Una rete del giovane tarantino Francesco Fonzino ha chiuso sul 4 a 1 a favore del Taranto la partita che si è giocata allo Stadio Miramare con la formazione del Manfredonia. La neo promossa squadra foggiana nulla ha potuto contro la forte squadra rossoblù allenata dal tecnico Maiuri. Una compagine quella tarantina che si è imposta in una trasferta insidiosa e che porta a 4 i punti in classifica, ma soprattutto dimostra tutta la sua grande forza d'attacco, come ha più volte ribadito sin dall'inizio di campionato il Presidente Fabrizio Nardoni. Una vittoria che "fa sangue" nl senso che è una bella iniezione di fiducia per tutta la società ionica pronta già ad entrare in campo domenica prossima 15 settembre allo Stadio Iacovone con la compagine napoletana del Mariano Keller che ha vinto in casa per 1 a 0 la partita disputata contro il forte Monopoli.
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Cultura, Spettacoli & Società
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“Il piano di investimenti avanzato a suo tempo dalla società friulana QBELL leader nella produzione di televisori e schermi TV, con cui si prefiggeva d rilevare l’ex Miroglio di Ginosa, è fallito miseramente. Le trattative concertate con l’Assessorato regionale al Lavoro sono state sospese per sopraggiunte difficoltà di liquidità finanziaria lamentate dalla QBELL, la quale molto probabilmente se ne tornerà nella sua Friuli.
All’attualità, resta il dramma di almeno 195 lavoratori appartenenti agli ex stabilimenti tessili di Ginosa e Castellaneta per i quali si prospetta un futuro molto incerto causa la mancata ricollocazione lavorativa attesa ormai da quattro anni.
A mio avviso, si può e si deve risolvere la vertenza lavorativa in questione; sarà necessaria tuttavia, una migliore e più razionale concertazione di idee e di proposte a tutti i livelli istituzionali se si vorrà dare spazio ad altre potenziali trattative.
Penso che sarebbe opportuno svolgere al più presto un’approfondita indagine di mercato per meglio individuare le imprese interessate a rilevare gli ex stabilimenti della Miroglio che, non va dimenticato, si estendono per 14 ettari con una copertura di ben 54.000 mq.
La ‘ratio’ per attrarre imprese potenzialmente interessate ad acquisire le strutture della ex-Miroglio di Ginosa e Castellaneta e a procedere quindi alle relative assunzioni è rappresentata dalla qualità del capitale umano per il quale vi sarebbero fondi pubblici per una sua riqualificazione professionale; da bonus che si identificano con la cessione volontaria di ciascun dipendente del proprio TFR a favore dell’impresa subentrante che andrebbe ad investirli nel ciclo della produzione; dalla concessione infine di consistenti sgravi fiscali e di finanziamenti pubblici che andrebbero a supportare gli investimenti operati dall’impresa interessata all’operazione. Insomma gli ingredienti per un processo di riconversione industriale dell’ex-Miroglio sono reali e possono costituire un polo d’attrazione per quelle imprese che intendano espandersi ed incrementare i loro fatturati attraverso la cultura del lavoro e dell’onestà imprenditoriale. Ritengo altresì, che qualora la vertenza in questione non dovesse trovare uno ‘sbocco’ accettabile, occorrerebbe allora, per i circa duecento ex lavoratori, una riqualificazione professionale al fine di reimpiegarli a piccoli gruppi, ovvero ‘spacchettati’ anche nelle diverse realtà cooperativistiche operanti sul territorio jonico come ad esempio nel campo dell’agricoltura o del turismo così come in quello di altri settori produttivi.
A tal proposito invito i sindaci i cui territori sono drammaticamente interessati dalla crisi dell’ex gruppo Miroglio ad esperire un’indagine conoscitiva dell’attuale mercato imprenditoriale locale al fine di meglio individuare le aziende disposte ad assumere, ciascuna per il proprio, un ristretto numero di ex lavoratori della Miroglio; tanto, per una più razionale distribuzione dei medesimi che attualmente sono in CIG.
