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Giornale di Taranto - Giornalista1

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per un\'imprenditoria etica, per l\'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell\'inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.

Il presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.  

Fra i 30 che hanno ricevuto il riconoscimento anche il Tarantino ANDREA OCCHINEGRO, 52 anni, Ufficiale dell\'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Questa la motivazione: \"Per il suo contributo nell\'organizzazione di iniziative di solidarietà per ridurre il disagio sociale grazie a una rete capillare e al coinvolgimento di figure professionali\" Medico oftalmologo. OCCHINEGRO è il Presidente di Abfo (Associazione benefica \"Fulvio Occhinegro\"), organizzazione di volontariato costituita nel 2005 a Taranto. Nata in seguito ad un lutto familiare, l\'associazione persegue un nuovo modello organizzativo dove partecipazione e solidarietà rappresentano una prima risposta al disagio sociale e individuale dei più deboli. \"Una vera e propria \"casa\" capace di esprimere il senso di accoglienza e supporto, ma anche dialogo, coinvolgimento ed educazione ai valori\". Il Centro Abfo è composto da due aree, una aperta tutto il giorno, dedicata a persone senza fissa dimora, e un\'altra dove la mattina e il pomeriggio sono coordinati e organizzati gli aiuti per le famiglie bisognose della città in collaborazione con i Servizi sociali del comune.

La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 24 marzo 2023 alle ore11.30.

Lu.Lo.

Taranto dice NO al ripristino dello scudo penale e richiama Mattarella perché intervenga al fine di impedire che passi un decreto che, così come è stato confezionato, rende più forti le aziende che inquinano, in particolare l’ex Ilva ora ArcelorMittal di Taranto e più deboli i cittadini. È questo  il senso della manifestazione che oggi si è svolta a Taranto, con raduno in piazza Della Vittoria, promossa dai Genitori Tarantini e cui hanno aderito Movimenti, associazioni, medici, società civile. Tanti gli interventi che si sono alternati. Presente Romina Power che ha voluto manifestare la sua vicinanza, da mamma che ha perso la figlia in circostanze sconosciute. 

Il decreto oggetto della contestazione 78 voti favorevoli, 57 contrari e 7 astenuti è stato approvato dall’aula del Senato. Introduce misure urgenti per gli impianti di interesse strategico nazionale, anche noto come ex Ilva.

Il provvedimento passa alla Camera per l’approvazione definitiva e va convertito in legge entro il 6 marzo. Tra i cartelli portati in piazza quello che indicava che questa mattina sono 55 i piccoli pazienti ricoverati a Taranto nel reparto oncoematologia pediatrica e “Stop al sacrificio di Taranto”. Nel corso della protesta, un gruppo di persone, con tuta e casco da operaio, e il volto semicoperto da maschere bianche o nere, ha gettato in terra dei pezzi di tubi e una polvere rossastra che voleva simboleggiare il minerale di ferro usato per caricare gli altiforni dell’ex Ilva. Presenti alla manifestazione anche il vice presidente M5S, Mario Turco, il consigliere comunale M5S, Mario Odone, i sindaci di Grottaglie e Crispiano, Ciro D’Alò e Luca Lopomo. Dal palco l’artista Romina Power ha dichiarato che “sono qui per dirvi che é un vostro diritto vivere. È un nostro diritto inviolabile, é scritto nella Costituzione italiana. Nessun nuovo decreto potrà e dovrà toglierci questo nostro diritto. Ricordiamoglielo”. Per i promotori della manifestazione, “l’immunità penale per chi inquina è un attentato alla salute e alla felicità dei cittadini di Taranto e soprattutto dei bambini, è un atto incostituzionale che lega le mani alla Magistratura” - il riferimento è al temuto blocco delle indagini sull’inquinamento - e trasforma “ i diritti dei tarantini in dovere di ammalarsi e di morire”. 

