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Giornale di Taranto - Giornalista1

Mentre è ancora vivo e dolente il ricordo indelebile degli incidenti in cui, a causa del crollo delle gru su cui lavoravanopersero la vita Francesco Zaccaria e Cosimo Massaro, non c’è pace nell’area portuale dell’ex Ilva. 

 

Sfiorato un grave incidente nelle scorse ore nel siderurgico di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, a Taranto. Hanno ceduto alcune parti di una gru al secondo sporgente portuale in uso alla fabbrica, ma non ci sono state conseguenze per gli addetti al lavoro. Solo danni all’impianto adibito alla movimentazione di materiali. Secondo fonti Uilm che hanno dato la notizia, mentre il braccio della gru era in alto e il caricatore era in movimento, si sarebbe improvvisamente rotto il riduttore. Il braccio si sarebbe quindi piegato e stava piombando al suolo, ma, dicono le fonti sindacali, sono subito scattati i freni di emergenza evitando che il braccio cadesse e trascinasse l’intera gru. Il caricatore pare abbia riportato danni ai freni e al riduttore del motore. L’area delle gru portuali in uso a Ilva - tecnicamente chiamata Ima, sigla di Impianti marittimi - per la spedizione dei prodotti e lo scarico delle materie prime, è già stata più volte teatro di incidenti, dei quali due mortali a novembre 2012 e a luglio 2019, col decesso di due gruisti. In entrambi i casi, un tornado colpì le due gru provocandone la caduta in mare insieme agli operai che erano addetti alla loro movimentazione e i cui corpi senza vita, a distanza di qualche giorno, furono recuperati dai sommozzatori. Più volte i sindacati hanno posto la necessità di interventi di manutenzione agli sporgenti portuali dell’ex Ilva. 

Episodi come questo ripropongono in tutta la loro drammaticità e urgenza il tema della sicurezza sul lavoro. Quella della sicurezza rappresenta un’emergenza nazionale che richiede una mobilitazione da parte di tutti gli organismi chiamati a intervenire sia in fase di prevenzione che di controllo per far sì che il lavoro, ovunque e in qualsiasi condizione, sia sicuro.

Lu.Lo. 

\\\"Faccio un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per proteggere i bambini che vivono nei siti inquinati, tra cui quello di Taranto. Pochi giorni fa è stato pubblicato, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, il Sesto Studio Sentieri che indaga lo stato di salute delle popolazioni che vivono nei Siti Inquinati italiani di Interesse nazionale (Sin). Lo studio, in particolare, analizza l’emergere, nelle popolazioni esposte, delle malattie collegate agli inquinanti immessi. Lo studio ha dedicato particolare attenzione allo stato di salute dei bambini che vivono nell’infelice Sin di Taranto, documentando nel periodo 2013-2017 un eccesso malformazioni congenite, ricoveri per tumori maligni, tumori del sistema nervoso, nonché un eccesso di leucemie e di decessi. Questi bambini tarantini si sono ammalati e sono morti mentre gli impianti funzionavano. E gli impianti funzionano ancora, seppur sotto sequestro della Magistratura per aver causato morte e malattia nella popolazione\\\". Così il senatore Mario Turco, vicepresidente M5s, intervenendo in aula a Palazzo Madama. 

 

 \\\"Allora si consentì la prosecuzione dell’attività produttiva, perché si ritenne che le nuove prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2012 fossero tali da \\\'bilanciare\\\' le esigenze della produzione con quelle della salute e della vita - prosegue Turco - la morte e la malattia di questi bambini tarantini devono indurci a riflettere se quella valutazione non sia stata drammaticamente errata. Il recente decreto salva-Ilva ripropone, tra le altre cose, oltre allo scudo penale, lo stesso generico e intrinsecamente fallace criterio del bilanciamento per validare modelli organizzativi atti a prevenire reati e consentire ancora la prosecuzione dell’attività produttiva dell’impianto siderurgico di Taranto, anche in seguito ad azioni interdittive\\\".        \\\"Certamente, non sta a noi dirle, Presidente, quale sia la cosa giusta da fare quando le verrà chiesto di apporre la sua firma in calce a quel decreto legge che non condividiamo. Le chiediamo, semplicemente, di considerare di Interesse Strategico Nazionale la vita dei bambini dell’intera Nazione che vive il triste e gelido inverno della natalità; di tutti i bambini che vivono nei Sin italiani e, in particolare, dei bambini di Taranto, città che recentemente l\\\'Onu ha incluso tra le \\\'zone di sacrificio\\\'. Zone che, come affermato dalla stessa organizzazione, \\\'rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell\\\'obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile\\\'. Chiediamo a Lei, presidente Mattarella, di proteggere e garantire tutti i nostri bambini, futuro pulsante della Nazione\\\", conclude Turco.

