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Giornale di Taranto - Giornalista1

A BREVE, ANNUNCIA IL PRIMO CITTADINO, SARA' CONVOCATA UNA CONFERENZA DEI SERVIZI.

Sono lieto di registrare - evidenzia il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci - che nell'accelerazione che la nuova amministrazione tarantina ha impresso a tutte le dinamiche della nostra economia e della nostra società, non solo le forze politiche al governo e la società civile si stanno finalmente destando da un lungo torpore, ma anche gli esponenti di opposizione si stanno adoperando costruttivamente per un fronte comune sui grandi temi che riguardano i cittadini. Per questo, ricevo e approvo - sottolinea il primo cittadino -  il senso generale della recente nota diffusa dall'On.le Chiarelli, sebbene non voglia arrendermi ad un certo disfattismo su tempi e procedure per la cantierizzazione del nuovo ospedale San Cataldo. Ho avuto modo di discuterne lungamente - prosegue la nota - anche con il consigliere regionale Perrini, del quale apprezzo in questo momento lo sforzo su sanità e Ilva.                    Dopo alcuni mesi di partecipazione agli appuntamenti del Cis ed osservando gli ostacoli, all'apparenza tecnici, frapposti al piano per la Città Vecchia, anche nella fase  ormai finale dei lavori, purtroppo ho maturato il convincimento che quel tavolo istituzionale stia progressivamente perdendo impulso. Sino a qualche tempo fa Roma lamentava la lentezza ed impreparazione di amministratori e funzionari tarantini, ora che il Comune di Taranto sta viaggiando con efficacia e rapidità sui vari provvedimenti sembra iniziare una qualche resistenza nel liberare le annunciate risorse e definire i progetti esecutivi coinvolti. Naturalmente, confido che si tratti soltanto di fisiologiche scosse di assestamento, anche in considerazione della parabola conclusiva dell'attuale governo, poiché sono certo che il ministro De Vincenti sia uomo concreto e affidabile, non incline alla melina o agli spot politici. Ciò nonostante, ritengo sia davvero opportuno - conclude Melucci - convocare una specifica conferenza di servizi, magari allargata alle istituzioni universitarie che saranno protagoniste delle professionalità e della ricerca in ambito sanitario, al fine di monitorare ed accelerare le pratiche per il nuovo nosocomio tarantino. In questa nuova stagione politica e di pianificazione è ormai evidente che la logica di lavoro, in ogni settore, debba essere quella della proposizione dal basso, ad opera degli enti e rappresentanti ionici. Inutile aspettare ancora che qualche super struttura romana ci porti in dono e senza sforzo tutti i risultati sperati.
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La risposta del Sindaco Melucci è scaturita da una Dichiarazione dell'onorevole Gianfranco Chiarelli (Direzione Italia) sulla sanità jonica.  
Troppi ritardi e incertezze caratterizzano il nuovo ospedale San Cataldo di Taranto - ha dichiarato il Parlamentare ionico - il sindaco convochi conferenza di servizi. Dichiarazione che riportiamo integralmente:
“Con l’inserimento dei fondi nel Contratto istituzionale di sviluppo a parere di Invitalia sono stati messi al sicuro rispetto al rischio definanziamento gli oltre 200 milioni di euro da anni destinati dal Cipe al nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. Quindi non vi è l’obbligo, sempre a parere di Invitalia, di assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti per la realizzazione del nuovo ospedale entro il 31 dicembre 2017, così come invece è previsto dal decreto Milleproroghe del 2017. Ma davvero non abbiamo di che rallegrarci, Perché la storia del nuovo ospedale di Taranto è una storia infinita, che accumula ritardi su ritardi.
Voglio solo ricordare che il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti un anno fa evidenziò testualmente: "Abbiamo fissato il cronoprogramma del nuovo ospedale. Sono in corso le procedure per l'affidamento della progettazione. Il programma prevede entro l'estate il bando per l'affidamento dei lavori, entro l'autunno l'apertura del cantiere ed entro la fine del 2021 il collaudo dell'opera. Sarà un ospedale di eccellenza". A luglio 2017 lo stesso ministro ha rettificato: ospedale pronto nel 2022.
