La fierezza di sovrano. Per “favole&TAmburi”, la rassegna del Crest per tutta la famiglia, lunedì 6 gennaio 2014, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena “Badu re, anzi leone”, regia e drammaturgia Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo, produzione Teatro Kismet OperA. Biglietto unico 6 euro (al botteghino del TaTÀ e sul sito della BookingShow). I biglietti prenotati telefonicamente e non ritirati entro le ore 17 del giorno di spettacolo verranno nuovamente messi in vendita. Info: 099 4707948 – 366 3473430. Ricalcando la celebre storia del Re Leone, ma sdoganandola dall’immaginario disneyano, Lucia Zotti, dopo i successi de “Il gatto e gli stivali” e “La principessa sul pisello”, torna a cimentarsi con i grandi temi cari all’infanzia, scegliendo il paesaggio dell'Africa con i suoi colori e misteri. E la sua musica. Il protagonista è Badu, un leoncino vispo e curioso, figlio di Babatunde, re della foresta, grande e fiero. Padre e figlio scorazzano felici per la foresta fino a quando Babatunde viene ferito. Badu e tutti gli animali pregano con riti e canti, sperando in una sua guarigione. Tutti tranne Mor, fratello di Babatunde, assetato di potere, convinto che dopo la morte di Babatunde, il trono sarà suo. Ma quando scopre che così non sarà perche l'erede al trono è Badu per decisione del padre, iniziano tutte le traversie per il povero leoncino. Rapimenti, solitudine, viaggi pericolosi, terre straniere, circhi e domatori... «Ma tutto ciò serve per crescere, Badu non aver paura. Eppoi c'è sempre Ziza, la tua amica leoncina, che ti aiuterà». Allora Badu non perderà la sua fierezza di sovrano e alla fine riuscirà a tornare nella sua Africa alla guida del suo popolo. Il Kismet nasce a Bari nel 1981 come compagnia teatrale ragazzi per iniziativa di giovani attori provenienti da una scuola universitaria di formazione all'attore diretta da Carlo Formigoni. Poi, seguendo il suo "felice destino" - kismet in sanscrito -, viene riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Teatro Stabile d'Innovazione. Negli anni l’Opificio per le Arti Kismet OperA configura sempre più la sua attività attraverso differenti percorsi produttivi e si fa polo di attrazione di artisti italiani e stranieri, diventando modello di mediazione tra il teatro e le altre forme di comunicazione/creazione quali la scrittura, la pittura, il video, la fotografia, la musica. La rassegna “favole&TAmburi è realizzata dal Crest nell’ambito del progetto Teatri Abitati, un intervento a sostegno dell’innovazione delle Residenze Teatrali promosso dalla Regione Puglia/Assessorato alla Cultura con fondi FESR 2007/2013, d’intesa con il Teatro Pubblico Pugliese. Teatro Kismet OperA (Bari) Badu re, anzi leone regia e drammaturgia Lucia Zotti con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo musiche originali Cesare Pastanella e Nico Masciullo maschere, scene e costumi Lisa Serio disegno luci Michelangelo Campanale assistente alla regia Deianira Dragone Dalle ore 17, un’ora prima dello spettacolo, nel foyer del teatro: “Aspettando… gioco”, ovvero una qualificata animazione ludica (a partecipazione libera e gratuita) a cura dello staff di Junior TaTÀ. Info: 099.4707948. INFO BIGLIETTERIA: botteghino del TaTÀ - via Grazia Deledda snc, 74123 Taranto mercoledì e venerdì ore 16 - 19 | giovedì ore 10 - 13 tel (+39) 099 4707948 - mob (+39) 366 3473430 | mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il 2014 si apre con una notizia allarmante e cioè l'ennesimo attentato alla sede di Confindustria Taranto. Nella notte sono stati esplosi tre colpi di pistola al portone della sede di via Dario Lupo, un avvertimento di cui non si conoscono le origini e le motivazioni su cui gli investigatori stanno indagando a pieno ritmo. Già nelle scorse settimane l'ingresso della sede degli imprenditori era stata oggetto di "particolare attenzione" da parte degli attentatori che avevano dato fuoco al portone utilizzando della benzina o comunque del prodotto infiammabile. Negli ultimi tempi si sono registrati altri episodi simili che hanno visto coinvolti anche l' Assessore Regionale Fabrizio Nardoni e il Presidente degli Agricoltori Nicola Spagnulo. Proprio su questo particolare si