso e trasmesso da Rai3. Da allora inizia un’intensissima carriera internazionale che lo porta a esibirsi costantemente in Europa, Asia e Americhe, a cui seguono i successi come solista al Concertgebouw di Amsterdam, al Festival di Cincinnati, al Festival di Praga, al Teatro Coliseo di Buenos Aires, al Festival di Huddersfield, alle Flanneries Musicales de Reims, all’Auditorium RSI di Lugano, al Festival Cervantino e nelle maggiori Istituzioni musicali italiane.

 

Marco Vincenzi, genovese, si è diplomato in pianoforte col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio della sua città. In seguito ha studiato con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, ottenendo il Prix de Virtuosité nel 1986; distintosi in numerosi concorsi, ha vinto quelli internazionali di Stresa e della Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo.

Svolge attività nei principali centri italiani, in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Romania e Svizzera, tenendo recitals e concerti con orchestra in alcune fra le più prestigiose sale europee.

In Italia è invitato come solista da enti prestigiosi e, in ambito cameristico, collabora con Cristiano Rossi ed è richiesto come partner da alcuni dei migliori archi italiani, come il Nuovo Quartetto Italiano, il Quartetto Fonè, il Quartetto di Fiesole e i Solisti della Scala.

Ha curato il volume Ferruccio Busoni e il pianoforte del Novecento (Lucca, 2001). È titolare di pianoforte principale presso il Conservatorio di Genova, è direttore del Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni di Empoli e direttore artistico del Concorso Pianistico Internazionale “Arcangelo Speranza” di Taranto.

 

Schumann: 3 Pezzi fantastici op. 73

Brahms: Sonata n. 1 in mi minore op. 38

Franck: Sonata in la maggiore

 

9 febbraio |Teatro Orfeo

MM DANCE COMPANYin “CARMEN | BOLERO”

 

La nuova produzione della MM Contemporary Dance Company porta in scena due grandi titoli del repertorio musicale nell’interpretazione di due coreografi italiani, Emanuele Soavi, da anni attivo in Germania presso prestigiose compagnie, e Michele Merola, direttore artistico della compagnia: con questo spettacolo la MM Contemporary Dance Company vuole offrire la sua rivisitazione di due celeberrime opere musicali, che sono state oggetto di rappresentazione da parte di grandi artisti contemporanei, basti citare Mats Ek per Carmen e Maurice Bejart per Bolero.

 

CARMEN Sweet

coreografiaEmanuele Soavi

musicheGeorges Bizet, Los Panchos – costumi Alessio Rosati

 

E’ una creazione esclusiva di Emanuele Soavi per la MM Contemporary Dance Company, pensata tenendo conto dell’originale intenzione del compositore di creare un’opera- comique: così definiva Georges Bizet la sua Carmen, presentata a Parigi nel 1875.

In questo lavoro, traendo spunto e rivisitando le tracce del leggendario canovaccio, l’azione, volutamente permeata di ironia e sarcasmo, ha inizio nell’arena in cui Carmen, Micaela, Frasquita, Mercédès, Don José, Zuniga, Escamillo danno libero sfogo alle loro emozioni.

Dando così spazio al forte virtuosismo tecnico e teatrale degli interpreti in scena, Soavi ci immerge drammaturgicamente in quella trama fatta di sottili relazioni, di equilibri e di ricami, fra tensione e sospensione, dove movimenti e gesti vanno letti oltre l’apparente eleganza che sta sopra le righe. Il tutto accompagnato dalle celeberrime note di Bizet, a volte interrotte dalle canzoni del gruppo canoro Los Panchos, nei cui testi antagonismo, gelosia e desiderio sono i soggetti onnipresenti.

 

BOLERO

coreografiaMichele Merola

musicaMaurice Ravel - costumi Alessio Rosati

 

Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.

Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide. Così, nelle diverse sfumature assunte dalla danza, la coreografia declina la varietà di umori che “circolano” intorno e dentro al rapporto di coppia. Umori che, comunque, rendono speziata l’esistenza. Nella coreografia si proiettano, dall’interno verso l’esterno, paure, desideri rimossi, scosse esistenziali che rivelano interi universi, legami segreti che esistono tra le persone... e l’ironia lascia il posto al timore, l’amore al disinganno, il distacco alla condivisione, e via via, fra crescendo e diminuendo, come la musica del Bolero.

Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla “esplosione” finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta “fiaba amara”, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani.

 

17 febbraio |Auditorium TaTÀ

LORNA WINDSOR(soprano) e ANTONIO BALLISTA (pianoforte)

in “Le Note Travestite”

 

Se ogni recital vuole un filo conduttore, mai se n'era visto uno più cangiante, variopinto ed estroso come quello che corre a zigzag nella trama di "Le note travestite". Con virtuosismo da stilisti dell'impossibile, Antonio Ballista e Lorna Windsor prendono questo filo per intessere con le dita e con la voce un numero infinito di velami, riuscendo comunque a stiparli uno per uno nel baule nero e traslucido di uno Steinway Gran Coda. Ma che cosa accomuna l'arte astratta per eccellenza a un tema così "visuale" come il travestimento? Scopriamolo in questo viaggio musicale, costellato di sorprese, dentro un tema che non smette di variare magicamente: si parte da brani che parlano di travestimento del corpo e dell'anima, attingendo a musical, opera lirica, operetta e canzonetta e spaziando tra viados e paggi maliziosi, dei dell'Olimpo e "drag queen"; si prosegue interrogando la natura perversa e polimorfa del pianoforte, Fregoli tra gli strumenti in grado di imitarne uno nessuno e centomila; e in un susseguirsi di colpi di scena si approda a un'indagine investigativa su certe melodie equivoche come il Canone di Pachelbel e l'Aria sulla 4a corda di Bach, che attraversano clandestinamente i secoli per riaffiorare ogni volta in nuove polpe che non riescono mai a celarne del tutto l'identikit originaria. Perché, dopotutto, le note sono sette: il resto, è solo travestimento.

 

 

13marzo |Teatro Orfeo

SARAH JANE MORRISin “Bloody Rain”

Sarah Jane Morris, voce

Tim Cansfield, chitarra

Tony Remy, chitarra

Adriano Adewale, percussioni

 

Bloody Rain, il nuovo progetto musicale di Sarah Jane Morris, è appena uscito con etichetta Sony.

I brani di Bloody Rain hanno un legame con l’Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà.

Sarah-Jane Morris con la sua inconfondibile voce, calda e passionale, nella sua carriera artistica ha spaziato dal pop al blues approdando al jazz. Negli anni ha collaborato con note band musicali londinesi, memorabili le sue personalissime interpretazioni di Into the Garden, singolo del debutto degli Eurythmics, Don’t leave this way in duetto con Jimmy Sommerville, e Me and Mrs Jones.

In Italia è spesso ospite di prestigiosi Festival e Jazz club.

 

2-3-4 ottobre 2014 Milano, Blue Note ore 21.00 e ore 23.00

7 ottobre 2014 Roma, Auditorium Parco della Musica ore 21.00

http://vimeo.com/105252465

 

25marzo |Auditorium TaTÀ

MAFALDA ARNAUTHin “Terra da Luz” (fado)

con Mafalda Arnauth, voce

Pedro Santos, direzione musicale e fisarmonica

Nelson Aleixo, viola do fado

Pedro Viana, chitarra portoghese

Fernando Júdice, basso acustico

 

Stefano Bollani l’ha fortemente voluta come ospite speciale dell’ultima puntata del suo programma televisivo “Sostiene Bollani”: lei, Mafalda Arnauth, è la nuova regina del fado e anche in Italia è ormai, appunto, di casa. Ora, si appresta a tornare nel nostro paese per presentare il suo nuovo album Terra da Luz, uscito il 3 febbraio in distribuzione esclusiva IRD.

