Confermata anche dalla Corte d’Appello la condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere per una maestra di una scuola dell’infanzia di Taranto, arrestata a novembre 2017 con l’accusa di aver maltrattato i suoi alunni di età compresa tra i 2 e i 3 anni durante le sue lezioni. Secondo la Corte d’Appello nel dibattimento dibattimento non ci sarebbero state novità rispetto a quanto emerso nel primo grado di giudizio. Il fatto venne alla luce dopo la segnalazione dei genitori dei bambini tutti costituitisi parte civile. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Taranto si avvalsero di telecamere nell’aula per verificare le accuse che i genitori muovevano nei confronti della maestra. E le riprese avrebbero confermato il comportamento dell’insegnante che, secondo l’accusa, avrebbe maltrattato i bambini con urla, spintoni, strattonamenti e schiaffi.
"Nel giro di poco tempo il Foro di Taranto perde due grandi professionisti, due Uomini per bene, che tanto potevano e dovevano dare alla nostra comunità, entrambi strappati da un male terribile e incalzante"
E' questo uno dei tanti, tantissimi messaggi che in questi giorni stanno inondando i social per ricordare i due professionisti tarantini scomparsi a distanza di meno di un mese uno dall'altro. Nicola Basile e Fausto Soggia, entrambi avvocati animati dalla passione per il loro lavoro, entrambi sconfitti da un tumore nel tempo più esaltante e pieno della vita.
Colpiscono i due messaggi di cordoglio del presidente e dei consiglieri dell'Ordine degli avvocati, uno dopo l'altro, a certificare questo doppio profondo lutto, causato da un male che a Taranto colpisce più che altrove.
"Assieme a Facebook invecchiamo anche noi - scrive la poetessa Mara Venuto- così capita che quasi ogni giorno le nostre home siano attraversate dal ricordo di chi non c'è più, soprattutto anziani, persone in là con gli anni, secondo l'ordine della natura.
A Taranto no.
Nelle nostre home si susseguono necrologi di giovani, a volte giovanissimi, persino di bambini andati via troppo presto.
Oggi Nicola, 47 anni, una figlia piccolissima che crescerà senza il padre. Un tumore fulminante al cervello, che già dalla diagnosi non dava nessuna speranza di sopravvivenza. È la terza vittima giovane, che conoscevo personalmente, in pochi mesi. Una strage festeggiata meno di 15 giorni fa con una cerimonia, in occasione della riaccensione dell'altoforno AFO1 dopo quasi un anno di manutenzione. I tarantini sacrificati respiravano un'aria migliore, e non sia mai che qualche altra vita nel tempo potesse essere risparmiata, tenendo in funzione solo l'AFO4.
Il padre di Nicola e il mio sono sempre stati amici, si prendevano in giro per la fede politica diversa, Lello gli chiedeva puntualmente il voto e qualche volta credo che papà lo abbia votato, per affetto e perché Lello era buono, un avvocato ottimista, di quelli che abbracciano anche i disastri per idealismo. Nicola era un buono come suo padre, sempre allegro, guascone, scanzonato, divertente, lo ricordo in tante feste adolescenziali, in casa e nei locali di allora intossicati dal fumo, in cui ci muovevamo a tentoni, come anche nella vita. Era talmente alto e grosso che lo zaino su di lui sembrava piccolo, nelle mattine fuori da scuola spesso si chiedeva se entrare o meno, e durante le occupazioni era in prima fila, un gigante con i capelli rossi e le lentiggini, in bomber e anfibi al ginnasio e col Barbour al liceo. Lo ricordo così, e sento ancora nelle orecchie, dopo 25 anni, la sua risata, tutta di gola e singhiozzante.
Ho visto una sua foto degli ultimi mesi, imbronciato e smarrito, come un bambino grande. Spesso lo incontravo sotto casa dei miei, sua madre abita pochi numeri più giù. La morte improvvisa del padre, la sua roccia, il giorno di Capodanno di nove anni fa, lo aveva
invecchiato un po', aveva offuscato un'innata leggerezza.
Ogni volta mi dico che non scriverò più nulla quando amici o conoscenti cari se ne vanno. A che serve, in fondo? Ma poi ci ricado, perché scrivere è ricordare, è un abbraccio impossibile, è dire a sé stessi ciò che la perdita di confidenza e di frequentazione hanno impedito negli incontri fugaci."
" Fausto Soggia non c’è più - scrive Mino Borraccino, consigliere regionale- non ce l’ha fatta purtroppo a vincere la battaglia contro la malattia che lo aveva colpito qualche tempo fa!
Oltre che un valido professionista, un avvocato “tutto d’un pezzo”, è stato un uomo per bene, una persona dolce, aperta, buona con tutti.
Mi manca e mi mancherà, come, son certo, mancherà a tanti.
Mai avrei pensato di dover scrivere questo post, ancora non ci credo…Fausto era per me, quello che si definisce un “buon amico”, dove l’aggettivo “buono” racchiude tante virtù, di quelli amici di “una volta”, leale e sempre disponibile.
Ci siamo voluti bene per quasi 20 anni e nonostante non ci siano state frequentazioni assidue, ogni volta che ci incontravamo, per noi, era una grande festa. "
Questa la citazione con cui la Camera penale di Taranto ha dato il suo addio a Fausto Soggia.
"Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore.
Ma l'Avvocato no. L'Avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l'Avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sè, assumere su di sè i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce.
L'avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità”
Pietro Calamandrei
Ciao Fausto per noi sei stato un leone fino all’ultimo giorno con la Toga a combattere.
