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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

 

 

Grazie ad una applicazione, aveva rintracciato il proprietario di un telefono cellulare rubato lo scorso anno a Torricella, ma anziché restituirlo, come ogni onesto cittadino farebbe, aveva deciso di guadagnarci qualcosa.

I Carabinieri della Stazione di Torricella, dopo una attenta attività tecnica ed info-investigativa, grazie alla collaborazione della vittima, hanno individuato e tratto in arresto in flagranza di ricettazione e di estorsione, ROTUNNO Fabio, ventunenne barese.

Il soggetto, evidentemente esperto delle truffe telematiche, eseguite attraverso siti e-commerce, effettuava compravendite di cellulari con sistemi di pagamento elettronico (paypal, postpay o analoghi), e, dopo le transazioni bloccava il pagamento facendo sparire ogni sua traccia e facendo ricadere, su ignare persone, la responsabilità delle sue truffe online.

Ma stavolta i Carabinieri sono riusciti ad individuarlo e a farlo cadere in trappola.

Ieri pomeriggio, presso la stazione ferroviaria di Taranto, i militari di Torricella, in abiti borghesi, dopo aver atteso che il giovane barese,  dietro il corrispettivo di € 300,00 restituisse alla vittima il telefono cellulare, lo hanno bloccato e  tratto in arresto.

Il giovane, con l’hobby delle truffe on-line ed avvisato orale di P.S, dopo le formalità di rito, come disposto dal P.M. di turno, Dott. Lelio Festa, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto.

Sono in corso ulteriori indagini tese ad identificare eventuali correi ed altre

vittime del giovane barese.


.Sanzionati 3 bar del centro.

 

Si tratta di servizi ispettivi esperiti con la finalità di prevenire e reprimere i reati in genere, nonché di accertare se, celate dietro le attività commerciali, possano esservi attività di natura illecita ed infine di verificare il rispetto delle norme di igiene e sicurezza in materia alimentare e sanitaria.

I controlli in parola, che avevano anche l’obiettivo di prevenire il fenomeno degli schiamazzi molesti e del disturbo generato dalla musica ad alto volume, hanno avuto luogo nel Comune di Martina Franca ed hanno riguardato in particolare tre bar del centro cittadino.

In uno è stata rilevata la mancanza della licenza che consente la somministrazione di alcolici e superalcolici, circostanza che comporta la segnalazione all’Agenzia delle Dogane che potrà irrogare una sanzione amministrativa compresa tra i 258,22 euro e i 1.549,37 euro.

In un altro invece è stata riscontrata, la mancanza della cartellonistica che attesta il divieto di fumo, violazione che comporta una sanzione amministrativa di circa 500 euro. Altra violazione riscontrata attiene alla mancata compilazione dei registri che attestano la regolare pulizia dei locali e degli ambienti di lavoro, con conseguente irrogazione di sanzione pari a 2.000 euro.

Infine, nell’ultimo bar controllato è stata rilevata la somministrazione di alimenti e bevande in assenza delle previste autorizzazioni, violazione amministrativa che comporta l’irrogazione di una sanzione che va da 1.500 a 9.000 euro.

I locali, inoltre, sono stati oggetto di ispezioni condotte con l’ausilio di unità cinofile antidroga che hanno dato esito negativo.

Numerosi gli avventori identificati, così come numerose sono state le contravvenzioni al Codice della Strada, rilevate nei confronti di avventori che avevano indebitamente parcheggiato le autovetture in divieto di sosta in prossimità dei locali controllati.

Simili controlli saranno effettuati con cadenza regolare nel territorio della Compagnia di Martina Franca per l’avvenire.

 


 

 

Al CONSORZIO 4IT CONSTRUCTION, DI GENOVA A POCO PIU' DI 7 MILIONI DI EURO.

 

 

Il Presidente dell'Autorità Portuale di Taranto, Avv. Sergio Prete, ha comunicato che con procedura ex art. 57,

commi 1, 2 lett. c) del D.lgs. n. 163/2006, ha aggiudicato in via definitiva al CONSORZIO 4IT CONSTRUCTION, con

sede in GENOVA, i lavori di Riqualificazione della banchina e dei piazzali in radice del Molo

Polisettoriale Adeguamento area terminal rinfuse.

Il Consorzio, risultato primo in graduatoria, ha offerto un prezzo per lesecuzione dellappalto pari

ad 7.035.486,58 (6.765.370,28 offerti per lavori ed 270.116,30 per oneri di sicurezza non

soggetti a ribasso).