Terra da Luz (Terra di luce) è il settimo album della cantante portoghese: un disco in cui affiora ancora una volta la visione positiva e ottimistica di Mafalda Arnauth sulla nostra attualità, attraverso composizioni personali in cui vengono esplorate nuove sonorità e che sono ispirate al Portogallo, alle idee e ai sogni della sua gente. Idee e sogni condivisibili da tutti.

“Nella mia musica - dice Mafalda Arnauth - non si avverte la solita attitudine fatalista della musica tradizionale portoghese. C’è fado, ma senza ovvietà. Perché io non scrivo di fantasia, mi ispiro alla vita di tutti giorni”. E le canzoni di Terra da luz sono lo specchio fedele di questa visione della musica e della vita: brani in cui si coglie una sensibilità e un afflato poetico non comuni.

Il rinnovamento del fado dall’interno Mafalda Arnauth lo persegue sin dal suo esordio, avvenuto nel 1999 con l’album omonimo che le ha fatto conquistare una nomination come miglior interprete ai Globes d’or e il premio di voce rivelazione dell'anno di Blitz, rivista portoghese rivolta ad un pubblico giovanile. Un successo che si è ripetuto con il secondo disco, Esta voz que me atravessa (2001) e che è cresciuto con i lavori successivi, fra i quali Flor de Fado (2008) e Fadas (2011), che hanno consentito a Mafalda Arnauth  di ottenere ampi consensi di pubblico e stampa in tutta Europa,  Italia compresa, e di essere da molti considerata l’erede di Amália Rodrigues.

 

1 aprile |Chiesa di San Domenico

ENSEMBLE NUOVA CAMERISTICA

in “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” di Hydn

 

L’ensemble Nuova Cameristica nasce nel 1989 ed ha al suo attivo più di 500 concerti in tutto il mondo: dalla sala Grande del Conservatorio di Milano alla Victoria Simphony Hall di Singapore, dai Teatri di Nimes e Carcassonne ai Festival di Dubrovnik e Zagabria, dall’Auditorium di Mila- no all’Academy for Performing Arts di Hong Kong. L’attività̀ concertistica è stata sostenuta e riconosciuta da istituzioni quali il Ministero degli Esteri, il Ministero del Lavoro, l’Unione Europea, l’Onu, la Regione Lombardia, che hanno altresì finanziato e approvato il lavoro didattico e formativo dell’Associazione (organizzazione di corsi di perfezionamento orchestrale e cameristico, di direzione d’orchestra, masterclass con noti esecutori e direttori italiani). L’organico dell’ensemble, che va dal nucleo base di quartetto d’archi fino alla formazione sinfonica e operistica, permette di affrontare un repertorio vastissimo che spazia dalla musica strumentale di Vivaldi, Mozart, Haydn, Beethoven, Elgar, Ciaikovsky, alle opere di Pergolesi, Jommelli, Rossini, Mascagni. L’ensemble ha inciso per la casa discografica Nuova Era e per l’editore Bongiovanni.

 

8aprile |Auditorium TaTÀ

BEATRICE RANA pianoforte

 

A soli vent’anni, la pianista Beatrice Rana si è già imposta sul panorama musicale internazionale guadagnandosi l'apprezzamento e l’interesse di organizzatori, direttori d’orchestra, critici e pubblico in numerosi Paesi. Nel giugno del 2013 si è aggiudicata il Secondo Premio e il “Premio del Pubblico” al prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn, ennesimo riconoscimento di rilievo nella sua già sorprendente carriera. Nel 2011 aveva già attratto l’attenzione generale vincendo il Primo Premio e tutti i ‘premi speciali’ al Concorso Internazionale di Montreal.