Non ho dubbio che sarà un ospedale di eccellenza. Ma quando lo sarà non è dato sapere perché i tempi sono incerti, sempre più incerti a fronte delle tante dichiarazioni di giubilo. Quello che è certo invece è che la sanità tarantina, in particolare quella che fa perno attorno alle strutture di ricovero del capoluogo jonico, lascia sempre di più a desiderare per mancanza di risorse e interventi strutturali.
Alcuni giorni fa la Regione ha diffuso un report dal quale emerge che l’Ospedale Santissima Annunziata e il Moscati di Taranto sono al top tra le strutture di ricovero pugliesi per quanto riguarda l’umanizzazione delle cure. Però quel report non dice che l’umanizzazione è opera di medici e operatori sanitari impegnati nelle strutture, non certo degli interventi effettuati dalla Regione o del governo nazionale.
E’ il caso di ricordare che un anno fa 50 milioni di euro destinati con un emendamento alla Legge di Bilancio dello Stato alla Sanità tarantina in deroga alle norme in materia fu bocciato per una contrapposizione esistente tra il premier Matteo Renzi, ancora al governo e i parlamentari del Pd che avevano depositato l’emendamento. Nel frattempo non mi pare che siano state destinate grandi risorse alle strutture di ricovero della provincia jonica e del capoluogo in particolare. Per onestà, devo ricordare che Il Tavolo Istituzionale del 21 luglio 2017 a Roma ha approvato l’inserimento nel Contratto istituzionale di sviluppo del Progetto di “Ammodernamento tecnologico delle apparecchiature e dei dispositivi medico diagnostici delle strutture sanitarie dei comuni dell’Area di Taranto”, per un importo pari a 70 milioni di euro. Ma anche in questo caso non si sa quando (tra quanti anni) le apparecchiature saranno in funzione. Mi risulta che si stiano accumulando ritardi.
Dal ciò emergono due problemi legati tra di loro: la mancanza di interventi seri e risolutivi per superare le criticità, così da permettere agli ospedali di Taranto di garantire ricoveri in strutture di eccellenza, come quelli che il ministro De Vincenti ha promesso con il nuovo ospedale; i ritardi con cui si stanno svolgendo tutte le operazioni relative all’appalto dei lavori per la costruzione dell’ospedale San Cataldo, a proposito del quale si dice che dopo il via libera del Tar la società che ha vinto la gara per la progettazione esecutiva gestita da Invitalia dovrebbe presentare i progetti al massimo entro gennaio 2018. Ma anche a prendere per buona questa data, per l’avvio dei lavori si dovrà ancora attendere e non si sa quanto.
Il collegamento tra i due problemi è evidente: poniamo che il nuovo ospedale sia operativo tra 8-10 anni, dal 2026 in poi (ogni riferimento temporale diverso è un sogno) la Regione ha l’obbligo nello stesso periodo di costruire percorsi e prevedere dotazioni finanziarie capaci di garantire le prestazioni di eccellenza di cui tutto parlano e alle quali i tarantini hanno diritto.
E’ evidente che l’eccellenza in sanità non si improvvisa. Per essere chiaro: non si può permettere che strutture quali Moscati e Santissima Annunziata finiscano nel degrado e non abbiano a disposizione, come e più degli altri ospedali di II livello, risorse finanziare per l’acquisto di tecnologie per il fatto che tra qualche anno verranno chiuse. Le tecnologie vanno mantenute, semmai bisogna prevedere maggiori investimenti per mantenerle al massimo livello così da convincere tanti bravi professionisti che già operano nelle strutture e altri impegnati fuori dalla Puglia o dalla provincia di Taranto che tra 8-10 anni varrà la pena essere parte del Nuovo San Cataldo.
In questo contesto sarebbe il caso che il sindaco di Taranto, sia come autorità sanitaria locale che come esponente del Comitato di coordinamento del Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto chiedesse informazioni sullo stato dell’arte del nuovo ospedale a Invitalia, che è stata individuata come stazione appaltante, e alla Asl di Taranto. Lo può fare chiedendo che il Cis si riunisca per fare il punto sullo stato dell’arte del Nuovo San Cataldo, oppure convocando una conferenza di servizi.
Come si è visto i crono programmi che spesso vengono presentati ai tarantini dal ministro De Vincenti, non solo in campo sanitario, sono molto incerti. Speriamo che almeno l’intervento del sindaco di Taranto e del direttore generale della Asl possano ottenere risultati più chiari. Invitalia è troppo lontana da Taranto per rendersi conto che i tempi di realizzazione del nuovo ospedale sono importanti e che l’argomento non può essere trattato alla stregua di uno dei tanti interventi”.