Diffidiamo da grandi complessi industriali come la QBELL o altre che con il pretesto di voler risolvere il dramma occupazionale dei nostri lavoratori con pseudo piani d’investimenti, nella realtà vogliono invece speculare sui vari bonus fiscali e finanziari messi a disposizione dal competente Ministero del Lavoro, dalla Regione e anche dagli stessi lavoratori attraverso il loro TFR.
Piuttosto, tali benefici molto più opportunamente andrebbero indirizzati verso le nostre piccole e medie aziende locali che non avendo dimensioni da grande industria, meglio potrebbero gestire una crisi economica e comunque non ci ritroveremmo a gestire vertenze occupazionali lunghe, complicate e di difficile se non impossibile risoluzione.
Occorre allora un cambio di mentalità, oserei dire un cambio di cultura nella visione complessiva del ‘fare imprenditoria’.
Finiamola con il consentire soprattutto alle aziende settentrionali di depredare le risorse del nostro territorio in termini di capitale umano, aziendali e finanziari con l’illusione che ci risolvano il problema attraverso il classico colpo di bacchetta magica, quando in realtà il loro inverecondo scopo invece è esclusivamente quello di attuare la politica del ‘mordi e fuggi’.
Ridare dignità ai tanti ex lavoratori attualmente in CIG deve costituire una priorità politica, un’emergenza morale ed istituzionale.
Per farlo però è necessario riqualificarli professionalmente per destinarli ad un lavoro differente da quello svolto precedentemente così da coinvolgerli in un nuovo processo produttivo.
Penso ad esempio alla manutenzione dei numerosi servizi comunali: dalla raccolta differenziata, al ripristino del zone a verde come alla semplice pitturazione di aule scolastiche; attività che potrebbero essere affidate soprattutto ad imprese che dimostrino di aver assunto ex lavoratori in CIG.
Chiedo infine ai sindaci coinvolti nella dolorosa questione della ex Miroglio, attualmente alle prese con il dramma di tanti ‘ex lavoratori’ e con quello della disoccupazione giovanile, di divenire essi stessi, i veri artefici di una nuova stagione politica locale che non li veda però spettatori passivi di decisioni politiche calate dall’alto; piuttosto managers istituzionali con idee e proposte tali da generare le cosiddette attrattive imprenditoriali in grado di offrire dunque soluzioni concrete e ‘su misura’ ai differenti problemi occupazionali dei loro concittadini.
Da ultimo credo che nelle tante vertenze lavorative che hanno ‘toccato’ lavoratori pugliesi, Vendola abbia avuto un ruolo tanto nefasto quanto insignificante nella risoluzione delle stesse, al punto che si è originata una sfiducia popolare, intimamente legata alla politica sciatta e cialtrona espressa dalla massima carica politico-istituzionale regionale, sempre più distante dalla realtà socio-economica del suo territorio, e sempre più vicina al mondo edulcorato delle vetrine televisive.
L’accanimento ad esempio con cui il nostro Presidente chiede la decadenza dalla carica da parlamentare di Berlusconi ‘docet’”
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Economia, Lavoro & Industria
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13 etichette pugliesi entrano nuovamente nel gotha di Tre Bicchieri: la guida del Gambero Rosso dedicata alla migliore produzione enologica italiana.
Questo riconoscimento inorgoglisce e sprona assieme – dice Fabrizio Nardoni – congratulandosi con le cantine entrate nel palmares dell’importante struttura sinonimo di qualità in ambito eno-gastronomico mondiale – perché dietro il pubblico encomio vi è il lavoro di tanti produttori, tecnici ed esperti che testimoniano del grande valore vitivinicolo della Puglia. Valore che la pubblica amministrazione e il governo regionale ha il dovere di custodire e sostenere in tutte le sue forme. Un successo che premia la scelta e l’attenzione delle politiche regionali verso i vitigni autoctoni – afferma ancora l’Assessore alle Risorse Agroalimentari pugliese - e che conferma il ruolo della Puglia nell’ambito delle potenzialità di mercato espresse da un settore in costante crescita.