Beatrice Rana si è già esibita come ospite di serie concertistiche e festival prestigiosi di tutto il mondo, tra cui la Tonhalle di Zurigo, la Wigmore Hall di Londra, la Società dei Concerti di Milano, l’Auditorium du Louvre di Parigi, il Festival Pianistico della Ruhr, il Festival Radio-France di Montpellier, la Vancouver Recital Society, il Festival La Folle Journée di Nantes e il Festival Busoni di Bolzano.

Già ospite di prestigiose orchestre, Beatrice Rana si esibirà nella stagione 2014|2015 con orchestre del calibro della Los Angeles Philharmonic, la Detroit Symphony, la London Philharmonic, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, L’Orchestra Filarmonica della Scala.

Nel 2010 Beatrice Rana è stata selezionata come una dei sei pianisti per il Premio Arturo Benedetti Michelangeli, durante il quale si è esibita in recital e ha frequentato una prestigiosa masterclass con Arie Vardi, con il quale studia attualmente ad Hannover.

 

Ha suonato per gli Amici della Musica di Taranto il 9 gennaio 2004 al Teatro Orfeo con l’Orchestra Sinfonica del “Giovanni Paisiello” di Taranto, diretta da Paolo Lepore, dove eseguì di Mozart la Sinfonia n. 24 in si bemolle maggiore KV 182.

 

Bach: Partita n. 1

Chopin: Notturno n. 1 op. 48; Ballata n. 2 op. 38; Scherzo n. 3 op. 39; Sonata n. 2 op. 35

Ravel: La Valse

 

15aprile |Teatro Orfeo

LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA

operetta in due atti di Leo Steine Bela Jenbach, musiche di Emmerich Kálmán

Susie Georgiadis,Sylva Varescu 

Domingo Stasi, Principe Edvino

Alessandro Brachetti, Conte Boni    

Silvia Felisetti, Contessina Stasi      

Fulvio Massa,Feri 

Francesco Mei,Generale Rushdorf

Marco Falsetti, Principe Leopoldo Maria

Corpo di Ballo Novecento,coreografie di Salvatore Loritto

scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia

Orchestra “Cantieri d’Arte”diretta da Stefano Giaroli

regia di Alessandro Brachetti

produzione: Compagnia Teatro Musica Novecento

 

La Compagnia “Teatro Musica Novecento” nasce nel 1995 a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa, nonché in importanti Enti Lirici. La Compagnia ha intrapreso un percorso di ricerca, valorizzazione e modernizzazione nell’ambito del genere Operetta, forte di una struttura organizzativa consistente in una sartoria teatrale, un laboratorio per l’ideazione e costruzione di apparati scenografici, una compagine orchestrale a servizio delle produzioni (Orchestra Cantieri d’Arte) e un balletto stabile (Corpo di ballo Accademia). Ciò che fin da subito ha connotato la Compagnia e che è stato fortemente apprezzato da pubblico e critica è una visione corale dello spettacolo, in cui tutti gli elementi hanno una peculiare caratterizzazione e uno specifico rilievo, in virtù anche di sapienti piccoli ritocchi in chiave più moderna ai copioni tradizionali.

Nel cast il tenore tarantino Domingo Stasi che ricoprirà il ruolo del Principe Edvino.

La prima de La Principessa della Czarda si tenne allo Johann Strauß-Theater di Viennail 17 novembre 1915. La prima rappresentazione a Taranto si tenne al Politeama Alhambra nel marzo 1921.