 

UNA DONNA ALLA GUIDA DELLA FIAIP PUGLIA. E' AGATA CONTURSI CHE GUIDERA' L'ASSOCIAZIONE REGIONALE DEGLI IMMOBILIARISTI PER IL PROSSIMO QUADRIENNIO 2107-2021. VICE PRESIDENTE VICARIO E' GIOVANNI VENTRELLA MENTRE SEGRETARIO LUIGI VITALE. LA CONTURSI HA GUIDATO LA FIAP TARANTINA PER DUE QUADRIENNI DANDO NOTEVOLE SVILUPPO AL COMPARTO IMMOBILIARE, SVILUPPANDO UNA SIGNIFICATIVA AZIONE DI FORMAZIOINE E INFORMAZIONE SULLE TANTE NOVITA' CHE CARATTERIZZANO IL COMPARTO.

ALLA PRESENZA DEL SINDACO DI LECCE CARLO SALVEMINI, DEL SENATORE DARIO STEFANO E DELL'ASSESSORE REGIONALE AL LAVORO E ALLA FORMAZIONE SEBASTIANO LEO E' STATO INAUGURATO LO SCORSO 16 DICEMBRE NEL CAPOLUOGO SALENTINO UN NUOVO PUNTO VENDITA DEL BRAND "GIORGIO MARE" DI PRODOTTI CONGELATI E SURGELATI SITO IN VIA IMPERATORE TRAIANO 55. L'INIZIATIVA E' DELL'IMPRENDITORE TARANTINO FABRIZIO NARDONI CHE PUNTA AD AVVIARE ALTRI PUNTI NEL TERRITORIO PUGLIESE.


L’Associazione Formare Puglia, accreditata alla Regione Puglia, sta per avviare le attività formative rivolte ai Cassintegrati a zero ore di Taranto e Provincia e Brindisi e provincia. Di seguito il Catalogo formativo composto da 10 percorsi formativi, ciascuno della durata di n. 210 ore:
1. Tecniche Rappresentazione Grafica PER LA SEDE DI FASANO (BR);
2. Installazione e Manutenzione delle Reti Informatiche;
3. Addetto alla Segreteria (IN PARTENZA NELLA SEDE DI TARANTO);
4. Gestione ed Organizzazione del magazzino;
5. Barman-somministrazione di alimenti e bevande;
6. Saldatore;
7. Impiantista polivalente;
8. Installazione e manutenzione PC e siti internet;
9. Approvvigionamento cucina e preparazione pasti;
10. Addetto banco vendita e apertura chiusura cassa.
Per ogni ora di frequenza sarà corrisposta un'indennità di 5,00 Euro per un totale di 1.050,00 Euro.
Vienici a trovare in via Calabria 25/27A sempre a Taranto o telefona allo 099 330081 o allo 099 6614691 o al cell 347 5322995 o invia una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Numerosi  gli argomenti al centro del dibattito:Il nuovo  Codice del Diporto, le tematiche per lo sviluppo dell’Economia del Mare, la Camera Arbitrale Marittima di Assonautica, il Registro delle imbarcazioni Storiche e d’epoca, il Med Festival Experience Gaeta, la Cambusa.

