Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

COLLETTIVA FOTOGRAFICA/ DOMENICA 11 NOVEMBRE – H.18.30 – SALA CONGRESSI CASTELLO EPISCOPIO - GROTTAGLIE

 

L’evento organizzato dall’Associazione Culturale Occhio Fotografico premierà i vincitori dei contest 2018.

La serata  avrà luogo a Grottaglie domenica 11 novembre  presso la sala congressi del Castello Episcopio alle ore 18.30 e sarà presentata da  Vito De Gregorio, Presidente di “Occhio Fotografico”. 

L’iniziativa, nata quasi per gioco a febbraio di quest’anno, aveva come protagonista assoluta la fotografia e la sua condivisione in una competizione che avesse come scopo finale quello di premiare lo scatto più significativo.

I contest diventano così il modo per incontrarsi e confrontarsi anche a distanza di chilometri, uniti da un unico mordente, parlare in chiave fotografica.

L’associazione grottagliese ha così deciso di voler dare un seguito a questi concorsi esponendo le opere vincitrici e premiandole anche al di fuori dei social.

Il Presidente, De Gregorio, afferma l’importanza di presentare gli scatti in un contesto reale. Parafrasando le sue parole, ci parla della contraddizione esistente tra i nuovi e potenti mezzi di comunicazione e la paura delle persone di mostrarsi nella vita reale. 

A tal proposito, invita la professoressa e scrittrice Giuseppa Colitta a tenere un discorso sull’importanza dei media nella comunicazione e di quanto questi nuovi e fondamentali mezzi stiano in realtà diventando delle vere e proprie  celle di isolamento

“La prima grande solitudine è figlia del computer” afferma la docente, ospite della serata, “la rete è dunque un luogo comunicativo, formativo e informativo. Una realtà da non configurarsi come sostituta alienante delle relazioni face to face”. 

Saranno premiati:  Pasquale Storsillo  - contest “Sotto la pioggia”e “Fantasia”Tiziana Ruggero  -  contest “Il ritratto creatrivo”, Simone Stella – contest “Il colore Giallo”, Arianna Crivelli – contest  “Geometrie urbane”, Michele Stella – contest “Il riflesso” ed infine Paolo Cirmia – contest  “Un’ estate”.

 


 

 Una parte dell’antico acquedotto del Triglio che costeggia la strada provinciale Taranto-Statte è crollata questa mattina. Il crollo ha interessato la parte centrale della struttura che è ad archi. L’antico acquedotto scorre vicino al perimetro dello stabilimento Ilva. La strada è transitabile. Sul posto Carabinieri e Vigili del Fuoco. Parte dell’acquedotto, di origine romana, era stata restaurata anni addietro. Probabile che il maltempo di questi giorni abbia influito sulla sua tenuta. L’acquedotto è composto per circa otto chilometri da gallerie sotterranee che convogliavano l’acqua raccolta da numerose sorgenti per farla tambureggiare sugli archi a tutto sesto della parte emersa verso Taranto. E’ una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica di epoca romana presente nel territorio tarantino, tanto da percorrere il territorio di tre comuni (Statte, Crispiano e Taranto). Si sviluppa parte in sotterraneo e parte in elevato, con una serie di archi canale che un tempo trasportavano acqua alla città di Taranto. Le gallerie - si apprende - sono in parte attive, cioè con la presenza di acqua che scorre, ed in parte fossili. Da valutazioni archeologiche e storiche basate sulle tecniche idrauliche e di scavo delle gallerie, si ritiene che il primo tratto, che va dalle sorgenti fino a Statte, sia stato costruito per uso privato delle ville suburbane, nell’anno 123 a.C., al tempo dei Gracchi, quando giunse a Taranto la colonia Neptunia o Maritima. L’acquedotto è alimentato dalle sorgenti che scaturiscono dal Monte Crispiano, confluendo nella vallata del Triglio, ed è costituito da un sistema di gallerie sotterranee artificiali scavate in un banco roccioso. Le gallerie sono alimentate da sei sorgenti, alcune delle quali sono fossili. Queste acque sono drenate, attraverso dei raccordi, in un collettore e vengono convogliate in una galleria principale che passa sotto la collina Montetermiti, attraversa Statte in Via Delle Sorgenti, passa nei pressi dell’attuale Casa Comunale, quindi raggiunge la Fontana Vecchia di Statte e prosegue in direzione di Taranto incanalata sugli archi fino alla città, dove nel suo ultimo periodo di lavoro, alimentava la fontana di piazza Fontana nella città vecchia di Taranto. Gli archi attuali - si apprende - sono un rifacimento di quelli originali; l’ultima ricostruzione si deve ad un progetto dell’ingegnere tarantino Marco Orlando alla fine dell’Ottocento.  

