“Un anno fa, in Albania, al comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo mi fecero la domanda: ma come farete a fare tutto questo visti i ritardi di quattro anni che ci sono stati? Oggi tutte le opere più importanti sono partite. Quelle che avevano più difficoltà, impianti da 30, 40, 60 milioni di euro, per i quali abbiamo iniziato i cantieri e li stiamo portando avanti”. Lo ha detto Massimo Ferrarese, commissario di Governo per i Giochi del Mediterraneo, in un punto stampa a margine dei lavori del comitato internazionale dei Giochi che si concludono oggi a Taranto. Per Ferrarese, se un anno fa l’evento rischiava di non farsi più a Taranto e in Puglia e traslocare all’estero perché era tutto fermo, oggi questo rischio può ritenersi neutralizzato. “Dobbiamo realizzare questa importante manifestazione - dice Ferrarese che è anche presidente del comitato organizzatore oltre a essere commissario di Governo -. Abbiamo il dovere di far brillare questo territorio. La manifestazione l’abbiamo voluta con tutte le nostre forze. C’è stato un Governo che ha messo a disposizione 300 milioni di euro. Dobbiamo essere orgogliosi di questo, non possiamo mancare l’appuntamento. I Giochi - aggiunge - hanno 40 cantieri in 21 Comuni per iniziare il 21 agosto del 2026. Siamo a ridosso e stiamo lavorando. Ho con me una squadra determinata. Ho un grande supporto da tutte le istituzioni e da tutti i sindaci”. Sulla ristrutturazione dello stadio Iacovone a Taranto, l’impianto principale dell’evento e per il quale sino a qualche tempo fa si ipotizzava la possibilità di completare alcune parti post Giochi, il commissario dice che vuole completarlo “entro giugno 2026. Chiaramente stiamo parlando di um miracolo, di un lavoro da 60 milioni dove stiamo partendo ora”. Mentre sui fondi, ribadito che il Governo ha messo a disposizione per i Giochi 300 milioni di euro, di cui 275 per gli impianti e 25 per l’organizzazione, Ferrarese dichiara: “Abbiamo in cassa 25 milioni per l’organizzazione dei Giochi e 80 per le opere. Posso pagare gli anticipi e i primi stati di avanzamento sino ad aprile-maggio”.
“I Giochi del Mediterraneo hanno una valenza sportiva ma anche politica. Il Governo punterà su questo, organizzando probabilmente una conferenza con gli Stati africani per i flussi migratori affinché il Mediterraneo sia visto come un’opportunità e non come una tomba. Ne ho parlato anche col Papa”, ha aggiunto Davide Tizzano, campione olimpico di canottaggio e presidente del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto e in Puglia nell’estate 2026, in un punto stampa a margine dei lavori dello stesso comitato. “Noi - ha detto Tizzano - dobbiamo relazionarci con dei flussi. Anche con la Siria, adesso, sono flussi importanti che arrivano da noi. Poi magari se ne vanno anche in altri Stati. Ma se non li regoliamo, avremo difficoltà. Lo sport può quindi essere un veicolo. La frontiera Marocco-Algeria è chiusa da 40 anni. Un tunisino non può andare via terra in Marocco. Eppure quando verranno ai Giochi saranno fianco a fianco nel Villaggio Mediterraneo e giocheranno insieme. E si combatteranno, perché abbiamo anche gli sport di combattimento”.Circa il rischio, presente un anno fa, di annullare la manifestazione a Taranto per i troppi ritardi accumulati, Tizzano conferma: “Sì, era vero, l’anno scorso stavamo vagliando altri posti in alternativa a Taranto. Non possiamo non soddisfare le aspettative di 26 comitati olimpici. Noi impattiamo su 600 milioni di abitanti, questa è la popolazione dei 26 Paesi sommati”. Venendo poi al contesto pugliese e locale, Tizzano parla di “clima completamente diverso. Anche la Regione ha compreso che questa è un’opportunità. Non fare i Giochi del 2026 sarebbe stata una sconfitta terribile per l’Italia nell’anno delle Olimpiadi. Come ci saremmo presentati per chiedere altri eventi? Poiché hai fatto una figuraccia a livello mondiale, per dieci anni, se ti va bene, non puoi chiedere più niente perché nessuno ti da credito”.