 


 

Nella gara denominata “ 3^ STRANAMARATHON”, inserita nel calendario nazionale IUTA e UISP, omologata FIDAL, che ha visto la partecipazione di circa 230 atleti provenienti da tutt’Italia e che si è svolta la scorsa Domenica. 

 

L’associazione sportiva dilettantistica Podistica FAGGIANO V.P.service srl sabato scorso (20/6) ha conseguito il miglior risultato tecnico dell’anno e proprio sulla  distanza dell’ULTRAMARATONA Km.50 svoltasi a PUTIGNANO nel pomeriggio con partenza alle ore 15,00 nel quartiere S.Pietro PITURNO ed organizzata dall’ass.ne Asd palestra in Fitness e l’ausilio degli operatori Tempo- gara.

La manifestazione denominata “ 3^ STRANAMARATHON” inserita nel calendario nazionale IUTA e UISP era altresi’ omologata FIDAL e ha visto la partecipazione di circa 230 atleti provenienti da tutt’Italia che si sono misurati su varie distanze fra cui l’ultramaratona su un circuito tecnico, ondulato ed insidioso di km.5,250 da percorrersi ben nove volte con un primo giro piu’ lungo per raggiungere il chilometraggio.

La asd pod.Faggiano schierava al via le sue migliori tre rappresentanti sulla distanza, già reduci dalla sei ore di Putignano svoltasi a Marzo del corrente anno, ed ha conseguito un bellissimo successo e podio con il secondo posto assoluto di Antonietta FINA (prima di cat.F40)- sangiorgese in forza alla Pod.Faggiano- che ha terminato la prova in 4h44’ in un assoluto progressivo crescendo risucchiando tutte le avversarie giro dopo giro (era sesta al primo giro) e preceduta sul traguardo solo dalla validissima atleta dell’am.Putignano Delfine Erica Teresa (atleta di livello nazionale sulla sei ore) che ha fatto invece gara a se’ dal primo giro.E tale prova è assolutamente da rimarcare valutando il fatto che si è corso in condizioni estreme con caldo notevole nelle prime tre ore e poi sotto l’infuriare continuo di un violento temporale e quindi con un notevole sbalzo termico che ha inciso sulla muscolatura delle atlete in gara. Quindi gara di tattica assoluta e di grande determinazione per una già esperta maratoneta che ha deciso di allungare il passo nel pianeta dell’ultramaratona.

A completare il successo della Pod.Faggiano la bella e caparbia prova di Adriana Valdevies giunta ottava assoluta e 4^ di cat.F40 con 5h19’ che non ha mai mollato facendo una bella prestazione di regolarità ed impegno.

A completare il trittico è mancata al traguardo Perrucci Ersilia (cat.F50) che per problemi fisico-muscolari è stata costretta al ritiro dopo 33 chilometri mentre stava svolgendo una gara di assoluta regolarità.

A tutte le validissime atlete in gara in questa difficile competizione è andato  il plauso del Prsidente Carmelo Caruso, della intera dirigenza  e dello sponsor auspicando sempre nuovi traguardi in queste estreme competizioni.

 

 

 

 

 

 

Recuperare il valore dell’impresa -come bene su cui costruire la dignità, il lavoro ed il benessere dei cittadini- non è immaginabile se a fermarsi è la sua stessa produzione.


 

Risanare un’azienda diventa impossibile se l’unica risoluzione da adottare rimane la sua chiusura. Recuperare il valore dell’impresa -come bene su cui costruire la dignità, il lavoro ed il benessere dei cittadini- non è immaginabile se a fermarsi è la sua stessa produzione. La vicenda Ilva, (nella foto)

