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Giornale di Taranto -
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“La trattativa Governo, sindacati, e Regione Puglia, Comune di Taranto, deve essere preceduta da un’ampia consultazione pubblica al fine di trovare la più ampia condivisione sul futuro di Ilva. Alla luce delle raccomandazioni della Commissione europea appare ancora più irragionevole il tentativo del governo uscente di chiudere la trattativa Ilva senza il contributo del nuovo esecutivo che potrebbe avere un indirizzo politico totalmente diverso. Non si tratta di una pratica burocratica da chiudere in fretta prima che qualcun altro la pensi diversamente, ma di definire un equilibrio tra salute e lavoro destinato a durare decenni”.

Lo dichiara oggi il Presidente Michele Emiliano, che ha seguito i lavori della Commissione europea per le Petizioni sin dalla loro visita, avvenuta il 18 e 19 luglio 2017, presso lo stabilimento Ilva di Taranto, con il capo dipartimento Ambiente della Regione Puglia, e in Commissione il 28 marzo 2018.
È di ieri l'approvazione delle conclusioni e delle raccomandazioni cui i componenti della Commissione sono giunti.
Il Presidente Emiliano, ha il piacere di constatare che le conclusioni della Commissione europea sono perfettamente in linea con il “Progetto di Decarbonizzazione”, punto focale del programma di governo regionale e soprattutto in perfetta coerenza con le Direttive europee in materia di Ambiente, cui ogni Stato membro è obbligato ad ottemperare.
In questa direzione, con l’unico intento di sostenere la soluzione proposta dalla Regione per Taranto, il Presidente ha portato ai massimi livelli internazionali il Progetto Decarbonizzazione presentandolo in occasione di COP21 a Parigi, COP22 a Marrakech nel 2016 e a COP23 a Bonn del 2017.
La Commissione Petizioni agisce e risponde direttamente anche ai singoli cittadini, che ricorrono per la tutela di diritti individuali e pubblici, così come ha risposto alle istanze dei cittadini tarantini che hanno peraltro affidato al loro Presidente le possibili soluzioni.
“Le conclusioni del Resoconto, di fatto, rispondono al processo che la nostra amministrazione regionale ha messo in campo per la tutela della salute delle persone e dell’ambiente - dichiara Michele Emiliano - Ad un territorio, quello di Taranto, che ferito continua a pagare, in termini di sacrifici e qualità della vita, vogliamo dire che le risposte alle loro istanze stanno procedendo verso la direzione auspicata. La Commissione Europea impone la decarbonizzazione, la Commissione Petizione raccomanda ad Ilva e alle istituzioni di ottemperare agli obblighi normativi sulla bonifica e sui processi di reindustrializzazione, allo Stato Italiano di traghettare verso la “pulizia” dei nostri spazi vitali, salvaguardando il lavoro”.

