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Giornale di Taranto - Giornalista1

DI MASSIMO CAUSO

CANNES – Chissà come risponderà la grancassa mediatica italiana, come racconterà che quest’anno a Cannes, oltre ai “tre moschettieri” Moretti, Sorrentino e Garrone, è passato nella sezione Un Certain Regard un quarto italiano, il pescarese ormai americanizzato Roberto Minervini. Il suo “The Other Side”, in uscita in questi giorni anche in Italia col titolo “Louisiana”, è un film di produzione anche italiana e non sfigura certo accanto alle opere dei maestri in Concorso ufficiale. Quella di Minervini è un0altra Italia del cinema, che del resto racconta un’altra America, quella della più profonda e imperscrutabile provincia statunitense, fatta di miseria, degrado, vite difficili e ai margini. “The Other Side” è il quarto lungometraggio di Roberto Minervini dopo “Low Tide” (visto alla Mostra di Venezia) e “Stop the Pounding Heart” (che era invece qui a Cannes). Tutti documentari, che hanno trovato il loro territorio di ricerca nell’entroterra statunitense, tra le maglie di un grande paese dalle grandi contraddizioni, dove mettere in pratica un cinema cercato a caldo nella verità spesso sconcertante di autentici outsiders. Questa volta Minervini si immerge nella palude umana di una Louisiana ai margini del sistema sociale americano, sostanzialmente una terra di nessuno popolata degli spettri di una società che finge di poterli ignorare. Si tratta di figure reali, che respirano le loro vite a base di crack, alcol, disoccupazione, giornate bruciate nel fare nulla, amori tossici, famiglie sganciate, armi in giardino… Minervini utilizza una tecnica documentaria da insider: scova i suoi personaggi, li punta, vive con loro da infiltrato con la macchina da presa, li lascia vivere e raccontarsi in una narrazione a grado zero di cui loro sono complici e lui è osservatore. “The Other Side” si basa sulla contrapposizione di due scenari opposti eppure uguali: da un lato la piccola disperazione di un uomo che nutre un profondo amore per la sua compagna e cerca una via di uscita dal circolo della droga cui, assieme a lei, è dedito. Dall’altra parte della stessa terra c’è poi un gruppo di persone che si aggrappa invece all’ordine di metallo e polvere da sparo delle armi, nel cui culto vive l’attesa (anche questa a suo modo messianica) di una nuova rivolta per rigenerare Roberto Minervini si affianca a loro, li osserva e lascia che loro si facciano osservare, raccontandosi: non descrive, ma racconta con agghiacciante partecipazione e sensibile distacco: mostra la lap dance di una ragazza incinta che poco prima abbiamo visto farsi di eroina, i corpi nudi, ragazzini che fumano il crack, momenti di tenerezza inaudita, poi campi di battaglia finti e reali, con gruppi che combattono giochi di guerra con armi vere, il disamore radicale per un Obama visto come un nemico dell’America… “The Other Side” ha qualcosa di profondamente sconvolgente, una intensità drammatica che scolpisce la verità che racconta con una purezza disturbante: un autentico viaggio nel cono d’ombra sociale che oscura le pulsioni più indicibili, quelle che cercano la salvezza e praticano la distruzione.

 

Massimo Causo

di MASSIMO CAUSO

CANNES – A Cannes 68 è infine arrivato anche il tempo della giovinezza. E’ di scena “Youth” firmato Paolo Sorrentino, sul red carpet della Croisette assieme al suo cast stellare: Michael Cane, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda… In conferenza stampa Michael Caine lo definisce “uno dei più grandi registi del mondo”, mentre per la Weisz è “un autore sempre capace di privilegiare più punti di vista”. Lui gioca la carta del giovane maestro, sa bene che non gli mancano le possibilità di un piazzamento in zona Palma d’Oro: i Coen lo conoscono bene e il film potrebbe essere anche nelle loro corde. L’accoglienza della stampa internazionale si divide tra le perplessità di una parte degli italiani e dei francesi e l’entusiasmo degli anglosassoni. Intanto Sorrentino definisce “La giovinezza” un film sul tempo: “Credo che questo sia oggi l’unico soggetto possibile al cinema: lo scorrere del tempo e ciò che ne resta. Lo so che in questa maniera rischio di passare per vecchio, ma a me sta bene così: vuol dire che ho ancora tempo per fare film da giovane e allungare la mia carriera…”.