Lu.Lo.
Al via la terza edizione della manifestazione organizzata insieme ai giovani del territorio. Due i concorsi di cortometraggi (animazione e finzione) e tanti gli ospiti che arriveranno, tra i quali l’attore Marco Leonardi, il giovane Totò di Nuovo Cinema Paradiso
Un progetto culturale e sociale che coinvolge i giovani della comunità in tutte le sue fasi e che vedrà accendersi i riflettori, per la terza edizione, dal 14 al 16 novembre a Crispiano. È il Be Green Film Festival, organizzato da Armamaxa e Comune di Crispiano, con il sostegno di Regione Puglia, Apulia Film Commission e Otto per Mille Valdese. La manifestazione si terrà al cinema teatro comunale di piazzetta Casavola e prevede due concorsi, uno di cortometraggi di animazione e un altro di cortometraggi di finzione. Tutte le serate sono a ingresso libero, alcune delle quali con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite (https://www.eventbrite.com/cc/be-green-film-festival-ediz-2024-3742559).
Oltre alle visioni, variegato è il programma ideato dai direttori artistici Gaetano Colella e Andrea Simonetti. Importanti, come già nelle passate edizioni, sono le partnership con le associazioni locali e con altri festival cinematografici, che permetteranno di proporre interessanti appuntamenti durante le tre serate. Come si intuisce dal nome, il Be Green Film Festival sin dalla sua nascita si pone l’obiettivo di esplorare le tematiche legate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. E lo fa insieme ai più giovani che sono impegnati da mesi nelle varie fasi organizzative della kermesse: è la Be Green Factory, un gruppo di ragazzi dai 13 ai 18 anni che negli anni va crescendo numericamente e che collabora attivamente insieme agli organizzatori, sia rispetto ai contenuti del festival sia per quanto riguarda gli aspetti più pratici. In questa edizione la Be Green Factory ha ricevuto il supporto della Fondazione Taranto25.
Anche quest’anno le serate festivaliere vedranno la presenza dell’attrice Antonella Carone (la Perfidia di Me contro Te) nelle vesti di presentatrice. Cambia, invece, la giuria tecnica che per la terza edizione sarà composta da Isabella Aguilar, sceneggiatrice cinematografica (Il primo giorno della mia vita, Noi anni luce, The Place, Dieci inverni) e di numerose serie tv (Baby e Luna parkper Netflix, Califano per Rai), Alessandro Valenti, regista, sceneggiatore e produttore italiano, oltre che direttore artistico del festival del cinema francese Vive le cinéma, e Riccardo Costa, direttore artistico dell'Asti Film Festival, festival gemellato aquello di Crispiano. La locandina del Be Green Film Festival 2024 è stata realizzata dall’illustratore tarantino Gabriele Benefico.
La terza edizione del Be Green si aprirà ufficialmente domani, giovedì 14 novembre, alle 18.30, con la proiezione dei corti di animazione. Questi i titoli selezionati: Monster (Germania, 5’, 2024), Crab(Polonia, 8’, 2022), Carpinchos(Francia/Uruguay/Cile, 10’, 2024), War Theater (Francia, 7’, 2024), Island(Israele, 8’, 2022). Saranno i piccoli giurati dell’istituto comprensivo “Severi – Mancini” di Crispiano che nei mesi scorsi hanno seguito un percorso formativo ad assegnare il premio Miglior cortometraggio di animazione. Alle 20.30 sul palco del cinema comunale si terrà un focus intitolato “Che succede a Gaza”, in collaborazione con il Nazra - Palestina Short Film Festival. Ci sarà la proiezione del cortometraggio Abo Jabal della regista e giornalista Bisan Owda che nell’ultimo anno ha documentato le sofferenze dei civili e le devastazioni subite da lei e dalla sua famiglia nella Striscia. A seguire avrà luogo un incontro con Nabil Bey Salameh (cantante e fondatore dei Radiodervish) e Carlo Mileti (cooperante e presidente di SudSud Made in Dignity), coordinato dalla vicepresidente della Fondazione Emmanuel Stefania Gualtieri. La prima giornata di festival si chiuderà con la Notte Monsters, in collaborazione con il Monsters – Fantastic Film Festival. I presenti avranno la possibilità di guardare in anteprima tre corti selezionati dalla settima edizione del festival che si terrà a Taranto a fine novembre. I film scelti sono Fluids(Francia, 2022, 14'), Dispensary of Death (Irlanda, 2022, 14') e Trees Painted in Tar(Danimarca/Francia, 14’, 2024).
La giornata del 15 novembre verrà aperta da un’anteprima speciale, quella di Never Too Late, la serie tv prodotta da Rai Fiction e Propaganda Italia. A Crispiano saranno proiettati i primi due episodi della serie tv teen ambientalista, che andrà in onda dal 22 novembre in prima visione su Rai Play. Al termine degli episodi saliranno sul palco del cinema comunale Arianna Becheroni (già protagonista della serie Bang Bang Baby) e Roberto Nocchi (Tutto può succedere e Mio fratello rincorre i dinosauri), attori protagonisti della serie, insieme a Leonardo Ferrara, capostruttura Serialità 4 e Offerta Digitale di Rai Fiction. Alle 20.30 sarà la volta dei corti di finzione della selezione ufficiale. Questi i film in concorso: Chat Mort (Canada, 13’, 2023), Un lavoretto facile facile (Italia, 15’, 2024), Things Unheard Of (Turchia, 15’, 2023), Ice Break(Repubblica Ceca, 20’, 2022), Rachid (Belgio, 19’, 2023). Alle 22.30 ritornerà “Una notte al cinema”, un appuntamento che l’anno scorso ha riscosso grande successo tra i più piccoli: una non-stop di proiezioni e laboratori cinematografici, a cura del Circolo Arci “Mariella Leo”, che andrà avanti fino alle 8 del mattino successivo. L’attività si rivolge a bambini di 9-10 anni, che dovranno munirsi di un tappetino e di un sacco a pelo o di una coperta. Alla colazione ci penseranno gli organizzatori.
