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Giornale di Taranto - Giornalista1

CI PRESENTIAMO 

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 "Iniziativa Democratica per la Puglia” nasce per essere qualcosa di più e di diverso della forma-partito tradizionale, qualcosa di più vicino ad una rete civica regionale, con l’ambizione di collegare le migliori esperienze civiche diffuse sul territorio pugliese all’interno di un disegno unitario che guardi alle nuove espressioni della politica e alle nuove forme d’impegno. Non steccati ideologici, pertanto, non pregiudiziali che escludano, ma un campo aperto alle sensibilità e alle culture che, partendo dal cattolicesimo democratico, dal liberalismo e dal riformismo, accettino di camminare insieme all’interno di un progetto che metta al centro la Puglia ed il Mezzogiorno. Le linee maestre dell’azione politica che si intendono intraprendere sono caratterizzate dalla riscrittura nell’agenda politica della priorità legata al Mezzogiorno; il concorso alla più efficace definizione dell’assetto istituzionale del territorio, legata alla riforma del Titolo V della Costituzione; la formazione di nuova classe dirigente per consentire un ricambio in grado di mettere a disposizione della comunità le migliori competenze delle nostre città.

E’ stata una proficua occasione per mettere a fuoco i problemi degli istituti scolastici di competenza comunale quella offerta dall’incontro svoltosi nella sede del Comitato del Movimento Iniziativa Democratica per la Puglia, in via Anfiteatro 269.  Ad incontrare i candidati del Movimento e il coordinatore Angelo Lorusso è stato, in particolare, un gruppo di genitori della scuola elementare “Renato Frascolla”, con sede a San Vito.                                                                           Come hanno spiegato i rappresentanti del “Comitato Frascolla”, ci sono interventi urgenti da fare per mettere in sicurezza l’edificio di San Vito, lavori che il Comune si è impegnato ad eseguire ma solo a parole, visto non ci sarebbe alcuna traccia nel bilancio.  Dopo aver inutilmente tentato di farsi ricevere a Palazzo di Città,  il “Comitato Frascolla”  ha deciso di far sentire la propria voce a tutela esclusiva della sicurezza dei propri figli.                                                               L’azione dei genitori della Frascolla ha preso il via con un esposto alla Asl per la sospetta presenza di amianto. Al termine del sopralluogo i tecnici hanno stilato una relazione nella quale, escludendo per fortuna la presenza di amianto, si evidenzia la presenza di “pavimenti in vinile in cattivo stato di conservazione, con presenza di rotture, lesioni e parti mancanti. Si ritiene perciò opportuna -  si sottolinea nella relazione -  una manutenzione straordinaria della pavimentazione attraverso la riparazione e la sostituzione delle parti rotte e mancanti.” Ma non è tutto. Nella relazione si sottolinea inoltre che “il sopralluogo ha fatto emergere una diffusa carenza di igiene negli ambienti scolastici (aule, servizi igienici, corridoi, laboratori) e nelle aree scoperte (presenza di erbacce incolte)”. Per questi motivi la Asl rivolge un esplicito invito a “dar seguito a una puntuale pulizia della struttura scolastica a tutela degli alunni e del personale che opera nell’istituto scolastico”. Dando seguito alla comunicazione della Asl, il Comune si era impegnato a prevedere un apposito intervento nel Programma triennale dei Lavori Pubblici per il Triennio 2017/2019. Sembra però che di questo intervento non ci sia traccia fatto che ha allarmato non poco il “Comitato Frascolla”.  I candidati e il coordinatore di Iniziativa Democratica si sono impegnati a sostenere l’azione dei genitori della Frascolla. “Quello della sicurezza degli edifici scolastici - ha sottolineato Lorusso- è una questione importante, da seguire e monitorare costantemente. Non bisogna trascurare manutenzione e verifiche per cui è importante che la nuova Amministrazione provveda ad effettuare una mappatura approfondita ed a raccogliere tutte le segnalazioni che arriveranno da genitori e personale. Iniziativa Democratica è e sarà sempre al fianco dei genitori della Frascolla ma di tutte le strutture scolastiche che insistono sul territorio comunale tarantino”.