Mercoledì ultimo appuntamento dell’anno del format di Volta la carta. Al Parco delle Querce l’autrice (con Michela Murgia) del noto podcast e della serie di libri “Morgana”. Biglietti su Postoriservato
Aperitivo d’Autore chiude il suo 2024 lì dove era iniziato: a Crispiano, nell’accogliente Parco delle Querce (Masseria Le Caselle). E lo fa con un appuntamento speciale, la cui ospite sarà Chiara Tagliaferri. L’autrice piacentina presenterà l’ultimo volume del progetto letterario e politico a cui, insieme a Michela Murgia, ha dato vita qualche anno fa con un podcast di grande successo che è poi diventato una celebre serie di tre libri: Morgana. L’evento avrà luogo mercoledì 18 dicembre, alle 19.30.
Con Morgana. Il corpo della madre (Mondadori) Tagliaferri e Murgia hanno focalizzato l’attenzione sul corpo come elemento plasmabile dell’identità e sulla maternità nelle sue più intricate declinazioni. Al suo interno, le due attiviste e scrittrici raccontano le storie di undici donne, più quella di David Bowie: ogni capitolo è un personaggio, una vita differente. E stavolta tra le storie di queste ragazze fuori dagli schemi ci è finita anche la stessa Michela Murgia, “perché è la più Morgana di tutte”. La coautrice dialogherà con il direttore artistico di Aperitivo d'Autore, Vincenzo Parabita.
Come consuetudine del format di Volta la carta, la prima parte della serata sarà dedicata all’enogastronomia. Il pubblico avrà modo di gustare un originale aperitivo preparato dalla cucina della struttura e accompagnato dai vini di Vetrère. In più, stavolta ci sarà un dolce epilogo di serata, curato da Ideal Pasticceria.
L’ingresso è con ticket esclusivamente in prevendita sul circuito Postoriservato al link https://bit.ly/4g8yuuA e nei punti vendita autorizzati Postoriservato. Sarà possibile acquistare i ticket fino alle ore 13 del giorno dell’evento.Per informazioni: 380.4385348 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . L’evento ha il patrocinio del Comune di Crispiano.
LE AUTRICI
Michela Murgia (1972 – 2023) ha esordito come scrittrice nel 2006 con “Il mondo deve sapere” (ISBN Edizioni). Tra le sue opere pubblicate da Einaudi, tradotte in più di trenta Paesi, ricordiamo “Accabadora” (Premio Campiello 2010), “Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna” (2011), “Chirù” (2015), “Istruzioni per diventare fascisti” (2018), “Stai zitta. E altre nove frasi che non vogliamo sentire più” (2021), “God Save the Queer. Catechismo femminista” (2022). Insieme a Chiara Tagliaferri è stata autrice di “Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe” (Mondadori, 2019) e “Morgana. L’uomo ricco sono io” (Mondadori, 2021), ispirati dall’omonimo podcast della piattaforma Storielibere.fm. Dopo l’enorme successo del suo ultimo romanzo “Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi” (Mondadori, 2023), è uscito “Dare la vita” (Rizzoli, 2024). Sempre nel 2024, a poco meno di un anno dalla sua scomparsa, è uscita l’autobiografia, “Ricordatemi come vi pare. In memoria di me” (Mondadori).
Chiara Tagliaferri è nata a Piacenza e oggi vive a Roma. Il suo romanzo “Strega comanda colore” è uscito nel 2022 per Mondadori. È autrice con Michela Murgia dei libri “Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe” (Mondadori, 2019) e “Morgana. L’uomo ricco sono io” (Mondadori, 2021), ispirati dall’omonimo podcast di culto. Per Storielibere.fm ha curato ed è autrice di diversi altri podcast come “Les Diaboliques” e “Sailor”, ideato con Maria Luisa Frisa. Dal 2021 conduce gli incontri di Orizzonti Extra alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha partecipato alle antologie “Musa e getta. Sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili, ma a volte dimenticate” (Ponte alle Grazie, 2021) e “Dove si scrive, come si scrive” (Rizzoli, 2023).
