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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Insieme per Taranto”, la coalizione del candidato inizia a prendere forma.

 

 

 

Far ripartire una città che da troppi anni è costretta a segnare il passo, una città che dopo aver smarrito quelle poche certezze su cui poteva contare deve riprendere consapevolezza delle sue potenzialità, una città che vuole tornare ad essere protagonista attraverso i cittadini che da spettatori finalmente diventano attori, una città che deve tornare ad essere un punto di riferimento per i più giovani, una città in cui tutti coloro che per troppo tempo sono stati resi invisibili dovranno essere i primi ad essere ascoltati, una città che, soprattutto, deve tornare a sorridere e a... splendere. Magari proprio come quel sole che questa mattina ha “baciato” una Taranto immersa nei suggestivi riti della Settimana Santa.
Sì, perchè fare di Taranto una città più viva, più coinvolta in un vero progetto di rilancio è  quanto si prefigge il candidato sindaco Stefania Baldassari che ieri mattina nel suo comitato nella centralissima via Di Palma ha gettato le basi insieme a quelle liste che da subito hanno inteso seguirla sposando un programma che è in continua elaborazione, un programma che si vuole alimentare del contributo di chiunque desideri far rinascere un territorio afflitto da troppe criticità.
Al momento, oltre alla “Lista Baldassari” coordinata da Alberto Frangelli, la coalizione conta altri sei schieramenti, un numero che non è escluso possa aumentare ulteriormente, anche perchè ci sarebbero altri gruppi interessati a far parte della “squadra”. Ma, in attesa di nuove adesioni, partiamo dalle certezze. Le prime liste che hanno aderito al progetto “Insieme per Taranto” sono “Noi e il Sole”, coordinata da Enzo Sapia; “Taranto Rinasce” coordinata da Andrea Lazzaro e Giacomo Raffaelli; “Progetto in comune” coordinata da Salvatore Micelli ed Alfredo Spalluto;  “Ambiente e lavoro” coordinata da Antonio Sindaco e Pino Cosmai;  “Iniziativa democratica per la Puglia” coordinata da Angelo Lorusso ed Enzo Galeandro; “Forza Taranto” coordinata da Michele Difonzo e Massimo Zito.
La riunione tenuta in mattinata ha fatto registrare la presenza anche di portavoce di diverse entità politiche e questo perché il programma “solidale e reale” messo a punto dalla candidata Stefania Baldassari punta ad ottenere una condivisione di contenuti nell'esclusivo interesse di Taranto, al di là delle logiche derivanti dai più rigidi orientamenti politici. Lo scopo principale è riuscire a fare il massimo per una città che merita di tornare a contare nel panorama nazionale. In che modo? Lavorando tutti insieme per Taranto. Facendo diventare la città un vero e proprio laboratorio di idee in cui la politica viene messa al servizio del cittadino, un laboratorio capace di creare una città in cui nessuno si deve sentire  escluso e in cui tutti devono riacquistare quel senso di appartenenza troppe volte calpestato da interessi superiori che tanti danni hanno provocato all'intero territorio.
Taranto deve tornare ad essere dei tarantini ed è questo obiettivo che la coalizione “Insieme per Taranto” vuole raggiungere.  “Servirà l'impegno e la voglia di tutti - ha dichiarato Stefania Baldassari- Sappiamo che non sarà semplice, sappiamo che la strada sarà lunga, ma una cosa è certa: in questa sfida noi ci siamo”.

Stefania Baldassari, Direttore del carcere del capoluogo, scioglie la riserva e correrà a primo cittadino del comune di Taranto nelle immeninenti consultazioni amministrative in programma in una domenica fra fine maggio ed inizi di giugno. La sua candidatura sarà resa nota in un incontro con la stampa e gli amici sostenitori nel corso del quale presenterà alla città il suo programma politico-amministrativo. L'appuntamento con giornalisti e cittadini èfissato per  domenica  26 marzo, alle ore 11,00, presso il Chioschetto  " Lo Chalet" sul lungomare Vittorio Emanuele, di fronte a Piazza Ebalia.