La serata finale del festival, quella del 16 novembre, vedrà la presenza dell’attore Marco Leonardi, che sarà protagonista di un talk curato da Volta la carta. Saranno i ragazzi della Be Green Factory, guidati dal giornalista Vincenzo Parabita, a intervistare l’ospite. Leonardi è noto al grande pubblico innanzitutto per aver interpretato Totò ragazzino in Nuovo Cinema Paradiso. Ma la sua filmografia è piena di lavori importanti, tra cui Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta in Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e, più di recente, Anime nere di Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara. Quest’anno ha vinto il Nastro d’Argento Premio Nuovo IMAIE per Il mio posto è qui, (Italia, 110’, 2024), l’opera prima di Daniela Porto e Cristiano Bortone che verrà proiettato al termine della chiacchierata con l’attore. Il film, che ha già ottenuto diversi riconoscimenti in questi mesi, narra una storia di amicizia e di emancipazione in un tempo e un luogo (un piccolo paese della Calabria alla fine della Seconda guerra mondiale) dominati ancora da una radicata cultura patriarcale. Al termine del film si terrà la premiazione dei cortometraggi in concorso. I giovani giurati dell’istituto comprensivo “Severi – Mancini” di Crispiano, del liceo “Archita” di Taranto e della Be Green Factory assegneranno i premi Miglior film, Miglior interprete e Migliore sceneggiatura, mentre la giuria tecnica assegnerà il premio Giuria tecnica. L’altro festival partner Vicoli Corti, invece, assegnerà il Premio speciale.
Fondamentale quest’anno è il sostegno del main sponsor BCC Locorotondo e degli sponsor Sismalab, Audi Basile srl e Parco delle Querce, oltre che dello sponsor tecnico Provinciali srl e dei supporter Ecomac, Monteco e SunElectrics. Altrettanto importanti sono le partnership con Circolo Arci “Mariella Leo”, Volta la carta, Crispiano Comix, Fondazione Taranto25, Francisco Tàrrega Music Academy, People Agency, falegnameria artigianale Paolo Caputo, Cerchio Comunicazione e Gianni Giacovelli Videomaker.
Una giovane maestra gelatiere ed imprenditrice pugliese è sul podio dei finalisti della Coppa Italia di Gelateria. La maestra gelatiere Katia Cavallo è infatti tra i 25 finalisti italiani del Campionato di Coppa Italia di Gelateria, indetto dall’AIG – Associazione Italiana Gelatieri. 39 anni, di Grottaglie (Taranto), Katia Cavallo è stata selezionata tra 1200 concorrenti a livello nazionale. È tra i cinque finalisti pugliesi (tutti gelatieri della provincia di Taranto) ed è una delle tre donne italiane scelte per la fase conclusiva del campionato. È l’unica donna cavaliere del gelato della Puglia, nominata dall’Associazione italiana gelatieri; da sette anni e mezzo guida la sua attività, Gelatika, in piazza Principe di Piemonte a Grottaglie e – nonostante la giovane età – ha acquisito una grande esperienza ed è stata già destinataria, nel tempo, di altri riconoscimenti. Le finali di Coppa Italia di Gelateria si terranno a Roma, allo Stadio Olimpico, dal 14 al 16 novembreprossimi.
La sfida di Katia Cavallo ha un sapore dal fascino antico, legato alla tradizione, ma anche molto contemporaneo: la maestra gelatiere si presenterà al campionato con un gelato al caffè affogato al San Marzano Borsci, con crumble al caramello e scaglie di cioccolato fondente al 70% aromatizzato al San Marzano. “Sono molto orgogliosa di essere arrivata in finale, spero di riuscire a portare avanti il nome della Puglia e di arrivare alla fase della finalissima”, dichiara Katia Cavallo. “Questa partecipazione - spiega Katia Cavallo - rappresenta per noi pugliesi un segnale forte. Come è stato dichiarato infatti nella presentazione che è stata fatta a Bari dalla Regione Puglia, la Puglia è una destinazione di sapori autentici e tradizioni uniche. Con il mio impegno, cercherò di portare a livello nazionale la tradizione del nostro gelato artigianale e i nostri sapori”. Arrivare alla finale di Coppa Italia non è stato semplice, Katia Cavallo è stata selezionata nel febbraio scorso, in una fase del concorso tenutasi a Putignano, dopo una serie di altre tappe. In passato ha vinto numerosi riconoscimenti e ha partecipato a finali di campionati nazionali.