IL LIBRO
Si conclude con questo terzo volume lo straordinario progetto letterario e politico a cui Michela Murgia e Chiara Tagliaferri hanno dato vita nel 2019 attraverso un podcast di grande successo che è poi diventato il primo libro della celebre serie: “Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe”. Da allora quelle “ragazze fuori dagli schemi”, la cui ultima preoccupazione è compiacere gli altri, si sono esponenzialmente moltiplicate, non solo nei luminosi racconti delle autrici, ma anche nel vasto pubblico di ascoltatori e lettori, dando luogo a una meravigliosa esperienza collettiva, un intrepido esercito di Morgane, fatto di donne – ma anche di uomini, persone in transizione e queer –, che in quelle storie di libertà e coraggio si sono viste e riconosciute. Il corpo come elemento plasmabile dell’identità e la maternità nelle sue più intricate declinazioni sono i soggetti politici che le due scrittrici hanno scelto di mettere al centro di questo capitolo finale. E, come scrive Chiara Tagliaferri nella prefazione al libro: “Troverete Morgane terroriste, ragazzine che arrivano da Nazaret per cambiare il mondo, madri che non smettono di marciare intorno all’obelisco di Plaza de Mayo, scrittrici senza corpo o rinchiuse in campane di vetro, pioniere del femminismo e della chirurgia estetica... Le loro storie mostrano un mondo liberante ricco di fecondità alternative, tutte diverse, nel quale nessuna è una madre migliore o peggiore delle altre”. Maria di Nazaret, la madre non madre per eccellenza, Elena Ferrante che si è imposta in tutto il mondo prescindendo dalla sua presenza fisica, David Bowie che si è divertito a cambiare pelle di continuo, “le madri due volte” di Plaza de Mayo, Sylvia Plath, Goliarda Sapienza e tante altre. E per finire, la stessa Michela Murgia, madre, amica, sorella, intellettuale e donna dalle molte vite, raccontata attraverso la voce della sua famiglia queer e dei suoi amici più cari. Bruciano più che mai queste Morgane e la luce che sprigionano non smetterà mai di far brillare tutte le deviazioni del nostro cammino.
LA LOCATION
Tra le 100 masserie del Comune di Crispiano è annoverata la Masseria Le Caselle all’interno del complesso turistico Parco delle Querce, costituito da trulli centenari e immerso tra ulivi secolari. Ubicato nel Parco Regionale delle Gravine e nel cuore della riserva naturale del bosco delle Pianelle, il Parco delle Querce si presenta come un luogo 100% “green experience”. Cornice di matrimoni civili e di ricevimenti, nella struttura è possibile vivere un’esperienza enogastronomica ricercata, grazie alla combinazione di sapori autentici del nostro territorio, sapientemente equilibrati. Quella che un tempo era la Masseria Le Caselle, con gli ambienti rustici e il fienile, è oggi una location apprezzata per un pranzo o una cena nuziale all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza, nonché della ricerca del dettaglio squisitamente storico e naturalistico. L’hotel è dotato di 29 camere, disposte a chiostro monacale, con piscina a uso esclusivo. Inoltre il complesso ospita un parco acquatico capace di ospitare (ad ampliamento definitivo) fino a 2000 persone circa. Nel catasto onciario borbonico datato 1742-1748 si trova ben menzionato il sito di “Caselle” che risultava all’epoca nelle proprietà di un sacerdote di Martina Franca. Era descritto in quel periodo come “abitazione di coloni” e la sua origine toponomastica deriva proprio dalla presenza delle “casedde” ovvero abitazione costituita da trulli, che pertanto si può datare come edificazione tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Da allora, nel corso dei secoli, si sono succedute una serie di proprietà, sempre di famiglie martinesi.
