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Giornale di Taranto -
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di Andrea Loiacono

 

In una giornata caratterizzata dal lutto su tutti i terreni di gioco a livello nazionale per la scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori, il Taranto ottiene un pareggio per 1-1 sul campo del Nardò che per quasi tutto il secondo tempo ha giocato in superiorità numerica per l'ingiusta espulsione comminata al difensore ionico Francesco D'Angelo. C'è anche da dire che il vantaggio dei neretini è giunto su un calcio di rigore e che anche mister Cazzarò è stato espulso dal direttore di gara per proteste. Ma i rossoblù hanno saputo reagire, trovando il pari grazie a un'invenzione di Cristiano Ancora che dalla corsia mancina è sceso sul fondo e ha fatto partire un cross teso per la testa di Capua che ha insaccato alle spalle dell'ex Mirarco. In generale si è trattato di una partita a tratti spigolosa giocata più nel secondo tempo che nel primo. Al termine dell'incontro il vicepresidente del Taranto Giuseppe Giove ha parlato del suo allontanamento dalla panchina: “ Nella circostanza dell'espulsione di D'Angelo ho urlato il mio disappunto e il guardalinee ha indicato all'arbitro di espellermi. Ritengo che per tutta la gara ci sia stata una distribuzione dei cartellini differente fra noi e loro. Devo comunque fare i complimenti alla squadra che in dieci e con tanti infortunati ha disputato una partita generosissima. Ci siamo insediati in seno alla società soltanto qualche mese fa, penso che se fossimo arrivati prima a quest'ora saremmo a giocarcela col Potenza per la vittoria finale. Il nostro obiettivo è quello di riportare il Taranto nelle categorie che gli competono ma c'è bisogno della collaborazione di tutti.” In casa Nardò l'amarezza per una vittoria sfuggita in superiorità numerica è tanta e si evince dalle parole del mister Taurino: “ Oggi sono arrabbiato con i miei ragazzi. Ogni volta che rimaniamo in superiorità numerica non riusciamo a sfruttarla subendo addirittura il gioco degli avversari. Questo non va bene, abbiamo giocato una partita straordinaria di sacrificio per arginare una squadra molto forte come il Taranto e poi ci facciamo raggiungere per l'ennesima ingenuità. Se nel calcio si vuole fare strada bisogna imparare in fretta dai propri errori e porvi rimedio.” In casa Taranto il bomber di giornata è stato il centrocampista Giuseppe Capua autore della sua seconda rete in rossoblù: “Sono felice per la mia rete ma ancor di più per la prestazione della squadra. Non è arrivata la vittoria ma abbiamo reagito con carattere all'ennesimo rigore subito trovando un pari meritato. Il nostro obiettivo deve essere quello di continuare su questa strada e riprendere a vincere già da domenica prossima. Io personalmente pur non giocando molto mi sto allenando sempre bene cercando di farmi trovare pronto nel momento del bisogno e quando il mister mi chiama in causa do tutto me stesso. Il gol di oggi lo dedico alla mia squadra e alla famiglia di Davide Astori che sta vivendo un vero e proprio dramma.” Alle parole di Capua fanno eco quelle di Andrea Bilotta giovane difensore rossoblù: “ Oggi abbiamo giocato su un campo difficile. Loro hanno impostato la partita sull'agonismo e l'arbitro in qualche circostanza ci ha penalizzato come nella circostanza dell'espulsione di D'Angelo. Da quel momento mi sono spostato in posizione di difensore centrale, un ruolo nuovo ma che ho già ricoperto in altra circostanze. Il nostro obbiettivo deve essere quello di proseguire su questa strada e cercare di migliorare la classifica.”

