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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Penso che questa struttura possa diventare il fiore all’occhiello nell’ambito di una visione diversa che bisogna avere della città.

 

”Io - ha detto Caputo- focalizzerei molto l’attenzione sulla ricerca e sulla prevenzione e da questo punto di vista, anche grazie alla chiacchierata avuta con il Presidente, avv. Salvatore Sibilla, penso che si possa mettere in campo qualcosa di importante, anche in accordo con la Regione, ma soprattutto utilizzando i Fondi europei, che spesso vengono utilizzati male. La Cittadella potrebbe diventare, un po’ alla volta, una struttura di rilievo. Ci sono gli spazi, c’è il management adeguato, bisogna coinvolgere gli stake holders del territorio, partendo dagli imprenditori privati con i quali va sviluppata una sinergia e poi con l’Università , che potrebbe svolgere qui una parte della ricerca”.
L’on.le Nicola Caputo, europarlamentare e membro della Commissione “Ambiente e sanità pubblica” a Strasburgo, è rimasto favorevolmente impressionato dalla visita ufficiale, alla Cittadella della Carità, realizzata prima di partecipare alla tavola Rotonda “Ambiente e salute: quali prospettive per Taranto città d’Europa”, che ha visto la partecipazione di Gianni Azzaro, Consigliere provinciale, Michele Conversano, Direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto, don Antonio Panico, Vicario episcopale della Salvaguardia del Creato e Salvatore Sibilla, presidente della Fondazione Cittadella della Carità. Sulla visita l’on Caputo ha affermato: “Dalla visita alla struttura traspare la passione per il prossimo del personale medico e paramedico. Mi ha colpito molto come il personale tratta gli anziani. Davvero un’eccellenza in questo senso, io ne ho visitate molte di strutture di questo genere e in poche ho trovato un coinvolgimento così sincero”. Su quello che potrebbe essere uno sviluppo possibile di questa struttura l’on Caputo ha detto: “Prevedere l’ampliamento delle attività focalizzando l’attenzione sulla ricerca. Io trasformerei la Cittadella della Carità in Cittadella della Prevenzione, realizzando quello che era il sogno originario di mons. Motolese, diversificare guardando ai bisogni sociali del territorio. Questa struttura è enorme, ha molti spazi a disposizione, si può fare molto”.
La tavola rotonda ha accomunato i settori dell’ambiente e della salute, intimamente connessi, considerate le tante difficoltà derivanti dal volere salvaguardare sia il lavoro che la salute in una città che paga lo scotto di ammodernamenti industriali e processi di miglioramento non realizzati.
Il dott. Michele Conversano del Dipartimento di prevenzione ha sottolineato come da anni Taranto sia in prima linea per iniziative di screening a largo raggio sulla popolazione. “Non dobbiamo immaginare che il danno ambientale si esaurisca rapidamente, il passato ci inseguirà per almeno altri 20 anni. Ma è bene sapere che le Istituzioni, in primis la ASL, se ne occupano in maniera costante. Abbiamo già effettuato 26.000 screening per malattie dell’apparato cardiocircolatorio collegate all’inquinamento ambientale e collaboriamo attivamente con molte Università”. Ma la salute si preserva anche attraverso la cultura, solo un grado elevato di istruzione consente al singolo una efficace prevenzione.
Mons. Antonio Panico ha indicato il lavoro costruttivo della Arcidiocesi nello studio dei fenomeni sociali correlati all’inquinamento ed alle prospettive di uno sviluppo diversificato, possibile e necessario. Sull’ambiente l’Arcivescovo mons. Santoro ha sempre avuto un’attenzione particolare, contribuendo a realizzare un dialogo costruttivo tra salute ambiente e lavoro.
Il consigliere Gianni Azzaro si è soffermato sulle linee che la Provincia ha delineato sulle questioni ambientali : dare corretta informazione, risposte consapevoli, totale rifiuto di ogni forma di prevaricazione. Si parla di sviluppo futuro, di cura, responsabilità, necessità di istruzione e cultura.
Per una Taranto migliore. “ Taranto mi ha dato una sensazione di grande apertura e bellezza – ha affermato Caputo. Il problema è che in troppi anni non si è fatto nulla per salvaguardare la salute dei cittadini, bisognava lanciare qualche allarme, in Europa parliamo di early warnings. Se ne può uscire solo con una visione strategica, questa città deve riappropriarsi del proprio futuro con assets diversi, partendo dal mare e dall’ambiente, per ridare lustro ma soprattutto tranquillizzare, perché questo è un periodo dove l’allarmismo non aiuta”.
Il neo presidente Avv. Salvatore Sibilla ha voluto fortemente questa tavola rotonda, come segno di una profonda attenzione della Fondazione Cittadella della Carità, istituzione ecclesiale sempre attenta a sviluppare la sua vocazione primaria al servizio del territorio.