di Ingrid Iaci 


Il malcontento cresce ed inevitabilmente i toni si alzano. 

Dopo la riunione di ieri sera presso la sede di Confesercenti, alcuni dei commercianti del Borgo si sono costituiti in un comitato cittadino dal nome \"Borgo rinasci ... non morire!\" e sono sempre più intenzionati a portare avanti delle proposte finalizzate a rendere più agevolmente fruibili le vie del centro al fine di ridare nuovo impulso al commercio.

Sulla questione, interviene ancora Franco Montanino a nome di questa spontanea aggregazione: \"Dopo aver incontrato ieri diversi commercianti e professionisti nella sede di Confesercenti, abbiamo stilato una serie di richieste che avanzeremo all\'amministrazione nella speranza che possa darci ascolto - ha detto Montanino - In concreto al  Comune chiediamo di mettere a disposizione dei cittadini provenienti dalla provincia ionica un efficiente servizio navetta (o piccoli bus) che parta dalla zona Cimino e dall\'area nei pressi dell\'Ipercoop. Chiediamo anche che le multe per i parcheggi scaduti prevedano il pagamento della sola integrazione della tariffa oraria non pagata e non della intera somma come accade ora e, inoltre, proponiamo di ripristinare i parcheggi nelle vie Berardi e Mignogna nonché il ripristino, a partire dal mese di marzo, dei parcheggi nella caserma Mezzacapo, soprattutto in vista delle feste pasquali. Queste sono solo alcune delle richieste. Si tratta, in sostanza - prosegue Montanino - di dimostrare una maggiore \"apertura\" verso una categoria di cittadini che, sebbene ampiamente danneggiata dall\'emergenza Covid, nonostante tutto, si sforza di tenere accese le insegne e dona decoro al centro di Taranto.\"

Per chi fosse interessato alla sottoscrizione, la modulistica completa di tutte le richieste da avanzare all\'amministrazione comunale è già disponibile presso quegli esercizi commerciali che esporranno una locandina di riconoscimento.

1939 – UNA VITA A DOMINO”: è la vita di Domenico, stravolta per non aver fatto il saluto fascista al podestà di Bari e deportato nell’isola di San Domino, l’isola pugliese nella quale venivano confinati i gay durante il fascismo.

Domenica 5 marzo a Stazione 37 alle 19

Ad interpretare Domenico, pescatore barese è l’attore e regista Alfredo Traversa, che in scena dà vita anche ad una decina di personaggi, protagonisti di quell’operazione di ‘pulizia’ tanto voluta da Mussolini. Loro, quel campo lo trasformeranno in un teatro, allestito per nutrire una speranza, tra il viavai dei nuovi deportati, ognuno con alle spalle una storia da raccontare. La prigionia sarà fisica, improvvisa, immotivata visto che la guerra non aveva ancora avuto inizio e i protagonisti, tra risate, canti ma anche amarezza e stupri, proveranno l’impotenza della persecuzione.

Un monologo di narrazione ricco di colpi di scena, in un alternarsi di situazioni comiche e drammatiche, con inflessioni dialettali dalla Sicilia al Piemonte, una fotografia dell’Italia di allora a tratti purtroppo ancora attuale. Un omaggio alla commedia italiana

https://youtu.be/CU5cDSPVe9M

ALFREDO TRAVERSA attore e regista diplomato all’accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico ha lavorato in compagnie nazionali e con registi internazionali. Ha collaborato con le sedi RAI di Puglia, Campania e Lazio ed è stato consulente per la ristrutturazione del teatro comunale Fusco di Taranto.