so0fferma nella nota stampa di solidarietà la Camera di Commercio di Taranto che attraverso il suo presidente, Luigi Sportelli, già Presidente di Confindustria negli anni 2000, sostiene che “Associazioni di categoria, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, nelle ultime settimane sono stati bersaglio di gravi atti intimidatori nella provincia di Taranto. Si tratta di una vera e propria escalation di violenza che va arginata e respinta con fermezza”. “Non sappiamo – aggiunge Sportelli – se dietro queste azioni violente si nasconde una regìa o se sono episodi con matrici diverse. In ogni caso, siamo di fronte a segnali estremamente gravi e preoccupanti”. Il presidente della Camera di commercio prende in esame gli attentati incendiari messi a segno poco prima di Natale, ai danni della stessa associazione degli industriali, dell'abitazione di Nicola Spagnuolo, presidente della Cia. “Ma non vanno dimenticati e trascurati – aggiunge Sportelli - gli atti vandalici ed i furti compiuti in danno dell'associazione, con sede in città vecchia, presieduta dall'assessore regionale Fabrizio Nardoni”. Sportelli esprime la vicinanza e la massima solidarietà al presidente di Confindustria, Vincenzo Cesareo ed a tutta l'associazione degli industriali di Taranto. “Confidiamo nel prezioso lavoro delle forze dell'ordine – prosegue il presidente della Camera di commercio – che mai hanno fatto mancare la loro vicinanza alle parti sociali. Di sicuro, questa sequenza di gesti intimidatori non fermerà il lavoro delle associazioni di categoria e delle istituzioni in favore della legalità, del pieno rispetto delle regole e dei contratti. Solo un'economia sana può sconfiggere l'illegalità e la violenza”. Lo stesso Assessore Nardoni interviene sulla vicenda ricordando che I primi giorni del 2014 hanno il sapore amaro di una città che continua a presentarsi divisa, litigiosa, violenta. Ad Enzo Cesareo e a tutta la Confindustria di Taranto rivolgo parole di solidarietà e vicinanza, perché quando qualcuno sceglie la strada della violenza, dell'intimidazione e dell'aggressione, è il momento di serrare le fila ed essere dalla parte delle vittime senza se e senza ma. La minoranza incivile o criminale della mia città va assolutamente combattuta con la maggioranza di quei cittadini che non si riconoscono nei codici tribali del gesto intimidatorio e delle urla senza costrutto. Azioni che purtroppo rischiano di fare notizia pi=F9 delle storie di passione, amore, buona educazione, buoni sentimenti e buone pratiche, che pure trovano residenza in molti angoli del nostro territorio.Negli anni difficili di Taranto e della sua provincia occorre andare controcorrente e difendere ogni presidio di dialogo e confronto, anche fosse mille miglia lontano da noi, per evitare che tutto si trasformi in una guerra di bande o in barbarie. Bisogna però non avere paura e non arretrare. E soprattutto bisogna tornare a parlarsi in un dialogo sereno, aperto e senza preconcetti. Perchè il rischio è che ogni pezzo di democrazia che lasceremo incustodita venga inevitabilmente assorbita nell'ombra della Taranto in cui soffia la paura, il pregiudizio e il menefreghismo e che tutti abbiamo il dovere di combattere, anche se su posizioni o fronti differenti. Si registra anche una nota del Consigliere regionale PdL-FI, Arnaldo Sala. il quale esprime piena solidarietà al Presidente Vincenzo Cesario e a tutta Confindustria Taranto per l’ennesimo vile attentato ai danni della sede in via Dario Lupo a Taranto. "L’auspicio - dice Sala - è che le Forze dell’Ordine riescano quanto prima, con l’efficienza sempre mostrata in altre occasioni, ad assicurare alla giustizia coloro che intendono intimidire Confindustria Taranto e limitare la libertà di rappresentanza del mondo dell’impresa industriale tarantina”. Interviene anche il Sindacato. Antonio Stasi Segretario della FILLEA Cgil, ricorda che "Taranto vive un difficile momento, non solo sul fronte ambientale e occupazionale. E in questa situazione c’è bisogno di un clima che torni quanto prima ad essere sereno e costruttivo. Occorre pacificare gli animi e consentire alla nostra realtà economica, produttiva e occupazionale di tornare ad essere un territorio in cui è possibile