 

 

 

 

ABBONAMENTO GENERALE

Platea e I galleria all’Orfeo - Posto unico al Tatà                                  €  250,00

II galleria all’Orfeo - Posto Unico al Tatà                                                  €  225,00

 

ABBONAMENTO “ORFEO”

NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,

GOSPEL, ANTONELLA RUGGIERO, CARMEN|BOLERO,

SARAH JANE MORRIS, CONCERTO DI PASQUA,

LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA

Platea e I galleria                                                                                                       € 170,00

II galleria                                                                                                                       € 135,00

 

BIGLIETTI ORFEO

LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,

ANTONELLA RUGGIERO

Platea e Prima Galleria                                                                                          €   35,00

Seconda Galleria                                                                                                       €   28,00

Terza Galleria                                                                                                             €   20,00

 

CARMEN|BOLERO, SARAH JANE MORRIS

Platea e Prima Galleria                                                                                          €   30,00

Seconda Galleria                                                                                                       €   24,00

Terza Galleria                                                                                                             €   18,00

 

GOSPEL, LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA

Platea e Prima Galleria                                                                                          €   25,00

Seconda Galleria                                                                                                       €   20,00

Terza Galleria                                                                                                             €   15,00

 

BIGLIETTI TATA’

 

MAFALDA ARNAUTH

Posto Unico                                                                                                                 €   25,00

Ridotto                                                                                                                           €   20,00

 

DIEGO AMADOR, BOISSEAU|BACCHETTI,

CECCANTI|VINCENZI, WINDSOR|BALLISTA, BEATRICE RANA

Posto Unico                                                                                                                  €   18,00

Ridotto                                                                                                                           €   14,00

 

(il biglietto ridotto è riservato agli under25, over65 e AgisCARD)

 

CONCERTO DI PASQUA

Posto Unico                                                                                                                 €     5,00

 

 

 

 

PREVENDITE

AMICI DELLA MUSICA - via Toscana n. 22/a - tel. 099.730.39.72

BASILE STRUMENTI MUSICALI - via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853

BOX|OFFICE- via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763

"Esprimiamo grande soddisfazione per questa decisione assunta oggi dall'esecutivo pugliese, su proposta dell'assessore all'Ambiente, che ha così recepito i termini della nostra mozione presentata in Consiglio regionale la scorsa settimana".

Anna Rita Lemma (Pd) e Alfredo Cervellera (Sel) cominciano così una nota congiunta poche ore dopo la delibera della giunta regionale di chiedere al ministero di rivedere il decreto ministeriale autorizzativo con cui si concede la Via-Aia  al progetto “Tempa Rossa” a Taranto.

La Regione ha avviato la formale procedura di richiesta di riesame per il progetto di stoccaggio di Eni, ha annunciato l'assessore, alla luce delle considerazioni espresse da Arpa Puglia che a questo punto "coordinerà il lavoro di redazione della Vds (valutazione danno sanitario) sulla traccia di quanto già fatto per Ilva". 
"Insomma, - concludono Lemma e Cervellera - la valutazione delle ricadute sanitarie entrerà a pieno titolo nella più complessiva redazione del Via-Aia per Tempa Rossa. Un risultato importante a tutela del territorio ionico".

“Consideriamo positivamente il nuovo corso dell’assessorato alle Attività economiche e produttive del Comune di Taranto che mostra, nel concreto, come la concertazione con i sindacati sia punto di forza reale che qualifica il mandato amministrativo, con primi risultati già evidenti ed immediatamente esigibili dagli operatori del commercio su area pubblica e dai cittadini.”

E’ questo il comune giudizio di Cosimo Giannattasio e Gianni Castellano, rispettivamente segretario generale Felsa Cisl e coordinatore Fivag Cisl Taranto-Brindisi, a seguito del ripristino dei due mercati domenicali di Salinella e di Talsano, concertato con l’assessore  alle Attività produttive, Gionatan Scasciamacchia.

Rispetto alla contemporaneità delle due aperture in vigore fino ad un paio di anni fa “la novità di quanto sollecitato fortemente dalla Cisl e concordato nei giorni scorsi”, a seguito anche della raccolta-firme consegnata all’Amministrazione, promossa da Castellano (Fivag Cisl) con il 96% di consensi manifestati dai circa 500 operatori coinvolti e 700 firme raccolte tra i cittadini favorevoli, è che in forma al momento sperimentale la 2^ domenica del mese sarà aperto il mercato solo a Salinella (nel mese corrente domenica prossima 12 ottobre) mentre la 3^ domenica solo a Talsano (nel mese di ottobre, domenica 19).

