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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Lo sfondo integratore della storia e della cultura classica diventa - attraverso il teatro - una strategia di apprendimento motivazionale capace di ricordare ai nostri giovani – per dirla con le parole di Goethe - che "ciò è stato ereditato dai padri bisogna riconquistarlo per possederlo davvero". Lo sottolinea Salvatore Marzo, dirigente del Liceo Aristosseno di Taranto presentando l’interessa Iniziativa che coinvolgerà circa 200 studenti, sapientemente guidati dai loro docenti. Studenti che saranno impegnati in una tre giorni di  performances realizzate grazie al finanziamento ottenuto dal Liceo "Aristosseno" con il progetto MIUR "Piano Triennale delle Arti". L'ingresso è GRATUITO fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati presso i Licei della rete. “Un appassionato omaggio culturale della nostra "meglio gioventù" - ha evidenziato Marzo - alla comunità jonica”.

L’ASSESSORE BORRACINO “STORICA VITTORIA DEI LAVORATORI EX ILVA NEL GIUDIZIO PROMOSSO CONTRO ARCELOR MITTAL”

Grande vittoria dei lavoratori dell’ex ILVA di Taranto nel giudizio promosso da alcuni di essi, supportati dal sindacato USB di Taranto, contro Arcelor Mittal per condotta antisindacale e per aver proceduto all’assunzione del personale secondo criteri discrezionali e in violazione degli accordi sindacali raggiunti tra le parti.

Questa mattina è stato pubblicato il provvedimento reso dal Giudice del Lavoro di Taranto che, riconoscendo la fondatezza delle pretese avanzate dai ricorrenti, ha accolto le domande proposte dai lavoratori, condannando Arcelor Mittal a riesaminare le posizioni dei circa 1.700 lavoratori posti in esubero al fine di verificare se, per ciascuno di loro, sono stati effettivamente applicati i criteri per le assunzioni previsti dall’accordo sindacale del 6 settembre 2018. Il Giudice, inoltre, ha chiarito che questa verifica non metterà assolutamente in discussione la posizione degli 8.200 lavoratori già assunti da Arcelor Mittal, ma ove dall’applicazione rigorosa delle clausole contenute nel predetto accordo, dovesse emergere che alcuni lavoratori (come lamentato dai ricorrenti) sono stati ingiustamente esclusi e posti in esubero, il colosso indiano dell’acciaio, nuovo proprietario del sito siderurgico di Taranto, dovrà provvedere alla loro assunzione, aumentando il numero complessivo dei lavoratori assorbiti.

“Si tratta di un provvedimento giudiziario - commenta l’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borracino-che non esito a definire storico e per il quale esprimo tutta la mia più grande soddisfazione, come Assessore allo Sviluppo Economico della Puglia e rappresentante istituzionale di questo territorio. Merito va dato ai lavoratori che hanno avuto il coraggio di intraprendere questa battaglia per un loro diritto, e all'avvocato Mario Soggia che li ha difeso in maniera esemplare.

Come noto- prosegue Borracino- la Regione Puglia è sempre stata accanto ai lavoratori ex Ilva in questo giudizio e ha dimostrato concretamente, in ogni circostanza, la sua vicinanza e il suo sostegno anche con la partecipazione del Presidente Michele Emiliano e del sottoscritto alle udienze che si sono svolte presso il Tribunale del capoluogo jonico.

La vittoria di questa battaglia giudiziaria dimostra che nessuno, neanche Arcelor Mittal, può pensare di perseguire i suoi profitti calpestando i diritti dei lavoratori e quelli di tutta la città di Taranto.

La Regione Puglia conferma il suo impegno e la sua attenzione nella verifica costante del rispetto rigoroso, da parte dei nuovi proprietari del sito siderurgico, degli accordi sindacali raggiunti che non possono certo essere disattesi impunemente.

 

 

Ringrazio i lavoratori per il loro coraggio e per la loro determinazione- conclude Borracino- ed esulto con loro per questo straordinario risultato.”

Palagiano (Ta)Questa sera, dalle ore 17, presso l’auditorium della scuola “Rodari” in via Bachelet si torna a parlare della crisi del comparto agrumicolo, mettendo insieme gli attori del territorio, gli agrumicoltori ma anche gli agronomi, le associazioni di categoria e tutte le istituzioni. 