Ovviamente “La giovinezza” è proprio il film che ti aspetteresti da Sorrentino: una lunga, pensosa, lirica e ironica riflessione sugli stati spirituali di personaggi sospesi sulle loro coscienze. Lo scenario si astrae negli ambienti surreali di un grande hotel nel cuore delle Alpi, un centro termale popolato da giovani e vecchie star in pausa esistenziale. E’ qui che incontriamo due vecchi amici sull’ottantina: Fred Ballinger (interpretato da un Michael Cane ovviamente “servillizzato”…) è un noto compositore e direttore d’orchestra in ritiro, che passa le sue giornate con Mick (un Harvey Keitel che spicca per naturalezza espressiva nello scenario recitativo un po’ imbalsamato allestito come sempre da Sorrentino), un regista intento a scrivere la sceneggiatura del suo film testamento. I loro incontri quotidiani, tra ricordi di quarant’anni d’amicizia e ironici confronti su reciproci problemi prostatici, fatto da traccia al deambulare di Sorrentino tra i corridoi di questa specie di limbo, in cui le ingenue anime di tanti artisti stanno come in una sospensione amniotica, in attesa di un nuovo starter o di uno stop definitivo. C’è il giovane divo americano (Paul Dano) che, stanco di interpretare film di robot, sta preparando il suo prossimo, imprevedibile ruolo impegnato; ci sono tanti altri lunari personaggi e poi c’è soprattutto Lena, la figlia ed assistente di Fred (interpreta da una Rachel Weisz capace di momenti molto alti), rifugiatasi nell’hotel dopo essere stata improvvisamente lasciata dal marito, che poi è il figlio di Mick. Sorrentino compone l’armonia tra questi luoghi e personaggi seguendo lo schema ormai consolidato nel suo stile, alternando singole scene, in genere caratterizzate da trovate narrative o da sovversioni ironiche nei dialoghi, a sipari coreografati visivamente e scenograficamente, in cui elabora una tensione tutta ambientale e tonale. Lo snodo narrativo è offerto dalla reiterata visita di un emissario della corte britannica, che vorrebbe ottenere la presenza di Fred a un grande concerto londinese, fortemente richiesta dalla regina in persona, e che non riesce ad accettare il diniego del musicista a dirigere la Royal Orchestra per l’esecuzione di un suo celebre brano. I “motivi personali” che Fred adduce per il rifiuto stanno nascosti nei suoi sentimenti e nella sua storia d’amore con una moglie, che aleggia come un fantasma sulla sua coscienza. “La giovinezza” resta ovviamente il grande mito romantico di una umanità che cerca l’eterno e si rotola immancabilmente nell’immanente, nei piccoli drammi delle emozioni, delle presunzioni, delle incomprensioni. Sorrentino cavalca il lirismo di un mood terminale che sopravanza l’esistenzialismo del Jep Gambardella della “Grande bellezza”: questo suo nuovo film è composto sulle geometrie di relazioni senza mondo, astratte in uno scenario quasi onirico, che sposta l’ispirazione immancabilmente felliniana del regista dalla Roma della “Dolce vita” alla stazione termale di “Otto e mezzo”. Il problema è che Sorrentino è ben lungi dall’essere Fellini: la sua maestria sta tutta nell’artificio del suo filmare, nella ricerca quasi ossessiva di soluzioni visive e tonali che eccedono la sostanza, in sé piuttosto elementare, dei suoi orditi. Ancor più che nei suoi film precedenti, Sorrentino nella “Giovinezza” mostra un rapporto col cinema eccessivamente formale, supino alla sua istintiva ricerca di un bello che ha qualcosa di decadente, immobile, statuario, di fronte al quale non si riesce a non nutrire un concreto sospetto di mero formalismo.

Massimo Causo

 

Arte, musica, letteratura e scienza, con un’attenzione particolare al sociale. La manifestazione, tra le più riuscite degli ultimi tempi,da quest’anno farà tappa anche a Ostuni e Galatina. Ospite d’eccezione la scienziata tarantina Antonella Viola che tratterà il tema “Alimentazione e salute”.