“Si tratta di un danno rilevante”. Così il sindaco di Statte, Franco Andrioli, del Pd, commenta il crollo di parte dell’antico acquedotto romano del Triglio avvenuto questa mattina. L’acquedotto si trova lungo la strada provinciale che, partendo dal rione Tamburi di Taranto, unisce il capoluogo al vicino Comune di Statte. Parte dell’acquedotto è esterno al perimetro Ilva - il confine dello stabilimento siderurgico è dall’altra parte della strada -. Non ci sono danni, a seguito del crollo, a cose e persone. La circolazione è stata ristretta su una sola carreggiata, direzione Taranto, e sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco e Carabinieri. L’effetto combinato tra il maltempo di questi giorni e lo stato generale dell’acquedotto potrebbero aver causato il crollo parziale anche se accertamenti specifici devono ancora essere compiuti. “La parte crollata - precisa il sindaco Andrioli - non riguarda la competenza del Comune di Statte ma solo quella di Taranto. Tutta la parte ad archi dell’acquedotto romano ricade nel territorio di Taranto, la competenza territoriale di Statte viene molto dopo”. Per il sindaco di Statte, “la parte crollata si trova di fronte all’ex stabilimento Belleli venendo da Statte. Non si tratta della parte che il Comune di Taranto, anni addietro, aveva fatto restaurare e che è più vicina alla fine del quartiere Tamburi. Intervenne, credo, l’allora sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, sul finire del primo mandato” .

 “Certo, ora che a Taranto il sindaco è dimissionario - osserva Andrioli - è un pò problematico avere una risposta dal Comune, penso che la questione della manutenzione dell’acquedotto del Triglio debba essere portata subito all’attenzione della Soprintendenza ai monumenti, della Provincia di Taranto e della Regione Puglia, visto che quest’ultima ha competenza sui beni culturali”.

 

Secondo il sindaco di Statte, “oltre al ripristino della parte crollata, è venuto il momento di pensare ad un progetto di tutela e di cura dell’acquedotto romano. Penso ad una copertura che lo protegga efficacemente non solo dalle avversità meteo ma anche dall’inquinamento e dalle polveri minerali del vicinissimo stabilimento Ilva. Oggi se osserviamo le arcate dell’acquedotto, notiamo subito che sono tutte di colore rosso ruggine. Il colore tipico delle polveri minerali. Quello che è tutto deposito proveniente da Ilva. Ecco perchè bisogna studiare e predisporre una migliore protezione perchè le arcate dell’acquedotto sono di colore chiaro, non certo del colore in cui purtroppo sono oggi”. Da rilevare, infine, che sino ad un pò di anni fa, Statte non era Comune autonomo ma frazione del Comune di Taranto

INAUGURAZI

Passi avanti per la Sanità pugliese: inaugurato a Taranto presso l'ospedale "Moscati" alla presenza del presidente Emiliano e dell’Assessore Borraccino, oltre al Direttore Generale della ASL Rossi e della dott.ssa Leone,  il nuovo reparto di Pneumologia. Potenziato così un servizio sanitario sinora presente solo ambutoriamente che asservira', grazie agli iniziali 10 posti letto, alla richiesta di assistenza sanitaria specialistica in branche mediche importanti per la comunità  tarantina e pugliese.

Una partita quella con il Marcianise che si poteva vincere. Resta l’Amaro in bocca. La squadra già pronta per la prossima partita casalinga con il Pozzuoli Napoli.