Invitati dal primo cittadino Domiziano Lasigna, tutti i sindaci dei comuni del versante occidentale e le associazioni di categoria. A chiudere l’assemblea saranno Giovanni Gugliotti presidente della Provincia di Taranto e il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.

L’occasione sarà utile per presentare, con l’ausilio di alcuni agronomi locali, la proposta del nuovo disciplinare marchio Dop.

Palagiano – spiega il sindaco Lasigna - è in prima linea, insieme alle altre comunità, a costruire con gli agricoltori nuovi percorsi basati su ascolto, approfondimento e azione. I processi avviati hanno come unico obiettivo la tutela del nostro prodotto e la difesa dei nostri produttori lungo tutta la filiera agrumicola. Chi oggi lavora a dividere e a isolare non sta facendo il bene degli agricoltori, non lavora a soluzioni possibili.

Un appuntamento, quello odierno, già annunciato nell’incontro tenutosi nei giorni scorsi, nell’aula consiliare, che ha visto allo stesso tavolo, Lasigna, Quarto e Maria Rosaria Borracci, sindaco di Palagianello, gli imprenditori agrumicolFloriano Convertino eVincenzo Stellaccio, ma anche Alfonso Cavallo e Aldo Raffaele De Sario, presidente e direttore di Coldiretti Taranto, promotori dell’iniziativa. 

Dagli interventi di questi ultimi è emersa la necessità di iniziare a costruire sul territorio un percorso condiviso, in cui ognuno debba fare la sua parte. Serve un gioco di squadra. Divisi non si va da nessuna parte”. Da dove partire? “Iniziando a identificarsi e diversificarsi sul territorio – ha detto il presidente Cavallo -. In un mercato globalizzato dove prevale la concorrenza sleale, non regolamentata da leggi, bisogna puntare sulla qualità del prodotto e sulla sua promozione, investendo anche negli accordi di filiera che possono rappresentare il primo passo per diversificarsi sul mercato”, così come evidenziato anche da Francesco D’Onghia, presidente sezione Coldiretti Mottola.

Poi, la necessità, rimarcata anche dal direttore De Sario di battersi perché in Europa, relativamente alla commercializzazione del prodotto, ci sia il rispetto delle leggi: “Diversamente, non c’è qualità del prodotto o competitività che tenga. Pensiamo alle importazioni selvagge contro cui Coldiretti si è sempre battuta. Negli ultimi due mesi, il prodotto del Marocco, triangolando per la Spagna, è arrivato in Europa e, solo per esserci entrato, è diventato europeo. 170mila quintali di agrumi marocchini venduti per prodotto europeo”.

E, ancora, il bisogno di risorse, che aiutino i produttori a rinnovare le strutture, a provvedere ai cambi varietali del prodotto, a investire nella promozione dello stesso. Ma necessita fare rete e condividere lo stesso percorso e le stesse strategie.

Concordi anche i sindaci Quarto e Borracci nel sottolineare come sia “fondamentale continuare ad incontrarsi ai tavoli istituzionali che aprono il fronte e allargano il confronto”.

“Per la ripresa del comparto – ha rimarcato Lasigna - non esiste un’unica soluzione. Occorre rivedere i disciplinari dei marchi di qualità. Necessita puntare alla cooperazione, alla promozione e portare la voce degli agricoltori non solo all’attenzione della politica regionale e nazionale, ma anche all’attenzione della politica europea. Bisogna investire sull’identità territoriale, credendo nella qualità imbattibile del prodotto”.

Sarà Paolo Borrometi, il giornalista minacciato di morte dalla mafia il protagonista del primo dei tre incontri del “Magna Grecia Awards Experience”, una serie di eventi che celebrano la cultura e in particolar modo la bellezza della vita, legati al prestigioso riconoscimento “Magna Grecia Awards”, fondato nel 1996 da Fabio Salvatore, regista e scrittore pugliese.
Il tratto distintivo #taranto caratterizzerà la presentazione del libro di Borrometi “Un morto ogni tanto”, che si terrà domani venerdì 22 marzo alle ore 19.30 nel Salone della Provincia, in Via Anfiteatro, a Taranto.
Un morto ogni tanto copertina

Con Borrometi, che ha proprio in questi giorni visto raddoppiare la sua scorta, si parlerà di mafia, legalità e giustizia, prendendo spunto dal suo libro “Un morto ogni tanto”, ed. Solferino; dialogheranno con lui Fabio Salvatore, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bari, dott. Alessio Coccioli, il presidente della Camera Penale di Taranto, l’avvocato Egidio Albanese e la Direttrice della casa Circondariale di Taranto Stefania Baldassari.

«Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!» Nelle intercettazioni l’ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalista che indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma Paolo Borrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all’ombra di quelli legali. Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate in questo libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud orientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta. I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l’impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio.

Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz’appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta.

Tutto il Magna Grecia Awards quest’anno si legherà ad un’esperienza di Charity in sostegno al progetto “Trenta Ore per la Vita” in favore dell’AISM. Il comitato Charity è coordinato da Maria Teresa Trenta. Con lei anche Roberta Ungaro, coinvolta nel progetto e testimonial dell’attività benefica, convivendo, da diversi anni con la Sclerosi Multipla. La carità è il fil rouge che lega questo segmento del premio pluridecennale fondato dalla famiglia Salvatore allo Stabat Mater, associazione che già in passato ha collaborato alla realizzazione del MGA nel 2015, rappresentato da Raffaele Vecchi, presente nel team organizzativo degli eventi tarantini.

Favetta. Mister Panarelli:” Ho rivisto il Taranto che conosco.” D'Agostino: “ Vittoria che ci consente di ripartire.”

 

di Andrea Loiacono

 

Il Taranto batte l'Altamura grazie a una rete per tempo siglata da D'Agostino su calcio di rigore e da Favetta, giunto alla sua nona rete stagionale. Dopo una partenza equilibrata senza grossi sussulti il Taranto riesce a sbloccare l'incontro al 34' grazie a un calcio di rigore concesso per atterramento di Esposito. Dal dischetto D'Agostino non sbaglia per la gioia dei circa quattromila tifosi ionici presenti sugli spalti.

Il primo tempo si conclude con il Taranto in controllo del match. Nella ripresa il copione cambia, i rossoblu appaiono da subito più determinati con Esposito e D'Agostino sempre più al centro del gioco. È proprio Esposito a divorarsi la palla del 2-0 a tu per con il portiere avversario. Ci prova anche D'Agostino con una conclusione potente respinta di pugni. Mister Panarelli inserisce Favetta e Marsili dalla panchina. Ed è proprio il centravanti rossoblù a chiudere l'incontro con il 2-0 realizzato dopo una fuga sulla trequarti. Il Taranto avrebbe anche l'opportunità per triplicare ma di Senso da poco entrato per Oggiano spara alto da buona posizione. Il match si conclude con i giocatori rossoblu che fanno festa sotto la curva nord. I risultati dagli altri campi, soprattutto il 3-1 in rimonta del Cerignola sul Fasano lasciano un poco di rammarico ma la notizia è che il Taranto riparte dopo lo stop di Gravina.

In sala stampa mister Panarelli appare soddisfatto ai microfoni delle emittenti locali: “Giocavamo contro un avversario che è venuto a Taranto per giocarsi la partita con personalità, cosa che non tutte le squadre venute allo Iacovone hanno fatto. È chiaro che al 95' i risultati degli altri e la classifica li guardiamo ma non voglio parlare degli altri adesso. Abbiamo l'obbligo di guardare avanti e se possibile migliorare ancora. Ci tenevo a non prendere gol e mi sarei sentito beffato se lo avessimo preso nell'unico tiro in cui hanno calciato in porta. Oggi anche a causa delle assenze di Ferrara e Salatino abbiamo sperimentato la fase di non possesso a 3. Credo che se il campionato si manterrà leale fino in fondo abbiamo il dovere di crederci, non farlo sarebbe da stupidi. Durante la sosta abbiamo passato dei lunghi giorni di attesa perché dopo la sconfitta di Gravina volevamo riscattarci subito. A Gravina non ho visto la mia vera squadra, mentre oggi ho rivisto un Taranto determinato convinto di fare sua la partita. Con un poco di concretezza in più avremmo potuto segnare anche di più. Gli uomini che ho schierato sono dipesi da quello che vedo in allenamento e dalle caratteristiche dei ragazzi che alleno. Oggi ci tengo a ringraziare i tifosi perché nonostante qualche passaggio sbagliato di troppo non hanno mai smesso di sostenerci.