 

Dopo il successo registrato lo scorso anno, torna a Taranto “La notte della Cultura”. Sabato 13 giugno, con un’imperdibile anteprima nella giornata precedente, la città vecchia si animerà con eventi culturali di spessore che spazieranno dalla letteratura all’arte, dalla musica al teatro con il coinvolgimento in particolar modo del Museo Martà.

Quest’anno, inoltre, l’idea progettuale si estende anche alle Città di Ostuni (25 e 26 luglio)  e Galatina (28 e 29 agosto) , mentre per il 2016 sono stati avviati contatti con Matera, capitale europea della cultura. Questo non soltanto per favorire la diffusione della cultura quale elemento di crescita sociale, ma soprattutto anche per promuovere il turismo e l’economia del territorio, attirando visitatori dall’intera Puglia  e non solo.

Immediata, a tale proposito, è stata la disponibilità e forte la volontà di portare a compimento l’idea da parte dei Comuni coinvolti, con in testa i Sindaci e gli assessori Vincenza Vozza per Taranto, Claudia Trifan per Ostuni e Daniela Vantaggiato per Galatina.

L’ideazione e la produzione del progetto è stata curata dal tarantino Giuseppe Fornaro, già noto per aver realizzato numerosi progetti esclusivi e di qualità, e Gigi Rigliaco, operatore culturale e direttore di Art and Ars Gallery, galleria che promuove giovani artisti contemporanei su territorio internazionale, che ne curerà l’organizzazione.

Sostenuto da UBI Banca Carime, che ha creduto nell’iniziativa sin dai suoi albori, oltre che da Emmeauto BMW e MAICO in qualità di partner,  il progetto si avvale del sostegno di Puglia Promozione e Camera di Commercio di Taranto oltre che dei prestigiosi patrocini del Ministero dei beni culturali (Progetto “Etnie, letterature, minoranze storiche”), della Regione Puglia e della Federazione scrittori italiani.

La Notte della Cultura darà l’opportunità a tutti gli esercenti di attività commerciali e produttive della Città di tenere aperte le proprie attività, con l’invito da parte dell’organizzazione di personalizzare le vetrine per l’evento stesso.

Altra particolarità dellaNotte della Cultura  sarà un tema specifico intorno al quale ruotano tutte le proposte del progetto in ogni singola città: a Taranto sarà “L’altro – alimentazione e salute“, a Ostuni “l’altro” e a Galatina “La cultura del cibo”.

L’altrovisto da diverse angolazioni:  nella differenza di genere, di etnia, di lingua. Non tralasciando il tema della “diversabilità”, con il coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio nel volontariato e non solo con un’attenzione agli ipo/non vedenti: l’organizzazione della Notte della cultura ha infatti, da sempre, fortemente voluto e realizzato pubblicazioni dei programmi dell’evento in “braille”, “Large Print” con  assistenza durante l’intera manifestazione. Garantito anche l’interpretariato nella Lingua dei segni italiana nella sezione delle presentazioni letterarie e mostre su temi sociali.

Il programma completo della “Notte della Cultura” di Taranto sarà presto reso noto, ma già è certo che uno spazio importante sarà destinato all’alimentazione e alla salute in tema di prevenzione e ricerca, con la partecipazione straordinaria di un’eccellenza mondiale della scienza:  la scienziata Antonella Viola, di origini tarantine, premiata lo scorso 20 ottobre per i suoi studi contro il cancro dal Consiglio Europeo della Ricerca che le ha assegnato l’ Erc Advanced Grant 2014, una sorta di Oscar della scienza per il suo progetto “Steps”, ovvero un premio di ben 2.500.000 euro. Ora ha deciso di ritornare in Italia per approfondire i suoi studi con uno staff di ricercatori presso l’Università di Padova, declinando numerosi inviti da ogni parte del mondo.

Per quanto riguarda l’Arte tanti gli artisti provenienti da ogni parte d'Italia che installeranno, all'interno di luoghi aperti al pubblico (chiostri, corti, palazzi, piazze, ecc.) opere  Site-specific, cioè studiate e realizzate in funzione del luogo in cui verranno esposte, interagendo con il cittadino residente.

Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno, inoltre,  Taranto ospiterà nuovamente la mostra della fotografa newyorchese Rebecca Arnold, che ama documentare natura e cultura dei 40 Paesi nel mondo che ha visitato.

