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Giornale di Taranto - Giornalista1

Diodato parteciperà al 70° Festival di Sanremo in gara nella categoria Big con “Fai rumore”, brano contenuto nel nuovo album di inediti “Che vita meravigliosa", in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Il testo è scritto dallo stesso Diodato, il quale ha anche composto le musiche con la collaborazione di Edwyn Roberts.

   L'artista tarantino racconta così l’intento all’origine del brano, la sua vera essenza: "'Fai rumore' è un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità. È un invito a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. È un atto di ribellione che ha l’amore come finalità, nel senso più ampio possibile".

   “Che vita meravigliosa" è il terzo album di inediti di Diodato, anticipato dal nuovo singolo omonimo che il cantautore ha scritto per “La Dea Fortuna”, il film campione di incassi di Ferzan Ozpetek. Il nuovo album, prodotto da Tommaso Colliva, arriva a distanza di tre anni dall’uscita di “Cosa siamo diventati” (Carosello Records, 2017) e dopo le partecipazioni al Festival di Sanremo in gara con Roy Paci nel 2018 e in qualità di ospite di Ghemon nel 2019.

   Quest'anno Diodato sarà live per la prima volta all’Alcatraz di Milano (22 aprile) e all’Atlantico di Roma (29 aprile). 

È in corso a Palazzo Chigi un incontro sull'ex Ilva e sul piano del governo per la città di Taranto.

Con il premier Giuseppe Conte sono presenti il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il ministro per il Sud Peppe Provenzano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco e l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri.

 Avanza ancora la Xylella fastidiosa con altri 46 casi di infezione accertati nelle province di Taranto e Brindisi. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base dei dati resi noti da InfoXyella, relativi ai risultati delle analisi riferiti ai campioni di olivi del sesto aggiornamento del monitoraggio 2019 che hanno conclamato la presenza della Xylella su 17 ulivi a Ceglie Messapica, 17 a Ostuni, 5 a Carovigno, 3 a Villa Castelli per la provincia di Brindisi, 1 pianta infetta a Monteiasi e 3 a Taranto.   “Le nuove infezioni accertate confermano che continua la virata e l’avanzata della malattia sul fronte tarantino verso Matera, con i 3 nuovi ulivi infetti a Taranto, alle porte del capoluogo di provincia, a solo 1 chilometro dalla sponda orientale del Mar Piccolo in prossimità della San Giorgio Jonico – Taranto”, ribadisce Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

 

Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico. Determinante l’attività di monitoraggio per controllare e cercare di fermare il più possibile l’avanzata della malattia, scongiurando al contempo l’ennesima procedura di infrazione comunitaria”, aggiunge ancora Muraglia. La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – precisa la Coldiretti - ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo con il contagio che avanza inarrestabile verso nord.  Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione – conclude Coldiretti - si moltiplica l’arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti vari che provato stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale anche con l’avvio di una apposita task force.

L’ufficio stampa del Comune di Taranto rende noto che sono iniziati i lavori di riqualificazione della palestra Ricciardi che riguarderanno l’isolamento e la bonifica dell’amianto della copertura, la messa a norma degli impianti per l’adeguamento delle norme anti incendio e di sicurezza, la riqualificazione del parquet del campo da gioco, l’adeguamento dei servizi igienici e il potenziamento dell‘impianto illuminotecnico. 

I lavori avranno durata 3 mesi al termine dei quali la palestra tornerà fruibile.

 

E` stata pubblicata sul Burp del 14 2020 la delibera di Giunta regionale che assegna quasi 14 milioni (13.957.336,98 euro) ai Comuni che hanno risposto agli Avvisi 611 e 612 del 24 luglio 2019 per "Interventi di ripristino di opere pubbliche o di pubblico interesse danneggiate da calamita naturali", e "Realizzazione e manutenzione di oo.pp. e di pubblico interesse". Lo sottolinea in una nota l`assessore regionale allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, precisando che alla scadenza del 30 settembre 2019 sono arrivate 50 istanze su interventi per calamit
 e 47 per opere di manutenzione. "Le due tipologie di intervento, pur differenziate nelle cause dei danni - prosegue la nota - sono state considerate sostanzialmente equivalenti sul piano esecutivo, riconducendosi a lavori di ripristino di pavimentazioni ed opere connesse alla viabilit
".   Borraccino ha ringraziato l`assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini "per il lavoro compiuto con la struttura assessoriale", esprimendo soddisfazione "per un provvedimento che, divenuto ufficiale con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, da la possibilita molti  Comuni pugliesi di garantire sicurezza su importanti arterie stradali che spesso purtroppo le ristrettezze economiche delle Amministrazioni pubbliche locali non riescono a soddisfare".