Con la Baldassari aumenta quindi il numero di candidati Sindaco. Va ad aggiungersi, salvo passi indietro dell'ultim'ora, a Floriana de Gennaro, Luigi Romandini, Franco Sebastio, Piero Bitetti, Riccardo Pagano, Rinaldo Melucci, Massimo Brandimarte, Giovanni Alfano, Mario Cito, Vincenzo Fornaro.Da confermare ancora le candidature di Dante Capriulo (in alternativa al consigliere comunale uscente sarebbe in pole position il consigliere regionale Gianni Liviano), Annarita Lemma, Emanuele Papalia, Piero Massafra, Pino Lessa e il candidato del M5S di cui ancora non è noto il nominativo o io nominativi considerato che il movimento di Grillo potrebbe presentarsi sotto varie liste ma sembra senza logo .                                   Decine le liste che saranno a sostegno dei tanti candidati alla carica di Sindaco. Considerato che ogni lista è costituita da 32 candidati consiglieri si può definire una platea da 600 a 1000 unità . La popolazione tarantina avente diritto al voto è pari a 171.045 Elettori alla data del 30/06/2016, numero sceso a 169.667 Elettori alla data del 21/03/2017. Pertanto le numerosissime Liste Elettorali con i loro diversi Candidati Sindaci dovranno ripartirsi –nell’ipotesi che al primo turno si registri mediamente la partecipazione del 60% degli Elettori aventi diritti al voto- una “torta costituita, sulla base dell’ultimo dato disponibile, da circa 101.800 Elettori. Una frammentazione che porterà molti candidati consiglieri a far registrare un numero di preferenze molto basso. Da questa tornata elettorale ogni lista dovrà prevedere la presenza di almeno 9 donne. I candidati potranno anche esprimere due preferenze purchè una sia assegnata ad una donna e l'altra ad un uomo. Sarà possibile anche esprimere una sola preferenza o all'uomo o alla donna.

 

 

 

È in corso, in provincia di Taranto, Brindisi, Lecce e Roma, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo jonico,l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, a carico di 6 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in omicidio premeditato aggravato, ricettazione, porto e detenzione in luogo pubblico di armi da sparo comuni e da guerra e favoreggiamento personale.

Sono in atto numerose perquisizioni con l’ausilio anche di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi.

 

All’attività, eseguita da circa 40 militari,concorre anche un elicottero dell’Arma.

Lettera al Presidente Emiliano per un intervento finalizzato a rendere operativo lo scalo di Grottaglie.

L’aeroporto di Bari Palese nel 2016 ha totalizzato un movimento pari a 4.308.128 passeggeri e quello di Brindisi 2.318.897 (quest’ultimo - 4.11% rispetto al 2015). [1]

I Cittadini della Provincia di Taranto che per ogni annualità utilizzano il trasporto aereo ( 630.000) sono “costretti” a utilizzare le strutture aeroportuali di Bari e Brindisi.

Considerati i voli di andata e ritorno l’aerostazione di Grottaglie/Taranto avrebbe un movimento interno di 1.300.000 passeggeri che andrebbe a classificare Taranto/Grottaglie al 13.mo posto nella graduatoria dei 53 aeroporti Italiani.

Questa scellerata situazione e il perdurare di una chiusura ingiustificata, illegittima, arbitraria e priva di alcun senso logico ha un costo per il territorio Jonico di c.a. 70 milioni di €uro ai quali si aggiungono cifre altrettanto considerevoli che afferiscono le merci (cargo) che potrebbero partire/arrivare da Grottaglie.

Scrivendo di “occupazione” l’aeroporto di Bari conta 232 dipendenti, l’aeroporto di Brindisi 83 unità e quello di Grottaglie 4 (5 nel 2013).