Lunedì 5 marzo alle ore 19.00, nella Parrocchia Gesù Divin Lavoratore,  ci sarà l' incontro "Gesù di Nazareth” esempio della vocazione al lavoro - Presentazione dell’azione del C.E.M. di Taranto nel III millennio" sul tema della vocazione al lavoro. Promosso dal Serra di Taranto, vedrà la partecipazione di Padre Nicola Preziuso, Parroco della Chiesa Gesù Divin Lavoratore, di  don Davide Errico, cappellano del Serra Club di Taranto e Rettore del Seminario Minore di Taranto, della dott.ssa Angela Gentile, socio fondatore C.E.M. (Centro Educativo Murialdo) e della sig.ra Donatella Cito della Pasticceria “La Vie en rose”, via Crotone, 15 Taranto. 
Gli Intermezzi musicali saranno  a cura dell’Istituto superiore di Studi Musicali Giovanni Paisiello di Taranto: 
- Antonio Stragapede baritono
- Flora Contursi soprano
- Mariangelica Giannetta pianista
Il Serra di Taranto sta promuovendo degli incontri in alcune parrocchie tarantine, con lo scopo di parlare della storia della parrocchia e del santo a cui essa è dedicata. L'incontro di lunedì 5 marzo vuole focalizzare l'importante opera del Centro Educativo Murialdo, operante da molti anni a Taranto, che  ha dato vita ad un impresa difficile ed ardua, se pensiamo al contesto territoriale nel quale si è realizzata: contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile. La comunità  esprime la propria cittadinanza responsabile accompagnando passo dopo passo giovani e adulti che per vari motivi non sono inseriti nel mondo del lavoro. 
Saranno presenti Maria Cristina Scapati e Cosimo Chiffi, presidente e vice presidente del Serra. 

Lo Sport ha il potere di cambiare le cose anche a Taranto: è lo slogan del progetto denominato “Sport4Taranto” (www.sport4taranto.org) di rilevanza nazionale sul tema dello sport e della crescita dei bambini in condizioni di fragilità che prende avvio a Taranto .

 

L’ideatore del progetto è il tarantino Dino Ruta, docente dell’Università Bocconi di Milano di leadership e sport management, anche noto professionista dello sport internazionale, con il supporto di due grandi campioni del calcio, Javier Zanetti e Ivan Ramiro Cordoba, con le rispettive fondazioni - Fondazione P.U.P.I. e Fondazione Colombia te quiere ver - con la preziosa collaborazione organizzativa dell’Associazione benefica Abfo del Presidente Andrea Occhinegro, insieme a tanti altri campioni dello sport.

 

Il progetto Sport4Taranto intende promuovere iniziative che utilizzano lo sport come mezzo educativo e come veicolo sociale per migliorare la vita dei bambini tarantini, provenienti da famiglie che vivono situazioni di fragilità.

 

I 30 bambini, dai 9 ai 13 anni, selezionati in base a condizioni di fragilità, dei quartieri Paolo VI, Tamburi e Città Vecchia, hanno intrapreso una scuola calcio organizzata con personale qualificato al fine di acquisire e rinforzare comportamenti positivi legati allo sport: giocare insieme, rispettare l’avversario e le regole, aiutarsi, imparare a nutrirsi bene, allenarsi per migliorare, ascoltare l’allenatore, etc. Tra i momenti di crescita vi sono anche incontri con ex campioni dello sport.

 

Dopo l’inaugurazione del progetto lo scorso 6 dicembre 2017, alla presenza di Nicola Legrottaglie e in collegamento video con Javier Zanetti, il prossimo giovedì 8 Marzo, alle ore 14.45, presso l’I.C. L. Pirandello – plesso G. Falcone via XXV Aprile, Paolo VI - a Taranto, si terrà l’incontro con la campionessa di scherma Margherita Granbassi.

 

I Campioni sportivi incontrano bambini e famiglie per condividere la propria esperienza di vita con l’obiettivo di confrontarsi e trasferire come gli insegnamenti dello sport si possono applicare alla vita di tutti i giorni.

 

Il Dirigente Scolastico dell’I.C. Pirandello di Taranto, Antonella Caforio, sostiene “Che  è di fondamentale importanza  promuovere tali progetti in quanto si prefiggono il fine di garantire il diritto allo sport e renderlo, così, accessibile a tutti. Lo sport, oltre ad essere il mezzo per eccellenza atto a concretizzare l’inclusione sociale, è di indiscutibile valenza educativa e quindi rappresenta un efficace contributo a sostegno del difficile compito genitoriale”.



