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Giornale di Taranto -
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Attenzione

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Nella città dove è difficile trovare intese, figuriamoci se larghe, lunedì partirà l'era di Martino Tamburrano, neoeletto presidente della Provincia di Taranto, che con le larghe intese cammuffate (dopo il naufragio dell'accordo Pd-centrodestra l'elezione è avvenuta grazie ai voti di alcuni franchi tiratori democratici) ha potuto prevalere sull'altro candidato, quello del centrosinistra, Lopane.

Un esordio, quello di Tamburranno previsto per le 9 di lunedì mattina quando si insedierà il nuovo Consiglio provinciale, già preceduto dalle polemiche dei giorni scorsi incentrate sulla dinamica che ha portato al palazzo del governo il sindaco di Massafra. Infatti, all'indomani delle assegnazioni delle deleghe assessorili a due esponenti del Pd (Gianni Azzaro e Piero Bitatti), Tamburrano ha dovuto fare da spetattore alle polemiche scoppiate in casa del Pd ionico, con tanto di richieste di dimissioni anche dei segretari cittadino e provicniale (Tommy Lucarella e Walter Musillo). Polemiche messe a tacere dall'on. Michele Pelillo, fautore delle larghe intese, il quale ha chiesto ai due consiglieri Pd di rimettere le deleghe, "al fine di rasserenare il contesto delle relazioni interne al Pd e al centrosinistra", nelle mani del presidente Tamburrano in attesa di più precise determinazioni da parte della direzione nazionale del partito-

Risultato? Deleghe restituite al presidente della Provincia. Ma, visto che in direzione nazionale la maggioranza è in mano ai renziani, che in gran parte d'Italia il Pd (in alcuni casi anche con l'appoggio di Sel) ha partecipato alle larghe intese se non, addirittura, a presentare liste unitarie con il centrodestra, che lo stesso on. Pelillo è un renziano di ferro, c'è da attendersi che, presto, sia Azzaro che Bitetti torneranno in possesso delle loro deleghe.

Intanto, cinque sono i punti all'ordine del giorno del Consiglio provinciale di lunedì: convalida elezione presidente e consiglieri; giuramento del presidente; costituzione gruppi consiliari e designazione capi gruppo; discussione indirizzi generali di governo della Provincia; costituzione commissione per la stesura del nuovo Statuto provinciale.

 

 

Durante le manovre di avvio in produzione dell’impianto di recupero gas di processo dell’acciaieria, asservito al convertitore 1 dell’acciaieria 1 - dopo l’attività di manutenzione di routine per rifacimento refrattario cui è stato sottoposto il convertitore 1 - oggi alle 11.30, si è verificata una fuoriuscita di gas da una valvola posta sulla rete gas. Sarebbero circa 250 i dipendenti che sono usciti a scopo cautelativo dalle rispettive zone di lavoro per rientrare dopo la fine dello stato di emergenza. Non ci sarebbe alcun ferito. Gli addetti all’emergenza di reparto hanno messo in atto le procedure interne, allertando tutto il personale operante in acciaieria 1 e allontanandolo momentaneamente dall’area interessata all’evento. Il personale di reparto, supportato dai Vigili del Fuoco di stabilimento, ha messo in sicurezza l’impianto.

 

Dopo aver verificato l’assenza di ulteriori anomalie, è stata dichiarata cessata l’emergenza alle 12.20 circa e il personale è rientrato nelle postazioni di lavoro.   Il convertitore 1 resterà fermo, per volontà dell'azienda, fino all'esito finale dell'indagine sulle cause che hanno generato il non corretto funzionamento.

"Sono state allertate - spiegano all'Ilva - tutte le autorità competenti per la “fase di attenzione” e sono intervenuti anche l’Arpa Puglia e il comando provinciale dei Vigili del Fuoco per acquisire informazioni e constatare l’evento che si è verificato Il convertitore 2 e il convertitore 3 - conclude la nota dell'Ilva - marciano efficientemente e in sicurezza".