1939 – UNA VITA A DOMINO è stato già in scena nei teatri nazionali riscuotendo successo di pubblico e critica a Venezia, Roma e Milano. Il 5 marzo sarà rappresentato per la prima volta a Taranto.

1939 – UNA VITA A DOMINO

domenica 5 marzo ore 19

Stazione 37

via duca d’Aosta 37 - Taranto

biglietto 10 euro

info e prenotazioni al 347.128.7833

 

Il 4 marzo alla Tenuta del Barco, Pulsano incontro tra chef sull’asse Puglia Lazio. L’Alleanza dei cuochi Slow Food è un patto fra cuochi e piccoli produttori nato per promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e per salvare la biodiversità. I cuochi dell’Alleanza impiegano ogni giorno nelle loro cucine i prodotti di contadini, allevatori, casari, pescatori, viticoltori, artigiani che producono con passione e rispetto per la terra e per i loro animali. Nei loro menù puoi trovare prodotti locali, Presìdi Slow Food, i prodotti dell’Arca del Gusto, dei Mercati della Terra e delle comunità di Slow Food. I cuochi si impegnano a segnalare i nomi dei produttori dai quali si riforniscono, per dare rilievo e visibilità al loro lavoro.

 

“Il progetto dell’Alleanza è nato in Italia nel 2009 – dichiara Franco Peluso, presidente Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche – ed oggi conta 1.220 cuochi presenti in 25 Paesi al mondo. I cuochi dell’Alleanza ricercano materie prime di qualità (locali, sostenibili e di stagione), raccontano l’origine dei prodotti e scelgono i produttori dai quali si riforniscono. Riducono l’impatto ambientale della propria attività e, al tempo stesso, lo spreco alimentare. Nella Puglia ci sono diversi cuochi che fanno parte dell’Alleanza e, come da nostra tradizione, crediamo nella valorizzazione dei prodotti locali e nella collaborazione tra diversi territori. Per tale ragione abbiamo organizzato un evento con la collaborazione di Francesca Litta, referente per il Lazio dell’Alleanza, esperta docente enogastronomica e referente per la Biodiversità di Slow Food Lazio. La serata vedrà la collaborazione di Maria D’Acunto, dell’Alleanza dei Cuochi per la Puglia che insieme a Chef Francesca Litta ed allo Chef Michele Ricciato (della Tenuta del Barco) utilizzeranno i prodotti locali sia della Puglia che del Lazio la cui tutela è preservata da Slow Food in quanto Presìdi o presenti nell’Arca del Gusto.”

 

L’evento è stato pensato ricercando gli abbinamenti tra i prodotti che in Puglia e nel Lazio esprimono delle peculiarità territoriali come la cozza nera di Taranto e il fagiolone di Vallepietra insieme ai più noti capocollo di Martina Franca ed alla polenta di farina di mais agostinella di Vallepietra. Tra i presìdi più recenti ci sarà il formaggio di capra jonica che, insieme alla Marzolina di capra del Lazio, allieterà i palati degli amanti del formaggio caprino. Lo chef della Tenuta del Barco, Michele Ricciato, nelle preparazioni esalterà il gusto del pomodoro giallorosso di Crispiano, sua città di origine. Una cena a sei mani che vedrà tre professionisti insieme per la prima volta in un percorso di valorizzazione delle materie prime di piccoli produttori locali pugliesi e laziali esaltati dai vini di tre produttori di vini naturali: il laziale “Emotiq” di Piero Riccardi Lorella Reale Viticoltori di Bellegra ed i pugliesi De Quarto Vitivinicoltori e Petracavallo con le loro etichette più significative. A chiudere la degustazione, la colomba artigianale del Maestro Emanuele Lenti dell’Accademia del lievito madre e del panettone italiano.