 

demaniale marittima all’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio - porto di Taranto - per occupare un’area scoperta di 450 metri quadrati della banchina di ponente del molo San Cataldo. Si tratta della Port Operation Holding, con sede a Milano, e della Global Ports Melita Limiteds, con sede a Malta. Centocinquanta dei 450 metri quadrati saranno usati per installare una struttura prefabbricata amovibile. La richiesta è ventennale e riguarda un uso esclusivo della banchina del molo. Ma le due società chiedono anche l’uso non esclusivo delle banchina dello stesso molo destinato dall’Authority all’approdo delle navi da crociera. Le due società, inoltre, hanno presentato istanza di uso esclusivo di una parte, di 600 metri quadrati, dell’edificio polifunzionale “Falanto”, in corso di costruzione, e destinato, tra le altre attività, al sostegno delle navi da crociera. Attività di supporto in esclusiva alle compagnie passeggeri che sceglieranno Taranto: questa la finalità delle due società la cui istanza è stata affissa oggi all’albo pretorio dell’Authority e vi resterà sino al 24 febbraio prossimo perché si possa prenderne visione. Il traffico croceristico è uno degli asset che l’Autority sta intensificando allo scopo di pervenire al rilancio del porto di Taranto. Il traffico, dopo l’abbandono di Evergreen (container) avvenuto nel 2015, è ora solo industriale, a servizio degli stabilimenti dell’area, a partire dal siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal. È già qualche anno che Taranto è tappa di navi nel periodo, prevalentemente, da maggio ad ottobre. 

 

L’ultima nave arrivata ad ottobre, con 2mila passeggeri, è stata la Marella Discovery della compagnia Tui. Per il 2020, l’Authority stima l’arrivo di 11 navi con un massimo di 14.400 passeggeri mentre per il 2020 si ipotizza l’attracco di 17 navi con 17mila passeggeri massimo. L’Authority ha inoltre in corso una serie di ulteriori contatti nonché è presente alle varie rassegne internazionali che si svolgono per le crociere. Nel 2021, in particolare, scalerà il porto di Taranto la Celebrity Cruises, marchio premium del gruppo Royal Caribbean. La Celebrity effettuerà tre approdi per misurare potenzialità e infrastrutturazione dello scalo e programmare così, in caso di riscontro positivo, gli ulteriori approdi. I tre approdi del 2021 sono stati prenotati a ottobre scorso. Celebrity con Royal Caribbean non scala attualmente nè il porto di Bari, nè quello di Brindisi, che in Puglia sono da tempo i due porti con una forte presenza in questo traffico. Royal Caribbean International è un gruppo leader mondiale nel settore ed è una compagnia di crociere norvegese-statunitense con base a Miami, in Florida, posseduta da Royal Caribbean Cruises Ltd. Quest’ultima annovera oltre 40 navi nella flotta con sei marchi diversi tra i quali c’è Celebrity Cruises. Quasi 500 le destinazioni offerte dalla compagnia tra Alaska, America Latina e Sud America, Asia, Australia, Bahamas, Bermuda, Canada, Canale di Panama, Caraibi, Dubai, Europa, Galapagos, Hawaii, New England, Nuova Zelanda e Oceano Pacifico. Con Royal Caribbean, il porto di Taranto consolida la presenza nell’ambito croceristico. Circa la candidatura avanzata dai due nuovi opetatori, fonti dell’Autorità portuale evidenziano che si tratta di un qualcosa che si stava cercando da tempo e che questo ora potrebbe permettere al traffico passeggeri di compiere un salto di qualità in termini organizzativi e di accoglienza. 

L’Assessore Regionale polemizza con Italia Viva sulla posizione di Italia Viva nei confronti del Presidente Emiliano.
 