In particolare la Commissione rileva che “Il complesso dei fatti rilevati nonché dai tanti interrogativi rimasti senza risposta, la delegazione è convinta che finora il sistema dei controlli, anche ad opera dell'esecutivo europeo, sul rispetto della normativa comunitaria applicabile in materia di ambiente, salute e sicurezza agli impianti industriali in questione non ha funzionato a dovere”.
Sottolinea, inoltre, la necessità urgente e tassativa di ottemperare a tutte le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale; esorta quindi la Commissione europea ad esigere l'adempimento, da parte dell'ILVA, di tutto quanto previsto dalla sua decisione del 28 febbraio 2012 sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di acciaio ai sensi della direttiva 2010/75/CE, come stabilito anche nel decreto di riesame del 26 ottobre 2012, nonché a valutare senza indugio se l'esercizio degli impianti in assenza o con parziale attuazione delle BAT di settore non integri già un'infrazione a livello comunitario;
Evidenzia altresì che “gli obblighi ambientali che l'impianto ILVA deve ottemperare per ridurre drasticamente l’impatto inquinante sul territorio risultano in larga parte non rispettati, non essendo stati realizzati interventi di fondamentale importanza per la tutela della salute umana..”, quali ad esempio la copertura dei parchi minerali, dell’area gestione rottami ferrosi, il rifacimento delle torri di raffreddamento delle coke, la pavimentazione delle aree di stoccaggio, la realizzazione delle reti di convogliamenti acque di processo e meteoriche, la messa a norma delle sette discariche di rifiuti industriali speciali pericolosi e non.
Esorta i servizi della Commissione, competenti in materia antitrust, a riferire sui tempi e l'esito della procedura di accertamento per un'eventuale posizione dominante sul mercato europeo dell'acciaio di ArcelorMittal (dossier n. 8444), in seguito all'acquisizione dell'ILVA da parte dell'associata joint venture AM Investco Italy, e, di conseguenza, invita le autorità italiane a chiarire se e in che misura, nelle more di tale procedimento, l'esecuzione degli interventi previsti da un nuovo decreto AIA possa essere attuata dai commissari straordinari, a cui è stato prorogato il mandato.
Raccomanda alle autorità nazionali, regionali e locali, nonché alle istituzioni dell'UE nei settori in cui interviene il principio di sussidiarietà, di tener conto non solo della tecnologia industriale più innovativa ed eco-compatibile, ad esempio l'utilizzo del preridotto come materia prima dell'acciaio e gas, ma anche di sostenere, incentivare e coordinare le iniziative, promosse da associazioni di cittadini, piccole e medie imprese, enti locali chiede la creazione di un regime di indennizzo garantito dalle società coinvolte e/o dall'amministrazione regionale o statale, come responsabili sussidiari, per le persone colpite dall'attività industriale degli impianti, per quanto concerne le gravissime carenze in materia di salute e benessere riscontrate nei cittadini di Taranto.
Su tali presupposti e nell’intento di raccogliere le istanze dei cittadini si ritiene necessario condividere, nelle forme della consultazione pubblica, il Progetto per Taranto che diventi una proposta operativa condivisa tra le parti tesa alla riconversione industriale del ciclo integrale dell’acciaio,  tutelando allo stesso tempo la salute pubblica, l’ambiente e tutti livelli occupazionali.

di Andrea Loiacono

Un Taranto spumeggiante e arrembante batte 8-1 allo Iacovone il già retrocesso Manfredonia conquistando la terza posizione di classifica. I rossoblù, scesi in campo senza due difensori titolari come Rosania e Miale e senza D'Agostino impattano subito bene il match realizzando il vantaggio su calcio d'angolo con D'Angelo. Le occasioni da rete per raddoppiare si susseguono ma i rossoblù non ne approfittano e così al 12' minuto del secondo tempo arriva il pari di La Forgia. A questo punto mister Cazzarò schiera il 4-2-4 inserendo Portoghese e Diakitè che sarà decisivo ai fini della vittoria. Al 13' esimo Favetta con un gran tiro dal limite dell'area porta il Taranto in vantaggio mentre poco dopo Diakitè serve ad Ancora una palla da spingere in rete per il 3-1. Il 4-1 vede sempre Ancora protagonista mentre il 5-1 porta la firma di Galdean con un gran tiro dal limite dell'area. Cazzarò manda anche in campo D'Agostino che griffa il 6-1 su punizione. Il 7-1 è opera di Diakitè con una grande rovesciata . Lo stesso centravanti rossoblù arrotonda il punteggio per l'8-1 finale.

In sala stampa trapela soddisfazione dalle parole dei protagonisti, a partire da quelle di mister Cazzarò:" Abbiamo iniziato bene la gara andando in vantaggio e creando diverse occasioni da rete che purtroppo non abbiamo sfruttato. Nel secondo tempo un calo di tensione ci è costato caro ma poi siamo passati al 4-2-4 e abbiamo iniziato a giocare come sappiamo fare e abbiamo vinto con merito. Faccio i complimenti ai ragazzi che si sono dimostrati un vero gruppo anche se alcune disattenzioni andrebbero evitate. Comunque li comprendo visto il grande sforzo che stanno facendo da oltre 5 mesi di rimonta. Sono felice anche delle risposte che ho ricevuto da chi ha giocato meno come Gori , Portoghese, D'Angelo e Giorgio. Ai play off vorrò avere una rosa completa a mia disposizione. Penso che Diakitè abbia giocato una gran gara anche se fra la rovesciata e l'assist per Ancora preferisco il secondo perchè è l'emblema del gruppo unito. Per quanto riguarda l'infortunio a Ancora domani faremo gli accertamenti e ne sapremo di più. Il Potenza? Si tratterà per noi di una partita come le altre. Andremo in lucania per fare la nostra gara e conservare il terzo posto."