 

L’insieme di prodotti e culture di regioni diverse rappresenta, altresì,  un laboratorio enogastronomico utile alla crescita degli studenti dell’Alberghiero Mediterraneo di Pulsano che parteciperanno con i docenti insieme alla presenza degli organizzatori di Evoluzione Naturale, importante evento sui vini naturali organizzato annualmente nel territorio di Grottaglie.

 

“L’importanza delle produzioni locali dei due territori – conclude Peluso – vedrà la sua massima espressione grazie al racconto degli stessi produttori presenti all’evento che, oltre a Roberta De Quarto e Vito D’Onghia, giovani produttori di vini natuali, potrà contare sula presenza di Giuseppe Santoro del Salumificio SantoroLuciano Carriero per il presìdio della cozza nera di Taranto, Emanuele Lenti per la Pregiata Forneria LENTI. Non mancheranno, infine, le ceramiche della Comunità Slow Food per la valorizzazione della Ceramica d\'uso grottagliese.”

 

Una bella pagina dell\'enogastronomia italiana che vede la collaborazione di due meravigliosi territori ricchi di storia e biodiversità: il Lazio e la Puglia.

 

 

 

Venerdì 3 marzo, si terrà la presentazione de “L’inconscio e L\'ambiente. Psicoanalisi ed ecologia”, un libro che invita ad interrogarci sul nostro rapporto con i problemi ambientali. Li affrontiamo e come? L’approccio del singolo e quello della società di cui fa parte. Cosimo Schinaia, l’autore ne scrive anche in qualità di psichiatra e psicoanalista, ovvero riporta la sua esperienza personale e anche quella di alcuni dei suoi pazienti. Lo studioso tarantino è membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana e full member IPA (International Psychoanalytical Association). È stato direttore dell’Ospedale psichiatrico di Cogoleto (Ge), delle Strutture residenziali psichiatriche di Quarto (Ge) e del Dipartimento di salute mentale di Genova Centro Dal 1997, ha pubblicato diversi saggi tra cui: Dal manicomio alla città, Il cantiere delle idee, Il dentro e il fuori – Psicoanalisi e architettura, Scene da un manicomio. Tutti tradotti (anche “L’inconscio e l\'ambiente”) in diverse lingue a testimonianza dell’interesse suscitato in Spagna, Francia, Inghilterra, America, soprattutto in America latina dove il nostro gode di fama come una specie di rockstar della Psicoanalisi. A questo hanno contribuito anche i numerosi articoli scientifici scritti in riviste di psicoanalisi e di psichiatria nazionali e internazionali e di saggi in libri collettanei.

Il baricentro del discorso si sposta da Genova a Taranto con l’impianto a caldo dell’Ilva, la tematica ha un respiro molto più ampio e sarà sicuramente arricchita dall\'intervento di Silvia Godelli, già professore di psicologia clinica presso l’Università “Aldo Moro” di Bari con un recente passato di consigliera e di assessore regionale (Puglia) al turismo, alla cultura e al Mediterraneo. Questo a suggellare l’impegno sociale che l’autore reclama nel coinvolgimento dell’inconscio collettivo verso i problemi ambientali.

A moderare l’incontro sarà Mario Pennuzzi, già assessore ai servizi sociali e alla cultura di Taranto con la prima giunta Stefano.

La presentazione si terrà presso ArciGagarin, in via Pasubio-Taranto, ore 18,00.

Evento organizzato con la collaborazione del Presidio  del libro “Il Granaio”, la libreria Dickens, L’ArciGagarin e la Regione Puglia.

Ecco cosa scrive del libro, nella sua recensione, Lucia Pulpo.

Lo sfruttamento delle risorse energetiche e di sostentamento come acqua e petrolio, l’abbandono e l’incuria ambientale dai rifiuti alla deforestazione alla cementificazione forsennata e lasciata vuota sulle coste della nostra coscienza, questi sono alcuni dei problemi attuali che, troppo spesso, gli individui tendono a minimizzare o addirittura a negare. Il cambiamento climatico è un fatto che minaccia d’avere conseguenze più disastrose di quelle già sotto i nostri occhi, eppure movimenti come “Friday for future” non possono contare sulla partecipazione e nemmeno sul consenso “globale”, perché?