"La Polizia locale di Taranto è sotto organico, a questo handicap bisogna porre rimedio nel più breve tempo possibile. Al sindaco chiederò di adoperarsi per bandire nuovi concorsi". Così Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale di Taranto, il quale sottolinea che "i nostri agenti  svolgono con grande competenza e abnegazione i compiti istituzionali loro affidati; sappiamo tuttavia che le criticità che vive la comunità ionica richiedono senza dubbio uno sforzo aggiuntivo che, appunto, non è possibile mettere in campo se non incrementando il personale a disposizione del corpo di Polizia locale. Il controllo del territorio - aggiunge Bitetti - è infatti strategico sotto molteplici punti di vista: una città ordinata diventa più accogliente e dunque turisticamente più spendibile mentre i cittadini si sentirebbero maggiormente protetti e tutelati. L’esperienza insegna anche che la presenza in strada di più donne e uomini in divisa funziona da deterrente per i malintenzionati di turno; nel caso di Taranto, con più pattuglie e uomini per le vie cittadine contribuiremmo anche a rasserenare il personale dell’Amat, in particolare autisti e controllori che, come raccontano le cronache di questi ultimi mesi, in più di un caso sono stati aggrediti da delinquenti senza scrupoli".

Ragion per cui, sostiene Piero Bitetti, con più risorse umane a disposizione, "la Polizia municipale avrebbe peraltro la possibilità di svolgere con ancora maggiore efficienza tutti gli accertamenti e le verifiche di carattere tecnico e amministrativo riguardanti temi e settori vitali quali il commercio, la viabilità, la gestione del territorio, l’abusivismo edilizio. Tutto ciò renderebbe reale e concreta l’affermazione del principio di legalità. Infine, ma non meno importante, è la ricaduta occupazionale che nuovi eventuali concorsi produrrebbero per la comunità di Terra Ionica: per tanti giovani si aprirebbero le porte di un Corpo di Polizia prestigioso e ricco di storia e la possibilità, soprattutto, di guardare al futuro con ottimismo grazie ad un contratto di lavoro di tutto rispetto. Di tutto questo - conclude il presidente del Consiglio comunale - parlerò con il sindaco Stefàno con la speranza che le mie sollecitazioni possano trovare, come penso, adeguato e positivo riscontro". 

"La UIL di Puglia sarà presente all'udienza del 16 dicembre prossimo del processo ILVA, essendosi costituita parte civile".

Lo annuncia Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat, che manifesta la propria preoccupazione in quanto "tutte le problematiche e le passività derivanti da 20 anni di gestione Riva finiranno nella bad company, tuttavia nulla è dato sapere sulla così detta new company, se si fa eccezione per le notizie che trapelano dagli organi di stampa, ultime in ordine di tempo la lettera d'intenti e l'offerta d'acquisto presentata dalla cordata Arcelor-Mittal-Marcegaglia per 350 milioni di euro".

"La nostra preoccupazione - prosegue Pugliese - deriva dal fatto che riteniamo doveroso che il Governo ponga, nel contratto di vendita, condizioni inderogabili per la salvaguardia dei livelli occupazionali, compresi quelli dell'appalto, l'accettazione del piano industriale di Bondi (in particolare l'utilizzo del pre-ridotto di ferro), l'accettazione del piano Ronchi per l'ambiente e la sicurezza degli impianti, con tempi già fissati e con una garanzia certa, magari attraverso la presenza di un rappresentante del Governo, in qualità di garante degli impegni assunti, all'interno del consiglio d'amministrazione della società".

"Abbiamo apprezzato - conclude il Segretario regionale della UIL - che nel corso dell'incontro con le Organizzazioni Sindacali convocato dal Presidente del Consiglio Renzi lo scorso martedì 7 ottobre si sia ribadito l'impegno a ricercare nell'immediato una soluzione per Taranto. Ora sarebbe opportuno che agli annunci facessero seguito notizie certe e fatti concreti, quantomeno per rassicurare i cittadini e i lavoratori ionici".

 

Lo scorso 8 settembre il Consiglio Comunale di Grottaglie ha approvato all’unanimità un ordine del Giorno sul tema Aeroporto Marcello Arlotta presentato e sottoscritto come primo firmatario dal consigliere comunale Francesco Donatelli.

Si tratta in sostanza di un documento che provava a richiamare ancora una volta l’attenzione su una questione antica che attiene le vocazioni di uno scalo che continua a non scartare assolutamente la possibilità di attivazione di voli civili e la possibilità di una integrazione dello stesso con il modello di sviluppo del territorio.

