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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Ancora ad oggi, i dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti nello stabilimento risultano essere praticamente assenti”. Lo denunciano, in relazione al Coronavirus e parlando di ArcelorMittal (ex Ilva), i sindacati Fim Cisl e Usb in una lettera allo Spesal Asl e ad ArcelorMittal. “La mancata presenza e reperibilità dei dispositivi - scrivono le due sigle sindacali  -  non solo non riesce a soddisfare le normali esigenze rispetto al fabbisogno e alle necessità di esercizio dei vari impianti rispetto al Dpcm, ma la derivata, ulteriore esposizione al rischio alla luce dell’evidente e nota Pandemia da Covid 19, aggrava in maniera esponenziale e inaccettabile il normale esercizio e proseguimento delle attività di impianti”. “In conseguenza dell’intollerabile mancanza di risposte operative aziendali”, Fim Cisl e Usb chiedono “un tempestivo intervento delle autorità competenti al fine di redarguire la gestione aziendale e porre in sicurezza il complesso industriale, preservando in tal modo non solo l’incolumità dei lavoratori in fabbrica ma di tutto un territorio”.

     Sono 8200 solo i diretti di ArcelorMittal a Taranto più alcune migliaia delle imprese indotto-appalto che ogni giorno entrano nello stabilimento. 

 "Massimo finalmente sta bene ed è tornato a casa. Massimo ora dovrà riposarsi e seguire tutti i protocolli di isolamento. È una bella notizia poter dire che il 'paziente 1', pugliese di Torricella (Ta), ricoverato dal 25 febbraio scorso al Moscati di Taranto, ora potrà tornare dai suoi affetti dopo settimane di dolore e di sofferenza, anche di tipo familiare”. Lo ha reso noto Giuseppe Turco, consigliere regionale della Puglia (Senso Civico). Turco, medico, già responsabile 118 a Taranto, è stata tra le primissime persone cui l’uomo di Torricella si è rivolto una volta tornato a casa da Codogno ed aver accusato i sintomi febbrili. “A lui e a sua moglie - afferma Turco - i migliori auguri nella convinzione che questa guarigione sia la prima di tante altre. Agli operatori sanitari di Taranto e dell’intera Puglia il ringraziamento più sentito e a cuore aperto per l’alta professionalità e umanità dimostrata. Tutti insieme ce la faremo - conclude Turco -. Perché andrà tutto bene". 

“Preghiamo perché la pandemia si esaurisca. Ciascuno deve fare la propria parte perché il virus non si estenda ulteriormente”. Lo dice l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, in un messaggio alla Diocesi in materia di Coronavirus. “È chiaro - afferma l’arcivescovo Santoro - che il contenimento ed il superamento di questa grave emergenza passa attraverso la responsabilità di tutti e il comportamento corretto di ciascuno di noi: restiamo rigorosamente a casa”. “Impariamo dal Coronavirus - prosegue - quanto sia infestante e subdolo il male, di come non ci accorgiamo di esso in mezzo a distrazioni e superficialità e, apparentemente, piccole irresponsabilità. Fin quando non scoppia con la sua violenza e la sua nocività. Allora - evidenzia l’arcivescovo di Taranto - dobbiamo seminare il bene, lo dobbiamo far fiorire nelle nostre case, dobbiamo accoglierlo, compierlo e porgerlo anche se solo con un sorriso, con una parola di conforto, con un gesto di attenzione, con una benedizione. Sono persuaso - afferma Santoro - che il Signore aprirà una strada nuova e insperata come sempre. Sì ne sono convinto”. L’arcivescovo Santoro annuncia quindi per sabato prossimo alle 17 “la preghiera del Santo Rosario in streaming dal Santuario della Madonna della Salute, che sarà ovviamente senza pubblico e a porte chiuse. Sarà trasmesso - afferma Santoro -sulla mia pagina Facebook e potrete condividerlo, per unirci con tutta la comunità diocesana intorno all’icona di Maria Vergine, Salute degli infermi”. “Preghiamo per le vittime del virus, per quanti sono stati contagiati e stanno lottando. Preghiamo per il Paese. Preghiamo per tutta la società tarantina”.