Cosimo Schinaia ci spiega chiaramente cosa succede all’inconscio personale e all’immaginario collettivo, posti di fronte ai problemi ambientali e alle loro proiezioni sul futuro dei nostri figli e di tutti quelli che seguiranno.

Tutto giusto, ma queste sono le solite parole tra allarmismo ed “ecosofia”, dove il credo è una specie  di panteismo con sfumature apocalittiche e fantascientifiche. No, “L’inconscio e l’ambiente. Psicanalisi ed ecologia”, per me, ha due caratteristiche meritevoli di attenzione:1) l’autore chiama a raccolta psicanalisti e psicanalisi chiedendo di non rimanere “alla finestra a guardare”, la neutralità (in questo caso) è complicità. Schinaia, per rendere la sua analisi tangibile e coinvolgente, non solo riporta delle vignette cliniche dei suoi pazienti, ma ci mostra le sue stesse reazioni di fronte ai problemi ambientali che lo hanno toccato nel suo vissuto. 2) il libro è pieno di citazione prese da autori di diverse discipline “Ritengo vitale che  su questi temi i diversi saperi possano dialogare e confrontarsi, se necessario anche polemicamente, onde evitare di rinchiudersi nella torre eburnea di uno specialismo asfittico e autoreferenziale.”

Le numerose e pertinenti 0citazioni rendono il libro “corale” e lo stile semplice dal tratto leggero e piacevolmente scorrevole aiutano il lettore a entrare dentro la questione e dentro se stesso per divenire cosciente del proprio rapporto con l’ambiente e del proprio impegno a favore della vita. Secondo Sigmund Freud: “Nella vita psichica del singolo l’altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico e, pertanto, in quest’accezione più ampia ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale.” Per questo Schinaia scrive dei meccanismi di difesa individuali e di quelli collettivi come “l’ambientalismo duro e puro”, un estremismo che va codificato e capito per potersi relazionare fruttuosamente anche con esso.

153 pagine che, strano a dirsi per un saggio di psicoanalisi, sono entusiasmanti come spingersi da uno scivolo giù nella caverna dell’inconscio per ritrovarsi a respirare luce su di un\'altalena da cui non vorremmo più scendere. Non si parla così dei saggi, però questo è capitato a me: Mi chiedevo cosa succede? Perché ci preoccupiamo più dello spread mentre il mare si scalda e sale sulle coste e l’acqua potabile diminuisce causando spostamenti di massa destinati ad aumentare paurosamente? Immaginerete la mia soddisfazione nel leggere la postfazione del meteorologo Luca Mercalli che inizia scrivendo: “Finalmente un   libro su psicoanalisi ed emergenza ambientale.” Cosimo Schinaia e la casa editrice Alpes ci permettono di accedere a una lettura necessaria.“

Credo che per quanto riguarda i rischi di catastrofe ecologica, è necessario esplorare le dinamiche individuali e i conflitti sottostanti, nonché le dinamiche e gli stili di vita familiari che vengono appresi e fatti propri, per modificarli e per permettere che ogni singola azione sostenibile sia creativa, rispettosamente riparativa e diventi parte di un rinnovamento globale, in un orizzonte di senso che faccia rigorosamente riferimento al principio di realtà, ma opponendosi allo scetticismo di chi pensa che il singolo sia condannato all’impotenza.”

 

Un nuovo importante traguardo è stato raggiunto da Formare Puglia, ente di formazione accreditato alla Regione, che opera su tutto il territorio pugliese. 

Formare si è infatti aggiudicata il progetto “RENAISSANCE”, un’azione formativa che esprime a pieno le priorità dell’ente. “RENAISSANCE”, finanziato dalla Regione Puglia, mira infatti a promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione. 