Per la musica, invece,  si spazierà dalla sperimentale, ai cantautori, dalla musica classica al Jazz. Tutto il centro storico offrirà una serie di piccoli spettacoli e concerti per catturare l’attenzione del pubblico ed ogni musicista o formazione avrà a disposizione uno spazio che esalti le proprie caratteristiche, trasformando un semplice concerto in una esperienza sensoriale.

La novità di quest’anno sarà la realizzazione di un Salotto della Musica, da affiancare alle altre postazioni, per l’esibizione di vari artisti e ospiti d’eccezione, tra i quali la straordinaria violinista lituana SAULE KILAITE, che con il suo stile fonde il mondo della musica classica con quello della tradizione etnica e moderna.

Di scena inoltre(reduce dai successi di Sanremo) il cantautore Diodato ad Ostuniin una formula tutta nuova e cioè un trio formato da chitarra, violino e violoncello e il cantante-attore Graziano Galatone,  protagonista del musical “Notre dame de Paris” di Riccardo Cocciante.

Confermata la straordinaria e fortunata formula degli Standing Pianos: alcuni pianoforti saranno dislocati lungo le vie del centro storico, liberi di essere suonati da chiunque voglia cimentarsi.

E poi tanti altri eventi: per le vie del centro storico, ad esempio, due eccentrici musicisti  suoneranno uno splendido “Orchestrion” (organo di strada con percussioni) ed un organetto di barberia dall’incredibile timbro: a completamento, un’esposizione di grammofoni e di macchine musicali dell’epoca vittoriana. Sarà l’artista Mauro Grassi, grazie alla collezione dell’Associazione Italento e dell’Associazione musica meccanica italiana, a far rivivere atmosfere di altri tempi.

E ancora: le emozioni del Carillon vivente, già proposto a Taranto a Natale, che quest’anno sarà di scena ad Ostuni ed a Galatina.

A Taranto, invece, due grandi sorprese previste in Piazza Duomo ed in Piazza San Francesco.

Anche per la letteratura scelta una location importante: il chiostro dell’Università dove sarà allestito in modo da riportare l’idea di un biblioteca/salotto.

La formula sarà quella del talk show: alcune delle case editrici più attive sul territorio  presenteranno progetti editoriali, attinenti al tema della serata. Saranno presenti gli autori e gli editori che racconteranno i propri lavori, coordinati da giornalisti e uomini di Cultura oltre ad ospiti d’eccezione.

Grande importanza verrà destinata anche ad un salottino riservato all’incontro tra gli editori presenti e i giovani scrittori che non hanno precedentemente avuto l’opportunità di presentare le loro opere e che vorrebbero fossero prese in visione per un’eventuale pubblicazione.

 

Uno sforzo organizzativo importante che dovrebbe richiamare il pubblico delle grandi occasioni.

 

l’arcivescovo Metropolita di Taranto, monsignor Filippo Santoro è stato nominato dalla Cei Presidente della  Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

"Monsignor Santoro- si legge in una nota diffusa dalla Curia subito dopo la nomina-  entra così a far parte del consiglio permanente della stessa Conferenza Episcopale Italiana. Dal vicario Generale, don Alessandro Greco, dall’intera arcidiocesi ionica l’augurio di un proficuo lavoro per il  nostro  arcivescovo. Questa incarico è l’attestazione che don Filippo, da soli tre anni membro dell’episcopato italiano, ha dato un contributo importante in ambito sociale attraverso il suo magistero. La presidenza della commissione episcopale costituirà sicuramente un’opportunità di arricchimento e di attenzione per l’arcidiocesi di Taranto.  Oggi ricorre anche l’anniversario di ordinazione sacerdotale di monsignor Santoro ordinato a Bari  il 20 Maggio del 1972". 