 

Nel corso dell'Assemblea generale è stato  integrato il Consiglio Direttivo con  il tarantino Matteo Dusconi (nella foto con alla sua destra il Comandante di Vascello Aniello Raiola), dopo l'esperienza di segretario generale, chiamato a rinnovare e sostenere la compagine ionica e lucana. Nuovi sviluppi con la vicina Albania e la condivisione di intenti con l'Assonautica di Tirana.
Si è svolta nelle giornate del 12/13 dicembre 2017 nella splendida cornice dell’Aeneas Landing la terza Conferenza di Sistema della Assonautica Italiana. Numerosi gli ospiti qualificati e grande partecipazione delle strutture territoriali associate. Numerosi e qualificanti i temi affrontati:

Il nuovo  Codice del Diporto
In rappresentanza del Corpo delle Capitanerie di porto e del suo Comandante generale, è intervenuto il Capitano di Vascello Aniello Raiola, che oltre ad essere uno dei redattori del Codice della nautica del 2005 e del connesso Regolamento di attuazione del 2008, ha partecipato ai lavori di revisione del Codice stesso in attuazione della legge delega n. 167/2015.
Il Comandante Raiola ha spiegato che siamo solo all’inizio della riforma, perché il Governo entro 18 mesi può emanare un decreto correttivo della riforma appena varata il 3 novembre scorso, deve poi procedere alla revisione del Regolamento di attuazione e infine adottare i decreti ministeriali attuativi di alcuni nuovi istituti introdotti. Inoltre si attende a breve il regolamento di attuazione dello sportello telematico del diportista e dell’archivio telematico centrale, che costituirà la vera rivoluzione copernicana nel mondo della nautica.
Il Comandante ha poi esposto le principali novità introdotte con la riforma: due nuove attività commerciali svolte con unità da diporto, semplificazioni in tema di immatricolazione delle navi da diporto, semplificazioni in tema di documenti dei superyacht, disciplina dell’armatore del diporto, bollino blù e controlli di sicurezza sulle unità sotto il coordinamento delle Capitanerie di porto per evitare il fenomeno della reiterazione dei controlli durante la stagione balneare, istruttore di vela, mediatore del diporto, titolo semplificato di coperta per il noleggio, patente D, anagrafe nazionale delle patenti, regolamentazione dei CIN, ormeggi per unità in transito, campi boa in aree marine protette, giornata nazionale del mare, inasprimento sanzioni in tema di sicurezza nautica.
Nel corso del dibattito successivo, che ha visto Raiola rispondere a molteplici domande degli attenti uditori, ci sono state due interessanti proposte di Assonautica, che saranno presto formalizzate al Ministero: previsione di scali di alaggio di pubblica fruizione a cura dei Comuni e progetti di insegnamento nelle scuole della cultura marinara, con possibilità di crediti formativi per gli studenti che conseguano la patente nautica.

Le tematiche per lo sviluppo dell’Economia del Mare
Gli Sportelli del Mare
Il passaggio da un’economia tradizionale ad una Economia del Mare richiede che si tenga debitamente conto dell’interazione tra fattori socio-economici e ambientali. Questa trasformazione richiede una piena integrazione degli aspetti ambientali nelle altre politiche, come l’energia, i trasporti, l’agricoltura, la pesca, il turismo, l’industria, la ricerca e l’innovazione, l’occupazione e la politica sociale, in modo da dare vita ad un approccio coerente e comune in grado di generare un’economia innovativa e circolare.
Siamo convinti che l’ampia articolazione che, dal punto di vista economico (presenza in tutti i settori) e territoriale (distribuzione delle imprese sia lungo la costa che nelle zone interne), caratterizza l’Economia del Mare porta ad affrontare la questione dello sviluppo economico con un approccio sistemico e orientato alla sostenibilità, non focalizzato per singole filiere, ma leggendo e interpretando il territorio in modo integrato.
A dare risposte autorevoli ai quesiti della utenza diportistica sono deputati gli Sportelli del Mare di Assonautica che, sulla scorta del modello ideato e gestito con grande successo dalla Assonautica Pescara, verranno riproposti su base nazionale a tutte le sedi territoriali.

La Camera Arbitrale Marittima di Assonautica
Il tema della giustizia alternativa che dà garanzie e certezze di tempi costi e riservatezza può avere risposta attraverso la creazione della Nuova Camera Arbitrale Marittima che può svolgere concretamente tale funzione a tutto vantaggio dei diportisti.