”Lei ha la prerogativa costituzionale importante - scrivono i cittadini a Mattarella -, quella, ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione, di reinviare alle Camere la legge sollevando una questione di costituzionalità. Un rinvio motivato da un punto di vista costituzionale - si afferma - avrebbe un alto valore non solo morale ma anche giuridico ai fini di una valutazione, innanzi alla Corte Costituzionale, dei profili di legittimità della legge. Perché, è fuor di dubbio, questa legge sarà prima o poi vagliata dalla Corte Costituzionale”. Al presidente Mattarella i firmatari della lettera evidenziano che “alla luce dei dati epidemiologici dello Studio Sentieri, recentemente aggiornati e pubblicati il 23 febbraio dall’Istituto Superiore della Sanità, risulta che non vi è stato alcun miglioramento della salute e che è continuato, anche dopo il 2013, l’eccesso di mortalità e di ospedalizzazioni a Taranto, colpendo in modo intollerabile anche i bambini”. “Recentemente - si sottolinea - si sono registrati a Taranto picchi di benzene mai visti e l’Arpa li ha attribuiti agli impianti Ilva. La magistratura ha aperto un’indagine sui lavori di messa a norma e sulla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale. La magistratura - si conclude - resta il nostro riferimento e la nostra speranza. Siamo scesi oggi in piazza a Taranto in difesa della sua autonomia”. Durante la manifestazione Simona Peluso si è rasata i capelli a zero, un gesto simbolico, molto forte per scuotere le coscienze di chi prende decisioni che incidono sulla vita dei cittadini.

Lu.Lo. 

 Acciaierie d’Italia “con riferimento al sito di Taranto, è impegnata nella ricostruzione e nell’avvio dell’altoforno 5 con l’adozione delle migliori tecnologie ad oggi disponibili e intende operare per la predisposizione all’avvio anche di impianti utili a consentire l’utilizzo di tecnologie complementari al ciclo integrale quali quelle rappresentate dai forni elettrici”. Lo scrive AdI nella lettera di procedura con la quale oggi ha chiesto il rinnovo per un altro anno, da fine marzo, della cassa integrazione straordinaria per 3.000 addetti sui 10.041 in forza al gruppo al 30 gennaio scorso. Dei 3.000, 2.500 sono a Taranto. La lettera è stata inviata ai sindacati e ai ministeri del Lavoro e delle Imprese.

   Per AdI, “lo stato di attuazione degli investimenti in atto e programmati incide sulla produzione dello stabilimento di Taranto e sulle lavorazioni e commercializzazioni a valle, oltrechè sulla produzioni delle singole unità interessate”. Inoltre, spiega l’ex Ilva, “le attività funzionali al completamento degli investimenti ed i vincoli connessi alla realizzazione del piano ambientale, condizionano i livelli produttivi che si attesteranno e permarranno nel periodo di costruzione e messa in esercizio dei nuovi impianti e della ristrutturazione di quelli in essere, con riferimento al periodo di richiesta di proroga dell’ammortizzatore su volumi pari a circa 4.000.000 di tonnellate non sufficienti a garantire l’equilibrio e la sostenibilità finanziaria degli oneri derivanti dall’attuale struttura di costi”.

 

 Per AdI, “l’assetto organizzativo e produttivo previsto determina un grave e strutturale squilibrio dei fattori produttivi” per cui l’azienda “si è determinata ad avviare l’esame congiunto per la proroga della Cigs per riorganizzazione”. Per AdI, inoltre, l’alternativa alla cassa straordinaria, il contratto di solidarietà, “si presenta come non utilmente praticabile”. La lettera specifica poi gli investimenti fatti e da fare e circa il fatto che la cassa straordinaria per Taranto è stata chiesta, a differenza di tutti gli altri stabilimenti, sino a giugno prossimo e non sino a marzo 2024, AdI dichiara di riservarsi “l’avvio di procedura per la concessione di cigs in deroga in previsione dell’esaurimento delle residue 12 settimane di cigs dal 28/03/2023 al 19/06/2023”.

    Acciaierie d’Italia specifica anche le produzioni del 2022 per Taranto. Come acciaio solido, bramme, si è avuta una produzione di 3,471 mln di tonnellate contro i 4,053 del 2021. Nel 2022 c’é stata la stessa produzione del 2020, l’anno del Covid, 3,421 mln di tonnellate. La produzione di coils a caldo è stata infine di 2,849 mln di tonnellate nel 2022 contro i 3,811 mln del 2021. 

È morto Maurizio Costanzo giornalista, conduttore tv, autore, sceneggiatore. Aveva 84 anni. Fu un precursore, in campo televisivo a lui dobbiamo l’invenzione della formula del talk show. Il suo Maurizio Costanzo Show dal Parioli di Roma ha creato un modello di intrattenimento, un appuntamento fisso per i telespettatori, una palestra in cui tanti talenti nei campi più disparati hanno avuto la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico. A dettare il ritmo della serata la musica, per molti anni affidata al pianoforte di Bacardi.