Le etichette premiate quest’anno da Tre Bicchieri del Gambero Rosso sono:
Primitivo di Manduria d.o.c. Es 2011 – Gianfranco Fino
Primitivo di Manduria d.o.c. La Signora 2010 – Morella
Primitivo di Manduria d.o.c. Dunico 2010 – Accademia dei Racemi
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. 17° – Cantina Polvanera
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto 2010 – Chiaromonte
Gioia del Colle Primitivo d.o.c. Parco Largo 2011 – Plantamura
Salice Salentino d.o.c. Riserva 2010 – Leone de Castris
Salice Salentino d.o.c. Riserva 2010 Selvarossa – Cantina Due Palme
Castel del Monte d.o.c. Riserva Vigna Pedale 2010 – Torrevento
Primitivo del Salento i.g.t. Torcicoda 2011 – Tormaresca
Susumaniello Salento Rosso i.g.t. Torretesta 2011 – Tenute Rubino
Salento Rosso i.g.t Merula 2011 – Carvinea
Salento Rosso i.g.t MLV 2010 – Masseria Li Veli
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Economia, Lavoro & Industria
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Militari del Gruppo di Taranto, supportati da un’unità cinofila antidroga, nell’ambito di controlli finalizzati al contrasto dei traffici illeciti, hanno individuato, in una zona periferica del capoluogo jonico, un terreno sul quale erano coltivate piante di marijuana alte fino a due metri e mezzo, destinate all’illegale lavorazione e successiva vendita.
Il terreno è attiguo ad un’abitazione privata, ove risiede il trentenne tarantino R.F., gia’ noto alle forze dell’ordine, il quale, aderendo alla specifica richiesta formulata dai finanzieri, consegnava spontaneamente alcune stecche di hashish, contenute sia all’interno di una scatola di latta che in una busta trasparente, per un peso di circa 25 grammi.
Avendo il fondato motivo di ritenere che nell’abitazione potesse essere rinvenuta altra sostanza stupefacente, le Fiamme Gialle eseguivano una perquisizione, che consentiva di rinvenire, abilmente occultati, altri tre panetti di hashish del peso di oltre 300 grammi.
Il responsabile veniva pertanto tratto in arresto per il reato di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed associato alla casa circondariale di Taranto.
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Cronaca, Politica & Attualità
Taranto da anni vive una emergenza sanitaria legata alle neoplasie. Pur non essendo medico e pur non disponendo di dati, codice 048 o altri, sono convinto di ciò perché, quando mi reco nell’ottimo Reparto di oncologia dell’Ospedale Nord, vedo i tanti malati in attesa che venga loro somministrata la chemioterapia, e perché ogni giorno vengo a conoscenza di amici ammalati di tumori.
Per questo, in assoluta solitudine, da anni auspico, anche con interrogazioni scritte in Regione Puglia, che da subito si potenzino le capacità sanitarie in campo oncologico dell’Ospedale Moscati, con l’acquisto di una seconda PET-TAC e la realizzazione di nuovi Reparti quali la chirurgia toracica, la chirurgia estetico-ricostruttiva e la pneumologia.
Non è vero, dunque, che tutta la politica non si sia preoccupata della attuale crescita dei tumori a Taranto, mentre è vero, purtroppo, che per anni molti politici tarantini a Bari hanno preferito non affrontare concretamente il problema limitandosi invece a promettere la futuribile costruzione di un nuovo megaospedale…
Al di là dell’atteggiamento della “politica”, di fronte a questa emergenza una sanità responsabile non dovrebbe né creare inutili allarmismi, né sminuire il fenomeno, ma dovrebbe collaborare con la Comunità locale, non solo con le Istituzioni a livello nazionale e regionale, per monitorarlo e, grazie agli studi statistici, realizzare proiezioni che indichino il possibile sviluppo futuro.