“Trovo sinceramente sconcertanti - evidenzia Borracino nella nota stampa - le dichiarazioni rese oggi, alla stampa, dalla Ministra all’Agricoltura, Teresa Bellanova, in vista delle elezioni regionali della prossima primavera.
L’intervista al Corriere del Mezzogiorno, in particolare, - prosegue- per i toni utilizzati e per il contenuto, tradisce un evidente risentimento personale nei confronti di Michele Emiliano, che non ha nulla di politico e che viene solo artificiosamente mascherato da considerazioni vaghe e prive di riscontri sulla presunta inefficacia dell’azione di governo posta in essere in questi anni dal Presidente e dalla sua Giunta.
Affermare addirittura che la “Puglia è allo sbando”, infatti, è una palese mistificazione della realtà come dimostrano gli straordinari risultati conseguiti, per esempio, sullo sviluppo economico con gli indicatori tutti positivi rilevati dai principali e più autorevoli centri di ricerca che collocano la Puglia tra le regioni trainanti del Mezzogiorno d’Italia, e non solo, anche grazie alla grande capacità dimostrata in questi anni di spesa dei fondi comunitari. Per non parlare dell’ILVA con il Presidente Emiliano che ha saputo, prima di tutti, indicare la strada della decarbonizzazione dell’impianto come l’unica via percorribile al fine di coniugare, a Taranto, lavoro, salute e tutela dell’ambiente, esattamente come oggi è fatto anche dall’Unione Europea e dal premier Conte. Ma l’elenco dei meriti di questo Governo regionale sarebbe troppo lungo da tratteggiare: basti pensare all’aumento dei flussi turistici verso la Puglia che ne fanno oggi una delle mete più ricercate al mondo, o ai grandi investimenti per favorire l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo, o allo sforzo enorme per procedere rapidamente con centinaia di stabilizzazioni di personale precario nella sanità, con il contestuale avvio di numerosissime procedure per l’assunzione di migliaia di nuovi medici, infermieri, ausiliari, operatori socio-sanitari, amministrativi. Senza dimenticare le battaglie condotte per la tutela del nostro mare contro le trivellazioni o per fermare l’approdo della TAP a San Foca, o i progetti in via di realizzazione per migliorare le nostre infrastrutture e collegare sempre di più e sempre meglio tutta la Puglia al resto d’Italia e all’Europa. Si poteva fare di più e meglio? Certo, nessuno lo nega. Su alcuni aspetti, purtroppo, il governo regionale ha dovuto scontare errori di impostazione compiuti negli anni scorsi che hanno prodotto ritardi e incertezze, soprattutto con riferimento al PSR. Ma negli ultimi mesi si sta recuperando tutto il tempo perso e ci aspettiamo dal Ministro quella indispensabile collaborazione tra diversi livelli di governo affinché non venga persa nessuna risorsa.
Purtroppo, però, l’astio personale e il risentimento covato nei confronti di Michele Emiliano - ribadisce l’Amministratore Regionale - stanno portando Italia Viva e il suo leader, Matteo Renzi, ad assumere posizioni inaccettabili sotto il profilo politico e destinate esclusivamente a produrre una frattura dolorosa nell’elettorato di centrosinistra che renderà più debole la coalizione progressista e democratica, con il rischio di regalare la Puglia a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni, facendole compiere un balzo indietro di quindici anni. Teresa Bellanova, da esponente politica di questo territorio, dovrebbe ricordare bene quanti danni ha prodotto la destra quando è stata al governo di questo territorio, quante ferite e lacerazioni sociali ha lasciato. Dovrebbe ricordare bene in che condizioni il centrosinistra ha raccolto la Puglia nel 2005 e quanto oggi, invece, questa regione sia proiettata al futuro grazie al lavoro compiuto dalla classe dirigente democratica e riformista che ha governato in questi anni, da Vendola ad Emiliano. Lavorare per sabotare il centrosinistra, senza avere alcun rispetto per le oltre 80.000 persone che domenica scorsa hanno democraticamente scelto chi dovrà rappresentarli nella contesa elettorale della prossima primavera, rappresenta uno schiaffo al buon senso che denuncia l’unico obiettivo che Teresa Bellanova e Matteo Renzi intendono perseguire, non avendo alcuna possibilità di competere, sul piano elettorale, con le altre proposte politiche in campo: demolire una persona (Michele Emiliano) e, con lui, una storia collettiva che prosegue da quindici anni in Puglia e che noi ci batteremo con tutte le nostre forze perché non sia interrotta. La Puglia -  conclude Borraccino - non può tornare indietro”.
 
 

 

 

Il prefetto “sono tutti in buona salute“

 

 


“I migranti sono attualmente all’interno dell’hotspot, godono di buona salute, e questo è già un dato confortante. Per quanto riguarda gli adulti e i nuclei familiari, noi siamo ancora in attesa di avere indicazioni da parte del ministero dell’Interno, mentre i minori non accompagnati, in base alle disposizioni normative, troveranno collocazione all’interno di strutture apposite per minori che saranno della provincia di Taranto, del Comune anzitutto, ma anche del territorio provinciale”. Lo ha dichiarato il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, a proposito dello sbarco di 119 migranti da bordo della nave Sea Watch 3 avvenuto oggi al molo San Cataldo del porto di Taranto dove l’unità era attraccata nella prima mattinata. 