 

Una raccolta firme, partita ieri sera dinanzi alla Ubik, in via di Palma, per chiedere a Procuratore della Repubblica di Taranto, presidente del Consiglio e presidente della Repubblica, che venga meno l’immunità penale ed amministrativa dai reati ambientali, estesa dal governo dai commissari ai nuovi proprietari dell’Ilva.

Questa è l’iniziativa lanciata oggi da Angelo Bonelli, leader dei Verdi, nel corso della conferenza stampa che si è svolta al teatro Orfeo.

Una petizione volta ad un esposto collettivo che non prevede colori, simboli di partito o riferimenti alle elezioni amministrative.  Tutti potranno apporre la loro firma, al di là delle appartenenze politiche e dalla scelta di voto.

“Il governo prometteva ‘ambientalizzazione’ – denuncia Bonelli - ma con questo piano ambientale ed industriale, che riduce fortemente gli investimenti sulla tutela dell’ambiente, si ritorna a prima del luglio 2012, quando Ilva venne sequestrata da parte della magistratura. Il governo prometteva di mantenere i posti di lavoro, ed invece la notizia è dei 6400 esuberi.  Quello che invece il governo garantisce, cosa che dovrebbe sollevare un moto di indignazione incredibile, è la ‘non responsabilità penale ed amministrativa’ ai nuovi proprietari di Ilva. Con il  decreto n.1 del 2015, all’articolo 2 comma 6 si garantisce l’immunità penale ed amministrativa ai commissari di governo per quanto riguarda l’attuazione dell’Aia e per le norme ambientali e della salute.  Il decreto 98 del 2016 estende la non responsabilità penale ed amministrativa anche ai futuri affittuari o acquirenti. Oggi questa città viene bastonata. Noi siamo i primi ad essere angosciati e preoccupati per 6400 famiglie che vedono il buio nella loro prospettiva. Ma il vero dramma è che questa città qualcuno l’ha divisa, raccontando menzogne sul fatto che da una parte c’erano cittadini che volevano chiudere l’Ilva e dall’altra tutti gli altri. Noi invece diciamo che quel modello produttivo è cessato ed in quell’area vanno avviati processi produttivi diversi. La storia cambia. Perché l’hanno fatto a Bilbao o a Pittsburgh? Arriveranno il miliardo e 300 milioni di Riva, in realtà soldi dello Stato. Se aggiungiamo i prestiti dello Stato italiano di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Siamo a 2 miliardi e 400 milioni. Nel bacino carbonifero della Ruhr hanno fatto interventi con i fondi europei con 600/700 milioni di euro ed oggi è un’area incredibile dal punto di vista della riqualificazione ambientale ed economica. Quella che si profila è un’aggiudicazione anomala, che non considera l’aspetto ambientale, della salute e neanche occupazionale. Forse c’è una considerazione politica in questa aggiudicazione, più che la tutela della città?”.

 

“Spiace constatare che siano passati cinque lunghi anni ma nulla è cambiato. Su questo tema ci battiamo da tanto tempo ed abbiamo lanciato allarme già settimane fa dei migliaia di esuberi. Molti ci hanno tacciato di allarmismo. È brutto dire ‘ve lo avevamo detto’ ma è così purtroppo. Dobbiamo prendere atto del dramma che si sta consumando in questa città e smettere di credere alle favole di certi politici. Dobbiamo ribellarci a questa situazione. Per questo torneremo in piazza a denunciare” – ha chiosato Vincenzo Fornaro, candidato sindaco per ‘Taranto Respira ed Ecologisti’, ‘Partecipazione è Cambiamento’ e ‘demA’ .

Dichiarazioni della candidata sindaco Stefania Baldassari, coalizione "Insieme per Taranto", rese sulla vertenza ILVA. L'unico candidato sindaco che ha ritenuto di aderire all'invito e di partecipare alla conferenza stampa è stato Pino Lessa. Presente anche il Presidente della Provincia Martino Tamburrano.