Scendono in campo per sostenere il progetto Javier Zanetti, Ivan Ramiro Cordoba, Maurizia Cacciatori, Nicola Legrottaglie, Daniele Massaro, Carlo Molfetta, Daniele Molmenti, Paolo Nicolai, Margherita Granbassi, Marco Mordente e tanti altri campioni ancora.

 

Sport4Taranto rappresenta anche uno strumentoper incentivare la crescita e lo sviluppo culturale della città di Taranto edelle sue comunità di riferimento. La partecipazione è aperta a tutti coloro che credono in una Taranto migliore partendo dai bambini.

 

Dino Ruta sottolinea “Sport4Taranto intende costruire una rete di persone, valori e azioni condivise da individui, organizzazioni e istituzioni che credono nel potenziale dello sport come elemento di sviluppo e inclusione sociale, creando un virtuoso tessuto di contatti, idee e competenze per lo sviluppo sostenibile del territorio tarantino. L’iniziativa è stata abbracciata da sportivi di livello nazionale e internazionale, portatori di valori positivi, che hanno deciso di investire tempo ed esperienza per migliorare la vita dei bambini che vivono nei quartieri in prossimità della zona industriale”.

 

Sui temi dell’educazione scolastica, Sport4Taranto si avvale della collaborazione dell’ITES Pitagora, e dall’IC Pirandello.

 

La mission è mobilitare le energie fisiche e intellettuali delle nuove generazioni tarantine attraverso i valori sportivi.          

Incontro tra RLS e azienda per discutere dell’infortunio avvenuto ieri al tornio 11 in cui è rimasto coinvolto un operaio di 40 anni. “Mentre L’azienda analizzava la pratica operativa, tentando goffamente di indirizzare la discussione sull'infortunio del lavoratore sul rispetto delle pratiche operative, noi abbiamo ribadito che sull’impianto non erano presenti  le condizioni minime di sicurezza, a causa degli spazi ristretti, la scarsa illuminazione e la presenza, come piano di calpestio, di una pedana di legno fradicia e piena di olio - spiega Francesco Rizzo, coordinatore USB Taranto -. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che ha determinato l’infortunio,  perché, non essendo in sicurezza,  il lavoratore è scivolato e si è tagliato. Ci aspettavamo una presa di posizione e un riconoscimento davanti ad un fatto esplicito, ma come sempre l’azienda si copre con un dito. Ed ancora più grave è il fatto che alla nostra domanda se la pedana fosse secondo loro a norma, la risposta sia stata: non so. Un tentativo vergognoso di scaricare le responsabilità . Vorrei sottolineare che si tratta di un lavoratore che è da oltre vent’anni in quella fabbrica, un operaio di grande esperienza, che ha fatto scuola al tornio ad altre decine di altre persone. Insomma un lavoratore serio e professionalmente preparato. Ilva deve smetterla di girare attorno ai problemi e deve riconoscere che la maggior parte degli impianti oggi sono in condizioni obsolete.  Se ci sono degli infortuni nelle officine che notoriamente non sono impianti pericolosi, bisogna iniziare ad ammettere che qualcosa non va e prendersi le proprie responsabilità”. Rizzo ribadisce il controllo continuo di USB. “continueremo a denunciare queste tutte le anomalie.Crediamo che sia una situazione che abbia superato ormai limite dell’accettabile da tempo: ci troviamo sempre davanti allo stesso Ricatto, accettare di lavorare in queste condizioni o rischiare di andare in cassa integrazione."
Stamane pioggia di denunce a firma di USB sulle condizioni di sicurezza in fabbrica, nelle prossime settimane inoltre la USB depositerà agli enti ispettivi e alla procura della repubblica un corposo dossier sulle pessime condizioni in cui versano i lavoratori delle Cokerie Ilva.