tornare a confrontarsi, anche se su posizioni differenti, ma sempre nell’alveo del dibattito pacifico, civile e democratico. Un appello che rivolgiamo, dopo il secondo attentato nei giro di un mese, alla sede di Confindustria Taranto. A fronte di tali premesse esprimiamo la nostra sentita solidarietà al Presidente e ai vertici di Confindustria Taranto, oggetto di incresciosi atti intimidatori che non possono avere nessunissima giustificazione ma assoluta e unanime condanna. Al Presidente Cesareo e al direttore Murgino, nonché a tutti i dirigenti e responsabili di categoria della Confindustria ionica, tutto il sostegno della FILLEA-CGIL di Taranto. La Filca Cisl Taranto Brindisi stigmatizza l’ennesimo atto intimidatorio perpetrato contro la sede di Confindustria Taranto e giudica questa gravissima provocazione come il tentativo di condizionamento dagli scopi inconfessati, nei confronti di un soggetto della rappresentanza economica e professionale determinante per la concertazione di politiche di sviluppo e di occupazione nel territorio, insieme con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori e con le Istituzioni democratiche.Quest’area geografica, in persistente sofferenza occupazionale, sociale e in ritardo di sviluppo, non necessita certo di atti provocatori per gridare quale necessità estrema qui esista di lavoro contrattualizzato. Nè, allo stesso tempo, per sostenere come ci sia bisogno di corretta dialettica sociale, nel segno esclusivo della legalità, del rispetto delle leggi, della corretta gestione della cosa pubblica e della concorrenza leale tra imprese.La Filca Cisl esprime solidarietà convinta al Presidente di Confindustria Taranto ed ai dipendenti della sede provinciale di via Dario Lupo, conferma la propria fiducia nelle Forze dell’Ordine impegnate da subito ad individuare le responsabilità di quanto accaduto, fa appello ai propri associati ed a tutti i lavoratori del comparto costruzioni e affini, perché sia tenuta alta la guardia della legalità. Va respinto, infatti, qualsivoglia tentativo di screditare e colpire i soggetti che, attraverso la partecipazione e la corresponsabilità sociale, assumono l’obiettivo del bene generale del territorio anziché il becero tornaconto di pochi. A Confindustria anche la solidarietà di Confcommercio Taranto. Le conflittualità economico e sociali che investono il territorio provinciale - dicono dalla sede del palazzo di vetro - non giustificano i recenti atti di intimidazione indirizzati, nell’arco di breve tempo, a Confindustria Taranto. Le indagini in corso accerteranno la natura di tali episodi che potrebbero avere matrice comune, ma è opinione condivisa che vi è un preoccupante clima di tensione e di instabilità che si ripercuote sui vari livelli della comunità locale. Quel che è accaduto a Confindustria potrebbe accadere ad altri. Come organizzazione di rappresentanza di categoria, manifestammo, già in occasione del primo evento, il livello di forte preoccupazione per il contrasto spesso aggressivo ed affatto costruttivo che si percepisce nelle relazioni e nel vivere civile. E’ necessario dunque scongiurare che in questo clima di tensione sociale, e di oggettiva difficoltà economica delle imprese, tali fatti possano alimentare il timore e la rassegnazione nella quale troverebbero spazio soggetti che, nella attuale crisi che caratterizza l’ economia locale, avrebbero via libera per dettare le proprie regole. Sarebbe opportuno che – come da noi più volte richiesto- le Istituzioni riprendessero quel confronto con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese che nel passato ha contribuito a rendere più solide le basi dei processi di costruzione della legalità; un confronto continuo, necessario per dare continuità all’azione di monitoraggio del territorio. Solidarietà agli Industriali di Taranto viene da CNA di Taranto. Tutte le azioni stimolanti la violenza e diverse dai confronti leali e rispettosi delle norme civili di base dovrebbero essere combattute, tutti insieme, con le Istituzioni e le forze dell'Ordine.Gli autori di questi atti vili dovrebbero manifestare civilmente il proprio punto di vista, qualora ci fosse, che in questo modo non viene recepito e, soprattutto, compreso.