 

"Non intendo cedere alla tentazione di condurre una becera campagna elettorale puntando il dito sugli altri. Farò sempre quello che ritengo giusto. E in questo momento a prescindere da quello che sostengono i miei competitor (alcuni in maniera molto boriosa e sprezzante) ritenevo e ritengo giusto che la città senza distinzioni di sorta si presenti compatta di fronte all’ennesimo atto di imposizione dall’alto con cui si vuole decidere il suo destino.

Mentre a Taranto andava in scena l’ennesima tragedia sociale, io non facevo calcoli, non programmavo strategie e andavo dove un candidato sindaco, ma forse anche un semplice cittadino, doveva essere: cioè davanti a quell’ILVA che per me, ora candidata alla carica di sindaco, si presenta come la sfida più grande per chi avrà l’onere e l’onore di governare questa città.

Ho sentito di farlo e i fatti mi hanno dato ragione. Davanti a quella fabbrica c’erano centinaia di operai con occhi rabbiosi, impauriti a volte, volevano confrontarsi con chi stava decidendo il loro futuro. C’erano fratelli, padri, nonni a cui delle parole di Stefania Baldassari forse può importare davvero poco. Ma quegli operai, senza più alcuna certezza, di una cosa hanno estremo bisogno: della vicinanza di una città intera.

Da cittadina ho detto che ero lì per condividere con loro le loro preoccupazioni. Da candidata sindaco ho detto che un trattamento così non lo avrei più accettato.

Ed ecco l’appuntamento di quest’oggi. L'ho organizzato per dire poche cose, chiare e semplici.

Per dire, ad esempio, che mentre in città si assiste ad una delle campagne elettorali più brutte ed infamanti, il giorno dopo l’annuncio di esuberi in tutto il Gruppo ILVA a Genova le istituzioni locali tutte e i sindacati dei metalmeccanici hanno rispolverato il loro bel Accordo di Programma firmato a Palazzo Chigi nel 2005 e rinnovato nell’ottobre del 2014, facendo intendere a chiare lettere che quel documento non può essere messo in discussione. Da nessuno.

Per dire che mentre qui qualche candidato sindaco filosofeggiava su ILVA e diversificazione al Ministero dello Sviluppo Economico, ministri e governo della sua stessa parte politica, confezionavano il pacchetto per Arcelor Mittal non tenendo conto del rischioso percorso dell’Antitrust europeo, dei piani ambientali che negavano, ad esempio, l’introduzione di BAT migliorative nel mercato europeo dell’acciaio, e infischiandosene persino degli stessi operai che al cospetto di quell’accordo diventano una variabile di secondo piano rispetto a qualche euro in più barattato in cambio della garanzia di immunità penale dei nuovi padroni dell'azienda.

E’ dal 2012 che ci viene detto di stare sereni, di non preoccuparci, che ci viene negata la possibilità di scegliere da noi del nostro futuro. Il risultato è che oggi lo scenario è solo più incancrenito e la città sempre più divisa, lacerata al suo interno, come se fosse facile quello che facile non è, sia se si trattasse di chiudere sia se si tentasse la delicata strada dell’ambientalizzazione.

Ma si decide se si è liberi e informati. E noi non lo siamo. Trattati come dei sudditi, abbiamo consentito scelte difficili consumate sulla nostra pelle.

Ecco perché io oggi avrei voluto accanto a me tutti i protagonisti del tempo che tristemente stiamo vivendo. Per non lasciare alibi a nessuno, ma anche per mostrare una Taranto diversa, unita, capace di alzare la testa finalmente. L'unico che ha ritenuto di accettare l'invito a partecipare alla conferenza stampa, e di questo lo ringrazio, è stato il candidato sindaco Pino Lessa.

Una operazione complessa la vicenda ILVA, che dal 2012 ad oggi ha registrato centinaia di proroghe. Si badi bene non solo decreti salva ILVA, ma anche infinite dilatazioni dei tempi, soprattutto quelli che riguardavano la bonifica o le famose coperture dei parchi minerali. Cinque anni trascorsi invano per tornare al punto di partenza e accelerare proprio in questo momento. Nel momento esatto in cui una città senza guida e senza governo e quindi senza decisore politico è una preda perfetta, è un fortino sguarnito da conquistare, proprio mentre ci azzanniamo per un posto in consiglio comunale perdendo di vista le questioni vitali che ci interrogano sul prima e il dopo di questo modello di sviluppo.