Registro imbarcazioni Storiche e d’epoca
La assonautica si propone per la tenuta ed adozione di un unico registro nazionale delle imbarcazioni Storiche e d’epoca al fine di tutelare il patrimonio storico culturale marittimo italiano.

Med Festival Experience Gaeta
Assonautica Italiana pone attraverso il protocollo di Intesa con CISE  la massima attenzione sul salone della Economia del mare di Gaeta, facendolo diventare momento  di riflessioni pubbliche, eventi ed attività associative ed imprenditoriali e dunque riferimento associativo annuale.

Cambusa
Nell’ambito del progetto Cambusa è stato siglato alla presenza del Presidente nazionale Confimprese Italia, l’accordo tra le Assonautiche di Brindisi e Latina, ed Imprese Oggi Confimprese Italia di Latina e Med Cooking School di Ceglie Messapica per la promozione della Gastronomia Professionale nei rispettivi ambiti territoriali.

 

 

IL BLIZ  TRAE ORIGINE DOPO UNA INDAGINE SEGUITA ALLA STRAGE DI PALAGIANO.

 

Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri del Comando Compagnia di Massafra, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari del Reparto Operativo e delle Compagnie del Comando Provinciale di Taranto, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri Bari Palese e di unità cinofile antidroga ed anti-esplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Ba), hanno dato esecuzione, in Palagiano, Massafra e Taranto, a 11 provvedimenti cautelari (9 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, d.ssa Vilma GILLI, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica di Taranto, 
d.ssa Giovanna CANNARILE, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da fuoco.

L’attività trae origine da una serie di approfondimenti investigativi susseguenti alla cosiddetta “Strage di Palagiano del 17/3/2014, in cui perdevano la vita ORLANDO Cosimo, elemento di spicco della criminalità palagianese, dedito allo spaccio di stupefacenti nel territorio di quel centro, la sua compagna FORNARI Carla ed il figlioletto di costei, PETRUZZELLI Domenico.  ORLANDO, a seguito della sua scarcerazione ed ammissione al regime di semilibertà, operava congiuntamente ad alcuni soggetti locali, primo tra tutti, il pregiudicato PETRUZZELLI Roberto. Le indagini, avviate nel mese di ottobre 2015 dai Carabinieri del Nucleo Operativo dellaCompagnia di Massafra, si sono focalizzate, quindi, sul riassetto dei ruoli degli indagati dopo la strage, evidenziando il perdurare di una frenetica attività di spaccio al dettaglio, in cui PETRUZZELLI Roberto si poneva come diretto riscossore dei crediti vantati dal defunto capo del sodalizio, facendo anche ricorso a minacce con armi.Le investigazioni hanno accreditato che lo stesso si avvaleva del fattivo contribuito del proprio fratello PETRUZZELLI Agostino (in quel frangente sottoposto ad una misura alternativa alla detenzione in carcere), nonché di alcuni giovani di Palagiano, gran parte dei quali già gravati da precedenti di polizia, tra cui i fratelli SCHINAIA Giovanni e SCHINAIA DomenicoCARRIERO Giuseppe (sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno), PICCIONE Giovanni e SCARCIA Francesco.

Le intercettazioni, l’escussione di persone informate sui fatti, come gli acquirenti ed i sequestri di sostanza stupefacente succedutisi nel tempo, hanno fatto emergere l’esistenza di una lucrosa attività di spaccio di hashish, marijuana, cocaina ed eroina, con epicentro in Palagiano.

Con l’arresto di PETRUZZELLI Roberto, avvenuto il 28/12/2015, la gestione dell’attività illecita passava nelle mani della sua convivente FAVALE Dalila che, come hanno dimostrato significative intercettazioni, aveva direttamente stabilito contatti con il fornitore GOFFREDO Cristian.

Dopo l'arresto del PETRUZZELLI, inoltre, la struttura iniziale si ripartiva in due gruppi autonomi: il primo, con a capo la FAVALE, alle cui dipendenze vi erano SCARCIA Francesco e CARRIERO Giuseppe, con canale di fornitura GOFFREDO; il secondo, organizzato da PETRUZZELLI Agostino, in cui operavano SCHINAIA Giovanni,SCHINAIA DomenicoPICCIONE Domenico, con canale di fornitura il tarantino PASCALI Angelo.