La passione di Katia Cavallo per il gelato e per la pasticceria è nata sin da quando lei era bambina, appassionata di dolci e ricette. Da adolescente, ha scelto di professionalizzarsi e ha seguito dei corsi di formazione per imparare a realizzare un buon gelato artigianale e prodotti di pasticceria. Ha partecipato attivamente alla creazione dell’associazione AIG Puglia e ricopre la carica di consigliere nella stessa associazione pugliese. Sette anni e mezzo fa, ha avviato la sua attività, Gelatika, che gestisce insieme al marito Domenico. La sua gelateria è diventata un punto di riferimento per tanti giovani e famiglie, provenienti non solo dalla provincia di Taranto, che raggiungono Grottaglie per assaggiare il suo gelato. “È tutto realizzato artigianalmente, dal gelato, agli yoghurt, alle crêpes, ai vari impasti”, spiega Katia Cavallo. Si parte da un’accurata selezione delle materie prime, scelte anche grazie alla collaborazione con aziende del territorio, che forniscono alla gelateria di Katia frutta e verdura di stagione. “Collaboriamo inoltre con gli chef della zona, produciamo il gelato da inserire nei menu: ad esempio, abbiamo realizzato un gusto di gelato al prezzemolo da abbinare a tartare di tonno e mango. Inoltre, collaboriamo con diversi e importanti eventi gastronomici e con Slow Food; quest’anno a Taranto abbiamo creato il gelato alla cozza nera tarantina presidio Slow Food”. Il banco della gelateria di Katia Cavallo segue la stagionalità dei gusti. In questi giorni d’autunno, ad esempio, ci sono i gusti melagrana, cachi e mandarino, che sono i frutti di stagione. Ci sono poi i gusti classici, sempre molto richiesti e – seguendo la stagionalità – altri abbinamenti particolari, come il gusto melone di Cantalupo e prosciutto di Faeto presidio Slow Food, che reinterpreta il “prosciutto crudo e melone”; il gusto gelato alla carota di Polignano o il gusto caciocavallo podolico con the nero affumicato. Sono molto apprezzate le varietà “golose”, come il gusto cioccolato imbottito con rhum e granella di nocciole. Al tavolo, il gelato è servito in coppe in ceramica artigianale grottagliese, che ricordano la tradizione di Grottaglie. La gelateria, infine, è nota anche per i suoi aperitivi salati con gelato e per aver lanciato il gelato “Bau”, per cani, un gusto senza latte e senza zuccheri con aggiunta di biscottini alla vaniglia per animali.
Katia Cavallo si prepara intanto a questa competizione come finalista della Coppa Italia del Gelato. “Il gusto che presenterò - dichiara Katia Cavallo - è un gelato che ricorda la tradizione del Sud Italia, quello dei nostri nonni che affogavano il gelato con il San Marzano, un particolare liquore nato in provincia di Taranto, un elisir molto aromatico e profumato. Il gelato che ho creato, caffè affogato al San Marzano Borsci, con crumble al caramello e scaglie di cioccolato fondente al 70% aromatizzato al San Marzano, ha una dolcezza ben bilanciata e si riescono a percepire tutti i sapori. Si sentono bene il caffè, come quello espresso del bar e anche il tocco del San Marzano. Con questo gusto partecipo alla finale, è il mio cavallo di battaglia, chi lo ha assaggiato in anteprima mi ha detto che ricorda i sapori della tradizione, ma, al contempo, è molto goloso e contemporaneo. Spero possa essere apprezzato dai giudici. La nostra filosofia è far sentire i gusti nella loro essenza, esaltare le materie prime, cercare di diminuire per quanto possibile l’apporto di zuccheri, utilizzare ingredienti di base di alta qualità e quanto più possibile vicini al territorio. Con questo gelato, testimonio in sintesi ciò che significa per me e per la mia attività realizzare un gelato, con una grande attenzione alla scelta dei prodotti ma anche alle esigenze dei consumatori, sempre pronti a scoprire le novità ma, al contempo, legati alle nostre tradizioni e al nostro territorio”.
Continua l’articolato percorso di Taranto 25 per promuovere, valorizzare e sostenere lo sviluppo dei tanti “talenti” che esprime il nostro territorio.
Pietra miliare di questa attività è il Premio "Taranto: due mari di Talenti” che, giunto alla terza edizione, ogni anno vede premiare donne e uomini che nati sul nostro territorio si sono poi affermati nei propri ambiti professionali, autentiche “eccellenze che “portano in alto” il nome di Taranto nel Paese e, in alcuni casi, a livello globale.
Il premio, infatti, nasce con il fine di riconoscere un giusto tributo al successo dei premiati, nonché per sugellare e rinsaldare il loro legame con la terra natia: nell’occasione, infatti, i premiati presentano il loro personale progetto “Ponte Girevole” che li vedrà mettere a disposizione un po’ del loro straordinario talento e della grande esperienza a favore di giovani del territorio!
Questo premio, inoltre, vuole far riflettere l’intera comunità, troppo spesso caratterizzata da autodenigrazione e disfattismo, sulla necessità di riappropriarsi sempre più dell’orgoglio dell’appartenenza al suo territorio, così mirabilmente rappresentato nel mondo dalle straordinarie persone premiate.
Organizzata da Taranto 25, la terza edizione del Premio "Taranto: due mari di Talenti” è stata patrocinata dal Comune di Taranto, dal Centro commerciale “Porte dello Jonio” gestito da Nhood, dalla BCC San Marzano di San Giuseppe, dalla Kylix Consulting, dalla GEMS, dal Gruppo Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed Spa e da Tecnopolis.
La cerimonia della terza edizione del Premio "Taranto: due mari di Talenti” si è tenuta, nella serata di venerdì 8 novembre, in un Teatro Orfeo di Taranto sold out con un parterre che ha annoverato le principali autorità civili e militari del territorio; dalla rappresentanza del Prefetto passando per l’amministrazione comunale, regionale, i sindaci della rete dei comuni sostenibili ed i parlamentari del territorio che hanno così accolto l’invito di Taranto 25, nonchè oltre trecento studenti e docentidegli istituti scolastici del territorio nonché le rappresentanze dei professori e degli universitari del polo jonico dell'Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Presente anche una straordinaria rappresentazione della società civile con associazioni culturali, sportive e sociali raccolte dall’ appartenenza al network di Taranto 25.
