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Giornale di Taranto - Giornalista1

L’ex Presidente dell’Autorità Portuale denuncia gravi ritardi nella realizzazione delle opere programmate.

La domanda più ricorrente tra gli addetti ai lavori più informati nel cluster marittimo riguarda le sorti del porto di Taranto anche a seguito delle continue esternazioni del presidente sulla bontà delle proprie scelte relative alle aree e alle banchine del molo polisettoriale. Ormai da quasi otto anni la gestione del Porto di Taranto, prima Autorità Portuale e successivamente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, è caratterizzata dalla presidenza, fin dal giugno 2011, dell’avv. Sergio Prete, che peraltro dall'aprile 2012 è stato nominato dal presidente del consiglio anche Commissario Straordinario per la velocizzazione e la realizzazione delle opere infrastrutturali del porto.

In otto anni l'unica opera completata nelle aree del molo polisettoriale, è l’allargamento della banchina, di cui una parte, 1.200 ml, è stata realizzata in prolungamento di quella esistente su cassoni.

A questo proposito, sarebbe opportuno verificare, da parte di chi ne ha titolo, quanto fu dichiarato tra il settembre del 2014 e l'aprile 2015 dal governo italiano alla commissione europea all'atto della richiesta di sostegno pubblico al progetto di dragaggio dei fondali del molo polisettoriale e al relativo smaltimento in vasca di colmata dei materiali di escavo.

Il governo italiano aveva dichiarato, si legge nella relazione redatta e pubblicata dalla commissione europea denominata: " Aiuto di stato SA.39542 (2014/N) ─ Italia", che: “ l'investimento non prevede aumento delle superfici del molo polisettoriale in concessione a TCT, gli investimenti in infrastrutture saranno a carico del concessionario, i proventi della concessione non aumenteranno in quanto la superficie concessa al terminalista TCT non sarà aumentata e il concessionario effettuerà investimenti per € 12,53 milioni; l'aiuto pari a € 17.167.413 sarà erogato in forma di sovvenzioni dirette fino a fine 2016 data di termine dei lavori.”

La commissione, preso atto delle dichiarazioni rese dal governo italiano che l'investimento non avrebbe prodotto aumenti delle aree in concessione e quindi non avrebbe costituito distorsione della concorrenza in maniera contraria all'interesse comune, dichiarava che l'aiuto era compatibile con l'art.107 del trattato.

Quanto affermato dal governo italiano contiene a dir poco delle imprecisioni infatti: il 17/12/2012 l'Autorità portuale di Taranto aveva già pubblicato il bando di gara per l'adeguamento di un tratto di banchina del molo polisettoriale del porto di Taranto, in concessione a TCT, mediante la realizzazione di una nuova banchina su pali, 1.200 ml., finanziata con fondi FAS, fondi PON reti e mobilità e con fondi propri della stessa Autorità portuale, affiancata alla esistente a cassoni per una lunghezza di 1.200 ml.

Il progetto della nuova banchina, redatto dal concessionario TCT sulla base dell’ “Accordo per lo sviluppo dei traffici containerizzati nel porto di Taranto” sottoscritto il 26.04.2012 e consegnato all' Autorità portuale nell’ottobre del 2012, prevedeva la realizzazione dell'opera in adiacenza e in aggetto rispetto a quella esistente, di fatto costituendo un aumento di superficie delle aree in concessione alla TCT pari a circa 10.000 metri quadrati operativi il cui valore avrebbe certamente costituito aumento del canone concessorio in atto.

Nel merito delle attività da svolgere, a partire dalla sua nomina, il presidente dell’A.P./AdSP e Commissario Straordinario di Governo, ebbe ad identificare, quale unico e prioritario obiettivo della propria politica di sviluppo, quanto già era stato programmato, ( ancor prima del suo mandato ), per rendere il porto di Taranto uno scalo dotato di elevati standard di competitività fondamentali per la ripresa e lo sviluppo del traffico commerciale, della logistica e dell’inter-modalità: consolidamento della banchina del polisettoriale, dragaggi a -16,50 e prolungamento diga fuori rada.