“Siamo di fronte a provvedimenti ed azioni che dovrebbero essere attuati regolarmente da chiunque svolga attività d'impresa a Taranto. Provvedimenti ed azioni che non dovrebbero essere esercitati “solo” quando ci si trova a contrastare situazioni eccezionali, come può essere considerata la pandemia causata dal Covid-19”. Lo sostiene la deputata M5s, Rosalba De Giorgi, di Taranto, a proposito delle misure varate da ArcelorMittal in materia di contrasto al contagio da Coronavirus. De Giorgi dichiara che “incrementare all'interno degli uffici e degli impianti tutti i protocolli di sicurezza anti-contagio (a partire dal rispetto della distanza di sicurezza fra lavoratori), dotare l'intero personale alle dipendenze di adeguati strumenti di protezione individuale, rafforzare le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro” è quanto, evidenzia la parlamentare, “mi aspetto sempre da chi ricopre ruoli di responsabilità nell'ambito di strutture industriali”.

 

“Sempre ed esclusivamente - rileva De Giorgi - nell'interesse della salute e della sicurezza di lavoratori e dell'intera popolazione di Taranto, la stessa - aggiunge - da tempo costretta a convivere con emissioni derivanti da un'attività industriale il cui impatto nocivo è testimoniato da numeri che, in costante aggiornamento, disegnano una realtà drammatica caratterizzata da malattie e morte. Una realtà - conclude De Giorgi -molto diversa da quella a cui i tarantini hanno diritto”. Ed è stata aggiornata alle 13.30 di oggi la riunione tra sindacati metalmeccanici ed ArcelorMittal in aggiornamento di quella di ieri pomeriggio dedicata al rafforzamento delle misure anti-Coronavirus nel siderurgico di Taranto. I sindacati chiedono ad ArcelorMittal di potenziare interventi ed iniziative, considerata la vastità della fabbrica e il fatto che ci sono 8200 dipendenti diretti più alcune migliaia di indotto e che tanti lavoratori provengono da altre aree della Puglia dove ci sono diversi casi di contagio. I sindacati hanno chiesto già da ieri ad ArcelorMittal di ridurre la produzione per evitare il numero di presenze in fabbrica, e quindi affollamenti nei bus interni, nelle mense e negli spogliatoi, ma ArcelorMittal su questo punto ha manifestato sinora indisponibilità. 

L'amministrazione comunale di Taranto, dopo la riunione operativa tenuta ieri a Palazzo di Città, con il coinvolgimento del sindaco Rinaldo Melucci, del vice Paolo Castronovi e dell’assessore Gianni Cataldino, ha deciso di sospendere fino al 3 aprileil servizio di sosta a pagamento, le cosiddette “strisce blu”, lasciando aperte e operative solo le aree di parcheggio (Oberdan, Icco e Anfiteatro).

Viene sospesa anche la rimozione notturna dei veicoli per la pulizia meccanizzata delle strade, già sostituita in questo periodo dalle attività di sanificazione. Tale misura è stata adottata soprattutto per ridurre il disagio dei cittadini nel dover spostare le auto dalle zone interessate dal servizio.

In ragione del Dpcm dell’11 marzo e della richiesta che i cittadini restino a casa il più possibile, l'amministrazione Melucci sta mettendo in campo tutte le azioni a loro utili per far sì che queste settimane di sacrificio possano essere vissute con responsabilità e serenità.

L’assessore alla Polizia Locale Cataldino, inoltre, insieme con il comandante Michele Matichecchia ha partecipato a un briefing in Questura per coordinare le attività di controllo. «Siamo convinti che con il contributo di tutti - ha concluso Cataldino - Taranto saprà superare anche questa prova».

“Siamo costretti a esprimere nuovamente tutte le nostre preoccupazioni in ordine alla possibilità che all'interno dello stabilimento si possano integralmente rispettare tutte le misure imposte a tutela della salute individuale e pubblica”. Lo scrive in una lettera al premier Giuseppe Conte e all’amministratore delegato di ArcelorMittal, il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, a proposito del Coronavirus. A causa “dell'aggravarsi della situazione sanitaria”, Confindustria Taranto chiede al premier e all’ad dell’azienda, “con la massima urgenza, di porre in essere tutte le misure atte a fronteggiare l'emergenza e a valutare, laddove dovessero insorgere problematiche non superabili, l'adozione di provvedimenti ulteriori di sospensione di attività e lavorazioni non interferenti con la continuità produttiva”. 