Chiediamo, insomma - spiega Donatelli - che la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia di dettagliare al massimo il core business pensato per l’aeroporto di Grottaglie e di dare sostanza alle proposte di variante  contenute nel Piano di Sviluppo Strategico tese a mettere a sistema le aree industriali artigianali della nostra cittadina con quelle previste nella pianificazione dell’area aeroportuale.

A tal proposito Donatelli avrebbe anche richiesto, come da ordine del giorno, la convocazione di una riunione specifica con il responsabile delle politiche dei trasporti regionali, l’Assessore Giovanni Giannini e l’AU di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno.

Una riunione che speriamo venga convocata al più presto – dice Donatelli – perché i tempi sono maturi e il richiamo ciclico a questa vicenda non può finire in un nulla di fatto.

"Il futuro di Taranto e provincia è strettamente legato anche all'uso che le amministrazioni vorranno fare del porto". Ad essere convinta di questo è la portavoce al parlamento europeo del Movimento 5Stelle, Rosa D'Amato, che sottolinea, anche, conme in passato, la scelta di concedere il fronte mare alla grande industria "si è rivelata poco lungimirante,  opprimendo il destino del porto di Taranto impedendole sviluppi alternativi e, soprattutto, concedendo una delle parti più nobili e pregiate di una città di mare ad un regime di quasi monopolio".

Per cui, per l'eurodeputata a cinque stelle, la "ottusa rinuncia" alla diversificazione del mercato portuale ha generato "un meccanismo che ha imbrigliato il nostro porto, con sporgenti ad uso esclusivo di un polo industriale inquinante che, ormai, si avvia al suo declino inesorabile ed annunciato, impedendo lo sviluppo delle infrastrutture necessarie ad uno sviluppo economico basato sulle vere vocazioni della città: commercio e turismo. In questo contesto, in cui è la città intera a pagarne il prezzo più alto in termini di prospettive, si inserisce quella che sembra essere l'ennesima lotta di potere a discapito dei lavoratori, questa volta rappresentati dai dipendenti della Taranto Container Terminal".

Lavoratori che Rosa D'Amato ha incontrato nei giorni scorsi i quali "con caparbia e invidiabile esempio di civiltà, hanno organizzato un presidio permanente, che hanno sciolto dopo la sentenza favorevole del TAR che ne sblocca alcuni lavori, col il quale chiedevano risposte concrete alla semplice domanda del sacrosanto diritto al lavoro, sancito dalla nostra Costituzione. A questo quadro preoccupante, - aggiunge la rappresentante dei 5Stelle - si aggiunge la criticità del poco tempo a disposizione per guardare con ottimismo al domani: sono infatti prossime le scadenze a cui sono sottoposti i lavoratori della TCT, ed ogni giorno che scorre rappresenta un passo verso una strada ignota. E' evidente che bisogna cambiare strategia e farlo in fretta, visto che gli altri porti lo stanno già facendo tramite finanziamenti cospicui mentre noi restiamo a guardare, per non rischiare ancora una volta di sbagliare scelte fondamentali che segneranno il nostro futuro. Le richieste fatte per lo sviluppo, indicano che il porto di Taranto non sia classificato come semplice hub di transito, ma che debba dotarsi - conclude - di tutte le infrastrutture necessarie nella retroportualità per garantire intermodalità reale strade/nave/ferrovia/aeroporto anche in chiave turistica, e che le merci possano essere lavorate e trasformate, nell'ottica esclusiva della valorizzazione e tutela delle risorse locali. E' necessario ridiscutere le concessioni demaniali regalate alla grande industria per restituire il porto ai Tarantini. E' giunto il tempo in cui Taranto deve essere consapevole delle sue potenzialità".

"Le autorità italiane rispettino la legge e notifichino alla Commissione europea i dati reali dello sversamento di liquido e olio lubrificante avvenuto lo scorso mese di settembre nel Mar Grande di Taranto". In una nota Rosa D'Amato, parlamentare europea del Movimento 5Stelle, punta il dito contro l'ennesimo danno ambientale causato dall'Ilva dalla città pugliese.