Dopo quasi otto anni di ininterrotta gestione del presidente dell'A.P./AdSP, delle tre opere attese, considerate unanimemente di urgente realizzazione, tanto da giustificare anche la nomina a Commissario Straordinario del governo, è stata realizzata la sola banchina. Purtroppo, in assenza della realizzazione della vasca di colmata, cantiere fermo a causa, prima dei pasticci della aggiudicazione della gara di appalto e poi della crisi finanziaria della società aggiudicataria dell’appalto, non permetterà in tempi certi il dragaggio dei fondali.

Inoltre la non realizzazione del prolungamento della diga non garantisce l'operatività in sicurezza delle navi in banchina così come i piazzali dello stesso molo non permettono una previsione attendibile e seria per rendere operativi i piazzali dello stesso molo in quanto sono necessari importanti opere di riqualificazione e di manutenzione straordinarie per la messa a norma degli impianti esistenti e di quelli da realizzare.

In relazione agli interventi programmati sulle aree del porto in rada solo tre opere risultano essere state completate: la piastra logistica, la strada dei moli e la vasca di colmata predisposta per le opere ancora non cantierizzate come l'ampliamento del IV sporgente e la darsena ovest.

Infine è di questi giorni l’ennesimo “pasticcio amministrativo” che ha determinato il provvedimento in autotutela di annullamento delle operazioni di aggiudicazione dei lavori per il risanamento, bonifica ed

allargamento del molo San Cataldo di levante ai fini dell’attracco delle navi da crociera e che è lo specchio di tutta l’attività di mera pubblicizzazione di interventi infrastrutturali, mai realizzati e solo annunciati ad esclusivo beneficio di chi a più riprese ha percorso le banchine del porto per inaugurare perfino le bitte.

Allo stato attuale le poche opere realizzate in quasi otto anni di presidenza dell'A.P./AdSP non sono tali da determinare un adeguamento sostanziale delle strutture portuali alle necessità dei nuovi traffici marittimi ai fini dell’efficienza e a vantaggio della ripresa dei traffici commerciali.

E intanto oltre 500 lavoratori ex TCT, ed altrettanti dell’indotto, vivono nella speranza, per altro alimentata da nebulose informazioni, di nuove opportunità di lavoro nel porto.

Giuseppe Guacci

Già Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto e Gioia Tauro, Segretario generale dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, Vicepresidente di Assoporti

 

LA MARINA MILITARE IN LUTTO DOPO IL TRAGICO EPILOGO.

 

Nel pomeriggio di oggi, a causa della complicazione delle condizioni cliniche generali, i medici dell'ospedale civile di Taranto hanno purtroppo constatato il decesso del primo maresciallo Gioacchino Verde, sottufficiale della Marina Militare. 

Il maresciallo Verde, esperto nocchiere e nostromo di bordo, era stato coinvolto in un incidente occorso sulla fregata Bergamini lo scorso 12 gennaio, a seguito della rottura di un cavo durante la fase di ormeggio dell'unità Navale presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto, per il quale sono attualmente in corso gli accertamenti sulle cause. 

Prontamente soccorso dal personale medico di bordo, il sottufficiale era stato successivamente trasportato in condizioni molto gravi presso la struttura SS Annunziata di Taranto dove i sanitari si sono  prodigati per tenerlo in vita.  Il primo maresciallo Verde, al suo 36esimo anno di servizio, aveva una encomiabile carriera militare alle spalle ed era stimato da tutti, come testimoniano i numerosi messaggi di vicinanza pervenuti in questi giorni alla Forza Armata.

Lascia la moglie, Anna, il figlio, Giuseppe e la figlia Giada. 