Autore della rete che ha sbloccato la gara è stato D'Agostino, giunto a 16 reti in campionato: “ Era un risultato che serviva per riscattarci, abbiamo vinto un'altra gara; non dobbiamo pensare troppo alla classifica. Quello che sarà sarà. Contro l'Altamura non è mai facile ma penso che abbiamo legittimato il risultato con una buona quantità di palle-gol create. Personalmente ora sto meglio ma ho avuto un risentimento al flessore che mi ha costretto a delle cure particolari. In occasione del rigore ho mantenuto la giusta freddezza. Sono contento per il mio gol numero 30 con la maglia del Taranto in 45 partite, al resto non ci penso. Non tutte le partite si possono dominare dal primo minuto; la classifica marcatori la guardo ma non è la mia priorità. Voglio andare in serie C con il Taranto.

 

Autore del raddoppio con una grande fuga di potenza sulla trequarti è stato il bomber rossoblu Ciro Favetta, giunto alla sua nona rete in campionato. Da lui le prime parole a caldo negli spogliatoi:” Quando si segna è sempre bello per un attaccante, venivamo da una sconfitta e dalla sosta; ci tenevamo a ripartire forte. Ho siglato il gol dopo una prima occasione sprecata. Non era facile perché dopo il primo controllo la palla ha avuto un rimbalzo strano che mi ha condizionato nel tiro. Il secondo non lo ricordo bene ma sono stati bravi i compagni a servirmi in profondità, sono i palloni che prediligo. Per me giocare all'inizio o alla fine non fa differenza, l'importante è farsi trovare pronti. Abbiamo conquistato una grande vittoria tenendo bene il campo nel secondo tempo.

 

La Erredi Volley Taranto si impone nel pomeriggio per 3 set a 0 alla fortissima squadra del Casarano. Una dimostrazione di forza degli ionici che proietta la Società fra le favorite per il salto di categoria. Importante in questa direzione sarà lo scontro diretto con il Massa di sabato prossimo, diretta concorrente per la promozione in A. Tornando all’incontro con Il Casarano il primo set si è concluso con un 25 a 19, mentre il secondo set è stato molto equilibrato con la Errwdi che si è imposta solo per 28 a 26 con la squadra di casa che ha avuto anche il set ball. Il Terzo ed ultimo set ha visto i leccesi condurre per i primi punti poi i tarantini hanno ripreso il match imponendosi per 25 a 23. Sarà sicuramente una settimana intensa per la Erredi per il suo presidente Castaldo e per il patron Tagarelli che si attendono dai ragazzi una prova di grande portata. 

Pd: Assemblea Nazionale elegge Dario Stefàno in Direzione

L’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, riunita all’Hotel Ergife di Roma ha proclamato come già programmato segretario nazionale Zingaretti. Presidente Nazionwle è stato invece eletto l’ex Premier Gentiloni. Fra i componenti la Direzione Nazionale è risultato eletto il vicepresidente dei democratici in Senato, Il pugliese Dario Stefàno.

Torna in scena a richiesta lo spettacolo “Canta di Napoli….L’altra faccia della luna”, a cura dell’ ’associazione culturale “CI PROVI…AMO” con la Compagnia KISSA, che si terrà giovedì 21 marzo 2019 alle ore 20.30 (ingresso ore 20.00) al Teatro Turoldo, in via Laclos, Taranto. Con Nando Lo Pio, Francesco Basile, Mariella Dell’Isola, Cinzia Greco. Per l’ esecuzione musicale saranno all‘opera i Maestri Luca Simonetti – Baritono, Gianluca Mortato al violino, Massimiliano Conte al pianoforte. Regia: Raffaela Caputo. Direzione tecnica Nicola Del Conte. Il costume di Pulcinella è di Marinella De Donno. Info e prenotazioni: 3495613303 -3398078810. Costo del biglietto 10.00 euro, ridotto 8.00.
Canta di Napoli l‘ altra faccia della luna è un vero viaggio nel cuore della musica lirica napoletana , una rappresentazione teatrale e musicale sui generis che tuffa malinconicamente lo spettatore nel passato, senza dimenticare di strappare un sorriso.
L‘ altra faccia della luna, cioè il suo lato oscuro, spia, attraverso gli occhi di un testimone d’eccezione, la dimensione nascosta delle cose : l’ inespresso. A Pulcinella, oniricamente immaginato seduto da sempre sulla coda della luna e a Zeza la sua compagna , “il compito di svelare agli ignari spettatori i retroscena, i “gossìp” e gli aneddoti sconosciuti ai più. Il baritono Luca Simonetti ha appena vinto il Concorso “Comunità europea” per giovani cantanti lirici di Spoleto. Trentadue anni, dopo tre giorni di audizioni, è stato decretato il cantante lirico più talentuoso e debutterà a settembre nella stagione lirica 2019 dello “Sperimentale”
Canta di Napoli 1 (1)