La notizia della sua morte è stata comunicata dal suo ufficio stampa. 
    Nato a Roma il 28 agosto 1938, Costanzo ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere ecc.). Ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show Bontà loro. 
    Ma come dicevamo il suo nome è legato anche al Maurizio Costanzo show, in onda dal 1982 su Mediaset. Tra i suoi programmi più noti, anche Buona domenica. 
    Ha scritto numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere (2004, in collab. con G. Dotto), E che sarà mai? (2006), La strategia della tartaruga (2009), Sipario! 50 anni di teatro. 
    Storia e testi (2015), Vi racconto l\'Isis (2016) e Smemorabilia. 
    Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (2022). 
    Dal 1995 è sposato con Maria De Filippi.
Lu.Lo. 

C’è soprattutto Taranto, dove sono state girate la maggior delle scene, e il Palazzo del Governo, trasformato in Palazzo di Giustizia, nella nuova produzione Rai prossimamente in onda. È stata presentata ieri  mattina alla stampa nella sede Rai a Roma, la nuova serie tv “Sei Donne – Il mistero di Leila” per la regia di Vincenzo Marra, alla sua prima regia televisiva. A partire da martedì 28 per tre puntate (tre episodi da 100 minuti), infatti, sarà trasmessa in prima serata su Rai1. Protagonisti della nuova serie mistery creata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, che incrocia le storie di sei figure femminili contemporanee, sono: Maya Sansa, Isabella Ferrari, Ivana Lotito, Denise Tantucci, Alessio Vassallo e Maurizio Lastrico.

All’incontro sono intervenuti: Maria Pia Ammirati, Direttore Rai Fiction, Leonardo Ferrara, Capostruttura Rai Fiction, Anastasia Michelagnoli, Produttore IBC Movie, Ivan Cotroneo e Monica Rametta, Creatori e Sceneggiatori, Vincenzo Marra, Regista, le attrici Maya Sansa, Isabella Ferrari, Ivana Lotito e Denise Tantucci e gli attori Alessio Vassallo e Maurizio Lastrico. Presenti all’incontro anche Annamaria Tosto, presidente di Apulia Film Commission, e Antonio Parente, direttore generale di Apulia Film Commission.

Prodotto da IBC Movie in collaborazione con Rai Fiction, la serie tv è stata realizzata con il contributo di Apulia Film Fund della Fondazione Apulia Film Commission e Regione Puglia, a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. Girata prevalentemente nella città di Taranto, le riprese hanno coinvolto i comuni di Statte, S. Giorgio Ionico, Polignano a Mare, Monopoli e Torre Canne. “Sei donne – Il mistero di Leila” è stata girata in 72 giorni, dal 27 giugno al 24 settembre 2022, con il coinvolgimento di 28 unità lavorative pugliesi. 

La scomparsa di una ragazzina, Leila, e del suo patrigno Gregorio, è il mistero attorno al quale si sviluppa il racconto della nuova serie Rai “Sei Donne – il mistero di Leila”. Un giallo psicologico nel quale la ricerca della verità si incrocia con le storie di sei donne di oggi – Anna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, Leila – ciascuna con un proprio vissuto, ciascuna con i propri segreti, rappresentative di un universo femminile contemporaneo, tra determinazione e fragilità, amore e odio, costrizioni e libertà. 

Un nuovo capitolo della scrittura televisiva di Ivan Cotroneo e Monica Rametta, che portano ancora una volta al pubblico Rai un’avvincente trama mistery. L’occasione per indagare la psicologia di personaggi complessi e sfaccettati, con particolare attenzione al tema del riscatto femminile, già sperimentato in acclamate fiction Rai come “Un’altra vita”, “Sorelle”, “Mentre ero via”. La regia è affidata a Vincenzo Marra, pluripremiato regista cinematografico apprezzato anche all’estero (“Tornando a casa”, “L’ora di punta”, “L’equilibrio”) che firma la sua prima regia televisiva, in una serie innovativa e corale che unisce un cast di grandi nomi a un approccio produttivo e narrativo autoriale. 