Il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli, esprime alla famiglia del primo maresciallo Gioacchino Verde il  cordoglio suo personale e del grande equipaggio della Marina Militare.

Però per la sua rilevanza e la fonte da cui è pervenuta ci hanno spinto a pubblicarla.

 


A seguito di indagini dirette dal  Sost. Proc. Dr.ssa Antonella DE LUCA della Procura della Repubblica di Taranto, personale della Polizia di Stato di Taranto (Squadra Mobile – Sezione “Criminalità diffusa, extracomunitaria e prostituzione”), in collaborazione con le Questure di Lodi e Vibo Valentia, sta dando  esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 13 misure cautelari personali (di cui 8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) emessa dal Gip presso il Tribunale di Taranto (Dr.ssa Paola INCALZA) nei confronti di soggetti ritenuti a vario titolo gravemente indiziati dei reati di associazione a delinquere, sfruttamento favoreggiamento agevolazione della prostituzione.
L'attività d’indagine, ha portato alla luce un sodalizio di ampiezza transnazionale dedito allo sfruttamento della prostituzione ai danni di alcune giovani ragazze prevalentemente provenienti dall’Est Europa, che venivano collocate su strada, indotte alla prostituzione, e sottoposte a “protezione”  dietro il pagamento di somme di denaro.
Conferenza Stampa alle ore 11.00 in Questura

SCONFITTA 3 A 2 IN CASA. Secondo posto da difendere.

La  Erredi Volley Taranto contro la Efficienza Energia Lecce, con gli atleti, distratti o forse solo emozionati  si lasciano sopraffare dalla squadra ospite  che recupera sul 19-16 e chiude a  23-25 . La seconda frazione di gioco, dopo un costruttivo confronto tecnico in panchina , con animate indicazioni da parte del coach  Narracci e  dei dirigenti  riporta in campo i nostri atleti al meglio, giocano come sanno e conquistano il set con lucidità e pochi errori chiudendolo su 25-11. Ritrovata la propria dimensione sportiva la rosa tarantina stupisce anche nel terzo set. Gioca con grande concentrazione, domina in campo, come sua abitudine è netto il distacco a metà set sul 13-05. Non ci sarà muro che tenga ai veloci attacchi di Roberti, pur non informissima questa domenica.  Il set si chiude favorevolmente sul 25-12. L’avvio del quarto set è incerto,  errori e distrazioni riportano la squadra in un  baratro,  innegabile la capacità del Galatina che dopo aver subito due set “rialza la testa”.  La  Erredi si ritrova in affanno, a nulla varrà la sostituzione che vede entrare in campo Garofalo, non ancora perfettamente ripresosi dal suo infortunio.  Con animo la squadra cerca di recuperare, ma la tensione si fa sentire e il Galatina con determinazione chiude il set sul 22-25. Si va quindi al Tie breack, ma la squadra di casa è disorientata e sin dalle prime battute il Galatina aumenta la distanza netta sul 4- 10, poche azioni e la partita si chiude  7-15 con grande soddisfazione per mister Stomeo. I salentini hanno mostrato grande carattere non mollando dopo due set persi. Sarà questo l’insegnamento che la rosa tarantina dovrà trarre da questo incontro. Si poteva far meglio, si chiude la domenica sportiva con un dignitoso 2 a 3 che regala alla squadra ionica un preziosissimo punto in vista dello scontro, nella prossima partita, con la capolista EMRAFOODS GIS Ottaviano – NA.