Raggiante anche il capitano di giornata Max Marsili che ha ricevuto una targa celebrativa per le sue 100 presenze ufficiali con la maglia del Taranto: " Oggi è stata una partita perfetta, sia per l'accoglienza del pubblico che per la vittoria. Sono contento, per me Taranto è una seconda casa. Si è trattato di una bella partita, sapevamo che non sarebbe stato facile contro un avversario che non aveva nulla da perdere La squadra ha dimostrato di essere una grande famiglia. Oggi è anche il compleanno di Iacovone, persona alla quale noi tutti siamo molto legati e che ricordiamo ogni domenica. Per quanto mi riguarda non mi sento un leader anche se sono a Taranto da 11 anni. cerco di aiutare e incitare i più giovani a fare sempre meglio, siamo un gruppo compatto. Per quanto riguarda la gara col Potenza noi non dobbiamo rovinare la festa a nessuno, sappiamo che sarò un match difficile ma cominceremo a prepararla da martedì."

Protagonista assoluto con una doppietta e un assist è stato Adama Diakitè che è raggiante a fine gara: " Sono felice per i gol fatti e per i tre punti. Ora siamo terzi in classifica, dopo una partita che poteva sembrare facile ma non lo è stato. Per quanto riguarda il gol in rovesciata la palla è arrivata in un modo strano, avrei potuto colpirla solo così, ci ho provato ed è andata bene. Oggi ho fatto anche un assist per Ancora. Si trattava di una bella azione che lui poteva concludere meglio di me, è importante anche essere altruisti." In prospettiva il Taranto sembra avere già le basi per il prossimo campionato. L'attaccante di colore conferma la voglia di rimanere in riva allo Ionio: " Da parte mia c'è tutta la volontà di restare, discorso che si può fare per altri compagni. Ma le decisioni spetteranno alla società. Sul Potenza dico che sarà una gara importante contro una formazione che merita la posizione di classifica che ha ma noi vogliamo dimostrare di essere alla loro altezza. Nel girone di ritorno abbiamo conquistato più punti di loro. Vogliamo andare lì per fare la nostra partita e vincere."

 

Si è tenuto domenica mattina il campionato regionale di canoa presso la SVTAM di Taranto. 
Livello alto ed equilibrato in termini di risultati. 10 titoli per cus Bari che era la rappresentativa più numerosa, 4 per il Lni Molfetta, 2 per barion e 1 per Taranto Canoa. Il Settore canoagiovani vede il barion con 4 ori e a seguire cus, lni Molfetta e Taranto Canoa rispettivamente con 3, 2 e 1 oro sulla distanza sprint mentre sul fondo è ancora il via che vince 4 ori. a seguire Taranto con 2 ori e barion e Molfetta con 1 oro.
Nicola Mancini, presidente Taranto Canoa: “Ringrazio L’ aeronautica militare per l'ospitalità, la Marina militare per la promozione degli sport remieri, il coni che si sta impegnando per lo sviluppo degli sport del mare. La Manifestazione è riuscita alla perfezione su un campo di gara che esalta la sua peculiarità di mare piatto, habitat naturale per gli  sport del remo e della pagaia”.
Irene Lamanna, presidente Att: “un’ennesima occasione di sport per la promozione del territorio Tarantino su uno specchio di acqua ormai noto anche a livello nazionale, grazie al risanamento dell’ultimo periodo. Non solo uno spettacolo sportivo, ma anche della natura grazie alla flora e alla fauna della zona. Un ringraziamento particolare alle istituzioni: alla Saram che ci ospita, alla Marina Militare che ormai, anche grazie al trofeo del mare, punta al risanamento del territorio e alla promozione del turismo con la rivalutazione degli sport del mare e al coni. Un importante intervento è quello di Confindustria che, seppure non presente durante la gara, ha dato il suo contributo alla buona riuscita di questa importante manifestazione e siamo sicuri ci seguirà per lo sviluppo del turismo in quest’area e in tutto il territorio Tarantino”.
Capo di stato maggiore Com. Fabio Farina: “La Marina Militare partecipa con attenzione ed interesse tutte le attività che consentono ai giovani di avvicinarsi agli sport marinaresche. In questa occasione particolare Giovani hanno la possibilità di cimentarsi nelle attività remiere nel secondo seno del mar piccolo. Abbiamo però voluto dimostrare, con il teofeo del mare di ottobre scorso, che l’intero mar piccolo E anche il primo seno, consentono di poter sviluppare delle attività remiere a Taranto con ogni cognizione meteo marina. Ripeteremo la stessa attivitàCon la seconda edizione del trofeo del mare a metà ottobre 2018 non solo con la vela, La canoa e il canottaggio, ma anche canoa polo e stand Up paddle”.