 

“La situazione ambientale di Taranto è fuori controllo. Anziché esprimere vicinanza alle associazioni e ai genitori dei bambini morti a causa dell’inquinamento, il Pd locale e il M5S si associano nel drammatico gioco della manipolazione dei dati sulle emissioni pubblicati dalle associazioni ambientaliste e confermate da Arpa Puglia”. 
Questo il commento del consigliere regionale del Partito Democratico, Michele Mazzarano, dopo la notizia, confermata dall’Arpa Puglia, secondo la quale negli ultimi mesi a Taranto si è registrato un aumento significativo dei dati sull’inquinamento”. 
“Di fronte ad un dramma di queste proporzioni - ha aggiunto Mazzarano - deve essere dovere di tutti schierarsi dalla parte dei cittadini che protestano e dei genitori che hanno perso i propri figli per malattie oncologiche. 
“L’immagine del Palazzo del Comune sotto l’assedio dei manifestanti è la plastica dimostrazione di una grave crisi ambientale e istituzionale che sta piegando la Città di Taranto, frutto di assenza totale di dialogo e di confronto con chi si batte per il diritto alla vita. La manipolazione delle note di Arpa Puglia operata dai deputati grillini e dal segretario locale del Pd, sono la fotografia di una “imbarazzante equivicinanza” alla difesa dello “status quo”, di coloro cioè che intendono negare che esistono problemi di aggravamento della situazione ambientale e sanitaria del territorio. Il Pd lo fa per continuare a difendere i provvedimenti del Governo Renzi, il M5S per difendere le scelte del Ministro Di Maio; e per l’eterogenesi dei fini, sostengono la stessa discutibilissima posizione. 
“Bene ha fatto il Presidente Emiliano a disporre a breve termine una rigorosa Valutazione del Danno Sanitario, coinvolgendo oltre gli enti e le agenzie strumentali della Regione, anche le più autorevoli istituzioni internazionali. Perché è giusto che chi ha il dovere di intervenire sia supportato dal rigore scientifico. 
“Al contrario, negare a priori l’evidenza dei fatti solo ed esclusivamente per calcoli politici - ha concluso Mazzarano - è un comportamento grave e dannoso per il territorio”.

L’Assessore Regionale comunica che a breve saranno esperite da parte di Aeroporti di Puglia le procedure di legge per l’affidamento della progettazione e per la scelta del soggetto appaltatore delle opere, saranno realizzati i lavori di manutenzione straordinaria, di riqualificazione e di ammodernamento dell’aerostazione.

 

Le attività di rilancio saranno rese possibili grazie allo stanziamento di 2 milioni di euro disposto dalla Regione Puglia nei mesi scorsi.

Con queste risorse saranno realizzati interventi assolutamente necessari per consentire il rilancio dell’aeroporto di Grottaglie anche con riferimento ai voli civili, dal momento che saranno garantiti quei livelli ottimali di sicurezza, confortevolezza e qualità richiesti dalle compagnie aeree per poter attivare rotte da e per il “Marcello Arlotta”.