 ERREDI Chiarelli 0 - Abbondanza 0 - Parisi 6-  Piscitelli 1 -  Carofiglio 9 -  Roberti 16 - Mingolla 0- Schifone 11  -Giosa 14 -Gasbarro 0 -   Di Sabato 15 - Nero 0 

GALATINA: Appolonio  0– Musardo 10 – Iaccardo 5 – Durante 12 -  Rossetti  0–calò 0– Pierri  0 – Persichino 0  -  De Lorentis  12 – Zonno  2 – Petrosino 0 – Deserio 12

 Hanno arbitrato:

1.DI MARIA FRANCESCO

2.MANSI RAFFAELE

“Il sequestro dell’ulivo infetto di Monopoli, da parte della Procura di Bari, non è una buona notizia per l’olivicoltura pugliese”. E’ quanto ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, commentando il sequestro, avvenuto ieri, dell’ulivo infetto ritrovato in agro di Monopoli e per il quale il proprietario aveva richiesto l’autorizzazione necessaria alla eradicazione.

“Rispettiamo la Magistratura, che fa il proprio lavoro in base alle leggi vigenti, segnaliamo tuttavia che, come messo in evidenza dalla scienza e dalla realtà dei fatti, impedire le eradicazioni non fa che accelerare l’avanzata del batterio”, ha aggiunto D’Amico. “Purtroppo, l’espansione della xylella non aspetta i tempi dei processi, né gli esiti dei ricorsi al Tar. E’ stato così per i contenziosi legali pendenti presso la Procura di Lecce, che a distanza di tre anni non sono approdati a nulla, e per quelli presentati al Tar dai proprietari di Oria e respinti alla fine del 2017. Anche dal punto di vista legislativo, occorre un intervento del Parlamento che dia gli strumenti normativi necessari ad accelerare le eradicazioni e tolga ai complottisti la possibilità di ostacolare la lotta contro la xylella e la rinascita dell’olivicoltura pugliese”, ha affermato il vicepresidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. “Oggi, di domenica, oltre 2mila olivicoltori hanno manifestato e marciato fianco a fianco proprio per chiedere questo: basta con i santoni, con i complottisti, perché se continuiamo a dargli corda impiccheremo l’agricoltura all’ultimo ulivo infettato, daremo il colpo finale per la trasformazione delle distese di ulivi in un deserto di alberi morti”, ha aggiunto Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Puglia.

IL GRIDO D’ALLARME DA MONOPOLI. Tremila agricoltori alla grande manifestazione di Bari, altri 2mila a Monopoli: gli agricoltori sono gli unici ad aver capito che ci troviamo di fronte a un bivio. Basta con i ritardi sulla emergenza Xylella. Basta con i ritardi della politica e della burocrazia. È una emergenza e va trattata come tale. Come un terremoto, con fondi e poteri straordinari. Con fondi straordinari da destinare agli agricoltori e ai vivaisti danneggiati e a chi si impegna ad attuare le buone prassi, affinché l’olivicoltura pugliese non rimanga solo un triste ricordo e affinché centinaia di migliaia di famiglie – di agricoltori ma anche di braccianti e frantoiani – possano continuare a vivere e a presidiare le campagne. “Siamo per la ricerca, che va potenziata e sostenuta davvero. Soltanto la scienza può trovare una soluzione efficace contro il batterio. Siamo per le eradicazioni e per i reimpianti nelle zone compromesse, anche con altre specie arboree e con procedure di reimpianto semplificate. Vogliamo che il settore torni a essere produttivo, vivo, remunerativo. E’ necessario istituire una autorità unica di coordinamento, per gestire questa emergenza, con una legge speciale e con poteri straordinari che permettano di attuare quello che la scienza e le norme prevedono per bloccare l’avanzata del batterio, senza perdere ulteriore tempo, oltre quello già perso in 6 anni. Basta con i ritardi della Giustizia. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce, partita tre anni fa ormai, non è approdata a nulla, se non aver bloccato il Piano Silletti. I ricorsi al Tar presentati nel novembre 2015 dai proprietari di Oria, ai quali era stata notificata l’ordinanza di eradicazione, hanno creato altri ritardi, altro spazio all’espansione del batterio. Affermiamo con forza il nostro SI alla scienza. Che si applichino, dunque, i protocolli previsti dalla scienza e dalle norme per prevenire l’ulteriore espansione del batterio. Affermiamo con forza il SI al paesaggio. La Piana degli Ulivi Millenari va tutelata. Nel territorio della Piana, oltre a intervenire con i protocolli previsti dalla scienza per scongiurare il contagio, bisogna garantire il monitoraggio periodico. Lottiamo seriamente contro la xylella, altrimenti tra poco avremo solo il deserto”.