La serata è stata brillantemente presentata dal giornalista Angelo di Leo, dall’architetto e sustainable designer Fiorella Occhinegro, segretario generale di Taranto 25, e, da Marcello De Pace, direttore di Taranto 25.
È iniziata con un tributo a Adriana Di Cesare, campionessa europea di canottaggio e oggi imprenditrice, originaria di Crispiano, che dopo gli studi a Milano è rientrata nel territorio per fare impresa, che ha portato una sua testimonianza.
Sul palco è intervenuto Fabio Tagarelli, Presidente di Taranto 25, che ha spiegato le motivazioni che spingono oltre 60 imprenditori e professionisti, da cinque anni riuniti in questo innovativo network, ad impegnarsi per il bene e la prosperità della comunità in cui vivono e operano, in particolare sostenendone i giovani talenti, in modo liberale ed appassionato.
Anche grazie a un contributo video, Fabio Tagarelli ha poi mostrato alcuni dei progetti “Ponte girevole” già realizzati dai premiati dell’edizione passata, annunciando che altri sono in itinere e saranno resi noti prossimamente: «ogni edizione del Premio "Taranto: due mari di Talenti” – ha poi detto Fabio Tagarelli – rappresenta solo l’inizio di un percorso che vedrà realizzare i progetti “Ponte girevole” a favore dei nostri giovani».
Il Premio "Taranto: due mari di Talenti” – ha poi proseguito il Presidente di Taranto 25 rivolgendosi ai 300 studenti presenti in teatro – intende lanciare un forte messaggio di speranza a tutti voi. Con l’impegno costante e il duro lavoro si può raggiungere qualsiasi traguardo, proprio come hanno fatto i sette talenti che vedrete su questo palco, con un’unica grande differenza: loro per affermarsi sono dovuti andare via da Taranto, mentre voi invece potrete farlo nella vostra città, perché le cose qui stanno finalmente cambiando, ed in meglio!»
In seguito hanno fatto il loro ingresso i sette premiati: Giacomo Abbruzzese, Giuseppe Cataldo, Gianni Chiffi, Pasquale Di Napoli, Gianluca Farinola, Filomena Floriana Ferrara e Gabriella Nobile.
Sono sette straordinari talenti che si sono affermati ognuno nel proprio ambito, con storie e vite assolutamente differenti, anche di età e con background diversi, ma uniti non solo dall’essere nati sul nostro territorio, ma soprattutto di aver continuato a portarlo nel cuore.
Per una sera si sono incontrati per la prima volta sul palco del Teatro Orfeo, dando finalmente al pubblico che ha gremito in ogni ordine di posto la sala, l’immagine di una Taranto positiva, una Taranto bella, una Taranto che tributa il giusto riconoscimento ai suoi numerosi Talenti!
A loro e a tutto il teatro il Vicesindaco Gianni Azzaro ha portato il saluto del Sindaco Rinaldo Melucci e dell’Amministrazione comunale, per poi esprimere parole di elogio per le attività di Taranto 25.
La serata ha poi vissuto un momento emozionante con la proiezione del video di saluto ed incoraggiamento del 22enne tarantino Guido Putignano, uno dei premiati della passata edizione: organizzatore a Taranto dell’evento BIoTech Days, Guido Putignano è considerato dalla rivista Forbes uno dei 100 più influenti under 30 del mondo!
È seguito un suggestivo momento culturale con il monologo su Falanto di Massimo Cimaglia; al termine della performance Fiorella Occhinegro, coordinatrice del Gruppo Cultura di Taranto 25, ha annunciato la consegna all’attore tarantino, affermatosi a livello nazionale, del Premio Delphis d’Oro per la cultura, nell’occasione consegnato dalla socia Rossella Ninfole.
Sono poi iniziate le premiazioni con i protagonisti che, introdotti da un breve video sulla loro storia personale e professionale, in un breve talk con i conduttori hanno prima raccontato la loro emozione nell’essere premiati qui a Taranto, per poi presentare il loro progetto “Ponte girevole” con cui si impegneranno per i giovani del territorio.
La prima premiazione, da parte del socio Renato Galeone, è stata quella di Gabriella Nobile, una figura di rilievo nel panorama culturale e imprenditoriale italiano. Fondatrice della Nobile Agency, una società di gestione artistica e produzione di eventi con sede a Milano e Dubai, Gabriella ha oltre 28 anni di esperienza nei settori della moda, del lusso e dell'arte. Gabriella, che nel 2018 ha fondato l'associazione "Mamme per la pelle" impegnata contro il razzismo e a favore dell'inclusione, ha scritto diversi libri, tra cui "I miei figli spiegati a un razzista" (2020), che tratta delle sfide del razzismo vissute dai suoi figli adottivi, e "Coprimi le spalle" (2021). Il suo primo libro per ragazzi, "Sette giorni per diventare amici" (2023), affronta temi di diversità e amicizia tra adolescenti.
Il secondo è stato Giuseppe Cataldo che, premiato da Angelo Vozza, è un astrofisico e ingegnere che lavora come direttore della protezione planetaria presso la NASA dove si occupa principalmente sullo sviluppo di nuove tecnologie per l'esplorazione spaziale e la progettazione di strumenti scientifici avanzati per le missioni spaziali; Cataldo, in particolare, è noto per il suo lavoro nel campo delle missioni “astrobiologiche” e per lo sviluppo di tecnologie innovative per l'esplorazione di Marte e altri corpi celesti.