Il turismo, la riqualificazione urbana, il lavoro proveniente dalle attività di conservazione e tutela del territorio. Crediamo che sia giusto tornare sul tema dei “lavori possibili” proprio mentre da più parti, ( leggiamo degli interventi di Confindustria, ANCE e ConfCommercio), ci si interroga sul nuovo modello di sviluppo per Taranto. Approccio indispensabile,  ma purché si pensi finalmente ad interventi strutturali e duraturi.

La CGIL di Taranto interviene nel dibattito di questi giorni e rilancia.

Non può che fare bene questa visione aperta ai potenziali di crescita di un comparto così strategico come il turismo o la tutela del patrimonio artistico e naturale – dice Giovanni D’Arcangelo della segreteria provinciale della CGIL di Taranto – ma noi pensiamo che sia arrivato il tempo di provare ad andare oltre le parole e i proclami o gli interventi spot che ad esempio accendono in maniera del tutto estemporanea un faro sulla città e il suo hinterland per spegnerlo dopo poco senza aver provato a cambiare davvero le cose.  Abbiamo piuttosto la necessità di interventi anti-congiunturali e definitivi che facciano di Taranto, ad esempio, una “destinazione turistica” vera, possibile, conveniente e di grande appeal.

La CGIL richiama dunque alla necessità di fare sintesi delle proposte in campo scegliendo l’opzione che sia in grado di dare maggiore opportunità di sviluppo.

Il lavoro, l’eco-sosteniblità degli interventi previsti, la loro capacità di incidere sul prodotto interno lordo – dice D’Arcangelo – perché prima che la promozione del territorio vi è la necessità di riconoscere in quel territorio il valore inespresso e su cui purtroppo anche la politica mostra i suoi innegabili vuoti programmatori.

Per noi la parola turismo si coniuga con la parola lavoro – commenta D’Arcangelo – e pertanto sono i dati sull’occupazione del settore che dovrebbero guidare l’analisi. Si investe nel settore e nel segmento di interventi più importante partendo proprio da qui, da quanto il turismo può assorbire in termini di potenziale occupazionale sapendo anche dell’inevitabile ridimensionamento del comparto manifatturiero classico.

Se ci sono investimenti per sostenere il settore vanno resi un asset prioritario e durevole – continua l’esponente della CGIL – a cominciare dalle infrastrutture viarie, quelle per la mobilità sostenibile o il turismo ad emissione zero, passando dalle misure “speciali” per chi decide di investire nell’area di Taranto. Penso all’ipotesi della ZES, ma anche alle risultanze espresse dai cittadini tarantini che abbiamo incontrato nel corso del nostro tour di ascolto verso il nuovo Piano Urbanistico Generale.

Non si comprende ad esempio come la passeggiata a mare su Mar Piccolo ai Tamburi, la Villa Peripato, o il quadrilatero attorno al Museo MArTa, non siano ancora diventati assi strategici dell’offerta turistica della città, insieme alla città vecchia o al museo diffuso che si sviluppa tra i parchi di Saturo, quello della Messapia a Manduria o il patrimonio naturale della Valle d’Itria o delle gravine – dice D’Arcangelo – questo ha un senso se si trasforma in lavoro vero e qualificato, in destinazione turistica organizzata, e non solo in qualche migliaia di euro da spendere in brochure o foto patinate.

Il turismo in altre regioni italiane rappresenta un settore chiave e un motore per l’occupazione, ma secondo la CGIL nella provincia di Taranto, siamo ancora lontani dall’ipotesi di un modello di sviluppo di sistema.

L’Osservatorio del mercato del lavoro turistico identifica chiaramente i limiti di questa occupazione in Puglia – sottolinea D’Arcangelo – Le circa 10mila aziende della filiera turistica in Puglia, producono ancora lavoro stagionale e povero con una media di 159 giornate lavorative per circa 48mila addetti. Un trend certamente in crescita che però ha bisogno di maggiore coraggio per atteggiarsi ad alternativa.