 

  Per Marinaro, “il propagarsi dell'epidemia anche sul nostro territorio impone l'adozione di ogni iniziativa utile a garantire che le attività possano svolgersi in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle prescrizioni da ultimo impartite”. “La situazione - dice Confindustria Taranto - si prospetta preoccupante anche sulla base delle segnalazioni che ci pervengono dall'interno dello stabilimento che in queste ore raccogliamo e che ci fotografano una situazione di assoluto allarme e criticità”. “ A tutto questo - rileva il presidente Marinaro -si aggiungono le difficoltà rivenienti dalle drastiche riduzioni delle forniture necessarie all'esecuzione delle lavorazioni affidate alle nostre imprese, prime fra tutte quelle riguardanti i dispositivi di protezione individuali resi obbligatori per il rispetto delle misure di protezione sanitaria dei lavoratori”.“Riteniamo  non ulteriormente procrastinabili tutte quelle misure, anche quelle più drastiche - rilancia Confindustria Taranto -, atte a garantire il rispetto delle importanti prescrizioni sanitarie soprattutto in riferimento alla distanza minima di sicurezza, alla limitazione dello spostamento all'interno dei siti e alla necessità inderogabile di precludere gli accessi agli spazi comuni”. 

“Non abbiamo chiuso tutto perché non si può fermare un Paese all’improvviso. Dobbiamo garantire dei servizi essenziali". Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, spiega così, a Circo Massimo su Radio Capital, l’ultimo provvedimento del governo sull'emergenza Coronavirus.     "Ci sono alcune filiere che se si fermano bloccano il Paese e salta per aria tutto", ammonisce.

    "Volevamo evitare uno shock che ci avrebbe impedito di camminare. Tutti gli altri Paesi - ricorda - stanno lentamente sperimentando la difficoltà di contenere il contagio con strumenti che devi costruire giorno per giorno. In Cina a Wuhan è stata chiusa con grandissima fatica una provincia. A Shangai misure rigorose ma non come a Wuhan. La nostra Wuhan - ricorda  - sono state alcune province lombarde e venete”

 “Sarà rinviato il versamento dell’Iva. Tranquillizziamo tutti, entro il fine settimana il ministro Gualtieri proporrà un provvedimento economico che riguarderà tutti". Spiega il ministro senza volere anticipare i singoli provvedimenti, "ci saranno quelli necessari".

    "Vale per tutti gli italiani e per tutte le imprese. Dovete darlo per scontato. La stessa cosa - sottolinea, sempre dai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital - vale per i redditi. Nessuno perderà il suo lavoro. Ci saranno ammortizzatori sociali. E’ un dovere per noi garantire il lavoro e nelle prossime settimane garantire liquidità alle imprese perché se fermi le macchine poi quando devono riprendere servirà liquidità e penso che oggi la Bce darà segnali chiari su questo”.

    “Io ritengo – dice ancora - che la sospensione sarà generale e generalizzata ma ovviamente alcune cose riguardano il passato e quindi le risorse sono già state prodotte e su quelle dovremo solo decidere le modalità di pagamento. Poi ora c’è una diminuzione di risorse, dovuta alla difficoltà attuale. Quelle inevitabilmente potranno essere non solo rateizzate ma anche cancellate”.

    “Ogni categoria verrà gestita in maniera diversa. Ma se lo Stato non incassa nulla - avverte - poi fa fatica a pagare anche gli stipendi di chi oggi lavora negli ospedali. Nel breve ci sarà una boccata d’ossigeno per tutti. Poi ogni tipo entrata sarà gestito in maniera diversa ma certo nessuno pagherà per quello che non produce più o il valore aggiunto che non ha più”.

L'Inps rammenta a tutti i pensionati che "il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì primo aprile 2020". È quanto si legge in una nota.

Il proprietario di un ristorante di Sternatia (Le) è stato diffidato e altre trenta persone che nel suo locale stavano partecipando ad un pranzo di compleanno sono state denunciate dai carabinieri, nella giornata di ieri, per inosservanza degli obblighi imposti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da coronavirus. I carabinieri hanno interrotto il banchetto e hanno identificato i presenti informando dell'accaduto l'autorità giudiziaria e le autorità amministrative.  

 

 

In un video trasmesso via facebook questa sera il sindaco di Massafra Fabrizio Quarto ha comunicato che c’è un altro caso risultato positivo al test sul coronavirus. Stando a quanto dichiara Quarto il contagio riguarderebbe un uomo residente a Taranto che lavora a Massafra. Le persone che sono entrate in contatto con l’uomo sia in ambito familiare che lavorativo erano già state messe in quarantena nei giorni scorsi a scopo cautelativo in attesa dell’esito degli esami. 

Sempre oggi come abbiamo già scritto è giunta la notizia che è risultata positiva la nipote del paziente 1 di Torricella.

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