A questo proposito si susseguono anche gli incontri di lavoro e i tavoli tecnici con i vertici di Aeroporti di Puglia per verificare la possibilità di attivare quanto prima i voli civili, intercettando eventuali disponibilità da parte di compagnie aeree, nazionali o internazionali, interessate.

Da questo punto di vista, nella mia qualità di Assessore allo Sviluppo Economico, sto profondendo ogni sforzo per rendere concreta, entro breve termine, questa prospettiva, nella convinzione che il pieno utilizzo, anche per i voli civili, dell’Aeroporto di Grottaglie possa rappresentare una grande occasione per la crescita di tutto il territorio jonico che sarebbe collegato più velocemente al resto del Paese o dell’Europa. E questo a maggior ragione con l’imminente avvio della Zona Economica Speciale Jonica che non potrà prescindere da uno scalo aereo per i voli civili facilmente raggiungibile.

Grazie all’impegno del Governo regionale, a cominciare dal Presidente Michele Emiliano, sono certo che questo obiettivo strategico possa essere presto raggiunto, fornendo in tal modo una risposta concreta ed effettiva ad un territorio che da tempo reclama, giustamente, l’attivazione dei voli passeggeri a Grottaglie in modo da essere collegato meglio al resto d’Italia e all’Europa. Il “Marcello Arlotta” ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per continuare ad essere centro nevralgico per tutto il distretto produttivo dell’aerospazio e, al tempo stesso, un importante scalo per voli passeggeri, in modo da servire un vasto territorio, rilanciandone la vocazione turistica con molte positive ricadute sul fronte occupazionale.

Greco di AssoMarmo: “Occorre intervenire subito per non provocare la chiusura di tante attività artigianali”. La risposta al Segretario della Filca Cisl.

 

Il perdurare della crisi del comparto edilizio sicuramente penalizza anche quello lapideo. Nei due distretti lapidei di Trani ed Apricena si assiste infatti ad una diminuzione del60%  della produzione. In qualità di associazione di categoria, AssoMarmo ha intrapreso la strada del confronto e del dialogo con Audizioni in commissione Sanità delSenato e varie richieste, sia presso il Ministero dello Sviluppo Economico che nelle varie Regioni ed Enti locali dove sono presenti i nostri associati. 

Per noi, che rappresentiamo gli artigiani del Lapideorimane una strategia fondamentale  riappropriarci del settore della funeraria affinchè si possa ritornare a lavorare per tenere aperte le nostre attività. Proprio in vista di quell’ obiettivo,AssoMarmo chiese nel 2015 l’ audizione in Commissione Sanità al Senato della Repubblica al fine di discutere del DdL 1611 che voleva riformare il settore cimiteriale e funerario. Altresì resta fondamentale immettere i materialilapidei  nella lista dei materiali per il bonus ristrutturazione. Infatti, anche se i materiali lapidei sono di per sé dei materiali da costruzione, in base alla Legge Tupini del 1949 sono considerati dei ‘beni di lusso e quindi esclusi dal bonus ristrutturazione; di conseguenza l’Agenzia delle Entrate rigetta le domande dove vi siano richieste comprendenti materiali lapidei. 

Tutto questo, se fossero state prese in considerazione le nostre proposte, avrebbe consentito al comparto lapideo di iniziare ad incrementare il proprio fatturato. Alla luce di quanto esposto, per la peculiarità del settore stesso, è spiegabile come sia stato possibile  arrivare alla crisi odierna e infine gridare allo scandalo.