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Presenti i rappresentanti di Trenitalia. 

 

Gli Assessori Regionali ai Trasporti Giovanni Giannini e allo Sviluppo economico, Cosimo Borraccino  hanno incontrato le organizzazioni sindacali FIT CISL, USB, UGL Autoferrotramvieri, FILT CGIL, FAISA CISAL, ORSA Ferrovie, UILTrasporti sul tema dei trasporti ferroviari da e per la Città di Taranto.

Alla presenza dei rappresentanti di Trenitalia, il tavolo ha discusso sia sull'offerta complessiva dei servizi regionali nella prospettiva di un modello cadenzato che anche sulla direttrice tarantina possa replicare quanto già proposto sulla linea adriatica.

In particolare per Taranto l'assessore Giannini ha chiarito come il modello di esercizio su ferro sia rimasto sostanzialmente invariato, eccezion fatta per la circolazione di un nuovo treno serale da Bari a Taranto.

Infatti l'offerta feriale prevede la circolazione di 28 treni tra Taranto e Bari (27 nel precedente orario) e 6 treni tra Gioia del Colle e Bari (in numero uguale al precedente orario).

Nei giorni festivi circolano 10 treni tra Bari e Taranto, come in precedenza.

In sostanza, tutte le stazioni hanno una fermata in più rispetto al precedente orario, tranne Palagianello e Castellaneta che mantengono invariato il numero delle fermate. Queste due stazioni, infatti, acquisiscono la fermata del nuovo treno serale e perdono quella del Regionale 22404 (Taranto p. 5:00- Bari a. 6:12).

Per ottimizzare ulteriormente i servizi che servono la relazione, anche alla luce delle richieste pervenute dai pendolari, dal 14 gennaio saranno apportate le seguenti modifiche agli orari di partenza/arrivo di alcuni treni:

R 12627 sarà anticipato (BA 17.32 - TA 18.52) con fermate aggiuntive a Modugno Città, Bitetto, Grumo Appula, Acquaviva

R 12630 sarà posticipato (TA 16.50 – BA 18.01)

R 12634 (TA 18.03 – BA 19.15) effettuerà fermate aggiuntive a Modugno Città, Bitetto, Grumo Appula, Acquaviva

R 12648 sarà anticipato (BA 22.45 - TA 00:08) dal lunedì al venerdì e manterrà l'attuale orario il sabato

R 22415 circolerà al mattino (BA 08.39 – GIOIA 9.24, anziché BA 17.29 – GIOIA 18.16)

R 22418 circolerà al mattino (GIOIA 09.52 – BA 10.33, anziché GIOIA 18:44 – BA 19.24)

Le Organizzazioni sindacali, preso atto di quanto illustrato, hanno avanzato ulteriori proposte sull'orario e sul ripristino delle fermate di Palagianello, nonché richiesto una generale ottimizzazione dei servizi anche sulle direttrici Taranto-Brindisi e Taranto –Metaponto per le quali Trenitalia si riserva di valutarne la realizzabilità.

I sindacati hanno condiviso il modello di trasporto integrato, intermodale e cadenzato promosso dalla Regione Puglia, nonché preso atto positivamente, della disponibilità della stessa a valutare le proposte di modifica degli orari dei treni ove possibile ed accoglierle aderendo alle esigenze dei pendolari.


Le stesse hanno preso atto altresì che sulla linea BA-TA è in corso lo studio per l'introduzione dell'orario cadenzato peraltro già previsto all'interno dell'Accordo Quadro Regione-RFI.