 
Cosa può comportare rivestire i panni di un imprenditore? Cosa fare per sviluppare un’ impresa in tempo di crisi? Come fare per competere su scala globale?
Per la prima volta arriva a Taranto Startup Weekend, la prima palestra al mondo per diventare imprenditori innovativi, capace di trasformare semplici idee di business in startup di successo!
Startup Weekend Taranto si svolgerà nella splendida cornice della Camera di Commercio di Taranto, Viale Virgilio, 152 dal 05 al 07 Giugno 2015 e sarà incentrata sui principali temi di Turismo e Food.
Startup Weekend è la più grande community di appassionati imprenditori con oltre 3000 eventi già svolti ed oltre 700 in programma per il 2015 in giro per il mondo (578 città). E’ una grande palestra che riunisce persone con formazione ed esperienze diverse, ma unite da sogni univoci, ovvero quelli di concretizzare in impresa un progetto, conoscere nuove persone, capire chi di queste è in grado di sopportare il duro lavoro dell’impresa e che allo stesso tempo hanno fame di nuovo sapere.
COME FUNZIONERA’ STARTUP WEEKEND TARANTO?
Si inizierà intorno alle ore 17:30 del 05 giugno 2015, quando i partecipanti esporranno la propria idea di business in soli 60 secondi (pitch), cercando di appassionare i presenti ed ispirarli a far parte della propria squadra di sviluppo. Subito dopo la giuria popolare voterà le idee e, quelle più apprezzate, diverranno oggetto di sviluppo da parte dei team nelle successive ore (durante l’intera giornata di sabato).
I team formatisi attorno alle migliori idee, svilupperanno in 54 ore un prototipo con un design, un business model (strumento strategico per modelli di business innovativi) e dei dati capaci di mostrare la market validation, ossia quel processo che permette di valutare il mercato. Nella giornata di domenica lo Startup Weekend giungerà a conclusione con l’ “elevator pitch”, vale a dire la presentazione dei progetti in soli 5 minuti alla giuria di imprenditori e leader locali e nazionali con l’obiettivo di raccogliere critiche e feedback costruttivi ed eleggere il vincitore di Startup Weekend Taranto.
I PROTAGONISTI
Oltre ai partecipanti, un ruolo fondamentale è rivestito da Coaches (allenatori), Speakers (relatori) ed Judges (giudici), tutti esperti di startup. I Coaches sono la linfa vitale dell’evento. Consigliano e supervisionano i team, condividono know-how e conoscenze. Gli Speakers sono un ottimo modo per dare visibilità all’evento, fornire ai team buone pratiche e stimolare i gruppi di lavoro, ed infine i Judges sono coloro i quali valutano le presentazioni finali dei progetti. Spesso sono degli investitori, il che rappresenta una significativa opportunità per tutte le squadre alla ricerca di finanziamenti.
Startup Weekend è “una palestra per imprenditori”, un’opportunità unica per trovare un co-founder/socio, incontrare nuove persone, imparare nuove skills, ma anche trovare il giusto trampolino di lancio per il proprio
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. http://taranto.up.co
progetto d’impresa. È un evento non profit, finanziato dalla collaborazione di giovani professionisti locali insieme alla Sistema Italia srl e Puglia Startup con imprenditori locali che investono nella formazione dell’humus imprenditoriale sul territorio locale, tra i quali il Gruppo Finsea e la Camera di Commercio di Taranto che supportano l'evento a 360°. Per i vincitori ci saranno importanti premi come percorsi di accelerazione, percorsi di incubazione e supporto allo sviluppo delle imprese, un percorso di sviluppo presso il MIC di Malta (per le idee nei campi dei Big Data, Turismo, IoT, Telco...) e ancora altri premi che saranno annunciati prima e durante l’evento.
COME PARTECIPARE?
L’evento è a numero chiuso, con posti limitati e biglietto d’ingresso per limitare l’ingresso a persone espressamente interessate. Il biglietto è acquistabile tramite il sito http://swtaranto.eventbrite.com
Vi aspettiamo a Startup Weekend Taranto! #SwTaranto
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Sulla vertenza che riguarda i lavoratori della Cittadella della Carità è scontro tra sindacati e Cda della Cittadella. Le segreterie territoriali di FP Cgil, Cisl FP, Uil FPL e UGL Sanità in una nota congiunta stigmatizzano  "le dichiarazioni rese dal  C.d.A. della Cittadella della Carità soprattutto poiché non aderenti alla realtà dei fatti cosi come si sono composti. E' assai sconcertante- si legge nella nota- l'invito al confronto e alla collaborazione per risolvere le difficoltà finanziarie della Fondazione, come se le organizzazioni sindacali non l'avessero già chiesto, detto  e fatto , ma abbiamo ricevuto tra tante rassicurazioni,  la raccomandata con avviso di ricevimento con oggetto: " avvio di procedure per la riduzione del personale ex lege223/91( comb. disp. art. 24, art. 4 commi 2 -12, commi 1-5)"  per il licenziamento di 41.5 unità produttive (lavoratori).