Parlare e scrivere di rilancio dell’economia e del turismo non ha senso se l’apparato dei trasporti non funziona. La Regione Puglia è il maggiore azionista di Aeroporti di Puglia con un capitale interamente versato di 12.900.000 euro ovvero il 99.41% del totale, la Camera di Commercio di Taranto è il secondo maggiore azionista con una quota interamente versata di 51.825,00 euro pari allo 0.40%.

Il Presidente Emiliano, nell’ultimo incontro presso il Comune di Taranto nel 2016 aveva assicurato al sottoscritto per le vie brevi che senz’altro si sarebbero attivate le procedure anche perché lo Scrivente aveva informato lo stesso della disponibilità di un vettore nazionale che avrebbe attivato le rotte Grottaglie Roma e Grottaglie Milano a/r.

Aggiungo la famosa disponibilità di 5milioni di euro dal 2007 quale quota di co-finanziamento per le tratte di cui sopra delle quali non si ha notizia.  Presidente Emiliano, Lei ha dichiarato che Bari, Brindisi, Lecce, Taranto e Foggia sono per Lei uguali e che NON avrebbe mai discriminato a favore dell’una o dell’altra Città. Nel ricordarLe che il Popolo è sovrano come sancito dalla Costituzione vorrà cortesemente far sapere ai Cittadini Jonici se, come e quando potremo utilizzare il Nostro Aeroporto. Preciso ulteriormente che dipende SOLO da Lei l’avvio dei voli da Grottaglie o il contrario. Se il Presidente della Camera di Commercio di Taranto Cav. Luigi SPORTELLI fosse interessato a supportare questo nostro scritto sarebbe ulteriormente gradito.

PS. (I voli orbitali non sono di nostro interesse. Grazie)

A Sua disposizione per quant’altro

 

 



[1] Passeggeri totali Italia e Paesi Esteri

di Alessandro DE DONNO - Segretario Generale della Confederazione CIL 

 

Un articolo di Paolo Bricco sul Sole 24 Ore Jindal: «Ecco i nostri piani per l’Ilva di Taranto e per l’Italia»  riporta una intervista a Sajjan Jindal Presidente della Jindal South West dalla quale si evince come questo Presidente sia quasi “innamorato” dell’ILVA. Siamo sorpresi che l’autore dell’articolo non abbia approfondito a livello economico quali possano essere i risvolti quali/quantitativi della proposta/offerta di questo Gruppo.  Nell’interesse dei Lavoratori del territorio jonico riportiamo quanto di seguito auspicando che il Governo Centrale possa trarre giovamento da quanto qui di seguito: La Jindal Steel and Power annovera 14.221 dipendenti sparsi tra Africa, India, Oman e Australia, i soli dipendenti in India sono  7.189, il fatturato TOTALE delle attività del Gruppo è di 3 miliardi di USD  con un ritorno netto di 280milioni di USD1. La società è quotata alla  Bombay Stock Exchange (India)  e NON sui mercati internazionali e risulta essere stata coinvolta in “presunte” truffe in India, .Bolivia e Mozambico2. La capacità produttiva di acciaio è di 6.5 milioni di tons  tra India e Oman.  Un articolo di Domenico PALMIOTTI (Gazzetta del Mezzogiorno) per il Sole 24 ore dell’11 ottobre 2016 indica una produzione ILVA di 5/6 milioni di tons che corrisponde al totale di Jindal con gli impianti in India e Oman.. Non sarà che gli esuberi afferenti i Lavoratori dell’IL VA di Taranto siano stati richiesti al Governo da qualcuno? Come sia possibile a questo Gruppo gestire ILVA non è dato sapere, quali possano essere le capacità è altrettanto oscuro, quale sia il piano industriale che dovrebbero presentare alle Organizzazioni Sindacali e al Governo è altrettanto oscuro. In coerenza con il Dettato Comunitario pretendiamo di essere informati su quale sia il valore aggiunto rappresentato da questo “investitore”, perché il territorio jonico debba consentire questa apertura, quali sono le assicurazioni “fondate” sulla tutela dell’occupazione e chiediamo inoltre che il tutto sia inviato a S.E. il Prefetto della Città di Taranto con il quale programmare un Tavolo Inter istituzionale al fine di rendere edotti tutti i Cittadini della bontà dell’operazione e della tutela occupazionale anche se una società che ha avuto un profitto di 280 milioni di USD riesce difficile immaginare come possa rendere disponibili in forma “liquida” oltre un miliardo di euro (promesso). 