I VINI
Le prime notizie certe della tenuta risalgono al 1600, quando nel Salento fioriva il Barocco. Un’antica mappa del ‘700 attesta la presenza di una già affermata realtà agricola e vinicola nel terreno sul quale sorge oggi l’azienda agricola Vetrère. Nel 1903, Serafina Troilo sposa Michele Ammazzalorsa, che lascia i suoi possedimenti al nipote Enrico Bruni, padre delle attuali proprietarie. Dal 2002 l’azienda è guidata da Annamaria e Francesca. Dal 1999 il 50% della produzione è biologica e, a partire dal 2016, tutta l’azienda viene condotta in biologico. Vetrère persegue una strategia di sostenibilità per la riduzione degli impatti ambientali generati dall’attività agricola. Ciò è possibile attraverso l’utilizzo di materie prime certificate per l’utilizzo in agricoltura biologica, con il mantenimento delle siepi e dei muretti a secco, necessari rifugi della forma selvatica, e con l’inerbimento controllato. Tra l'altro Vetrère è in grado di soddisfare il suo fabbisogno energetico in completa autonomia: l’energia elettrica è prodotta dalla generosità del sole della Puglia. Una caldaia a biomasse genera il calore che serve alla tenuta: i vinaccioli vengono fatti essiccare naturalmente d’estate per essere il combustibile naturale d’inverno. Tra rossi, bianchi, rosati e spumanti, al momento Vetrère produce una ventina di etichette di vino, molte delle quali negli anni hanno ricevuto diversi riconoscimenti. Dal frutto di meraviglioso ulivi secolari, Vetrère produce anche l'olio extravergine di oliva. L'azienda si trova a Taranto, sulla strada provinciale Monteiasi – Montemesola.
Monta un caso a Taranto per la presenza a uno degli spettacoli natalizi delle manifestazioni del Comune - nel caso specifico quelle al Parco della Musica, La Magia del Natale - della moglie del presunto boss Michele Cicala. Krystel D’Ursi, 38enne, moglie di Cicala, è imputata per riciclaggio aggravato nel processo denominato Petrolmafia. A Cicala, invece, il pm Milto De Nozza della Dda di Lecce contesta di aver guidato un gruppo che, grazie agli incassi derivanti delle truffe sul gasolio agricolo e al riciclaggio del denaro, avrebbe creato un impero commerciale. Nell’evento natalizio, D’Ursi è stata chiamata sul palco e coinvolta per la distribuzione gratuita al pubblico delle “pettole”, tipico fritto delle feste natalizie, ma sullo stesso palco poco prima erano saliti anche esponenti dell’amministrazione comunale di Taranto. “In relazione ai servizi affidati nell’ambito dell’iniziativa ‘Magia del Natale’ organizzata dall’Ente civico nell’area dei “Bac-Parco della Musica”, l’amministrazione comunale - si legge in una nota - intende precisare di non aver avuto alcun ruolo nelle attività di gestione e animazione dell’evento in quanto, a seguito di regolare affidamento, se ne è occupata direttamente la società “Ki.Fra”. La quale si è rivolta in via del tutto autonoma ad altri operatori per lo svolgimento dei servizi in oggetto senza ritenere di dover coinvolgere il Comune nella fase di selezione e scelta dei collaboratori. Quanto accaduto - dice l’amministrazione comunale di Taranto - ha creato evidenti disagi all’onorabilità dell’Ente civico e dei suoi amministratori che, nello scusarsi per l’accaduto e nel ribadire la correttezza del proprio operato, prendono con decisione le distanze dal discutibile episodio riservandosi di valutare l’adozione di opportuni provvedimenti a tutela della propria immagine”. Una posizione, questa, contestata dal Pd di Taranto, per il quale “l’ultima moda della amministrazione che governa la città di Taranto è lo scaricabarile. Quando le cose vanno bene si allestiscono conferenze stampa, cene a favore di telecamera, quando invece qualcosa scricchiola - sostiene il Pd - si corre veloci a prendere le distanze senza la minima voglia di assumersi una qualche responsabilità. Inaccettabile leggere prese di distanze postume. Come se un assessore e un vicesindaco - conclude il Pd - si trovassero su un palco senza controllare gli atti, senza una preventiva ricognizione, un briciolo di documentazione e organizzazione. Come se fossero là per caso”.