           " La Diocesi di Taranto - prosegue la nota- biasima il comportamento sindacale che con la manifestazione di protesta  "seppur legittima"  del 15 maggio avrebbe ritardato a esclusivo svantaggio delle casse della Cittadella il processo di riordino economico.

            In quanto al "un serio tavolo di confronto" da mesi, è vero, veniamo convocati e investiti a più riprese da sermoni più o meno prolissi, ma, nessuno del C.d.A. o della Curia, al tavolo di confronto ha portato uno straccio di piano di riordino delle attività interne ed esterne, un piano di riorganizzazione delle risorse umane, una prospettiva di impegno futuro, il famosissimo piano "industriale". Ad oggi di tutto ciò non si registra nemmeno un accenno,  il  rilancio così tanto sbandierato passa sulle sofferenze e l'agitazione  che provano i lavoratori.

            La manifestazione sindacale noi crediamo che sia stata "pur scomoda" e in verità ci saremmo aspettati di essere invitati all'avvio di un confronto serrato, partecipato ed intelligente.

            Le esternazioni emotive- concludono i sindacati- non vengono fatte nelle manifestazioni, manifestare un dissenso soprattutto di questa portata è un diritto sancito dalle regole dello Stato Italiano a cui le scriventi aderiscono".

 

Distinti Saluti.

 

 

f.to

 

 

                 FP CGIL                                   CISL FP                                            UIL FPL                               UGL SANITA’ 

In relazione alle notizie apparse circa le azioni di contrasto al fenomeno del caporalato , messe in atto dalle forze dell’ordine nelle campagne della nostra provincia , che ha portato al sequestro di un furgone e alla denuncia a piede libero di due caporali , una donna rumena ed un italiano , frutto della nostra azione e coinvolgimento dei lavoratori che hanno denunciato il fenomeno oggetto di indagine , la flai Cgil rivendica l’impegno a contrastare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento nelle campagne che riguarda i lavoratori stranieri , ma anche i braccianti agricoli italiani sottoposti non solo a continui ricatti occupazionali ma anche a minacce e ritorsioni .

 

Denuncia una situazione non più tollerabile per le continue violazioni da parte di quelle imprese agricole che si rivolgono ai caporali per evadere e contravvenire alle norme contrattuali e di legge , facendo ricorso alla intermediazione illegale di manodopera agricola per schiavizzare i braccianti e renderli simili alle bestie .

 

Recentemente , si sono avuti incontri con le istituzioni ( Prefetto , Guardia di Finanza , Carabinieri , Ispettorato del lavoro ) per attivare piani di contrasto all’intermediazione illegale di manodopera agricola.

 

La Flai Cgil , in prossimità delle grandi campagne di lavoro che vedranno coinvolti centinaia di lavoratori agricoli della Provincia di Taranto chiede alle Istituzioni preposte un maggiore impegno per contrastare le situazioni di grave irregolarità e di sfruttamento presenti nella nostra provincia alla luce degli scarsi risultati avuti negli anni .

 

DISTRETTO PRODUTTIVO REGIONALE DELLA PESCA E DELLA MITILICOLTURA

Oltre 1mln di euro per Distretto e Osservatorio della Pesca

 

La Regione Puglia ha presentato a Taranto, attraverso l’Assessore alle risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, il resoconto delle attività che hanno riguardato il settore della pesca e dell’acquacoltura. Un bilancio che coincide anche con un passaggio importante per la città bimare: il trasferimento da Manfredonia al capoluogo jonico della sede del Distretto Produttivo regionale della pesca e della mitilicoltura.

Sono stati anni di grande impegno in questo settore, e da tarantino, ma anche da uomo di mare, consideravo indispensabile restituire a Taranto il ruolo di territorio capofila nelle dinamiche che riguardano la risorsa mare e il suo utilizzo – dice l’Assessore Fabrizio Nardoni, nella conferenza stampa che si è svolta nella Sala del Mare della Camera di Commercio di Taranto – una scelta che segna la chiave di volta di un progetto che punta a dare a questa provincia una economia diversificata e integrata che possa coincidere anche con le dinamiche legate alle bonifiche e alla riqualificazione ambientale.

Il Distretto della pesca e della mitilicoltura, attualmente presieduto dal Presidente regionale di Confcooperative, settore Pesca, Nunzio Stoppiello, giunge a Taranto, però con nuova linfa.

