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Giornale di Taranto - Giornalista1

 Una studentessa della provincia di Foggia, domiciliata a Pescara, è risultata positiva al test per il Covid 19 eseguito nel laboratorio di riferimento  regionale. La giovane ha riferito di aver avuto contatti con un familiare, anche lui residente in Puglia, a sua volta risultato positivo al contagio. E' asintomatica e attualmente si trova in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva della Asl. E' il 17esimo caso positivo registrato in Abruzzo dall'inizio dell'emergenza. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo. 

Il direttore del Museo MArTA Eva Degl’Innocenti comunica la chiusura temporanea del museo. Decisione sofferta ma necessaria.

Ecco il testo della nota inviata agli organi di stampa.

“Siamo spiacenti di dover comunicare che, ai sensi di quanto stabilito dall'art. 2, comma 1, lett. d, del DPCM dell'8 marzo 2020, in seguito alle misure straordinarie per il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, il  Museo Archeologico Nazionale di Taranto   MArTA resterà temporaneamente chiuso al pubblico fino al prossimo 3 aprile 2020.”

Ecco il messaggio diffuso dalla Questura di Taranto che rilancia il contenuto dell'ordinanza  emanata dal  Presidente della Regione Puglia sugli obblighi per tutti i cittadini che si stanno trasferendo dalla Regione Lombardia e da altre Province indicate al fine di raggiungere i nostri territori :

 

Tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Puglia con decorrenza alla data del 7 marzo u.s., provenienti dalle Regioni Lombardia e dalla province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria hanno l’obbligo: 

 

di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del Servizio di Sanità Pubblica territorialmente competente;

di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni;

di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;

di rimanere raggiungibile per ogni attività di sorveglianza;

 in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.

La mancata osservanza degli obblighi sopra scritti comporta conseguenze sanzionatorie penali.

Stazioni ferroviarie e degli autobus e aeroporti sotto stretta osservazione in Puglia, dopo l'ordinanza con cui il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha disposto la segnalazione da parte dei cittadini provenienti dalla Lombardia e dalle province dichiarate "zona rossa" con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Al momento non si è verificato il temuto assalto da parte di pugliesi di rientro dalle zone interdette ma poche decine di persone sono scese dai treni provenienti da Milano, che stamattina sono arrivati a Bari e Lecce. Nelle stazioni sono stati diramati audiomessaggi, che ricordano ai passeggeri provenienti dal Nord Italia che "hanno l'obbligo di comunicare il proprio arrivo al medico di base o al presidio sanitario locale di competenza, per quanto stabilito dall'ordinanza emanata dal presidente della regione Puglia". Inoltre viene ricordato che "i passeggeri provenienti dalle zone rosse devono recarsi presso l'ufficio di polizia per questionario". 

 

Sia la polizia ferroviaria che gli agenti della squadra Volante, a Bari, stanno effettuando controlli e consigliando alle persone in arrivo di attenersi scrupolosamente alle direttive. Nell'ordinanza, emanata nella notte dopo la diffusione delle notizie sulle partenze dalla Lombardia verso il sud Italia, il governatore Emiliano ha precisato che tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Puglia dal 7 marzo provenienti da regione Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria hanno l'obbligo di comunicarlo al medico di base o alla sanità pubblica, che si deve osservare la permanenza domiciliare per 14 giorni e avvisare il medico in caso di comparsa di sintomi. La violazione dell'ordinanza prevede la sanzione prevista dall'articolo 650 del Codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), che prevede come pena in caso di condanna l'arresto fino a 3 mesi o un'ammenda fino a 206 euro. Nell'immediato, la presunta violazione determina la denuncia all'autorità giudiziaria di coloro che non rispettano l'ordinanza. L'esecuzione dell'ordinanza è stata demandata dalla Regione Puglia ai prefetti delle sei province. Ieri numerosi erano stati gli appelli dei sindaci - da quello di Bari, Antonio Decaro, a quello di Lecce, Carlo Salvemini - affinché i cittadini rispettino pedissequamente le indicazioni delle autorità ed evitino il più possibile assembramenti. 