Vorremmo, peraltro, ricordare al Segretario Generale della Filca Cisl, Antonio Delle Noci, il quale ha scritto di recente una nota stampa, che noi subiamo, come artigiani, non solo la concorrenza della Cina che acquista in Italia materiale grezzo e che addirittura ha acquistato intere cave, ma subiamo anche quella degli Arabi; infatti, i bacini di Carrara e di Verona sono per il 50% cinesi o arabi, per non parlare della concorrenza sul settore funebre dei monumentini cinesi, venduti con prezzi irrisori tramite alcuni rivenditori diaccessori bronzei. Guadagni che vanno a rimpinguare le casse delle ditte di onoranze funebri. Per quanto esposto AssoMarmo non parteciperà come associazione di categoria allo sciopero del 15 Marzo perché le nostre aziende ed i nostri ARTIGIANI meritano rispetto e non strumentalizzazioni da parte di un sindacato che dimostra di non conoscere le nostre esigenze e neanche le peculiarità del settore lapideo in genere, infatti i distretti di Apricena e di Trani sono in crisi perché i marmisti artigiani non comprano semi lavorati (lastre) come facevano un tempo e il numero delle aziende artigiane che lavorano il marmo diminuisce ogni anno sempre di più.   

 

LE OSSERVAZIONI DI ARPA PUGLIA SUI VALORI PUBBLICATI DA PEACELINK

 

“L’Agenzia ha più volte puntualizzato come risulti, tuttora, rilevante il contributo delle emissioni di inquinanti da parte dell’impianto siderurgico nelle concentrazioni rilevate nei quartieri limitrofi all’area industriale, in particolare durante i cosiddetti “wind-days”, e come il rispetto dei limiti normativi europei della qualità dell’aria, nelle stesse zone, non garantisca in alcun modo

l’assenza di effetti lesivi sulla salute della popolazione”.

Questo è quanto si legge nella relazione dell’Arpa (l’Agenzia regionale per l’Ambiente) sui dati diffusi dall’Associazione Peacelink.  Il concetto viene ribadito una seconda volta  “i valori limite attualmente in vigore nell’ambito della normativa europea sulla qualità dell’aria non garantiscono assenza di effetti avversi sulla salute“.

 

Per ciò che riguarda i dati pubblicati da Peacelink sugli incrementi di concentrazioni di inquinanti rilevati dalla centralina di qualità dell’aria della rete ex Ilva, collocata nel sito denominato “Cokeria”, Arpa Puglia afferma che “i valori di concentrazione pubblicati come mediane dei periodi bimestrali gennaio- febbraio dei due anni 2018 e 2019, ed i relativi incrementi, risultano corretti, in quanto ricavati dai dati pubblicati giornalmente da Arpa Puglia sul proprio sito, derivanti dalla validazione della rete ex ILVA oltre che della rete regionale di qualità dell’aria. Ciò, ad eccezione delle concentrazioni di benzene, che risultano le seguenti nella centralina Cokeria: mediana 2018 (gennaio-febbraio) 19 µg/m3 ; mediana 2019 (gennaio-febbraio) 25 µg/m3; incremento percentuale 2018-2019 del 32%. Sia i valori che l’incremento per il benzene risultano, in effetti, molto minori di quanto pubblicato da Peacelink, che ha riportato invece un incremento del 160%”

  Cos’altro dobbiamo sentirci dire prima di poter parlare di emergenza ambientale a Taranto? Leggere che l’incremento del benzene secondo l’Arpa è inferiore a quello indicato da Peacelink può bastare a tacitare la coscienza di chi invita a evitare allarmismi ?  Il fatto che le concentrazioni variano in base a fattori diversi  (condizioni meteo, emissioni, condizioni di esercizio) non significa che il fenomeno va affrontato con sistemi tipo “danza della pioggia” o “deviazione del vento”.

La premessa contiene un’altra amara verità.

“Va premesso che Arpa Puglia  – si legge nella relazione – ha più volte chiarito come ritenga che il sensibile miglioramento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi, in relazione alle emissioni inquinanti del limitrofo impianto siderurgico, sia legato certamente allo stato di parziale attivazione degli impianti, molti dei quali sono tuttora in fermata per adeguamenti o manutenzioni, e al conseguente minore volume di produzione rispetto al massimo volume annuo autorizzato dall’Aia (8 milioni di tonnellate di acciaio)”.