“Un contributo, tale scelta, alla più razionale organizzazione del servizio da parte degli operatori, alla più comoda fruizione dei cittadini ed alla garanzia di più estesi controlli delle Forze dell’Ordine e della Polizia municipale di Taranto, sui versanti della sicurezza e della legalità” ,sottolineano infine Giannattasio e Castellano, auspicando “la consequenzialità ormai ineludibile da parte dell’Amministrazione comunale di rendere strutturale la nuova calendarizzazione domenicale mensile dei due mercati, mediante una delibera ad hoc inserita, a seguire, nel Piano commerciale cittadino.”

 

Abusivismo, dehors, regolamenti comunali, food street: tanti i temi affrontati  nell’incontro tra le due categorie Fipe-Confcommercio ‘Ristoranti’ e ‘Bar/Pub’, guidate dai presidenti, Giampiero Laterza e Giuseppe De Marco, e l’assessore alle Attività produttive del Comune, Gionatan Scasciamacchia, ed il dirigente di settore, Carmine Pisano.

"Un incontro propedeutico ai tavoli tecnici  che saranno a breve avviati – ha assicurato l’assessore- riguardo alle varie questioni segnalate dalle categorie. In ogni caso, è stato dichiarato, massima disponibilità al confronto ed alla collaborazione".

Ci si è soffermati a lungo sulla problematica  delle attività di somministrazione ‘itineranti’ (minibar, friggitorie, rosticcerie, etc.)  che stazionano ormai in forma stabile in alcuni punti strategici della città ed in particolare del Borgo, occupando in modo incontrollato  marciapiedi ed ampi tratti di strada. Emblematico il caso ‘Lungomare’, una situazione che suscita malcontento e  non solo tra gli operatori costretti a subire a pochi passi dalle attività una concorrenza sleale, ma tra i cittadini stessi che segnalano il degrado delle  aree occupate dai mezzi, e dai tavolini e sedie  di queste attività che tra l’altro, sfuggendo ai controlli, somministrano alcoolici ai minori.

"L’Amministrazione comunale, chiamata ad intervenire a fronte di una situazione che ormai sembra essere sfuggita di mano, ha tentato – ha spiegato l’assessore- di ridimensionare il fenomeno, individuando una serie di aree alternative da destinare a queste attività (alcune delle quali sarebbero peraltro munite di autorizzazione precedentemente acquisita!). Ad oggi, tuttavia, , fanno preesente Laterza e De Marco, solo una  delle sette che avevano accettato di buon grado la proposta dell’Amministrazione, rispetto alle  quindici attività interpellate, si è trasferita a Talsano; "le altre - aggiungono - continuano ad occupare gli stessi spazi. Gli strumenti per debellare il fenomeno ci sarebbero, ma è chiaro si tratta di interventi drastici, definitivi, come ad esempio il sequestro del mezzo, mentre  invece  sino ad ora si è preferito adottare la  linea morbida. Ciò non significa però che si debba procedere su questa strada, la categoria è del parere che per combattere abusivismo ed irregolarità occorra un’azione concertata delle forze dell’ordine, e che i vigili urbani debbano essere supportati nella loro attività di controllo del territorio. Di questo si parlerà, tra l’altro, nell’incontro con il questore Enzo Mangini, già fissato per giovedì prossimo.