"Temiamo - aggiunge l'eurodeputata - che lo sversamento in mare di 60mila litri di questo liquido inquinante sia stato sottostimato. I cittadini vogliono essere rassicurati sulla tempistica dell'intervento e sull'efficienza dei sistemi di sicurezza. "Siamo preoccupati - conclude Rosa D'Amato - per la nomina, confermata ieri al Parlamento europeo  dai gruppi popolari e socialisti, del nuovo commissario a Energia e cambiamenti climatici. Il mandato del commissario all'Ambiente Potocnick sta per scadere e, viste le sue attenzioni alla problematica Ilva, ci auspichiamo che esprima al più presto il parere ragionato (reasoned opinion).  Se il dossier Ilva fosse affidato a Miguel Cañete saremmo alla commedia dell'assurdo: un ex petroliere, con nessuna sensibilità verso la tutela dell'ambiente e della salute, dovrebbe vigilare sul rispetto delle regole a  Taranto!". 

Domenica 12 ottobre, presso la Riserva Regionale Orientata Palude-La Vela, verrà reintrodotto in natura un esemplare giovane di Gufo comune (Asio otus).

L’esemplare, ancora “pullo”, recuperato in agro di Taranto da un volontario WWF , Cosimo Manna, è stato consegnato il 20 luglio al Centro Recupero Animali Selvatici Provinciale e Tartarughe Marine dell’Oasi WWF Policoro-Herakleia, struttura sanitaria veterinaria adatta al recupero, cura e riabilitazione degli animali selvatici, avendo come fine ultimo la reintroduzione in natura degli stessi animali.

Dopo un’attenta visita clinica, il Medico Veterinario del Centro Policorese ha escluso qualsiasi patologia e il piccolo gufo ha iniziato il suo percorso di svezzamento. Divenuto autonomo nell’assunzione del cibo, il gufo è stato trasferito in voliere per l’adattamento pre-rilascio.

Qui, sfruttando la tecnica dell’hacking, l’animale ha iniziato a compiere i suoi primi voli diventando sempre meno impacciato e più sicuro.

Dopo un percorso riabilitativo di circa 2 mesi e mezzo, l’animale è oggi idoneo al rilascio mostrando pattern comportamentali normali per la specie e alcuna forma di confidenza verso l’uomo.

Al termine dell’escursione prevista per le ore 17 all’interno della Riserva Regionale Orientata alla tutela della Biodiversità “Palude La Vela”, il gufo tornerà libero compiendo il suo primo volo in natura.

Sarebbe il caso che gli investimenti che la compagnia area low coast Ryanair è pronta a fare in Puglia non guardino soltanto a Bari ma tengano conto anche delle altre realtà pugliesi come l'aeroporto Arlotta di Taranto". E', questo, in estrema sintesi, l'appunto che Giuseppe Cristella, consigliere regionale di Forza Italia, muove alla Regione Puglia per quanto riguarda i rapporti con la compagnia aerea.