Mi sembra che il governo della Regione, invece, non abbia fatto nulla di tutto ciò, non fornendo i dati statistici in suo possesso a tutta la Comunità locale e non dialogando con essa, peraltro lo stesso atteggiamento avuto nell’estate di anni addietro quando, in occasione del rilascio dell’esenzione ticket, obbligò tanti malati tarantini a trascorrere intere notti in strada davanti agli uffici della ASL Taranto…
Non entro nel merito di cosa possano indicare questi dati, in primis il famoso codice “048”, ma di certo rappresentano una base da cui partire, magari integrati e confrontati con quelli del Registro dei Tumori.
Questi dati vengono resi pubblici oggi dal mondo del volontariato, quell’associazionismo che compie una encomiabile sensibilizzazione della cittadinanza su temi di fondamentale importanza, quali il diritto inalienabile alla vita e alla salute.
Di fronte alla particolare emergenza che vive il nostro Territorio, ritengo si debba istituire a Taranto, e non a Bari o a Roma, un Tavolo di concertazione “dedicato” alle neoplasie cui partecipino l’ASL Taranto, le Istituzioni locali, i rappresentanti degli Operatori sanitari e, in base al principio di sussidiarietà, il mondo dell’associazionismo.
Dovrebbe essere questo il “luogo” in cui condividere con la collettività i dati in possesso dell’ASL e, soprattutto, dovrebbero essere individuati gli esperti in statistica-sanitaria in grado di analizzarli e interpretarli al meglio secondo criteri scientifici riconosciuti a livello internazionale, un’attività che nelle altre nazioni europee è “normale amministrazione”.
La nostra Comunità, dopo essere stata penalizzata per anni dall’inquinamento, ha diritto di sapere cosa l’aspetta e, soprattutto, i Tarantini devono sapere se nel prossimo futuro, e non tra otto anni quando forse sarà realizzato il nuovo ospedale, l’ASL sarà in grado di curarli efficacemente senza costringerli a lunghe file nei corridoi o, peggio ancora, ad andare a curarsi in altre regioni.
Arnaldo Sala
Consigliere regionale PdL
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Sanità, Sociale & Salute (medicina)
Si è avuta finalmente la conferma che i lavori di adeguamento della darsena del Molo Polisettoriale, per come incardinati nell’accordo per lo sviluppo…del 26 aprile 2012 non potranno essere terminati entro i 24 mesi stabiliti anche perché non risultano nemmeno ancora appaltati. Lo ha confermato nel corso della chiacchierata pubblica tenutasi il 4 u.s. nell’ambito del ciclo di conferenze dal titolo : “NON C’E’ DEMOCRAZIA SENZA VERITA’ (itinerari, anche economici, di speranza) organizzate dall’associazione “La Città che vogliamo”, Il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto nonchè Commissario Straordinario alle opere di infrastrutturazione del Porto ritenute indispensabili per ricondurre il Porto all’agibilità precedente lo spostamento (2011), al Pireo, delle linee di Evergreen che scalavano (2001-2011) il terminal contenitori tarantino realizzato alla fine degli anni novanta ed avviato agli inizi degli anni 2000, con un record di oltre 850 mila contenitori lavorati nell’anno 2006 ridottisi gradatamente fino a poco più di 250.000 nel 2012 . i lavori di adeguamento, per come incardinati nell’ Accordo per lo sviluppo… del 26 aprile 2012. Questo slittamento sicuramente comporterà, come primo effetto, la scadenza del primo biennio di cassa integrazione per i lavoratori di TCT e determinerà disagi ai lavoratori e nuovi impegni alle parti sociali per garantire sostegno all’occupazione. Il Presidente dell’A.P. nell’affermare che i lavori non potranno essere