L’attività di spaccio di stupefacente, gestita con sensibilità “imprenditoriale” dai fratelli PETRUZZELLI e dalla FAVALE, prevedeva una ben definita suddivisione dei ruoli e delle competenze, con precisi tariffari per la cessione a terzi, specifici luoghi ove confezionare lo stupefacente destinato allo spaccio al minuto, come un box in uso al nonno della FAVALE (estraneo ai fatti) o le abitazioni della stessa e dei germani PETRUZZELLI.

Dall’attività tecnica è emerso, inoltre, che gli indagati facevano ricorso a frasi allusive per avanzare richieste di stupefacente o indicare il materiale atto al confezionamento dello stesso (“CD", "DVX", “DVD”,  “bilancia perché mi devo pesare”, “mi aiuti”, “sto a piedi”, “ti devo pagare le olive”, “la moto bianca”, “i giocattoli", “il marrone”), ovvero a termini convenzionali riferibili al tipo di droghe, come ad esempio il “servizio” o “la bianca" per indicare la cocaina o “le panette”, il “fumo ” e “Wan Chai”, riferibili all'hashish.

Tra gli indagati vi è anche il già latitante ACCATTATIS Leonardo - ricercato perché colpito da un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Taranto, dovendo espiare una pena di 4 anni e 10 mesi di reclusione per detenzione di sostanze stupefacenti, evasione, reati contro il patrimonio e violazioni alla Sorveglianza Speciale - che acquistava lo stupefacente da PETRUZZELLI Roberto per il tramite di SCHINAIA Giovanni, che in questa circostanza aveva il ruolo di corriere e di autista, in quanto prelevava l’ACCATTATIS da un punto d’incontro e lo accompagnava presso l’abitazione del PETRUZZELLI, dove avveniva la compravendita di stupefacente. Il 17/12/2015 ACCATTATIS, individuato ed arrestato dal N.O.R. Carabinieri di Massafra a Ceglie Messapica (BR), fu trovato in possesso di stupefacente, bilancino ed altri strumenti atti al taglio e confezionamento.

A carico di alcuni indagati dell’operazione “Wan Chai” sono emersi anche indizi di detenzione di armi da fuoco: SCHINAIA Giovanni risultava detenere illegalmente quattro pistole e relative munizioni, che aveva spavaldamente mostrato ad una sua conoscente, minacciandola poi di tacere su quanto aveva appena visto. Anche a carico dei fratelli PETRUZZELLI  emergevano indizi di disponibilità di armi, fa cui una pistola cal. 9 con relativo munizionamento.

Nel corso delle perquisizioni eseguite nella mattinata odierna, a casa della FAVALE sono stati recuperati e sequestrati 2 colpi cal. 7,65 illegalmente detenuti.

Il termine “Wan Chai”, che ha dato nome all’operazione, ed è il nome di un distretto della città di Hong Kong, è un’espressione criptica adoperata dagli indagati per indicare un tipo di hashish da loro commercializzato.

ELENCO SOGGETTI ARRESTATI

 

  1. ASSOCIATI CASA CIRCONDARIALE:

1.    ACCATTATIS LEONARDOnato a Milano il 04/01/1986, residente a Ceglie Messapica (BR), attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Brindisi - perché colpito da un ordine di esecuzione emesso dal Tribunale di Taranto dovendo scontare anni 4 e 10 mesi di reclusione per detenzione di sostanze stupefacenti, evasione, reati contro il patrimonio e violazioni alla sorveglianza speciale - pregiudicato;

2.    CARRIERO GIUSEPPEnato a Mottola il 13/7/1982, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

3.    FAVALE DALILAnata a Taranto il 03/02/1989, attualmente sottoposta alla Sorveglianza Speciale, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

4.    GOFFREDO CRISTIANnato a Mottola il 03.04.1982, con precedenti di polizia, residente a Palagiano;

5.    PASCALI ANGELOnato a Taranto il 04/12/1971, con precedenti di polizia, residente a Taranto;

6.    PETRUZZELLI AGOSTINOnato a Taranto il 05/05/1981, attualmente sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno, pregiudicato, residente a Palagiano; 