Protagonista Maya Sansa, nel ruolo del Pubblico Ministero di Taranto Anna Conti, stimata e autorevole professionista con un problema di alcolismo, riaffiorato dopo la fine del suo matrimonio, che la rende dura nei rapporti interpersonali, soprattutto con il nuovo ispettore Emanuele(Alessio Vassallo), appena arrivato in Procura. Trovando nella sparizione di Leila (Silvia Pacente) delle analogie con il suo passato, Anna si butta senza tregua nella risoluzione del caso, inizialmente sottovalutato dalla Procura come un semplice allontanamento volontario, ma sul quale sembrano aleggiare bugie, incongruenze e testimonianze poco convincenti. Intorno al “mistero di Leila” ruotano le protagoniste della serie: Michela (Ivana Lotito), la zia materna, chirurgo ortopedico, Alessia (Denise Tantucci), l’allenatrice di atletica, Aysha (Cristina Parku), la migliore amica di Leila e Viola (Isabella Ferrari), la vicina di casa.

Nulla è scontato e prevedibile in questo intreccio noir che si dipana, puntata dopo puntata, offrendo allo spettatore indizi, conferme, confessioni, inaspettati risvolti e giochi di ruolo capaci di condurlo, senza rassicurazioni né retorica, alla verità. Arricchiscono il cast Maurizio Lastrico, nel ruolo di Gregorio, il patrigno di Leila, Piergiorgio Bellocchio, nei panni di Roberto Conti, l’ex marito di Anna e Gianfelice Imparato, che interpreta il Procuratore capo Marcello Trifoni, molto vicino ad Anna, con lei duro e protettivo allo stesso tempo. Come dicevamo la maggior parte delle scene è stata girata a Taranto dove la produzione ha avuto il

suo quartiere generale e a Palazzo del Governo, trasformato in Procura. 

 

Lu. Lo. 

Con 78 voti favorevoli, 57 contrari e 7 astenuti l’aula del Senato ha approvato il decreto che introduce misure urgenti per gli impianti di interesse strategico nazionale, anche noto come ex Ilva.

Il provvedimento passa alla Camera per l’approvazione definitiva e va convertito in legge entro il 6 marzo.

 

Sull’accordo di programma per l’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, “non cederemo di un millimetro”. Lo dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, del Pd, dopo l’approvazione del decreto legge in Senato. Per il sindaco, “la blindatura del decreto legge sulle misure urgenti per gli impianti strategici, tra i quali spicca Acciaierie d’Italia, è un’occasione persa per l’esecutivo nazionale. Oltre a un’esagerata prova di forza, che ha cancellato gli emendamenti presentati da ogni schieramento, anche dalla stessa maggioranza, abbiamo assistito  - sostiene Melucci - all’ulteriore rallentamento di quel processo virtuoso sul quale avevamo comunque registrato un’apertura da parte del ministro Adolfo Urso: la definizione dell’accordo di programma”. Per il sindaco di Taranto, “in molti di quegli emendamenti, infatti, e soprattutto in quelli del Pd, erano state poste alcune questioni di merito molto importanti per iniziare a ragionare dei dettagli dell’accordo. La loro approvazione - prosegue Melucci - ci avrebbe consentito di ridurre i tempi della procedura, ma il Governo ha preferito consolidare la posizione dell’azienda, ponendo in secondo piano le legittime aspirazioni della comunità”. “Vogliamo credere che sia un incidente di percorso, che venga sanato dalla tempestiva attivazione della cabina di regia che lavorerà materialmente alla redazione dell’accordo di programma. Se così non dovesse essere, il Governo avrà perso non solo questa occasione” conclude Melucci. 

 

Intanto contro il ripristino dell’immunità penale per i soggetti coinvolti nella produzione di acciaio dello stabilimento tarantino, sabato 25 febbraio, in Piazza della Vittoria, a Taranto, si svolgerà una manifestazione organizzata dall’associazione Genitori tarantini con il cantautore Mimmo Cavallo e le società sportive dilettantistiche di Taranto.

Dal palco parleranno medici, attivisti, tecnici per ricordare la preoccupante ed insopportabile situazione sanitaria ed ambientale che l’intera provincia tarantina subisce da decenni e che andrà a peggiorare. Sono previsti interventi musicali di Mimmo Cavallo, da oggi “ambasciatore dei bambini di Taranto”, con Gianni Rosini e Marcello Ingrosso, nonché del maestro Francesco Greco.

Sono previsti anche momenti di forte impatto emotivo che entreranno a far parte della storia recente di Taranto.

 “L’immunità penale - si legge in una nota -è una coltellata alla Costituzione italiana perché prevede un nuovo diritto: quello alla libertà di delinquere, di commettere reati, crimini. Per questi, Acciaierie d’Italia verrebbe assolta, mentre alle vittime innocenti verrebbe comminata la dura pena alla malattia, alla sofferenza, alla morte.