Se il dato regionale non brilla la condizione tarantina è certamente ricca di zone d’ombra.

Taranto continua ad essere cenerentola nei flussi turistici che attraversano la Puglia e vi sono ancora le grandi contraddizioni di lavoratori precari se non addirittura in nero nel mercato delle vacanze, dell’accoglienza, della ristorazione o dei servizi – precisa D’Arcangelo – pertanto se un lavoro di programmazione si dovrà compiere si faccia sul territorio, non solo in riunioni come quella ad esempio convocata  domani a Bari all’Assessorato allo Sviluppo Economico tra alcuni sindaci e alcune associazioni di categoria. Serve il coinvolgimento vasto di tutti gli attori dello sviluppo del settore, a cominciare proprio dalle rappresentanze dei lavoratori.

 

Nuovo infortunio sul lavoro all’Ilva di Taranto. Nel primo pomeriggio di oggi, un operaio, Antonio Losavio, 40 anni mentre lavorava al tornio 11, è rimasto impigliato con la mano nel mandrino. Ha riportato un importante trauma da taglio alla mano. “Le cause sono ancora da stabilire con precisione, ma con ogni probabilità il lavoratore sarà scivolato a causa delle pedane in legno non idonee ad essere usate come piano calpestio, in quanto facilmente impregnabili tra umido e olio – spiega Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Losavio lavorava sul tornio, una macchina certificata CE del 2004”. L’operaio, che si trova in queste ore nella sala operatoria dell’Ospedale Ss. Annunziata di Taranto, pare rischi di perdere l’uso della mano.  “ Quest’ennesimo infortunio dimostra come l’azienda sia trascurata e inadatta al lavoro in sicurezza. Sono ormai anni che denunciamo questo stato di abbandono a cui nessuno pone fine”, conclude Rizzo.

Vorremmo che la nostra Associazione scomparisse, che non avesse più ragione d’esistere, che consacrasse il suo successo con il suo scioglimento, e invece ancora oggi siamo qui a commentare, con profondo senso di sconfitta, l’ennesimo incidente sul lavoro all’interno dello stabilimento ILVA di Taranto.

Così il presidente dell’ANMIL Taranto, Emidio Deandri, che commenta a caldo quanto accaduto oggi intorno alle 16 nel reparto OME MUA del siderurgico tarantino.

Si tratterebbe dell’ennesima storia di infortunio che colpisce ancora una volta un giovane operaio, vittima di un ingranaggio che  avrebbe in parte compromesso stritolato uno degli arti superiori.

Gli schemi in quella fabbrica sono saltati, così come saltati i livelli di responsabilità che oggi costringono i lavoratori a vivere di fronte ad una doppia condizione di precarietà – dice Deandri – quella occupazionale e salariale e quella sulle condizioni di sicurezza.

L’ANMIL anche questa volta sarà accanto al lavoratore vittima dell’incidente.

 

L’incidente di oggi sarà passato al vaglio del nostro staff di esperti e chiederemo informazioni più dettagliati agli organi inquirenti e di controllo – termina Deandri – qualora fossero appurate responsabilità individuali o aziendali ancora una volta ci costituiremo parte civile e accompagneremo il lavoro in tutto l’iter che servirà per il riconoscimento dei suoi diritti.

di Andrea loiacono

 