7.    PETRUZZELLI ROBERTOnato a Massafra il 06/03/1987, residente a Palagiano, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Potenza, e seguito di provvedimento del Tribunale di Taranto – Ufficio Sorveglianza – di sostituzione detenzione domiciliare con quella in carcere a seguito di reiterate violazioni, pregiudicato;

8.    SCARCIA FRANCESCOnato a Taranto il 09/10/1972, residente a Palagiano con precedenti di polizia;

9.    SCHINAIA GIOVANNInato a Bari il 13.12.1986, residente a Massafra con precedenti di polizia.

 

  1. SOTTOPOSTI ARRESTI DOMICILIARI:

1.  PICCIONE GIOVANNI, nato a Mottola il 12/02/1997, residente a Palagiano con precedenti di polizia, già sottoposto agli arresti domiciliari;

2. SCHINAIA DOMENICO, nato a Bari il 02.10.1996, residente a Palagiano, con precedenti di polizia, già sottoposto agli arresti domiciliari.

 

 

In merito alle notizie di stampa relative a presunti rimpasti della giunta Emiliano il Consigliere Regionale Abaterusso precisa quanto segue:
- Art.1-Mdp non ha chiesto posti in giunta, non ha, di conseguenza, proposto nomi né di Pino Romano, né di altri. Né io ho chiesto alcun incontro al Presidente Emiliano.
- Noi siamo fermi sulla posizione espressa in occasione della riunione di maggioranza del maggio scorso. Non siamo soddisfatti di come il governo regionale sta affrontando i problemi della Puglia. Pensiamo alla necessità di una svolta rapida che affronti e risolva temi come la sanità, lo sviluppo, i trasporti, la xylella, i nuovi bisogni, la povertà, il lavoro giovanile. Su questi temi verteranno i nostri emendamenti alla legge finanziaria regionale.

Occorre porre fine al governo dell'uomo solo al comando, a Bari come a Roma, e instaurare il governo della condivisione.

Se Michele Emiliano continuerà a fare come Renzi, ignorando le nostre richieste di programma e di metodo, come ha fatto finora, noi saremo costretti ad andare per la nostra strada.

Preparando la coalizione a sconfitta certa alle prossime elezioni regionali.

Se, al contrario, vorrà cambiare metodo, Emiliano ha una sola cosa da fare: convocare un tavolo ufficiale in cui si possa discutere di un programma di seconda parte di legislatura concordato e condiviso con i gruppi di maggioranza, con le parti sociali e le organizzazioni di categoria. Lasci perdere le sagre.

Solo se si decide di andare in questa direzione Art.1-Mdp e/o il nuovo gruppo che fra poco nascerà sosterrà ancora questo Governo, valutando eventuali responsabilità dirette. Il tutto, ovviamente, avendo chiaro il quadro politico entro cui si intende operare. Quindi, per quanto ci riguarda, se ne parli dopo le elezioni politiche, quando la situazione sarà più chiara e si potranno evitare soluzioni pasticciate.

Nel frattempo consiglio cautela ai diffusori di false veline che non fanno altro che creare confusione e divisione.

Si informano i cittadini che entro lunedì 18 dicembre 2017, scadenza prorogata al primo giorno non festivo successivo in quanto il giorno 16 cade di sabato, deve essere effettuato il versamento del saldo IMU e TASI anno 2017 e il versamento della quarta ed ultima rata della TARI dovuta per l’anno 2017.
        Il versamento dell’IMU deve essere effettuato in autoliquidazione dal contribuente, applicando le aliquote IMU già in vigore per l’anno 2016. Per l’anno corrente non sono state deliberate variazioni di aliquote.
        Il versamento della TASI deve essere effettuato sempre in autoliquidazione dal contribuente, applicando le aliquote TASI già in vigore per l’anno 2016. Si ricorda che la TASI non è dovuta per gli immobili che costituiscono abitazione principale del contribuente e relative pertinenze e sugli immobili tenuti a disposizione.
        Il versamento della TARI deve essere effettuato invece utilizzando il Mod. F24 n. 4 allegato all’avviso di pagamento già notificato. Coloro che avessero smarrito il modello di versamento o non fossero venuti in possesso dell’avviso TARI 2017, possono richiedere copia all’Ufficio Tributi.
Per informazioni e chiarimenti e possibile rivolgersi all’Ufficio Tributi, sito in Via Anfiteatro, 72 ed aperto al pubblico nei gironi di lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 ed il martedì ed il giovedì dalle ore 15,00 alle ore 16,00.