 

 L’assessore ai Servizi sociali del Comune di Taranto, Gabriella Ficocelli (il Comune da parte della macchina per l’accoglienza ed assistenza che coordinata dalla Prefettura mette insieme Asl, 118 e organizzazioni che si occupano di migranti), conferma che è ormai terminato le sbarco dei 119 profughi. Si tratta, spiega l’assessore, “di 104 uomini e 15 donne. Tra gli uomini c'erano anche 41 minori non accompagnati, le loro nazionalità  di appartenenza sono Algeria, Marocco, Libia ed Egitto, e dei minori si è fatto carico il Comune in attesa della loro nuova sistemazione peraltro già individuata”.  I minori saranno infatti ripartiti tra centri di Taranto, provincia, Mesagne (Br), Foggia e Potenza. “Il porto di Taranto è già predisposto per questa accoglienza avendo un hotspot che si sviluppa tra il molo San Cataldo e la parte retrostante - aggiunge il prefetto Martino - e gli operatori hanno maturato anche un elevato livello di professionalità che rende in maniera ottimale ed efficace tutto il complesso delle attività che occorrono in questo genere di situazioni”. “Il soccorso dei migranti - hanno spiegato i membri dell’equipaggio della Sea Wacht 3 - ha presentato non pochi pericoli poiché era in corso una tempesta ma per fortuna tutto è andato bene, a parte il freddo durante la notte”. Una volta fatta richiesta da bordo di approdare in un porto italiano, il Governo l’ha accolta e il Viminale ha poi indicato l’approdo di Taranto dove già altre navi con migranti sono arrivate negli ultimi mesi.

ArcelorMittal ha comunicato ieri sera ai sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil che manterrà in vigore gli attuali istituti contrattuali (contratto aziendale di secondo livello). Ricevuta la comunicazione, i sindacati metalmeccanici hanno annullato l’incontro in programma per venerdì prossimo a Roma nella sede dei sindacati in corso Trieste. Fonti vicine ad ArcelorMittal rendono noto che l’azienda ha confermato l’applicazione dei trattamenti economici e normativi derivanti dalla contrattazione collettiva aziendale in vigore presso la società Ilva sin quando non saranno ridefiniti in un nuovo accordo.

 

 Da fonti sindacali si apprende che la questione stava rischiando di innescare una protesta dura e che c’è voluto l’intervento dei commissari straordinari Ilva, del negoziatore incaricato dal Governo, Francesco Caio, presidente Saipem, e del ministro Stefano Patuanelli (Mise) affinchè ArcelorMittal recedesse dalla sua posizione e confermasse gli istituti. Secondo fonti sindacali, l’azienda non voleva pagare tra l’altro la maggiorazione dei turnisti. Tale mancato pagamento sarebbe avvenuto a partire  da febbraio riferito alla busta paga di gennaio e ArcelorMittal lo avrebbe comunicato formalmente venerdì prossimo alle organizzazioni metalmeccaniche. A fronte di questa eventualità, i sindacati avevano quindi  paventato il blocco immediato della fabbrica con lo sciopero già a partire da lunedì prossimo. Di qui il pressing scattato da più parti su ArcelorMittal per farla recedere. Pare, secondo fonti sindacali, che i commissari Ilva e Caio abbiano paventato anche l’interruzione del confronto in atto se l’azienda avesse mantenuto la sua posizione. Giorni fa, chiedendo l’incontro, i vertici di Fim, Fiom e Uilm avevano detto ad ArcelorMittal che per loro gli istituti contrattuali andavano confermati in modo continuativo. A Genova, infine, a fronte della ventilata disdetta degli istituti contrattuali, erano già scattate le prime prese di posizione molto critiche delle sigle sindacali. 

Nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, ex Ilva, la produzione del Treno lamiere ripartirà dal 10 febbraio. Lo ha annunciato ieri l’azienda ai sindacati metalmeccanici. E sono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil a rendere nota la ripresa. La ripartenza durerà quattro settimane per la produzione di circa 30 mila tonnellate destinare al mercato nazionale ed estero di lamiere e piastroni. Dal 16 gennaio sarà richiamato il personale di manutenzione, formato da 60 addetti, successivamente rientrerà tutta la forza lavoro del reparto, pari a 360 addetti, attualmente in cassa integrazione ordinaria, più i lavoratori dello stesso Treno lamiere che erano stati trasferiti in altri settori del siderurgico come Laminazione a freddo, Finitura nastri ed altri ancora. I rientri avverranno ad eccezione del personale trasferito alle batterie. ArcelorMittal ha fornito anche il quadro di dettaglio del riavvio del reparto. I sindacati hanno chiesto all’azienda di essere informati circa eventuali trattative finalizzate all’acquisizione di nuovi ordini di lavoro per il Treno lamiere. Giorni fa le sigle metalmeccaniche avevano protestato con ArcelorMittal perché l’incontro convocato, era stato annullato pochi minuti dopo che era trascorso l’orario fissato per la riunione mentre la Fim Cisl aveva protestato per il fatto che ArcelorMittal, dopo aver inizialmente preallertato i manutentori per il riavvio del Treno lamiere, li aveva poi fermati.

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