Un Taranto poco divertente nel primo tempo ma cinico nella ripresa batte in casa il Francavilla in Sinni per 3 a 1 e grazie anche alla pari del Cerignola si porta a un solo punto dalla terza posizione di classifica. Davanti a circa tremila spettatori la formazione di mister Cazzarò scende in campo con un atteggiamento diverso soprattutto in alcuni uomini. Infatti il tecnico tarantino lascia in panchina Favetta lanciando dal primo minuto Diakitè. Restano inizialmente a guardare anche Miale, afflitto da un problema muscolore e Lorefice il cui posto viene preso da Portoghese. Dall'altra parte mister Lazic risponde con uno schieramento più prudente affidandosi alle ripartenze e le conclusioni dell'esperto bomber Volpicelli. Pronti via e il Taranto va subito in vantaggio con Galdean che scaraventa in rete dalla distanza un cross di Marsili proveniente da calcio d'Angolo. La gioia però dura solo pochi minuti perché Rosania commette fallo in area e dagli undici metri Volpicelli ristabilisce la priorità. A questo punto il Taranto accusa il colpo ma viene tenuto in vita dal suo portiere abile in un paio di circostanze a fermare gli avanti lucani. Da segnalare poco oltre la mezz'ora un tiro di D'Agostino finito di poco alto. Il primo tempo non riserva ulteriori emozioni. L'inizio della ripresa sembra partire sempre con il Francavilla in attacco che colpisce un palo di Volpicelli ma il Taranto dopo un po' aumenta i giri del motore e comincia a fare sul serio. Prima è Marsili a colpire il palo e poi Ancora impensierisce il portiere avversario con una conclusione dal limite. A questo punto mister Cazzarò schiera la squadra a due punte con l'ingresso di Favetta al posto di Galdean e quello di Lorefice per Portoghese. Gli spazi si aprono più facilmente e il Taranto trova il gol con D'agostino che dal vertice destro dell'area di rigore sigla il raddoppio. Al Francavilla saltano i nervi e rimane in dieci per un fallo di un suo calciatore a centrocampo e il Taranto dilaga: Ancora conclude dal limite, il portiere non trattiene la sfera e per D'Agostino è impossibile sbagliare il tap in per la sua sesta rete in rossoblù. C'è ancora tempo per un'altra espulsione comminata a un giocatore lucano e poi arriva il triplice fischio che sancisce la settima vittoria nelle ultime nove gare per il Taranto.

 

Al termine della gara mastica amaro il tecnico dei lucani mister Lazic: “ Sapevamo di affrontare una squadra costruita per vincere. Nonostante questo siamo venuti qui a fare la nostra partita disputando un ottimo primo tempo. Peccato che come spesso accade nella ripresa ci siamo disuniti consentendo al Taranto di farci male con i suoi uomini migliori come D'Agostino che è stato abile a smarcarsi dalla marcatura che avevo preparato su di lui. Comunque complimenti al Taranto, ritengo che se non avesse sbagliato i primi due mesi adesso starebbe lottando per la vittoria del campionato. Noi abbiamo bisogno di rialzare la testa per centrare la salvezza, non sarà facile ma dobbiamo centrare per forza il nostro obiettivo.”

 

Di umore diametralmente opposto è mister Cazzarò che appare rilassato dopo una partita non semplice da portare a casa: “Abbiamo fatto gol subito su uno schema da calcio d'angolo che proviamo spesso in allenamento, poi è arrivato il calcio di rigore subito che ci ha portato parecchia ansia, eravamo un po' in confusione, probabilmente per la troppa voglia di segnare subito. Invece il nostro compito deve essere quello di scendere in campo per divertirci. I ragazzi in questo momento stanno facendo qualcosa di straordinario e il merito è tutto loro. Nel secondo tempo sono passato al 4-2-4 per aprire la difesa avversaria e consentire ai nostri giocatori di qualità di andare al tiro maggiormente. Se mi chiedete come mai questa squadra alle volte sembra essere un po' sulle gambe vi rispondo che non è semplice allenarsi tutte le settimane sul campo B nelle condizioni in cui si trova. Non è una polemica solo una costatazione. Anche questa settimana abbiamo subito degli infortuni muscolari che credo dipendano da questi. Ora faremo degli accertamenti per verificare l'entità degli infortuni di Miale e Capua.