Il percorso formativo è rivolto a persone a rischio di discriminazione. Ai partecipanti sarà anche fornita consulenza ed accompagnamento per favorire l’inserimento lavorativo di ciascuno.  L’intervento sarà rivolto a 18 persone in possesso di uno dei seguenti requisiti: lavoratori in cerca di prima occupazione; disoccupati iscritti da più di due anni ai CPI; iscritti nelle liste di mobilità che non percepiscono l’indennità.

Il progetto sarà svolto nella sede di via Carso 1, a Fasano. Al termine dell’attività i partecipanti riceveranno attestato e indennità di 760 euro. Il percorso, della durata di 192 ore, prenderà il via il 3 marzo prossimo. Gli interessati possono inviare la loro candidatura a FORMARE PUGLIA sede di  FASANO - Via Carso 1 o alla mail

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Per ricevere informazioni telefona o invia un Whatsapp al 328.4764306 o chiama lo 080 2055585.

 

 

di Ingrid Iaci 

Monta la protesta dei commercianti del borgo per la carenza dei parcheggi

“Il centro della città di Taranto è in tilt - sostengono i commercianti- lavori stradali, strisce blu con tariffe ad orario continuato e mancanza di parcheggi sono la causa primaria della disaffezione cittadina nei confronti del Borgo e della disabitudine ormai a fare le consuete passeggiate nelle vie dello struscio.”

Per questa ragione, sabato scorso, un gruppo di commercianti e di professionisti si è riunito per iniziare una raccolta firme al fine di far sentire il proprio coro di protesta all\'amministrazione comunale. \"Occorre ridare ossigeno alle attività commerciali - dichiara Franco Montanino, portavoce di questa spontanea associazione di esercenti - il Borgo non è più il l\'epicentro commerciale di questa città, la gente non viene più a fare shopping perché i disagi sono molteplici. Mi capita di parlare con amici e clienti abituali che confessano di non venire più in centro da anni. Sono persone che normalmente avevano l\'abitudine di farsi una passeggiata. Ormai si viene in centro giusto il tempo di sbrigare una commissione e via.

E questo al solo vantaggio dei grossi centri commerciali e degli acquisti online.

Se a questo poi si aggiungono i neoassunti della polizia locale che non mostrano neanche un  minimo di tolleranza, allora si capisce come ormai la tensione è salita alle stelle.

Noi capiamo lo sforzo che l\'amministrazione sta compiendo per migliorare questa città e comprendiamo l\'importanza di tutti i lavori in corso, ma  che si venga  incontro alle esigenze di una categoria ormai al collasso\" conclude Montanino.

Al via da oggi una raccolta di firme non solo dei commercianti ma anche di semplici cittadini che intendono unirsi alla protesta, con l\'auspicio che possano essere ascoltati al più presto dall\'amministrazione comunale per addivenire ad una soluzione che possa riportare i cittadini a ripopolare come un tempo il \"salotto della città.\" 

In serata è previsto un incontro presso la sede di Confesercenti.

di Andrea Loiacono

 

 

 

Nella sfida della ventinovesima giornata del girone C di Lega Pro di scena allo stadio “Viviani” contro il Potenza , il Taranto perde uno a zero e recrimina per la svista arbitrale del Sig. Daniele Virgilio di Trapani che all\'84\' sul risultato di 1-0 per il Potenza non convalida una rete di Labriola dopo che la sfera calciata direttamente verso la porta aveva sbattuto sulla traversa per poi superare interamente la linea di porta. A nulla sono valse le proteste vibranti dei calciatori rossoblù e del tecnico Capuano per un episodio tanto decisivo quanto clamoroso che ha inciso in maniera determinante sul risultato finale.