Ammorbati, malati, uccisi, cassintegrati e ritenuti in esubero. Tutto questo senza che noi potessimo dire nulla. E’ accaduto già tante volte. Ma adesso io dico che non dovrà accadere più e per questo al tavolo di contrattazione con la new company che acquisirà l’ILVA, oltre i sindacati, ci dovrà essere il sindaco di questa città. Manca poco ormai e al massimo entro la fine del mese ci sarà un nuovo primo cittadino.

Si sospenda tutto dunque e si metta in condizione la città di decidere, di chiedere garanzie, di ottenere risposte certe.

Taranto ha bisogno del suo accordo di programma e dovrà essere uno dei punti cardine del nuovo corso, ma prima di ogni decisione il Governo e il partito di maggioranza la smettano di fare i colonizzatori. Siamo stati commissariati dall’alto per troppo tempo, ora è il momento di reagire!”

 

Stefania Baldassari

candidata sindaco

coalizione "Insieme per Taranto"

 

 

La rappresentante della coalizione "Insieme per Taranto" è "sconcertata ed indignata come cittadina a fronte di quello che è stato l'esempio di incoerenza più totale mai vista"

 

Stefania Baldassari, candidata sindaco, grida con tutta la sua forza contro quello che è successo oggi per far sentire alla città cosa pensa dopo che due dei suoi  avversari in queste elezioni, Floriana de Gennaro e Dante Capriulo, hanno reso noto di  ritirarsi dalla corsa verso Palazzo di Città per passare nella formazione PD, capeggiata da Rinaldo Melucci.

Di seguito il suo intervento.

“Quello che è accaduto questa mattina rappresenta l'ennesimo schiaffo  in faccia ad una  città che viene presa in giro continuamente. Non posso che rimanere sconcertata ed indignata come cittadina a fronte di quello che è stato l'esempio di incoerenza più totale mai vista. C'è un limite a tutto, soprattutto alla decenza. Per mantenere il buon gusto di non dire altro.”

“Questa città è costretta ad avere a che fare con persone che sembra facciano  dell'inciucio la loro condotta di vita. Ho ascoltato sia coloro che facevano del civismo la loro bandiera sia coloro che dichiarano di voler fare comunità che avrebbero condiviso il programma “Insieme per Taranto”, al centro il cittadino, ovvero fornito  il loro appoggio di coalizione, solo in cambio di incarichi di vicesindaco o assessorati, quindi anteponendo i propri interessi alla bontà del nostro progetto. E per il bene di Taranto ho detto di no quale vero atto di responsabilità nei confronti dei cittadini. Ho sentito, quindi, chi dopo aver parlato di civismo e di comunità adesso si schiera accanto a chi ha partecipato allo sfascio della città, chi ha sconfessato una linea di condotta che prometteva un cambiamento per Taranto. Evidentemente i buoni propositi per la città sono stati messi da parte non appena sono state fatte proposte a cui non si poteva dire di no.”

 

“Come cittadina - prosegue la candidata sindaco - non posso far passare sotto silenzio quanto successo. Abbiamo toccato il punto più basso e la città lo deve sapere. Io non sono una politica e continuo a credere che la politica non sia questa, ma che ci sia la possibilità attraverso ideali semplici e buoni di umanità di poter lavorare negli interessi dei cittadini. Ho deciso di candidarmi solo per il bene del luogo in cui vivo, perché mi sento una cittadina che vuole contribuire a migliorare le cose. Non posso permettere che vengano sottoscritti accordi alle spalle di chi vive in questa città. E' arrivato il momento di smascherare chi ha contribuito ad affossare Taranto ricorrendo alla logica del compromesso. E' arrivato il momento di capire il perché questa città è precipitata in un baratro da cui è difficilissimo risalire. Chi ha aderito alla nostra idea di fare politica lo ha fatto perché crede nell'impegno di chi come noi vuole far rinascere la città senza se, senza ma, senza compromessi. E' necessario che la città dica basta ad una politica che non la rappresenta. E che forse non l'ha mai rappresentata.”

Una Lista a sostegno della candidata.