Hanno premiato: il Colonnello Fabio Dezi Comandate della SVTAM, il Capo di Stato Maggiore del Comando Marittimo Sud Capitano di Vascello Fabio Farina, il Tenente SVTAM ROBERTO ZINGARELLO, il Colonnello SVTAM Francesco Turrisi, il Primo Vice Governatore del distretto 108 AB Lions Puglia Pasquale Di Ciommo.

Gli alunni dell'Istituto Pirandello di Taranto giovedì scorso hanno incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 33 alunni della scuola media tarantini, accompagnati dalla dirigente Antonia Caforio e da alcune docenti, sono partiti da Taranto per trascorrere una giornata in compagnia di Mattarella e visitare il Quirinale. "Si tratta di un percorso che portiamo avanti dalla scorsa estate e che ha permesso ai nostri alunni di scoprire se stessi e gli altri e tutti quei valori della cittadinanza. I nostri ragazzi, nonostante la stanchezza del viaggio, hanno potuto apprendere storia e funzioni del Palazzo, per poi ritrovarsi con le altre scolaresche, nella Sala delle feste, dove siamo stati raggiunti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - racconta la Preside -. Diverse le domande poste all’attenzione del Presidente dai nostri studenti che hanno parlato del quartiere di provenienza che vive situazioni difficili e dove, le tante famiglie oneste, si impegnano per migliorarlo. Si sono soffermati sui giovani che vogliono assumere il ruolo di cittadini attivi e che sperano di rapportarsi con le Istituzioni per la valorizzazione del proprio quartiere". Gli alunni hanno chiesto al Presidente come poter collaborare sul serio con le Istituzioni e come dar forza alla propria voce.
Il Presidente, prima di procedere alla risposta,  ha ricordato la bellissima mattinata trascorsa all’I.C. Luigi Pirandello a settembre in occasione dell'apertura dell'anno scolastico, a Taranto, città dalla storia illustre che vive il problema di trovare un equilibrio tra industria e ambiente, lavoro e salute. Il giusto equilibrio è possibile e va realizzato per garantire entrambi i diritti. E i giovani devono sentirsi protagonisti e cercare i contatti con le Istituzioni perché valorizzare la propria terra è importantissimo. "Mattarella ha ricordato a tal proposito, l’incontro con il premio nobel Muhammad Yunus, che nel poverissimo Bangladesh, ha avviato progetti imprenditoriali facendo leva sulle donne per creare cooperative e promuovere il coinvolgimento della popolazione", va avanti la dirigente. Durante l'incontro si è parlato anche di bullismo e cyberbullismo, fenomeni che vanno fermati assolutamente e che sono da condannare unendosi contro chi compie tali atti per fermarli attraverso la denuncia e il dialogo.
Gli alunni hanno donato al presidente un pumo, simbolo di vita e di buon auspicio, per la cui  realizzazione hanno collaborato con il ceramista di Grottaglie, Giuseppe Fasano. "l’ immagine, riportata sul pumo, rappresentante alcuni elementi identificativi  della nostra città , è stata infatti  progettata ed elaborata dagli stessi studenti", conclude la preside. 

Anche il Centro Diurno diversabili di Palagiano, come gli altri tre facenti parte dell’Ambito TA/2 e cioè quelli di Massafra, Statte e Mottola, riapre da oggi. Questione risolta o quasi, dal momento che si tratta di una soluzione temporanea valida per tre mesi.

E’ quanto comunicato nel pomeriggio di mercoledì, dal sindaco Domiziano Lasigna ai familiari degli utenti del Centro Diurno, che, assieme ad Angela Liverano, assessore alle Politiche Sociali, ha voluto incontrare in Comune, per spiegare loro come si sta evolvendo la questione.

Intanto, dopo l’incontro tenutosi nel pomeriggio di martedì in Ambito, a Massafra, la cooperativa “Nuova Luce”, che ha vinto la gara di affidamento della gestione dei quattro centri diurni, ha accettato di riaprirli, pretendendo, però, dai quattro sindaci dei Comuni interessati, un atto di assunzione di responsabilità nel garantire la continuità del servizio.