Chiudo questo mio intervento con un pensiero a Massimiliano LATORRE e Salvatore GIRONE. 

              

 

 

C’era molta attesa in città per la prima “apparizione in pubblico” del nuovo Movimento Civico “La Scelta #pertaranto”, una manifestazione che gli organizzatori avevano annunciato come “non una tradizionale convention politica, ma un qualcosa che non si è mai visto a Taranto”.

E le attese non sono state tradite: i tanti giovani del movimento “La Scelta #pertaranto” e la Promostudio, l’agenzia di comunicazione che ha organizzato la convention e cura la campagna elettorale, hanno allestito un evento che ha emozionato le circa quattrocento persone che, nonostante una mattinata uggiosa e il lungo weekend carnevalesco, hanno riempito il Teatro Ariston.

Pochi “volti noti” della politica in platea, ma tantissimi cittadini che hanno decretato il successo di questo nuovo movimento civico nato proprio per dare la possibilità ai tarantini, anche a quelli finora lontani dalla vita amministrativa e politica, di impegnarsi in prima persona per la costruzione di una nuova Taranto.

Con una colonna sonora innovativa, da Ligabue a Vivaldi, è stato un evento caratterizzato dalla partecipazione diretta delle centinaia di persone presenti in sala che, a più riprese, sono state chiamate da Riccardo Stillavato, il presentatore della convention, a diventare protagonisti alzando in alto i cartelli de “La Scelta” o i cellulari accesi nel buio, immagini suggestive più da concerto rock che da tradizionale manifestazione politica.

La convention è iniziata con la breve testimonianza di un affermato professionista e di un giovane imprenditore, Pierfrancesco Gaetani d’Aragona e Marco Talamo, che hanno aderito a “La Scelta #pertaranto”, per poi passare alla proiezione di un breve video, realizzato dagli stessi giovani del movimento, che prima ha mostrato impietosamente il degrado in cui versa oggi la città, con immagini di abusivismo, vandalismo, inquinamento e incuria, per poi passare a la “#Tarantochevogliamo”, uno degli hashtag del movimento, una città capitale del turismo e della cultura.

Poi il “colpo di scena” atteso da tutti: una luce ha cercato tra il pubblico la presidente Floriana de Gennaro, chiamata sul palco per illustrare i punti programmatici de “La Scelta #pertaranto”.

Floriana de Gennaro è una imprenditrice che, insieme al marito, gestisce un gruppo imprenditoriale attivo nella ristorazione, il brand più noto ai tarantini è il “Caffè italiano”, una azienda che dà occupazione stabile a settantacinque famiglie.

Sul palco, dopo il selfie di rito con il pubblico alle spalle, Floriana de Gennaro ha illustrato la Taranto che vorrebbe realizzare il movimento “La Scelta #pertaranto”: è una città più green, con tanti spazi verdi, una Taranto capace finalmente di dialogare senza subalternità con la grande industria, sedendosi da protagonista ai tavoli dove si decide il futuro del territorio, un futuro in cui avranno centralità assoluta turismo e cultura.

È una Taranto “smart city” in cui, grazie a un uso più esteso dell’informatizzazione, si abbatteranno le barriere tra l’amministrazione comunale e i cittadini, trasformando finalmente il Municipio in una “casa trasparente”. È una Amministrazione comunale che Floriana de Gennaro vorrebbe riorganizzare rendendola più rispondente ai tempi, con nuovi assessorati, come quello ai rapporti con la grande industria, o quello per i finanziamenti europei.