 

Una città a misura di cittadino, questo è quanto INIZIATIVA DEMOCRATICA ritiene sia la grande priorità per Taranto, la scommessa da vincere, il sogno da realizzare, attraverso piccoli e grandi interventi da mettere in campo nell'esclusivo interesse di chi a Taranto vive, lavora, studia, investe, di chi ha deciso ostinatamente di continuare a far crescere qui i propri figli. E per raggiungere questo obiettivo ha indicato una strada da seguire e cioè trasformare le parole in fatti, e lo ha fa partecipando convintamente alla coalizione “Insieme per Taranto” perché vuole rendere fattibili le idee e vuole farlo con un candidato Sindaco capace e in grado di raggiungere questi traguardi: Stefania Baldassari.

Progetti e idee non devono più morire nei cassetti, soffocare nel labirinto della burocrazia.

Per questo la Lista INIZIATIVA DEMOCRATICA, ha deciso di raccogliere la sfida ed assumersi la responsabilità, di impegnarsi, perchè solo l'impegno serio e concreto può portare risultati per la Comunità tarantina. Una Lista molto trasversale che intende raccogliere le istanze di tutte le fasce dei cittadini, di tutti i quartieri e le periferie perché per i candidati della Lista il benessere del cittadino è una priorità assoluta, un bene da salvaguardare e da difendere al di là e al di sopra di qualsiasi altro interesse.

La Città ha smarrito la sua identità, non riuscendo più ad avere un modello di sviluppo che andasse oltre lo skyline delle ciminiere, dell'Ilva, del cementificio, della raffineria, una identità

che va subito recuperata, senza distruggere ciò che di buono si è fatto finora, ma avendo il coraggio e la determinazione per demolire ciò che non serve. Vogliamo rendere praticabile la politica delle quattro “R”: Rigenerare, Risanare, Recuperare, Restituire.

E’ da questi concetti che bisogna partire, come fanno i "citri" del Mar Piccolo che, a dispetto di tutto, continuano ad immettere acqua sorgiva, preziosa fonte di ossigeno.

La Città ha bisogno di ossigeno, ha bisogno di liberarsi delle scorie fisiche e mentali che hanno obnubilato la mente di chi ha amministrato negli ultimi anni privando la città del suo sacrosanto diritto ad avere una visione, un progetto, un'idea di futuro da difendere con i denti.

Serve uno scatto di orgoglio, serve liberarsi del complesso di inferiorità che ci ha fatto dire si quando avremmo dovuto urlare no e magari battere i pugni su tavolo, servono competenza, professionalità, capacità di dialogo e confronto, senza pregiudizi e riserve mentali, senza demonizzare chi non la pensa come noi, ma al contrario accogliendo la diversità di vedute come un'occasione di crescita comune.

Per i candidati di INIZIATIVA DEMOCRATICA la futura Amministrazione dovrà vigilare attraverso una costante e costruttiva presenza in tutti i luoghi in cui si decide del suo futuro, non si negoziano salute, diritto a vivere in un ambiente sano, non si negoziano rispetto e salvaguardia delle coste, salubrità del mare e dell'aria, non si negoziano spazi che appartengono alla città, non si negoziano dignità del lavoratore, diritto di ogni cittadino ad avere servizi distribuiti equamente in ogni parte della città perchè non devono esistere quartieri di serie A e quartieri di serie B.

Nei prossimi giorni sarà presentata ufficialmente, nella sede del Comitato in via Anfiteatro 269 a Taranto, la Lista “INIZIATIVA DEMOCRATICA PER LA PUGLIA” e il suo programma elettorale alla presenza del Segretario Regionale Alfonso Pisicchio e del candidato Sindaco Stefania Baldassari.