La sentenza della Cassazione che annulla il sequestro preventivo di oltre otto miliardi alla famiglia Riva ed imposto la restituzione dei primi due confiscati nei paradisi fiscali e la richiesta, subito dopo, dell’amministratore Bondi di richiedere alla famiglia Riva ed alle banche un aumento di capitale, nei fatti mettono a rischio ogni reale ipotesi di bonifica dell’azienda e del territorio tutto. I comunisti italiani chiedono all’attuale governo di applicare la soluzione prevista anche dalla nostra Carta Costituzionale di confiscare l’azienda e di nazionalizzarla senza indugio alcuno. Tale richiesta fu fatta già due anni fa dal segretario Generale del partito, Oliviero Diliberto, proprio qui a Taranto. Se la produzione dell’acciaio nel mondo risulta strategico, nella nostra città lo è anche la bonifica radicale del territorio, condizione fondamentale per la tutela della salute e della vita dei lavoratori che lì lavorano e dei cittadini che qui ci vivono. La quantità di denaro occorrente non può, né deve essere pubblica qualora rimanga la proprietà privata! Piuttosto chiediamo ai sindacati di sottoporre all’azienda senza indugio una vertenza basata sull’ambiente di lavoro e la sicurezza dei lavoratori consapevoli che salvaguardando la loro salute si protegge quella dei cittadini che vivono a ridosso della fabbrica.
Il Presidente del Taranto F.C. 1927 Fabrizio Nardoni giovedi 9 gennaio sarà a Roma alle 12,30 per discutere il ricorso sulla squalifca dello stadio Iacovone. In caso negativo la partita con il Manfredonia dell'11 gennaio si giocherà in campo neutro. In caso positivo il Taranto invece giocherà in caso per puntare decisamente dritto al primo posto in classifica dopo la splendida vittoria per 2-0 ottenuta domenica scorsa contro il Real Vico. Se il Taranto non si fosse fatto raggiungere negli ultimi secondi di tante partite ora si troverebbe in solitudine in testa alla classifica. Quindi parliamo di una squadra forte che Mister Papagni ha saputo valorizzare al massimo. Sulla squalifica dello stadio Iacovone aveva già preso posizione nei giorni scorsi il Presidente Nardoni che è supportato totalmente dagli ultras del Taranto. La tifoseria e i supporter del Taranto - aveva detto Nardoni - sono meglio e ben altro e la squalifica dello Stadio Iacovone, comminata dal Giudice Sportivo per la partita in casa del prossimo 11 gennaio, non fa altro che colpire la società, ma anche tutti i sostenitori della squadra che negli anni sono cresciuti, maturati e non perdono occasione per dimostrare grande sensibilità e attenzione verso le leggi e le regole della buona e corretta convivenza civile. Questa penalizzazione è spropositata e purtroppo contribuisce a creare sfiducia anche in tutti coloro che negli anni hanno lavorato attorno al sodalizio rossoblù, nel tentativo di creare un clima nuovo, non violento e di grande responsabilità. Se il Taranto domenica giocherà in casa ci potrebbe essere una piacevole sorpresa: la presenza di S.E. Mons. Filippo Santoro.
Ancora un suicidio a Taranto. Nella notte scorsa si è infatti tolto la vita un noto Avvocato di Taranto di 70 anni di cui per ovvii motivi non forniamo le generalità. Il Professionista si è lanciato dal balcone di casa a tarda sera. Sul posto sono prontamente intervenuti gli uomini del 118 diretti da Mario Balzanelli, ma per l'uomo non c' era più niente da fare. Sul luogo sono intervenute anche le forze dell'ordine. Un 2013 che si chiude quindi all'insegna di un'altra tragedia famigliare frutto della depressione e della disperazione che sta imperversando nella nostra città negli ultimi giorni. Questo episodio va infatti a completare il trittico di suicidi che si è consumato con due giovani di non più di trent'anni che si sono tolti la vita gettandosi anche loro dal balcone di casa. Un fenomeno grave, su cui tutta la Comunità deve interrogarsi: troppa indifferenza sui problemi occupazionali, di lavoro, di disperazione.