Disfatta rossoblù . Finisce 4-0 il derby pugliese tra Monopoli e Taranto. La china discendente della squadra ionica prosegue inesorabile con la quinta sconfitta di fila mentre pesanti incombono le incertezze sul futuro della società.
La partita, valevole per la diciannovesima giornata del girone C, ha sancito la gravità della situazione in casa rossoblù.
Le due squadre vivono due momenti diametralmente opposti: il Monopoli è in ascesa reduce da un’importante vittoria esterna contro il Giugliano e non perdono da fine settembre. Il Taranto invece vive una situazione difficilissima e lo slittamento del closing societario che potrebbe portare a ulteriori penalità.
Lu.Lo.
"Piantare un albero è un atto di fede e di speranza! Nel ricordo di Massimo e per figli di Taranto continueremo a lottare!". È questo il senso della scelta dell'Associazione Dis-Education e Co.Ri.Ta, Comitato per il rimboschimento di Taranto,di ricordare il consigliere comunale Massimo Battista, recentemente scomparso a causa di un tumore, piantando un albero a testimonianza del suo impegno nella lotta all'inquinamento.
La piantumazione è avvenuta questa mattina nel Parco Delle Mura greche nei pressi di via Forleo, un luogo simbolo di Taranto perché è qui che si svolge il concerto del Primo Maggio, dal cui palco parte forte il messaggio di una città libera dalla grande industria.
"Desidero ringraziare di cuore, a nome mio e dei miei figli, Marco D'Andria, Valentino Valentini e la loro associazione per il vostro gesto di piantare un albero in memoria di mio marito. - scrive sulla sua pagina fb Cira, moglie di Massimo-Questo atto di generosità non solo onora la sua memoria, ma rappresenta anche una speranza per il futuro e la continuità della vita.
Oggi ricordiamo con profonda gratitudine e rispetto mio marito Massimo, un uomo straordinario che ha dedicato la sua vita al bene della nostra città. La sua instancabile dedizione, il suo spirito altruista e il suo amore per la comunità ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti noi.
La sua passione per il miglioramento della nostra città e il suo impegno a fare la differenza . Massimo ha lavorato senza sosta per creare un ambiente migliore, più sicuro per tutti noi e per i bambini di Taranto.
Che il ricordo del suo impegno e della sua generosità possa ispirarci a seguire il suo esempio e a continuare a lavorare per il bene comune, proprio come lui avrebbe voluto.
Sono sicura che Massimo sarebbe stato molto felice di sapere che il suo ricordo vive attraverso questo simbolo di vita e crescita.
Come diceva la tua canzone di Vecchioni ed Alfa (Sogna, ragazzo, Sogna) "la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire", ed oggi è stato proprio così amore mio.
Con gratitudine e affetto Sempre al tuo fianco".
"Grazie a Marco D’Andria e alla sua Associazione Dis-Education per questo bellissimo gesto - scrive sulla sua pagina fb Mimmo Battista, fratello di Massimo- Un albero piantato e’ segno di rinascita e di eternità. Penso che mio fratello meriti l’intitolazione del Parco Le Mura Greche più di ogni altro .
Un giorno o l’altro forse questo accadrà ! Massimo Vive !"
Lu.Lo.
"Piantare un albero è un atto di fede e di speranza! Nel ricordo di Massimo e per figli di Taranto continueremo a lottare!". È questo il senso della scelta dell'Associazione Dis-Education e Co.Ri.Ta, Comitato per il rimboschimento di Taranto,di ricordare il consigliere comunale Massimo Battista, recentemente scomparso a causa di un tumore, piantando un albero a testimonianza del suo impegno nella lotta all'inquinamento.
La piantumazione è avvenuta questa mattina nel Parco Delle Mura greche nei pressi di via Forleo, un luogo simbolo di Taranto perché è qui che si svolge il concerto del Primo Maggio, dal cui palco parte forte il messaggio di una città libera dalla grande industria.