Con questo decreto, si legano le mani alla Magistratura, organo indipendente dello Stato, relegandone la funzione, in caso di reato accertato, alla semplice nomina di un nuovo commissario, per l’acciaieria.

Nello stesso decreto, si propone nuovamente un bilanciamento tra il diritto “fondamentale” alla salute e quello alla produzione.

In uno Stato democratico che fa della salute il caposaldo dell’intera sua Costituzione, non è concepibile un tale comportamento da parte del Governo e del Parlamento.

Per queste ragioni, gli organizzatori chiedono ai tarantini tutti e agli altri italiani che hanno nel cuore il seme della giustizia di partecipare alla manifestazione. Per Taranto. Per i bambini di Taranto. Per la giustizia. Per l’ambiente e la vita.”

Continua l\\\'attività convegnistica della Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di

Taranto. Il secondo appuntamento è fissato per lunedi 27 febbraio 2023.

All’Hotel Salina, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, illustri relatori si confronteranno su “ZES e ZFD Il ruolo strategico del commercialista”.

“Nel solco tracciato dall\\\'evento inaugurale dello scorso 20 gennaio si torna a parlare della centralità della nostra  attività professionale – afferma la presidente della Fondazione tarantina dott.ssa Laura Baccaro -  nel contesto economico di un\\\'area geografica, quella della provincia jonica, destinataria di incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, rappresentati da strumenti e agevolazioni in regime derogatorio rispetto a quanto accade nel resto del territorio nazionale”.

Le Zone Economiche Speciali e le Zone Franche Doganali sono aree in cui tariffe, quote, dazi ed imposte, proprio perché diversi da quelli vigenti altrove, offrono un maggiore appeal agli investitori e costituiscono uno strumento  di accelerazione dello sviluppo economico. Se a ciò si aggiunge il fatto che i vantaggi non si esauriscono in meri incentivi automatici di natura fiscale, ma si estendono anche ad altre tipologie di agevolazioni, dall’assegnazione di aree o fabbricati alla creazione di iter procedurali ed amministrativi particolarmente favorevoli per gli investitori, anche di provenienza estera, sono di tutta evidenza le elevate possibilità di crescita industriale per il territorio interessato.

In questo contesto il ruolo del commercialista è centrale e strategico, in quanto il suo apporto nelle vesti di consulente al fianco delle imprese con competenze specifiche e altamente qualificate  può essere utile a far conoscere i molteplici vantaggi derivanti dall\\\'insediamento nelle aree ZES e ZFD.

L\\\'iniziativa che si terrà il prossimo 27 febbraio è volta ad informare adeguatamente i professionisti presenti sui nostri territori, nonché il tessuto imprenditoriale potenzialmente interessato a conoscere le opportunità offerte dalle aree ZES e ZFD.

Dopo l’introduzione del Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Taranto Francesco Vizzarro ed i saluti del Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci e dell’on. Dario Iaia – della Commissione Ambiente, Territorio  e Lavori Pubblici, relazioneranno Floriana  Gallucci – Commissario Straordinario del Governo della Zes Jonica interregionale Puglia-Basilicata, Angelo Salemi – Consigliere dell’ODCEC di Palermo con delega sulle materie ZES, Sergio Prete – Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Jonio, Domenico De Crescenzo – Presidente A.C.C.S.E.A.  e vice presidente Fedespedi con delega al customs, Grazia D’Alonzo – Presidente Puglia Sviluppo, Paolo Iudici – progettista intervento polo logistico alimentare del freddo in area ZES Ionica, Paolo Piccinno – Project Manager ZES Jonica interregionale Puglia- Basilicata. Conclusioni a cura della  Presidente  della  Fondazione Dottori  Commercialisti ed Esperti Contabili di  Taranto Laura Baccaro.  Modererà i lavori la giornalista Gabriella Ressa.  

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto direttoriale del ministero delle Imprese che riguarda gli indennizzi economici verso i cittadini del rione Tamburi di Taranto i quali, con sentenza definitiva, abbiano ottenuto il riconoscimento dei danni procurati ai loro appartamenti, anche in termine di valore economico oltrechè di agibilità ed estetica, dalle polveri e dai fumi derivanti dalle emissioni inquinanti dell’ex Ilva. Con la pubblicazione del decreto, i cittadini interessati possono inoltrare la domanda per vedersi riconoscere l’indennizzo.