È chiaro si che con l’aumento della produzione aumenterà anche l’inquinamento? 

 

Insomma, qui c’è poco da ballare con i dati, se è la stessa Arpa a sottolineare che nessun valore limite può garantire l’assenza di effetti negativi sulla salute.  

 

Al di la’ dei soliti silenzi assordanti e dell’inevitabile dibattito tra allarmisti e negazionisti  c’è un elemento nel caso dell’emergenza inquinamento a Taranto che lascia perplessi.  Sono tre parole “evitiamo di fare allarmismi” ed a pronunciarle è stato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.  Cioè, di fronte all’impennata delle emissioni inquinanti registrata dall’Arpa alla chiusura di due scuole e all’interdizione a pascolo e coltivazione dell’area della Salina Grande disposte dal sindaco Rinaldo Melucci, la prima preoccupazione del titolare del dicastero da cui dipende la tutela dell’Ambiente in questo sgangherato Paese è quella di gettare acqua sul fuoco. Fino a questo momento nel profilo Twitter di Costa, tra l’altro molto attivo, non un commento, una riflessione, una presa di posizione su Taranto.

A fare testo resta l’annuncio fatto ai microfoni di RAI Radio1. “Ho mandato a Taranto l’Ispra, il braccio armato del ministero dell’ambiente e sono in costante contatto con il prefetto di Taranto. Insieme all’Arpa Puglia e alla struttura sanitaria, da oggi in poi andranno a verificare se questo allarme che e’ stato lanciato la settimana scorsa e’ stato confermato. Evitiamo di fare allarmismo“. 

“Aspettiamo – ha aggiunto – che le strutture preposte ci diano risposta. Le centraline di rilevazione ci sono. I dati devono essere valutati. Contestualmente c’e’ l’impegno assunto per iscritto da Arcelor Mittal per i parchi minerari, per la loro copertura e per l’abbattimento delle emissioni. Per questo motivo sono in costante contatto con il prefetto di Taranto e con Ispra, Arpa e Asl“.

Sempre a Radio1 Costa Costa ha detto di essere interessato alla proposta di istituire il 25 febbraio come giornata delle vittime da inquinamento ambientale. “Anche solo una vittima a causa dell’inquinamento ambientale – ha sottolineato – è troppo. Ho lavorato per anni in questo ambito. Sicuramente poter individuare una giornata dove tutta Italia riflette e’ una bella cosa ed e’ un’intuizione che deve andare in Parlamento. Ti consente di non dimenticare e di crescere“.

Ma il clima è incandescente e l’atteggiamento del ministro non è piaciuto ai tarantini mobilitati per reclamare interventi immediati. 

“Caro ministro Costa, se questo è il suo approccio le chiediamo immediatamente di dimettersi e tornare a fare il carabiniere". Questo è quanto scrivono oggi cittadini, associazioni e movimenti aderenti al 'Piano Taranto' in una lettera aperta indirizzata proprio al ministro dell'Ambiente Sergio Costa. 

 

“In un Paese normale - aggiungono - un governo che si presenta come Governo del cambiamento' avrebbe fatto qualsiasi cosa per porre rimedio a tutto ciò, e invece ci troviamo punto e a capo, con garanzie ai nuovi acquirenti per ulteriori quattro anni fino al 2023, con tanto di scudo penale”.