"Desidero ringraziare di cuore, a nome mio e dei miei figli, Marco D'Andria, Valentino Valentini e la loro associazione per il vostro gesto di piantare un albero in memoria di mio marito. - scrive sulla sua pagina fb Cira, moglie di Massimo-Questo atto di generosità non solo onora la sua memoria, ma rappresenta anche una speranza per il futuro e la continuità della vita.
Oggi ricordiamo con profonda gratitudine e rispetto mio marito Massimo, un uomo straordinario che ha dedicato la sua vita al bene della nostra città. La sua instancabile dedizione, il suo spirito altruista e il suo amore per la comunità ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti noi.
La sua passione per il miglioramento della nostra città e il suo impegno a fare la differenza . Massimo ha lavorato senza sosta per creare un ambiente migliore, più sicuro per tutti noi e per i bambini di Taranto.
Che il ricordo del suo impegno e della sua generosità possa ispirarci a seguire il suo esempio e a continuare a lavorare per il bene comune, proprio come lui avrebbe voluto.
Sono sicura che Massimo sarebbe stato molto felice di sapere che il suo ricordo vive attraverso questo simbolo di vita e crescita.
Come diceva la tua canzone di Vecchioni ed Alfa (Sogna, ragazzo, Sogna) "la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire", ed oggi è stato proprio così amore mio.
Con gratitudine e affetto Sempre al tuo fianco".
"Grazie a Marco D’Andria e alla sua Associazione Dis-Education per questo bellissimo gesto - scrive sulla sua pagina fb Mimmo Battista, fratello di Massimo- Un albero piantato e’ segno di rinascita e di eternità. Penso che mio fratello meriti l’intitolazione del Parco Le Mura Greche più di ogni altro .
Un giorno o l’altro forse questo accadrà ! Massimo Vive !"
Lu.Lo.
di Luca Lorusso
Il Natale si avvicina, e come da tradizione, gli studenti universitari hanno potuto concludere l’anno accademico ritrovandosi grazie all’evento organizzato da Unilife Staff Organizer in collaborazione con il locale Yellow Umbrella, in Via Cavour, nel cuore del centro tarantino.
L’appuntamento ha fatto registrare una partecipazione entusiasta da parte degli studenti, sia tarantini che fuori sede, che si sono riuniti per scambiarsi gli auguri di buone feste prima dell'avvio delle vacanze.
L’atmosfera allo Yellow Umbrella era quella tipica delle grandi occasioni: luci calde, musica coinvolgente e un clima di condivisione che ha reso la serata speciale . Tra brindisi, risate e balli, l’evento ha rappresentato non solo un momento di divertimento, ma anche un’importante occasione per rafforzare il legame tra la comunità universitaria e la città ospitante.
Nicoló Gianciotta, fondatore di Unilife, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’evento, sottolineando come il 2024 sia stato un anno di intenso lavoro e notevoli traguardi. “Abbiamo costruito una realtà che cresce e si afferma ogni giorno di più- ha sottolineato-È una soddisfazione vedere tanti studenti partecipare, riconoscersi e sentirsi parte di qualcosa di più grande".
Il fondatore ha anche ribadito la sua visione a lungo termine: valorizzare il ruolo degli universitari nella vita della città. “Il nostro obiettivo è dimostrare che gli studenti universitari non solo portano vivacità e cultura, ma hanno un peso importante nella comunità. Con eventi come questo, vogliamo far sì che la loro presenza sia visibile e riconosciuta.”
E così, sotto le luci del Natale, gli studenti hanno salutato il 2024 con il sorriso e uno sguardo pieno di speranza verso l’anno che verrà.
Torna in piena attività il Mudit, il Museo degli Illustri Tarantini, in via Plateja 51. A gestirlo, quattro realtà del territorio: l’associazione ‘Noi&Voi’, ente capofila, la cooperativa Kairos, la Instill srls e l’aps Mangrovie. All’interno, sala espositiva e sala conferenze, area kids, biblioteca, uno spazio di coworking e il bar con una vetrina dedicata all’economia solidale e la vendita dei panettoni artigianali prodotti dai detenuti del laboratorio di pasticceria del carcere di Taranto.