Alle ORE 2.31 il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha FIRMATO L’ORDINANZA ( OGGETTO: Misure per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica) PER OBBLIGARE ALLA QUARANTENA CHI ARRIVA IN PUGLIA DALLA LOMBARDIA E DALLE 11 PROVINCE DEL NORD.

 

Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: Fermatevi e tornate indietro". Comincia così il post Facebook con il quale il governatore Michele Emiliano annuncia di avere firmato nella notte "l’ordinanza per obbligare alla quarantena chi arriva in Puglia dalla Lombardia e dalle 14 province del nord ((Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria).”

 

"Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del governo - scrive Emiliano - State portando nei polmoni dei vostri fratelli e sorelle, dei vostri nonni, zii, cugini, genitori il virus che ha piegato il sistema sanitario del nord Italia. Avreste potuto proteggervi come prescritto, rimanendo in casa e adottando tutte le precauzioni che ormai avrete imparato. Ma avete preso una decisione sbagliata. Non ho purtroppo il potere di bloccarvi ma posso ordinarvi di comunicare il vostro arrivo ai medici di famiglia e di rimanere a casa in isolamento fiduciario per 14 giorni".

    "Se volete evitare queste conseguenze - continua Emiliano - se siete in Lombardia o nelle altre province indicate, non tornate adesso in Puglia e se siete già in viaggio ritornate indietro. So cosa state provando. Ma dovete essere lucidi. Questo esodo non aiuta voi e fa solo male, tanto male a chi in Puglia vi aspetta e vi ama. E a chi si trova in Puglia dico: non chiedetemi di chiudere i confini della regione, di bloccare aerei, treni, autobus e automobili perché non ho questo potere. La limitazione della libertà di circolazione è di esclusiva competenza del governo nazionale. Sono le due e mezza di notte e con l’Avvocatura regionale abbiamo messo a punto il testo della ordinanza. In questo modo sto facendo il massimo in mio potere per limitare danni sanitari gravissimi derivanti da questo improvviso esodo".

Sono 15 i testi risultati positivi oggi al coronavirus in Puglia rispetto ai 92 esaminati complessivamente. Gli accertamenti sui restanti 77 tamponi hanno dato esito negativo. Lo fa sapere in una nota il presidente della Regione, Michele Emiliano, sulla base di informazioni fornite dal direttore del dipartimento Promozione della salute, Vito Montanaro.

    Il dato è aggiornato alle 20 di oggi. I casi positivi sono cosi suddivisi: uno nella provincia di Bari, uno nella BAT, tre in provincia di Brindisi, tre in provincia di Lecce, sette in provincia di Foggia. Tra questi ultimi è compreso il caso del paziente deceduto nella giornata di oggi. Con questo aggiornamento salgono a 39 i casi positivi registrati in Puglia per l’infezione da Covid-19 coronavirus. Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I dipartimenti di prevenzione delle Asl di Foggia, BAT, Lecce e Bari hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Salgono a tre le vittime in Puglia legate al coronavirus. Un uomo di 79 anni, positivo al Covid-19 e con gravi patologie pregresse, è morto all’ospedale 'Tatarella' di Cerignola. L’uomo era stato ricoverato a San Giovanni Rotondo, agli Ospedali Riuniti di Foggia e poi a Cerignola. Intanto, i locali ospedalieri dove è transitato il pensionato sono stati bonificati e sanificati. 