E poi la frecciata a Ippazio Stefano: è una nuova amministrazione comunale in cui non ci sarà più, come negli ultimi dieci anni, al comando un uomo solo, il Sindaco, che decide da solo tutto per tutti, ma è una nuova Taranto in cui il primo cittadino coordina una squadra di persone preparate che, con autonomia decisionale, si occuperanno di settori in cui hanno competenze specifiche, non più scelte per le loro “appartenenze”, un tema che ha scatenato l’entusiasmo del pubblico, una platea da cui si è sentito anche qualcuno urlare “Floriana Sindaco!”.

Poi gran finale con gli iscritti del movimento saliti sul palco, anche quelli che si candideranno alle prossime elezioni amministrative, per la tradizionale foto finale in una atmosfera di grande energia ed entusiasmo.

Questa convention ha mostrato alla città un nuovo soggetto politico che ha già le idee chiare su come costruire una nuova Taranto, il movimento civico “La Scelta #pertaranto” che sicuramente sarà protagonista alle prossime elezioni comunali, con tanti cittadini che hanno deciso di mettersi in gioco perché hanno capito che #tarantononeungioco!

 

 

 

Una precisazione del consigliere regionale de La Puglia con Emiliano e presidente della VI Commissione Cultura, in merito ad alcuni servizi televisivi andati in onda nelle scorse ore

 

“Alla luce di alcuni servizi televisivi, mandati in onda in queste ore, mi dispiace dover precisare alcuni aspetti. Nonostante io abbia più volte dichiarato, anche ai cronisti, di non aver mai chiesto nulla, c’è sempre qualcuno che crede che io stia preparando una scalata da qualche parte. Stavolta, anziché un assessorato alla Regione, starei preparando una mia candidatura a sindaco di Bari. Ipotesi divertente e molto fantasiosa, dal momento che Bari un sindaco - che sosteniamo lealmente dal primo giorno del suo mandato e  che deve amministrare bene la città – ce l’ha già e ha un nome preciso: Antonio Decaro.

Dunque, ricapitolando: non ho chiesto ruoli né alla Regione né al Comune di Bari, né in altre parti d’Italia – onde evitare che tra qualche ora spunti un’altra mia improbabile scalata - e non sto preparando nessuna candidatura a sindaco di Bari. Non sono abituato ad usare sotterfugi e mezzucci per raggiungere risultati politici. Tutto ciò che ho fatto, tutte le scelte politiche compiute sinora, sono state sempre trasparenti, coerenti e condivise con gli amici che ho la fortuna di rappresentare nelle istituzioni e che mi hanno accordato la loro fiducia. E, statene certi, continuerà ad essere così”.



Organizzato dall'associazione Nuova Taranto si è tenuto un incontro per raccontare la storia del Campo di Sant’Andrea,  il campo di concentramento di Taranto in cui alla fine del secondo conflitto mondiale furono trattenuti almeno 10.000 uomini in gran proveniente dai combattimenti in Grecia, in Africa Orientale e dalle formazioni della X° MAS. Nel corso dell'iniziativa sul campo di Sant’Andrea, denominato anche campo “S” o campo della fame,  introdotta dal Consigliere Comunale Giampaolo Vietri ha relazionato la dott.ssa Dina Turco la quale, oltre ad aver effettuato studi e ricerche, ha raccolto una gran quantità di materiale documentale esposto durante l’iniziativa. Attraverso giornali e corrispondenza dei comandi militari è stato, dunque, raccontato il campo “S” che,  sotto il controllo britannico, ha visto il prolungamento della prigionia di quanti non avevano accettato il compromesso della cooperazione e che, per questo, subirono a guerra finita una carcerazione abusiva in condizioni di estrema indigenza. La dott.ssa Turco ha soprattutto evidenziato il ruolo della chiesa tarantina che immediatamente si allertò, grazie al diretto impegno del Monsignor Bernardi, all’epoca vescovo di Taranto, e del suo vicario Don Guglielmo Motolese, per realizzare una straordinaria opera caritatevole in favore dei prigionieri. Tutte le parrocchie della diocesi furono, infatti, impegnate nella raccolta di viveri ed indumenti destinati ai detenuti, materiale che veniva gettato all’interno dei reticolati in cui gli stessi erano stivati. I tarantini dimostrarono grande solidarietà anche quando il 10 aprile del 46 all’interno del campo vi fu la rivolta che fece saltare il controllo armato, dando il via all’esodo oltre il filo spinato. In città vecchia, presso le abitazioni private e le parrocchie, gli evasi trovarono accoglienza per essere rifocillati prima di essere aiutati ad uscire incolumi dalla città per tornare alle proprie terre. Alcuni, però, furono catturati e riaccompagnati al campo S per essere giudicati. Definitivamente smantellato un mese più tardi, restano visibili dello stesso, di fronte a quello che oggi è denominato quartiere Paolo VI, i basamenti in cemento delle dieci baracche che contenevano i reduci. La principale ragione per cui questi ex combattenti restarono reclusi fu l’avvicinarsi del referendum del 2 giugno del 1946 e, dunque, la volontà del governo italiano di non rimettere in libertà, prima di quella data, quella massa di uomini determinati, per non compromettere il risultato del referendum. La storia del campo S rappresenta uno scorcio di storia della nostra città sconosciuto alla quasi totalità dei tarantini che l’associazione Nuova Taranto con questa iniziativa ha voluto raccontare..