gli avvenimenti susseguitisi negli ultimi giorni e gli scenari che a breve si potrebbero aprire per l’azienda e per la città, impongono alcune riflessioni, che, pur senza mettere in discussione scelte ed azioni – magistratura in primis – crediamo siano pressoché obbligate, perché in gioco è, ancora una volta, il futuro di un intero sistema. C’è infatti una differenza sostanziale fra questo delicatissimo passaggio ed altri che la città ha vissuto nella sua storia recente: il sequestro dell’Afo2, infatti, una volta convalidato, decreterebbe il cosiddetto punto di “non ritorno” oltre il quale ogni dibattito non avrebbe più motivo di essere. La fermata dell’altoforno oggetto di sequestro, infatti, porrebbe l’azienda in una condizione di impossibilità – con il solo Afo4 in funzione - nel far proseguire la marcia degli impianti.E’ fondamentale, pertanto, guardare ai  segnali che in questi giorni convulsi, prima ancora che dalla società civile, dalle istituzioni e dalla politica, ci arrivano da una voce autorevole. L’enciclica di Papa Francesco, che più di qualcuno ha ribattezzato “green” proprio per le tematiche di carattere etico ed ambientale che contiene, rilancia fortemente il valore dell’impresa come volano di crescita sociale e civile, e quindi preziosa opportunità per avvalorare e dimostrare che una crescita sostenibile non solo è possibile, ma è obbligata se si vuole davvero salvaguardare il futuro delle attuali e delle prossime generazioni.Le valutazioni, anche molteplici, di questa “vision”, che sicuramente si presta a letture diversificate a seconda del cosiddetto bicchiere mezzo vuoto (o mezzo pieno), meritano tutte, sicuramente, uguale attenzione. Ma certo è che nessun tipo di crescita, né sostenibile né di altro genere, si può ipotizzare se si prospetta come soluzione la fermata di impianti indispensabili per il prosieguo dell’attività dello stabilimento. Fondamentali sono, inoltre, gli impegni finora assunti e le misure finora adottate per far sì che il centro siderurgico possa avviare seriamente il suo cammino verso il risanamento.Lo confermano gli adempimenti a cui in tal senso l’azienda ha – peraltro celermente - ottemperato dopo le indicazioni dello Spesal, nonché quel corposo dossier che i tecnici della Paul Wurth metteranno a breve nelle mani della Procura, al fine di scongiurare la convalida del sequestro dell’altoforno.Il terribile incidente dell’8 giugno scorso insegna purtroppo che non si può e non si deve abbassare la guardia sui sistemi di sicurezza; allo stesso tempo, però, non può innescare un penalizzante atteggiamento di rinuncia   rispetto agli obiettivi di ambientalizzazione che si stanno faticosamente portando avanti per coniugare ambiente e lavoro.A tutti sono note le risorse ingenti che in tal senso il governo centrale sta mettendo a disposizione; altrettanto evidente è l’attenzione che dalla capitale si continua a registrare con un’assiduità di carattere eccezionale rispetto alla vicenda, in poco più di due anni oggetto di ben sette provvedimenti legislativi.Occorre buon senso, e l’auspicio è che possa arrivare dal territorio prima ancora che dagli osservatori esterni, che pure sulla vicenda si sono espressi esplicitando le forti preoccupazioni per il futuro immediato dell’azienda.Accogliamo in tal senso, quindi, anche le recenti dichiarazioni, rese ad un organo di stampa, del sindaco Stefano, che sulla questione si è espresso riconoscendo la forte vocazione industriale del territorio, da rilanciare in chiave ecocompatibile.Sappiamo che si può: il processo avviato non va interrotto, le speranze, l’impegno, la fatica  dei tanti che lavorano dentro e fuori dalla fabbrica non possono essere vanificati in nome di una rinuncia che ha il sapore di una resa incondizionata.Certo, la strada è ancora tutta in salita: l’Ilva (e non parliamo più dell’Ilva privata ma dell’Ilva “amministrata”, resa pubblica proprio per favorire un deciso cambiamento di rotta) dovrà dimostrare, attraverso lo strumento della verifica e delle buone pratiche, di aver imboccato la strada giusta; il territorio dovrà guardare con obiettività a quanto sta accadendo in questo particolarissimo momento della sua storia (le molteplici emergenze, da Tct all’Arsenale, da Teleperformance alle vertenze aziendali che interessano Taranto e la sua provincia) e scegliere, ancora una volta col buon senso, quale strada imboccare. Da una parte, c’è la rinuncia ad un obiettivo ambizioso ma possibile. Dall’altra, il cambiamento da attivare attraverso la continuità, il lavoro, la salvaguardia di un immenso patrimonio della città la cui nuova storia – industriale, sociale, solidale – è in realtà ancora tutta da scrivere.