Il socio Martino Basile ha poi premiato Giacomo Abbruzzese, un regista il cui lavoro si distingue per la sensibilità artistica e la capacità di narrare storie che affrontano tematiche sociali complesse. Abbruzzese, infatti, ha ricevuto riconoscimenti per l’impegno nel dare voce a comunità marginalizzate e periferiche, offrendo rappresentazioni autentiche e rispettose delle loro storie e delle loro lotte. Attraverso il suo lavoro, il regista tarantino si è guadagnato il rispetto della critica e del pubblico internazionale, consolidando il suo ruolo come una delle voci più interessanti e significative nel panorama cinematografico contemporaneo.
La premiazione è stata inframezzata da un “fuori programma”, quando il conduttore Angelo Di Leo, ha riconosciuto tra il pubblico tre campioni dello staff tecnico della Gioiella Prisma Volley, la squadra di pallavolo con cui Taranto 25 ha una “storica” partnership: i coach Dante Bonifante e Samuele Papi e il direttore sportivo Mirko Corsano, che sono stati invitati a salire sul palco: dopo la proiezione di un video sulla loro carriera, i soci Ennio Barnaba, Enrico Cinquegrana li hanno premiati con il Delphis d'Oro per lo sport.
È poi ripresa la premiazione con Filomena Floriana Ferrara, affermata CSR Manager - Social Impact Programs & Master Inventor della IBM, nonché TEDx Speaker; autrice di 21 Brevetti informatici e autrice del progetto “NERD” (Non è roba da donne) contro gli stereotipi insiti nelle STEM; ha commosso la platea con la sua storia di bambina dislessica che solo la sensibilità di un maestro ha poi riconosciuto il suo talento instradandola all’amore per i numeri e la matematica, non prima di essere premiata dalle socie Francesca Morciano e Mariella Franchini.
In seguito l socia Alessandra Testa ha premiato Gianni Chiffi: dopo intensi studi sulla storia del cinema e tanti anni di gavetta, dieci anni fa Gianni Chiffi ha dato vita con una socia ad una agenzia di rappresentanza artistica basata su un nuovo modo di concepire il concetto di management cinematografico italiano. Un’esperienza che lo ha poi portato a fondare da solo una sua nuova agenzia che oggi rappresenta alcuni tra i più importanti artisti italiani, tra cui Matilda De Angelis, Fabrizio Bentivoglio, Elodie, Miriam Leone, Sabrina Impacciatore, Eduardo Scarpetta, Alessandra Mastronardi e tanti altri.
Un nuovo fuori programma: Fiorella Occhinegro e il Presidente Fabio Tagarelli hanno invitato sul palco Vincenzo Filardi, ingegnere di Siemens e partenopeo doc, per annunciare il gemellaggio tra Taranto 25 e la Città di Napoli, una nuova partnership che offrirà opportunità di importanti attività. L’annuncio è stato suggellato artisticamente dalla performance della cantante Grazia Maremonti che, accompagnata dal chitarrista Antonio Mantua, ha cantato “Era di Maggio”, famosissima canzone in lingua napoletana che, basata sui versi di una poesia del 1885 di Salvatore Di Giacomo, fu messa in musica dal compositore tarantino Mario Pasquale Costa.
Sono riprese le premiazioni con la socia Verdiana Toma che ha conferito il premio al Professore Gianluca Maria Farinola: dal 2015 è Professore Ordinario di Chimica Organica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove ricopre attualmente il ruolo di Delegato del Rettore alla Ricerca ed Innovazione. Dal 2019 è Adjunct Professor presso il Department of Biomedical Engineering di Tufts University a Boston, mentre dal 2023 per un triennio è Presidente della Società Chimica Italiana. Negli ultimi dieci anni la sua ricerca ha aperto direzioni intriganti sfruttando microrganismi fotosintetici (es. alghe e batteri) e polimeri biologici (es. melanina) come fonte di materiali verdi per la futura optoelettronica e biomedicina. Il suo lavoro ha dimostrato come sia possibile utilizzare microstrutture di silice estratta dalle alghe per ottenere nanomateriali per la fotonica, la biomedicina e nanodispositivi intelligenti per il recupero ambientale. Allo stesso modo, i batteri possono essere incorporati nei dispositivi elettronici, prevedendo una nuova generazione di elettronica basata su microrganismi viventi.
Si è poi conclusa la premiazione con Pasquale Di Napoli, imprenditore specializzato nel settore nautico al quale il premio è stato consegnato dal socio Luca Tagliente: Di Napoli ha fondato la Sicmi Sea Style, un'azienda che da venti anni si dedica alla costruzione di superyacht di lusso con una precisa filosofia: "costruire italiano", un concetto che unisce l'artigianalità italiana con l'innovazione tecnologica; recentemente Di Napoli ha lanciato il progetto "Cantieri di Puglia", in collaborazione con SGM srl, che prevede la costruzione a Taranto di due capannoni per la produzione di yacht, con un investimento complessivo di circa 63 milioni di euro.