Ma i NAS, - si chiedono i Sindacati - sono stati informati?   

Una nota dei Sindacati rivela che è stato scoperto, in seguito a delle analisi (in passato non erano mai stati effettuati esami sulle derrate alimentari), che la mensa dell'Arsenale  di Taranto distribuiva latticini ( scamorze) in cui è presente un pericoloso batterio. Le OOSS non sanno se la ditta fornitrice delle scamorze , rifornisce solo l'Arsenale o anche le mense di altri Enti militari e/o  unità navali; né se le altre mense della difesa del territorio jonico sottopongono ad analisi periodiche le derrate alimentari che distribuiscono al personale dipendente. Cgil Cisl e Uil ,che ancora non sono state informate dalla Direzione , lanciano l'allarme , informano i lavoratori , la cittadinanza e gli organismi militari sovraordinati e chiedono delucidazioni, con la lettera in allegato, al Direttore dell'Arsenale MM di Taranto.                   Questa la lettera di Cgil. Cisl e Uil inviata a

AL Direttore Arsenale M.M. di Taranto Contrammiraglio Salvatore IMBRIANI

AL  COMLOG M.M Amm. di Squadra Raffaele CARUSO

AL  Comandante del Comando Marittimo  SudAmm.  di Divisione Eduardo SERRA

Oggetto:Batterio"!isteria"nellescamorzedistribuitedallamensaArsenale

M.M.Taranto-   Richiesta   informazioni    circa   i   provvedimenti adottati   e/o  daadottare.

 

CGIL-CISL-UIL Arsenale Taranto sono venute a conoscenza, che le scamorzine fornite alla mensa aziendale dalla Ditta "Bontà Bianca s.r.l.", sonostate sottoposte, a cura del Laboratorio SCA, nei giorni 5 e 27 dicembre, adanalisi chimiche e microbiologiche. L'esito degli esami, (pervenuto alla Direzione il 23/12/2016 e alla Commissione Amministratrice Mensa e agli RLS il 10/01/2017), non è risultato confortante,  in  quanto  sono emersi  alcuni valori non conformi e superiori al limite previsto dalla normativa  vigente,  (presenza  del batterioListeria).