Sarà l’Istituto superiore di sanità a dare la definitiva conferma e a stabilire l’eventuale nesso tra l’infezione e la morte dell’anziano. Come da protocollo regionale, il Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Foggia ha avviato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche provvedendo ad isolare tutti i contatti stretti. Emiliano dà, inoltre, notizia di un caso positivo di Covid-19 in provincia di Lecce, con conseguente attivazione dei protocolli per il rintraccio dei contatti stretti. Infine, si dà conto dell’avvenuta sanificazione degli ambienti dell’ospedale di Putignano (Bari), dove ieri era stato ricoverato un paziente per il quale si avuta oggi la conferma della positività al coronavirus. Lo stesso paziente, che i sanitari giudicano in "buone condizioni", è stato trasferito in ambulanza al Policlinico di Bari. La situazione, secondo quanto fa sapere la Regione Puglia, è sotto controllo. I sanitari hanno utilizzato tutti i presidi di protezione imposti dai protocolli all’insorgere dei primi sospetti diagnostici. I tamponi eseguiti su tutti coloro i quali hanno avuto contatti stretti con il paziente saranno esaminati dal Laboratorio di Biologia molecolare dell’unità di Igiene del Policlinico di Bari ed entro tre ore dalla presa in carico del materiale clinico si conoscerà l’esito dei test. Nel frattempo, la direzione medica dell’ospedale di Putignano ha sospeso i ricoveri e le attività ambulatoriali.  

Il coraggio e la determinazione nel voler restare, in prima linea, avamposto di una cultura che i più vorrebbero veder relegata ai margini, non sempre trova gratificazione. Certamente non in questo caso. La notizia relativa al furto perpetrato al teatro 

TaTA’, al quartiere Tamburi, non è solo una notizia di cronaca. Perché qui è stato violato uno spazio qualunque, ma un luogo, che per la funzione che svolge andrebbe protetto e tutelato con attenzione particolare. E invece ....

Ecco la nota con cui il Crest ha comunicato l’accaduto.

Il TaTÀ è tornato ad essere in questi giorni obiettivo dei ladri di rame. 

I cavi elettrici attinenti ai diversi impianti che servono la sala sono stati portati via, insieme a centinaia di pannelli solari sistemati sulle terrazze degli immobili. Gli edifici del TaTÀ, al quartiere Tamburi di Taranto, sono l’ultimo fortino e testimonianza di vita, l’ultimo avamposto di un corpo di fabbricati abbandonati al degrado, a riprova dello scempio del bene pubblico lasciato perpetrare dalle Istituzioni tutte della città e dalla Provincia che ne è proprietaria.

Il Crest ha sempre e pubblicamente espresso la scelta di rimanere ad operare in quello spazio e in quel quartiere motivando con una chiara scelta di valori che attengono alla cura della cosa pubblica, in primis ai cittadini di Taranto tutta e di quel quartiere ferito. Fare teatro, farlo per e con i ragazzi e i giovani, fare laboratori e tanto altro e cercare di farlo professionalmente bene non può prescindere dalla conoscenza e dal   rispetto per i propri interlocutori. Per questo non siamo andati e non andremo via, ma non può essere solo lasciato a noi l’onere di fare vivere con la cultura un pezzo di quartiere che è parte della città tutta.

Non si può girare la testa dall’altra parte, non si può accogliere sempre e solo ciò che è nuovo e “figo”, è evento. 

Il TaTÀ è qui, il Crest e tutti i suoi lavoratori sono qui, alla periferia della città e alla periferia del teatro, e ci sono non perché non meritano il centro - anzi - ma perché hanno tenuto e tengono ad alcuni valori. Non ci si può lasciare soli, proviamo insieme a farci carico delle cose belle ed anche delle cose brutte della città, proviamo a dare continuità e sicurezza all’esistente, alla storia della città. E non parliamo di Magna Grecia. 

 

(foto Walter Mirabile)

 

La situazione impone di intervenire su più fronti perché sono tante e diverse le emergenze create dal coronavirus. Nel suo ultimo messaggio Emiliano punta la propria attenzione su chi è costretto a vivere in quarantena. Ecco il testo.