 

 

È in corso, a Taranto, Massafra (Ta) e Palagiano (Ta), l’esecuzione, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Massafra, di 11 ordinanze cautelari a carico di altrettanti soggetti operanti prevalentemente a Palagiano, variamente ritenuti responsabili, dalla Procura di Taranto, di detenzione e spaccio di stupefacenti ed armi. Sono in atto numerose perquisizioni con l’ausilio di cani antidroga e di ricerca di armi ed esplosivi. All’attività, eseguita da circa 60 militari, concorre anche un elicottero dell’Arma.

 

Ll Comune di Taranto non rinuncia al dialogo costruttivo, per il quale resta disponibilità piena e immediata. Un dialogo che coinvolga finanche le procedure giudiziali avviate. Ma nessuno può pretendere che l'amministrazione chiuda gli occhi e tradisca i cittadini sulla madre delle questioni, la loro salute, la loro qualità della vita. Dopo una dozzina di decreti salva Ilva, ora il Governo fornisca garanzie serie su un decreto salva Taranto e tarantini. A tal proposito elenca dieci punti di quello che Calenda non dice e sui quali occorre fare una attenta riflessione:

1. Il ricorso del Comune di Taranto al Tar Lecce non sospende l’aggiudicazione dell'Ilva a AM Investco Italy e non c’è rischio alcuno di fermo o chiusura della fabbrica.

2. Il ricorso non blocca né ritarda la copertura dei parchi minerali, che in realtà potevano essere coperti già da anni. Chiunque dichiari il contrario, contribuendo a creare agitazione tra lavoratori e cittadini, dimostra un grave deficit di competenze.

3. L'unico vero rischio deriva proprio dall'azione del Governo che consente lo slittamento al 2023 di diversi interventi urgenti e improcrastinabili per la tutela della salute. Non lo dice il Comune di Taranto ma l'Unione Europea che nei giorni scorsi ha già pesantemente censurato il Governo italiano per l’omesso esame dell’impatto sanitario.

4. Al Comune di Taranto non è stato notificato ancora alcun atto formale a garanzia dell'avvio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza dei parchi. Non ci si può accontentare di promesse e annunci, sotto la pressione del ricatto occupazionale.

5. Il ministro Calenda non vuole l’istituzione di un tavolo esclusivo per Taranto e non è in grado di rispondere nel merito alle proposte della città di Taranto: la comunità non cederà al ricatto (immorale e forse illecito) del ritiro preventivo del ricorso.

6. Il Comune di Taranto ha fatto precise proposte sulla rimodulazione di tempi e tecnologie per mettere in sicurezza lo stabilimento: i ministri Calenda e Galletti non hanno mai preso in considerazione le osservazioni degli enti locali.

7. Il ministro Calenda, oltre che sulla valutazione del rischio sanitario, è muto rispetto alla definizione delle pendenze dell’indotto locale. Evidentemente è più sensibile alle esigenze di lobby e multinazionali che a quelle delle imprese pugliesi.

8. Il ministro Calenda sorvola sul fatto che il Comune di Taranto chiede l'avvio immediato delle bonifiche e l'aggiornamento dei protocolli di ristoro ambientale.

9. Il ministro Calenda difende i commissari che non hanno costruito alcun utile rapporto con la città; il Comune di Taranto, per lo stesso motivo, chiede avvicendamento immediato.

10. Il ministro Calenda, a tutt'oggi, non è in grado di fornire agli enti locali la documentazione di dettaglio relativa al piano industriale, fattispecie ampiamente prevista dalla procedura di legge.


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