“Giunti fin qui da su la luna lasciandoci d’un raggio scivolare”, così si esprimono i protagonisti dello spettacolo, attraverso ricordi, rimpianti, segreti ed incontri con persone che appartengono al passato. C’è spazio anche per gli amici d’infanzia ed i parenti che non si vedono da tempo, sottratti al velo polveroso della memoria ; essi sembrano rivivere , comunicandoci oltre il tempo e lo spazio, lo stesso vigore, gli stessi sentimenti, le stesse passioni ed i tormenti che hanno ispirato alcune delle più famose canzoni napoletane tra fine ‘800 e inizio ‘900. Ogni spettatore rivivrà, immedesimandosi in alcuni di questi tratti peculiari, momenti della propria vita e ricordi cari, gelosamente custoditi nel proprio cuore. “Perchè la musica napoletana – afferma la regista Raffaela Caputo – ha segnato la storia di un secolo, caratterizzando, con il suo ritmo unico e travolgente, spaccati di vita di una società in cambiamento, pronta a cogliere tutte le modificazioni sociali degli ultimi decenni. Diamo voce all’inespresso, e promuoviamo la bellezza della musica e l’armonia attraverso alcuni dei titoli più famosi in assoluto. Non cantare con gli artisti sarà impossibile”.
Lo spettacolo prevede un alternarsi tra musica e recitazione, grazie alla maestria degli attori e dei musicisti, tutti coinvolgenti”. Il risultato è un altro lavoro impostato come laboratorio teatrale di sperimentazione permanente. I Maestri Luca Simonetti -Baritono, Gianluca Mortato al violino, Massimiliano Conte al pianoforte, che faranno rivivere attraverso la loro arte un repertorio di autori che va da Francesco Paolo Tosti a Eduardo di Capua. Canta di Napoli l‘ altra faccia della luna è un vero viaggio nel cuore della musica lirica napoletana tra fine 800 ed inizio 900, una rappresentazione teatrale e musicale sui generis che ci tuffa malinconicamente nel passato senza dimenticare di strapparci un sorriso.

E’ quanto emerso in un Convegno ANMIL che chiede “interventi urgenti per bonifica e ricerca”

 

Non esiste soglia al di sotto della quale il rischio del tumore asbesto correlato sia del tutto assente. Basta una microfibra per essere a rischio e scatenare l’insorgenza di tumori ad eziologia da inalazione o da ingestione.

Le parole dell’oncologo e medico legale Alessandro Maggi irrompono nella sala del Convegno voluto dall’ANMIL insieme a INAIL, CSDN (Centro Studi Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano”) e dalla Fondazione Scuola Forense di Taranto, e svoltosi ieri sera nel Castello Episcopio di Grottaglie.

In Italia l’amianto è ancora molto presente – ha detto – e considerato il lungo tempo di latenza delle patologie collegate a questo pericoloso materiale, possiamo considerare l’emergenza ancora crudelmente attuale.

Così attuale da rendere Taranto con il suo picco del + 8,1% una terra di frontiera da cui levare forte l’appello verso nuovi investimenti e nuova attenzione normativa.

Dal 2006 al 2018 – spiega Emidio Deandri, presidente dell’ANMIL di Taranto – solo all’interno del grande stabilimento siderurgico sono state bonificate tonnellate di amianto. Nelle cabine elettrice, nelle palazzine e nei pulpiti, nei caminetti , sui carroponti, nei quadri di potenza. E ci sono ancora 3600 tonnellate  di amianto censite e nel 97% dei casi in matrice friabile da smaltire negli altiforni. Quella platea di lavoratori però è costretto ancora a rincorrere una normativa inadeguata che lascia tutto in capo a quegli operai l’onere della prova di quell’esposizione.

Il siderurgico ma non solo. Nella tabella del rischio rimangono i lavoratori degli arsenali, dei cantieri navali, delle industrie tessile, dell’edilizia e una platea sempre più vasta di cittadini che entra in contatto con l’asbesto nascosto nelle abitazioni o  negli uffici pubblici.

Siamo nel pieno dell’emergenza – conferma Annamaria Stasi, dirigente dell’INAIL per il comparto delle malattie professionali – e probabilmente saremo costretti a registrare dati in aumento anche nei prossimi 30-40 anni, perché continua ad essere un piano di emersione del pericoloso materiale ancora poco incisivo e dettagliato.