Mister Panarelli, “Non ho riconosciuto il mio Taranto. Mister Loseto: “ Sognavamo di fare una partita così”

 

di Andrea Loiacono

 

il Taranto dopo oltre tre mesi di imbattibilità incassa a Gravina la prima sconfitta del 2019 e in virtù delle vittorie di Picerno e Cerignola dice quasi del tutto addio ai sogni di gloria. Il 2-0 finale brucia molto in casa Taranto e l'unico a presentarsi in sala stampa nel post partita è il tecnico Panarelli:” Dobbiamo riflettere tutti quanti su questa sconfitta che può rappresentare la sconfitta cruciale del campionato. Abbiamo avuto poco coraggio nell'impostare, nel creare fraseggio in mezzo al campo. Non ci possiamo permettere di giocare senza cattiveria. È una sconfitta che può voler dire tanto, sono rammaricato per come è stata interpretata la gara. Non ho visto la solita squadra. Nulla lasciava presagire a una prestazione del genere perché anche contro il Fasano abbiamo reagito alla vicenda del punto di penalizzazione. Ho cercato di cambiare alcuni uomini per modificare la caratteristiche. Non ho visto la mia squadra, quella che non si arrende mai. Mancano otto partite e noi daremo il massimo ma sicuramente non dovremo giocare come oggi. Se penso all'ingenuità con la quale abbiamo concesso il calcio d'angolo dell'1-0 aumenta il rammarico. Anche se avessimo vinto non sarei stato soddisfatto ugualmente. Adesso non possiamo fare altro, siamo condannati a vincere sempre. Non è facile giocare in una piazza come Taranto in cui l'unica cosa che si può fare è vincere. Per centrare l'obiettivo della promozione ci vogliono prerogative caratteriali oltre che tecniche che noi oggi non abbiamo dimostrato.

 

È raggiante invece il mister dei gialloblù Loseto: “Oggi abbiamo disputato la gara perfetta, quella che tutti sognavamo. L'avevamo preparata così in settimana portando rispetto a un avversario che non a caso merita la posizione in classifica che ha. Siamo stati bravi a non farli giocare e alzare il nostro baricentro. Sapevamo che con la loro qualità nella linea offensiva ci avrebbero potuto schiacciare e siamo stati bravi. Nel secondo tempo abbiamo contenuto la loro voglia di rimonta e poi ho indovinato il cambio di Santoro che ha realizzato il secondo gol. Non eravamo brocchi prima di questa partita e non siamo fenomeni ora. Adesso dobbiamo pensare a raggiungere la salvezza il prima possibile e con questo gruppo pensa sia tutto più semplice.”

 

Continuano senza sosta i controlli dei Carabinieri della Compagnia di Taranto per il contrasto al fenomeno dei “parcheggiatori abusivi”. I militari, nell’ambito di un servizio straordinario denominato “Alto impatto”, hanno nuovamente perlustrato i parcheggi dell’area mercatale della “Salinella”, cogliendo di sorpresa due parcheggiatori non autorizzati. L’attività è stata poi estesa ai parcheggi antistante la Stazione ferroviaria e quelli ricadenti in aree turistiche della città. In definitiva sono stati contestati 6 illeciti amministrativi, elevando sanzioni pari a Euro 4.626,00. Tutti gli abusivi sono stati inoltre ammoniti con l’ordine di allontanamento, che qualora violato potrebbe dar seguito al cosiddetto DASPO urbano. Le attività di controllo da parte dei Carabinieri continueranno nelle aree maggiormente interessate dal fenomeno: un primo risultato è stato quello di accertare,  rispetto ai precedenti controlli, un numero fortemente ridotto di parcheggiatori abusivi attivi nei pressi del mercato rionale della “Salinella”.

A Pozzuoli ,ha affrontato il Bava Rione Terra portando a casa con non poche difficoltà un significativo risultato.

 

Il Match, che lo staff tecnico definiva insidioso, si è aperto con incertezza per i tarantini , complice anche il “fattore campo” che non lascia grandi spazi. Dopo un primo momento in affanno sull’8-7 la Erredi acquista sicurezza, recupera e mette la freccia ai padroni di casa portandosi in vantaggio con attacchi efficaci (15-20), il set sarà chiuso sul 16-25.  