 

Protagonista in campo con la sua seconda doppietta in rossoblù è sicuramente D'Agostino che mostra di essere a suo agio anche davanti ai microfoni dei giornalisti: “Sono felice di aver segnato per la prima volta allo Iacovone. Lo sono ancora di più perché questo è conciso con la vittoria della squadra. Nel primo tempo probabilmente non ci siamo espressi al meglio ma confermo quanto detto dal mister, nei primi tempi facciamo fatica ad abituarci al campo A perché il manto erboso è perfetto e soffice mentre tutta la settimana ci alleniamo al campo B che spesso è al limite del praticabile. Ritornando alla partita posso dire che nel secondo tempo credo si sia vista una sola squadra in campo, devo ringraziare i miei compagni che mi mettono nelle condizioni di segnare e elogiarli perché da quando sono arrivato stiamo dimostrando di essere un rande gruppo ottenendo risultati straordinari. Il cambio del modulo con il passaggio al 4-2-4 probabilmente ci ha agevolato ma personalmente ritengo sia l'aspetto del sacrificio l'uno per l'altro a essere determinante.”

 

Coldiretti Taranto, venerdì sera, a Mottola, nella sala convegni, ha presentato il proprio manifesto politico, da sottoporre a tutti i candidati ionici alle Politiche del 4 marzo. Hanno firmato: Gianfranco Chiarelli, candidato centrodestra alla Camera nell’uninominale 11; Andrea Tieso, candidato di 10VolteMeglio alla Camera nell’uninominale 11; Maria Grazia Cascarano, candidata del Pd al Senato nel plurinominale 7 e Donato Pentassuglia, candidato Pd alla Camera, nell’uninominale 11.

Cinque questioni, con altrettante proposte risolutive, quelle presentate da Coldiretti, a costo zero da realizzare nei primi cento giorni di Governo: etichettatura obbligatoria, istituzione di un Ministero ad hoc per il cibo, semplificazione delle pratiche in agricoltura, trasparenza sulle importazioni e norme rigorose contro i reati agroalimentari. Ad illustrarle il presidente di Coldiretti Taranto Alfonso Cavallo, affiancato dal direttore Coldiretti Taranto Aldo Raffaele De Sario e dal presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele.

L’etichettatura obbligatoria è la madre di tutte le battaglie di Coldiretti. Attraverso di essa, l’Italia ha dato garanzie di sviluppo ai produttori agricoli e di sicurezza ai consumatori. Tuttavia, il regolamento relativo all’indicazione di origine dell’ingrediente, cui sta lavorando la Commissione europea, tende a sovvertire gli orientamenti e i decreti approvati dal nostro Paese.

Ministero del cibo: è necessaria la creazione di un solo Ministero (come in Francia) che sovraintenda alle politiche del cibo in Italia, a partire dai produttori agricoli per arrivare ai trasformatori, ai distributori e ai consumatori.

Processi di semplificazione: il carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti costituisce uno dei principali elementi di malessere. Per gli iter amministrativi e i processi di autorizzazione è necessario che lo Stato si concentri prioritariamente sulle attività di controllo. Per velocizzare, poi, i processi di erogazione vanno aumentate le performance di Stato, Regioni e organismi pagatori, facendo leva sul ruolo dei centri di assistenza agricola.

Via il segreto sulle importazioni: la produzione di cibo in Italia e il significativo surplus commerciale legato all’export, in alcune filiere, comportano l’esigenza di importare materia prima. Ciò finisce col creare fenomeni speculativi, che si riflettono pesantemente sul prezzo pagato ai nostri produttori. Di fronte ai crescenti casi di allarmismi e scandali alimentari è necessario de-secretare le destinazioni dei flussi di importazione, per verificare gli arrivi di prodotti da paesi che non rispettano norme analoghe a quelle italiane, in termini di uso dei prodotti chimici e tutela dei lavoratori.

Legge sui reati agroalimentari: l’attuale normativa che sanziona chi a vario livello commette frodi, reati, adulterazioni nel settore agroalimentare, appare del tutto inadeguata. E’ necessario intervenire per frenare l’estendersi di aspetti malavitosi (di matrice nazionale e internazionale) in uno dei settori produttivi chiave del paese.