 

 

Permettemi di rivolgere un plauso al dottor Fabrizio Nardoni che ancora una volta dimostra in maniera inequivocabile di amare la sua città. Nonostante , durante la sua presidenza del Taranto calcio sia stato bersagliatissimo dai tarantini e soprattutto dalla Fondazione Taras ed abbia di fatto avuto una notevole perdita economica, adesso che Campitiello che era stato acclamato come il nuovo profeta del calcio tarantino si è defilato senza preoccuparsi del futuro del Taranto, Fabrizio Nardoni ancora una volta è pronto ad  entrare in campo ed a salvare le sorti di una squadra e di una tifoseria che avevano messo lui e Petrelli alla porta. Pazzia o amore per la sua città e per la sua squadra ? Conoscendolo sono sicuro che la seconda affermazione sia quella giusta. Fabrizio ama la sua città anche se non è stato mai ricambiato finora. Difendiamo una volta tanto la nostra tarantinità, che almeno il calcio tarantino sia libero dallo sfruttamento di tutti quei "forestieri" che hanno fatto di Taranto una città da colonizzare.


 

 

 

 

 

 

SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO. IL PROVVEDIMENTO E’ SCATTATO NEI CONFRONTI DI TRE IMPRENDITORI DI MOTTOLA (TA). 

 

Militari del Comando Provinciale di Taranto, a seguito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica nell’ambito della procedura fallimentare di una società, hanno eseguito, su decreto del G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, 3 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di altrettanti imprenditori operanti nella cittadina di Mottola (TA).

Le tre persone, legate da vincoli di parentela, si sono rese responsabili, in concorso, del reato di "Bancarotta fraudolenta", per aver sottratto, con reiterati atti dolosi, beni e risorse finanziarie dal patrimonio aziendale.

L’attività investigativa, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Martina, ha consentito di accertare che i suddetti imprenditori hanno ceduto a prezzi irrisori quote societarie (un decimo del loro valore effettivo), costituito un fondo patrimoniale fittizio, sottratto crediti nei confronti di clienti, distratto denaro contante (mediante prelevamenti per cassa in un brevissimo lasso temporale), nonché prodotti finiti e semilavorati, utilizzando i beni della società fallita in altra azienda neocostituita facente capo agli stessi soggetti arrestati. 

Oltre alle misure cautelari, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca di beni immobili, mobili e strumentali, nonché quote societarie e disponibilità finanziarie, fino alla concorrenza della somma di oltre 8 milioni di euro.

 

 

 

 


 

 


 

 

Se le Segreterie territoriali di SLC CGIL ed UGL Telecomunicazioni non  ritireranno la diffida inviata sabato mattina, con tanto di minaccia di art. 28, l’azienda non parteciperà al tavolo ministeriale richiesto dai sindacati e convocato per il 25 giugno.

Come anticipato  a chiusura dell'incontro tenutosi alla Unione degli Industriali del Lazio il 17 giugno, è stata infatti pubblicata la pianificazione dei turni successivi al 30 giugno, contestualmente alla approvazione del piano ferie estivo, con la nota che in caso di mancato o diverso accordo, i turni dal 01 luglio e le ferie approvate potrebbero subire delle variazioni.

La diffida arriva peraltro dopo una intera giornata, quella di giovedì 18, trascorsa con la dichiarazione di  8 giorni di sciopero per un malinteso sul pagamento degli stipendi di luglio causato da una intervista rilasciata il giorno prima da una RSU della SLC CGIL su alcuni quotidiani locali in cui, in modo irresponsabile, veniva affermato che <<l’azienda dice che sono a rischio gli stipendi del prossimo mese>>.

L’azienda, come ribadito nei successivi comunicati al personale e alla stampa, non si è mai sottratta al proprio dovere né ha mai dichiarato di volerlo fare: qualora non fosse ancora chiaro, la trattativa non verte sul pagamento di una mensilità ma sul futuro della sede tarantina.

A scanso di futuri equivoci, siamo a precisare che qualora l’azienda decidesse di procedere con la chiusura della sede di Taranto come esito della attuale vertenza, saranno rispettati tutti  gli obblighi di legge.

 Sorprende quindi la posizione delle Segreterie territoriali di SLC CGIL ed UGL Telecomunicazioni, che con la diffida di questa mattina continuano a rifiutarsi di comprendere sia la gravità della situazione attuale (che ha bisogno di soluzioni di lungo periodo e non di roboanti iniziative) sia la modalità con cui una azienda di servizi deve organizzarsi per gestire le telefonate, nel nostro caso, quando arrivano e non quando è più gradito.