 

 

 

Andiamo alla cronaca, il Taranto in maglia gialla scende in campo col classico 3-5-2 con l\'unica variazione rappresentata dalla presenza di Semprini a comporre il tandem offensivo con Bifulco. Risponde il Potenza di mister Raffaele con un modulo speculare a quello degli ionici e con l\'attacco affidato all\'ex di turno Salvatore Caturano. Trasferta vietata ai tifosi del Taranto. Parte bene il Potenza che al 6\' minuto si porta in avanti con un cross per Caturano che da buona posizione calcia debolmente tra le braccia di Vannucchi. All\'8\' viene ammonito Mazza nel Taranto per un fallo a centrocampo. Al 21\' Taranto che recrimina per un contatto tra Bifulco e un difensore, l\'arbitro lascia correre. Al 22\' c\'è un cross dalla destra da parte di Mastromonaco per l\'accorrente Romano che di testa impegna in due tempi Gasparini. Al 25\' nel Potenza viene ammonito Caturano per un tocco di mano. Il Taranto prende campo e al 35\' ha una buona occasione con Bifulco che se ne va sulla trequarti e lascia partire un gran destro centrale che Gasparini è bravo a neutralizzare. Al 41\' Crecco in seguito a uno scatto si tocca dolorante la coscia ed è costretto ad uscire per lasciare il posto a Labriola. Il primo tempo finisce dopo 2\' di recupero.

 

 

 

La ripresa ha inizio con l\'avvicendamento tra Mazza già ammonito e Provenzano. Al 48\' c\'è un cross di Mastromonaco, Sbraga nel tentativo di anticipare gli avanti del Taranto sfiora l\'autogol. Al 51\' break di Di Grazia che recupera palla sulla trequarti e calcia ma Vannucchi è attento. Al 57\' nel Potenza entra Del Sole al posto di Del Pinto. Al 58\' il Potenza passa in vantaggio, sugli sviluppi di una punizione Caturano raccoglie una sponda di un compagno e di testa batte Vannucchi. L 75\' viene espulso dalla panchina del Taranto il DS Luca Evangelisti. Al 77\' entra Nocciolini per Romano. All\'81 azione insistita del Taranto con la sfera che giunge a Formiconi che tira, la sfera viene deviata con le mani da Caturano che viene espulso per doppia ammonizione. Sugli sviluppi della punizione c\'è l\'episodio decisivo del match, sulla sfera al limite dell\'area va Labriola che calcia forte sulla traversa, la palla attraversa la linea di porta e l\'arbitro sembra propenso a convalidare la rete ma l\'assistente lo richiama impedendo di fatto l\'assegnazione della rete. Come si potrà costatare dalle immagini televisive la sfera ha superato la linea di porta. Tutto il Taranto in campo e la panchina protestano, con mister Capuano inviperito. Il Taranto prova a pervenire al pareggio ma dopo 6\' di recupero l\'arbitro fischia la fine. Al triplice fischio tutto il Taranto accerchia il Sig. Virgilio di Trapani, per una decisione che sa di beffa per la formazione ionica. Nel post gara il Taranto annuncia tramite una nota ufficiale il silenzio stampa per i reiterati torti arbitrali subiti. Ai rossoblu l\'arduo compito di dimenticare in fretta questi episodi e preparare al meglio la trasferta di Avellino contro il Giugliano di sabato prossimo, altro impegno decisivo verso la salvezza.

Meraviglioso risultato! Disco Boy, unico film italiano in gara del regista tarantino Giacomo Abruzzese ha vinto l’Orso d\'argento per il \'contributo artistico\' della 73ma edizione della Berlinale è andato a Hélène Louvart che ha diretto la fotografia.

“Dedico questo premio alla mia famiglia e agli amici che mi conoscono da sempre e che sanno quanto è stato lungo il percorso per arrivare fino a qui, ma lo dedico anche alla mia città Taranto, perché te la porti sempre dentro nel bene nel male», ha detto il regista 39enne nel ricevere il prestigioso premio.

Disco Boy racconta la storia di un ragazzo che attraverso esperienze drammatiche che lo portano a conoscere realtà diverse che cambieranno la sua vita. Il

film sarà nelle sale a partire dal 9 marzo.

Al regista, Giacomo Abbruzzese, è stato inoltre assegnato nei giorni scorsi anche il Premio Kinéo e GCHR per i Diritti Umani, che per la prima volta nella sua storia è stato attribuito a un autore italiano. L\'Orso d\'oro invece al film On the Adamant di Nicolas Philibert. Mentre il premio alla regia è andato a Philippe Garrel per il film Le grand chariot.

Lu.Lo. 

 

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