completati nei 24 mesi, inopinatamente previsti ad aprile 2012 ( chi possiede minimi rudimenti di lavori pubblici ha avuto chiaro, da subito, che il termine dei lavori non poteva minimamente coincidere con i tempi ipotizzati anche per chi avesse avuto capacità prodigiose!) , ha anche però assicurato che il termine previsto nell’Accordo… non è un termine perentorio , ma è un termine ordinatorio … che potrà quindi coincidere con le date indicate in apposito cronoprogramma da redigere congiuntamente da Autorità Portuale, TCT SpA ( Hutchinson + Evergreen + azionista di minoranza) e Sogesid SpA. I Ministeri e gli altri Enti pubblici si sono defilati o hanno dato ampio mandato ai tre soggetti per risolvere il problema dei tempi? Non resta a questo punto che sperare che TCT nelle sue componenti societarie accetti e concordi un altro termine (perentorio o ordinatorio che sia) per dare finalmente certezza ai lavoratori e al territorio. Dobbiamo sperare che Evergreen (parte sostanziale del pacchetto societario di Tct, perché detiene nelle sue mani il traffico e le merci) non abbia trovato nel Porto del Pireo migliori rese nelle attività di imbarco e sbarco, economie di scala nelle attività generali, di stoccaggio, di esecuzione delle operazioni doganali, convenienze di vicinanza ai territori di distribuzione delle merci trasportate e di quanto altro possa determinare la convenienza di un vettore a scalare un porto situato in una regione geografica piuttosto che in altra e in generale una migliore funzionalità della gestione portuale in generale. Però si evidenzia un’altra criticità dell’accordo: al titolo PIANO DI INTERVENTI si legge: al punto a. ” intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda in area ex Yard Belleli, funzionali alla realizzazione della cassa di colmata c.d. “Ampliamento del V Sporgente”;… e poi ancora …”Con riferimento all’intervento, indicato al punto a., l’avvio dei lavori del MISP dell’ex area Yard Belleli risulta PROPEDEUTICO alle attività oggetto del presente protocollo, in quanto l’insieme delle operatività progettuali che concorrono, a diverso peso, alla definizione del presente Accordo risultano interconnesse alla realizzazione di tali opere. Per cui, quando ci si accinge a definire il cronoprogramma delle attività di reciproco impegno per la soluzione della crisi, a che punto è la bonifica della falda dello Yard Belleli o quantomeno la sua messa in sicurezza? Se non si mette in sicurezza la falda dello Yard Belleli non si può realizzare la cassa di colmata , non si possono fare i dragaggi e se non si possono fare i dragaggi è INUTILE procedere al rinforzo della banchina del molo polisettoriale, sarebbero oltre ottanta milioni di euro pubblici spesi inutilmente! Nel caso della non soluzione della messa in sicurezza della falda dello Yard Belleli si dovrebbe pensare che la stessa progettazione della cassa di colmata possa essere messa in dubbio.
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Nel corso della giornata del 6 settembre sono stati effettuati due arresti da parte dei Carabinieri delle province di Bari e Bat: a Molfetta un 38enne per furto, a Trani (BT) uno scippatore seriale Nella prima operazione i Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno arrestato un 38enne romeno con l'accusa di furto. L'uomo è stato bloccato dopo essersi impossessato di alcuni vestiti, indossandoli, all'interno di un centro commerciale del luogo. La refurtiva è stata restituita all'avente diritto mentre il 38enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato associato presso la locale casa circondariale.