La seconda frazione di gioco si apre con grande entusiasmo, ma fragile nella concentrazione, la rosa tarantina, e con troppi errori sul campo, regala ai padroni di casa un distacco significativo sul 14-7 che gioca a favore dei campani, veri trascinatori della partita fino a questo momento. Dalla panchina mister Narracci guida i suoi ragazzi che cercano di far del proprio meglio, in rimonta accorciano le distanze sul 24-17, ma non basterà il set sarà chiuso dai campani solo un punto dopo 25-17.

Il terzo set è per la squadra del Taranto un ri-azzerare la partita tutto si può ancora fare, con grinta il sestetto rientra in campo e nonostante il minimo distacco, il  Bava Rione Terra si lascia dietro il Taranto in media di due punti fino al 13- 13 , poi velocissimi scambi e fiato sospeso con punteggio a favore in maniera alternata tra le due squadre. Roberi, Disabato, Giosa, incisivo il loro contributo, oltre alla difesa di Nero, ma tutta la squadra fa bene. Si replica poi 15-15 , 16-16 e sul 17 la squadra del Taranto ha lo scatto che merita;  allunga il passo con un gioco ben costruito sul 20-23. Le azioni successive saranno una conferma delle capacità dei rosso-blu che chiudono il set sul 21-25 .

 

Il quarto set, nonostante alcune perplessità arbitrali, porta il Taranto in netto vantaggio già dalle prime battute di gioco sul 6-11; la competenza  della compagine Ionica si conferma anche a metà set, con attacchi che lasceranno sul parquet del Pozzuoli il ricordo dei nostri. La squadra di casa non molla e recupera pur restando indietro sul 14- 19 . Il Taranto determinato fa spettacolo e chiude set e partita sul 16-25.

Era fondamentale vincere questa partita per difendere il posto in classifica e affrontare al meglio il prossimo incontro  con la CML Vesuvio, ancora una partenopea per la Erredi Volley che saprà certamente giocare al meglio regalando un connubio di sport-spettacolo domenica 10 marzo al Palafiom, come sempre alle ore 18.00.  

Hanno arbitrato:

1. DE SIMONE PASQUALE

2. MORENA FABIO

 

formazioni

Erredi:Disabato  16 - Parisi 2- Piscitelli 0 - Garofalo 2 -Carofiglio 8 - Roberti 17 -Mingolla0  - Schifone0 - Giosa 18 -Gasbarro 0 -Nero 0 .

Pozzuoli: Vacchiano 0 - Vacchiano L. 0 -Della Monica 0 - Scotto 0 - Calabrese  25- Arzeo 5 -Riccio 1-  Giordano 9 - Ferrara 8 - Palumbo 4 - Coppola 4 - Mignone 3 .

L’emergenza ambientale a Taranto dove il sindaco Rinaldo Melucci ha disposto la chiusura per 30 giorni di due scuole del quartiere Tamburi ( De Carolis e Deledda) e  il divieto di pascolo e coltivazione nell’area della Salina Grande, è al centro dell’iniziativa dei consiglieri regionali Gianni Liviano , Donato Pentassuglia,   Fabiano Amati , Sergio Blasi,  Napoleone Cera, e Ruggiero  Mennea. 

Questi hanno chiesto al presidente della V Commissione Mauro Vizzino di convocare con urgenza  nella  per un'audizione  l'Arpa e l'ASL di Taranto. Obiettivo della convocazione è quello di ottenere risposte sui seguenti quesiti:               È vero che le così dette collinette ecologiche determinano pericoli per la salute umana, in base ai parametri previsti dalla normativa vigente ?

È vero che risultano aumentati gli ipa cancerogeni nel quartiere Tamburi rispetto al passato e che superano i livelli previsti dalla normativa vigente?

 

È vero che la concentrazione di diossina nell’intera città di Taranto sia aumentata rispetto al passato e che supera il livello previsto dalla normativa vigente.  Ci auguriamo che tali risposte  vengano fornite al più presto e che, trattandosi di una questione che riguarda la salute e la vita dei cittadini di Taranto, una volta per tutte si metta fine allo stucchevole balletto su dati e numeri. 

 

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