   Intanto, un emendamento alla legge di Bilancio 2023 ha rifinanziato il fondo per indennizzare i proprietari degli immobili del rione Tamburi. Il rifinanziamento è di 3,5 milioni di euro per il 2023, di 4,5 per il 2024 e di 4,5 per il 2025. La norma precedente aveva previsto indennizzi per 7,5 milioni complessivi distribuiti negli anni 2021 e 2022, ma ai proprietari non è mai giunto un euro. E i primi 5 milioni si sono anche persi in quanto inutilizzati

   . “Non posso nascondere la soddisfazione per un percorso lungo e pieno di insidie che finalmente portiamo a termine. C’è piuttosto da augurarsi che questo Governo si dimostri attento nel difendere e rinforzare questa e altre misure in favore della comunità tarantina” ha dichiarato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd nella commissione Bilancio della Camera, firmatario dell’emendamento istitutivo del fondo per l’indennizzo dei danni approvato nel decreto Sostegni-bis e delle successive modifiche e integrazioni finanziarie. 

 È pari a 58.181.945,00 euro il progetto di investimento industriale presentato dalla società San Cataldo Container Terminal, emissione del gruppo turco Yilport, per il porto di Taranto e per il quale sono stati stabilite come agevolazioni concedibili, sotto forma di contributi a fondo perduto, 13.798.979,59 euro divisi tra 13.523.000,00 a valere sull’investimento e 275.979,59 come costi di gestione. La quota pubblica ammonta a 13.798.979,59 euro così divisi: il ministero delle Imprese con 12.717.139,59 euro e la Regione Puglia con euro. Finalità del progetto e ripartizione delle risorse sono stabilite nell’accordo tra Mimit, Invitalia e Regione Puglia. Lo strumento utilizzato è quello del contratto di sviluppo. La proposta iniziale della società SCCT, che prevedeva costi complessivi per 74.170.000,00 euro e una richiesta di agevolazioni pari a 15.520,000,00 euro, è stata successivamente rimodulata. Il contratto riguarda “l’efficientamento della capacità di produzione del porto”. Per la giunta regionale della Puglia, la cui delibera è stata pubblicata sul Burp, “il programma di sviluppo proposto è da considerarsi di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato”. L’incremento occupazionale passerà dai 30 addetti ante piano ai 266 che si avranno a regime nel 2024.

 

 

“L’ULTIMO PASOLINI”: attraverso episodi della propria vita un uomo del Sud ripesca ricordi e confronta vicende che legano il Poeta alla sua stessa terra. 

Giovedì 23 febbraio alla Biblioteca Acclavio alle 17.30

 

Due attori sul palco, due cantastorie d’altri tempi, tra siparietti e fraintendimenti, raccontano il Poeta, affascinato da Taranto tanto da dedicarle una poesia, che trascorse l’ultima settimana di vita a Lecce e che per sempre sarà collegato a Grottaglie per il sequestro dello scandaloso film Salò. 

Ma cosa accadeva in Italia, e in particolare nella cittadina delle ceramiche, mentre Pasolini veniva processato e poi ucciso? 

L’autore, attore e regista Alfredo Traversa attraverso un lavoro di ricerca, effettuando delle interviste a coloro che negli anni ’70 c’erano e testimoniarono, porta alla luce verità e coincidenze finora sottaciute o non colte. E tutto questoin quella Taranto che vedrà il debutto come poeta di Pasolini in un premio presieduto da Giuseppe Ungaretti, in quella Taranto dove Pasolini tornò facendo i bagni dove ora sorge la grande industria d’acciaio. 

In questo lavoro di racconto e ricucitura, in scena anche l’attrice Tiziana Risolo, a tratti Laura Betti (sua sposa non di carne)anima incredula di un popolo che ancora si interroga sul perché di un così brutale omicidio. 

 

La replica di giovedì 23 febbraio alla biblioteca Acclavio di Taranto rientra nella tre giorni organizzata da Ida Russo in collaborazione con alcune associazioni culturali tarantine e l’assessorato alla cultura del comune di Taranto in occasione del Centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini. 

 

 

L’ULTIMO PASOLINI

di Alfredo Traversa

con Alfredo Traversa e Tiziana Risolo

Giovedì 23 febbraio alle 17.30

Biblioteca Acclavio, piazzale Bestat – Taranto

Ingresso libero

 

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