 L’azienda appartiene ad un gruppo quotato in borsa con lo scopo di produrre utili: il board decide di ristrutturare o chiudere le filiali che perdono soldi, potenziando invece quelle che sono in grado di generare utili. 

Da anni la sede tarantina rappresenta una minaccia per il gruppo ed il management ha il dovere di trovare  immediatamente una soluzione:  chi continua a descrive questa posizione come  "un ricatto” si rifiuta di accettare l’idea che una azienda abbia senso solo se capace di generare ricchezza.

 Si segnala inoltre che per martedì sera è stata convocata una riunione straordinaria del CdA di cui non sono ancora stati resi noti i punti all’ordine del giorno. 


A Martina Franca un appartamento adibito a luogo di meretricio. Denunciata una prostituta straniera per favoreggiamento della prostituzione.

 

È di 12 denunce a piede libero, l’esito delle attività di controllo svolte dai Carabinieri della Compagnia di Manduria negli ultimi giorni. Il Nucleo Operativo e Radiomobile e le Stazioni dipendenti hanno eseguito servizi di prevenzione dei reati in genere e mirati, soprattutto, al contrasto dei delitti contro il patrimonio.

Le operazioni hanno riguardato il controllo di persone sottoposte a provvedimenti restrittivi, gli illeciti in materia di circolazione stradale, soprattutto la guida sotto l’influenza dell’alcol e di sostanze psicotrope.

A termine del servizio, 12 sono state le persone denunciate in stato di libertà per diversi reati e più specificatamente:

  • un 41enne di Avetrana, sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S., per inosservanza degli obblighi derivanti dalla misura cui era sottoposto;

  • un 37enne di Manduria ed un 27enne di Fragagnano, entrambi sottoposti agli arresti domiciliari, per violazione alle prescrizioni relative  alla misura alternativa la detenzione cui erano sottoposti;

  • un 34enne di Manduria, per guida in stato di ebbrezza alcolica;

  • un 52enne di Torricella per furto aggravato;

  • un 60enne di Torricella per reati contro la persona;

  • un 35enne, domiciliato in Torricella, per inosservanza degli obblighi imposti dalla misura dell’obbligo di dimora cui era sottoposto; 

  • un 55enne residente a Torino ed un 27enne residente in provincia di Bergamo, per truffa;

  • un 26enne di Pulsano per detenzione illecita di sostanza stupefacente;

  • un 22enne nigeriano senza fissa dimora, per violazione di domicilio;

  • un 38enne di Maruggio, per rifiuto di fornire indicazioni sulle proprie generalità.

  • Nel medesimo contesto operativo, 2 persone sono state segnalate alla competente autorità amministrativa quali assuntori di sostanze stupefacenti sequestrando complessivamente gr. 43 di hashish e gr. 2 di marijuana

 

La Compagnia Carabinieri di Martina Franca, nell’ambito dei servizi volti a monitorare i fenomeni criminali che si registrano anche all’interno del centro storico cittadino,  ha eseguito mirati controlli volti a prevenire e reprimere il fenomeno dello sfruttamento e/o favoreggiamento della prostituzione.

 

In tale contesto, il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile ha denunciato in stato di libertà una prostituta della Repubblica Dominicana.

Infatti, i militari dell’Aliquota Operativa durante un servizio, dopo aver individuato una abitazione sita nel centro storico presso la quale si registrava un sospetto “via vai di persone”, hanno intuito che potesse trattarsi di appartamento adibito all’esercizio del meretricio e per tale motivo, mediante l’espletamento di servizi di osservazione, attività informativa ed escussione a sommarie informazioni di clienti delle prostitute, hanno ottenuto conferme di quanto sospettato.

E’ stato così possibile ricostruire come l’abitazione fosse abituale luogo di meretricio gestito dalla locataria dell’immobile, una prostituta di nazionalità dominicana, che, nella completa inconsapevolezza del proprietario di casa, ne aveva fatto una casa di appuntamenti facendo anche in modo che altre ragazze, sempre di nazionalità straniera, esercitassero la prostituzione.

Per tali motivi, una 54enne dominicana è stata denunciata in stato di libertà per favoreggiamento della prostituzione e unitamente ad altre 5 prostitute è stata proposta per il provvedimento di divieto di ritorno nel Comune di Martina Franca.

Analoga attività di contrasto è destinata a proseguire.


 

 

ANDREA PANZETTA ALLA GUIDA DELL'ORGANISMO

Problematiche e soluzioni nel mondo del lavoro e valorizzazione del Consulente del Lavoro:

presentato il programma e le linee guida per i prossimi anni.