In centinaia ieri nelle aule della scuola Europa di Taranto si sono incontrati per dare lustro al “genio matematico” espresso dalla nostra provincia. Ragazzi di scuola elementare e media che hanno partecipato alla finale di area dei Giochi Matematici del Mediterraneo del 2018 che si terranno a Palermo il prossimo 21 aprile.

620 scuole italiane e straniere per oltre 200mila  ragazzi coinvolti in un progetto che partito ormai nel 2010 attraverso un libero concorso riservato a tutti gli allievi delle scuole primarie (terza, quarta e quinta) e secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado, si prefigge lo scopo di mettere a confronto fra loro allievi di diverse scuole che, gareggiando con lealtà e nello spirito della sana competizione, sviluppano atteggiamenti positivi verso lo studio della matematica.

Studenti italiani e stranieri in un progetto che è anche integrazione e valorizzazione delle eccellenze.

Eccellenze che ieri nella scuola Polo di riferimento dell’Istituto Europa si sono date appuntamento provenendo da molte scuole tarantine (Istituti Salvemini, Vico-De Carolis, San Giovanni Bosco), ma anche da Ginosa (Istituto Calò) e Martina Franca (Istituti Grassi e Chiarelli).

Ieri sera per ogni categoria (terze, quarte e quinte della scuola prima e prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado), sono stati individuati i ragazzi tarantini che andranno a Palermo a difendere un palmares di tutto rispetto.

C’è infatti, proveniente proprio dalla scuola Europa, il primato del giovanissimo Lorenzo Di Somma che per due anni successivi ha conquistato la finale nazionale dei Giochi Matematici del Mediterraneo (nelle edizioni 2016 e 2017), piazzandosi anche ai primi posti della classifica generale.

Mai come in questo momento il nostro territorio ha bisogno di ripartire da queste storie di eccellenza – spiega il dirigente scolastico dell’Istituto Europa, Francesco Urso – Storie che trovano finalmente identità e riconoscimento proprio nella loro terra, come sempre più di rado accade ai giorni d’oggi. Accompagniamo pertanto questi giovani talenti verso un percorso che speriamo poi possa riportarli nella loro terra e a contribuire alla sua tanto attesa rinascita.

I Giochi Matematici del Mediterraneo sono promossi dall’Accademia Italiana per la Promozione della Matematica “Alfredo Guido”, e sono sostenuti dal’Università degli Studi di Palermo, dalla Regione Siciliana e dal Comune di Misilmeni.

Il protocollo firmato questa mattina nell’ambito del progetto più in generale di “Salute e Sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali”, è un ulteriore tassello che si unisce alla cassetta degli attrezzi dei diritti e delle tutele che abbiamo il dovere di porre in atto in uno degli ambiti produttivi dove si concentra parte della nostra ansia di futuro territoriale, ma la CGIL e la FILT oggi registrano un risultato importante ma parziale in attesa che le nostre osservazioni siano rese parte integrante di quell’accordo.

Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto, commenta così al termine dell’incontro in Prefettura il Protocollo d’intesa firmato questa mattina a Palazzo del Governo tra enti di controllo, istituti di prevenzione e parti sociali e che in 9 articoli disegnano la road map per assicurare prevenzione e sicurezza proprio nell’area portuale tarantina.

Avevamo avuto modo, come CGIL e FILT Taranto, di presentare alcune osservazioni – spiega Peluso – chiedendo tra le altre cose l’allargamento delle attività formative anche ai dipendenti ex TCT e l’ampliamento della platea dei possibili fruitori anche a imprese marittime che svolgono servizi portuali e attività tecnico nautiche. I tempi per un ulteriore approfondimento erano stretti ma abbiamo colto la disponibilità a rivedere a breve il protocollo sia da parte dell’INAIL che della stessa Prefettura.

In questo quadro sarà successivamente chiesto il coinvolgimento della Capitaneria di Porto, attraverso la sezione del corpo destinato alla sicurezza.

All’incontro in Prefettura insieme a Paolo Peluso, era presente anche il segretario generale della FILT-CGIL di Taranto, Gaetano Raguseo.

 

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