Le comunità locali vanno ascoltate con la massima attenzione e le loro considerazioni vanno assunte in via prioritaria nel giudizio che dai primi giorni del nuovo anno si dovrà assumere nel Comitato per la concessione della Valutazione di Impatto Ambientale a livello regionale. E’ quanto dichiara il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Massimo Colia, intervenendo sul progetto della TAP: gli 870 km di gasdotto che dal Mar Caspio troverebbero approdo proprio sul litorale salentino di San Foca (Melendugno). Siamo abituati come pugliesi ad assorbire gli effetti di opere o produzioni considerate strategiche per il paese – dice Colia, riferendosi evidentemente anche all’impianto ILVA di Taranto – ma non è più il tempo delle decisioni calate dall’alto e fatte subire obbligatoriamente alle comunità locali. Ecco perché speriamo che sia il Ministero, sia la Regione, valutino attentamente le ragioni emerse dal confronto con i sindaci e i cittadini del Comitato No-Tap e traggano le dovute conseguenze rispetto alle possibili implicazioni tecniche, ambientali, paesaggistiche e di sicurezza di un territorio che già da anni ha scelto la strada della valorizzazione turistica e della tutela ambientale come assett strategico di sviluppo. L’Italia dei Valori pugliese chiede dunque maggiore chiarezza su tutte le possibili criticità dell’opera che entro i prossimi mesi dovrebbe ottenere la VIA a livello nazionale e il parere obbligatorio anche se non vincolate della VIA regionale. La strategicità europea di quell’opera non può misurarsi solo nei suoi valori assoluti – dice Colia – e la comunità locale ha il diritto di opporsi al sacrificio che viene chiesto alla nostra regione e specificatamente quel territorio soltanto. Opera strategica dunque ma non ad ogni costo. La vocazione del Salento rischia di essere tradita – continua Massimo Colia – e in un momento già così delicato nel rapporto tra cittadini e istituzioni è fondamentale il ricorso a tutte le forme di tutela della cosiddetta democrazia partecipata, anche al fine di evitare che appuntamenti come quello di Officine Cantelmo appaia come un ulteriore ed inutile “recita” delle buone intenzioni.
In merito ai finanziamenti per il ripristino dei danni causati nel territorio di Ginosa dall’alluvione dello scorso ottobre, giungono buone notizie relativamente provvedimenti amministrativi adottati dagli enti competenti e che hanno previsto lo stanziamento di risorse ed interventi pubblici per ripristinare ponti, strade e per la salvaguardia idrogeologica del territorio. “Esprimo moderata soddisfazione –ha detto il Sindaco di Ginosa, il Dott. Vito De Palma- in merito a questi provvedimenti. L’Amministrazione comunale ha dal primo momento, con tenacia e perseveranza, fatto precise richieste alla Provincia di Taranto, alla Regione Puglia ed al Governo nazionale affinché l’alluvione che ha colpito Ginosa nell’ottobre scorso, con le vittime ed i danni subiti dai cittadini, dalle imprese ed alle infrastrutture, non fosse considerata di minore gravità e dannosità rispetto ad altri eventi calamitosi. Prendo atto che i componenti della struttura amministrativa commissariale e tecnica della Provincia di Taranto, a seguito della mia personale e pressante richiesta, la prima giunta in Provincia di Taranto in ordine di tempo –effettuata nelle ore immediatamente successive all’alluvione- hanno operato con la dovuta celerità nella predisposizione degli atti di gara necessari per l’inizio dei lavori di ricostruzione del ponte sulla S.S. 580. Con altrettanto moderato ottimismo prendo atto del finanziamento da parte della Regione Puglia