Operatività e presenza sul territorio jonico sono gli obiettivi che si prefissa il nuovo Consiglio

Direttivo dell’Unione Provinciale - Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - Sindacato

Unitario di Taranto che rimarrà in carica nei prossimi anni. “Il Consulente del Lavoro è un

consulente aziendale a 360° - dichiara con fermezza il neo Presidente Dott. Andrea Panzetta e

continua – è un professionista che permette all’impresa di trarre beneficio in molti ambiti che

vanno dalla gestione del personale, alla sua formazione fino alla pianificazione e sviluppo

aziendale e societario. Il Consulente del Lavoro è un esperto che oggi si è affermato anche in

ambito fiscale, settore nel quale opera con piena legittimazione e con la massima professionalità

che contraddistingue l’intera categoria”. L’attuale Segretario dell’ANCL, Sindacato Unitario di

Taranto, CdL Angelo Mele, sottolinea come il Consulente del Lavoro è a stretto contatto con le

realtà aziendali locali: “Il Consulente del Lavoro è un professionista di importanza strategica per le

imprese; intervenendo direttamente sulla consulenza del lavoro ed aziendale abbiamo la possibilità

di esporre e far conoscere le difficoltà oggi presenti nel mondo del lavoro; abbiamo la possibilità

di raccontare storie di successo e la conoscenza tecnico/professionale per proporre soluzioni e/o

interventi volti al miglioramento aziendale. Il nuovo direttivo sarà impegnato a sviluppare ed

intrattenere rapporti con le redazioni giornalistiche presenti sul nostro territorio pubblicando

articoli, approfondimenti professionali o studi effettuati; tale impegno porterà i Consulenti del

Lavoro a produrre un valore aggiunto legato alla professione di utilità sociale che si concretizza

nel divulgare, a ogni tipo di interlocutore, le caratteristiche economiche del territorio, i problemi

che avvolgono la provincia jonica e l’importanza di una professione in costante evoluzione”.

Nel nuovo programma presentato dall’ U. P. ANCL S. U. di Taranto sono stati fissati gli obiettivi

ben precisi che fanno dell’analisi politica del territorio il punto di partenza che caratterizzerà l’intera

attività. Il nuovo Direttivo cercherà costantemente il dialogo con tutti i Consulenti della provincia

di Taranto anche attraverso il contributo diretto per l’aggiornamento continuo del sito internet

consulentidellavoro.ta.it con riguardo ad ogni aspetto professionale, lavorativo e fiscale. È viva

l’idea di creare una rassegna stampa per diffondere tempestivamente l’aggiornamento delle

normative sociali, previdenziali e fiscali. I nuovi eletti intendono rafforzare con regolarità i contatti

con il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei CdL di Taranto, con il Consiglio Direttivo Regionale e

Nazionale ANCL. A tal proposito a Luca Conserva e a Angela Blasi sono stati già affidati i

compiti di rappresentanza nel Consiglio e nell’Assemblea Regionale. Ma non solo, questo sindacato

si prefigge significativi interventi diretti che mirano a rafforzare la rappresentanza nei tavoli tecnici

con gli enti presenti sul territorio jonico come Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. Un altro intento è

quello di proporre e organizzare eventi, giornate di studio e tavole rotonde con l’intervento

principalmente di relatori professionisti Consulenti del Lavoro. Uno dei primi problemi che

affronterà il Direttivo sarà la lotta all’abusivismo professionale e alla concorrenza sleale. Questo

fenomeno, che mette in serie difficoltà anche i giovani Consulenti del Lavoro che stentano ad

avviare il proprio studio professionale, sarà combattuto con la massima determinazione anche

attraverso la diffusione e la conoscenza del codice deontologico.

L’iscrizione al Sindacato è un vero valore aggiunto per la professione e per i Consulenti della terra

jonica, conoscere il programma e partecipare sono i primi passi per non subire più passivamente ciò

che viene deciso e stabilito da altri ma per riacquistare la forza politica che degnamente il Sindacato

Unitario di Taranto merita.

Questi i nomi del nuovo Direttivo:

Andrea Panzetta - Presidente;

Donvito Giuseppe - Vice Presidente;

Mele Angelo - Segretario;

Pulpito Franca - Tesoriere;

Di Corrado Giovanni - Consigliere.


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