Il destino dei distretti ha avuto sempre alterne fortune – spiega Nardoni – mentre io volevo che questo in particolare funzionasse e fosse subito un agile strumento di emancipazione del settore, abbinando ai ruoli tradizionali, anche quelli legati alla ricerca scientifica, all’innovazione e all’analisi. Per questa ragione – continua l’assessore regionale – il Distretto e il nascente Osservatorio Regionale della Pesca avranno una destinazione di risorse economiche immediata pari a 1milione e 57mila euro (557mila euro per l’Osservatorio e 500mila euro per il Distretto).

Uno strumento di grande importante per il settore che dunque candida Taranto a diventare il luogo simbolo delle nuove politiche per la pesca di tutta la regione.

Ma politiche per la pesca significano anche piani di monitoraggio continuo riferite agli indicatori tecnico-biologici e socio-economici rilevanti per il settore – spiega Fabrizio Nardoni – ciò vuol dire che puntiamo ad uno sviluppo del settore strettamente connesso alla qualità ambientale di questo e di tutti gli altri territori regionali coinvolti, ma partiamo da Taranto perché è qui che oggi va compiuto lo sforzo più grande.

Un passo in avanti per il settore che coincide anche con gli importanti risultati raggiunti dalla Regione Puglia nell’ultimo anno di programmazione dei fondi FEP (Fondo Europeo per la Pesca).

Abbiamo certificato solo nel 2014 oltre 19milioni di euro, e abbiamo conquistato a livello nazionale ed europeo la leadership della spesa tra tutte le regioni europee – dice Nardoni – Abbiamo speso di più e meglio degli altri – conferma – e a Taranto questa importante accelerata è valsa oltre 10milioni di euro assegnati tra le misure di acquacoltura, trasformazione e commercializzazione e quella sui porti e i punti di attracco.

 

 

Nel dettaglio le somme riferite al FEP destinate a Taranto hanno riguardato per la Misura Acquacoltura 4.491.256mln di euro, per la Misura dedicata alla trasformazione e commercializzazione 4.715.369 mln di euro e per la Misura 3.3 Porti e Luoghi di sbarco 899.487mila euro.

Una somma che sarebbe potuta lievitare se non fossimo stati costretti a registrare rinunce per oltre 4 milioni e 300 mila euro – specifica Fabrizio Nardoni – segno di una debolezza del settore bancario che continua a non sostenere in generale le imprese e quelle di pesca in maniera particolare.

Ora però con il Distretto intendiamo premere sull’acceleratore dello sviluppo del settore mare – dice ancora l’assessore regionale – perché oltre a finanziare lo sviluppo dell’impresa, abbiamo l’opportunità attraverso il Bando per l’Osservatorio in fase di emanazione di coinvolgere non solo il mondo della pesca con le associazioni di categoria, ma anche quello della formazione e della ricerca.

Nei prossimi giorni sarà stipulato tra la Regione Puglia, Assessorato alle risorse agroalimentari e pesca, e il Distretto l’Accordo di programma che sancirà definitivamente l’avvio di tutte le attività.

 

 

Presentato in concorso a Cannes 68 “The Sea of Trees”

 

 

 

DI MASSIMO CAUSO

 

CANNES - Passava in concorso a Cannes 68 nello stesso giorno di “Mia madre” di Nanni Moretti, e con quello costituiva un bel dittico sull’elaborazione del lutto e sulla ricostruzione della vita. Parliamo di “The Sea of Tree”, il nuovo film di Gus Van Sant, che è stato accolto sulla Croisette con qualche perplessità, ma che merita una attenzione di certo non superficiale. Il regista americano, Palma d’Oro a Cannes dieci anni fa con “Elephant”, torna infatti a lavorare sulla tensione spirituale, proponendoci un’opera in cui il vero punto focale è un mondo che vorrebbe non riconoscere la prospettiva dell'anima, ma alla fine si ritrova immancabilmente a fare i conti con essa.