“Il rischio che si correva – ha precisato il sindaco Lasigna – era che l’apertura fosse ulteriormente posticipata per questioni burocratiche, che riguardavano Asl e Regione. Per ora l’Asl ha garantito la copertura economica di compartecipazione per questo trimestre. La Regione Puglia deve spiegarci quali orientamenti assumerà nei riguardi dei centri diurni e dirci, a livello di regolamentazione interna, come comportarci nei confronti della cooperativa”.

L’incontro con i familiari degli utenti del centro diurno di Palagiano è stato sicuramente il risultato di una buona e condivisa gestione della questione. “Hanno capito l’impegno che ci abbiamo messo nel risolverla – ha commentato Lasigna -, chiedendo non solo la riapertura immediata della struttura, ma anche l’impiego dello stesso personale. Era fondamentale dare una risposta agli ospiti del nostro centro prima ancora che alle loro famiglie. Come gli altri tre sindaci, non potevo non riservare la massima attenzione al problema, gestendolo non solo in maniera tecnica, ma anche con grande coinvolgimento emotivo”.

Le famiglie si sono affidate all’Amministrazione Comunale, pronte a condividerne metodi e percorsi, anche alla luce dell’appello lanciato dal sindaco: “Qualunque via da intraprendere dovrà vedere accanto Amministrazione e famiglie. Stiamo giocando insieme la stessa partita, abbiamo lo stesso obiettivo. Non dobbiamo abbassare la guardia, né metterci in condizione di contestazione. Preferisco il confronto, la collaborazione, la diplomazia alla contestazione”.

Nei prossimi giorni, “ci muoveremo su due fronti, verso Asl e Regione – ha poi annunciato il primo cittadino di Palagiano -. Chiederemo le garanzie necessarie affinchè nei tre anni più tre di durata della gara vinta dalla cooperativa, i centri diurni possano continuare a funzionare così come avvenuto in questi 18 anni, senza soluzione di continuità”. Chiesto anche un incontro con il governatore Emiliano.

Il 23 aprile si festeggia la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore. E leggere è un'occasione da cogliere. Per celebrarla il centro commerciale Mongolfiera, in collaborazione con Coop alleanza 3.0, ha deciso di regalare un fiore a tutti i clienti che ne acquisteranno uno all'interno delle librerie della galleria e del supermercato. 
"Un libro e una rosa: così è conosciuta festa catalana di Sant Jordi, patrono della Catalogna, nonché "dia del llibre" da molto prima che l’Unesco dichiarasse il 23 aprile Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore... così ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile. E a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas invase di banchetti pieni di libri e di rose è uno degli eventi più suggestivi dell’anno - spiega Stefano D'Errico, direttore Mongolfiera Taranto-. In un era dove la tecnologia ha preso il sopravvento e in un paese in cui solo quattro italiani su dieci leggono un libro all’anno, che si trova agli ultimi posti delle classifiche internazionale per i consumi culturali, i centri MONGOLFIERA si fanno promotori della lettura con una dinamica promozionale semplice e coinvolgente".

Diciotto articoli per provare a restituire centralità al Mar Piccolo facendone un pilastro dello sviluppo socio-economico e culturale della città di Taranto. È questo l’obiettivo che si pone di raggiungere Gianni Liviano, consigliere regionale, il quale, insieme a un gruppo di esperti e tecnici (Vito Crisanti, già direttore della Palude La Vela; Nicola Cardellicchio, direttore Cnr Taranto; gli Ordini degli architetti, ingegneri, geologi, agronomi; Confindustria; Confcommercio; l’Università) ha elaborato una proposta di legge regionale (al momento si tratta di una prima bozza) per l’istituzione del Parco regionale del Mar Piccolo.

Diciotto articoli che sono stati illustrati mercoledì sera nel corso della tavola rotonda dal tema “Mar Piccolo, il vero patrimonio di Taranto” organizzata dal consigliere Liviano in collaborazione con l’associazione “Le città che vogliamo” e alla quale sono intervenuti, oltre agli estensori della proposta di legge, il vicesindaco di Taranto, Rocco De Franchi, è l’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonsino Pisicchio.

“Il Mar Piccolo di Taranto, - ha esordito Gianni Liviano - costituisce  probabilmente un unicum ambientale nell’intero contesto mediterraneo. Con quanti hanno collaborato stiano provando a condividere sensibilità, aspettative e obiettivi con un duplice scopo: da un lato, salvaguardare un paesaggio che è patrimonio che va trasmesso alle generazioni future; dall’altro, valorizzare le prospettive economiche, che su questo territorio possono realizzarsi, compatibili con la tutela del paesaggio”.