"La Ryanair - sottolinea Cristella - attraverso la Msa sua controllata, incasserà 85 milioni di euro per i prossimi cinque anni dalla Regione Puglia per il tramite di Aeroporti di Puglia (AdP), allo scopo di attirare il traffico low cost. Gli incentivi - aggiunge - sarebbero ben mascherati come spese promozionali e di co-marketing  per stimolare turismo ed economia locale. Il traffico garantito dalla compagnia sarebbe un volàno per lo sviluppo economico soprattutto barese e in minima parte delle altre province pugliesi. Si incrementa il turismo, e alberghi, ristoranti, negozi lavorerebbero adeguatamente. Ma la distorsione alla concorrenza reale e allo spreco di soldi pubblici permarrebbero e forse i rapporti di Ryanair con tutti gli aeroporti europei forse violerebbero le norme sulla competitività".
Cristella inoltre evidenzia che gli aiuti pubblici della Regione per il trasporto aereo, "non sono stati messi a gara per il quinquennio 2014 – 2019 perché secondo l’Enac, nel caso di AdP, la normativa che prevede obbligatoriamente il bando pubblico, non è applicabile in quanto non è ancora entrata in vigore. Nessuna gara quindi perché, secondo Adp, la procedura è già stata eseguita. Sarebbe auspicabile tuttavia che AdP certificasse ai contribuenti pugliesi quanti sono stati i viaggiatori su rotte internazionali così da giustificare l’attrazione di turisti stranieri con cui spesso la regione motiva l’esborso milionario, tanto più che sulle rotte internazionali viaggiano moltissimi pugliesi".
Non solo, Cristella fa notare, anche, che, mentre per il «Karol Wojtyla» di Bari "il futuro è internazionale", per gli altri aeroporti pugliesi invece "è buio pesto" perché oltre "a non avere ancora assunto la dignità di scali nazionali" non hanno i cosiddetti "contratti di programma perché la politica dei trasporti regionale, che tuttora prevale, è  ferocemente baricentrica. E mi chiedo, infine, se risponda al vero che  John Alborante, sales & marketing manager per Italia per Ryanair, non sia mai stato informato dalla Regione Puglia o da AdP dell’esistenza degli aeroporti di Foggia e di Taranto e che inoltre, AdP  dia in gestione diretta diversi servizi rivelatisi molto più costosi di quel che prevedono i prezzi di mercato.
È opinione diffusa - conclude Cristella - che la spazzatura industriale pugliese sia soprattutto “tarantocentrica”, mentre l’economia che conta come ad esempio, il turismo da crociera, l’interporto, l’aeroporto, l’alta velocità su rotaia ed altro, abbia il marchio padronale barese".

Parte domani – sabato 10 ottobre – il programma di manifestazioni promosse a Taranto dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) per BiblioPride 2014, la terza Giornata nazionale delle biblioteche che si tiene in Puglia, in particolare in diverse città scelte come simboli del valore sociale della biblioteca.

A Taranto, in particolare, l’AIB ha individuato la Biblioteca “Marco Motolese” come una struttura-simbolo per il BiblioPride 2014, una biblioteca che, ubicata nel cuore del Quartiere Tamburi di Taranto, rappresenta il seme della speranza in un futuro diverso e migliore per un quartiere che, nonostante spesso salga agli onori della cronaca per episodi negativi, ha nella propria comunità l’energia, l’ingegnosità e le competenze per costruire un avvenire migliore.

Evento clou del programma tarantino, con il quale prenderanno il via le manifestazioni nella nostra città, è il convegno nazionale “Le eco-biblioteche: l’apporto delle biblioteche alla tutela attiva e al risanamento dell’ambiente. Buone pratiche e problematiche”, che si svolgerà DOMANI, sabato 11 ottobre, alle ore 16.00 presso la Biblioteca “Marco Motolese”, un incontro nazionale fra le biblioteche italiane attive sul fronte dell’ambiente impegnando in modo particolare la rete bibliotecaria di cui è capofila l’ISPRA di Roma.

I lavori saranno aperti dai saluti del Sindaco Ippazio Stefano e di Vincenzo Baio, Assessore all’Ambiente Comune di Taranto, Claudio Fabrizio, Direttore Biblioteca comunale “Pietro Acclavio” e Angela Barbanente, Vicepresidente Regione Puglia, Michele Pelillo Deputato alla Camera.

Anna Laura Saso, dell’ISPRA, relazionerà su “L’esperienza delle biblioteche e dei centri documentazione ambientale della RETE ISPRA-ARPA-APPA”, Carmen Galluzzo, la responsabile Biblioteca “Marco Motolese”, su “Una biblioteca di frontiera nel quartiere Tamburi”, Pinuccia Montanari, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, su “Esperienze di educazione ambientale attraverso biblioteche e centri di documentazione e ruolo delle fonti di informazione nel diritto ambientale” una testimonianza, Marino Ruzzenenti della Fondazione L. Micheletti su “Gli archivi ambientali presso la Fondazione Luigi Micheletti di Brescia” e, infine, Waldemaro Morgese, presidente AIB Puglia, su “La biblioteconomia sociale declinata come welfare ambientale”.

A seguire si terranno gli interventi programmati e il dibattito cui parteciperanno anche gli scrittori pugliesi Sergio Pargoletti, Daniela Spera, Don Antonio Panico,Ettore Raschillà, Tonio Attino, Angelo Di Leo, Michele Tursi, Roberto Nistri.

 
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