 

 

La candidata sindaco Stefania Baldassari:"Quanto sta accadendo deve convincerci una volta di più che c'è bisogno di voltare pagina"
 

La chiusura di due centri ludici per la prima infanzia è l'ennesima dimostrazione di come si viva in una città che sembra essersi abituata a perdere anche quel poco che funziona, in una città in cui ci rendiamo conto di dover reagire sempre quando ormai è troppo tardi.”
E' l'amaro commento della candidata sindaco Stefania Baldassari, della coalizione “Insieme per Taranto”, dopo aver appreso della cessazione delle attività dei centri “Ludolandia” e “Città incantata” che hanno le rispettive sedi  in via Peluso, nel quartiere “Tramontone”, ed in via Napoli, al rione “Tamburi”. Ad aver diffuso la notizia è stato il comunicato stampa diramato dalle società cooperative che fino ad oggi hanno gestito il servizio: la  “P. G. Melanie Klein” e “Il Mondo dei Piccoli”, entrambe risultate aggiudicatarie di un bando del Comune di Taranto Servizio Minori finanziato con i fondi ministeriali della legge n.285/97.
I due centri nei loro tre anni di attività hanno ospitato 25 bambini di età compresa fra i 3 ed i 36 mesi per 6 giorni a settimana, offrendo anche un supporto ai genitori dei piccoli. Dal 2014, quando hanno iniziato a fornire il servizio, queste strutture hanno fatto in modo di diventare un punto di riferimento certo per tante famiglie dei due popolosi quartieri cittadini. Un punto di riferimento che, a causa della definitiva impossibilità da parte dell’amministrazione comunale di erogare risorse per la prosecuzione dell’attività almeno sino alla sospensione estiva, da oggi (30 aprile 2017) non esisterà più.
Quanto sta accadendo deve convincerci una volta di più che c'è bisogno di voltare pagina -  dichiara la candidata sindaco Baldassari – convincendosi che se si vuol far funzionare una città è necessario porre il cittadino al centro di un progetto di cambiamento, favorendo la sua trasformazione da semplice spettatore in attore, in artefice del proprio destino.”
Il mio programma elettorale prevede al primo punto proprio il recupero di coloro che troppo spesso non vedono soddisfatti bisogni essenziali: i cosiddetti “invisibili”. Costoro devono rappresentare una risorsa per tutto il tessuto sociale e non un fardello che nessuno vuole caricarsi sulle spalle.”
E' necessario adoperarsi per evitare che situazioni come quelle di “Ludolandia” e la  “Città incantata” si possano ripetere - continua la candidata sindaco Baldassari -  E questo lo si può ottenere cominciando a fare “rete” con tutte quelle istituzioni e quelle forze sociali che hanno a cuore il bene della città.”
Parlando del suo programma, la candidata sindaca Baldassari ricorda che, giusto per rimanere in tema, “a favore delle famiglie con figli minorenni abbiamo previsto il potenziamento dei servizi di asilo nido (un'operazione che deve comprendere anche la riapertura di quelli dismessi) tenendo ovviamente conto delle esigenze dei genitori che lavorano. Ma non solo.  Sono previsti la realizzazione di ludoteche con l'obiettivo di farle diventare  un vero e proprio centro per i servizi dell'infanzia; lo sviluppo di azioni che contrastino in modo efficace la dispersione scolastica, fenomeno tutt'altro che  sporadico; uno sportello attraverso cui poter garantire ai genitori un'assistenza continua informandoli in ordine alle situazioni a rischio. E poi ancora, far partire un servizio di doposcuola, programmare interventi per il sostegno e la tutela della maternità, in particolare nei confronti delle giovani coppie e delle neo-mamme (rafforzando l'incidenza dei Consultori esistenti), l'istituzione dell'Albo comunale comprendente baby sitter adeguatamente formate attraverso corsi tenuti da esperti della materia e gestiti dal Comune.
Ovviamente, quando la candidata sindaco Baldassari parla degli “invisibili” include i cittadini in situazioni di indigenza o di disagio familiare; gli anziani (invece di lasciarli soli, bisognerebbe coinvolgerli in attività culturali e sociali); i diversamente abili (per i quali si dovrà favorire l'autonomia e l'abbattimento di qualsiasi barriera); i giovani (per loro realizzare spazi di interesse per il tempo libero); gli stranieri non residenti (procedere ad un'integrazione effettiva) e gli amici animali.
Lo ripeto: il nostro è un progetto – conclude la candidato sindaco Baldassari – che punta a cambiare le cose in meglio, che ha come priorità la risposta ai bisogni dei cittadini, che devono diventare i veri protagonisti di questo cambiamento. E' un programma al servizio della città ed è per questo motivo che chiunque deve sentirsi protagonista apportando quei contributi necessari a far finalmente rinascere Taranto.”