E che il Mar Piccolo troppo spesso viene sottovalutato come patrimonio naturalistico e paesaggistico lo ha sottolineato anche l’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio, il quale ha voluto sottolineare “la passione e la professionalità di quanti stanno lavorando alla redazione di questa proposta di legge. Credo - ha aggiunto l’assessore - che sia arrivato il momento di svoltare e di salvaguardare questo importante patrimonio puntando, inoltre, al recupero dell’identità che non può essere slegato da temi quali l’economia circolare, l’innovazione, all’alta tecnologia, allo sviluppo sostenibile. Sono tutti temi - ha proseguito Pisicchio - che sono al centro di una discussione che deve essere dentro una comunità. Taranto e il Mar Piccolo rappresentano per la Regione una opportunità che va presa al volo e che va sostenuta con quelli che sono gli strumenti a nostra disposizione. Si potrebbe definire un percorso che renda questa iniziativa un laboratorio in cui sperimentare nuove forme di conoscenza, di valorizzazione e di tutela dell’ambiente e del paesaggio. Per questo- ha concluso Pisicchio - siamo pronti ad accompagnare iniziative come questa raccordando tra loro le istituzioni e i soggetti interessati per definire un’azione funzionale”.

Concetti ripresi dal vicesindaco di Taranto, Rocco De Franchi, il quale ha aggiunto come il Comune stia lavorando “ad un’ipotesi di costituzione di un’oasi blu attraverso una perimetrazione specifica. Vogliamo procedere in una direzione partecipata, coinvolgendo attivamente la comunità tarantina. Il nostro sarà un apporto convinto a questa iniziativa convinti dell’importanza e delle potenzialità di questa area naturalistica che va messa a sistema e che deve ricostruire una cerniera tra la città, la comunità tarantina e il suo territorio”.

Del resto, ha invece sottolineato Vito Crisanti (il naturalista ha provveduto alla stesura della prima bozza della proposta di legge), e con lui quanti si sono succeduti negli interventi,   il Mar Piccolo è ancora vitale, come testimoniato dalla presenza di specie rare quali la Pinna nobilis  ed i Cavallucci marini,    indicatori biologici di un ambiente pulito,  ed ancora la numerosa colonia di Garzette ed Ardeidi  che vive lungo le sponde del Secondo Seno, al riparo delle Pinete di pino d’Aleppo.   

“L’importanza ambientale e naturalistica del Mar Piccolo - ha aggiunto Crisanti - è stata riconosciuta anche a livello europeo;  infatti una parte rilevante delle sue coste è un Sito di Importanza Comunitaria (Sic). Inoltre vi sono importanti geositi censiti dalla Regione Puglia, uno dei quali ha una rilevanza internazionale (Geosito del Fronte).  Infine, - ha concluso l’ex direttore della Palude La Vela - sul secondo seno vi è la riserva naturale orientata regionale Palude la Vela, ricca di biotopi e di fitocenosi alofile, rientranti tra le specie protette a livello comunitario”.    

“È importante che ancora oggi si parli di questioni come quella della discriminazione razziale. Un tema che, a dispetto del tanto tempo passato dal 1938 ad oggi, è di drammatica realtà. Per questo ritengo molto importante che la città di Taranto ospiti questa mostra che a quel periodo buio dell’umanità fa riferimento".

Con queste parole significative e dirette il prefetto di Taranto, Donato Giovanni Cafagna, ha tagliato, lunedì pomeriggio, il nastro inaugurale della mostra “1938 - La storia per le scuole”, allestita negli spazi espositivi della Galleria comunale del Castello Aragonese e che potrà essere visitata fino a sabato 21 aprile. L’evento, che vede Taranto insieme a Cosenza quale unica città del Sud Italia ad ospitare la mostra itinerante, si inquadra nel più complesso quadro di iniziative organizzate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari opportunità, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah e con la conferenza Stato-Regioni, nella quale la Puglia è rappresentata dal consigliere regionale Gianni Liviano delegato all’uopo dal presidente Michele Emiliano, in occasione degli ottant’anni dall’emanazione delle leggi razziali.