Le scriventi OOSS , considerato:

-         che la ditta forniva burro e latticini all'Arsenale MM di Taranto dal mese di giugno u.s. e che anche le scamorze del  5/12/2016  (quelle analizzate), sono state distribuite  (si ignoraval'esito);

-         che certamente alcuni dipendenti hanno portato a casa la propria razione alimentare;

-         che in passato non vi erano mai state analisi sulle derrate alimentari, né sappiamo se sono sottoposti ad esami i prodotti delle altre mense degliEntidellaMM,Taranto;

-         che l'infezione da "!isteria" può manifestarsi sotto due forme: *quella che si manifesta n_elgiro di poche oedall'ingestione, _ cheprovoca diareae/o gastroenteriteacuta;*quellainvasiva,"sistemica",chepuòcomportare encefalitiemeningitieformeacutedisepsi.Inquestosecondocaso,tra l'ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi, può passare un mese (ma in alcuni casi si può arrivare anche a tre mesi); che la "listeriosi" rientra nel gruppo di malattie  per le quali    sono stati stabiliti sia negli Stati Uniti che in Europa reti di sorveglianza sulla sicurezza     alimentare,     con    obbligo    di    denuncia     e dal     portale  dell'epidemiologia   per  lasanitàpubblica)                                            -che, relativamente al grave episodio, nello Stabilimento non vi è,   da parte della Direzione, alcuna comunicazione ufficiale ai lavoratori ;

 

Chiedono

 

 

se la  Direzione dell'Arsenale  MM Taranto  ha fornito  l'opportuna  informazione ai diretti interessati, nonché se intende sottoporre ad indagini cliniche i commensali che hanno consumato il citato a limento e/o presentano sintomi riconducibili a ll'azione patogena;

 

quali provvedimenti sono stati adottati nei confronti della ditta fornitrice e se sono stati informati gli organismi sovraordinati e gli Enti difesa insistenti sul territorio jonico, onde evitare che a ltre mense militari possano fruire di tali prodotti  infetti;

 

se il risultato delle analisi è stato segnalato tempestivamente alle Autorità competenti (NAS), anche al fine di individuare le cause ed eventuali responsabilità  che  hanno dato  origine  a tale deterioramentodell'alimento.

 

 

 

 

 

 

13 gennaio del 2016: “I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE”.

Questo si legge su due cartelloni di 6 metri per 3 affissi in due punti della città.

E’ passato giusto un anno, da quel giorno. Un anno di iniziative, prese di posizione, lettere, manifestazioni, partecipazione.

I cartelloni di denuncia vennero affissi, in seguito anche a Bari, a Genova e a Roma.

Ricordiamo con affetto la solidarietà del gruppo “Taranto Supporters” che volle esporre lo striscione in gradinata, durante una partita casalinga del Taranto della scorsa stagione agonistica.

Ricordiamo il flash mob con i passeggini vuoti, organizzato con “Taranto Lider” e “WWF Taranto”, primo tentativo di condivisione ed unione: una giornata storica, per Taranto.

Ricordiamo le affettuose parole di Massimo Ranieri che, indicando lo striscione, volle dedicare un pensiero ai bambini e alle mamme di Taranto, durante il suo spettacolo al PalaMazzola.

Ricordiamo le lettere inviate al Sindaco, al Prefetto, al Presidente della Regione, all’ex premier e a quello attualmente in carica, al Papa. E le lettere di censura, accompagnate dallo studio S.E.N.T.I.E.R.I., inviate a tutti i parlamentari che appoggiarono il decimo decreto salva-Ilva.

Ricordiamo la presenza del manifesto dei Genitori tarantini in giro per la provincia e anche più in là.

Ricordiamo la serata di arte, musica, spettacolo e interventi durante la prima serata della manifestazione “Sud in fermento”, al Castello di Leporano.

Ricordiamo gli interventi televisivi in programmi di respiro nazionale.

Ricordiamo, infine, il manifesto che a Natale ha visto le firme di 13 associazioni tarantine, finalmente unite sotto lo stesso augurio: chiusura delle fonti inquinanti.

Ringraziamo la stampa, sempre particolarmente attenta e disponibile con noi.

Ringraziamo il sempre crescente numero di persone che hanno voluto sostenerci ed ancora lo fanno.

Soprattutto, però, vogliamo ringraziare Taranto, la nostra terra, ferita a morte ma ancora viva, calpestata nella dignità ma ancora forte, piegata ma non ancora prona. Una madre che ancora riesce ad avere figli che vogliono difenderla. Con tutte le forze.

 

 

 

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