 
Giocata sabato pomeriggio 3 novembre, alle ore 18.30, presso la Palestra dell’Istituto Magistrale Novelli a Marcianise (Ce) la quarta partita del campionato di volley maschile serie B girone G. 
Gli atleti tarantini, cavalcando l'onda dell’entusiasmo per la vittoria casalinga della scorsa domenica, hanno affrontato gli allenamenti settimanali con grandissima carica ed armonia preparandosi anche emotivamente per la partita contro il Marcianise. Il fischio di inizio dell'arbitro CHIACCHIARO FEDERICO, supportato dalla collega PAZZI MILENA, ha dato avvio ad un set, il primo, in cui la  compagine tarantina, disorientata, ha cercato di dar il meglio di . Il tempo di gioco scandito,  con alternanza di punti, dalle azioni dei due team ha da subito lasciato presagire che l'incontro sarebbe stato tutt'altro che noioso.  Le squadre si rincorrono in un primo set, sul 16 -13 in campo Garofalo che  sostituisce Chiarelli. I ragazzi ci credono ma qualche errore di troppo, complice il fattore campo non permette al team di reagire , il primo set sarà vinto dal Marcianise per 25 -17.
 
Il secondo set vede la formazione tarantina al top con giocatori concentratissimi, l'avvio è ottimo la Erredi Volley con capacità tecnica si distanzia seppur di poco , dall'avversario partenopeo, ma a complicare il gioco alcune decisioni "incerte" dell'arbitro, punti a sfavore preziosissimi e andati perduti ...Errare humanum est.... ma la Erredi non molla e con un bel gioco chiude il secondo set  vincendo 21 -25.
 
Si può fare, la squadra ne è certa e consapevole, con grande tenacia tornano in campo nonostante le difficoltà del set precedente, i ragazzi non mollano e nonostante un primo parziale non incoraggiante. 17-9 i delfini di Taranto si muovono in campo con sicurezza, ricevono e attaccano senza stancarsi è la loro partita è il loro momento e ogni punto diventa preziosissimo. Le abilità tecniche e l'intenso allenamento vien fuori quando si è capaci di ribaltare il risultato con un recupero da veri campioni sul 19-19  grazie ad un attacco di Garofalo. La strada per chiudere il set appare in discesa, coesione, grinta e voglia di vincere il set si chiude favorevolmente per la Erredi Volley sul .
 
Il quarto set si rivela una frazione di gioco quasi decisiva, gli attacchi di Roberti incisivi, importanti ricezioni e recuperi di Neri, tutti fanno bene e la squadra, in principio in difficoltà, recupera e pareggia sul 18-18 per poi perder fiato e incassare anche un cartellino rosso per Garofalo (20-18), il quarto set andrà perso sul 25-19.
 
 Tie-break tutto da giocare, le due squadre si avvicendano punto dopo punto, vincerà chi farà meno errori, la squadra tarantina nonostante gli sforzi non riesce ad essere incisiva e il Marcianise chiude set e partita con un secco 15-10.
 
La società registra di positivo un punto prezioso che porta a casa, la partita poteva certamente esser vinta, con più attenzione e meno "disguidi arbitrali" giunti in alcuni momenti decisivi. Il ritorno sarà certamente un'altra storia. La Erredi  Volley torna ad allenarsi martedì 6 novembre, per prepararsi al prossimo appuntamento di campionato, in casa, con il Pozzuoli.   
 
Erredi: Chiarelli 0 -Parisi 3- Luzzi 0 -Piscitelli1 - Garofalo 10 -Carofiglio 10 - Roberti 25 -Mingolla0 -Schifone10 - Giosa 4 -Gasbarro 0 -Nero 0 .
Marcianise: Esposito 4 DiFlorio 32 - Saccone 4 - De Luca 4- Faenza1 - Flaminio 12 -Montò 4 -Marotta0 - Menna 4 - Musone0 - Capasso0 -Pecoraro 8 .
Lo comunica l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico.
 