di quasi 5,5 milioni di euro che saranno utilizzati per il ripristino di alcune strade a servizio dell’agricoltura completamente distrutte dall’alluvione. Anche in questa circostanza, la sinergia fortemente voluta dal sottoscritto con la il Governo regionale e con i Dirigenti regionali dell’Area politiche per lo Sviluppo Rurale, ha consentito di individuare nell’ambito del PSR la Misura 125 con la quale sono state finanziati le suddette strade rurali , anche grazie alla immediata predisposizione da parte del Comune di Ginosa delle schede tecniche di intervento, necessarie ad ottenere il finanziamento richiesto. “A queste notizie –ha continuato il Sindaco De Palma- deve aggiungersi un altro importante risultato raggiunto in queste ore. Il Dirigente regionale della Protezione Civile, il Dott. Limongelli, mi ha comunicato di avere predisposto ed inviato al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile il Piano degli interventi da attuarsi nelle zone colpite dall’alluvione dell’ottobre scorso in Provincia di Taranto e che vede una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro prevista dalla delibera del Consiglio dei Ministri del 15 novembre u.s. Nel Piano degli interventi redatto dal Dott. Limongelli al Comune di Ginosa sono destinati circa 800 mila euro per gli interventi di somma urgenza posti in essere dal Comune di Ginosa ed inerenti la messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi calamitosi e 1,2 milioni di euro per il risanamento del patrimonio pubblico danneggiato dall’alluvione. A tale somma deve aggiungersi la somma di circa 2,5 milioni di euro che sarà destinati alla Regione Puglia ed ai comuni di Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello per interventi urgenti di riparazione degli argini, di difesa spondale e di sistemazione idraulica del territorio e la somma di un milione di euro all’Acquedotto Pugliese per interventi di ripristino delle reti fognarie negli stessi comuni.” “Ritengo –ha concluso il Sindaco De Palma- che tali risultati siano sostanzialmente positivi e frutto del tenace lavoro intrapreso immediatamente dall’Amministrazione comunale e svolto in sinergia con gli altri attori della vicenda. L’attenzione sul tema della ricostruzione e del risarcimento dei danni resta alta e non mi asterrò dal continuare nella mia attività di controllo e stimolo nei confronti degli enti preposti affinché tutto proceda speditamente e senza intoppi.”
Erano apparentemente normali circoli ricreativi, ma al loro interno venivano smerciate sigarette di contrabbando. E’ accaduto nel quartiere “Tamburi” di Taranto, dove i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno eseguito una serie di controlli finalizzati al contrasto dei traffici illeciti. Nel corso dell’attività operativa, i Finanzieri hanno rinvenuto, abilmente occultati all’interno dei locali di due circoli ricreativi, circa 2,5 kg. di sigarette sprovviste del sigillo dei Monopoli di Stato. Le Fiamme Gialle hanno inoltre focalizzato la loro attenzione su un appartamento dello stesso rione, dove sono stati rinvenuti, a seguito di perquisizione domiciliare, oltre 2 Kg. di tabacchi di contrabbando. Nei confronti di tre persone, un 30enne, un 21enne ed una donna di 47 anni, è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per violazioni al Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale e alla Legge sul monopolio dei tabacchi. La specifica attività eseguita dalla Guardia di Finanza evidenzia ancora una volta come talune associazioni prive di finalita’ commerciali costituiscano spesso una “facciata legale” per occultare illecite attivita’.