Nella seconda i Carabinieri della Stazione di Trani hanno arrestato con l'accusa di furto con strappo continuato un 20enne di Bisceglie, già noto alle Forze dell'Ordine, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica. I Carabinieri, al termine di una attività d'indagine coordinata della Procura della Repubblica di Trani, sono riusciti a raccogliere numerosi elementi indiziari a carico del giovane attribuendogli la paternità di quattro furti con strappo ai danni di altrettanti pensionati commessi in strada a Trani nei mesi di giugno, luglio e agosto di quest'anno. Fondamentali per l'attività di indagine sono state le descrizioni del malfattore fornite dalle vittime e da alcuni testimoni che hanno assistito ai "colpi". In particolare il 20enne ha avvicinato in strada i pensionati e con la scusa di chiedere alcune informazioni ha improvvisamente strappato la catenina in oro dal collo delle vittime per poi dileguarsi velocemente. Tratto in arresto il giovane, è stato associato presso la casa circondariale di Trani.
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La Regione Puglia riconosce € 500,00 mensili per un massimo di cinque mesi per partecipare a percorsi di politica attiva del lavoro attivati presso i Centri per l’Impiego territorialmente competenti ivi inclusi percorsi formativi finanziati dalla Regione e/o dalle Province. Destinatari sono i disoccupati che al 31 dicembre 2012 hanno maturato il diritto a godere degli ammortizzatori sociali in deroga e che hanno perso tale diritto per l’anno 2013, per effetto dell’accordo tra Regione e parti sociali e datoriali siglato l' 1 febbraio 2013 e s.m.i., per i seguenti motivi:
1. hanno usufruito di mobilità ordinaria ai sensi della L.223/1991 successivamente al 1 gennaio 2009;
2. nel quadrimestre gennaio-aprile 2013 hanno superato i 24 mesi di autorizzazione di mobilità in deroga.
Le istanze possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 24/9/2013 fino alle ore 12,00 del 24/10/2013 tramite CAF o patronati accreditati.
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Il Comitato costituito per candidare “Taranto Capitale Europea della Cultura2019” (ECoC2019),
giunto a questo punto del percorso e come già chiesto precedentemente, ritiene sempre più
necessario il supporto della stampa e delle emittenti Tv locali.
Rinnoviamo quindi la richiesta di usufruire di Vostri spazi, ove e quando fosse possibile e nelle
modalità opportune, al fine di rendere trasparenti al massimo tutti i passaggi compiuti nell’intensa
attività dei Tavoli di Lavoro.
Alla vigilia della presentazione ufficiale del Dossier di candidatura ai competenti organismi che lo
giudicheranno, chiediamo ai Direttori, Capiredattori, Capiservizio, e a tutti gli stimatissimi Colleghi
giornalisti, di voler partecipare ad un incontro, a voi riservato, che avverrà
martedì 10 settembre p.v. presso la sede di Vico Carducci,15 in città vecchia, (sede di uffici
comunali), alle ore 10.30.
Saranno presenti rappresentanti del Comitato e del Comune di Taranto.
Riteniamo che l’apporto di tutte le testate giornalistiche sia elemento imprescindibile nel successo
di ogni tentativo di rinascita, su altri binari, del nostro penalizzato territorio.
Per ultimo siamo fermamente convinti che i benefici di questa ‘candidatura’ e dei progetti che si
cercheranno comunque di realizzare, a prescindere dal risultato, avranno una ricaduta positiva per
l’intera città e quindi anche per l’intero settore in oggetto.
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Eventi
La Camera di commercio di Taranto ha indetto una sessione di esami di idoneità all'esercizio del servizio di taxi e di noleggio con conducente.
Per la predetta sessione è stato stabilito che la prova d'esame si terrà presso la sede della Camera di commercio di Taranto - Viale Virgilio n. 152 - il giorno 22 ottobre 2013 alle ore 9,00.Le domande per l'ammissione all'esame dovranno pervenire presso lo sportello polifunzionale del registro delle imprese ovvero al protocollo generale entro e non oltre il termine perentorio del 18 settembre 2013 ore 13,00, pena esclusione.
L'ufficio si riserva di stabilire ulteriori sedute d'esame in caso di un elevato numero di istanze.
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Economia, Lavoro & Industria