Al termine delle premiazioni è stato il Presidente Fabio Tagarelli, di nuovo sul palco, a concludere l’evento sottolineando la coralità del lavoro “dietro le quinte” del Premio "Taranto: due mari di Talenti”, «una manifestazione che è il frutto dell’impegno – ha detto il Presidente di Taranto 25 –di un anno di lavoro di tutti i nostri soci che ci hanno segnalato queste eccellenze tarantine, dimostrando anche in questa occasione che l’unione fa veramente la forza e, soprattutto, permette di realizzare cose meravigliose a favore di tutta la comunità».
Prima della conclusione, l’evento ha vissuto un suggestivo momento artistico con il ritorno sul palco della cantante Grazia Maremonti che, sempre accompagnata dal chitarrista Antonio Mantua, ha intonato la splendida canzone “What a wonderful world”, una performance cui è seguito il gioioso “gran finale” dell’evento con la foto di rito con i premiati e i soci dei Taranto 25 uniti sul palco del Teatro Orfeo.
Il sito di Statte della Hiab, multinazionale che costruisce gru, si avvia alla chiusura. Non sembrano esserci allo stato vie d’uscita o alternative. Per 25 dipendenti su 100, che sono la forza lavoro dello stabilimento alle porte di Taranto, si profilerebbe il trasferimento in Emilia, dove Hiab ha altri due stabilimenti, uno a Minerbio, l’altro ad Argelato, mentre per tutti gli altri vi sarebbe un mix di soluzioni che comprenderebbero gli esodi incentivati agevolati e la cassa integrazione. Lo stabilimento di Taranto è occupato dai lavoratori dal 15 ottobre. Ieri pomeriggio, a Roma, Hiab e sindacati si sono riuniti per l’esame della situazione e la discussione è proseguita nella serata. Le parti hanno discusso su un verbale di incontro che, facendo leva sulla legge 234 del 2021 (la legge di Bilancio nella parte relativa agli ammortizzatori sociali), individua le questioni specifiche su cui poi raggiungere un accordo. Le questioni riguardano il piano industriale per i due siti dell’area di Bologna e il piano sociale tra incentivi all’esodo e cassa integrazione per lo stabilimento di Taranto. Da quanto si è appreso, Hiab ha confermato di voler incaricare un advisor per la ricerca di nuovi soggetti imprenditoriali disposti a subentrare nel sito tarantino. Un gruppo disposto a farsi carico dei lavoratori ed eventualmente rilevare anche gli impianti per una riconversione dello stabilimento. A Taranto per Hiab ci sono attività per ancora due mesi, più eventuali code da smaltire. La cassa integrazione scatterebbe non appena concluse le attività. Sull’esodo agevolato, Hiab per ora non ha fornito cifre, né dettagli. Si attende di capire l’entità della proposta economica per vedere quanti lavoratori aderiranno. In Hiab, peraltro, ci sono professionalità metalmeccaniche molto richieste dal mercato del lavoro.
Il caso ex Ilva riapproda in Corte di Cassazione il 17 dicembre a seguito di un ricorso proposto dal Codacons contro la sentenza dello scorso settembre della Corte d’Assise d’Appello di Taranto che ha annullato la sentenza di primo grado del processo “Ambiente Svenduto” (emessa a maggio 2021) sul reato di disastro ambientale contestato al gruppo Riva, precedente proprietario e gestore della fabbrica. La Corte ha annullato la sentenza e inoltre trasferito gli atti a Potenza, dove il processo ricomincerà daccapo, in quanto tra le centinaia di parti civili costituitesi in “Ambiente Svenduto” c’erano due magistrati onorari di Taranto che esercitavano la loro funzione quando i fatti oggetto del processo sono accaduti. “L’aver cancellato con un colpo di spugna 15 anni di processo - dice il Codacons nel ricorso - costringendo ora ad iniziare tutto da capo, produce effetti devastanti sulla possibilità che il giudizio non arrivi mai alla fine per causa dei termini di prescrizione che incombono ormai in modo sempre più pressante. E’ del resto un fatto certo ed oggettivo che l’annullamento di una sentenza, con conseguente necessità di dover celebrare nuovamente un intero grado di giudizio, o magari addirittura due gradi di esso, comporti un consistente allunga- mento dei tempi del processo che è tale da recare, secondo un ragionevole e probabilistico sviluppo degli eventi, pregiudizi idonei a frustrare irrimediabilmente le istanze di giustizia”. Nell’esposto si legge che è puramente e semplicemente impensabile anche solo ipotizzare che processi con migliaia di parti civili possano essere celebrati in modo non imparziale e possano essere trasferiti altrove sol perché tra di esse è presen-te anche un magistrato, o magari più d’uno”. Secondo il Codacons, “non consta nessun precedente di art. 11 c.p.p. applicato in processi che hanno avuto ad oggetto reati di disastro o, comunque, contestazioni di reato che hanno dato vita ad oceaniche costituzioni di parte civile. Basterebbe a tal fine pensare a tutte le vicende giudiziarie che hanno coinvolto banche, compagnie aeree o grandi società, ove decine di migliaia di malcapitati - tra cui certamente anche molti magistrati - hanno cercato di recuperare l’investimento perso, costituendosi parte civile nei processi penali”.