Per il Bando Inail 2013 la data apertura e chiusura sono rispettivamente il 21 gennaio 2014 e l'8 aprile 2014. Le date e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande, saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 30 aprile 2014.L'Avviso ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Le imprese possono presentare una sola domanda in una sola Regione o Provincia Autonoma. I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla CCIAA. Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, i seguenti requisiti: avere attiva nel territorio della Regione Puglia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto. Per le imprese di armamento, relativamente a progetti riguardanti navi e imbarcazioni, l’unità produttiva è la nave/imbarcazione; essere iscritta nel Registro delle Imprese o, nel caso di impresa artigiana, all’Albo delle Imprese Artigiane; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti non essendo in stato di liquidazione volontaria, né sottoposta ad alcuna procedura concorsuale; essere in regola con gli obblighi contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.); non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda; non costituisce causa di esclusione l’accesso ai benefici derivanti da interventi pubblici di garanzia sul credito, quali quelli gestiti dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie: progetti di investimento; progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del D.lgs. 81/2008 s.m.i. e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia. Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate. Per progetti tipologia 2 l’intervento può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni. Per tipologia 1 (progetti di investimento), il progetto può essere articolato in più interventi/acquisti purché funzionali alla riduzione, eliminazione e/o prevenzione della medesima causa di infortunio o del fattore di rischio indicata dall’impresa nel modulo di domanda on line. In ogni caso, per i progetti di tipologia 1, la causa di infortunio o fattore di rischio per il quale il progetto viene presentato deve essere riscontrabile nel DVR (documento di valutazione dei rischi) o, nel caso di imprese non tenute alla redazione del DVR neanche nella forma prevista dalle procedure standardizzate, in altro documento di valore equipollente ai sensi della normativa vigente. Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’IVA. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000. Il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di contributo. Sono ammesse a contributo tutte le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto nonché le eventuali spese accessorie o strumentali, funzionali alla realizzazione dello stesso ed indispensabili per la sua completezza. Le spese, documentate, devono essere direttamente sostenute dall'impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell'intervento. Sono anche ammesse a contributo eventuali spese tecniche, entro limiti precisati negli allegati 1 e 3 dell' Avviso. a) Intervento: Ristrutturazione o modifica strutturale e/o impiantistica degli ambienti di lavoro. a') Spese Tecniche: le spese tecniche sono ammissibili entro la percentuale massima del 10% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 10.000 euro, ad eccezione del mero acquisto di macchine/attrezzature per il quale la percentuale massima ammissibile è pari al 5% rispetto ai costi di intervento, con un importo massimo di 5.000 euro. Spese di progettazione ed elaborati a firma di tecnico abilitato; Spese per Direzione Lavori e coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione; Certificazioni di regolare esecuzione o collaudo; Relazioni e dichiarazioni asseverate sulle barriere architettoniche; Certificazioni relative alla prevenzione incendi; Certificazioni acustiche rilasciate da tecnici abilitati in acustica ambientale; Dichiarazione di conformità degli impianti; Denuncia di messa in servizio di impianti di messa a terra e relative verifiche; Denuncia di messa in servizio di impianto di protezione scariche atmosferiche (D.P.R. 462/01); Relazioni tecniche per la classificazione ambienti con pericolo di esplosione (Titolo XI D.Lgs 81/08); Denuncia di messa in servizio di impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione (D.P.R. 462/01) e relative verifiche (art. 296 D.Lgs 81/08); Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. b) Intervento: Installazione e/o sostituzione di macchine, dispositivi e/o attrezzature con messa in servizio successiva al 21 settembre 1996. b') Spese tecniche: Relazioni tecniche in merito alle caratteristiche della nuova macchina e alle modifiche del layout produttivo; Certificati di prove, verifiche e collaudo della macchina (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. c) Intervento: Modifiche del layout produttivo c') Spese tecniche: Progettazione, direzione lavori e certificazioni di regolare esecuzione o collaudo redatte da tecnico abilitato (in relazione agli specifici ambiti normativi); Dichiarazioni di montaggio e installazione secondo la regola dell’arte rilasciata dall'installatore; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa; Perizia giurata; Oneri previsti per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. d) Intervento: Interventi combinati, relativi alle tipologie a, b, c. d') Spese tecniche: Le spese tecniche e assimilabili riconoscibili sono strettamente legate alla tipologia di intervento effettuato e pertanto occorre fare riferimento ai casi a, b, c precedentemente riportati. e) Intervento: Sostituzione/ adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 e') Spese tecniche: Certificati di prove, verifiche, certificazioni e collaudi della attrezzatura (ove previsto); Perizia giurata; Ogni altra documentazione o certificazione prevista per la materia su cui si chiede il contributo richiesta dalla specifica normativa. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data dell’8 aprile 2014.Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro on line o non superi le fasi di verifica o rendicontazione. Non sono ammesse a contributo spese relative ad acquisto o sostituzione di: dispositivi di protezione individuale nonché ogni altro relativo complemento o accessorio; automezzi e mezzi di trasporto su strada, aeromobili, imbarcazioni e simili; impianti per abbattimento emissioni o rilasci nocivi all’esterno ambienti di lavoro, o qualsiasi altra spesa mirata alla salvaguardia dell’ambiente; hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all'esclusivo ed essenziale funzionamento di sistemi (impianti, macchine, dispositivi e/o attrezzature) utilizzati ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza; mobili e arredi; consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo; adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D.lgs 81/2008 s.m.i.; interventi da effettuarsi in locali diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda; manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera; adozione e/o certificazione e/o asseverazione dei progetti di tipologia 2 relativi ad imprese senza dipendenti o che annoverano tra i dipendenti esclusivamente il datore di lavoro e/o i soci; le spese inerenti i compensi ai componenti degli Organismi di vigilanza nominati ai sensi del D.lgs 231/2001; acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing); mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l'intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell'azienda nel quale è compresa rimozione amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari); acquisto di macchinari o apprestamenti indispensabili per l'erogazione di un servizio o per la produzione di un bene, di cui l’impresa non dispone ma che deve comunque possedere per avviare l’impresa o una nuova attività; costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.