Le porte del presidio, che mira a diventare un punto di riferimento per il quartiere, verranno riaperte con un evento speciale nel weekend di oggi e domani 15 dicembre. Una pettolata no stop già dalla mattina, mercatini natalizi solidali, talk, laboratori, spettacoli.
Oggi partenza con un programma particolarmente attento ai bambini. Dopo l’apertura dell’area market - arena e roof garden alle 9.00, dalle 10.00 spazio ai giochi natalizi e letture animate per bambini. Alle 11.00, per i più grandi, c'è stata la presentazione della struttura e delle anime associative che la comporranno mentre nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, c'è stato il laboratorio creativo per bimbi "Lanterna racconta storie", un aperitivo e uno spettacolo con le bolle dalle 18.00.
Domani, domenica 15 dicembre, spazio al dibattito sulla rigenerazione sociale e artistica. Dalle 10.00 il talk"Stare nel presente - Una community library della contemporaneità” nella sala conferenze, a cui parteciperanno realtà culturali del territorio tra cui Mangrovie, Volta la Carta, Vivarium, Maitarantini, Libreria Dickens e Archivio Ritrovata. Alle 16.00 talk sul tema "Cinema di quartiere - L'immaginario condiviso”, insieme a chi si occupa del settore audiovisivo tra Taranto e provincia, come Videokult,Animatà, Vicoli Corti, TEFF e Monsters. Alle 18.00, dopo l’aperitivo, un altro approfondimento sul tema "creatività, design e spazio pubblico" con il racconto di vari progetti, tra cui Trust, Post Disaster, Salotto Elettronico e Sano/sano.
«Da cittadino sono felicissimo che il Mudit riapra – dichiara Mario Pagnotella, presidente dell’associazione Mangrovie – e doppiamente contento che questo percorso sia insieme ad altre realtà del sociale, perché la comunione di intenti va ad unirsi a percorsi differenti, che sono un valore aggiunto. Questo garantirà solidalità e continuità alla struttura e un’offerta culturale ampia e trasversale. Il Mudit nasce come una community library e sala museale ma vuole andare ad indagare l’identità dei tarantini di oggi. Infatti se da una parte lavoriamo già a stretto contatto con il comitato scientifico del Centro Studi Cesare Giulio Viola, alla scoperta degli illustri tarantini del nostro passato, c’è dall’altra la volontà comune di dare una voce diversa a quartieri come Tre Carrare- Battisti o Solito-Corvisea, alla scoperta di quello che i tarantini sono diventati oggi. È un passaggio doloroso e complesso, forse, ma va fatto senza metterci su un velo. Noi ci abbiamo già provato in altri quartieri come è accaduto ad esempio a Paolo VI, per il progetto dei murales fatto nell’ambito di Trust. Quindi non solo rassegne, incontri, cinema all’aperto e di quartiere ma al Mudit faremo un lavoro di raccolta e conoscenza della nostra contemporaneità, per riscoprirci comunità».
Il Mudit sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Per informazioni 392.2900085.
"Non si torni ad alimentare artatamente la tensione, i soggetti in campo riferiscano subito a tutti in trasparenza lo stato dell’arte.”
Con queste parole il sindaco di Taranto interviene in merito alle vicende del Taranto Calcio e alla cessione della società. Vicende tese alla luce del mancato closing di ieri e al fatto che se entro lunedì non saranno pagati gli stipendi la situazione rischia di esplodere.
"L’Amministrazione comunale - si legge in una nota -apprende di nuove impreviste difficoltà nella definizione dei negoziati tra la proprietà del Taranto FC 1927 ed il gruppo statunitense che già aveva opzionato le quote societarie dei rossoblu.
Non conosciamo ovviamente i dettagli, ma vorremmo fermare sul nascere il solito becero tentativo di qualcuno di strumentalizzare politicamente coi tifosi la vicenda e di ricercare responsabilità in ruoli e luoghi al di fuori della semplice trattativa privata.