LA PUGLIA CONTINUA A INVESTIRE IN INNOVAZIONE E RICERCA COME LEVA PER LO SVILUPPO ECONOMICO E LA CRESCITA OCCUPAZIONALE.
IL finanziamento, attraverso  lo strumento del Contratto di Programma è stato deliberato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato allo Sviluppo Economico. Delibera in favore della "General Electric AVIO", nell’ambito di un investimento del valore complessivo di quasi 60 milioni di euro.
Il progetto industriale per cui è stato espresso il parere favorevole della Regione riguarda la realizzazione, da un lato, di celle di lavorazione completamente automatizzate per la produzione di componenti ad elevato contenuto tecnologico per turbine di motori aeronautici, e, dall’altro, di impianti innovativi per la riparazione di componenti aeromotoristici.
Questi impianti e queste attrezzature saranno installati presso lo stabilimento della GE Avio di Brindisi e impiegati per l’industrializzazione dei metodi di riparazione.
Il progetto inoltre prevede attività di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale orientate verso la crescita di nuove tecnologie e competenze finalizzate a migliorare la competitività dei siti Avio in Puglia e ad assicurare la possibilità che nel nostro territorio si possano realizzare motori sempre più innovativi e di nuova concezione.
Questo ulteriore imponente investimento che avrà significative ricadute occupazionali e che si rende possibile grazie a un intelligente utilizzo delle risorse comunitarie, conferma innanzitutto l’importanza che la Puglia attribuisce al settore dell’aerospazio che rappresenta, per il nostro territorio, un distretto fondamentale e strategico per la sua crescita e il suo sviluppo, e, d’altro canto, dimostra come nella nuova programmazione la Regione abbia puntato ancora di più sull’innovazione e sulla costruttiva  sinergia  tra impresa e ricerca, in modo da rendere la Puglia sempre più attrattiva e competitiva per investimenti in settori ad elevatissimo valore aggiunto.
Innovazione e ricerca, infatti, sono i due pilastri sui quali la Puglia sta da tempo investendo con l’obiettivo di costruire un modello di sviluppo solido, in grado di guardare con fiducia al futuro e capace di generare posti di lavoro al fine di contrastare l’emigrazione soprattutto giovanile di chi è alla ricerca di occupazione.
Su questa strada proseguiremo con sempre maggiore determinazione nella convinzione che la nostra regione, sostenendo e agevolando progetti industriali rilevanti come quello della Avio, possa rappresentare un modello di riferimento e possa attrarre nuovi investimenti in grado di creare sviluppo e opportunità di lavoro.

DOPO LA SCONFITTA ELETTORALE PER LA PRESIDENZA DELLA PROVINCI, MELUCCI HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI DA SINDACO, COSI' COME AVEVA PREANNUNCIATO IN VARIE DICHIARAZIONI ED INTERVISTE NEI GIORNI SCORSI. TRADITO DALLA SUA STESSA MAGGIORANZA EVIDENTEMENTE MELUCCI NON HA SOPPORTATO QUESTA DEBACLE. 

«Il risultato del voto per la Presidenza della Provincia è inequivocabile - scrive lo stesso Melucci in una nota -da un punto di vista politico. Prendo atto che nonostante abbia chiesto e ricevuto dalla maggioranza il sostegno per la mia candidatura, questo sostegno è venuto meno con numeri inaspettati e considerevoli. Non posso che ascoltare questo messaggio e rassegnare le dimissioni da sindaco nelle mani del Segretario Generale, secondo le modalità previste dalla legge. Taranto ha diritto a un governo coeso e a un Consiglio Comunale operoso»

Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta, di Forza Italia, è il nuovo presidente della Provincia di Tarantp: è stato eletto la notte scorsa dai consiglieri comunali dei 29 centri del Tarantino battendo Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, del Pd. Lo scarto tra i due è stato molto ampio e Melucci cha denunciato la presenza di franchi tiratori. Il voto potrebbe adesso ripercuotersi sulla giunta dem del Comune di Taranto.

​Gugliotti, a capo di un’alleanza traversale tra centrodestra, centrosinistra e civici, ha ottenuto 54.845 voti “ponderati”, pari a 250 schede. Melucci, invece, espressione del centrosinistra, ha ricevuto 33.888 voti, pari a 123 schede. Le bianche sono state 8 pari a 1.252 voti, i votanti, invece, 381. Si chiama voto “ponderato” perché a ciascun consigliere, in base al Comune di appartenenza e al suo “peso” elettorale, viene assegnato un numero equivalente di voti. Quello dei consiglieri comunali di Taranto è il più alto.

 

Il particolare significativo è che Gugliotti ha ricevuto nell’urna (voto segreto) 17 schede di colore viola (quelle dei consiglieri comunali di Taranto) mentre Melucci 15. Può sembrare minimo il vantaggio di Gugliotti su Melucci a Taranto ma, in realtà, non è così perché rima del voto avevano dichiarato il loro consenso per il sindaco di Castellaneta solo 10 consiglieri comunali tarantini tra centrodestra e indipendenti. Questi ultimi prima erano in maggioranza con Melucci. Il fatto che le schede viola espresse da consiglieri comunali di Taranto per Gugliotti siano state 17 anziché le attese 10 significa due cose: che Gugliotti è andato ben al di là della stima iniziale di consenso elettorale e che a Melucci sono venuti a mancare i voti della sua alleanza e sono venuti a mancare dal Comune più “pesante” elettoralmente, cioè Taranto.