In Puglia nessuno deve sentirsi solo. Mi riferisco alle persone che per diverse ragioni sono costrette a restare in casa per prevenzione, in quarantena fiduciaria o perché vivono una condizione di fragilità. Stiamo schierando un vero e proprio esercito di volontari per dare loro ogni tipo di supporto: sono i volontari della Protezione civile della Regione Puglia chiamati a raccolta per fronteggiare questa emergenza. Pugliesi che aiutano altri pugliesi con piccoli gesti che però in questo momento hanno un enorme valore. Ovviamente con tutte le precauzioni del caso e il sostegno della Regione Puglia.

 

Ad oggi in tutta la Puglia sono circa 500 le persone che si trovano in quarantena fiduciaria (obbligo di rimanere a casa con sorveglianza attiva, a seguito di contatto stretto con un caso positivo al Covid 19). A queste, si aggiunge un’altra fascia di popolazione, in particolare persone rientrate dalle zone gialle (regioni e province con focolaio) alle quale i medici di famiglia hanno consigliato la permanenza domiciliare a casa sempre per motivi precauzionali. Ci sono poi le situazioni delle persone più fragili o anziane che, giustamente, per evitare rischi stanno rimanendo in casa: saranno i Comuni, attraverso i COC (centri operativi comunali) a individuarle e a metterle in contatto con la rete dei volontari della protezione civile per ricevere il supporto necessario. 

 

Sono 311 le associazioni iscritte all'elenco di volontariato della protezione civile che coprono l’intero territorio. Ogni associazione conta dai 15 ai 20 operativi e fino a 30 iscritti. Questo significa che oggi stiamo attivando una rete che all’occorrenza può arrivare a 4500 volontari operativi.

 

Per approfondire: http://rpu.gl/oaBuw

“Gli interlocutori della vicenda Ilva, sindaco di Taranto e presidente della Provincia in testa, non spostino l’attenzione dal fronte comune raggiunto, che prevede prima di tutto la chiusura delle fonti inquinanti e la successiva pianificazione della riconversione”. Rispondono così i deputati tarantini del M5S Giampaolo Cassese ed Alessandra Ermellino alla richiesta di dimissioni dei commissari straordinari Ilva, avanzata dal sindaco Rinaldo Melucci e dal presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, e sostenuta dal Pd. 

Per i due parlamentari del M5S, “i commissari straordinari sono parti tecniche che non crediamo vadano contestate sul piano politico, andrebbero giudicati unicamente sul fronte degli obiettivi raggiunti o da conseguire. Da questo punto di vista - affermano - non dimentichiamo il lavoro portato avanti sullo smaltimento fanghi, per cui hanno allestito un apparato operativo che gli ha permesso di utilizzare 65 dipendenti della cassa integrazione. In maniera complementare, sempre dal punto di vista ambientale, i commissari - dicono i due deputati M5S - hanno dato conto delle attività di smaltimento rifiuti, e poi ancora del completamento dell’innovativa copertura per le collinette ecologiche, la quale ha dato modo alla stessa Amministrazione comunale di riaprire le scuole. Non scordiamo poi - aggiungono - lo stanziamento dei 30 milioni di euro destinati alle attività sociali da implementare nei comuni dell’area di crisi complessa tarantina, per cui i commissari sono partiti dai fabbisogni effettivi delle comunità, tramite anche la consulenza della Procura, del Tribunale dei Minori, dell’Asl, degli assessorati ai servizi sociali e del direttore del carcere. Infine - rilevano - non possiamo evitare di menzionare il progetto Fuksas, che prevede il recupero della cava Amastuola nel territorio del Comune di Crispiano, attraverso la progettazione di un bio parco, in perfetta chiave riconversione. A fronte dell’impegno che abbiamo personalmente preso al tavolo convocato da Melucci - concludono Cassese ed Ermellino - ribadiamo la necessità di rimanere concentrati sui reali interessi del territorio. Tutti gli attori locali si prodighino nei confronti dei rispettivi gruppi politici per ribadirlo tutti insieme con una sola voce”.

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