Sembra banale, ma vale ancora la pena ribadire che il Comune di Taranto, all’atto dell’insediamento del gruppo Apex Capital Global in città, un insediamento non certo procurato o selezionato dalle istituzioni pubbliche, nell’esclusivo interesse della collettività ha solo fornito informazioni e supporto in relazione al futuro dello stadio comunale e alla ottimale gestione dell’ecosistema territoriale, inclusa l’ospitalità per una conferenza stampa, che come si ricorderà quegli stessi soggetti che evidentemente non amano sul serio la città e il sodalizio rossoblu avevano già reso poco serena e costruttiva.
L’Amministrazione comunale - conclude la nota - non ha avuto e non può avere alcuna parte nelle questioni commerciali tra privati e, dunque, si vede costretta a diffidare formalmente sin d’ora chiunque intenderà inopinatamente agitare l’ordine pubblico e appesantire il lavoro degli enti locali."
Sulla vicenda lo scontro in seno all'Amministrazione comunale è evidente. "Ancora una volta- scriv ,Mirko Maiorino
Consigliere Comunale
Segretario cittadino PLI- Ll’amministrazione comunale ha dimostrato un’incredibile leggerezza e una totale mancanza di responsabilità, anche nella gestione della vicenda legata al Taranto FC 1927. È ormai evidente a tutti come sindaco, assessori e figure istituzionali abbiano utilizzato questa situazione, delicata e complessa, come palcoscenico per farsi pubblicità, gettando fumo negli occhi ai tifosi e alla città."
Il presidente regionale Puglia di Italia Viva, Massimiliano Stellato, lascia l’opposizione in Regione, dove è consigliere, e passa con la maggioranza di centrosinistra che sostiene il presidente Michele Emiliano. Il passaggio, che era nell’aria, lo ha ufficializzato oggi lo stesso Stellato, ma Italia Viva ha subito preso le distanze con Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito di Matteo Renzi. Stellato, quindi, torna con Emiliano ma senza l’appoggio di IV. Che, anzi, rende noto di aver già detto all’esponente pugliese, che è anche consigliere comunale a Taranto, di non condividere questa sua volontà. “Rivendichiamo la nostra posizione coerente. Dall’Ilva alla xylella, il metodo del governatore pugliese non appartiene e non potrà mai appartenere a Italia Viva” dichiara Paita. Mentre per Stellato, in relazione alle ultime regionali quando IV candidò Ivan Scalfarotto in alternativa a Emiliano, “appaiono ormai superate dai fatti le visioni politiche che allora divisero Italia Viva dall'attuale presidente della Regione Puglia. Non è più comprensibile stare all'opposizione del centrosinistra che governa la Puglia. Perseverare su questa posizione potrebbe sembrare una maniera antica di ‘personalizzare’ la politica che, noi per primi, abbiamo sempre combattuto”. Da escludere, a questo punto, che Stellato si ricandiderà in Regione con IV. Molto più probabile il suo approdo in uno schieramento civico a sostegno del candidato governatore di centrosinistra che dovrebbe essere Antonio Decaro, attuale europeputato Pd, eletto con 500mila voti, e per 10 anni sindaco di Bari. Quello di Stellato è un ritorno ad Emiliano sul finire della legislatura e alla vigilia del varo del bilancio da parte del Consiglio. Stellato stato infatti eletto in una lista che appoggiava Emiliano. Ma per Stellato - non nuovo a cambi di posizionamento, visto che alle politiche si è candidato in Azione e alle Europee con IV - c’è anche una “coda” tarantina. Stellato è uno dei consiglieri che appoggia la maggioranza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che tempo fa ha strappato col centrosinistra che lo aveva eletto e in particolare con Pd e Con, movimento quest’ultimo dello stesso governatore, oltreché con il M5S. Melucci si era anche allontanato dal presidente Emiliano. Da vedere, quindi, se l’allineamento di Stellato a Emiliano ora avrà riflessi anche sul Comune di Taranto. Qui le forze che sostengono il governatore in Regione sono all’opposizione avendo Melucci una maggioranza fatta da civici e consiglieri che hanno abbandonato i partiti di appartenenza, non condividendo a febbraio la scelta - del centrosinistra e del centrodestra - di andare dal notaio per lo scioglimento anticipato del Consiglio.