Gugliotti ha ottenuto la maggioranza anche negli altri Comuni così come dimostrano le alte cinque tipologie di schede (verde, rosso, grigio, arancio, celeste). Evidente soddisfazione, la scorsa notte, tra gli elettori di Gugliotti, tra i quali c’é il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, del Pd. Il fronte tarantino pro-Gugliotti adesso chiede la crisi al Comune di Taranto dove Melucci è stato eletto a giugno 2017 e dove a giugno scorso ha azzerato la giunta procedendo ad una serie di cambi. Per questi consiglieri, il voto alla Provincia dimostra che esiste già una maggioranza alternativa a quella del sindaco Melucci. “Il risultato di Taranto? Lo speravo, lo auspicavo - afferma Gugliotti riferendosi ai voti ricevuti - ma poi quando arriva è sempre un’emozione diversa”. “Adesso bisognerà dare un riassetto all’azione amministrativa - annuncia il nuovo presidente della Provincia di Taranto, Gugliotti -. Sicuramente le infrastrutture e l’ambiente sono le priorità, nei prossimi giorni faremo il punto con l’assemblea dei sindaci”. Un pezzo rilevante dell’alleanza pro-Gugliotti è stato infatti rappresentato dal “patto dei sindaci” che ha messo insieme 19 primi cittadini del Tarantino. Appena appreso l’esito del voto, si è complimentato con Gugliotti il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, del Pd, che ha telefonato anche a tutti i presidenti eletti in Puglia. Tra Melucci e Gugliotti, Emiliano non si è schierato ufficialmente ma, secondo diverse fonti politiche, in realtà Emiliano avrebbe tifato Gugliotti, sindaco col quale ha un buon rapporto. È invece finito da mesi il rapporto politico tra Melucci ed Emiliano. Il sindaco di Taranto prima era nella corrente del governatore pugliese, Fronte Dem, poi se ne d distaccato e nell’ultimo azzeramento di giunta, non ha più riconfermato assessori due vicini ad Emiliano, entrambi baresi, come Aurelio Di Paola e Rocco De Franchi. Quest’ultimo, che era anche vice sindaco di Melucci, di recente è entrato a far parte dello staff dei consiglieri di Emiliano con la delega alle questioni ambientali, tema rilevante per Taranto per la presenza dell’Ilva. 

Si è imposto su Rinaldo Melucci, Sindaco dì Taranto.

Queste le prime dichiarazioni del neo Presidente.

”Abbiamo osato, abbiamo rischiato e abbiamo vinto!  La Provincia di Taranto da questa sera diventa la “Casa dei Territori”, la forza del nostro modello è stata travolgente ed ha coinvolto un largo numero di amministratori, addirittura superiore a quello dei sottoscrittori del #Patto. È un segnale netto, questo voto: tutti i comuni della provincia volevano il cambiamento e hanno trovato nella nostra proposta programmatica il modo per attuarlo. Ringrazio di vero cuore tutti i sindaci e gli amministratori che mi hanno onorato con la loro fiducia, assieme a tutti i sostenitori che mi hanno supportato in questa esaltante esperienza di partecipazione e confronto con tutti i territori e le comunità della nostra meravigliosa Provincia. Ci metteremo subito al lavoro, il tempo di smaltire la gioia immensa di chi sa di aver fatto la cosa giusta. E lo faremo con tutti, a partire dallo stesso sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: la campagna elettorale è alle spalle, resta solo la necessità di portare il buon governo nella Provincia e vogliamo farlo insieme!!!