E' Renata Fonte la proposta più votata dai cittadini che hanno risposto all'invito a indicare un nome, legato all'impegno per l'ambiente o per i bambini, per la piazza recuperata dai volontari di Legambiente nel quartiere Salinella, tra le vie Golfo di Taranto e Lago di Monticchio. Renata Fonte è stata Assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione del comune di Nardò (Lecce) eletta nel 1982 nelle file del Partito Repubblicano Italiano. Il 31 marzo 1984 a Nardò due sicari la uccidono con tre colpi di pistola, mentre raggiunge la sua abitazione. Dai tre livelli di giudizio sono stati individuati e condannati gli esecutori materiali e il mandante di primo livello. Si ipotizza che Renata Fonte con la sua attività di difesa del territorio abbia potuto impedire la realizzazione di forti guadagni mediante speculazioni edilizie nell'area del parco di Porto Selvaggio, oggi dichiarato Parco naturale regionale insieme alla Palude del Capitano. In memoria di Renata Fonte nasce nel 1998 l'associazione Donne insieme, con l'intento di promuovere la legalità e non violenza sul territorio. Da una intensa collaborazione con la Procura Nazionale Antimafia, la Questura e il Pool Antiviolenza del Tribunale, nasce la "Rete Antiviolenza Renata Fonte", primo centro antiviolenza, riconosciuto dal Ministero dell'Interno in collaborazione con il Ministero delle Pari Opportunità. Nel comune di Nardò (Lecce) sono state dedicate a Renata Fonte una piazza e la sala consiliare. Dalla consultazione sono venuti una serie di suggerimenti, tutti degni di interesse: John Lennon e Don Tonino Bello, che non hanno certo bisogno di presentazioni, Iqbal Masish, un bambino pakistano che non ha mai avuto nè il tempo nè una piazza per giocare, ma ha lottato per liberare il tempo di altri bambini. Satiria: dalla ninfa Satiria - considerata figlia di Minosse, re di Creta - Poseidone ebbe Taranto eponimo della città omonima, mentre il nome di lei fu dato al locale Capo Satirione. Così si giustifica la tradizione che attribuisce origini cretesi alla città di Taranto. Rinaldo da Taranto e Giovanni da Taranto: pittori tarantini dei primi der 'trecento. Il primo ebbe grande fama: tra le sue opere il Giudizio Universale nella chiesa di S. Maria del Casale a Brindisi. Al secondo, di cui quasi non si hanno notizie, è attribuito un San Domenico conservato a Capodimonte Gennaro Capuozzo, un partigiano italiano. Eroe di guerra, morì all'età di dodici anni nella seconda guerra mondiale durante le Quattro giornate di Napoli, l'insurrezione popolare che consentì la liberazione della città italiana dall'occupazione nazista Paolo Franco e Pasquale D'Ettorre, due giovani operai dell'Ilva, originari rispettivamente di San Marzano e Fragagnano, che furono travolti e uccisi da una delle gru che hanno la funzione di ricevere le materie prime dai nastri trasportatori e di stoccarle nei parchi minerari dello stabilimento siderurgico. Nico Indellicati, indimenticato assessore al Risanamento della Città Vecchia di Taranto Pietro Parenzan, un grande scienziato, tarantino di adozione. Tutti i nomi che sicuramente sono un patrimonio di identità da utilizzare.
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