In allegato il Programma della prima tappa di Artlab 2017 che si svolgerà a Taranto e a Matera dal 3 al 5 maggio pv. Artlab è la più importante piattaforma nazionale di confronto sulla Cultura e le Politiche Culturali e non a caso la prima tappa dell'edizione 2017 si svolge nel capoluogo ionico.

 

"Dobbiamo poter offrire concrete e nuove opportunità di riscatto e crescita professionale e di vita".

"Le previsioni dell'Istat sentenziano la presenza di un'insopportabile ipoteca sulle possibilità di progresso economico delle aree del Mezzogiorno e dimostrano che la famosa questione meridionale non solo non è stata mai superata ma non è neanche stata affrontata concretamente dai governi centrali. Occorrono maggiori risorse pubbliche, accompagnate, però, da idee e da programmazione credibili ed una loro allocazione finalmente efficace perché la crisi non si risolve ripercorrendo gli stessi errori che ci hanno portato qui". E' il commento del senatore Dario Stefàno (misto), Presidente del Movimento La Puglia in Più, alle previsioni diffuse nel report Istat sul futuro demografico del Paese.

"Con questo fenomeno dello spopolamento tracciato da Istat, e con il conseguente dell'invecchiamento della popolazione residente, non stiamo altro che assistendo - continua Stefàno - a una emorragia di classe dirigente del futuro: un processo che, come unico risultato, produrrà una calcificazione della condizione di sottosviluppo cronico che purtroppo già conosciamo. L'allarme lanciato dall'Istituto Statistico non deve essere derubricato a fine studio di evidenza analitica".  

"Occorre, dunque, una politica per il Sud Italia che non sia solo di intenzioni e proclami ma si componga di analisi, capacità progettuale e risorse impegnate realmente attraverso altrettanti strumenti di assegnazione adeguati. In altre parole, occorre un cambio netto ed evidente di marcia, che possa assecondare gli sforzi di chi lavora da sempre allo sviluppo di soluzioni per uscire dalla crisi. In Puglia, in questi anni, abbiamo cercato di risolvere la dicotomia tra i centri e le periferie, tra la città e la campagna, ripopolando le zone rurali, riassegnando loro una funzione pedagogica, raggiungendole con servizi e infrastrutture sia fisiche che tecnologiche, facendole diventare centro nevralgico di una attività produttiva rispettosa dell'ambiente. Al Sud, la percentuale di giovani che non hanno alcun tipo di impegno - i cosiddetti neet - sfiora in alcune zone addirittura il 40%.       A loro, prima che decidano di scappare via, dobbiamo poter offrire concrete e nuove opportunità di riscatto e crescita professionale e di vita, in modo che la possibilità di crearsi una famiglia ed invertire così questa infausta tendenza non sia vista come un salto nel buio".
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Sabato 29 e domenica 30 aprile alla Mongolfiera

 

 

Weekend di dolcezze al centro commerciale Mongolfiera di Taranto che sabato 29 e domenica 30 aprile ospita la fiera del cioccolato artigianale.

Si tratta di un evento che interessa la gastronomia di settore con lo scopo di diffondere sempre più la cultura del cioccolato artigianale e l'arte della sua lavorazione. 

Fulcro della manifestazione è il Cioccolato a 360°, non solo come prodotto puramente commerciale, ma valorizzato come prodotto artigianale.

Particolare attenzione viene quindi data all'arte della lavorazione del cioccolato, intesa come arte artigiana dei maestri cioccolatieri tramandata da padre in figlio ed arricchita dalle moderne tecniche di lavorazione del prodotto.

 

Dai cioccolatini, alle torte, dal gelato ai semifreddi: ci sarà davvero da deliziarsi. Inoltre ritorna anche il tradizionale mercatino degli hobbisti, con l’artigianato locale, e non solo, in primo piano, che offrirà la possibilità, a tutti i visitatori, di godere dell’arte degli artigiani.

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