Si terrà il 28 gennaio prossimo in Tribunale a Taranto l’udienza per decidere sulle nove richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura della Repubblica in merito ai gravi danni ambientali riscontrati in aree attigue allo stabilimento siderurgico Ilva, aree per le quali oggi é scattato il sequestro della Guardia di Finanza su provvedimento del gip Wima Gilli. Sott’accusa torna di nuovo la gestione dei Riva, proprietari e gestori della fabbrica dal 1995 a maggio 2013, al quale seguì il commissariamento con decreto da parte del Governo. L’indagine era partita nel 2013, primo anno di commissariamento dell’Ilva, e ha permesso di scoprire vere e proprie colline di rifiuti, alte sino a trenta metri, create con 5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali, pericolosi e non, che occupano un’area complessiva di 530mila metri quadri. L’inchiesta ha coinvolto in una prima fase 21 indagati ma ora è per 9 di essi che la Procura chiede il rinvio a giudizio. Si tratta di Fabio Riva, Claudio Riva, Nicola Riva, Cesare Federico Riva, Angelo Massimo Riva - i primi tre sono figli dello scomparso Emilio Riva, patron del gruppo -, dell’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e di tre dirigenti del complesso industriale all'epoca dei fatti. Alcuni sono convolti anche nel processo per disastro ambientale “Ambiente Svenduto” in corso da mesi davanti alla Corte D’Assise di Taranto.“È di solare evidenza che il danno ipotizzato sia di enormi proporzioni” scrive nell’atto il gip Gilli. “Più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso - evidenzia il gip - non effettuando la dovuta e obbligatoria attività di controllo e sorveglianza, nonché occultando il reale stato dei luoghi costituito da circa 5 milioni di tonnellate di cumuli di rifiuti di origine industriale situati su tutto l’argine sinistro della gravina Leucaspide sino al limite del confine con l’azienda agricola di proprietà della famiglia De Filippis”

Il gip fa quindi riferimento a “diverse discariche abusive a cielo aperto di rifiuti”. “In sintesi, l’accusa che viene mossa é che i Riva, acquisendo la fabbrica, non si sono occupati della bonifica e della sicurezza di questa vasta area ma l’aspetto singolare è che non vengono assolutamente chiamati in causa chi, cioé lo Stato, prima dell’avvento dei Riva, ha gestito la stessa fabbrica quando era Italsider pubblica” commenta l’avvocato Pasquale Annicchiarico, che difende Fabio, Nicola e Angelo Massimo Riva. Danno di “enormi proporzioni” evidenzia ancora il gip Gilli perchè “capace di incidere in modo radicale e pregiudizievole sull’assetto morfologico e sull’ecosistema del sito, nonché sulla salute umana, tanto più ove si accertasse l’inquinamento delle acque di falda (situazione che sembra sussistere ma che richiede ulteriori indagini sul tipo di sostanze). Ora - prosegue il gip - nonostante l’area di cui si è chiesto il sequestro non sia più utilizzata, continua ad esservi tale effetto inquinante in quanto i cumuli di rifiuti sversano sostanze nocive nel terreno e vi è pure il pericolo di smottamenti attesa l’assenza di messa in sicurezza del luogo”. Il gip scrive che Ilva ha già depositato al pm una relazione con una proposta tecnica tesa a verificare la tipologia del materiale e la contaminazione del sito. Si tratta di un’attività preliminare ad una futura bonifica, osserva ancora il gip. Ma, annota ancora il magistrato, Arpa Puglia, esaminando la relazione, ha dichiarato che “non è esaustiva la metodologia investigativa e indicata” e quindi ha chiesto specifiche prescrizioni tese a garantire una analisi più completa e quindi “un più efficace” piano di messa in sicurezza e bonifica.

Sussistendo quindi il pericolo ambientale e per evitare un “uso difforme”dell’area da parte di terzi, il gip ha disposto il sequestro e nominato custodi giudiziari due dei tre attuali commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, Piero Gnudi e Corrado Carrubba, i quali con cadenza trimestrale dovranno informare l’autorità giudiziaria sullo stato dei luoghi e sulle iniziative assunte nell’ambito della messa in sicurezza e bonifica del sito. Da fonti della gestione commissariale si apprende che “col sequestro odierno, per noi non cambia nulla. Si tratta di un’area esclusa, già censita, tra quelle oggetto, se necessario, di bonifica o messa in sicurezza”. Quando mesi fa lo stabilimento siderurgico di Taranto è stato “mappato”, il nuovo gestore della fabbrica, Arcelor Mittal, ha individuato un vero e proprio perimetro produttivo del quale si occuperà ai fini del risanamento ambientale investendo poco più di un miliardo di euro e attuando uno specifico piano. Ciò che invece non rientra nel perimetro produttivo sono appunto le aree escluse, tra cui le vecchie discariche, delegate all’attività di bonifica dei commissari attraverso l’uso dei fondi, un miliardo, che i Riva hanno riportato dall’estero in Italia a seguito di transazione. In quest’ultima attività sarà impiegato anche parte del personale che dall’1 novembre prossimo sarà in cassa integrazione con Ilva in amministrazione straordinaria. Le aree oggi sequestrate sono nel Comune di Statte (Taranto)e nei pressi della cava Mater Gratiae e dell'area collinette nel Comune di Taranto.