Intanto, però, occorrono "soluzioni strutturali che offrano anche e soprattutto risposte sul piano qualitativo. E’ chiaro - precisano Laterza e De Marco - che alcune tipologie di attività di somministrazione veloce non dovrebbero trovare  spazio nell’area pedonale del Borgo, ne va di mezzo l’immagine della città.  Via d’Aquino, andando avanti così rischia di trasformarsi  in un’area di servizio, dunque stop alle paninoteche, alle friggitorie e al fast food. Interessante invece  l’idea, lanciata dall’assessore Scasciamacchia, per quanto concerne   il Lungomare,   di mettere  a bando una serie di aree da destinare ad attività in sede fissa  di somministrazione".

Chiaro a tal proposito il punto di vista di Confcommercio, efficacemente spiegato dal direttore Colella: "qualità delle proposte imprenditoriali; apertura del bando ai soggetti dotati dei requisiti richiesti dalle normative;  differenziazione dell’offerta commerciale; inserimento delle attività in un complessivo progetto  di riqualificazione urbanistica dell’area. In ogni caso la proposta richiede tempi di realizzazione non brevi e nel frattempo Lungomare e il Borgo non possono essere lasciati allo sbando, perciò nell’immediato è necessario che l’Amministrazione individui un percorso per dare soluzione al problema".

Per quanto attiene le altre questioni (dehors, tassazione): "occorre procedere - ribadiscono a Confcommercio - ad  una revisione dei Regolamenti comunali, ciò significa  un approfondimento tecnico della materia,   come nel caso dei dehors.  Una problematica che ha posto spesso l’Amministrazione dinnanzi alla esigenza di  trovare un punto di equilibrio tra  le norme ed i criteri che dovranno regolamentare la materia e lo stato dei fatti, dovendo decidere di situazioni particolari in quanto  autorizzate precedentemente  all’entrata in vigore dei regolamenti stess"i.

Non meno complesso il tema degli oneri dovuti per la occupazione del suolo pubblico (Tosap, Cosap, e/ o canone concessorio ? ), materia anche questa che sta generando "qualche confusione – hanno evidenziato gli operatori-  non essendo ben chiaro in quali termini debba essere valutata, e quali oneri comporti,   la differenza tra le varie tipologie di  aree pubbliche occupate,   cioè libere  o destinate ai servizi al cittadino (ad  esempio strisce blu,  parcheggi per disabili, etc). Anche in questo caso occorrerà  approfondire la materia con il coinvolgimento dell’assessorato  al Patrimonio". Intanto, proprio al termine della riunione,  l’assessore De Gregorio ha comunicato la data   - venerdì 10 -  dell’ incontro con le categorie. 

 

“In seguito alle indagini e ai 52 arresti ordinati dalla procura distrettuale antimafia, il prefetto di Taranto verifichi se ci sono le condizioni per lo scioglimento del comune di Taranto per infiltrazioni mafiose ai sensi dell'art.143 del dlgs 267/2000". E' quanto chiede il coportavoce nazionale dei Verdi e consigliere comunale Angelo Bonelli che aggiunge: " dalla conferenza stampa dei magistrati della DDA viene evidenziato un quadro di forte pressione e condizionamento esercitato dai componenti del clan nei confronti dell'amministrazione comunale. La censura della stessa DDA nei confronti del comune per non aver fatto un bando pubblico per il centro sportivo Magna Grecia e non aver riscosso i canoni, le pressioni esercitate su una consigliera , sul presidente dell'Amiu, il fatto che tra gli arrestati vi sia il marito di una consigliera comunale sono elementi che insieme ad altri in possesso alla Direzione distrettuale antimafia potrebbero portare, nelle procedure previste dalla legge, il prefetto di Taranto a verificare se ci sono le condizioni per lo scioglimento del comune di Taranto. Altri aspetti, che destano preoccupazione e che devono essere approfonditi dal prefetto, - conclude Bonelli - riguardano la gestione del patrimonio immobiliare pubblico del comune di Taranto per verificare se degli immobili  siano stati assegnati con bando oppure ci troviamo di fronte ad un'occupazione del patrimonio pubblico.”

 

Pagina 119 di 130