Eppure il dato epidemiologico sembra chiaro, così come le numerose pubblicazioni scientifiche dimostrano.

Esiste una frontiera tutta da esplorare – conferma il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, in questi anni in prima fila anche per la lotta alla discarica di Torre Caprarica – l’amianto si inala, ma rischia di essere ingerito anche a causa di acqua di falda o alimenti contaminati. Su questo aspetto dovremmo fare fronte comune.

Mentre sembra tutto ancora poco proporzionato all’emergenza.

Anche la Legge di Bilancio del 2019 ha deluso – spiega Maria Luigia Tritto, consulente legale dell’ANMIL – con una visione ancora troppo restrittiva degli anni necessari per vedersi riconosciuto il diritto all’esposizione ad amianto.

Tempi che anche per Claudio Schiavone, del Centro Studi “Domenico Napoletano” di Taranto “tra riconoscimento, prescrizione e decadenza, penalizzano soprattutto le vittime di questa carneficina silente”.

Serve un intervento normativo forte – precisa Giovanni Battafarano, già consulente del Ministero del Lavoro con il ministro Cesare Damiano – per confezionare una legge che possa accelerare i tempi e abbassare i termini dell’esposizione. Un intervento che sia rigoroso e giusto.

E sui tempi e la ricerca poggia la piattaforma rivendicativa di ANMIL a livello nazionale.

Il Parlamento e il Governo devono dare risposte – afferma il presidente nazionale dell’Associazione, Franco Bettoni – con una riapertura dei termini per la presentazione delle domande volte a chiedere il riconoscimento dei benefici previdenziali non più esigibili dal 15 giugno del 2005; con una estensione dei benefici ai lavoratori che sono stati esposti all’amianto anche per periodi inferiori ai 10 anni; con l’estensione dei benefici anche al personale delle forze armate e del comparto sicurezza; l’adozione di un piano di investimenti e incentivi che finanzi ricerca ma anche emersione e bonifica.

L’ Incontro fra Confindustria ed una delegazione di ArcelorMittal Italia rappresentata da Emmanuel Rodriguez (Direttore Acquisti), Annalisa Pasquini (Direttore Risorse Umane), Philippe Aubron (Direttore Finishing Taranto) e Giorgio Battisti (Direttore Sicurezza), si è tenuto nella sede della Camera di Commercio. Presenti circa duecento imprenditori confindustriali.

L’incontro - ha commentato sulla sua pagina FB il Presidente di Confindustria Enzo Cesareo - è stata l’occasione per illustrare le regole di ingaggio dei fornitori locali con ArcelorMittal. "L’indotto pugliese che collabora con il Gruppo - è stato detto nel corso dell'incontro - è quantificabile in circa 200 M€/anno ed è quindi naturale e necessario per ArcelorMittal sviluppare un rapporto di partnership virtuoso e duraturo con le realtà pugliesi e tarantine. ArcelorMittal condivide i risultati positivi con i clienti, i fornitori e la comunità in generale. La trasparenza, secondo le parole del Direttore Acquisti di ArcelorMittal Italia Emmanuel Rodriguez, “rappresenta il migliore strumento per instaurare fiducia e comprensione”. Un rapporto di fiducia che, ha affermato Rodriguez, “permetterà ai fornitori locali di diventare partners di un gruppo globale leader nel settore”. 

Come Confindustria Taranto - ha proseguito Cesareo - si è trattato di un incontro dalla forte valenza, in considerazione dei pochi mesi trascorsi dall'insediamento della nuova cordata. Abbiamo accolto con estremo favore, in questa occasione, l’approccio chiaro e diretto dei rappresentanti di ArcelorMittal Italia. Siamo certi che lo scambio, inteso come necessità di confronto fra l’azienda e Confindustria, possa proseguire anche nei mesi a venire, al fine di ottimizzare ogni forma di collaborazione e poterne così monitorare i ritorni e i benefici – a tutti i livelli, economico, sociale ed ambientale- sul territorio. Contestualmente, accogliamo con altrettanta fiducia la dichiarata disponibilità di AM Italia a dare continuità al rapporto con le aziende dell’indotto locale, nel rispetto degli standard richiesti e nel solco già tracciato in anni di consolidato rapporto fra il centro siderurgico e le nostre imprese.

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