La squadra ionica  annega sotto il nubifragio dello Iacovone

di Andrea Loiacono

 

“Partita bagnata partita fortunata” si dice di solito per augurare il meglio alla propria squadra, impegnata in un match caratterizzato da avverse condizioni meteo. Non si può dire però la stessa cosa del Taranto che alla 7^ giornata del campionato di Serie D ha conosciuto la prima sconfitta in campionato, perdendo anche la prima posizione in classifica in favore del Picerno. La gara si è messa sin da subito in salita per gli ionici che dopo soli 22' erano sotto di due reti, per effetto della doppietta dell'attaccante andriese Cristaldi. I rossoblù, grazie alla quarta rete in campionato di D'Agostino, provavano a rientrare nel match anche grazie a un secondo tempo molto generoso e ricco di occasioni da rete non concretizzate. Le espulsioni di Marsili ad inizio ripresa e di Manzo sul finire dell'incontro lasciavano sguarnita la retroguardia ionica che veniva così trafitta per l'1-3 finale.

Al termine della gara umori e pareri contrastanti giungono dalle voci dei due allenatori, partendo dal tecnico di casa Luigi Panrelli: “Oggi penso che il risultato sia stato determinato da due infortuni da parte nostra sui gol. Nonostante il doppio svantaggio, abbiamo continuato a giocare e ritengo che l'applauso tributato alla fine dal pubblico ai miei calciatori sia il segnale di quanto il risultato finale sia bugiardo. Penso che per quanto riguarda l'arbitraggio ci sia stata disparità, ogni volta ci mandano arbitri che puntualmente ci penalizzano; questo non toglie nulla alla vittoria dell'Andria che ha fatto la sua onesta partita ma la distribuzione dei cartellini è stata sbilanciata a nostro sfavore. Detto questo, ci dispiace per i tifosi che ci hanno seguito nonostante l'inclemenza del tempo. C'è amarezza anche perché contro il Fasano non avremo a disposizione il nostro centrocampo titolare ma sono sicuro che troveremo le risorse all'interno della nostra rosa che è ampia. I risultati di oggi ci dimostrano che il campionato è duro ed equilibrato, ma noi questo lo sapevamo; andiamo avanti lavorando come stiamo facendo. Mi assumo io la responsabilità della sconfitta. Ora dobbiamo pensare alla prossima gara prendendo di buono da questa partita la voglia di non arrendersi nonostante tutto.”

È soddisfatto e non potrebbe essere altrimenti mister Potenza, che dopo aver battuto il Picerno domenica scorsa batte anche il Taranto per una storica vittoria dei biancoblu, la prima allo Iacovone: “Dal punto di vista dell'agonismo è stata una partita incredibile. Non so quanto gli episodi possano aver condizionato l'incontro. Di certo, i due gol che abbiamo realizzato sono frutto del nostro lavoro settimanale. Per quanto riguarda le espulsioni, penso che quella di Marsili sia giusta perché ha reagito nei confronti dell'arbitro. Forse su quella di Manzo l'arbitro poteva soprassedere ma va detto anche che episodi così ce ne sono stati tanti nell'arco della partita. Nel primo tempo la mia squadra mi è piaciuta; nella ripresa il Taranto con le grandi individualità è venuto fuori e ci ha messo in difficoltà. A mio avviso abbiamo meritato la vittoria. Nelle ultime due giornate ho visto la squadra che vorrei vedere sempre, una squadra che assomiglia caratterialmente al proprio allenatore.”

Grande gioia traspare anche dalla parole del difensore dell'Andria Cipolletta: “Per la gara di oggi avevamo preparato un altro tipo di gioco in settimana. Purtroppo ci siamo dovuti adattare alle condizioni climatiche e lo abbiamo fatto subito alla grande. Questa vittoria ci rende più consapevoli delle nostre potenzialità. Il Taranto nel secondo tempo ci ha messo in difficoltà ma noi siamo stati bravi a concretizzare le occasioni da rete che abbiamo creato. Mi è anche dispiaciuto subire gol perché credo che la salvezza parta dalla difesa. Questi sono tre punti che ci avvicinano al nostro obiettivo che è la salvezza.”

 

Pagina 625 di 916