E' stato poi chiesto che la Regione continui nell'attività di supporto alle province per la redazione dei piani di bacino da definire secondo i principi stabiliti dal legislatore nazionale ed ispirati alla mobilità sostenibile.

Auspicano infine che la Regione avvii un confronto sui temi del trasporto ferroviario delle merci.

Plauso del Presidente di Confindustria Vincenzo Cesareo e del Consigliere delegato di zona Martino Filomena.

 

Gli Stati generali dell’Economia: un vecchio “cavallo di battaglia” di Confindustria Taranto, più volte posto all’attenzione dell’attuale amministrazione comunale di Martina Franca, ha trovato finalmente attuazione attraverso un’apposita delibera di giunta dello stesso Comune. 

Si tratta sicuramente di una buona notizia” – commenta il Presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo –“che va nella direzione da sempre da noi auspicata contestualmente alla creazione delle delegazioni sul territorio della provincia, ovvero quella di creare un momento istituzionale di raccordo fra le potenzialità, ma anche le istanze, delle imprese e gli strumenti e le progettualità della pubblica amministrazione. Un incrocio di competenze e best practices che possa portare alla produzione di nuovo lavoro e all’attivazione di investimenti. Noi siamo fin d’ora disponibili per l’avvio delle iniziative da mettere in campo”.

Di segno altrettanto positivo il commento di Martino Filomena, già amministratore unico di Spafil Srl e consigliere delegato di zona della delegazione Confindustria di Martina Franca.

L’istituzione dei cosiddetti Stati Generali dell’Economia ci consente di iniziare il nuovo anno con i migliori auspici – afferma Filomena - per affrontareassieme alle principali espressioni del territorio, le tematiche più urgenti inerenti lo sviluppo. Martina Franca annovera da sempre delle eccellenze di carattere economico produttivo – e non soltanto nel settore tessile ma anche agroalimentare e turistico -  che necessitano di una governance deputata a coordinare al meglio l’ottimizzazione di tali risorse, sui territori nazionale e internazionale. Confido molto nella valenza di questa iniziativa, peraltro da Confindustria particolarmente caldeggiata, nel segno della valorizzazione  delle imprese e di conseguenza di tutto il territorio”.

 

Il giornalista presenta il suo lavoro editoriale Giovedì 24 Gennaio ore 18.30, nella Sala Auditorium della Banca a Grottaglie (Via Messapia Ang.Via Emilia). 

Il vice direttore del Corriere della Sera presenta il suo ultimo libro edito da Marsilio “Prove tecniche di resurrezione. Come riprendersi la propria vita”. Tra memoir e riflessione filosofica, si tratta di un paradossale decalogo per fare i conti con le ansie e le incertezze, le opportunità e le scoperte che ogni nuovo inizio porta con sé. Alternando racconto autobiografico e viaggio tra le questioni del nostro tempo, Antonio Polito ci guida alla scoperta di una di quelle fasi in cui avvertiamo un improvviso bisogno di sobrietà, di «fare pulizia» e alleggerirci dai pesi inutili, applicando del sano senso pratico al nostro bagaglio di vissuti e di valori. Una metamorfosi che ha mille facce: riguarda l’essere figli e genitori, la dimensione amorosa, il rapporto con la tecnologia, l’idea della morte, la politica e la responsabilità, la riscoperta del corpo e del piacere. Un invito a ridiventare padroni del proprio tempo, a mollare gli ormeggi e riprendere in mano la propria vita.
 Antonio Polito (1956) è vicedirettore del Corriere della Sera. È autore di due libri intervista (con Eric Hobsbawm e con Ralf Dahrendorf), di Contro i papà (2012), In fondo a destra (2013) e, con Marsilio, di Riprendiamoci i nostri figli (2017, quattro edizioni, premio Pavese).
Evento organizzato in collaborazione con la Libreria Ubik di Taranto. Info. 3481532197

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