“L’obiettivo di questa mostra - ha spiegato Liviano che ha voluto fortemente che Taranto fosse inserita tra le sei città italiane ospiti dell’evento - è di raccontare e mantenere vivo il ricordo di questo periodo buio che ha pervaso l’umanità ma è anche quello di sottolineare come le diversità culturali, sociali, di razza e di confessione religiosa rappresentino comunque un arricchimento se vogliamo essere, attraverso il dialogo e l’accoglienza, convinti costruttori di pace. Ecco perché abbiamo inteso ospitare questa mostra e offrirla agli studenti tarantini in modo che, conoscendo il passato, possano diventare fondatori di comunità aperte e accoglienti".

E le scuole tarantine saranno le protagoniste di questa settimana. Gli studenti del Battaglini, del Ferraris-Quinto Ennio, del Righi, del Pacinotti e dell’Archita adotteranno, infatti, la mostra diventandone, ogni istituto nei rispettivi giorni loro assegnati, i raccontatori nei confronti dei loro coetanei e di quanti (la mostra è aperta a tutta la città) visiteranno i 37 pannelli espositivi.

“Abbiamo voluto offrire ai nostri studenti - ha sottolineato il prof. Raffaele Spada, intervento alla cerimonia di inaugurazione in rappresentanza del Provveditore agli studi - di far mente locale affinché, attraverso la conoscenza di quanto accaduto nel passato, si possano scongiurare nuovi genocidi nel rispetto delle diversità”.

Alla cerimonia, alla quale era presente anche il comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, col. Andrea Intermite, è intervenuto il prof. Amedeo Osti Guerrazzi, storico della Fondazione Museo della Shoah, il quale ha illustrato il percorso espositivo. “Un percorso - ha detto Osti Guerrazzi - che racconta come il regime fascista abbia saputo costruirsi un nemico interno attraverso provvedimenti, leggi e atti amministrativi, graduali sfociati, poi, nella repressione degli Ebrei. Vogliamo far capire ai nostri giovani - ha aggiunto - come parlare di Shoah e di antisemitismo è, sì, parlare di qualcosa di antico ma, al tempo stesso, è come scattare una fotografia del presente visti i nuovi genocidi cui stiamo assistendo e la costruzione di nuovi nemici interni come nel caso delle questione immigrazione”.

Fino a sabato 21 aprile, la mostra (che si avvale della preziosa collaborazione del Comitato per la qualità della vita) sarà aperta dalle ore 9.00 alle ore 12.00 alle visite guidate delle scolaresche delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Taranto e provincia, opportunamente accompagnate dai rispettivi docenti referenti. Le visite guidate saranno assistite dai docenti delle istituzioni scolastiche che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento con l’ausilio, altresì, di studenti appositamente selezionati da parte delle istituzioni scolastiche stesse.
Ogni singola visita guidata avrà la durata orientativa di un’ora. La mostra resterà aperta anche nelle ore pomeridiane dalle ore 17.30 alle ore 19.30 (sabato escluso).
In particolare, nelle giornate di mercoledì pomeriggio e sabato mattina la mostra prevederà dei brevi momenti musicali sul tema realizzati dagli studenti del Liceo Musicale Paisiello di Taranto, mentre nelle giornate di mercoledì mattina e venerdì pomeriggio toccherà al teatro Crest di Taranto che porterà in scena una breve drammatizzazione dal titolo “Le farfalle di Terezine”.

Sabato 21 aprile avrà luogo, nei locali dove è allestita la Mostra, per la giornata conclusiva dell’evento, a partire dalle ore 10.00, un breve incontro sul tema “I genocidi del XX secolo. Oltre la Shoah” (dedicato anche al ricordo del genocidio armeno e delle foibe) che verrà illustrato da esperti del Comitato per la Qualità della Vita, i professori Carmine Carlucci, Mari Avakian,
Anna Maria Laneve, Antonio Fornaro e dal dott. Claudio Confessore.

 

In una lettera del 10 aprile scorso Paolo Peluso e Lorenzo Caldaralo, rispettivamente segretari generali della CGIL e della Funzione Pubblica, esprimevano al Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, preoccupazione per il crescente disagio vissuto dal personale dell’ente. A una settimana di distanza quella lettera è rimasta senza alcun riscontro.