di Andrea Loiacono
Nel quattordicesimo turno del girone C di Lega Pro il Taranto batte 1-0 il Cerignola vice capolista e scavalca in classifica la Juventus Next Gen portandosi a nove punti in classifica. Secondo successo consecutivo per i ragazzi di mister Cazzaro' dopo l' impresa del "Partenio" di Avellino di domenica scorsa. A firmare il successo questa volta è stato Michael Fabbro all' 88' che ha siglato così la sua prima rete in campionato, una rete da tre punti. Decisivo anche un rigore parato da Del Davero al 60'. Da segnalare la presenza in tribuna di Mark Campbell giunto nel capoluogo ionico per adempiere alle ultime pratiche propedeutiche al passaggio di quote verso il gruppo Apex. Al termine dell' incontro è mister Cazzaro' ad esprimere soddisfazione per questa vittoria: "Sono contento soprattutto per i calciatori che si meritano queste soddisfazioni, sono uomini veri. Il Cerignola è una squadra forte a livello tecnico che fa del palleggio il suo punto di forza. Noi dovevamo essere compatti,coprire gli spazi e ripartire, l' avevamo preparata così. Per quanto riguarda l' episodio del gol non so dire se fosse fuorigioco, ho visto solo Fabbro scattare verso la porta. Ritengo però che anche il Taranto nel complesso abbia qualche recriminazione da poter fare. Adesso ci godiamo quest' altro successo perché sappiamo cosa significa passare momenti non semplici. Quello che posso garantire che daremo l' anima per il Taranto, il campionato sarà duro ma penso che alla fine il Taranto possa raggiungere la salvezza."
I pasticcieri della tv sono arrivati nel carcere di Taranto per una masterclass con i detenuti. Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello e Roberta Caruso sono i concorrenti dell’undicesima edizione di “Bake Off Italia - Dolci in forno” che questa mattina hanno tenuto una masterclass (lezione magistrale tenuta da esperti) all’interno del carcere di Taranto con i detenuti attualmente impiegati nel laboratorio di pasticceria gestito dalla cooperativa sociale “Noi e Voi”. Il laboratorio, rimesso a nuovo e da oltre un anno nuovamente attivo con fondi dell'amministrazione straordinaria dell'ex Ilva per il piano di rigenerazione sociale, produce e vende tutto l’anno, anche salato, e dà lavoro ad alcuni detenuti oltre che ad un professionista esterno che svolge il ruolo di insegnante. Da un mese, inoltre, in previsione del periodo natalizio, il team di lavoro è stato rinforzato. “Nella pasticceria si lavora tutte le mattine, tranne nel giorno di colloquio con le famiglie. Per tutta l’estate abbiamo sfornato prodotti per la prima colazione, dolci di pasta di mandorla e poi focaccia barese, friselle, friselline e tarallini, vendendoli prima all’interno e poi pian piano anche all’esterno del carcere - dice Antonio Erbante, presidente della cooperativa ‘Noi e Voi’ -. E anche in questo periodo di lavoro più intenso, per la produzione dei grandi lievitati, continuiamo con la vendita ordinaria. L’obiettivo di quest’anno è vendere almeno 3000 panettoni. L’anno scorso, era la prima volta, siamo arrivati a 1000”.
Fu licenziato da ArcelorMittal Italia perché sul proprio profilo social aveva invitato a vedere una fiction di Canale 5, con Sabrina Ferilli protagonista principale, dove si narrava di una ragazza che si ammalava a causa dell’inquinamento industriale. Ma il dipendente ex Ilva, Riccardo Cristello, è stato sempre reintegrato dalla Magistratura e il licenziamento, di conseguenza, annullato. Ora arriva anche il responso favorevole della Cassazione. La Suprema Corte ha infatti confermato quanto deciso nei precedenti gradi del procedimento dal giudice del Lavoro di Taranto e dalla Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, e quindi l’illegittimità del licenziamento dell’aprile del 2021. A favore di Cristello, si erano espressi la stessa Ferilli e diversi personaggi del mondo dello spettacolo. Nella sentenza della Corte d’Appello confermata in Cassazione, si legge tra l’altro che “sulla base degli elementi di fatto acquisiti al giudizio, il post contestato, contenente l’esortazione a visionare una fiction televisiva narrante la morte di una bambina causata da malattia indotta dalla vicinanza di uno stabilimento siderurgico” non aveva “nessun riferimento né diretto, né indiretto al suo attuale datore di lavoro, che solo di recente ha rilevato lo stabilimento, e nulla ha a che vedere con la vicenda rappresentata nella fiction in questione”. E quindi “il fatto contestato è insussistente, perché nessun comportamento di rilievo disciplinare, idoneo ad offendere il datore di lavoro o lederne la reputazione, è stato posto in essere”. Posizione, questa, convalidata ora dalla Corte di Cassazione. La vicenda giudiziaria è partita a maggio 2021, con il ricorso con cui Riccardo Cristello, difeso dall’avvocato Mario Soggia e assistito dal sindacato Usb, ha impugnato il licenziamento di ArcelorMittal Italia. Un provvedimento disciplinare dell’azienda aveva infatti colpito il lavoratore, in quanto aveva condiviso su Fb un post che sottolineava le analogie tra la fiction “Svegliati Amore Mio” interpretata dalla Ferilli e la recente storia di Taranto. Secondo Franco Rizzo, dell’esecutivo confederale Usb, “si mette una pietra tombale sulla tristissima vicenda Cristello che racconta tanto della gestione ArcelorMittal dello stabilimento siderurgico, al punto da essere della stessa rappresentativa. Un momento, quello, in cui è stato addirittura messo in discussione un diritto fondamentale come quello di esprimere la propria opinione. Riccardo Cristello è un esempio di coerenza e determinazione”. Secondo il legale Mario Soggia, “è stata una lunga ed aspra vertenza quella di Cristello. Una battaglia per difendere la sua dignità di lavoratore e di uomo e la sua libertà di pensiero e che ha trovato ragione in ogni grado di giudizio fino alla Corte di Cassazione”.