Ancora un dramma alle prese con la morte, come era avvenuto in L'amore che resta, e ancora un percorso di accompagnamento verso la scelta di porre fine alla propria esistenza, come avveniva in Last Days seguendo il fantasma terminale di Kurt Cobain. Solo che in The Sea of Trees Gus Van Sant elabora un cammino di morte e rigenerazione seguendo i passi estremi di un uomo che, non reggendo il dolore per la tragica scomparsa della moglie, si reca in Giappone, ai piedi del sacro Monte Fuji, nella Foresta di Aokigahara, luogo sacro per tradizione ai suicidi. Il film è tutto costruito sul duetto tra Matthew McConaughey e Ken Watanabe: il primo è Arthur Brennan, un matematico universitario che, dopo la morte della moglie, Joan (interpretata da Naomi Watts), ha scelto di porre fine alla sua vita recandosi nella foresta Aokigahara. Il suo proposito, però, si riflette e finisce col dissolversi nella presenza tra quegli alberi di un uomo giapponese che vaga sfinito in cerca di una via di uscita dalla foresta. L'incontro si configura ben presto per quello che è, ovvero l'occasione offerta ad Arthur per ritrovare il senso della propria esistenza, per ritracciare una mappa nel buio di quella foresta capace di ricondurlo verso la vita. Gus Van Sant interpola il cammino di Arthur con i flash back che ricostruiscono la sua relazione tempestosa con quella moglie che ha perso e che tanto ha amato, ma con la quale ha vissuto anni difficili, di incomprensione e di rimpianti.

The Sea of Trees à un film segnato da una dimensione melodrammatica pura ed essenziale, in cui il tema costante del cinema di Gus Van Sant si cristallizza: la gestione del dolore come percorso rifondativo dello spirito, l'elaborazione della realta' in una chiave spirituale piena e tangibile, il senso morale delle azioni. Tanto l'omologo Gerry era un film terreno e immanente, immerso nel deserto e nel silenzio, tanto questo è un film sospinto verso lo spirito. E' infatti il vero percorso di rigenerazione cui questo uomo di scienza, che pretende di non conoscere nessun dio, consiste nella finale cosapevoleza di un versante spirituale dell'esistenza, in cui bisogna avere fiducia.

Massimo Causo

 

... Ma l'opposizione è rimasta in silenzio.... Perché ????

 

Venerdì 22 maggio la giunta alle 8,30 del mattino (orario insolito per non far partecipare i cittadini )  scaricherà al consiglio il l'approvazione del rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2014 , quindi responsabilità che non mi appartengono ...

In un periodo di crisi economica come questo , in cui le risorse delle pubbliche amministrazioni diminuiscono c'è bisogno di rendere più efficienti gli enti , tagliando le spese superflue ; A pulsano le inefficienze e gli sprechi sono ancora tanti; I troppi soldi spesi per incarichi esterni a carico dei cittadini ( avvocati e tecnici esterni ) ;

- i mezzi in dotazione non utilizzati ;

- la mancanza di un adeguata programmazione della spesa ;

- l'assenza di un monitoraggio periodico finalizzato a rendere più efficienti processi dell'ente ;

- la mancanza di un controllo di gestione efficace ;

Tutto ciò ha portato un po' di tempo  fa,  la corte dei conti a fare dei rilievi delicati nel nostro comune ...dopo gli ultimi consigli comunali è emersa solo una ordinaria attività di riscossione delle entrate tributarie ; inoltre è poco chiara la valutazione di convenienza economica delle esternalizzazioni rispetto alla gestione diretta dei servizi   , infatti non si verifica mai la qualità dei Servizi erogati e non sono state adottate metodologie per la misurazione  della soddisfazione degli utenti esterni ed interni all 'ente ...

È trascorso molto tempo  da quando I magistrati contabili hanno inviato la relazione al sindaco, al presidente e a scoppio ritardato ai consiglieri, ma la giunta  non ha avuto informare periodicamente i consiglieri ... Perché ???

Oltre al fatto che L'articolo 227, comma 2, del Dlgs n. 267 del 2000 prevede che il rendiconto è deliberato dall'organo consiliare entro il 30 aprile, ma ciò non è avvenuto e il prefetto di taranto ha scritto una nota al comune sollecitando ad adempiere, entro i giorni previsti dalla legge, ai suoi doveri ...

Ma come fa un ente che non è capace di gestire i conti in casa propria a pretendere dai cittadini rispetto delle leggi ???

La classe politica Pulsanese in genere ha un urgente bisogno di rinnovamento  e soprattutto di persone competenti che siano presenti nel palazzo , ma soprattutto tra la gente ...

 


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