E’ singolare registrare celerità amministrative quando si tratta di istruire percorsi per il reperimento di personale che ad esempio si deve occupare della comunicazione web, e invece riscontrare, con non poca amarezza, che le questioni poste dai lavoratori, che sono la fucina operosa di una intera macchina amministrativa, rimangono polverose carte a cui non fornire risposta. Eppure le carenze di organico, le condizioni di lavoro e l’organizzazione dell’ente – spiega Peluso – sono questioni che non riguardano solo il personale ma anche tutta la comunità amministrata.

Si tratta di un atteggiamento che lascia presagire uno scarso interesse verso il personale che rivendica il diritto di contribuire al miglioramento della macchina amministrativa apportando esperienza, competenza e ragioni che sono tipiche di chi conosce da sempre i correttivi da porre in essere – spiega Lorenzo Caldaralo.

Una riflessione che scaturisce anche dalla lettura del Piano del fabbisogno triennale predisposto dallo stesso ente.

Lo abbiamo ricevuto nelle mani senza poter assolutamente partecipare alla sua stesura – dice il segretario generale della CGIL Peluso – e senza avere una fotografia della situazione attuale che ci consentirebbe di valutare gli effetti di un eventuale politica sul personale nei tempi descritti.

Nello stesso piano – scrivono inoltre Caldaralo e Peluso – non si alcun riferimento alle esigenze dello stesso Comune in ordine ai servizi da offrire ai cittadini, mentre è proprio questa la base di discussione fondamentale  per una migliore e più efficace organizzazione e utilizzazione del personale in servizio e non del personale caso mai già in pensione e richiamato a tappare buchi e falle.

La CGIL denuncia una mancanza di qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze aziendali. Uno scollamento, dicono, che andrebbe assolutamente sanato anche in una fase delicata della città che tra vertenze industriali e slancio produttivo e urbanistico verso un nuovo sviluppo, avrebbe invece chiaramente bisogno di servizi comunali efficienti e in grado di affrontare una sfida così importante.

Questa assenza di relazioni è inspiegabile – dicono Caldaralo e Peluso – un disinteresse che ovviamente consideriamo grave e su cui già dai prossimi giorni potremmo decidere forme di mobilitazione.

Sentirsi belli non è mai un fattore secondario se si affronta un percorso di cura nei confronti di un male spesso oscuro o invasivo. A qualcuno potrà sembrare banale o superficiali, ma i cambiamenti estetici spaventano prima ancora delle conseguenze sulla salute. Così capita spesso che anche le persone che fino al giorno prima non davano particolare peso alla loro immagine si ritrovano a dover rimodulare il loro rapporto con il mondo esterno a causa di una perdita di capelli o segni evidenti sul proprio corpo.

Attraverso il corpo, il viso, la chioma dei capelli noi comunichiamo con l’esterno e non è ininfluente esserci o meno in quel mondo quando già una malattia ti costringe a cambare la propria vita.

Per questa ragione la frontiera medica e quella destinata al supporto psicologi da tempo ormai sperimenta l’approccio a malattie invasive attraverso anche l’utilizzo di strumenti per la cura e la salvaguardia della propria immagine esteriore.

Su questo importante tema, nella città dell’emergenza epidemiologica, si confronteranno medici e esperti di estetica, in un convengo organizzato dal Centro professionale e Accademia di Studi Superiori di Taranto C.E.A.S. sotto il patrocinio dell’Università degli Studi di Bari e del Comune di Taranto.

Il V convegno dedicato a medicina e estetica quest’anno ha il titolo di “Ambiente, Salute e Tutela della bellezza. Il fascino della reazione positiva”.

In una città come la nostra, in cui il livello di tossicità dell’aria è dovuta all’inquinamento, diventa urgente rigenerare la persona anche attraverso azioni di resilienza che servono a migliorare la propria qualità della vita – scrivono i referenti della scuola di estetica CEAS – e saper tornare ad essere una persona “viva” a fronte di uno shock, come una grave malattia, è al centro delle recenti metodologie che servono a riequilibrare corpo e anima.

Un inno alla bellezza di cui si è fatto interprete il Comitato Tecnico Scientifico del Congresso formato dall’oncologo Alfredo Procaccini, dall’esperta di dinamiche comportamentali e relazionali, Maria Rosaria Fortiguerra e dalle condirettrici della scuola C.E.A.S. Rosa Borga e Antonia Stefanelli.

L’appuntamento organizzato in due sessioni di lavoro si svolgerà nella sala Convegni del Centro Commerciale Ipercoop “Mongolfiera” a Paolo VI a partire dalle 9.30 del prossimo venerdì 20 aprile.

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